Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1824 del 24 febbraio 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 1824/XIV - Interpellanza: "Valutazione delle ricadute sul territorio regionale in relazione all'attuazione dei programmi europei".

Viérin M. (Presidente) - Punto n. 29 dell'ordine del giorno. La parola al collega Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

In questo Consiglio andiamo ad approvare definitivamente alcuni programmi europei in un momento importante per tante ragioni. Con questi programmi innanzitutto vengono riversati sul nostro territorio diversi milioni di euro, all'incirca una cinquantina, come nella passata programmazione. Al di là dell'aspetto strettamente finanziario, sono importanti anche perché permettono di creare delle reti tra gli Enti locali, di compensare tra i Comuni le minori risorse dovute ai tagli della Regione e permettono anche di avere poi delle reti, delle collaborazioni sul territorio al di là degli stessi confini, con un'idea anche diversa di costruire l'Europa. Al di là di questo, c'è anche un fattore positivo per una Regione come la nostra che ha avuto per anni un'abbondanza finanziaria che le ha consentito di non programmare adeguatamente i suoi interventi anche in ragione del fatto che le bastava aprire i cassetti e i soldi c'erano: questi programmi europei comunque obbligano alla programmazione e a guardare un po' più distante. È sempre più importante che questi fondi siano utilizzati nel migliore dei modi affinché le ricadute sul territorio siano effettive e durature.

Ci siamo poi interessati, anche attraverso le richieste di documentazione, a quanto avvenuto nella programmazione del settennato appena concluso, torneremo magari anche in altre occasioni su questi aspetti. Per il momento però ci pareva interessante conoscere alcune cose e veniamo all'interpellanza. Innanzitutto a guardare certi progetti - che sono poi l'attuazione dei programmi, i programmi sono la cornice all'interno dei quali poi si costruiscono i progetti - si ha l'impressione che una parte significativa di questi fondi finisca in produzione di carta, che non arrivi direttamente e non abbia direttamente delle ricadute sul territorio.

Abbiamo preso ad esempio la Comunità montana Grand-Combin, che, tra l'altro, è una di quelle che ha molti programmi di questo genere e questo è un fatto positivo. Nel settennato mi pare siano stati attivati cinque programmi, abbiamo constatato che su un finanziamento complessivo di oltre 3 milioni quasi un terzo, più di 1 milione, sarebbe stato impegnato per sostenere spese di coordinamento e di gestione, peraltro affidate ad un unico soggetto e incarichi suppletivi in generale che hanno riguardato per delle parti molto importanti questo soggetto, oltre un terzo, e in alcuni progetti anche oltre il 40 percento. Il rischio è quello che poi alla fine di buona parte di questi soldi soltanto una parte finisca direttamente sul territorio per produrre effetti costanti nel tempo. Volevamo pertanto sapere se questa percentuale era un'anomalia o al contrario è la norma, nel senso che, oltre al coordinamento, alla gestione e agli incarichi, quanta di questa percentuale poi va a chi costruisce i progetti, quanta invece viene direttamente spesa sul territorio.

Un altro aspetto che emerge in questo caso è il concentrarsi in pochi soggetti, spesso uno soltanto, di molti incarichi professionali per la realizzazione di questi progetti europei. Una concentrazione significativa per certi aspetti anche inevitabile, come sappiamo, ma che comunque a lungo andare può creare dei problemi, perché pensiamo che questo settore debba essere un settore nel quale c'è bisogno di un ricambio, bisogna aprirlo alle nuove generazioni, il rischio che siano sempre gli stessi ad occuparsene non è di per sé sempre positivo, al di là delle competenze e delle professionalità dei soggetti che si aggiudicano questi lavori. Sarebbe interessante soprattutto per le giovani generazioni avere delle nuove energie che si dedicano a queste attività e, per formarle, bisogna che esse abbiano la possibilità di lavorare e pertanto ci chiediamo se sono previste delle modalità per consentire al più largo numero di persone di partecipare a questi bandi, al più gran numero di professionisti, soprattutto nell'idea di creare nuove professionalità per le nuove generazioni.

Terzo aspetto, quello forse più importante: se vi siano degli strumenti per verificare le ricadute concrete di questi fondi europei, diventa sempre più importante che siano gestiti bene e che diano ricadute concrete e durature sul territorio. Spesso c'è l'impressione che siano degli spot e che nel lungo periodo gli investimenti fatti non diano i risultati previsti. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 16.32 presiede il Vicepresidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Per la risposta, chiede la parola il Presidente della Regione Rollandin, ne ha la facoltà.

Rollandin (UV) - Merci Président.

Le collègue Bertin a posé l'accent sur un problème qui sans doute est d'envergure, le fait qu'il y ait des projets européens ne signifie pas automatiquement qu'il y ait des retombées positives. Je crois que dans ce sens le programme 2014-2020 pose des questions spécifiques sur l'efficacité de l'engagement de départ, non seulement s'il est utilisé, mais quelle est la retombée positive de ce qui a été fait et je crois qu'il va un peu dans le sens d'imaginer qu'il y ait en effet - ce que la question pose - des avantages sur la collectivité locale.

L'autre aspect que vous avez soulevé - qui n'est pas directement dans les questions et que j'apprécie - est le fait qui devraient y être des professionnels nouveaux en mesure de suivre ces projets et qui ne soient pas toujours les mêmes, qui sont un peu à la une. Pour le fait qu'ils s'en occupent déjà, ils s'en occupent encore et encore plus, c'est un peu la difficulté que nous avons.

Je réponds maintenant aux questions que vous avez posées.

Pour ce qui est de la première question, les Programmes de coopération transfrontalière France-Italie et Suisse-Italie 2007-2013 prévoient des limites précises pour les dépenses éligibles au titre de la consultation et de la gestion des projets, fixées au 6 pour cent du coût total du projet. Cette limite a été respectée par tous les projets, y compris les cinq projets visés au préambule de l'interpellation. Le pourcentage cité dans le préambule se rapporte au fait que, dans le cadre de ces projets, d'autres activités spécifiques, en outre aux activités générales de coordination et de gestion, ont été confiées au même sujet apparemment avec des modalités non appropriées.

Deuxième question. Quant à cette question, l'incidence moyenne de la catégorie des dépenses de coordination et de gestion concernant les programmes de coopération transfrontalière s'est située en dessous de 6 pour cent.

En ce qui concerne la troisième question: "le modalità con le quali sono stati affidati gli incarichi per i progetti europei e, in particolare, se siano state previste apposite procedure finalizzate a garantire la partecipazione del più ampio numero di professionisti ed evitare la concentrazione degli affidamenti in capo ad un unico soggetto", les bénéficiaires, et notamment les organismes publics, sont tenus de se conformer aux dispositions pertinentes en matière de marchés publics et autres procédures similaires, y compris celles relatives à l'attribution de missions de conseil et de collaboration, et cela, dans le but d'encourager la plus large participation des acteurs présents sur le marché, ce que vous veniez de dire. La vérification du respect desdites procédures revient à l'Autorité de gestion de chaque programme, qui la met en œuvre par le biais des activités de contrôle de premier niveau et par la suite à l'Autorité d'audit par le biais des contrôles de deuxième niveau. Dans le cas en question elles ont relevé des possibles irrégularités; on a donc ouvert une confrontation avec l'Unité des Communes sur celles-ci pour définir la situation.

Quatrième question: "se il Governo regionale si sia dotato di strumenti atti...", pour ce qui est de cette question, comme nous l'avons déjà dit en réponse à la question avec réponse écrite du 9 décembre 2015 relative à chaque projet, les réalisations sont illustrées dans les rapports périodiques de mise en œuvre établis par le bénéficiaire et examinées par les structures régionales chargées du contrôle de premier niveau, notamment à l'occasion des vérifications sur place. Les retombées du Programme sont illustrées dans les rapports annuels d'exécution élaborés par les autorités de gestion et dans les rapports d'évaluation établis par les évaluateurs indépendants qui analysent l'état d'avancement des programmes du point de vue procédural, financier et physique et qui fournissent toutefois les données agrégées ne se rapportant pas à la Vallée d'Aoste uniquement, mais à toute la zone de coopération concernée par le Programme: il s'agit des programmes INTERREG donc évidemment il y a différents États concernés. Par contre, à l'échelon régional la Cellule d'évaluation des programmes structurels, NUVAL, élabore chaque année un rapport de suivi et un rapport d'évaluation qui attestent les retombées sur le territoire régional des principaux projets et actions financées, entre autres, par les Programmes de coopération territoriale.

Enfin je tiens à signaler que la Commission européenne pour la période du programme 2014-2020, s'est tout particulièrement penchée sur la question des retombées des projets cofinancés, en fixant, comme condition préalable à l'approbation des Programmes, l'identification d'indicateurs de résultat clairs et mesurables - ce qui auparavant n'était pas si fréquent - dans le but d'assurer un suivi constant et de plus en plus précis de l'impact des différentes actions sur le territoire. Merci.

Président - Merci Président. A demandé la parole pour la réplique le Conseiller Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Iniziamo dall'ultimo punto, quello che mi pare importante, che poi riguarda anche il futuro. Gli strumenti che ci sono stati finora sono stati strumenti soltanto formali di controllo, sappiamo del controllo di primo e di secondo livello, peraltro un controllo di secondo livello che si sta facendo nella Comunità di cui parlavamo in precedenza. A mio avviso, sono dei controlli soprattutto formali, bisognerebbe avere degli strumenti nuovi di misurazione degli effetti di questi investimenti, che bisognerebbe ampliare il più possibile, anche perché soltanto ciò che è misurabile è migliorabile. Se non si ha uno strumento di misurazione, poi diventa difficile migliorare, questo è ovvio ed è importante, a mio avviso, proprio dedicarsi a questi aspetti che ci devono essere sia a monte che a valle, perché altrimenti il rischio di produrre molta carta è evidente e non lo dico perché sono ambientalista o verde, qui non è un problema di carta, verdi, rossi o blu: il problema è che la carta non bisogna produrla, bisogna produrre degli effetti concreti sul territorio e che rimangano nel tempo soprattutto, cioè che non siano degli spot, ma che diano delle ricadute nel tempo per non creare delle cattedrali nel deserto, magari non sono le cattedrali, perché sono piccole ma sono delle chiesette nel deserto. Bisogna razionalizzare il più possibile, perché l'idea che c'è stata per anni - che personalmente trovo piuttosto fastidiosa - "visto che sono fondi europei, bisogna spenderli e basta, è importante spendere tutto quello che si può recuperare", quella logica è superata e non può essere più accettata.

Passando agli altri punti, per quanto riguarda le modalità di valutazione, gli aspetti della carta prodotta, bisogna comunque intervenire, non sono cose che funzionano bene, bisogna anche che non si riproducano certi aspetti. Guardiamo al futuro più che al passato per non commettere gli stessi errori, perché altrimenti diventa veramente difficile avere degli effetti positivi. Torneremo magari in seguito su questi aspetti con altre modalità. Anche per quel che riguarda creare nuove generazioni in grado di lavorare in questo settore bisogna trovare dei meccanismi per far sì che i neolaureati giovani...anche perché ne avremo sempre più bisogno, non so come, ma bisognerà trovare i meccanismi per farlo, altrimenti ci troveremo sempre in questa situazione. So che gli strumenti non sono così facili da trovare, ma in qualche modo bisognerà trovarli, perché altrimenti avremo delle difficoltà anche in futuro, perché inevitabilmente le cose si concentrano al di là della volontà, a volte anche per la volontà, perché in certi casi certe concentrazioni sono state eccessive, è evidente. Al di là della volontà, a volte la concentrazione è inevitabile, ma bisogna trovare degli strumenti affinché non avvenga, perché altrimenti nel lungo periodo tutto ciò è negativo.

Il giudizio su questa programmazione europea non può essere positivo, lo daremo anche in seguito, bisogna guardare a quest'aspetto di concretezza anche per evitare distorsioni in questo settore che rischiano di esserci e che in passato, a mio avviso, ci sono stati.