Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1844 del 25 febbraio 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 1844/XIV - Interpellanza: "Mancata condivisione con la V Commissione consiliare delle linee di indirizzo politico per l'armonizzazione con l'ordinamento scolastico regionale dei principi contenuti nella legge della cosiddetta Buona Scuola".

Follien (Presidente) - Punto n. 43 all'ordine del giorno. La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - On parle encore d'école et de la réforme en Vallée d'Aoste. Nous avons particulièrement à cœur le thème scolaire, Assesseur, vous l'avez compris de par nos initiatives. Nous croyons que le moment historique de chaque réforme au niveau national qui doit être appliquée en Vallée d'Aoste est un moment fondamental pour la communauté entière, puisque quand on est investis sur l'école on est investis sur l'avenir de nos générations. Ce qui se passe quand on œuvre pour reformer le système scolaire n'est pas indiffèrent, puisqu'il s'agit d'un domaine très délicat et très complexe, qui fait partie d'un acquis que dans les décennies et dans les différentes phases historiques on a construit pour animer un modèle d'école valdôtaine duquel nous sommes tous fiers.

Assessore, noi abbiamo costruito e presentato questa interpellanza, perché siamo rimasti un po' stupiti dalla delibera che lei ha portato in Giunta e che voi avete approvato a fine gennaio, con la quale si andava a costituire il gruppo di lavoro famoso che noi tutti aspettavamo. Lei, dopo l'accordo siglato con il Ministro per la non applicazione della "buona scuola" in Valle d'Aosta, era venuta in Consiglio e tutti noi avevamo condiviso un percorso per portare in Commissione consiliare, al di là di tutti i passaggi sindacali o meno che verranno e che dovevano essere fatti, un momento di sintesi e soprattutto di indirizzo che sarebbe passato attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro, che voi avete costituito giustamente a fine gennaio. Il problema non è tanto la sua costituzione: è un gruppo di lavoro tecnico che da un punto di vista formale viene costituito da insegnanti, dirigenti o da personale qualificato e che negli anni ha dimostrato grande professionalità nel settore scolastico. Il problema sono gli indirizzi politici, perché ogni riforma è fatta sì di una parte tecnica, ma qui all'interno di quest'aula noi tutti ci saremmo aspettati di discutere di quali sono i contenuti di questa riforma che in Valle d'Aosta non viene applicata come a livello nazionale, con tutte le garanzie che lei, Assessore, ci ha dato anche in Commissione.

Il problema non è il provvedimento di costituzione del gruppo di lavoro, ma è l'allegato, perché lei, Assessore, porta in Giunta una delibera con allegata già la riforma, con già i contenuti o comunque con parte dei contenuti della riforma, al di là della questione della riorganizzazione territoriale, che nessuno di noi ha visto in Commissione e soprattutto in V Commissione, dove avevamo deciso di condividere almeno gli indirizzi, che noi riconosciamo esserci effettivamente e soprattutto nel governo, ma che noi vorremmo condividere anche a livello di Commissione.

Tutto ciò che è contenuto in questo allegato alla delibera, va già a modulare delle parti. Al di là di quello che già abbiamo condiviso in Commissione (penso alla riorganizzazione territoriale della bassa valle), noi leggiamo: "linee di indirizzo per il recepimento della legge n. 107/2015" e all'interno "scelte preliminari dell'intervento, scuola di primo ciclo di istruzione e dotazioni organiche, scuola secondaria di secondo grado" con tutto ciò che è il mantenimento del modulo a cinquanta minuti, le cattedre oggi costituite, cioè tutto ciò che è, al di là della diagnosi, quello che si intende fare. Noi senza polemica vorremmo solo capire, e non è che lo diciamo solo noi, perché da quanto abbiamo letto dagli organi di informazione e dalle organizzazioni sindacali, neanche i sindacati avevano avuto un percorso di condivisione, tant'è che nella documentazione che è stata distribuita durante il presidio delle scorse settimane, piuttosto che da ciò che si legge e si evince dagli organi di informazione e nelle riunioni pubbliche che sono state organizzate, tutti chiedevano semplicemente una condivisione a monte.

Ne abbiamo discusso con l'assessore Fosson e poi in Commissione in questo anno abbiamo cercato di recuperare parte della mancata condivisione, che poi è stata invece rivista in itinere. Ciò che dà a tutti la possibilità di condividere o meno, di difendere o meno fuori delle scelte, anche e soprattutto su argomenti delicati come la scuola, è almeno prima un piccolo dibattito in Commissione. Al di là della costituzione del gruppo tecnico, prima di approvare quelle che voi avete definito nell'allegato "Linee di indirizzo per il recepimento della legge", costava tanto portarle in Commissione una settimana prima, due giorni prima, un giorno prima e dire: noi abbiamo pensato di ridurre le ore qui, di aggiungerle là? Noi non chiediamo altro che condivisione in ogni momento in cui ci sono delle scelte, che non sono del governo, ma del Consiglio. Una riforma così importante come quella della scuola abbiamo deciso qui in Consiglio di farla tutti assieme, partendo da una soddisfazione per il non recepimento e per quell'accordo con il Ministro, che aveva salvaguardato dei punti, tranne la questione della regionalizzazione che poi abbiamo recuperato con una risoluzione qui in Consiglio, ma che andava a tutelare la questione dell'infanzia, della adaptation in Valle d'Aosta e di una riforma che noi vogliamo essere valdostana.

È una questione di metodo, prima ancora di iniziare a discutere di cosa si sta facendo, perché effettivamente noi non sappiamo se questo gruppo sta andando avanti con tali linee. Noi presumiamo di sì, perché se la delibera dà delle linee guida, queste dovranno essere la guida per le persone che sono state nominate nel gruppo di lavoro. Però un po' di rispetto anche per i consiglieri regionali, che forse hanno anche qualcosa da dire e magari sanno anche qualcosa di scuola. Pensiamo ai componenti di questo Consiglio, dove tanti si occupano o si sono occupati di scuola, anche da un punto di vista professionale, piuttosto che per altri motivi.

L'abbiamo già vissuto con l'assessore Teresa Charles, nella famosa prima riforma della legge n. 18, la quale effettivamente era partita con uno spirito di riforma principalmente legata a delle idee tecnico-politiche solitarie, ma poi ci si rese conto che senza la Commissione e senza il Consiglio non si fa nessuna riforma. La riforma poi deve essere votata qui in Consiglio.

Maggior condivisione c'è a monte su qualsiasi tipo di riforma, più probabilità c'è che quella stessa riforma venga votata da tutti. In questa legislatura ne abbiamo viste di tutti i colori sulla mancanza di consenso per far approvare gli atti, al di là di tutte le dimissioni o delle questioni che abbiamo vissuto in questa legislatura. Qui, Assessore, quello che chiediamo è semplicemente una condivisione. Non è niente di più di ciò che abbiamo chiesto all'Assessore Fosson per la riorganizzazione territoriale, che poi è stata fatta e che abbiamo visto durante l'anno in Commissione. E chiediamo un'assunzione di responsabilità anche per i singoli peones che poi devono votare una riforma e che poi magari incontrano per strada delle persone che chiedono: "ma cosa state facendo?", "ah, noi non sappiamo niente!". Questo non va bene, perché la delibera c'è, le linee guida sono approvate, alcuni contenuti e spunti ci sono. Chiediamo semplicemente di avere la delicatezza di fare un passaggio in Commissione sull'intenzione di costituire di quel famoso gruppo di lavoro e per condividere le linee di indirizzo che avrà.

Dopodiché è chiaro che torneremo sui contenuti, nel senso che è ancora solo una bozza e sappiamo che questo gruppo di lavoro sta lavorando. Sappiamo che i docenti, probabilmente anche qui per mancanza di condivisione negli incontri pubblici che sono stati organizzati, si sono già schierati in parte contro una riforma che sta nascendo. Leggiamo e apprendiamo che anche le organizzazioni sindacali non sono state coinvolte per tempo, o comunque, anche qui, solo dopo l'approvazione della delibera.

Volevamo sapere da lei, Assessore, se abbiamo interpretato male la delibera, se effettivamente la condivisione arriverà o meno e se c'è un'effettiva volontà. È per questo che nelle domande chiediamo quali siano state le scelte alla base di queste indicazioni che già sono allegate alla delibera, perché non si sia ritenuto necessario fare un passaggio in Commissione. Chiediamo infine della condivisione con le organizzazioni sindacali, se ci informa su quanto è successo o sta succedendo, perché c'è tanta attesa per questa riforma.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Rini.

Rini (UV) - Il collega Viérin mi offre una grande possibilità di chiarire alcuni passaggi su questa tematica importante. Di solito quando parliamo di scuola e ci confrontiamo in diverse sedi, con lei mi trovo perfettamente d'accordo, però su questo mi dispiace dirle che ci sono passaggi che lei ha riassunto, ma che non corrispondo a quanto è successo, quindi la ringrazio per darmi la possibilità di fare maggiore chiarezza su questo percorso che stiamo affrontando. Vorrei anche cogliere l'occasione per ringraziare tutti coloro che operano all'interno dell'assessorato e nel mondo della scuola più in generale, i quali con grande serietà ci stanno aiutando in questo percorso difficile.

Credo che molti in questa sala potrebbero dire molto meglio di me, che nel mondo della scuola, così come in tanti altri settori, per un politico sarebbe molto più facile lasciare tutto com'è, non avere il coraggio di cogliere quella che è una grande sfida e di mettere mano a un settore che, proprio perché lo conosciamo bene, chi più chi meno, sappiamo essere un ambito difficile. Noi invece abbiamo voluto cogliere questa sfida, e ringrazio anche i colleghi di quest'aula, senza fare distinzioni di gruppi di maggioranza o di opposizione, perché devo dire che le sollecitazioni, gli aiuti e i consigli provengono in maniera trasversale. Ovviamente il percorso è difficile, è in salita, è tortuoso, ma insieme sicuramente possiamo farlo in una maniera adeguata.

Collega Viérin, lei ha ragione e io sono d'accordo con lei che sicuramente questo passaggio poteva essere fatto meglio con una condivisione in V Commissione. Su questo mi trova perfettamente d'accordo, ma su tutto il resto mi corre invece l'obbligo di dover dare delle spiegazioni puntuali. Innanzitutto le linee guida contenute all'interno della delibera n. 93 del 2016 individuano quelle che saranno le linee guida che porteranno a un percorso, quindi altro non son, se non il punto di partenza e non il punto di arrivo. Parlare di una delibera che riassume o racchiude il contenuto della riforma, non è corretto, perché contiene semplicemente delle linee guida.

Collega Certan, sono contenta se la metto di buon umore. Però, tutte le volte! Magari anch'io finisco il mio intervento e poi lei mi dice.

(Voce fuori microfono)

Il problema è che all'interno di queste linee guida altro non è contenuto, se non un elenco puntuale dei punti ripresi all'interno del protocollo d'intesa che è stato firmato alla presenza del Ministro, e poi riassunto e inglobato all'interno della norma di attuazione. Si traccia il solco nel quale, coloro che hanno le competenze tecniche, dovranno poi portare avanti. Inoltre, lei ha ricordato molto bene che c'è anche quella parte relativa invece alla bassa valle, che invece è stata condivisa in V Commissione. Quest'ultimo è un passaggio non solo molto importante, ma anche impattante dal punto di vista delle conseguenze soprattutto territoriali, per una zona che sappiamo essere fragile da quel punto di vista, e lo testimoniano poi le iscrizioni.

Pertanto le scelte di ordine meramente politico alla base delle predette linee guida, sono note alla V Commissione e a questo Consiglio, proprio perché intervengono all'interno di quel percorso già tracciato con quella firma del protocollo. Le ribadisco però che sicuramente un passaggio sarebbe stato opportuno e farò tesoro di questo suggerimento per i passaggi successivi, che saranno poi quelli veramente fondamentali, perché andranno invece a costruire il contenuto vero e proprio. Questa delibera individua le scelte preliminari all'intervento normativo ed è dettata dal fatto - questa è stata l'urgenza che ha portato all'approvazione della delibera e la novità che contiene - che sarà a breve, mi auguro a brevissimo, bandito un concorso per il reclutamento del personale docente e dalla conseguente necessità di determinare i posti da mettere a concorso.

Trattasi nello specifico di un'attività di rimodulazione e razionalizzazione. Questo abbiamo avuto modo di specificarlo mi sembra nello scorso Consiglio. Invece di analizzare la scuola per reparti stagni, abbiamo voluto fare un discorso più ampio, andando a soppesare quella che è la forza di risorse all'interno della scuola nel suo complesso, non analizzando grado per grado, ma guardando la scuola nella sua globalità e quindi tutti i gradi insieme. Con una premessa, che qua colgo l'occasione per ricordare: a fronte di un bilancio che ha portato delle razionalizzazioni importanti proprio dal punto di vista delle risorse, quelle destinate all'istruzione e alla scuola non sono state ridotte. Questo credo che sia un segnale chiaro di quanto il governo regionale e la maggioranza credano e vogliano investire nella scuola, proprio per la particolarità del momento storico che stiamo vivendo. All'interno però del bilancio destinato all'istruzione, da una analisi nel suo complesso, abbiamo visto che c'era una sproporzione tra le risorse per la scuola secondaria di primo grado e quella di secondo grado. Cosa si è voluto fare? Cercare di travasare delle risorse dalla scuola secondaria di primo grado e indirizzarle verso la scuola secondaria di secondo grado, che da anni lamentava una carenza di risorse. Tutto questo, in un contesto economico che ha visto razionalizzazioni importanti su settori anche delicati, credo che per la scuola sia un risultato importante e che va sottolineato.

Credo che sia più che mai importante sottolineare come la quota di bilancio complessivamente destinata alle spese per il personale della scuola secondaria non cambierà. Si allocheranno solamente un maggior numero di risorse alla scuola superiore, operando una razionalizzazione delle cattedre della scuola media, che porterà alla costituzione di cattedre con sedici ore settimanali in luogo alle precedenti quattordici. Ricordo che a livello nazionale tutte le cattedre sono di diciotto ore settimanali, invece da noi rimarranno comunque di sedici. I nostri docenti potranno disporre di un monte ore settimanale supplementare necessario a completare l'orario d'obbligo da dedicare agli alunni in difficoltà, alle attività di supporto agli alunni più meritevoli, alle attività di potenziamento, agli alunni stranieri o con difficoltà di apprendimento, i Bes o i Dsa.

Veniamo al punto sulle organizzazioni sindacali scolastiche, le quali sono state messe al corrente delle scelte che sarebbero state operate, questo prima ovviamente dell'approvazione della delibera. Sull'argomento hanno avuto luogo due incontri preliminari all'approvazione della delibera e l'attività di razionalizzazione delle cattedre è stata oggetto di un'apposita successiva comunicazione scritta.

In merito alle scelte sottese alla costituzione del gruppo di lavoro, incaricato di predisporre la bozza di articolato per l'attuazione e la contestualizzazione della legge n. 107 del 2015, preciso - ma l'ha già fatto lei in maniera puntuale - che si tratta di un tavolo tecnico composto da dirigenti della Soprintendenza, dagli ispettori tecnici e da due dirigenti scolastici, uno del primo e uno del secondo ciclo. Questo a significare quanto questa delibera tracci unicamente il punto di partenza e da qui in avanti credo che sarà più che mai necessario il confronto anche ovviamente con la V Commissione. Il gruppo di lavoro si è insediato il 16 febbraio e analizzerà il testo della legge n. 107, individuerà una serie di temi su cui occorrerà assumere le necessarie decisioni volte al recepimento e all'adattamento della stessa.

Quindi con quella delibera sono state fatte delle scelte più tecniche che politiche, che non ci permetteremo assolutamente di fare, anche perché non è nostro compito. La politica svolgerà il suo compito, ma quando in mano avrà la documentazione tecnica che fornirà a tutti la possibilità di compiere le scelte migliori, non per noi, ma per il futuro della nostra regione e per la formazione delle future valdostane e valdostani. Il gruppo tecnico non ha avuto delle indicazioni sui contenuti: penso ai vari temi, dal ruolo del dirigente scolastico a tutto quello che concerne la scuola dell'infanzia e a tutti quei temi che saranno poi importanti.

Io sono consapevole del fatto che per creare una buona scuola non basterà sicuramente una buona legge regionale, ma sarà necessario un percorso serio di condivisione, di confronto e sicuramente a volte anche di mediazione. Questo confronto dovrà essere fatto con tutti gli attori della comunità scolastica e assicuro sin d'ora il mio impegno affinché ciò avvenga, ovviamente anche con la V Commissione. Se è mancato quel passaggio - e condivido con lei che sia mancato - di questo ce ne scusiamo e sicuramente nel futuro saremo più attenti a questi passaggi, ribadendo però che non si è voluto assolutamente entrare nel merito della riforma, ma si è data semplicemente la cornice di quella che sarà, speriamo, una buona riforma.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Assessore Rini, non ci siamo. Probabilmente non abbiamo letto la stessa delibera.

In premessa, Assessore, le vogliamo ricordare che siamo molto consapevoli che quest'anno il settore dell'istruzione e della cultura non ha avuto tagli, perché siamo stati artefici del lavoro al bilancio, che è stato alla base anche della nostra astensione sullo stesso. Non c'è bisogno di ricordare ciò che noi abbiamo cercato di portare avanti, perché crediamo in questo settore, al di là di chi lo gestisce.

Mi dispiace che lei venga qui in Consiglio, al di là dell'ammettere che non c'è stata condivisione, a dire che queste linee guida non sono già i contenuti della riforma. Quando a pagina 5 decidete nella delibera di togliere tre ore di tecnologia e di mettere un'ora in più di matematica, questi sono già i contenuti della riforma, Assessore. Io sono contento se il Presidente Restano e i membri della V Commissione, sapevano di queste modifiche e di questo travaso. Siamo tutti contenti dei trentasei posti delle Gae che andranno a concorso e abbiamo battagliato qui in Consiglio per averli. Siamo tutti contenti dei 500 euro del bonus, perché siamo stati noi a sollecitarlo. Siamo tutti contenti del percorso di istruzione e formazione che l'Assessore Donzel ha annunciato. Siamo tutti contenti dell'autovalutazione di cui abbiamo parlato ieri. Siamo tutti contenti della formazione dei docenti e anche del merito. Queste sono le premesse di ciò che già è stato fatto.

Non siamo contenti quando leggiamo in una delibera, che nessuno ha visto e nessuno ha condiviso: che si riporta l'intervento sugli organici della scuola secondaria e che tale riforma prevedrà questo: mantenimento dei moduli, cattedre oggi costituite da tecnologia che passeranno da tre ore a due, si aggiungerà matematica. Questi sono già i contenuti. Al di là del contestarli o meno, perché non stiamo dicendo se sono o meno una cosa buona, noi abbiamo posto una questione di metodo. Quindi lei non ci può venire qui a dire che la delibera è solo l'inizio di un percorso e non la fine. È un punto di partenza, dove voi avete già codificato quali interventi saranno. Quando per strada si dice "togliete tecnologia e aggiungete matematica", ma chi l'ha deciso? Se va bene o non va bene è un altro discorso, ma avremmo voluto condividerlo in Commissione. È per quello che non parliamo la stessa lingua. O meglio, noi cerchiamo di farne una questione di metodo, perché questa riforma noi la riteniamo importantissima, che deve essere condivisa il più possibile, per avere poi quell'esito che lei stessa ricordava. Ciò che noi ribadiamo, anche se lei non è d'accordo, non è tanto il merito di ciò che avverrà, ma il fatto che già con queste linee guida voi avete deciso parti importanti di scelte, come il togliere delle ore di certe materie e metterne altre.

Lei dice che bisogna avere il coraggio di fare le riforme. Ma chi lo mette in discussione! Chi ha mai detto che non bisogna fare una riforma! Noi le chiediamo che questa riforma sia condivisa da tutti, o meglio, dalla maggior parte delle persone che credono in questa riforma. E noi ci crediamo nella riforma della "buona scuola", ma vorremmo anche partecipare come attori, visto che siamo stati anche eletti dalla gente per venire qui e cercare di capire cosa voi state facendo.

Viva i consiglieri di maggioranza che sapevano di questa riforma, viva i consiglieri di maggioranza che sono al corrente e che quando certi insegnanti o certi colleghi chiedono informazioni, voi saprete sicuramente informarli su ciò che sta avvenendo. Purtroppo noi magari non abbiamo abbastanza capacità nel settore scolastico e non siamo stati in grado di spiegare ciò che lei sta facendo, ma se lei avesse fatto un passaggio in Commissione, noi saremmo stati informati sulle scelte.

Aggiungo anche un'altra cosa. È vero, ci sono risorse che sono state mantenute, purtroppo ci sono certi progetti che vengono abbandonati: penso alla scuola digitale e ai progetti bilingue. Chieda pure, Assessore! È chiaro che quando c'è una riforma organica e quando ci sono taluni contenuti da inserire, il fatto di andare a fare certe scelte, magari ne pregiudica altre.

Noi torneremo sui contenuti della riforma, se avremo la possibilità di discuterne in Commissione. Non penso che dovremo arrivare a una risoluzione in questo Consiglio per convocarla in V Commissione, perché pensiamo che lei ci verrà da sola. Immaginiamo e aspetteremo un impegno formale, altrimenti presenteremo una risoluzione per convocarla in V Commissione e per fare quel passaggio che non è stato fatto e che noi avremmo voluto fare semplicemente per essere informati, perché credo che non ci sia peggiore umiliazione per un eletto, di non sapere ciò che si sta facendo nell'amministrazione nella quale si è stati eletti. Quando si è consiglieri di opposizione, forse si ha una giustificazione per non essere informati, perché non sempre la maggioranza deve informare per forza di ciò che si sta facendo. Ma è mortificante leggere da una delibera, come è stato anche per le organizzazioni sindacali: quando lei è arrivata dai sindacati con la delibera, nessuno la conosceva e lei stessa ha detto che probabilmente sarebbe stato necessario un passaggio, e noi questo lo riconosciamo. Noi chiediamo - come lo chiediamo a tutti, non solo a lei, Assessore - maggiore condivisione. Ci si riempie spesso la bocca di questa parola, ma la condivisione a babbo morto, cioè a valle, non serve a niente. Non è possibile difendere le scelte nelle quali magari si crede, se a monte non si è informati e soprattutto non si è valorizzati per quelle piccole competenze che ognuno di noi può mettere a servizio della Commissione e del governo, il quale in certe occasioni non ha troppo rispetto del ruolo dei consiglieri e specialmente delle commissioni consiliari che sono fondamentali, perché la riforma passerà in Consiglio e qui dovrà essere votata.

Presidente - La parola alla consigliera Certan, per fatto personale.

Certan (ALPE) - Assessore Rini, stia serena! Non sorridevo per lei, perché non è lei il centro dei miei pensieri, glielo assicuro. Le chiedo scusa, ma veramente non stavo sorridendo per lei. Ma visto che mi ha chiamato in causa, in effetti mi fa sorridere quando dice che le organizzazioni sindacali avevano condiviso con lei questa delibera.

Presidente - Consigliera Certan, si attenga al fatto personale, per cui ha chiesto la parola.

Certan (ALPE) - Questo aspetto fa sorridere e veramente ha fatto bene il collega Laurent Viérin a riportare questo aspetto delle organizzazioni sindacali.

Presidente - Consigliera Certan, si attenga al fatto personale e termini l'intervento, dopo di che proseguiamo con i lavori. Grazie.

Certan (ALPE) - Hanno chiesto una serata ed era invitata pure lei. Questo fa sorridere.