Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1828 del 24 febbraio 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 1828/XIV - Interpellanza: "Interventi per semplificare l'attivazione del fascicolo sanitario elettronico".

Rosset (Presidente) - Punto 33 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Consigliere Fabbri, ne ha facoltà.

Fabbri (UVP) - Grazie Presidente.

Affrontiamo un tema che sta entrando nelle case dei valdostani e che sta creando qualche problema. Nella nostra interpellanza abbiamo sottolineato che siamo consapevoli dell'importanza che l'utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) avrà per l'appropriatezza delle risposte fornite dal nostro sistema sanitario ai cittadini e che con questo tipo di strumento si amplieranno e si faciliteranno le interconnessioni tra gli utenti e la pubblica amministrazione. Siamo inoltre coscienti che questa fase che stiamo vivendo può anche avere un effetto maieutico dal punto di vista dell'informatizzazione della nostra popolazione, in quanto è uno stimolo per i nostri cittadini ad approcciarsi in modo nuovo all'Amministrazione, in particolare alla sanità.

Vogliamo però sottolineare come l'operazione, a nostro avviso, sia stata condotta in un modo un po' troppo affrettato. Si tratta a tutti gli effetti di una rivoluzione culturale, come dicevo primo, per cui, a nostro avviso, sarebbe stato utile un periodo di sperimentazione, che fosse anche localizzato ad alcuni settori della popolazione. Il Direttore generale dell'USL nel presentare l'iniziativa circa due mesi fa ha detto: "siamo tra i primi in Italia e rappresentiamo un laboratorio per le altre Regioni", purtroppo "laboratorio" sembra che sia un po' laborioso, quindi forse tutta questa solerzia, che, da un certo punto di vista, è anche encomiabile, poteva anche essere pensata in un altro modo. Infatti si è scontrata con una realtà, che, a nostro avviso, andava sondata in qualche modo prima di partire in pompa magna. Alle volte la fretta e la voglia di strafare sono un po' delle cattive consigliere e, siccome il discorso sul fascicolo sanitario elettronico e sulla scheda elettronica civile in genere, è un progetto che ha già una gestazione piuttosto lunga che risale addietro nel tempo, si potevano fare probabilmente delle prove a campione per vedere se vi fossero delle criticità e per ovviare a tali punti critici prevedibili. Era infatti da immaginarsi che un'immersione così totale nell'informatica comportasse un certo sconcerto, soprattutto in quella fascia della popolazione poco informatizzata e più anziana, più che sconcerto io parlerei in tanti casi di ansia e di un po' di disorientamento in queste persone. Prova ne è di questo il fatto che ultimamente giustamente sono state attivate...come possiamo dire? delle "prove" per poter correre ai ripari e prevedere così dei punti di assistenza per l'utente e altri sappiamo ne verranno aperti in futuro. Anche a livello comunale sono stati allertati e probabilmente saranno allertati nel futuro gli uffici comunali a cui potranno rivolgersi i nostri utenti. Tutte queste cose qui magari si potevano già prevedere quando è stato studiato il lancio di questo sistema.

Oltretutto, a nostro avviso, non vi era tutta questa fretta visto che il sistema di connessione tra i medici di base dell'USL è un sistema collaudato, un sistema che oltretutto ha avuto dei costi notevoli, è un sistema che ci hanno detto essere all'avanguardia non solo in Italia, ma addirittura in Europa e che sta per essere messo in discussione perché, entro giugno, probabilmente questi collegamenti tra i medici di base, le strutture USL per avere informazioni sui loro pazienti verrà disattivato, un altro step che, a nostro avviso, poteva essere rimandato e che poteva avere una maggiore cautela se non fosse stato reso necessario iscrivere i propri figli alle prime classi del ciclo scolastico solo dopo aver attivato l'FSE, anche questo ha creato dei disagi notevoli nella popolazione. Io spero che di tutto questo verrà data adesso una spiegazione da parte dell'Assessore e che i cittadini che ci ascoltano possano avere contezza del perché c'è stata tutta questa premura anche in questo caso.

Quanto poi al lettore della tessera sanitaria, non so chi di voi ha provato ad attivarlo, io ci ho provato personalmente, ma tanti altri come me hanno avuto dei notevoli problemi proprio a scaricarlo sul computer, tant'è che personalmente...ma tanti altri, come torno a ripetere, si sono attivati, si sono preregistrati e hanno attivato la tessera usando semplicemente i codici che ci sono stati dati. Sembra quindi che anche questo passaggio del lettore potesse essere fatto in un modo un po' più cauto, magari evitando di provocare queste difficoltà nella popolazione.

Ora, sappiamo che questo sistema è stato cooptato dalla Provincia di Trento, non so quali siano stati i contatti, chi abbia condotto questo tipo di contrattazione, penso che sia stata l'INVA che abbia giocato un ruolo importante in quest'operazione, allora ci chiediamo anche qui come sia stato possibile portare questo sistema senza informarsi quali sono state le difficoltà nella provincia di Trento che io so esserci state, tant'è che anche lì l'attivazione di questo FSE è abbastanza ridotta rispetto alla popolazione che c'è. Si può comunque supporre che queste difficoltà che hanno loro incontrato avrebbero potuto essere ovviate prima di iniziare tutta quest'operazione.

Un altro problema che insorge a chi cerca di attivare questa tessera è l'impossibilità di delega da parte delle persone, soprattutto di delegare parenti o persone di fiducia che possono attivare questa tessera. Probabilmente è una questione di privacy, sarà una gestione di questo tipo, però si poteva anche cercare di capire se tutte queste difficoltà potevano essere superate. So che l'attivazione del FSE dà problemi anche ai medici, perché devono caricare tantissime notizie sui propri pazienti. I numeri sono abbastanza sconfortanti, dagli ultimi che ho io, ci sono state 17.000 attivazioni, in realtà poi ci sono state 5600 registrazioni proprio per le difficoltà di cui si diceva prima. Speriamo che nel futuro tutto questo, vista l'importanza dell'operazione, possa essere risolto.

La nostra interpellanza è volta a chiedere se si può rivedere, individuare o in qualche modo cercare di risolvere tutte queste criticità che si sono verificate, soprattutto per quanto riguarda l'iscrizione al ciclo primario delle scuole e anche per vedere se si riesce a delegare delle persone che possono avere la delega da parte di utenti che hanno difficoltà ad attivarlo. Grazie, attendo la risposta.

Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'Assessore Fosson, ne ha la facoltà.

Fosson (UV) - Grazie Presidente.

Solo una premessa, perché forse nella comunicazione alcuni passaggi non sono stati precisi. La tessera sanitaria, che è la carta nazionale e regionale dei servizi, rappresenta solo la chiave elettronica conforme alle disposizioni del codice dell'amministrazione digitale che consente l'accesso in modo sicuro e personalizzato ai servizi in rete messi a disposizione dalla Regione e dalle pubbliche amministrazioni. La tessera è distribuita dall'Agenzia delle entrate e deve essere attivata presso uno degli uffici abilitati nella regione per poter poi fruire di tali servizi, tra i quali si annoverano quelli dell'Agenzia delle entrate, i servizi INPS e quelli locali come il Fascicolo elettronico. Per quanto riguarda l'iscrizione alle prime classi di ogni grado di scuola, i servizi demografici e tributari erogati dal Comune di Aosta, i servizi per gli studenti e per le imprese agricole, per accedere non è necessario creare propedeuticamente il Fascicolo sanitario elettronico, ma è sufficiente attivare la carta regionale dei servizi; quindi gli studenti che attivavano la carta non attivavano il Fascicolo sanitario. Certo, si è venuto a creare un problema di code, di aumento di utenti che attivavano la carta elettronica, ma non era poi necessario per gli studenti il secondo passaggio, per cui, precisato questo, non risponderò all'ultima questione.

"Se le cause di scarso consenso rispetto all'attivazione siano imputabili alla complessità delle operazioni richieste": sicuramente io ho trovato questo progetto testato anche dal punto di vista informatico e se non si parte mai, un po' come diceva il Consigliere Chatrian prima, si rischierebbe di giocare sempre in difesa invece di giocare in attacco. Quello che ha detto lei poi è giusto, ha una funzione anche maieutica di avvicinamento della popolazione all'informatica. I dati non sono così negativi, soprattutto gli ultimi, anzi, perché poi noi su quello che facciamo tutti insieme siamo molto critici, ma in questo momento (fino alla settimana scorsa) risultano attivate 26.756 tessere e i fascicoli creati sono 13.500 in due mesi. Certo, ci sono state delle difficoltà, delle criticità - io sono il primo a dirlo - dal punto di vista informatico e anche alla presentazione quella sera ci fu un problema proprio informatico. I lettori all'inizio non funzionavano bene, gli esperti dicevano che fosse un problema della stessa carta elettronica sanitaria che non funzionava bene. Le criticità comunque ci sono state e anche delle difficoltà perché il sistema è complesso e non è semplice. Come ho detto l'altro giorno in commissione, da noi non c'è stato quell'atteggiamento pregiudiziale negativo: "non ti do i miei dati", come invece era successo da un'altra parte: io penso che questo sia un fatto importante anche in virtù di quello che diceva lei. Il percorso era stato sondato e preparato e i contatti con Trento, che è all'avanguardia, sono stati dei contatti molto precisi, tant'è vero che il portale che noi usiamo è stato preso da Trento. Le difficoltà quindi erano state saggiate, però, finché non si mette in pratica la cosa, non si trova il problema.

Per quanto riguarda la domanda circa le operazioni che si intendono porre in atto per superare queste criticità, per supportare i cittadini sono stati predisposti un portale web con ampie sezioni informative, un contact center accessibile con numero verde per informazioni - e questo l'ho verificato, funziona bene anche con operatrici gentili che aiutano l'interlocutore e l'assistenza all'uso della carta e delle credenziali associate di dispositivi dei servizi. Sono tre i punti di sostegno per i cittadini non digitalizzati e per i cittadini anziani senza supporto familiare in carico ai servizi socio-sanitari e socio-assistenziali. C'è anche la raccolta del consenso cartaceo da parte degli Enti locali, ma soprattutto all'inizio dell'anno ci siamo incontrati con il CELVA, che ringrazio, e con l'INVA e proprio con la collaborazione del CELVA abbiamo deciso di attivare degli sportelli presso i primi Comuni: 13 Comuni hanno aderito a questo e arriviamo a 22 Comuni alla fine di febbraio, con una preparazione di operatori specifici messi a disposizione dagli Enti locali proprio perché ci sia un'attivazione del fascicolo anche a livello territoriale. Come ha detto lei, non è stata possibile - e abbiamo fatto una domanda al Segretario generale - una deroga alla raccolta dei dati proprio perché, essendo dei dati sensibili, tranne in casi straordinari, se c'è un certificato medico, non è possibile che l'anziano possa delegare un suo familiare; non è permesso per una questione di privacy a livello nazionale e noi non possiamo superare questa norma. Io penso però che quest'attivazione in 22 comuni dal 1° marzo sia una cosa molto positiva, perché poi è nell'idea anche che gli esperti si muovano, vadano nelle varie microcomunità, vadano nelle case degli anziani per favorire questo. Abbiamo infatti aperto anche ad Aosta due nuovi punti di sostegno ai cittadini non digitalizzati: presso la biblioteca dell'ospedale e i poliambulatori di Morgex e Donnas, per fare fronte alle criticità che sono apparse.

Lei ha detto che nella provincia di Trento si sono verificati analoghi problemi. A Trento soprattutto - secondo quanto detto dagli esperti sentiti - la difficoltà era quella che dicevo prima, ossia una difficoltà preconcetta a dire: "non ti do i miei dati" con un movimento di questo tipo. Se lei ha guardato i dati della Provincia di Trento, che è all'avanguardia in Italia, che è partita prima di noi e che di solito ha dei risultati importanti, lei avrà visto che risultano iscritti 50.000 utenti che rappresentano il 10 percento degli assistiti e questo con il portale attivo da tre anni. Quindi se noi abbiamo raggiunto 13.500 fascicoli dopo due mesi di attivazione, siamo di fronte a dei risultati che non si possono sicuramente definire un flop. Le criticità vanno superate, siamo tutti d'accordo e lei ha detto - e la ringrazio - che questo è un grande progetto.

C'era già un sistema informatico di collegamento con i medici, però il fascicolo elettronico permette molto di più: permette delle prenotazioni, ed è veramente un superamento. Io penso che con questo progetto si eliminano le difficoltà e ringrazio tutti quelli che si sono fatti promotori per superarle vedendo qual è l'utilità di questo sistema. I risultati ad oggi non si possono dire negativi vista l'attivazione in due mesi, e vanno incrementati...e io penso che con queste nuove misure messe in atto per superare le criticità il risultato sarà sicuramente migliore. È chiaro che, per arrivare ad un grande risultato come quello del fascicolo elettronico, forse bisogna superare questi impedimenti, ci stiamo provando e non si può dire che il giudizio sia negativo. Ringrazio tutti quelli che si applicano per superare queste difficoltà.

Presidente - Per la replica, chiede la parola il Consigliere Fabbri, ne ha la facoltà.

Fabbri (UVP) - Ringraziamo anche i cittadini valdostani che - come ha detto lei -, tutto sommato, rispondono a questa chiamata alle armi elettroniche. Comunque è chiaro che dopo aver attivato un esercito di punti di consultazione, e poi adesso i Comuni, eccetera...speriamo che i risultati siano soddisfacenti. In premessa abbiamo detto che noi assolutamente capiamo l'importanza dell'operazione, perché effettivamente sarà un atout in mano a tutto il sistema sanitario regionale, un atout soprattutto in mano ai pazienti, abbiamo solo espresso qualche riserva sul modo in cui era stata iniziata quest'operazione molto delicata. È vero che, come dice lei, bisogna pur iniziare, questo è chiaro, però c'è modo e modo di iniziare. Se magari si fosse sondata qualche realtà prima di estenderla a tutto il sistema, si potevano evitare delle ansie, delle paure, dei problemi alla nostra cittadinanza. Alle volte ci si chiede come certi tipi di approccio verso l'informatizzazione pubblica sanitaria e non sanitaria siano così complessi, perché tutti noi facciamo esperienza giornalmente nel nostro rapporto con la banca, o in altre cose dove ci sono dei modi di accedere a determinate informazioni anche lì estremamente protette e riservate con delle funzioni molto più semplici. L'essenziale comunque è che adesso venga messa a disposizione dei nostri concittadini la possibilità di aderire a quest'iniziativa affinché poi si possa avere un risultato positivo da tutta quest'operazione che oltretutto avrà dei costi non indifferenti. Grazie.