Oggetto del Consiglio n. 81 del 13 febbraio 1981 - Resoconto
OGGETTO N. 81/81 - DISEGNO DI LEGGE CONCERNENTE: "BILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA PER L'ANNO FINANZIARIO 1981 E PER IL TRIENNIO1981-1983".
Presidente - Riprendiamo la trattazione dell'oggetto di cui all'ordine del giorno. Cap. 37800, pag. 93.
Pag. 93, pag, 94. Ha chiesto di parlare il Consigliere Martin. Ne ha facoltà.
Martin (UVP) - Questa mattina l'Assessore Pollicini aveva rimandato una risposta per quanto riguarda i fondi di rotazione sugli alberghi relativi a questo capitolo.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere De Grandis. Ne ha facoltà.
De Grandis (PRI) - Chiedo una risposta alla domanda che avevo già formulato in sede di discussione generale sull'applicazione della legge 177.
Presidente - Ha la parola l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti, Chabod.
Chabod (DC) - Noi dobbiamo incassare ancora il 50% dei fondi del '79 pari a 37 milioni, e 108 milioni per l'80. C'è sembrato inutile di scrivere tali poste nel bilancio di quest'anno finché non riceveremo i fondi, li iscriveremo quindi anche per l'anno '81 al momento della riscossione.
Presidente - Ha la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, Pollicini.
Pollicini (DP) - In relazione ai fondi di rotazione per le strutture alberghiere, come dicevo stamani, abbiamo nel corso dell'anno '80 esaurito tutte le domande presentate.
Va riconosciuto che complessivamente in questo campo l'intervento regionale ha raggiunto la cifra di 7.035.000.000. Si tratta di cento domande accolte in questo settore. Fino al momento della sospensione della legge sui fondi di rotazione, nonostante avessimo dato ampia pubblicità della sospensione della validità della legge, sono pervenute altre 25 domande di finanziamento all'Assessorato per una richiesta complessiva di 3 miliardi. Tutte le domande sono state respinte.
C'è una pressione notevolissima per interventi in questo settore. D'altra parte, facevo presente, in altra seduta del Consiglio, che oggi il costo di un albergo costituisce una cifra abbastanza forte, perché un posto letto costa circa 15 milioni e, quindi, un albergo da 70 posti letto costa un miliardo.
Oggi pochissimi operatori, se non nessuno, sono in grado di affrontare spese del genere. D'altra parte noi abbiamo una situazione alberghiera molto carente: è l'anello più debole dell'offerta turistica della nostra Regione. Per di più stiamo assistendo ad una serie di richieste di modifica di destinazione d'uso di moltissimi alberghi. Noi non abbiamo alcun strumento per opporci a queste richieste.
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 4 del mese di gennaio di quest'anno, ha dichiarato illegittima sul piano costituzionale la legge del vincolo alberghiero per gli alberghi costruiti sino al 6 dicembre 1946. Nel dispositivo di delibera si può notare uno spiraglio che consentirebbe di intervenire per porre rimedio a questa emorragia di alberghi che si vogliono trasformare in condomini o in residence. L'ultimo capoverso della sentenza dice che sussiste una lamentata lesione del principio costituzionale di uguaglianza perché la legge valeva solo per gli alberghi costruiti fino al 6.12.1946 e non per i successivi.
Noi abbiamo proposto, e la Giunta ha già recepito, una proposta di legge in questa direzione, proposta di legge che intende che gli immobili adibiti ad uso di albergo, pensione o locanda, alla data del 31.12.1980, sono vincolati a tale destinazione sino al 31.12.1985. Il vincolo sussiste anche per gli esercizi risultati chiusi o, comunque, inattivi alla predetta data.
Io mi auguro che questa proposta di legge possa essere approvata dalla Commissione di Coordinamento. Nella relazione che accompagna questa legge vi sono elementi che possono indurre il Consiglio ad approvarla, vuoi perché abbiamo potestà primaria in materia alberghiera e di turismo, vuoi perché la stessa legge riconosce lo stato di gravità contingente del settore per cui, nel nostro caso, porre il limite predetto è di estrema importanza.
Noi riteniamo che sia possibile accogliere questo tipo di proposta, altrimenti non sappiamo come porre rimedio a questo grave inconveniente. Abbiamo circa 570 alberghi nella nostra Regione, però di questo passo rischiamo di assistere alla trasformazione degli alberghi in condomini in misura talmente preoccupante da vedere compromessi gli sforzi che sono stati fatti e che dovrebbero essere fatti per potenziare il turismo.
Il fondo di rotazione sarebbe lo strumento di estrema importanza senza il quale, fatalmente, tutti i provvedimenti tampone non servirebbero a niente. Abbiamo notevoli richieste, però non vi sono disponibilità. Gli interventi posti in essere con questa legge hanno dato risultati positivi poiché ne hanno beneficiato ben 100 alberghi. Se avessimo avuto maggiori disponibilità probabilmente avremmo potuto realizzare qualcosa di più.
I confronti fatti con altre Regioni ci dicono che in questo campo, probabilmente, siamo più arretrati e che abbiamo lasciato gestire il settore in maniera spontanea, tanto è vero che abbiamo 150 alberghi la cui costruzione risale a prima del 6.12.1946.
Io mi auguro che ci sia la possibilità di poter avere adeguati finanziamenti per il settore, altrimenti rischiamo di vanificare tutti gli altri sforzi, per quanto limitati dalle disponibilità finanziarie.
C'è stato un miglioramento delle presenze turistiche in Valle. La stessa differenza che c'è tra le presenze dello scorso anno e la presenza di quest'anno è tale da considerare almeno positive le prospettive future, però non c'è dubbio che oggi nel settore siamo carenti. Il problema degli alberghi si potrà risolvere se riusciamo, attraverso questo fondo di rotazione, a creare degli incentivi. Sinora l'incentivo era rappresentato da un tetto massimo di 250 milioni e una quota pari al 60%. Noi riteniamo che occorra aumentare tale tetto, anche in relazione al rapporto di costo che aveva un albergo circa 6-7 anni fa e quello che può avere adesso.
Se su questa strada riusciremo a trovare gli strumenti per sviluppare il turismo avremo delle prospettive, altrimenti penso che di turismo dovremo parlare in maniera sempre più flebile.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere De Grandis. Ne ha facoltà.
De Grandis (PRI) - In riferimento alla risposta che mi ha dato l'Assessore Chabod, prendo atto con soddisfazione che ha fatto tutto quanto doveva per ottenere i contributi della legge 177, però vorrei chiarire un fatto. Se queste iniziative vengono comunicate all'Assessorato alle Finanze, questo è in grado di inserire queste entrate in un meccanismo che ha adottato per accelerare il flusso delle entrate stesse della Regione. Non è un caso che i residui attivi siano diminuiti quest'anno: evidentemente questo meccanismo che è stato messo in atto e che passa attraverso l'Assessorato alle Finanze e l'Ufficio regionale di Roma, funzione, per cui ritengo che, al di là delle pressioni e dei solleciti che potrà fare l'Assessore Chabod personalmente nei confronti del Governo centrale, è bene mettere in condizione l'Assessorato alle Finanze di predisporre, attraverso i suoi meccanismi, l'accelerazione di queste entrate.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia. Ne ha facoltà.
Nebbia (PSI) - A proposito della risposta che ha dato l'Assessore Pollicini circa gli alberghi, volevo fare una raccomandazione. Tra le strutture per l'ospitalità stanno avendo un certo sviluppo i cosiddetti alberghi residenziali, che costituiscono un struttura intermedia tra l'albergo e la seconda casa con i vantaggi dell'uno e dell'altra. Molte regioni stanno regolamentando questo settore per cui invito la Regione, il più presto possibile, a regolamentare questo tipo di struttura, proprio perché ci sono in atto notevoli richieste in questo senso.
Presidente - Ha la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, Pollicini.
Pollicini (DP) - Devo informare il Consigliere Nebbia che le ultime due domande accolte riguardano proprio strutture del genere, cioè con angolo di cottura, e sono state accettate in quanto sono considerate strutture alberghiere allo stesso modo degli alberghi tradizionali.
Presidente - Pag. 95. Ha chiesto di parlare il Consigliere De Grandis. Ne ha facoltà.
De Grandis (PRI) - Volevo chiedere alla Giunta se è al corrente di un articolo apparso il 3 febbraio su "La Repubblica" che riguardava un'iniziativa assunta dalla Regione Lombardia per il teleriscaldamento. La Regione Lombardia ha previsto una serie di progetti (Pavia, Alessandria e Mantova) per il teleriscaldamento che porteranno ad un risparmio di gasolio di 700.000 tonnellate annue. Questo progetto è stato presentato alla CEE che pare finanzi l'iniziativa con un'erogazione di 400 miliardi.
Siccome io ritengo che quello energetico sia uno dei settori di primaria importanza anche per lo sviluppo socio-economico della Valle d'Aosta, chiedo se la Giunta ha in animo di operare per condurre le opportune ricerche in questo settore, tenendo anche presente la possibilità di ricorrere ai prestiti della B.E.I.
Presidente - Ha la parola l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti, Chabod.
Chabod (DC) - Quello che dice De Grandis è vero. Sarò lunedì 23 a Bruxelles proprio per questo motivo. Quando ritornerò farò conoscere i risultati dei colloqui.
Presidente - Pag. 101. Ha chiesto di parlare il Consigliere Péaquin. Ne ha facoltà.
Péaquin (PCI) - Affrontiamo adesso il settore della sicurezza sociale e sanità, un settore che ci potrebbe portare molto lontano se volessimo discutere. Mi limiterò adesso a fare solo alcune domande.
A pag. 101 ho visto che c'è una diminuzione abbastanza notevole dei fondi per il personale addetto al servizio sanitario. Io vorrei sapere se si tratta di una di quelle decurtazioni dovute alle necessità di tagli del bilancio che dovranno essere integrate con il riparto fiscale.
Non ho visto nessun finanziamento per quanto riguarda la cifra di 6 miliardi che la Regione dovrebbe versare al Mauriziano quale corrispettivo delle strutture della Regione.
Ricordo, inoltre, che nella passata estate la Giunta aveva assunto una delibera di 100 milioni per le cure dentarie ed in seguito ad un'interpellanza fatta dal nostro Gruppo era stato detto che sicuramente questa cifra non era sufficiente alle necessità. Non trovando nessun cenno su questo bilancio chiedo all'Assessore quale sarà la soluzione per il problema da noi sollevato.
A pag. 108 ci sono notevoli residui per la gestione dei servizi a favore delle persone anziane. È una constatazione che sottopongo all'attenzione di tutto il Consiglio.
Un'ultima domanda riguarda tutta la parte dei cap. 42300, 42350, 42450 e seguenti, dove si notano dei notevoli tagli per quanto riguarda il funzionamento e la gestione degli asili-nido, dei consultori familiari e così via. Anche qui vediamo che le somme sono diminuite molto ed essendo questi dei fondi destinati ai Comuni per la gestione di quei servizi gradirei avere notizie in merito.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Tamone. Ne ha facoltà.
Tamone (UV) - Je voudrais simplement poser trois questions à l'Assesseur Rollandin sur les travaux de restructuration de l'Hôpital Mauricien, sur le Beau-Regard et le Centre Médical de Donnas. Merci.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere De Grandis. Ne ha facoltà.
De Grandis (PRI) - Per ricordare all'Assessore la risposta sulla legge Merli.
Presidente - Ha la parola l'Assessore alla Sanità e Assistenza Sociale, Rollandin.
Rollandin (UV) - Per quanto riguarda le spese per il personale la differenza non è legata a tagli che si sono dovuti apportare in quanto, almeno per il settore sanitario, anche eventuali rimpinguamenti non sono legati al riparto. Qui si tratta della spesa prevista prima dei contratti. Sul bilancio regionale in senso stretto, cioè sui fondi che la Regione deve emettere, non grava la spesa sanitaria, in quanto essa è prevista dal Fondo sanitario.
Gli aggiornamenti previsti, sia dai nuovi contratti che dagli adeguamenti, ci verranno assegnati sul Fondo sanitario e, quindi, faranno parte di questi capitoli di volta in volta. Quindi, non figurano in bilancio proprio perché non c'è ancora stata questa assegnazione, che è prevista già con l'adeguamento del 15% in aumento sul nuovo Fondo, in relazione alle nuove spese previste dai contratti.
Per quanto riguarda la seconda richiesta relativa ai fondi che eventualmente dovrebbero essere previsti per l'Ospedale, devo far presente che la spesa non graverà sui fondi regionali in quanto l'accordo di massima tra Regione e Ordine Mauriziano pone una base di analisi e, quindi da la possibilità di intervento a livello ministeriale.
Poiché la clausola dell'Ordine Mauriziano è prevista dalle leggi nazionali, si tratta di una spesa che noi chiediamo in più per sanare una situazione che la Regione deve risolvere. La base d'intesa è stata raggiunta e con questo tipo di operazione si viene a sanare una situazione che perdurava da un decennio.
Per il Capitolo 40200 "Spese per la costruzione di strutture ospedaliere a carico della Regione" va tenuto conto che i vincoli legislativi non permettono più di mettere delle somme "ad hoc" stornandole dai bilanci regionali, in quanto esiste il limite, di posti letto, che noi non abbiamo voluto superare.
Noi abbiamo chiesto un finanziamento ad hoc che riguarda il completamento degli ospedali, il che non vuol dire aumento di posti-letto in quanto noi siamo al di sotto della media, perché la nuova struttura che dovrebbe inserirsi non va conteggiata come numero di posti-letto rispetto alla struttura normale, che deve soddisfare a tutte le esigenze della Regione, ma è un'aggiunta che è legata a delle esigenze del Mauriziano.
Per quanto riguarda le delibere di intervento finanziarie per le cure odontostomatologiche relative alla parte protesica e per la parte di cure dentarie ai bambini, esclusa la cura delle carie dentarie e le estrazioni, abbiamo previsto un intervento finanziario che al momento della delibera avevamo detto essere insufficiente.
Infatti, 100 milioni sono insufficienti perché abbiamo visto che con questo tipo di intervento molta gente, soprattutto della campagna e gente che non aveva la possibilità di fare questo intervento non indifferente a livello economico, ha risolto in modo soddisfacente le proprie esigenze e, quindi, c'è stata una domanda molto alta in tal senso.
È chiaro che il fenomeno decrescerà. Noi abbiamo previsto questi fondi che, tra l'altro, abbiamo già passato come gestione all'Unità Sanitaria locale. Quindi, questa funzione utilissima, perché si tratta di un intervento sociale che era estremamente sentito e richiesto, non deve cadere. Per questo tipo di intervento abbiamo sfiorato il limite della regolarità dell'operazione finanziaria, poiché si impegnano dei fondi che abbiamo sul Capitolo del Fondo sanitario e che noi adesso diamo in gestione all'Unità Sanitaria Locale.
Quindi, noi non intendiamo far cadere questo intervento, ma intendiamo rimpinguare questi fondi a seconda delle necessità, tenuto conto dei massimali fissati per gli interventi finanziari.
Per la gestione delle strutture per le persone anziane, va fatto un grosso sforzo, affinché questi fondi vengano effettivamente utilizzati. Quel residuo, infatti, è dovuto alla difficoltà che hanno avuto i Comuni nel mettere in opera i servizi. Pensiamo che quanto prima, con quello scambio e con quella reciproca consultazione che si è instaurata, si possa superare e, quindi, utilizzare effettivamente questi fondi.
Per i capitoli che riguardano gli asili-nido non si tratta di decurtazioni: si tratta di fondi che per la gestione ci vengono assegnati dallo Stato e abbiamo potuto iscrivere in bilancio la somma che c'è stata assegnata negli anni scorsi. Quindi, man mano che avremo la possibilità rimpingueremo questi capitoli, ma per il momento non abbiamo potuto iscrivere fondi in eccesso, proprio perché sono le leggi statali che prevedono questi fondi.
Diverso è, invece, il discorso dei consultori familiari per i quali la cifra di 1.466.000.000 riguarda l'insieme dei fondi che ci vengono assegnati con stanziamenti a parte, perché si tratta di una delle poche leggi che vengono ancora finanziate al di fuori del Fondo sanitario e noi abbiamo previsto di passare questa gestione ai Comuni.
Proprio con questo tipo di impostazione stiamo vedendo che, attualmente, in tutti i distretti della Regione si stanno attivando i consultori. Mancano ancora due consultori che non dispongono di tutti gli specialisti.
Che cosa succedeva? Non si trovavano pediatri e non si trovavano ginecologi che fossero nelle condizioni di andare ad operare alle tariffe orarie che sono fissate.
È chiaro che per un ginecologo operare a 9.500 lire all'ora in un consultorio, mentre nel proprio studio guadagna 25.000 lire ogni quarto d'ora, non è conveniente.
A questi operatori non si poteva pagare di più di quello che era previsto. Con la nuova normativa c'è la possibilità di operare a regime di convenzione, vale a dire che le tariffe previste per questo tipo di visite vengano attuate sia che vengano fatte all'interno dell'ambulatorio ospedaliero, sia che vengano fatte in un ambulatorio del distretto, con il vantaggio che il ginecologo lavora a livello di ambulatorio esterno come se lavorasse all'interno della struttura. Lavorando in compartecipazione, gli operatori lasciano il 5% legato per il funzionamento delle strutture.
Con questo sistema si riesce a superare la difficoltà del reperimento degli specialisti sul territorio.
La stessa cosa abbiamo fatto con i pediatri. La variazione della pianta organica della pediatria era legata alla possibilità di non tener più la parte ospedaliera come un reparto chiuso. Già ora gli operatori sanitari del reparto si recano sul territorio. Questo ha fatto si che la maggior parte dei consultori possa trovare un avvio adeguato.
I servizi del consultorio che ha una finalità che va oltre la semplice visita perché si inserisce in un programma di educazione sanitaria, con questi interventi nell'ultimo anno sono notevolmente migliorati e quindi contiamo nell'81 di utilizzare questi fondi.
Teniamo conto che una parte di questi fondi, che risultano a residuo, sono già impegnati in quanto molti Comuni hanno presentato dei progetti di ristrutturazione e di ridefinizione di strutture ambulatoriali per queste esigenze. Molti Comuni si stanno organizzando a livello di distretti, perché chiaramente non si potrà istituire ambulatori in ogni paese e ci dovrà pur essere uno spostamento minimo concordato con i Comuni, evitando, comunque, le difficoltà legate alla viabilità che sono da tenere in massima considerazione, perché abbiamo visto che istituire l'ambulatorio in un Comune piuttosto che in un altro portava notevoli aggravi. Anche questo è un dibattito che si è svolto lo scorso anno e che ha portato a definire le sedi dei distretti.
Pour ce qui concerne la restructuration de l'Hôpital Mauritien, tout le monde sait que les travaux sont à un niveau assez avancé, comme par ex. pour la dialyse.
En effet nous espérons qu'avant la fin de juin les travaux pourront être achevés. Pour le 3ème étage aussi, les travaux sont bien avancés et nous comptons pouvoir les terminer à peu près pendant la même période. Pour le Beau-Regard, nous avons eu des difficultés, mais nous pensons pouvoir définir la question dans la semaine prochaine. On a déjà employé les fonds disponibles pour l'Art. 12 et nous avons reçu de l'Etat les 6 milliards qui nous permettront de pouvoir rendre l'argent que nous avons emprunté à cet effet.
Pour le Centre Médical de Donnas, la partie essentielle a été presque terminée. Une variation a été introduite et, en effet, nous avons ajouté une nouvelle structure pour la dialyse. Il y a une semaine, on a présenté le permis de construire à la Commune de Donnas, mais il faudra attendre un peu de temps pour obtenir ce permis.
Avec toutes ces structures, nous pensons mettre fin à la question des hôpitaux dans la Région. En effet, avec le Beau-Regard, on a atteint le chiffre par mille dont on a déjà parlé.
Pour le Mauritien aussi, nous avons déjà le projet exécutif et la permission du propriétaire du terrain.
Nous avons l'intention de commencer les travaux lorsqu'on aura terminé la dialyse. En effet, il ne serait pas possible de travailler en même temps dans les deux secteurs.
Nous pensons de commencer en juillet.
Per la questione della legge Merli non avevo dato risposta prima in quanto pensavo di farlo in questo momento. È un problema che ha già visto impegnato il Consiglio in parecchie sedute e che sta assumendo sempre più rilevanza. Si è svolta una riunione interministeriale nel corso della quale si è fatto il punto, da parte di tutte le Regioni, per quanto riguarda il programma di massima che noi abbiamo presentato e che ci ha permesso di utilizzare il finanziamento stralcio per i 10 miliardi da destinare ai Comuni che avevano già predisposto i progetti. Il recupero di questi fondi da la possibilità ai Comuni maggiormente interessati di intervenire, e qui riprendo un attimo il discorso che aveva fatto il Consigliere Martin per quanto riguarda il Consorzio di Aosta e Comuni limitrofi.
Il Collega Martin mi aveva chiesto se in quel momento i Comuni erano già tutti consorziati; io avevo risposto che la pratica non era terminata, mi ero informato ed avevo mandato una lettera, assieme al Presidente del Consorzio, per far si che i Comuni aderissero a questa richiesta che va nella direzione che più volte è stata sottolineata dal CIPE, cioè di far sì che ci sia una massima aggregazione di Comuni, in modo da evitare di fare l'installazione di piccoli depuratori, che l'esperienza ha dimostrato molto difficili da mantenere in funzione. Quindi uno degli sforzi che viene fatto in questo momento è quello di sensibilizzare i Comuni affinché studino a livello tecnico la possibilità di associarsi.
Per quanto riguarda i finanziamenti, non sono previsti in bilancio perché stiamo predisponendo una legge che tenga conto dei finanziamenti per le tre voci, cioè: edilizia abitativa, industria e percentuale sulle tasse che i singoli Comuni dovranno farsi pagare per la fruizione del servizio e che dovrebbero rientrare nelle casse regionali per consentirne la gestione.
Quindi, in finanziamento non figura non per dimenticanza o perché non abbiamo intenzione di intervenire in questo campo, ma perché, nonostante ci sia già la delibera del CIPE, i fondi sono estremamente ridotti. Tra l'altro, per il solito discorso della popolazione, numero posti-letto, corsi d'acqua e loro portata, i parametri usati condannano le regioni come la nostra che sembra siano in una posizione più avvantaggiata, mentre invece hanno delle difficoltà enormi a livello di convogliamento e di condutture, perché realizzare un depuratore in una regione montagnosa è estremamente più difficile.
Quindi, non riusciremo in tempi brevi a risolvere il problema in tutta la Regione; è però sostanziale notare che si risolve vantaggiosamente il problema di Aosta, a cui abbiamo assegnato 6 miliardi erogati dalla Cassa Depositi e Prestiti a totale carico dello Stato, che paga gli oneri complessivi.
Inoltre, poiché è noto che il punto più inquinante è la zona a valle di Aosta, con questo depuratore noi abbiamo risolto tale problema per una massa di 60.000 persone.
Porteranno quanto prima una proposta di legge in Consiglio, dove sarà previsto un nuovo capitolo in relazione ai fondi che ci verranno assegnati ad hoc per questo tipo di intervento.
Presidente - Pag. 101, pag. 102, pag. 103, pag. 104, pag. 105, pag. 107, pag. 108, pag. 109, pag. 110, pag. 115, pag. 116, pag. 117.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Cout. Ne ha facoltà.
Cout (PCI) - Ho notato che anche nei capitoli che riguardano la Pubblica Istruzione ci sono dei tagli notevoli che, almeno così ci ha spiegato l'Assessore in Commissione, dovrebbero poi essere coperti con i fondi del riparto a disposizione per rimpinguare il bilancio.
Al Cap. 43600 sono indicate le spese per il funzionamento degli organi collegiali. Mi sembra che già da un paio di anni queste spese siano sempre ferme sui 650 milioni. Dei 600 milioni residui l'Assessore ci ha detto in Commissione che sono quasi tutti spesi. Una volta che dovesse arrivare il riparto, si ha intenzione di aumentare il capitolo o il capitolo rimarrebbe sempre con questa spesa?
Faccio questa domanda perché quando si è trattato di scegliere per la destinazione degli ultimi cento milioni per la Pubblica Istruzione, l'Assessore ha voluto assegnare tali fondi per le spese che incontrano i Comuni, a differenza di altri Assessorati che, invece, hanno operato dei tagli anche per quanto riguarda il riparto ai Comuni, e questa è una scelta abbastanza valida.
L'Assessore ha preferito aspettare il riparto per avere 100 milioni a disposizione per le spese per i libri di testo, però in questo capitolo è un po' difficile capire il meccanismo, visto che la legge parla di 650 milioni, che sono fermi da un po' di tempo, anche se ci saranno degli aumenti nelle spese che gli organismi collegiali devono sostenere per il loro funzionamento.
Mi sembra, quindi, che anche in questo caso bisognerebbe vedere se non è il caso di aumentare questo capitolo.
Presidente - Ha la parola l'Assessore alla Pubblica Istruzione, Viglino. Ne ha facoltà.
Viglino (UV) - Il Cap. 43600 è stato rifinanziato proprio con una legge del dicembre 1980. Abbiamo rifinanziato il capitolo presentando la legge al Consiglio nel mese di novembre e richiedendo un aumento di 100 milioni.
I 650 milioni riguardano l'anno 1980, compreso l'importo previsto dalla legge del 7.12.1979 (legge concernente la scuola materna rifinanziata per 50 milioni). I 100 milioni sono stati conglobati nelle previsioni assestate del bilancio 1980 perché l'Assessorato alle Finanze ha ritenuto che la legge era già stata presentata; però questi fondi non sono stati ancora ridistribuiti.
Siccome lei fa parte del Consiglio scolastico regionale, ricorderà benissimo che, nell'ultima riunione, abbiamo ripartito soltanto 500 milioni ed abbiamo detto che per gli altri 100 milioni avremmo aspettato che la legge divenisse operante.
Infatti, a giorni, lei riceverà una comunicazione per una riunione del Consiglio scolastico regionale e nell'ordine del giorno è prevista la ripartizione degli ultimi fondi che abbiamo ricevuto. Quindi, non è mia intenzione chiedere per l'81 un altro rifinanziamento. Caso mai, dopo che avremo visto le spese effettuate dalle scuole alla fine dell'81, si potrà prevedere, sul bilancio dell'82, un rifinanziamento, ma non in questo momento, dato che questo capitolo è statoappena rifinanziato.
Presidente - Pag. 118. Ha chiesto di parlare il Consigliere Martin. Ne ha facoltà.
Martin (UVP) - Un chiarimento soltanto per quanto riguarda il capitolo 43900: che cosa si intende con spese per il pagamento degli stipendi agli insegnanti tramite uffici postali e come mai c'è questa riduzione tra l'80 e l'81?
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Tamone. Ne ha facoltà.
Tamone (UV) - Je voulais poser une question à M.lle Viglino que j'avais déjà posée en Commission, mais je crois qu'elle peut intéresser tout le Conseil. C'est la question du recyclage des livres d'école. Je voudrais connaître la situation actuelle. Merci!
Presidente - Ha la parola l'Assessore alla Pubblica Istruzione Viglino. Ne ha facoltà.
Viglino (UV) - Je commence à répondre au Conseiller Martin. Le chapitre a toujours existé sous cette forme mais, depuis l'année dernière, nous avons invité le personnel enseignant à éviter d'employer les Postes car cela comportait une dépense de 15 millions et a demander, sur un petit imprimé que nous leur avons transmis, le versement direct de leur salaire sur leurs comptes courants. En effet la plus grande partie des enseignants, tout au moins, ceux qui disposaient d'un comte courant, a signé cet exemplaire, de fa?on que les dépenses de la distribution postale des salaires pour le personnel enseignant, ne sont plus de 15 millions mais de 1 million seulement. Nous avons ainsi économisé 14 millions.
Presidente - Pag. 119, pag. 120. Ha chiesto di parlare il Consigliere Martin. Ne ha facoltà.
Martin (UVP) - Je crois que le 27 du mois, certainement, tout le monde va retirer son traitement. Alors, je pense qu'aussi ce million pourrait être économisé.
Viglino (UV) - Non, parce qu'il y a encore des enseignants qui préfèrent passer à la poste, par ex. les retraités. Il y en a d'autres qui n'ont pas de compte courant et, donc, ils ne peuvent pas faire verser leur salaire directement à la banque. Les Postes nous demandaient 15 millions pour effectuer ce service. Comme maintenant le nombre des enseignants est extrêmement réduit, évidemment nous avons prévu seulement 1 million de dépense pour ce service que nous faisons effectuer gratuitement.
Quant à la question du recyclage des livres de texte, elle est certainement à un point excellent puisque, depuis trois ans, nous réussissons à maintenir le plafond de 500 millions au lieu de voir les dépenses continuellement augmenter à travers les années. D'ailleurs, je dois dire que la Commission précédente pour l'Instruction Publique avait fait un excellent travail. Elle avait approfondi la question et conclu que le devoir de l'Administration qui était celui d'essayer, de maintenir ce plafond. Or ce plafond ne pouvait être maintenu qu'à travers un recyclage des livres de texte. Comme vous le savez, l'augmentation des livres scolaires a continué avec des pourcentages plutôt élevés. Certaines écoles, à travers le recyclage de leur livre de texte, non seulement ont réduit les dépenses, mais encore, avec la somme que nous leur versons par élève, elles arrivent même avoir un bénéfice. Je cite, par ex. l'Institut Technique, l'Istituto Magistrale, le Lycée Scientifique, qui ont des bénéfices variant de 2 a 5-6 et peut-être même 7 ou 8 millions. Avec ces sommes, les élèves peuvent évidemment acheter du matériel didactique ou couvrir d'autres dépenses pour le fonctionnement de l'école.
Cette fois-ci, nous avons laissé le chiffre qui est prévu par la loi, c'est-à-dire 400 millions. Malgré mes demandes angoissées à la Junte Régionale, je n'ai pas pu obtenir qu'on me mette 100 millions dans le fond global pour pouvoir réfinancer la loi. A peine nous aurons la nouvelle loi financière, je le demanderai. Si jamais, par malheur, cette loi n'est pas voté en temps voulu, j'essayerai désespérément de "racler mes fonds de tiroirs" pour arriver à ouvrir cette dépense. Il est impensable que nous puissions diminuer de 100 millions la dépense pour les livres scolaires, malgré tout le recyclage qui a lieu et qui est en train de procéder d'une façon satisfaisante. Je pense que, d'une façon ou d'une autre, nous arriverons à présenter la loi qui nous permettra de porter cette somme de nouveau de 400 à 500 millions. Nous ne l'avons pas fait parce que c'est une dépense qui est prévue pour l'automne. Alors, comme tous nos espoirs sont dans la loi financière, au plus tard au mois de mai ou juin, voilà pourquoi j'ai laissé la somme prévue. J'ai préféré, au contraire, comme l'a dit le Conseiller Cout, insister énormément pour pouvoir refinancer la loi n. 40 du chapitre 44350. Ces subventions que nous donnerons aux Communes doivent être faites pour le mois de juin au plus tard. Nous savons que les dépenses pour les transports et les cantines scolaires seront nettement supérieures par rapport à celles de ces dernières années. Toutefois, là aussi, depuis deux ans, nous avons bloqué un plafond de 600 millions. C'était là aussi un graphique qui montait continuellement.
Presidente - Pag. 119, pag. 120. Ha chiesto di parlare il Consigliere Martin. Ne ha facoltà.
Martin (UVP) - Je voulais poser a M.lle Viglino la question de l'école moyenne de Pont-Suaz. A quel point se trouve la construction de cette école qui, comme vous le savez, a une grande importance pour les Communes de Jovençan, Charvensod, Pollein et même, je pense, pour la ville d'Aoste?
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Cout. Ne ha facoltà.
Cout (PCI) - Per quanto riguarda i tre capitoli 45000, 45050, e 45100 abbiamo visto che ci sono dei tagli notevoli e, infatti, in Commissione l'Assessore ci faceva presente che, ad esempio, con i due miliardi del Cap. 45050 non si arriva quasi neanche a giugno.
Per le esigenze che ci sono attualmente in Valle saranno necessari vari miliardi: c'è un'idea su quello che potrà essere messo in bilancio, o anche qui bisognerà vedere cosa ci darà il riparto, e cosa si potrà utilizzare prendendo da altri capitoli?
Ci sono delle esigenze grosse per quanto riguarda l'edilizia scolastica e chiedo se c'è un'idea di quale potrà essere più o meno la spesa che verrà prevista in questi capitoli.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Tamone. Ne ha facoltà.
Tamone (UV) - Je voudrais simplement étendre la question de M. Martin aux écoles de Variney et de Villeneuve.
Presidente - Ha la parola l'Assessore alla Pubblica Istruzione, Viglino. Ne ha facoltà.
Viglino (UV) - Je peux commencer à répondre à M. Martin et à M. Tamone.
La question de l'école moyenne de Pont-Suaz est une question extrêmement importante. Mais, comme le Conseiller Martin le sait très bien, il y a eu un temps d'arrêt à cause de la construction délabrée qui se trouve sur le terrain qui devait être exproprié. Vu la requête des propriétaires, j'ai prié le Président de la Junte, de vouloir examiner avec le Consortium s'il était possible de changer de terrain, puisque là il y a 24000 m2 de terrain qui sont disponibles. Comme nous avions parlé d'en exproprier 12000, nous pourrions changer le choix des terrains, en laissant de côté cette construction car nous ne trouverons jamais les 120 millions nécessaires pour payer une construction délabrée. Je sais que le Président devait s'en occuper, mais il a été extrêmement pris par la question de la loi financière et très souvent, comme vous le savez, il est à Rome. Je pense qu'à peine le budget sera terminé et nous aurons discuté le projet de loi, lundi, le Président donnera certainement la priorité à cette question qui, en effet, revêt de l'importance non seulement pour toutes les Communes qui se trouvent de l'autre côté de la Doire, mais également au point de vue des écoles de la ville d'Aoste. Cela nous permettrait de résoudre déjà quelques gros problèmes que nous avons ici actuellement à Aoste même.
Pour Villenenve et Variney, l'Assesseur aux Travaux Publics pourra donner des détails plus précis, mais il est évident que je désire que ces écoles soient terminées.
Pour Variney, elles fonctionnent déjà en partie. Je sais qu'un projet est à l'étude pour revoir un peu le deuxième lot et, quant à Villeneuve, il faut absolument que la construction finisse le plus rapidement possible. Vu qu'il y a eu déjà 15 ans perdus pour le choix du terrain, je ne voudrais pas qu'on perde de nouveau 15 ans pour la construction de l'école. Alors, je laisserai la parole a M. Borbey qui est le grand maître des œuvres dans ces questions-là et que j'ennuie régulièrement, en lui déclarant que l'école pour lui ne compte rien, qu'il ne pense qu'aux routes, qu'il ne pense qu'aux aqueducs, qu'il ne pense, hélas, qu'aux cimetières!! Mais, il ne répond: "Mademoiselle, si vous me donnez de l'argent, je puis disposer à vous faire tous les travaux que vous voulez" !!
Presidente - Ha la parola l'Assessore ai Lavori Pubblici, Borbey.
Borbey (DC) - Tengo soltanto a mettere al corrente il Consiglio regionale che l'Assessorato ai Lavori Pubblici darà la priorità proprio alle due scuole medie. Siamo in fase di preparazione dell'appalto della scuola di Villeneuve. La scelta dell'Assessorato sarà quella di appaltare opere per un miliardo, altrimenti dobbiamo fare l'appalto secondo le norme CEE e, quindi, con un iter di 6 mesi. Purtroppo, dopo dovremo fare una perizia suppletiva di altrettanto per completare le opere.
Nel Cap. 45000 abbiamo ancora un residuo da parte dello Stato dell'anno scorso di circa 135 milioni e questo anno abbiamo 349 milioni. Quindi, la Regione dovrà stanziare 600 milioni quest'anno per fare un appalto da 1 miliardo.
Lo stesso discorso vale per Gignod. Anche in questo caso il costo globale è di due miliardi e mezzo.
Presidente - Pag. 121, pag. 122, pag. 123. Ha chiesto di parlare il Consigliere Cout. Ne ha facoltà.
Cout (PCI) - Per quanto riguarda le attività culturali e scientifiche vedo che al Cap. 46100 è stata diminuita la quota a carico del bilancio 1981 di 23 milioni. Anche in questo caso, una volta che arriverà il riparto, il capitolo dovrà essere rimpinguato, però vedo che al Cap. 46350 e al Cap. 46360, le iniziative culturali e scientifiche sono suddivise.
La mia domanda è questa: c'è stato un aumento di 20 milioni su un capitolo e 50 milioni nuovi su un altro capitolo? Come mai questa divisione in due capitoli e come mai questo aumento di spesa sin da ora? Cioè vorrei sapere se ci sono delle attività particolari che l'Assessorato intende mettere in atto.
Presidente - Ha la parola l'Assessore alla Pubblica Istruzione, Viglino. Ne ha facoltà.
Viglino (UV) - Evidemment, le chapitre 46100 devra être intégré, parce que ce n'est pas avec cette somme que nous arriverons à couvrir toutes nos manifestations. Les deux chapitres, 46350 et 46360, et plus précisément le chapitre 46350 a été divisé en deux chapitres et cela pour nous permettre soit de payer directement par nous-mêmes, lorsque les manifestations le demandent, soit de pouvoir donner des contributions aux Communes, aux associations culturelles, ce que nous ne pouvions pas faire auparavant. Je dois dire que, sur le chapitre 46350, je me suis refusée absolument de faire une diminution parce que c'est pour la première fois en six ans que l'Assessorat à l'Instruction Publique a été déficitaire. Il a fallu que l'Assessorat aux Finances, en cours d'année, nous permette une dépense de plus de 30 millions que nous ne pouvions absolument plus faire et qui nous était indispensable.
J'ai préféré diviser le chapitre en deux parce que je n'arrivais pas à donner des contributions à certaines associations ou à des Communes qui voulaient faire des manifestations culturelles. Je devrais dire encore deux choses pour résumer le tout: les Conseillers auront vu qu'il y avait "i famosi residui passivi" plutôt élevés dans mon budget, mais cela est dû - et vous le savez très bien - au fait que l'année scolaire ne coïncide pas avec l'année financière.
En effet, j'ai fait faire des calculs à se sujet sur presque tous les chapitres où il y a ces résidus plutôt élevés. A l'heure actuelle, nous sommes pratiquement à zéro parce que, au 31 décembre, nous avons fini de payer certains salaires qui concernaient la partie du 1er trimestre et qui étaient compris dans les résidus au moment où le bilan avait été préparé. Ensuite, je voulais "pleurer" sur cette partie du bilan qui représente les activités culturelles et scientifiques.
Mes collègues de la Junte connaissent bien mes pleurs, mais je voudrais simplement signaler encore une fois que, pour la culture en Val d'Aoste, nous ne disposons que de 510 millions. Alors, je me demande quelle culture nous pouvons faire en Val d'Aoste?
Presidente - Pag. 125, pag. 126. Ha chiesto di parlare il Consigliere Martin. Ne ha facoltà.
Martin (UVP) - Cap. 47170. Ci sono 500 milioni previsti nel bilancio '80 e gli stessi sono riportati nei residui. È forse dovuto al fatto che non sono state avanzate delle domande?
Presidente - Ha la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, Pollicini.
Pollicini (DP) - La legge è stata votata alla fine dell'80 e, quindi, non è stato possibile ricevere domande.
Presidente - Pag. 127, pag. 128, pag. 129 pag 133. Ha chiesto di parlare il Consigliere Cout. Ne ha facoltà.
Cout (PCI) - Per la formazione professionale sappiamo che si preparerà una proposta di legge. Il Presidente della Giunta e l'Assessore Rollandin hanno dato il loro parere favorevole perché questa legge venga preparata.
Si è in attesa dei fondi CEE, però vedo anche che, ad esempio, al Cap. 49100, per quanto riguarda i corsi formativi finanziati in tutto o in parte dalla Regione, c'è una diminuzione da 200 milioni a 50 milioni. Anche in questo caso non so se tutto viene rimandato all'arrivo del riparto.
Presidente - Risponde il Presidente della Giunta.
Andrione (UV) - Man mano che arriveranno i fondi della CEE potranno essere iscritti al bilancio con semplice deliberazione di Giunta in base ad una legge specifica. Se poi dovessimo fare delle particolari variazioni, esse verranno presentate, ma il corso naturale degli interventi CEE può essere fatto con delibera di Giunta che viene comunicata regolarmente al Consiglio.
Presidente - Pag. 134, pag. 137, pag. 138, pag. 139, pag. 140, pag. 143, pag. 144, pag. 145, pag. 146, pag. 147.
Con ciò abbiamo terminato l'esame dei capitoli della Parte Spesa del bilancio di previsione per l'esercizio 1981 che si trova fra gli argomenti dell'art. 2. Pertanto è in discussione l'articolo 2. Qualcuno chiede la parola?
Art. 2
(Stato di previsione della spesa)
È approvato lo stato di previsione della spesa della Regione per l'anno finanziario 1981, annesso alla presente legge, in £ 194.920.000.000 (allegato B).
È autorizzata, ai sensi dell'art. 55 della legge regionale 7 dicembre 1979, n. 68, l'assunzione di impegni di spesa entro i limiti degli stanziamenti di competenza dello stato di previsione della spesa di cui al comma precedente.
Presidente - Metto in approvazione per alzata di mano l'art. 2.
Esito della votazione:
Presenti: 30
Votanti: 30
Favorevoli: 21
Contrari: 9
Il Consiglio approva.
Presidente - Dò lettura dell'art. 3.
Art. 3
(Erogazioni al Consiglio regionale)
I fondi iscritti nello stato di previsione della spesa ai capitoli 20000 e 20050 sono messi a disposizione del Consiglio regionale mediante mandati di pagamento da commutarsi in quietanza di versamento nel conto aperto presso l'istituto bancario gestore del servizio di cassa del Consiglio stesso.
Presidente - Metto in approvazione per alzata di mano l'art. 3.
Esito della votazione:
Presenti : 31
Votanti: 31
Favorevoli: 21
Contrari: 10
Il Consiglio approva.
Presidente - Dò lettura dell'art. 4.
Art. 4
(Fondo di riserva per le spese obbligatorie)
L'elenco delle spese obbligatorie, di cui al terzo comma dell'art. 38 della legge regionale 7 dicembre 1979, n. 68, è annesso alla presente legge (allegato n. 6).
La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore alle Finanze, è autorizzata a disporre il prelevamento dal fondo di riserva di cui al capitolo 50750 di somme da iscrivere, sulla base di quanto stabilito dall'art. 38 della legge regionale 7 dicembre 1979, n. 68, ai capitoli compresi nell'elenco di cui al comma precedente.
Presidente - Metto in approvazione per alzata di mano l'art. 4.
Esito della votazione:
Presenti: 31
Votanti: 31
Favorevoli: 21
Contrari: 10
Il Consiglio approva.
Presidente - Dò lettura dell'art. 5.
Art. 5
(Fondo di riserva per le spese impreviste)
La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore alle Finanze, è autorizzata a disporre il prelevamento di somme dal Fondo di riserva per le spese impreviste, di cui al Cap. 50800, per l'iscrizione delle stesse a capitoli di spesa non inclusi nell'elenco di cui al precedente art. 4, a fronte di spese che abbiano carattere di assoluta necessità nell'ambito delle funzioni regionali e che non impegnino in nessun modo i successivi bilanci, sulla base delle norme di cui all'art. 39 della legge regionale 7 dicembre 1979, n. 68.
Presidente - Metto in approvazione per alzata di mano l'art. 5.
Esito della votazione:
Presenti: 31
Votanti: 31
Favorevoli: 21
Contrari: 10
Il Consiglio approva.
Presidente - Dò lettura dell'art. 6.
Art. 6
(Riassegnazione di residui perenti)
I prelevamenti di somme dal Fondo iscritto al capitolo 50810, per la riassegnazione dei residui perenti agli effetti amministrativi reclamati da creditori e la loro reiscrizione in appositi capitoli di spese obbligatorie, sono effettuati con provvedimenti della Giunta regionale, su proposta dell'Assessore alle Finanze.
Presidente - Metto in approvazione per alzata di mano l'art. 6.
Esito della votazione:
Presenti: 31
Votanti: 31
Favorevoli: 21
Contrari: 10
Il Consiglio approva.
Presidente - Dò lettura dell'art. 7
Art. 7
(Assegnazioni di fondi statali)
Ai sensi dell'art. 42 della legge regionale 7 dicembre 1979, n. 68, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare le variazioni al bilancio per l'esercizio 1981, per l'iscrizione di somme derivanti da assegnazioni dello Stato destinate a scopi specifici in appositi capitoli dalla parte entrata e nei corrispondenti capitoli della parte spesa.
I provvedimenti della Giunta regionale sono comunicati al Consiglio regionale entro quindici giorni dal loro perfezionamento.
Presidente - Metto in approvazione per alzata di mano l'art. 7.
Esito della votazione:
Presenti: 31
Votanti: 31
Favorevoli: 21
Contrari: 10
Il Consiglio approva.
Presidente - Dò lettura dell'art. 8.
Art. 8
(Mutui passivi)
È autorizzata la contrazione, con uno o più Istituti di Credito, di uno o più mutui per lire 28 miliardi per il finanziamento di spese di investimento, ad un tasso massimo del 18% per un periodo di ammortamento di anni 15.
Qualora il mutuo possa essere finanziato dalla Cassa Depositi e Prestiti, la Giunta regionale è autorizzata a derogare dalle condizioni fissate nel comma precedente. La Deliberazione di Giunta dovrà essere presentata al Consiglio regionale per la convalida con legge regionale.
Presidente - Metto in approvazione per alzata di mano l'art. 8.
Esito della votazione:
Presenti: 31
Votanti: 31
Favorevoli: 21
Contrari: 10
Il Consiglio approva.
Presidente - Dò lettura dell'art. 9.
Art. 9
(Allegati al bilancio regionale)
Sono approvati i seguenti allegati al bilancio per l'anno finanziario 1981:
Allegato 1 - quadro di classificazione della spesa regionale;
Allegato 2 - quadro generale riassuntivo delle entrate e delle spese;
Allegato 3 a) - prospetto delle entrate derivanti da assegnazioni dello Stato con specifico vincolo di destinazione in base all'art. 9 della legge 16 maggio 1970, n. 281 e da assegnazioni in corrispondenza di delega di funzioni amministrativi a norma dell'art. 4, 2° comma della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4;
3 b) - prospetto delle spese, distinte per capitoli, aventi le destinazioni di cui alle assegnazioni predette;
Allegato 4 - prospetto delle spese per l'adempimento delle funzioni normali e delle spese per ulteriori programmi di sviluppo;
Allegato 5 - prospetto delle spese classificate in sezioni e categorie;
Allegato 6 - elenco delle spese obbligatorie;
Allegato 7 - elenco dei provvedimenti legislativi in corso iscritti sui fondi globali;
Allegato 8 - elenco delle garanzie fidejussorie principali e sussidiarie prestate dalla Regione;
Allegato 9 - dimostrazione della formazione del saldo finanziario presunto dell'esercizio 1980.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 9 e, ovviamente, la votazione è comprensiva di tutti gli allegati che sono stati elencati e che sono stati dati per letti.
Esito della votazione:
Presenti: 31
Votanti: 31
Favorevoli: 21
Contrari: 10
Il Consiglio approva.
Presidente - Dò lettura dell'art. 10. L'art. 10 riguarda il bilancio pluriennale che nel dettaglio fa parte del secondo libretto azzurro e viene considerato allegato C nell'art. 10.
I Consiglieri ritengono che si debba dare lettura delle pagine del bilancio pluriennale? Se nessuno richiede che venga data lettura pagina per pagina dell'allegato C, io dichiaro che il Consiglio prende atto e si da per letto l'allegato C concernente l'art. 10.
Art. 10
(Bilancio pluriennale)
È adottato ed approvato il bilancio pluriennale per il triennio 1981-1983 annesso alla presente legge (allegato C).
Presidente - Metto approvazione l'art. 10.
Esito della votazione:
Presenti: 31
Votanti: 31
Favorevoli: 21
Contrari: 10
Il Consiglio approva.
Presidente - Dò lettura dell'art. 11.
Art. 11
La presente legge è dichiarata urgente ai sensi del terzo comma dell'art. 31 dello Statuto speciale ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione.
È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Valle d'Aosta.
Presidente - Metto in approvazione l'art. 11.
Esito della votazione:
Presenti: 31
Votanti: 31
Maggioranza: 18
Favorevoli: 21
Contrari: 10
Il Consiglio approva.
Presidente - Con ciò abbiamo terminato l'esame dell'articolato del disegno di legge n. 255 e le votazioni palesi. Ci sono dichiarazioni di voto?
Ha chiesto di parlare il Consigliere Tonino. Ne ha facoltà.
Tonino (PCI) - Noi voteremo contro questo progetto di bilancio non certo per una ragione di puro schieramento, per quello che qualcuno ha definito semplicisticamente il gioco delle parti. Siamo invece profondamente convinti che questo bilancio, buono sul piano tecnico e della sua impostazione contabile, sia invece molto discutibile per i suoi contenuti, per le sue scelte o non scelte, per il metodo con cui si è giunti alla definizione di queste scelte.
Ed è - noi crediamo - solo sotto questo punto di vista che dobbiamo giudicare un bilancio regionale. Il bilancio non è certo una esercitazione che serve per dare dei giudizi sul Ragioniere Capo, persona che stimiamo, ma è invece il documento con cui una Giunta presenta il rendiconto di quanto ha fatto finora e i programmi per il futuro.
È stato detto in questo Consiglio che uno dei pregi del bilancio che abbiamo appena discusso è che si tratta di un bilancio di verità, e credo anche di poter affermare con tranquillità che la discussione che ne è seguita ha invece fatto giustizia di questo giudizio che ci è sembrato un po' affrettato. Il bilancio è infatti imbottito di mutui che non si faranno, i tagli non sono dei tagli, ma sono delle spese sottostimate, ci sono delle non scelte, ma che in realtà sono delle scelte.
Questa è la verità di questo bilancio. E neanche crediamo che si possano dimenticare di colpo impostazione e metodi di lavoro che avevano appassionato molti interventi.
Mi riferisco alle potenzialità aperte dal passaggio da una impostazione vecchia del bilancio alla nuova impostazione, alla divisione delle spese in settori di intervento suddivisi a loro volta in programmi di spesa, ed è su questa nuova impostazione che doveva, ed erano promesse fatte a suo tempo, innestarsi una nuova progettualità del modo di intervento degli Assessorati.
Si sperava in una revisione e riqualificazione della spesa, che assolutamente non c'è stata, si sperava nella definizione di alcuni progetti-obiettivo con un lavoro interassessorile. Questo era un contributo serio, semplice e sostanziale all'avvio di una politica di programmazione, ma anche questo non c'è stato.
Come è possibile oggi non criticare queste inadempienze? Per noi è un dovere criticarle, perché non si tratta tanto di richieste di fondi, ma di dimostrare buona volontà ed una impostazione nuova nel modo di lavorare della Giunta.
Si tratta, colleghi Consiglieri, di questioni di contenuto e non di schieramento. Critichiamo la gestione che ha portato a questo stato di cose. Abbiamo parlato di decadenza dell'autonomia, di un rapporto con lo Stato che per noi è debole e insufficiente e lo si è visto anche con questo bilancio. Se, per usare delle parole usate dall'Assessore Ramera, oggi facciamo fuoco con la legna che abbiamo e la legna è poca, noi non possiamo non denunciare perlomeno come imprevidenza il conduttore della caldaia che è restato senza legna.
Poco credibile ci è parsa la giustificazione che siamo in ritardo anche sul nuovo riparto perché è caduto un Governo. Da anni la situazione si stava facendo difficile, ma che cosa si è fatto in questi ultimi anni?
Oggi è stato finalmente e giustamente richiesto dal Presidente della Giunta e dallo stesso Assessore un coinvolgimento di tutti perché presto sia abbia un nuovo riparto fiscale, e non mancherà certo il contributo nostro che avremmo voluto dare anche prima con una azione energica affinché sia fatta giustizia nei confronti della Valle d'Aosta.
Ma anche con i nuovi fondi - lo ripetiamo perché lo crediamo - sarà necessario rivedere il modo di spendere.
"San riparto" forse non basterà. Il bilancio non è un pozzo di San Patrizio. Molti, anche nella stessa Giunta, hanno parlato di inefficienza nella spesa pubblica, di formazione di residui dovuti ad una macchina regionale inefficiente.
La nostra convinzione sulla necessità di una politica di decentramento parte anche da queste ragioni e per questo non è più rinviabile. È stato di indubbio interesse il dibattito che si è avuto sul decentramento, sulla funzione dei Comuni, sulla eventuale funzione delle Comunità montane o di un organismo intermedio.
Studiamo questi problemi, ma con obiettivi chiari, con la volontà effettiva di credere in una politica di decentramento.
Rilancio dunque dell'autonomia con un nuovo sviluppo culturale, decentramento, partecipazione, politica di programmazione: questi sono gli elementi del cambiamento a cui noi non vogliamo assolutamente rinunciare. Per noi l'alternativa a questa maggioranza vuol dire soprattutto costruire uno schieramento di forze che creda effettivamente in questa necessità di cambiamento.
Chi ha voluto parlare ancora di patteggiamenti, di pretesa nostra intenzione di voler sostituire la DC e questa DC, non ha capito assolutamente niente. Su questi temi di fondo ci sono differenze tra noi e voi, differenze anche significative e abbiamo riscontrato ancora oggi che nella stessa maggioranza esistono posizioni diverse, diversi modi di guardare al decentramento, al ruolo delle Comunità montane, al ruolo della politica industriale, alla necessità o meno di una politica di programmazione effettiva.
Certo con questa DC il dialogo è difficile per la sua incapacità di rinnovarsi, per l'arretratezza di alcune sue posizioni espresse anche in questa occasione, per l'inefficienza di alcuni suoi Assessori. Queste le cose che dobbiamo dire, anche se diciamo che le responsabilità non sono evidentemente solo della DC. Noi critichiamo l'impostazione di fondo della politica dell'Unione Valdôtaine, critichiamo i suoi metodi, critichiamo la sua stessa concezione, o meglio la concezione di alcuni suoi dirigenti sullo stesso pluralismo istituzionale, sul ruolo di tutte le forze politiche. Crediamo anche sia troppo poco incisiva la presenza dei Democratici Popolari e dell' Unione Valdôtaine Progressiste all'interno di questa maggioranza.
Ecco le ragioni per cui noi crediamo nella possibilità di una alternativa, che è essenzialmente alternativa di metodo e di contenuti.
Quando proponiamo l'alleanza tra le forze di sinistra per un nuovo modo di governare, non facciamo una proposta di formula, ma facciamo - ripeto - una proposta di metodi diversi. All'opposizione noi continueremo a lavorare perché cambi il metodo di lavoro di questa Giunta e daremo il nostro apporto perché già oggi ci siano dei cambiamenti.
Non ci preoccupano certo giudizi troppo interessati, che abbiamo sentito anche in questa occasione, su come deve essere fatta la nostra opposizione. La nostra è soprattutto un'opposizione che cerca il legame con la gente sulle cose che ho detto prima, per cercare effettivamente di creare nell'opinione pubblica la convinzione sulla necessità per la Valle d'Aosta di un'alternativa al metodo di governo che è rappresentato da questo schieramento di forze politiche.
Il no di oggi a questo bilancio regionale ha queste motivazioni di fondo. Votiamo contro perché crediamo effettivamente ci sia la possibilità di fare meglio, e crediamo anche che ci siano in questo Consiglio e nella Valle d'Aosta delle forze politiche che sono in condizione di lavorare per un effettivo cambiamento.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia. Ne ha facoltà.
Nebbia (PSI) - La dichiarazione di voto su questo e sull'argomento che lo precedeva è già stata fatta ieri e, quindi, con le stesse motivazioni ripetiamo il voto sfavorevole sul bilancio presentato.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Lustrissy. Ne ha facoltà.
Lustrissy (DP) - Credo che, dopo due giorni di dibattito su questa proposta di bilancio, siamo in grado oggi di trarre delle valutazioni e di considerare lo sforzo collaborativi che è venuto alla maggioranza dalle diverse parti politiche presenti in questo Consiglio.
Sotto il profilo politico, malgrado le affermazioni o le richieste di alternanza, non abbiamo verificato di fatto l'emergere, in questa situazione politica consiliare, di una vera proposta alternativa a questa maggioranza. Maggioranza dunque autosufficiente, maggioranza aperta al dibattito, ma nello stesso tempo dobbiamo anche dire che non amiamo le posizioni di pietismo o le posizioni ambigue o il voto graduato sulle concessioni, perché, se così fosse, il nostro atteggiamento sulle concessioni potrebbe anche portarci oggi a delle considerazioni diverse.
Prendiamo altresì atto delle dichiarazioni del Presidente della Giunta fatte a nome dell'Unione Valdôtaine che chi vota il bilancio fa parte della maggioranza. Noi non siamo d'accordo su questi concetti di grande abbuffata. Noi abbiamo sottoscritto un patto di maggioranza e rispetteremo questo patto fin quando ci saranno le condizioni per la nostra permanenza nella maggioranza, perché il paese vuole un governo stabile e non tollera i politici pronubi o pronti ad alleanze secondo il mutar delle cose.
Per la parte tecnica dobbiamo dire che il vero mattatore di queste giornate di bilancio è stato l'Assessore alle Finanze che, con molta abilità politica e con molta attitudine, ci ha presentato il bilancio sotto due angoli di visuale. In primo luogo, parafrasando Dante: "non ti curar di esso, ma guarda e passa" perché lunedì avremo l'altra discussione. Oppure, sotto un profilo di disvalore, così come in effetti è stato presentato, per le situazioni oggettive in cui si presenta questo bilancio.
Noi consideriamo il bilancio un atto amministrativo dovuto e non lo consideriamo certo un misuratore della efficienza dell'Amministrazione regionale. Noi non concepiamo sul piano tecnocratico il governo locale come associazione locale di servizi, ma come base istituzionale di decentramento politico e misura di operatività dell'ente locale a difesa dei valori politici e culturali e sociali della comunità.
Constatiamo però - e questo bilancio ne è la riprova - che questa operatività è condizionata sempre più dal sistema fiscale centralistico dello Stato, addirittura costituzionalizzato, essendoci il divieto espresso di referendum in materia tributaria, al contrario di altri paesi molto più decentrati sul piano istituzionale, come la Svizzera, ove le entrate e i tributi locali rappresentano il 44% del prodotto nazionale lordo.
L'Italia concede all'Amministrazione locale una tassazione per tributi diretta dell'1%. La conseguenza è tale che il sistema centralistico ridimensiona di fatto il ruolo della nostra autonomia. La mancanza di poteri in materia di imposizione fiscale tende anche a ridurre il senso di responsabilità nella politica dell'Amministrazione regionale, in quanto la responsabilità è per larga misura legata ai poteri diretti impositivi con il controllo diretto degli elettori, in assenza dei quali i politici locali possono essere tentati, e lo sono anche a ragione, di indirizzare sulla politica dei trasferimenti del governo centrale il malcontento da essi generato, costringendo il Governo centrale ad accrescere i trasferimenti.
Con questo sistema il Governo centrale è portato a prendere decisioni influenzando la spesa regionale in modo che l'Amministrazione regionale non può conoscere, il più delle volte, o che forse non desidera.
Altro problema emerso da questo dibattito è il superamento del concetto della programmazione globale degli anni '70 che dovrà portare, necessariamente, l'Amministrazione alla scelta di progetti-obiettivo, a breve termine, atti a rimuovere l'ostacolo dello sviluppo omogeneo ed armonico della nostra Comunità.
Siamo d'accordo con l'Assessore alle Finanze sui metodi di decentramento della spesa utilizzati ad arte a livello centrale coi noti parametri della popolazione-territorio. Noi siamo d'accordo che non si debba misurare il tutto sul soddisfacimento del livello territoriale dei bisogni, ma sotto questo profilo la Valle d'Aosta, e molte altre regioni o situazioni locali territoriali, sarebbero largamente svantaggiate continuando e perpetuando un sistema iniquo di distribuzione dal livello centrale al livello locale del denaro pubblico.
Prova ne è l'insoddisfazione dei riparti anche a favore delle Comunità montane, prova ne è anche la modesta possibilità di attingere ai mutui della cassa Depositi e Prestiti, in quanto anche con il decreto di dicembre questi 4.000 miliardi vengono messi a disposizione delle Province e dei Comuni in funzione dei soliti parametri popolazione e territorio, per cui i Comuni e la Regione Valle d'Aosta, che assorbe la provincia, avrà ben poco a disposizione per poter attingere nel corso dell'anno una parte del denaro per coprire quel deficit di bilancio di 35 miliardi.
Noi crediamo che sia necessario fare uno sforzo comune da parte di tutti i partiti per assicurare, non solo l'esaudimento delle legittime richieste a livello centrale, ma anche che sul piano regionale ci sia un maggior decentramento delle funzioni, in quanto da questo sistema di decentramento meglio si possa avere il controllo da parte degli elettori per favorire anche il ricambio a livello politico, eliminando dal gioco politico e all'interno dei singoli partiti i profittatori e i mestatori, sempre pronti ad approfittare dei centralismi anche sotto questo profilo deteriore.
Non sono certo le leggi il toccasana della moralizzazione. La moralizzazione si costruisce soprattutto con i comportamenti individuali e collettivi dei singoli gruppi politici.
Qualcuno ha anche detto che bisognerebbe premere il pedale sull'acceleratore e sollecita di fare presto. Io a costoro rispondo mutuando un concetto di Descartes que "l'essentiel n'est pas de marcher vite, mais de suivre toujours le bon chemin".
Si cette majorité sera cohérente a ce but, nous serons là, comme au présent, avec notre présence loyale pour collaborer ensemble à l'œuvre commune de développement sociaux et culturel de la Communauté Valdôtaine.
C'est pour cette raison que nous donnerons notre approbation au budget présenté.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Martin. Ne ha facoltà.
Martin (UVP) - Penso che concorderete con me se affermo che quest'anno in quest'aula il dibattito sul bilancio di previsione è stato limitato a ben poca cosa. Direi che più che un dibattito si è trattato di forzati interventi atti a dimostrare che esiste un Consiglio regionale, che esistono i gruppi, che in questa occasione non possono, forse più per tradizione che per necessità, perdere l'occasione di far conoscere la propria attività, il proprio interessamento ad uno strumento quale il bilancio che regola l'azione dell'istituto regionale per un anno intero e che ha la possibilità di gettare le basi per interventi che possono svilupparsi compiutamente solo nell'arco di diversi anni.
Questo dibattito, così scontato e così pacato, è senza dubbio il frutto di quella lettera firmata dal Ministro Andreatta che l'Assessore Ramera, da consumato navigatore della politica valdostana, ha provveduto a far trovare sui tavoli dei Consiglieri al momento giusto.
È senza dubbio colpevole, se colpevole si può chiamare,. l'Assessore Ramera di questo pacato dibattito, in quanto il bilancio presentatoci con la grossa incognita del riparto fiscale risulta essere un bilancio di previsione provvisorio. Tutte le domande di chiarimento da parte dei Consiglieri e tutte le risposte da parte degli Assessori hanno infatti trovato un riferimento costante nel riparto fiscale.
Il grande accusato, ma anche la grande speranza, è dunque quello schema di legge che nel prossimo Consiglio del 16 febbraio discuteremo e che tutti speriamo non abbia un iter parlamentare troppo lungo, in modo da poter usufruire dei suoi frutti in tempi brevi anche perché, come ricordavo ieri in fase di discussione generale, molti sono i problemi in tutti i settori che attendono una definizione del nuovo riparto fiscale.
La nostra valutazione al bilancio che stiamo discutendo, pur essendo un pochino superficiale per l'inevitabile cambiamento che assumerà questo bilancio in occasione dell'arrivo del riparto fiscale, è positiva. Noi non abbiamo prestato eccessiva attenzione alla predisposizione di questo bilancio, che riteniamo un semplice strumento contabile che non poteva, stante le poche risorse disponibili per gli investimenti, essere valutato quale strumento politico, quale strumento di governo di questa maggioranza.
La nostra attenzione sarà, invece, senz'altro maggiore quando si tratterà di indirizzare nei giusti canali le maggiori entrate che deriveranno dal riparto fiscale. In quella sede si tratterà veramente di fare delle scelte politiche che potranno certamente qualificare questa maggioranza.
Quando parlo di maggioranza io intendo quella ufficiale, su cui si può sempre veramente contare, quella che ancora distingue le palline nere da quelle bianche, vale a dire quella formata dai tre movimenti autonomisti e regionalisti e dalla DC.
Sia ben chiaro che non abbiamo nulla in contrario ad un allargamento della stessa alle forze che ritengono di poter collaborare con questa maggioranza, ma pensiamo che, ed in tal senso credo che intendesse esprimersi ieri il Presidente, non basti il semplice assenso al bilancio di previsione per fare automaticamente parte della maggioranza. Per qualificare queste forze come tali è necessario un approfondimento su tutti quei temi e su tutti quei problemi che l'attuale maggioranza ha in animo di affrontare ed è altresì necessario, e penso di interpretare la volontà della maggioranza, che una questione così delicata venga discussa dalle attuali forze che compongono questa maggioranza.
Noi siamo stati i fautori di questa alleanza, abbiamo cioè favorito l'ingresso dei Democratici Popolari in questa Giunta per perfezionare un accordo che era iniziato nelle elezioni politiche ed europee del 1979.
Siamo, quindi, profondamente convinti dell'utilità di una collaborazione tra i movimenti regionalisti, collaborazione che certamente permetterà loro di essere sempre più presenti nell'esecutivo regionale. Nessuna preclusione per nessuno, ma solo un momento di confronto sui grossi temi della politica regionale.
Detto questo annuncio il mio voto favorevole al bilancio del 1981.
Presidente - Altri che intendono chiedere la parola per dichiarazione di voto? Ha chiesto di parlare il Consigliere De Grandis. Ne ha facoltà.
De Grandis (PRI) - Io avevo già fatto una dichiarazione di voto globale ieri, ma le molte punture di spilli che mi sono arrivate oggi mi inducono a precisare meglio questa posizione.
Io dico in tutta franchezza che se questo bilancio lo avesse fatto Luigi Einaudi io avrei trovato il modo di criticarlo ugualmente. Questo perché? Perché ritengo che sia estremamente naturale che ogni forza politica abbia una propria impostazione originale a cui far riferimento nel valutare le scelte di altre forze politiche, ed è ovvio che queste differenziazioni esistono anche in una coalizione di maggioranza che è formata da forze di ispirazione diversa. Di questo fattore si deve tener conto, ma non è certamente il fatto di aderire o meno alla maggioranza che porta a fare o non fare critiche di questo genere.
L'altro punto è che la situazione oggettiva in cui si è dovuto realizzare questo progetto di bilancio è quella che tutti conosciamo, cioè di estrema e grave difficoltà per la mancanza del riparto fiscale, che si è trascinato con la formula della proroga dal '77 ad oggi e che è stato tagliato in maniera drastica da una inflazione galoppante del 20% annuo.
Credo che se non si tiene conto di questi due fatti, nel valutare globalmente il progetto di bilancio, si rischia di diventare faziosi.
Un'altra considerazione è che la Giunta ha presentato questo bilancio non certo dicendo che era un bel bilancio. Nessuno, dal Presidente agli Assessori, si è detto soddisfatto di questo bilancio, però essersi posti in una posizione di estrema franchezza e, quindi, nel saper dire la verità indicando i limiti e le proprie eventuali manchevolezze, rappresenta, a parer mio, un fatto positivo, perché significa che l'esecutivo ha una coscienza politica, ha un senso dell'Amministrazione che non vanno sottovalutati.
Sono queste le considerazioni che mi portano, nonostante le critiche che io ho fatto in sede di discussione generale e nell'esame dei singoli capitoli, a votare a favore di questo progetto di bilancio.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Pedrini. Ne ha facoltà.
Pedrini (PLI) - Signor Presidente, debbo prima di tutto dire che ieri sera avevo già fatto una dichiarazione di voto che comprendeva anche quella di questa sera, e se ho ripreso la parola è soltanto per dichiarare lo stupore creatomi da alcuni interventi.
Bisogna sapere sempre con esattezza che cosa arriva alle spalle, perché questi attacchi non arrivano mai di fronte: non si ha il coraggio delle proprie azioni, non si ha nemmeno il coraggio delle proprie parole, ma si getta soltanto qualcosa nel piatto del cane affinché il cane veda se può o meno mangiarle.
Siccome si dà il caso che noi siamo persone umane e non cani, l'accostamento è quant'altro mai veritiero e desidero dire proprio due parole che cercherò di frenare perché veramente ci sarebbe da dire che alcuni cani sono dietro di me e io potrei buttare a loro qualche pezzo di carne da mangiare. A buon intenditor penso che poche parole bastino.
C'è una cosa, inoltre, che mi ha dato fastidio. Non so se era riferita così in generale o ad alcune persone in particolare, ma per quanto mi riguarda, e per quanto riguarda il Partito Liberale, debbo dire che mai, e sono qua ormai da vent'anni, il sottoscritto ha messo palline nere o bianche secondo l'interesse personale od altro. Noi siamo sempre stati onesti e coerenti con noi stessi e quando abbiamo dato il nostro appoggio a qualcuno l'abbiamo dato senza chiedere niente sotto alcun profilo, e questo lo possiamo dire a voce alta, cosa che altri non possono fare perché altri hanno chiesto sottobanco cariche o altro.
Il Partito Liberale rivendica con onestà di non avere mai fatto cose del genere in alcun periodo, e sfido qualsiasi ex presidente della Giunta o attuale Presidente della Giunta o Assessore che possono riferire o smentire in merito il sottoscritto.
La nostra coerenza è troppo chiara, pulita e precisa, per cui certi accenni non ci piacciono. Alcuni potranno accettarli: noi, onestamente, no.
Si dà il caso, guarda un po', che lo scorso anno abbiamo fatto parte di questa maggioranza ed abbiamo preso parte alle preconsiliari della maggioranza e, quindi, mi permetto di dire che se dai banchi dell'esecutivo viene un invito, quell'invito viene accettato con la critica, perché secondo noi l'impostazione è stata sbagliata.
Non si tratta di 39 miliardi di buco, ma di 100 miliardi di deficit che bisognava chiedere a Roma e presentare a Roma, perché questo non è un fatto tecnico-finanziario, ma è un fatto squisitamente politico.
Noi diciamo che seguiamo solamente l'indicazione che ci viene data dall'esecutivo: se l'esecutivo rimangerà le sue parole e dirà che non gli interessa il voto liberale, noi siamo qua per prenderne atto, ma fino a prova contraria questo non è avvenuto ed, anzi, è avvenuto esattamente il contrario e pertanto il sottoscritto dichiara che voterà a favore.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Viberti. Ne ha facoltà.
Viberti (DPROL) - Chiedo scusa al Signor Presidente se ho involontariamente partecipato a uno sport che è molto popolare in questo consesso, non per mia volontà, ma perché in questa occasione ho preferito scrivere all'ultimo momento alcune considerazioni e pertanto mi scuso.
A dispetto di quanti tra i miei ammiratori presenti in questa sala si aspettano e sperano cioè che il mio intervento per dichiarazione di voto possa divertire lungamente, sarò brevissimo.
Come dicevo già nel primo intervento riguardante il bilancio, tutto il dibattito si è svolto all'ombra del riparto. Credo che questo sia chiaro a tutti, è stato detto da tutti e quindi non dico niente di nuovo. Riparto che, è inutile ripeterlo, sembra ancora una volta essere dietro l'angolo, ma non è la prima volta che questo riparto è dietro l'angolo e, infatti, ancora non c'è e ribadisco che potrebbe non essere dietro quell'angolo.
Potrebbe succedere come quando si va in montagna verso qualche lago a fare una passeggiata per respirare un po' d'aria pura e si sale: si arriva a una gobba e si dice "è lì", e poi si arriva a un'altra gobba e poi ancora a un'altra e a volte il fiato manca e non si riesce neppure ad arrivare al lago o al luogo dove si vuole andare.
È apparso evidente a tutti che lo stato di salute del bilancio regionale è comatoso, e questo non solo in considerazione del fatto che lo Stato non ci dà tutto ciò che ci spetta, ma anche per l'incapacità di renderlo meno rigido e, soprattutto, per l'incapacità di collegare le scelte che si fanno, scelte che poi dovrebbero essere fatte per raggiungere degli obbiettivi ben precisi e non per soddisfare delle clientele. Infatti, invece di pensare al peggio e di prepararsi ad un anno, forse seguito da altri, di ristrettezze da affrontare con serietà e coscienza, siamo tutti qui in attesa del riparto e lunedì saremo tutti qui e guai a chi oserà dire qualcosa contro questo riparto.
Io non ho avuto ancora la possibilità di leggerlo e tanto meno di confrontarmi con i miei compagni. Penso che ancora una volta, nell'interesse della Regione, prenderemo una decisione che va contro quelle che sono le nostre posizioni, però mi auguro, per questa maggioranza e per il bene della Valle d'Aosta, che questo riparto arrivi, perché con la serietà con cui si va ad affrontare questo anno finanziario, se il riparto non arrivasse, voglio proprio vedere come la metteremmo.
Come già dicevo in un precedente intervento, benché la veste del bilancio sia cambiata, non è cambiata la logica di chi lo gestisce, cioè l'immobilismo clientelare, e non insisto per non ripetermi su esempi ormai chiari a tutti.
Non voglio rifare il discorso del decentramento finanziario sul quale tutti si dimostrano concordi, meno i fondi stanziati a questo scopo con il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario dell'81, ma voglio tener fede alla promessa e, pertanto, ricordo subito all'Assessore Ramera che si è dimenticato di rispondere ad alcune domande da me poste.
Colleghi, il riparto potrebbe non arrivare ed allora vorrò vedere come risponderà la Giunta alle critiche, per esempio, del rappresentante del PRI che, pur avendo fatto elogi all'esperto tecnico del bilancio, ha chiesto, come la sinistra tutta, una riqualificazione della spesa nel senso in cui dicevo prima. Il Partito Repubblicano e il suo rappresentante con questo atteggiamento danno ancora una volta prova della loro strana capacità di fare gli equilibristi.
Per quello che mi concerne credo che, però, l'eterosessualità dei repubblicani sia una scusa utile e, soprattutto, buona per comprendere l'atteggiamento dei repubblicani stessi, però voglio dare un consiglio a De Grandis. Faccia attenzione perché l'edera dove s'attacca muore e, quindi, continui a fare questo spostamento, anche perché è di stimolo alla Giunta. Vedremo, infatti, che tutte le volte che il collega De Grandis avrà delle richieste, la Giunta, eseguirà.
Quello che invece non è facile accettare è quanto alcuni democristiani hanno sostenuto, ricevendo addirittura l'avallo del Presidente della Giunta al quale mi permetto di far sapere che se, come Tamone, fosse cultore di strisce fumettistiche, avrebbe presente il significato del termine inglese "monster". La stessa abitudine al latino maccheronico avrebbe dovuto però guidare il Presidente alla comprensione di quanto al suo indirizzo dicevo. Ma, tornando alle affermazioni democristiane, non posso non denunciare la pesante ipoteca che la piovra democristiana ha messo sull'autonomia valdostana. La dignità e la consapevolezza dei propri diritti stanno squagliandosi tra i valdostani come la poca neve caduta durante questo inverno.
Bene, sono ormai alla fine come promesso, anche perché, pur essendo un buffone, come dice l'Assessore Borbey, sono pur sempre un buffone autodidatta non avendo potuto contare, come lui, su di una scuola di buffoni di partito che tanti onori ha dato alla Valle d'Aosta.
Infine, non potendo accettare inviti da questa maggioranza, che peraltro dimostra, e ne siamo ben felici, di non volerci, dichiaro che voterò contro a questo bilancio.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Berti. Ne ha facoltà.
Berti (ACV) - La discussione generale sul bilancio di previsione per il 1981 ha consentito alle forze politiche presenti in Consiglio regionale di esprimere giudizi secondo un'ottica non essenzialmente amministrativa. Ciascun partito e movimento ha dato alle cifre una valutazione propria che non sempre ha considerato tutte le istanze della popolazione.
Negare la validità del più importante documento amministrativo regionale dell'anno non è impresa facile, se non si contrappongono ad esso argomentazioni altrettanto valide. Del resto non si possono giudicare documenti politico-amministrativi con concezioni limitate alla difesa di interessi partitici, interessi rispettabili, anche se discutibili, che esulano pur sempre dall'obiettivo principale di garantire alla comunità servizi ed opere primarie.
Il bilancio di previsione per il 1981, come tutti i bilanci, può prestarsi sotto taluni aspetti a giudizi negativi, e non già per il fatto che sotto il profilo strettamente contabile esso si presenti per la prima volta nella storia della Valle d'Aosta deficitario, ma, piuttosto, perché alcuni settori produttivi sono stati dimezzati o emarginati. Mi riferisco, ovviamente, a quelle forze autonome del lavoro che hanno dimostrato, anche in questi momenti di crisi, una grande vitalità e che sono in grado di assicurare equilibri stabili all'economia valdostana, offrendo altresì forze di lavoro notevoli e possibilità occupazionali.
Sono elementi di cui al momento non si è tenuto conto nel bilancio regionale, ma valgono gli impegni e le assicurazioni date dall'Assessore Ramera e dallo stesso Presidente della Giunta Andrione a convincere le categorie da me rappresentate in questa sede che talune istanze di rilievo saranno prese nella dovuta considerazione non appena con il nuovo riparto fiscale tra Stato e Regione le finanze regionali raggiungeranno non solo il necessario equilibrio contabile, ma consentiranno di programmare più massicce spese di investimento destinate a coinvolgere anche i settori produttivi per troppi anni emarginati.
Ci sono degli impegni precisi responsabilmente assunti dalla maggioranza, impegni che per la loro portata non possono essere disattesi e che mi consentono di trarre conclusioni sull'iter finale della legge sul bilancio di previsione per il 1981.
Queste valutazioni oggettive mi hanno portato a giudicare positivamente il bilancio di previsione per il 1981, bilancio che non potrà non subire modifiche non appena diverrà operante la legge sul riparto fiscale tra Stato e Regione.
Dinanzi a precisi elementi economici ed agli impegni di ordine politico assunti dalla maggioranza, dichiaro di votare a favore del bilancio di previsione della Regione per il 1981.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Fosson. Ne ha facoltà.
Fosson (DC) - In questa dichiarazione di voto, a nome del Gruppo democristiano, mi corre l'obbligo di fare alcune precisazioni a riguardo di un certo atteggiamento logico e giustificato dal suo punto di vista, del Partito Comunista che propone all'Union Valdôtaine e a questa maggioranza di sbarcare "tout court" la DC per sostituirsi ad essa nella gestione del governo della Valle d'Aosta.
Il Partito Comunista parla di cambiamento di metodo, di alternativa di metodo, e può farlo in quanto è suo diritto avere la sua visione dei metodi politici e di gestione della cosa pubblica.
Ci permettiamo di fare un appunto, nel senso che questo discorso fila per il Partito Comunista in sede nazionale, dove il Partito Comunista non ha mai avuto responsabilità di governo, e quindi ogni proposta che il Partito Comunista fa può avere il pregio della verginità, nel senso che non è mai stata messa in pratica. Qui in Valle d'Aosta il Partito Comunista ha governato per un certo numero di anni, ma non ha dato per la collettività valdostana quei risultati che oggi il Partito Comunista dice si possono ottenere soltanto con la sua presenza al governo.
Addirittura noi temiamo che dalle parole di alcuni Consiglieri regionali comunisti traspaia una certa nostalgia per l'età dell'oro rappresentata dalla maggioranza del leone, dai tempi in cui il Partito comunista era al Governo. Noi temiamo che questa nostalgia nasconda soltanto un atteggiamento da "laudatores temporis acti": forse vivendo il tempo presente si guarda al tempo passato ricordandone soltanto gli aspetti positivi.
Per riprendere le citazioni classiche, di cui questi due giorni abbondano, potremmo citare Macchiavelli che diceva: "gli uomini ricordano sempre il tempo passato come tempo bello e odiano i tempi presenti", ricordando che questo atteggiamento comunista sia un po' l'oblio di tutti gli aspetti di questi tempi passati che per loro sono stati età dell'oro e che noi, invece, riteniamo negativi. Noi temiamo addirittura che questa attenzione al passato possa lasciar trasparire una mancanza di prospettive per il futuro.
Dobbiamo anche una risposta a Viberti, quando parla della piovra democristiana. Non abbiamo ben capito se questo si riferisce al fatto che la DC sia presente in Valle d'Aosta in maniera ben radicata, come forza connaturale al popolo valdostano, o piuttosto non voglia essere una parte di quella campagna scandalistica che viene condotta contro la DC a tutti i livelli. Noi possiamo dire che qui, in Valle d'Aosta, ad ogni livello la DC non è mai stata coinvolta in nessuno scandalo.
È stato il Consigliere Lanivi, in un intervento preciso per il quale tutti si sono complimentati, che ha detto che il bilancio non è un documento esauriente di tutta la vita amministrativa della Regione, ma è un momento. È un momento importante, ma è un momento di passaggio.
Noi riteniamo, addirittura, che la politica non esaurisca tutta la dialettica delle forze sociali che ci sono in questa Regione. Noi riteniamo che la politica sia una parte importantissima della nostra vita, una parte che va indirizzata secondo certi fini perché la persona umana sia completa nel suo divenire.
A questo proposito, noi diciamo che questa maggioranza opera secondo fini che noi riteniamo consoni ai nostri principi. Noi riteniamo che una stretta collaborazione tra le forze di ispirazione cattolica e le forze di ispirazione autonomista, aperta a tutte le forze intermedie, sia un mezzo politico indispensabile per lo sviluppo della nostra comunità.
Con questo, noi dichiariamo il nostro voto favorevole a questo bilancio.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Minuzzo. Ne ha facoltà.
Minuzzo (PSDI) - Facendo questa dichiarazione di voto mi corre l'obbligo di fare alcune precisazioni su quanto affermato dall'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey in replica a quanto avevo detto ieri nell'intervento. Innanzitutto devo dire che va tutta la mia stima agli Assessori in quanto uomini, forse un po' meno come amministratori.
L'Assessore Borbey ha risposto a certe mie accuse fatte alla DC, e per cercare una giustificazione a queste mie accuse per la pochezza di elementi che aveva per confutare quanto da me dichiarato. Ha pensato bene di prendere esempi extra Regione Valle d'Aosta: vedi alleanze del PSDI in altre Regioni, vedi il comportamento del PSDI a livello romano.
Dobbiamo dire che noi in Valle d'Aosta siamo sempre stati leali nei confronti della DC e se vogliamo fare degli esempi extra regionali dico che a tradire il PSDI in campo nazionale è stata proprio la DC nel momento che ha costituito il governo Cossiga n. 2.
Per quanto riguarda ancora la lealtà, possiamo dire a testa alta che mai abbiamo trattato su due tavoli e siamo sempre stati coerenti con le nostre scelte, sempre siamo stati corretti e leali con i nostri momentanei alleati. Questo per precisare quanto ha detto il Presidente Andrione, in quanto le sue dichiarazioni potevano lasciare adito a qualche fraintendimento, quando si riferiva a manovre sotterranee per ribaltare l'attuale Giunta regionale. Noi dobbiamo dire che il PSDI è uscito dalla maggioranza e, in sede di dichiarazione, ha detto che dall'opposizione lavorerà per cambiare l'attuale esecutivo regionale.
Per quanto riguarda il risultato elettorale, caro Assessore Borbey, certe considerazioni e certe analisi sui voti acquisiti dal mio partito ti prego di lasciarle fare a noi, perché secondo te il mio partito ha più che raddoppiato i suoi voti in occasione delle elezioni comunali e tu dici grazie alla maggioranza regionale della quale faceva parte. Con gli stessi elementi che hai tu noi potremmo dire che abbiamo raddoppiato i nostri voti a livello comunale forse grazie a certe alleanze fatte per quattro anni a livello del Comune di Aosta.
Una cosa che sinceramente da Borbey non mi aspettavo è quando ci definisce fastidiosi, o essere coloro che sempre fanno ingoiare rospi. Caro Borbey, prima di dire certe cose, o quando dici certe cose, sei pregato di portare degli esempi a prova delle tue affermazioni.
Dalle dichiarazioni fatte dai rappresentanti dei partiti presenti in Consiglio regionale finalmente capiamo quale è la maggioranza che sostiene questa Giunta.
Questa sarebbe, dunque, la maggioranza maggiormente qualificata a detta dell'Union Valdôtaine dopo l'uscita del PSDI, questa sarebbe la maggioranza capace di fronteggiare la grave crisi economica che attanaglia la nostra Regione.
Sappiamo finalmente quali forze politiche e sociali sostengono questa Giunta, priva di idee e di fantasia politico-amministrativa. Sappiamo, finalmente, quali rappresentanti di forze politiche e sociali, per alcune lenticchie, svendono la loro dignità e quella delle forze che rappresentano ad una Giunta senza una programmazione.
Il bilancio e sempre comunque un fatto politico. Con la votazione sul bilancio, sempre e comunque, si dà o meno la fiducia a una Giunta. Non abbiamo fatto come partito un'analisi del bilancio, in quanto il bilancio presentato prevede, come spese di investimento per migliorare l'economia valdostana, fra l'altro, l'acquisto di macchine per scrivere e di sedie. Forse queste ultime servono a far sedere i disoccupati, i giovani in attesa di una prima occupazione, di un posto di lavoro che questo governo regionale non sa creare.
Denunciammo, al momento in cui uscimmo dalla maggioranza, l'incapacità di questa Giunta di elaborare una qualsiasi proposta politico-amministrativa, e oggi questa incapacità viene riconfermata con la presentazione di questo bilancio.
Con questo bilancio la Giunta regionale ha dimostrato di non essere in grado, di non essere all'altezza di dare una risposta valida ai valdostani in termini di amministrazione corretta ed efficiente, di credibilità morale, di decentramento amministrativo-finanziario. Con questo bilancio la Giunta ha dimostrato, ancora una volta, di non essere credibile, di mancare in termini di chiarezza, di impegni, di organicità, di programmi.
Signor Presidente Andrione, fino a che lei e il suo movimento non saprà togliersi dalla sudditanza e dal timore reverenziale che vi lega con certi democristiani, ed è in questo senso che attendiamo con grande attenzione il Congresso della DC, o a voi non interessano le sorti dei valdostani e badate esclusivamente agli interessi vostri di potere, oppure non riuscite a vedere più in là del vostro naso.
A parole abbiamo avuto una grande apertura a partecipare ad una maggioranza che veda la DC componente essenziale. L'apertura l'ha fatta l'Assessore Borbey, l'ha fatta l'Assessore Ramera, l'ha fatta lo stesso Presidente Andrione, ma io mi chiedo a quali condizioni. Siamo usciti dalla maggioranza per dei motivi ben precisi. Nessuno della maggioranza ha confutato, se pur minimamente, le motivazioni che abbiamo portato a giustificazione dell'atto di abbandono di una strada che da due anni e mezzo percorrevamo con l'Union Valdôtaine, con la DC, con l'Union Valdôtaine Progressiste e con i Democratici Popolari.
Noi non poniamo pregiudiziali per sederci ancora a un tavolo a discutere, e tanto meno siamo portatori di discriminazione nei confronti di forze politiche rappresentate in questo Consiglio regionale. È opinione diffusa che la politica è l'arte del possibile, ma penso che anche questa filosofia abbia un limite e, qui mi chiedo che fine abbia fatto o quali collegamenti vi siano tra questo bilancio e la famosa nota aggiuntiva del 1962 quando si iniziavano a gettare le basi per il primo centro-sinistra, che fu considerata dai più la "magna carta" della politica di programmazione.
Noi del PSDI ci chiediamo: il PRI che opera in Valle d'Aosta è il Partito Repubblicano di Mazzini, di La Malfa, di Spadolini? Mi sembra strano, o quanto meno contraddittorio, che il Partito Repubblicano, sempre attento alle scelte di materia economica, voti a favore di questo bilancio entrando di fatto nella maggioranza regionale.
Così dicasi per il Partito Liberale che ci ha abituati a lanciare strali contro l'Union Valdôtaine, i suoi esponenti o i suoi rappresentanti negli organi elettivi della Regione, e per il collega Berti che non perde occasione per accusare questa Giunta di essere una Giunta evasiva.
È chiaro che la maggioranza delle forze che sorreggono questa Giunta, o che ne fanno parte organica, si sono arrese alla ineluttabile politica dei numeri, barattando i contenuti politici e amministrativi con il classico piatto di lenticchie. Certamente, con la nuova maggioranza costituitasi fra le forze politiche che approvano questo bilancio, non c'è ingovernabilità tecnica e ancor più non vi sarà finché forze politiche che tradizionalmente sono portatrici di proposte politiche e amministrative hanno iniziato a portare avanti la politica delle lenticchie.
Di fatto, però, nella nostra Regione, non esiste assolutamente la governabilità vera, e a riprova di ciò dico che per alcune forze, in particolare una dell'attuale compagine governativa, la questione della governabilità viene ridotta ad un mero fatto di numeri. Basti il fatto che alle Commissioni consiliari riunite per l'esame del bilancio, malgrado l'invito, gli Assessori non si sono presentati e, per contro, altri Assessori come la signorina Viglino, alla quale va tutta la nostra stima, senza essere invitata ha partecipato ai lavori della Commissione.
Votando contro questo bilancio il PSDI intende ribadire, ancora una volta, che lavorerà dall'opposizione per creare un nuovo esecutivo, un esecutivo più autorevole che sappia esprimere reali capacità amministrative in un contesto di programmazione realistica che si cali nella realtà e nelle necessità della nostra Regione.
Presidente - Colleghi, conclude le dichiarazioni di voto il Presidente della Giunta.
Andrione (UV) - Ce ne sera pas une déclaration de voix officielle parce que, au fond, vous savez comme je vote, cette fois-ci. Je voudrais toutefois donner quelques précisions pour conclure ce débat. Je voudrais dire que, en ce moment, il y a un clivage: on peut choisir d'être d'un côté ou de l'autre, c'est-à-dire qu'on peut choisir ce type de budget et un certain type d'action envers le Gouvernement de Rome ou on peut en choisir une autre, à la majorité ou pas. C'est à chacun d'en tirer ses conclusions. Je voudrais rassurer M. Lustrissy qui parle de "pronuba" - et je pense que la traduction est assez facile en français - car l'Union Valdôtaine n'a jamais été la "maquerelle" de personne et elle ne le seras jamais. Ceci devrait réconforter également M. Minuzzo. Nous avons eu des rapports, à d'autres époques, bien plus difficiles avec la Démocratie Chrétienne que ceux que le Parti Socialiste Démocratique Italien pourra avoir dans son passé ou dans son avenir, même s'il durait 500 ans!
Pour M. Viberti, encore une fois: on a le droit d'être autodidacte, mais on a aussi le droit de savoir apprendre!
Presidente - Sono terminate le dichiarazioni di voto.
Il Consiglio è adesso chiamato a votare per votazione segreta sul complesso della legge.
Votazione a scrutinio segreto
Presenti: 34
Votanti: 34
Favorevoli: 23
Contrari: 11
Il Consiglio approva.