Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1825 del 24 febbraio 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 1825/XIV - Interpellanza: "Mancato inserimento della scuola dell'infanzia e dei corsi serali delle scuole regionali nel rapporto di autovalutazione delle istituzioni scolastiche".

Rosset (Presidente) - Punto n. 30 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, chiede la parola il Consigliere Laurent Viérin, ne ha la facoltà.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Parliamo di autovalutazione. Si è parlato tanto in questi ultimi anni della questione dell'autovalutazione e da quest'anno scolastico l'Amministrazione ha deciso di richiedere e si stanno predisponendo le varie fasi per il rapporto di autovalutazione delle singole istituzioni scolastiche. È un po' in controtendenza con ciò che invece era stato fatto in precedenza nel passato recente, nel senso che nella primavera del 2015 erano state radunate le varie istituzioni scolastiche e si era detto - era il mese di marzo dell'anno scorso - che la Valle d'Aosta non faceva parte del sistema nazionale e che quindi non si sarebbe proceduto come a livello nazionale, ma si sarebbe in qualche modo agito in modo diverso. Basta andare sulla parte istituzionale del sito, sui rapporti in chiaro e sono pubblicati i rapporti di chi invece a livello nazionale ha aderito all'autovalutazione l'anno scorso, ma questa fu una scelta dell'Amministrazione, però invece nel 2016 improvvisamente si è deciso di invece procedere all'autovalutazione. Si mette quindi tutto in moto questo sistema e di corsa giustamente, quando si decide, bisogna poi correre e quest'autovalutazione che si ha da fare prevede delle varie fasi. Noi pensiamo che si sia preso il copia e incolla del livello nazionale, perché cosa succede? Sappiamo che abbiamo un sistema scolastico diverso rispetto al livello nazionale, tant'è che nel luglio del 2015, nel protocollo d'intesa che l'Amministrazione regionale, lei, Assessore Rini, ha siglato con il Ministro, nell'evidenziare la non applicazione della "Buona scuola", uno dei motivi per cui noi non abbiamo applicato la "Buona scuola" che avrebbe creato qualche confusione è che in Valle d'Aosta il sistema, con particolare riferimento alla scuola dell'infanzia, è un sistema diverso. Sappiamo che a livello nazionale la materna, cioè la scuola dell'infanzia, praticamente non esiste così come noi la conosciamo in Valle d'Aosta, sono quasi tutte scuole private, cioè scuole paritarie, quindi non incluse in questo rapporto di autovalutazione, perché praticamente non è previsto neanche nella riforma della "Buona scuola", perché ci sarà poi la riforma a parte. Rispetto al livello nazionale, cosa succede? Succede che l'autovalutazione valdostana parimenti con il livello nazionale, ma rimandata di un anno - noi avevamo intuito per adattarla alle nostre esigenze - non prevede la scuola dell'infanzia. Si è preso in pratica questo modello nazionale di autovalutazione e si è applicato qui in Valle d'Aosta e quindi si è ricopiato. Non solo non c'è la scuola dell'infanzia, ma non c'è neanche la parte del serale. Tutti gli aggiornamenti e i rapporti, tutto ciò che è fatto da personale del Ministero è stato fatto appunto omologandolo al sistema nazionale.

Assessore, visto che abbiamo preso un anno, ad un certo punto, secondo noi, sarebbe stato importante non ricopiare pari pari il rapporto nazionale, ma aggiungere la parte di valutazione inerente alla specialità della scuola valdostana. Parliamo spesso di adaptation, tante volte ci si spende dicendo che abbiamo una scuola diversa, oggi che stiamo parlando di riforma della "Buona scuola", entro giugno sarà fatto il lavoro, ma questa parte non sarà ricompresa. Noi quindi abbiamo voluto centrare la nostra interpellanza su quest'argomento per chiedere a quali motivi sia da imputare questo slittamento, di un anno a questo punto, perché non capiamo questo slittamento, ricopiando il sistema nazionale si poteva fare anche l'anno precedente e il sistema di autovalutazione valdostano sarebbe stato ricompreso nei rapporti pubblicati già quest'anno.

La seconda domanda è: "per quali ragioni si sia deciso di non prendere in considerazione la scuola dell'infanzia - noi avevamo intuito che questo anno che si è deciso di prendere fosse per gli adattamenti - e i corsi serali delle scuole regionali..." e non si sia in pratica adattato realmente al modello scolastico valdostano questo sistema di autovalutazione.

La terza è una domanda un po' provocatoria, nel senso che, visto che si parla di "Buona scuola", noi abbiamo un'altra iniziativa che avrà occasione di sollevare l'argomento, se la scelta effettuata di adattare i modelli nazionali non sia un lavoro in controtendenza con quella che è invece la nomina del gruppo di lavoro, che deve adattare le esigenze valdostane alla non applicazione o ad un'applicazione futura della riforma della "Buona scuola": diciamo questo perché l'autovalutazione è qualcosa che magari può sfuggire ai più, chi non è addetto ai lavori. Nel mondo della scuola c'è molta sensibilità e sicuramente chi oggi opera all'interno della scuola dell'infanzia, ma anche chi si occupa dei corsi serali ha visto questa mancanza di possibilità di vedere nella valutazione anche questa parte importante un po' come una mancanza di considerazione della stessa, d'altro canto non capiamo che autovalutazione può essere se è un'autovalutazione parziale.

L'autovalutazione e il sistema di valutazione sono molto importanti nel sistema scolastico per poter crescere, per capire dove siamo carenti, dove si può migliorare e come intervenire. È chiaro che più il rapporto di valutazione è completo più si hanno elementi sui quali poi intervenire nel futuro per cercare di far crescere tutti assieme questo sistema di scuola valdostano che negli anni, nei decenni è stato costruito. Grazie.

Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'Assessore Rini, ne ha facoltà.

Rini (UV) - Grazie Presidente.

Grazie collega Viérin, perché ci permette di trattare in quest'aula un tema importante, di fare anche chiarezza su qualche passaggio, che peraltro lei ha anche in maniera molto precisa e puntuale riassunto.

Vengo molto brevemente innanzitutto alle risposte, poi mi riservo di fare alcune considerazioni di tipo più politico alla fine. Innanzitutto venendo allo slittamento di un anno, questo slittamento proprio nella realizzazione dell'autovalutazione delle istituzioni scolastiche è dovuto meramente al fatto che tale processo si realizza su una piattaforma interamente on line che fornisce questi dati statistici alimentati dal sistema di gestione regionale. Siccome negli anni passati, in quelli precedenti non si è richiesto l'inserimento dell'anagrafe degli studenti e dei dati relativi ai docenti valdostani proprio nel sistema gestionale nazionale e neanche si è arrivati a forme di dialogo tra questi sistemi, si è dovuto necessariamente costruire un sistema ex novo, una piattaforma regionale completamente separata da quella ministeriale. Pur nella diversità dei sistemi gestionali, però si è voluto, laddove fosse possibile, riproporre gli stessi indicatori del RAV (il rapporto di autovalutazione nazionale) per consentire proprio il confronto dei risultati delle nostre scuole valdostane con quelle del restante territorio nazionale. Qualora avessimo cambiato in maniera troppo significativa i modelli anche di inserimento, avremmo creato poi un sistema nel quale il confronto dei dati sarebbe divenuto poi improponibile, anche perché la comparazione, come noto, è un ingrediente proprio fondamentale e necessario per una buona ed efficace valutazione.

Venendo al secondo quesito relativo alla mancata considerazione della scuola dell'infanzia e dei corsi serali, la scelta proprio di non inserire nel RAV regionale la scuola dell'infanzia, come ha ricordato lei, è in linea con le decisioni ministeriali, che nascono da una ratio, da una ragione ben precisa: quella di preservare tale istituzione da improbabili esercizi valutativi, che ne snaturerebbero in qualche modo profondamente le sue caratteristiche peculiari. D'altra parte gli stessi organismi internazionali, quali l'OCSE, tendono ad inserire tale istituzione nei processi valutativi di sistema al solo fine di correlare gli esiti degli allievi nei successivi gradi di istruzione con i tassi di frequenza della scuola dell'infanzia, poiché in Valle d'Aosta tale frequenza è generalizzata - fortunatamente aggiungerei -, una simile operazione risulterebbe quindi del tutto inutile, poiché è proprio la ragione che sta alla base della valutazione che è differente a seconda del grado di scuola diverso. Cionondimeno il RAV regionale consente l'individuazione autonoma da parte delle scuole di singoli indicatori - oltre agli indicatori standard, quindi possono essere previsti degli indicatori ad hoc a seconda delle circostanze, oltre a quelli definiti a livello centrale -, le istituzioni quindi che lo ritenessero utile ai propri fini valutativi sono nelle condizioni di realizzare l'autovalutazione comprendendo anche la scuola dell'infanzia, così anche come quelle istituzioni che hanno al loro interno anche dei corsi serali possono inserire gli stessi all'interno del proprio RAV.

Infine, per quanto riguarda la terza risposta, il rapporto di autovalutazione regionale ha trovato un adattamento al particolare ordinamento valdostano in quanto ha previsto ambiti di indagine specifici settoriali, fra i quali, per esempio, si possono citare la progettazione curriculare B (plurilingue), gli esiti degli alunni comprensivi anche dei debiti formativi delle discipline linguistiche costituenti il curriculum.

In conclusione, io ho ascoltato con molta attenzione le sue suggestioni, al di là della previsione che le ricordavo - quindi il fatto che ogni singola istituzione possa o meno inserire l'autovalutazione anche per la scuola dell'infanzia, che credo possa essere da stimolo per questo segmento, per questo settore della scuola, che, grazie al lavoro fatto negli anni, è un fiore all'occhiello su tutto il territorio nazionale -, penso che possiamo in maniera molto serena migliorare anche questo sistema che quest'anno parte, tutti insieme possiamo farlo e se ci sono degli elementi migliorativi, essi saranno bene accolti. Così come io ho fatto qualche esempio di atout in più che abbiamo voluto dare al sistema di autovalutazione valdostano, se nel corso di quest'anno emergeranno elementi nuovi che possono essere inseriti all'interno di questo percorso, credo che non ci sia assolutamente nessuna volontà di non inserirli e quindi di non rendere, da una parte, più efficace e, dall'altra, efficiente questo sistema, che ha l'unico scopo e l'unico obiettivo proprio di essere a servizio della scuola valdostana per tutti insieme riuscire a migliorarla.

Presidente - Grazie Assessore. Per la replica, chiede la parola il Consigliere Laurent Viérin, ne ha facoltà.

Viérin L. (UVP) - Dobbiamo fare i complimenti all'Assessore per come si è arrampicata sui vetri per cercare di rispondere cercando di difendere l'indifendibile. Non è niente di grave, nel senso che noi cercheremo di dare una nostra interpretazione. Abbiamo perso un anno, perché se nel 2015 è stato comunicato alle scuole che noi non facevamo parte del rapporto nazionale e oggi lei ci dice, o comunque i tecnici ci dicono che invece noi rientriamo nei parametri nazionali e prendiamo pari pari la parte nazionale di autovalutazione, questo si poteva fare un anno fa adducendo le stesse motivazioni che lei oggi viene a dirci, cioè "per essere paragonabili alle altre Regioni d'Italia, dobbiamo mettere gli stessi parametri". Il sistema di autovalutazione - e quello internazionale ci paragona anche a tutto il resto d'Europa - non è solo un raggiungimento, una ricerca dell'eccellenza paragonata alle altre Regioni, ma è la ricerca di un'eccellenza di autovalutazione per capire dove si può migliorare per un sistema scolastico che è diverso, altrimenti rinunciamo ad una specialità linguistica, che è una specialità sulla scuola dell'infanzia, che è una specialità che anche altri sistemi scolastici, come il Südtirol, hanno.

Secondo noi, abbiamo aspettato un anno e poi abbiamo fatto uguale, allora si poteva fare un anno fa. Di due cose l'una, noi crediamo invece che si sia non solo perso un anno, ma l'anno dopo si sia applicato quello che non si doveva fare, cioè un'autovalutazione uguale al sistema nazionale. Ricordo che è vero che le singole istituzioni scolastiche possono anche inserire l'infanzia, ma può essere inserito solo nelle note...non è assolutamente così. Il sistema di autovalutazione è coordinato a livello ministeriale e a livello regionale esiste una struttura, abbiamo messo delle persone, un ispettore, ci sono delle persone che lavorano su questo e, secondo noi, doveva essere fatto in modo diverso. Noi quindi, al di là delle considerazioni politiche, vediamo anche che, da un punto di vista dei contenuti, sarà un rapporto falsato rispetto alla situazione reale valdostana, quindi dire che se noi non abbiamo gli stessi parametri a livello nazionale, non possiamo essere paragonabili agli altri, ha una relativa valenza. Noi invece riteniamo che sia un rapporto falsato, nel senso che è mancante di una certa parte scolastica importantissima. Citiamo spesso qui Maria Ida Viglino, abbiamo anche intitolato una parte del Palazzo regionale ad una figura importantissima che ha creduto nella scuola dell'infanzia, abbiamo un modello di scuola dell'infanzia unico: ecco perché noi ci eravamo così agitati circa il ritenere di non applicare la "Buona scuola" qui in Valle d'Aosta e di non rientrare nella riforma 0-6 anni, che crediamo questa sia una prerogativa della scuola valdostana.

Crediamo che non sia nulla di irrimediabile, la prendiamo come un'apertura che ci gratifica, sicuramente noi chiediamo maggiore attenzione a monte oggi in una scuola che ha visto comunque delle parti sacrificate: pensiamo, per esempio, ad una parte di investimenti sui programmi bilingue e plurilingue, come altre parti che devono vedere assolutamente la specialità della scuola valdostana riconosciuta. Noi quindi vogliamo semplicemente, al di là del rilevare che avremmo potuto fare questa valutazione in modo diverso, anche con un anno di ritardo perché ci stava, ma adattandola alla peculiarità valdostana, che ci sia maggiore attenzione anche e soprattutto su quel lavoro di approfondimento e di studio che è quello che meno si vede nel sistema scolastico, ma che è il più importante per ottenere risultati per il futuro.

Noi crediamo che bisogna essere sempre autonomisti e che quindi l'aver ricopiato il sistema di autovalutazione nazionale, soprattutto in ambito scolastico, non sia un sintomo di spirito autonomista, occorre riconoscere che effettivamente abbiamo una scuola diversa e quindi anche e soprattutto nel sistema di valutazione scolastico noi dobbiamo essere diversi nei parametri che valutano i nostri insegnanti e i contenuti della nostra scuola. La invitiamo quindi, come lei ci ha peraltro assicurato, a vigilare affinché in futuro ci sia un rapporto di autovalutazione coordinato a livello regionale che non demandi alle singole istituzioni scolastiche: "ma aggiungi un pezzo se pensi che la scuola dell'infanzia sia utile" o "aggiungi il serale se ce l'hai", ma che ci siano tutti i crismi, tutti i parametri nell'autovalutazione del sistema scolastico valdostano che tengano conto delle peculiarità della nostra scuola, de l'acquis che tutti assieme nei decenni abbiamo cercato di costruire per i nostri ragazzi e per i giovani che preparano il futuro di questa comunità. Grazie.