Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1827 del 24 febbraio 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 1827/XIV - Interpellanza: "Ridefinizione dei compiti e delle funzioni da attribuire alla Chambre valdôtaine".

Rosset (Presidente) - Punto 32 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, chiede la parola la Consigliera Certan, ne ha la facoltà.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente. Buon pomeriggio.

Nel 2002 con la legge n. 7 il Consiglio regionale ha approvato l'istituzione della Camera valdostana delle imprese e delle professioni e durante questi anni di attività sicuramente ci sono state evoluzioni, cambiamenti, insomma la Camera di commercio ha cercato di ottemperare gli obiettivi che questa legge prevedeva, le funzioni che la legge attribuiva alla Chambre svolgendo diverse attività, svolgendo funzioni complementari anche ai vari Assessorati. Quest'interpellanza ha l'obiettivo di capire quale futuro intende dare l'Amministrazione regionale e che cosa si vuole fare di quest'ente nel futuro, perché diciamo che le preoccupazioni o comunque le notizie un po' sibilline riguardo a quest'ente che arrivano dal livello nazionale possiamo dire che sono state in qualche modo anticipate dal Presidente Rosset che in sede di finanziaria era venuto a presentarci il rapporto annuale per l'audizione. L'11 novembre nelle varie osservazioni sicuramente una delle preoccupazioni era il drastico taglio che è previsto per il prossimo anno e per gli anni 2017-2018 ancora di più del diritto annuale, cioè di quest'adesione che le varie imprese, alcune delle quali anche piccole, pagano in qualche modo alla Chambre. Pare che con la legge Madia, ma che comunque è intenzione anche del Governo, si voglia mettere mano ad un riordino generale sia dell'ente, ma soprattutto del personale, quindi, da una parte, c'è la preoccupazione del Presidente Rosset per un drastico calo delle entrate e quindi anche delle possibilità poi di azione e, dall'altra, la razionalizzazione del personale che sembra essere una delle intenzioni del Governo.

Con quest'interpellanza noi chiediamo innanzitutto due cose: "quali sono le prospettive che il Governo regionale intende dare alla Chambre valdôtaine..." anche proprio in funzione del ruolo che la Chambre ha per legge e se eventualmente l'Amministrazione sta già prevedendo un ridimensionamento dell'organico; poi quale ruolo e quali compiti vuole, nel caso in cui venga mantenuta, anche perché a livello nazionale il dibattito...(leggevo oggi sul Corriere un'intervista proprio ai responsabili nazionali) che l'intenzione sia quella comunque di mantenere una Chambre per ogni Regione, ma di ridimensionarne il numero e da 105 passare a 60. Comunque sia chiediamo anche quali siano le intenzioni, ma anche nei ruoli, perché ci pare di capire che sia intenzione...almeno abbiamo approvato, sempre in sede di finanziaria, di istituire un unico ente di promozione turistica e quindi vogliamo proprio sapere adesso e credo che siano argomenti che possono andare insieme in un'unica discussione: sia l'istituzione di un unico ente di promozione turistica che il mantenimento della Chambre. Allora noi ci chiediamo con quali ruoli e con quali compiti ancora o se - vedo il Presidente che sorride - ci sono altre novità e altre intenzioni, siamo all'ascolto.

Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'Assessore Donzel, ne ha la facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Gentile collega, nelle sue conclusioni è andata un po' al di là dell'interpellanza, ha coinvolto anche il mio collega Assessore al turismo, ha ampliato gli orizzonti. Io comincerò a rispondere prima al quesito ufficiale, poi vedrò di fare un ragionamento un po' più ampio.

Intanto a mettere in discussione a livello nazionale il ruolo delle Camere di commercio sono innanzitutto gli imprenditori o almeno importanti associazioni di imprenditori come Confindustria, che hanno espresso anche dei giudizi piuttosto pesanti sulle Camere di commercio. Siccome lei ha impostato la sua interpellanza in chiave regionale, ma poi ha fatto un ampio riferimento a quanto avviene a livello nazionale, era giusto riferire che l'iniziativa del Governo nazionale si inserisce in un contesto dove alcuni enti sono stati definiti ridondanti dagli stessi imprenditori, quindi non è un atteggiamento della politica nei confronti delle Camere di commercio. Ha fatto bene a richiamare il fatto che a livello regionale noi abbiamo una nostra legge specifica e quindi il nostro ente non è un ente nazionale, ma è un ente regionale che dipende da una legge regionale. Noi dove possiamo coltiviamo la nostra autonomia e quindi faremo una nostra autonoma riflessione rispetto a questo percorso, un percorso che però non è mai stato così lineare, nel senso che già dopo la legge...non è che la Camera di commercio è partita nel 2002, è partita nel 2005 e, per quanto riguarda i finanziamenti, un'importante attività di riordino la Valle d'Aosta, bisogna riconoscerlo, l'ha iniziata molto prima che a livello nazionale. Questo bisogna dirlo con chiarezza perché la riduzione dei finanziamenti alla Camera di commercio precede tutto il dibattito nazionale e arriva in qualche modo ben prima di quei tagli - che lei ha evocato - già operati dal Governo Renzi sui diritti camerali. Un'operazione che è stata gestita anche in modo molto virtuoso dalla Camera di commercio della Valle d'Aosta che ha ridimensionato di oltre il 60 percento i compensi del Consiglio d'amministrazione, 63 percento di riduzione in questi anni, quindi vuol dire che c'è stato un atteggiamento molto responsabile da parte di chi ha gestito quest'ente.

Quale sarà il futuro della Camera? Intanto voglio dire che a livello regionale esercita delle competenze che sono anche specificamente regionali e alcune di queste potrebbero essere messe in discussione dal riordino del livello nazionale. Da noi la riflessione sarà: o questo soggetto - e naturalmente non sarà una decisione che avverrà unicamente in sede politica, ma sarà un confronto con le parti sociali - è fortemente sostenuto dalle parti sociali che lo promuovono, che lo animano e quindi gli importanti obiettivi che ha e che sono qualificanti a livello regionale sono mantenuti, oppure altrimenti bisognerà fare una riflessione di tipo diverso. È un ragionamento che deve essere fatto con molto discernimento.

Nella sua ricostruzione dei fatti lei ha messo sul tavolo l'altro grosso tema a livello nazionale: non tanto se l'ente serva o non serva, ma che ci sono tanti dipendenti. Io penso che il ragionamento debba sempre partire dal fatto che un ente serve o non serve e poi successivamente si va a vedere la questione di come ovviamente tutelare, garantire le persone che lavorano all'interno di un ente. Il primo ragionamento è la sua funzione, il suo ruolo e quello che esplica, perché una delle prime azioni di difesa fatte a livello nazionale non è stata quella di dire: "le Camere di commercio, come si sta facendo vedere adesso, svolgono queste attività, sono indispensabili per questi elementi", ma "hanno tanti dipendenti...", allora le dobbiamo tenere a prescindere? Questa è la grossa domanda. Noi quindi non possiamo sapere oggi cosa interverrà nel dibattito nazionale. Noi abbiamo fatto una scelta comunque che non ha seguito il percorso nazionale, abbiamo fatto una scelta autonoma regionale e in totale autonomia come Regione Valle d'Aosta determineremo lo sviluppo della Camera di commercio regionale. È evidente che il percorso che è stato sostenuto non solo dal Governo, ma anche da importanti associazioni di categoria che hanno visto ridurre i diritti camerali, quindi il sostegno economico all'associazione chiede e obbliga una riorganizzazione che è imprescindibile.

Sull'altra partita che lei ha aperto, non sulla carta dell'interpellanza, ma ha chiamato in causa qui eventuali connessioni con organismi di promozione del turismo, questo è un dibattito assolutamente aperto e bisognerà in qualche modo vedere a che tipo di ente lei si riferisce, in questo momento io non mi sono ancora confrontato con il collega Marguerettaz, questo lo chiederà magari in una prossima interpellanza, non all'interno di questa riferita alla Chambre valdôtaine. È quindi un percorso di riflessione aperto, che dovrà inevitabilmente tenere conto di una riorganizzazione complessiva delle risorse che arrivano a livello nazionale, ma, ripeto, qui abbiamo lo spazio per fare qualsiasi ragionamento a livello regionale, cioè dire: quest'ente lo teniamo a prescindere oppure, indipendentemente dalle scelte che fa il Governo nazionale, noi a livello regionale con la nostra autonomia decidiamo di organizzarci secondo le funzioni che riteniamo migliori per promuovere le nostre imprese, come abbiamo fatto in questi anni.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola la Consigliera Certan, ne ha la facoltà.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Grazie Assessore. Dire che la sua risposta è stata confusa è dir poco, perché lei è partito dal fatto che a livello nazionale il riordino sia voluto soprattutto dalle imprese. Sicuramente in questo momento le imprese sono quelle che stanno facendo i conti perfettamente bene, quindi sicuramente avranno fatto le loro valutazioni, avranno portato le loro osservazioni. Io le leggo solo un paio di passaggi che credo con tutta umiltà di non aver interpretato male. Il 13 gennaio su Il Sole 24 Ore si diceva: "Camere di commercio: riordino in quattro mesi - quindi i quattro mesi scadrebbero ad aprile - il piano di riordino delle Camere di commercio previste dalla delega della pubblica amministrazione dovrebbe concludersi entro quattro mesi dalla pubblicazione del decreto attuativo - eccetera - è questo l'unico punto fermo di quello che si sta rivelando come uno dei più tormentati tra i testi attesi in questo primo giro di implementazione della riforma Madia". Credo quindi che la riforma Madia non sia fatta dalle imprese. Corriere della Sera del 3 febbraio 2016: "Camere di commercio: la riforma non cancelli un motore per le imprese", e questo è Sangalli, che dice: "bene i risparmi, ma gli enti hanno aiutato le piccole e medie imprese", fa una valutazione molto equilibrata e comparata, dove mette in luce sia gli aspetti positivi che negativi, però credo che anche qua si riferisca a dei tagli o ad una riorganizzazione che è il Governo che vuole. "Riforma: con la razionalizzazione del sistema camerale, un 15 percento di esuberi, ma senza licenziamenti, la Madia taglia nelle Camere di commercio", non credo che siano le imprese piccole, medie e grandi che hanno deciso di farsi i tagli. "I lavoratori delle Camere di commercio contro i tagli della riforma Madia", e questo è uno dei più recenti. Credo di essermi un po' documentata, magari non ho scelto gli articoli di giornale politicamente corretti.

Noi con la nostra interpellanza volevamo sapere, Assessore Donzel, se per la sua Giunta e del Presidente Rollandin ha senso questa Camera di commercio con meno risorse, perché questo è un dato di fatto, è quasi ad un terzo delle risorse che aveva negli anni precedenti con 32 dipendenti, perché ci è stato detto in audizione che i dipendenti sono 32, con questi tagli che si preannunciano essere molto drastici, tant'è che pare che tutte le entrate della Camera siano da destinare al pagamento degli stipendi e non basterebbero neppure e quindi ci chiediamo che ruolo può ancora avere di stimolo, di propulsore per le piccole imprese un ente che si ritrova in queste condizioni: ecco perché abbiamo fatto quest'interpellanza.

Infine, sull'ultimo passaggio che lei dice giustamente non c'era nell'interpellanza, ma tre mesi fa il Consiglio regionale ha votato all'unanimità un ordine del giorno che istituiva un ente unico che si occupasse di promozione turistica, di marketing, eccetera. A mio avviso, leggendo anche la legge che ha istituito la Camera di commercio, nel momento in cui ci sarà questa discussione sarebbe interessante parlare anche di questo, perché all'articolo 7 si dice che all'interno della Chambre "nell'ambito dei componenti di cui al comma 1, deve essere assicurata la presenza di un rappresentante di ciascuna delle seguenti categorie: agricoltura, artigianato, commercio, industria, turismo", quindi chiaramente tutti i settori dell'economia vengono toccati, quindi anche la promozione...tutti questi settori necessitano di promozione, necessitano di una maggiore coordinazione. Le assicuro - lei lo sa bene perché ha partecipato per tanti anni alle commissioni - che una delle problematiche che viene sempre fuori è come poter promuovere meglio tutti insieme sul territorio. Certo, capisco che sia un discorso molto più corale, però mi fa un po' strano che non vi siate ancora confrontati dopo tre mesi che comunque l'ordine del giorno è stato approvato, anzi lo vedrei inglobante con questo discorso della Camera di commercio, a meno che non ci siano altre sorprese, però non abbiamo la sfera magica. Grazie.