Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1843 del 25 febbraio 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 1843/XIV - Interpellanza: "Situazione degli interventi effettuati per il contenimento della frana del Mont de la Saxe a Courmayeur".

Follien (Presidente) - Punto n. 42 all'ordine del giorno. La parola alla collega Certan, per l'illustrazione.

Certan (ALPE) - Visto che si sta avvicinando la primavera con il naturale disgelo, ritorniamo a parlare di questo argomento. Ritorniamo a parlare della frana intelligente di la Saxe e del vallo utile o inutile, questo sarà la storia che ce lo dirà, di La Palud. Ho precisato che dopo l'audizione fatta lo scorso anno e la serie di osservazioni che erano state fatte al commissario Rocco in quella sede, avevamo atteso come d'accordo tutta una serie di documentazioni e abbiamo poi fatto delle richieste di informazioni successive. In questo periodo ci sembrava utile ritornare sull'argomento, perché - questo viene detto anche dai tecnici stessi, dai geologi - in autunno con le forti piogge e nel momento del disgelo sono i due momenti di criticità. Per quest'opera ormai sono stati investiti quasi tutti i soldi pubblici che erano stati impegnati. Eravamo a 10 milioni di euro nel mese di giugno e mi sembra che ne fossero stati impegnati circa 12 milioni, per un'opera che tra le altre cose voi avete definito utile, oltre alla protezione del villaggio di La Palud, anche per fare delle simulazioni o scuola di prevenzione per la protezione civile. Di fatto, per ora quest'opera è servita (fortunatamente) solo a queste lezioni di prevenzione, perché il collaudo credo che ritardi e non ci sia ancora - poi me lo spiegherà lei il perché - quindi il vallo non è ancora idoneo all'uso e alla funzione che doveva avere.

Nella nostra interpellanza chiediamo puntualmente tre cose. La prima, se sia stato emesso il certificato di collaudo delle opere, che lo scorso anno era imminente già in primavera, ma poi invece è stato ritardato perché, come ci aveva detto anche il commissario Rocco, successivamente al collaudo si potrà procedere per adeguare sia i vincoli urbanistici per quanto riguarda il comune di Courmayeur, sia anche il piano di protezione civile, legato chiaramente al comune. Sapendo che passa lì vicino anche una strada statale, credo sia importante che questo piano di protezione civile possa essere adeguato. Peraltro mi pareva, dall'audizione di giugno dello scorso anno, che ci fosse stato detto che tali adeguamenti fossero vincolanti al collaudo. Di fatto, in autunno il certificato di collaudo non era ancora stato emesso, quindi chiediamo quali sono le motivazioni. Magari è stato emesso in questi giorni e lei ci sorprenderà.

L'altra domanda è se sia stato realizzato l'intervento per il ripristino del rivestimento crollato lo scorso anno. Come ci è stato spiegato anche da lei in risposta a un'interpellanza di un Consiglio precedente, ci è stato detto che i problemi che il vallo ha avuto subito dopo la sua realizzazione, non erano di tipo strutturale, ma legati al semplice rivestimento, quindi alla parte più estetica del vallo. Però non sappiamo come mai i tempi di questo ripristino sono stati più lunghi di quello che avevate preventivato. Pertanto vorremmo capire se adesso questo lavoro è stato ultimato o se il certificato di collaudo è legato anche a problemi, a questo punto, strutturali del vallo.

Infine chiediamo se sia stato definito un nuovo programma per investire le risorse restanti, che è un po' quello che ci aveva detto il commissario in audizione, i tempi in cui si intendono ultimare i lavori e se ci sono in previsione delle opere che necessitano di altre risorse, se intendete andarle a reperire o le avete già trovate. Quando parlo di altre opere, mi riferisco ad esempio al bypass, che in un primo momento sembrava fondamentale da fare come prima opera, ma poi si è invece ritenuto di fare una variazione immediatamente dopo l'appalto del lavoro e non è più stata ritenuta un'opera urgente. Chiediamo queste cose perché riteniamo che, ad esempio, al collaudo siano collegati anche altri aspetti. È chiaro che se questo certificato di collaudo tarda ad arrivare per delle motivazioni non legate solo al semplice crollo di un rivestimento, ma a problemi strutturali, allora credo che siano necessari altri approfondimenti, ad esempio sull'utilizzo dei materiali, della terra e del pietrame, però qualcuno avrà delle responsabilità del perché quest'opera non viene collaudata.

Presidente - La parola all'assessore Baccega.

Baccega (SA) - Io mi permetto di chiederle - un giorno me lo confermerà, perché sono certo che questa interpellanza avrà un seguito - se il suo sarcasmo nel parlare di quest'opera è dettato dal fatto che, è vero, è una realizzazione impegnativa e quindi ci porterà a fare ulteriori valutazioni nel tempo, oppure se lei ritiene che l'opera non fosse da fare. Se la risposta è la seconda, io sono fortemente preoccupato rispetto al suo atteggiamento. Vado a dirle che su un'opera di protezione civile che ha visto coinvolti i massimi sistemi della protezione civile nazionale, che ha visto lo sgombero di abitanti, lo sgombero di abitazioni in ambiti diversi, che ha visto un disagio della popolazione che non ha precedenti in Valle d'Aosta se non con l'alluvione, francamente il suo sarcasmo mi dà quantomeno fastidio.

Ora vado a rispondere, perché i tre quesiti hanno giustamente bisogno di una risposta. Il certificato di collaudo non è stato emesso dalla commissione di collaudo, però è stato avviato il percorso. La commissione ha ampiamente visionato le opere realizzate e ne ha seguito la realizzazione, fornendo indicazioni e suggerimenti nel corso di questi mesi su come preparare formalmente i documenti per poter chiudere appena possibile il collaudo. Non è un'opera normale, è una costruzione che è stata realizzata in opera, quindi da questo punto di vista è un pochino più complicato il percorso.

Con riferimento al secondo quesito, l'individuazione delle opere da realizzare per ripristinare l'investimento, è stato anche questo oggetto di un ampio confronto. È vero, ne abbiamo parlato a giugno in Commissione, e il percorso è stato piuttosto serrato con le imprese realizzatrici. Un confronto rispetto al quale sono intervenuti anche la commissione di collaudo e l'ingegner Cancelli, che ha l'incarico di verificare da un punto di vista strutturale il vallo. Quindi c'è stato un ampio approfondimento da parte dei tecnici, affinché l'opera andasse nella direzione indicata nella fase progettuale. A fine anno sono state finalmente definite le modalità di ripristino e l'intervento sarà realizzato appena ci saranno le condizioni meteo adeguate. Oggi nevica a Courmayeur, quindi si dovrà giustamente aspettare quello che lei chiama il disgelo.

Al terzo quesito rispondo che non è ancora stato formalmente definito il programma delle opere da finanziare, perché non è ancora stato determinato l'importo delle risorse restanti. Il dibattito in corso con le imprese sui riconoscimenti in contabilità di alcune partite di opere, sta infatti ritardando la chiusura della contabilità e quindi l'approvazione del programma. C'è un confronto tra le imprese e la direzione lavori per il riconoscimento di alcune opere, ma credo che sia questione di giorni. Le risorse disponibili non sono comunque ingenti e non lo saranno - si parla di circa 400 mila euro - e sarebbero da destinare a interventi di miglioramento dell'inserimento ambientale del vallo, completando alcune opere accessorie che si era individuato di dover fare.

In conclusione, si ritiene necessario ribadire che il vallo è pienamente operativo, che è in grado di svolgere l'opera di protezione civile per la quale è stato realizzato. L'evoluzione morfologica della frana, attestata dai dati del monitoraggio del 2015, per fortuna indica una situazione di dissesto profondamente mutata rispetto a quella del 2014 e del tutto compatibile con quanto finora realizzato per la protezione degli abitanti di La Palud e di Entrèves.

Io mi auguro di essere stato chiaro. Magari ho usato un'enfasi un po' particolare, perché quando si parla di protezione delle abitazioni e delle persone, io credo che il sarcasmo debba essere messo da parte e si debba guardare alle concretezze tecniche che si portano avanti, quando si fanno opere e interventi di questo tipo.

Presidente - Per la replica, la parola alla consigliera Certan.

Certan (ALPE) - Le rispondo, così sfatiamo subito: non abbiamo mai detto che l'opera non era da fare, quindi non è questa la motivazione di un po' di sarcasmo. Il motivo non è questo e non abbiamo detto che quest'opera non fosse da fare. Sono sempre intervenuta andando ad analizzare le varie fasi dei lavori di questo vallo, la progettazione e poi l'assegnazione. Quindi la questione non è sicuramente se era da fare o meno, escludiamo subito.

Escludiamo un'altra cosa. Siamo contenti della sua risposta e sono soddisfatta della sua risposta, per il fatto che il vallo sia operativo e che quindi risponda alle funzioni di protezione civile. Perché se questo non fosse operativo per un certificato di collaudo che doveva essere urgente e che è un anno che tarda a venire, le motivazioni del mio sarcasmo non sarebbero più solo tali, ma dovremmo anche fare altro. Quando si tratta di protezione civile, di protezione delle abitazioni, ci troverà sempre al suo fianco, però sulle questioni di metodo su come queste opere vengono fatte, su come si procede, su come vengono affidate, ci vedrà al suo fianco se le cose verranno fatte nel modo più trasparente possibile. Però, ci scusi, ma noi su questo aspetto qualche dubbio lo abbiamo avuto e continuiamo a chiederle di spiegarci, continuiamo a chiedere audizioni al commissario straordinario, che è passato prima dal ministero e poi dalla Regione, e continueremo a chiedere delucidazioni, perché credo che questo sia il ruolo che abbiamo noi in Consiglio regionale e credo che siano le informazioni che vogliono avere anche i cittadini. A lei sembrerà tutto chiaro, ma guardi che la popolazione valdostana e di quel luogo non ha tutto chiaro su quello che è avvenuto.

Infine, il certificato di collaudo non è stato emesso. Quando le dicevo prima che non noi stiamo monitorando e chiedendo informazioni e dettagli riguardo alle questioni di metodo, è perché questa problematica è stata affrontata - dico anche giustamente - sempre con l'urgenza: per qualsiasi cosa, anche per l'assegnazione dei lavori, si è utilizzata l'urgenza. Non sono parole mie e i colleghi in Commissione se lo ricorderanno, è stato detto che in casi di urgenza è normale e logico che i cantieri più vicini probabilmente siano quelli ricevono l'assegnazione del lavoro. Ci è stato detto che è normale che abbiano delle precedenze o dei punteggi maggiori, perché possono avere dei vantaggi essendo (stranamente) in quel momento operativi in un certo posto. Questo passaggio per noi fa un po' strano, perché invece in questi casi, soprattutto quando - come ci ha detto lei -deve essere protetto un villaggio, un'intera popolazione e una strada statale, a nostro avviso i criteri di selezione devono essere soprattutto quelli della competenza e dei mezzi migliori per fare questo.

Mi fermo qui, perché oggi in questa interpellanza non le avevo chiesto appositamente altre cose, ma probabilmente ci ritorneremo, perché l'audizione di giugno è stata amplissima e quindi torneremo su questo.