Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1665 del 17 dicembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1665/XIV - Interpellanza: "Adeguamento dei percorsi formativi definiti dalla legge sulla "Buona Scuola" alla scuola valdostana".

Presidente - Per l'illustrazione chiede la parola la Consigliera Certan; ne ha facoltà.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Solo una piccola premessa, per inquadrare perché il nostro gruppo ALPE per questo Consiglio ha predisposto tre interpellanze riguardanti in particolare tre aspetti diversi della Buona Scuola e della legge 107: proprio perché non abbiamo ancora applicato questa legge, riteniamo che ci siano degli aspetti che la Valle d'Aosta potrà approfondire e potrà declinare meglio, e quindi offrire un eventuale adeguamento della legge 107 migliore rispetto a quello nazionale. Dal momento che la Buona Scuola è legge, crediamo che anche su quel testo dobbiamo lavorare. Ecco perché abbiamo portato tre proposte, tre momenti di riflessione diversi: la prima è sul reclutamento degli insegnanti, che è il concorso (ma lo abbiamo fatto già attraverso anche diverse interpellanze e iniziative riguardo alle GAE, alle graduatorie aggiuntive); la seconda è sul sostegno alle istituzioni, perché riteniamo che l'istituzione scolastica sia davvero l'anello più vicino alle famiglie (a livello istituzionale lo colleghiamo ai Comuni); la terza, che è questa interpellanza, è su uno dei punti che noi riconosciamo essere un punto di forza di questa legge, forse uno dei veri punti innovativi: quello dell'alternanza scuola-lavoro.

Già altre volte abbiamo affrontato con l'Assessore Donzel alcuni aspetti di questa iniziativa. Sappiamo che in Valle d'Aosta ci sono degli istituti professionali e delle scuole paritarie che in questi anni hanno fatto scuola professionale di grande livello. Vorremmo capire come l'Assessorato e l'Amministrazione regionale intendono recuperare questo, quanto c'è già sul territorio a livello di scuola professionale, e come intendono adeguare i percorsi di alternanza scuola-lavoro che con la legge della Buona Scuola vengono definiti in un modo preciso, dettagliato, comunque abbastanza chiaro e puntuale. Chiediamo inoltre se all'interno dei gruppi des adaptations, che abbiamo capito finire il loro lavoro in questo mese di dicembre, ci sono anche dei gruppi che si sono occupati della formazione professionale, in particolare dell'alternanza scuola-lavoro, e anche come il percorso delle scuole paritarie verrà adeguato a questa legge. A tal proposito, cito un decreto del Ministero dell'istruzione che è stato fatto in questo periodo, il 761 dell'ottobre 2015, che all'articolo 1 dà le finalità dei progetti innovativi di alternanza: "L'alternanza scuola-lavoro, come sottolineato nel recente rapporto della Buona Scuola, è uno strumento che offre a tutti gli studenti, dai 15 ai 18 anni, l'opportunità di apprendere mediante esperienze didattiche in ambienti lavorativi privati, pubblici e del terzo settore". Questo primo passaggio credo si avvicini molto a quanto sta facendo la Svizzera, sappiamo che forse è il paese più all'avanguardia a livello europeo riguardo a queste scuole. Vorremmo capire che cosa si sta facendo nel concreto, perché a parole abbiamo detto che ci sono tanti progetti ai quali si aderisce, a cui le varie scuole, i vari istituti, in modo direi anche improvvisato, aderiscono, se l'istituto decide che c'è un progetto interessante aderisce.

Noi riteniamo che l'alternanza scuola-lavoro non possa basarsi solo su un'adesione ai progetti in modo saltuario e in modo poco coordinato. Vorremmo proprio capire se c'è la volontà di definire, di programmare un percorso serio e coordinato di alternanza scuola-lavoro con le varie scuole, con gli istituti professionali tecnici, con le scuole paritarie, che poi magari ogni anno o ogni due anni può essere revisionato, ma che tenga conto di quei parametri che sia la Buona Scuola sia gli altri decreti definiscono chiaramente. Relativamente alle 400 ore di alternanza scuola-lavoro, in Valle d'Aosta gli istituti professionali fanno già delle ore di scuola-lavoro, non tanto nelle imprese private, però c'è comunque un inizio, ma sicuramente in questo momento non sono codificate. In questo manuale di 94 pagine che il Ministro Giannini ha predisposto c'è però una novità: ci sono 200 ore di alternanza scuola-lavoro anche nei licei, ad esempio, ed è previsto che 500 mila studenti dai 15 ai 18 anni inizino a fare questa preparazione, quindi nel triennio si arriverà ad un milione e 500 mila studenti che inizieranno ad avviarsi al lavoro accompagnati dai professori.

C'è poi tutto un discorso anche sulla formazione degli insegnanti, perché per l'alternanza scuola-lavoro è chiaramente necessario avere anche tutto il corpo docente preparato, quindi una formazione congiunta anche finalizzata all'innovazione didattica e all'orientamento degli studenti.

Uno degli obiettivi che viene definito dal Ministero è "fare rete per il lavoro". Siccome il lavoro, l'occupazione è uno dei problemi più sentiti in questo periodo, forse anche perché c'è stata una mancanza quasi totale negli anni precedenti, vorremmo capire come lo affrontiamo, chiaramente a livello di istruzione e da un punto di vista culturale. Ho avuto occasione di ascoltare un'intervista di Oscar Farinetti, negli scorsi giorni, che si chiedeva perché la scuola italiana non prevede dei corsi universitari, ad esempio un corso di specializzazione per ebanisti, per falegnami, e lamentava che i nostri mestieri in Italia si stanno perdendo, che si continua a fare corsi teorici e non si va nel concreto a formare gli studenti, a formare una classe lavorativa preparata anche sui mestieri. È sicuramente un tema interessante, che a mio avviso potrebbe essere approfondito; è un tema che non ha ancora preso tanta importanza nei media, ma a mio avviso la Valle d'Aosta, che ha una università e che vorrebbe averne una di nicchia e di eccellenza, potrebbe pensarci. Apro chiaramente un altro fronte, però sono tutti fronti collegati che dovrebbero essere fra loro coordinati, ma soprattutto pianificati, pensati, programmati e non dovrebbero essere a sé.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Rini; ne ha facoltà.

Rini (UV) - Grazie Presidente.

Collega, le devo confessare - e lo faccio con il massimo rispetto - che sia io che la mia struttura non abbiamo capito bene che cosa si richiede con questa interpellanza, ci pare un po' anomala. Provo a farle qualche considerazione, anche in seguito a quanto ho sentito in aula. Da un lato, infatti, prima lei mi parla di alternanza scuola-lavoro; dall'altro, invece, mi chiede poi la situazione sull'adeguamento dei programmi curriculari. Come ho già comunicato più volte in questa sede e in altre, tutti gli argomenti trattati e disciplinati dalla legge 107, la cosiddetta "Buona Scuola", troveranno un'apposita disciplina nella legge regionale di adattamento e armonizzazione dei contenuti della stessa. Tra i predetti contenuti figureranno ovviamente anche quelli relativi all'alternanza scuola-lavoro. Credo quindi che dobbiamo avere anche rispetto di questi tavoli che stanno lavorando nel merito per sviscerare i singoli argomenti, approfondendoli, cercando di dare risposte che sono prettamente tecniche e quindi attendiamo anche il lavoro di questi tavoli, sennò ogni volta spacchettiamo, spezzettiamo, e alla fine rischiamo ancora una volta di non fare un ragionamento organico, di non arrivare a una legge che disciplini in maniera puntuale, ma soprattutto complessiva, la scuola nel suo più ampio complesso. I gruppi di lavoro della scuola secondaria superiore che si stanno occupando des adaptations di questo grado di scuola non potranno quindi non analizzare anche i curriculi degli istituti tecnici e professionali.

Le esprimo ancora più perplessità quando lei mi parla delle scuole paritarie. Le scuole paritarie per noi sono parte totalmente integrante del sistema scolastico regionale di istruzione, quindi dovranno adeguarsi, esattamente come tutti gli altri, alle modificazioni curriculari che conseguiranno all'approvazione des adptations. Glielo dico sinceramente: rigetto totalmente l'idea, l'ipotesi e la suggestione di creare dei tavoli ad hoc per le scuole paritarie. Noi siamo contrari a questo principio, le scuole paritarie fanno parte a pieno titolo del sistema scolastico valdostano e quindi, come tali, dovranno essere trattate in maniera organica all'interno dei tavoli che si occupano del recepimento della legge 107, né più né meno come le altre realtà. Anzi, se posso azzardare un mio pensiero personale, forse questo è stato proprio un punto debole nei ragionamenti che abbiamo fatto finora, quello di ragionare per reparti stagni spacchettando l'intero sistema.

Sull'alternanza scuola-lavoro e sulle scuole professionali c'è sempre il rischio di mischiare tanti argomenti, che apparentemente possono sembrare collegati, ma che invece non lo sono. Penso per esempio all'IFP, credo che il collega Donzel stia facendo un lavoro importantissimo, un lavoro rivoluzionario, un lavoro serio, e credo che ne abbia ampiamente parlato; sicuramente ci saranno altre sedi per approfondirlo, quindi si entra ancora in un altro argomento.

Lei mi parla poi di formazione degli insegnanti. Noi non solo crediamo nella formazione degli insegnanti, siamo stati i primi in Italia a concedere il cosiddetto bonus, ma anche lì, dopo aver detto che avremmo recepito i contenuti della Buona Scuola in maniera unitaria in un unico pacchetto, abbiamo invece deciso - e qui ringrazio i colleghi, anche quelli dell'opposizione, che con noi hanno creduto in questo e ci hanno sollecitati in tal senso - che le disposizioni che vanno a creare una condizione migliorativa per il nostro corpo docente dovessero trovare applicazione in maniera preliminare all'applicazione del testo stesso, quindi credo sia stata fatta un'operazione di buon senso. Sulla formazione degli insegnanti non abbiamo pertanto dubbi.

Sull'importanza che diamo alla parte dedicata allo stage, alla formazione nelle realtà di lavoro, credo che i progetti che si stanno portando avanti vadano proprio in questo senso; non a caso ho richiamato il lavoro gravoso, importante, serio e puntuale che sta portando avanti il collega Donzel.

Chiudo con un'osservazione. Lei ha citato Farinetti, di lui ne condivido molte volte i pensieri, ma Farinetti dice una cosa che conosce bene, lui fa parte di una realtà importante, seria e concreta, ma ci possono essere anche altre realtà che creano eccellenza nei settori, come Pollenzo, per esempio; quindi non è vero, e mi ricollego alle parole che ho apprezzato e condiviso ieri del mio collega Perron, quando dice di evitare di guardare sempre il lato negativo del nostro sistema. Io ritengo che in Italia ci siano punti di eccellenza anche nella formazione professionale, e credo che nel nostro piccolo - lo dico con orgoglio - ci siano delle istituzioni che si occupano proprio di istruzione professionale, penso al Don Bosco di Châtillon piuttosto che alla Scuola alberghiera, e guardo i colleghi che se ne occupano, sono punti di eccellenza di cui noi andiamo fieri! Lei sta dicendo delle cose che noi come Regione Valle d'Aosta stiamo portando avanti, così come l'hanno fatto i Governi che si sono succeduti negli anni. Credo che si parta da lì e da lì si debba partire, ovviamente portando le migliorie. Ci sono dei tavoli tecnici che stanno lavorando in questo senso, diamo loro il tempo di produrre del materiale sul quale poi possiamo portare avanti dei ragionamenti, perché altrimenti rischiamo ogni volta di portare dei temi che sono estremamente importanti e seri, ma rischiamo di banalizzarli, non dando la dovuta concretezza, solidità, che solo in seguito al lavoro puntuale dei tecnici possiamo portare avanti. Grazie.

Presidente - Per la replica chiede la parola la Consigliera Certan; ne ha facoltà.

Certan (ALPE) - Guardi, Assessore Rini, la sua risposta questa volta mi lascia davvero esterrefatta! Intanto abbiamo appreso che Pollenzo fa parte della Valle d'Aosta, è su territorio valdostano, ma io le ho parlato di Università della Valle d'Aosta, conosco benissimo la realtà di Pollenzo, forse dovreste andare a fare un giro per capire veramente cos'è l'alternanza...

(interruzione dell'Assessore Rini, fuori microfono)

Presidente - Assessore, per cortesia...

...scuola-lavoro, perché credo che non basta fare un giro, forse deve fare anche qualche passaggio in più, perché credo che l'alternanza scuola-lavoro che l'Università di Pollenzo fa è concreta, così come è altrettanto concreta l'Università della Valle d'Aosta, che con tutti i suoi vari corsi teorici non la fa. Mi scusi, avevo fatto questo passaggio e avevo anche cercato di essere molto leggera, ma credo che lei non abbia davvero capito di che cosa stiamo parlando.

Posso essere d'accordo che, come gruppo ALPE e anche come altri gruppi dell'opposizione, abbiamo insistito tante volte in questo periodo su alcuni punti della legge della Buona Scuola, ma proprio perché è in cantiere ed è in itinere cerchiamo di essere costruttivi in questo momento, e proprio perché si stanno facendo i gruppi di lavoro.

Se lei però non ha capito l'interpellanza è un problema suo, perché è chiarissima, comunque l'importante è che lo capisca il territorio, visto che a noi gli insegnanti vengono a chiedere chiaramente quali sono le vostre linee e le vostre intenzioni proprio riguardo alle scuole professionali, proprio riguardo all'alternanza scuola-lavoro e proprio riguardo alle scuole paritarie. Probabilmente siete voi che non siete stati capaci di spiegare cosa state facendo o probabilmente state dicendo tante belle parole, ma nel concreto non arrivano agli operatori del settore, quindi è un problema vostro, non certo nostro! Noi ogni tanto siamo semplici traduttori di quello che ci chiedono e ci chiede il territorio, quindi faccia pure tranquillamente tutto il suo percorso, vedremo alla fine, nel concreto, che cosa arriverà nelle scuole!

Parlando di alternanza scuola-lavoro ho messo in parallelo anche i progetti che l'Assessorato dell'Assessore Donzel sta portando avanti, li ho messi insieme proprio perché è difficile separare la formazione professionale dalla formazione degli insegnanti, e perché tutto porta poi acqua e porta qualità a questo aspetto delle scuole, che è un aspetto preparatorio, ma è importantissimo! Il fatto che la Buona Scuola su questo continui ad insistere e l'abbia veramente decretato per la prima volta, con una legge che definisce bene questo momento preparatorio, e cioè gli ultimi tre anni delle scuole superiori, dà ragione dell'importanza, ecco perché noi abbiamo chiesto nei due punti questi due diverse precisazioni. Abbiamo definito appositamente che cosa state facendo anche per le scuole paritarie, forse provocatoriamente, ma l'abbiamo fatto apposta, sappiamo anche noi che le scuole paritarie in Valle d'Aosta devono seguire le disposizioni delle altre scuole. Volevamo però capire se sono concernées, se loro lo sanno, se si sta raccogliendo quanto stanno facendo.

Assessore, il fatto che lei in risposta mi abbia detto di non aver capito l'interpellanza credo definisca in modo sorprendente che probabilmente c'è una gran confusione anche in Assessorato riguardo a quello che state facendo.

Presidente - Punto 26 all'ordine del giorno.