Oggetto del Consiglio n. 1645 del 16 dicembre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1645/XIV - Interpellanza: "Situazione della depurazione delle acque reflue nei vari comuni della Regione".
Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
In diverse occasioni, già nella passata legislatura, avevo affrontato la questione dei depuratori. All'epoca era stata tutta una questione legata alla realizzazione di questi impianti per sapere se e quando sarebbero entrati in funzione. Ad esempio la vicenda del depuratore della Valdigne è ultraventennale, per anni abbiamo avuto degli annunci riguardo alla realizzazione e all'inaugurazione di questo impianto per una comunità che, nel frattempo, cresceva. Questo dossier è rimasto fermo per anni, una situazione grave anche per le implicazioni dal punto di vista dell'immagine e della promozione turistica che si può fare, certo non è un bel biglietto da visita sapere che una comunità di quelle dimensioni, di quell'attrattiva anche turistica, non ha un depuratore in funzione. I lavori dovrebbero finire entro il 2017 e mi auguro che questa data sia rispettata, anche perché un mancato rispetto di queste tempistiche rischierebbe di provocare delle sanzioni. Sappiamo che la sospensione della procedura sanzionatoria che abbiamo ottenuto come Regione è legata proprio al rispetto di certe scadenze precise, e questa del 2017 ne è una. Mi auguro che questa sia anche l'occasione per confermare quanto dico e per garantirci che non saranno pagate delle sanzioni, perché periodicamente leggiamo sul sito del Governo che teoricamente la sanzione per non essersi adeguati alle direttive europee sarebbe di 5 milioni, sanzione che non dovrebbero riguardare né questa, né altre strutture come la Mont Rose.
Riteniamo un aspetto importante non soltanto il rispettare la normativa, le direttive europee, le leggi ed evitare le sanzioni, così come è importante in termini generali che la nostra Regione su questo settore non rimanga indietro, anzi, che sia magari una Regione all'avanguardia. Vogliamo pertanto sapere il numero di comuni e il relativo numero di abitanti della regione nei quali le acque di scarico non sono depurate nel rispetto dei parametri previsti dall'Unione europea, e se e quando la totalità dei comuni valdostani sarà allacciata ad una rete che garantisca una corretta depurazione delle acque reflue, nonché l'intenzione del Governo in merito a questo obiettivo.
Veniamo al secondo aspetto di questa interpellanza: la produzione dei fanghi. La problematica del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti prodotti dal processo di depurazione delle acque reflue assume sempre maggiore importanza, anche perché i depuratori, per rispettare le leggi, stanno aumentando. Da questo punto di vista è fondamentale dare molta attenzione a questo aspetto, soprattutto al riutilizzo di questi fanghi e all'impiego di nuove tecnologie nei depuratori che consentano di ridurne al massimo la produzione. Nell'ultima interpellanza che avevo presentato, ci era stato risposto che l'ammontare complessivo di fanghi prodotti in Valle d'Aosta era di 5 mila tonnellate e il costo di smaltimento era di circa mezzo milione, dato che questi fanghi vengono smaltiti fuori regione (se non mi sbaglio o Ferrara o Pavia o tutte e due). Volevamo pertanto sapere su questo argomento a quanto ammonta ad oggi la produzione di fanghi e quanto sarà quella prevista, e quando - ci auguriamo presto - gli impianti di depurazione in programmazione saranno realizzati ed in funzione. Volevamo anche sapere un altro aspetto importante: se nei nuovi impianti di depurazione siano previste e utilizzate nuove tecnologie di depurazione che consentano di ridurre al minimo la produzione. Come dicevo questo della produzione dei fanghi è un aspetto importante, e anche attraverso tecnologie adeguate si può ridurre l'impatto della produzione di questo scarto. Grazie.
Presidente - Per la risposta la parola all'Assessore Bianchi.
Bianchi (UV) - Sì, grazie Presidente.
In riferimento al punto 1 dell'interpellanza: "il numero di comuni e il relativo numero di abitanti della regione, nei quali le acque di scarico non sono depurate nel rispetto dei parametri previsti dall'Unione europea", informo che le procedure di infrazione riguardano la non conformità a quanto stabilito dagli articoli 3 e 4 della direttiva 271 della Comunità europea del 1991, concernente il trattamento delle acque reflue urbane, e rispettivamente gli agglomerati sprovvisti di reti fognarie per le acque reflue urbane dopo il 31 dicembre del 2005 e le acque reflue urbane che non confluiscano in reti fognarie sottoposte prima dello scarico ad un trattamento secondario o ad un trattamento equivalente.
Gli agglomerati oggetto di infrazione sono due: l'agglomerato denominato "Pont-Saint-Martin" che comprende i comuni di Pont-Saint-Martin, Bard, Donnas, Hône e Perloz, per un numero complessivo di abitanti pari a 8.382 secondo i dati del quindicesimo censimento della popolazione, e l'agglomerato denominato "Courmayeur" che comprende i comuni di Courmayeur, Morgex, Pré-Saint-Didier, La Thuile e La Salle, per un numero complessivo di abitanti residenti pari a 8.743, sempre secondo i dati del censimento della popolazione. Per quanto riguarda invece l'agglomerato denominato "Arnad", indicato come non conforme dall'articolo 4 della direttiva, sono stati trasmessi al Ministero i dati e le infrazioni utili a dimostrare la conformità alle disposizioni comunitarie. Si può pertanto ritenere che tale agglomerato potrà essere dichiarato conforme alla direttiva. Siamo ancora in attesa del riscontro della Commissione europea alle ultime trasmissioni di informazioni relative al sopracitato parere motivato, trasmesse il 27 maggio del 2015 e il 1° settembre 2015, fornite appunto dalla Regione al Ministero.
Con riferimento al punto 2: "se e quando la totalità dei comuni valdostani sarà allacciata ad una rete che garantisca la corretta depurazione delle acque reflue e le relative intenzioni del Governo regionale in merito", ricordo che, proprio in applicazione della legge regionale 13 del 2008 (Disposizioni per l'avvio del servizio idrico integrato e finanziamento di un programma pluriennale di interventi nel settore dei servizi idrici), con le deliberazioni della Giunta regionale n. 3330 del 2010 e n. 1475 del 2011, è stato approvato il finanziamento della realizzazione degli impianti di depurazione della Valdigne, compresi i collettori fognari, per 21,5 milioni di euro; nel comprensorio di Hône, Bard, Donnas e Pont-Saint-Martin per 11,6 milioni di euro; dell'impianto di depurazione e relativi collettori fognari a servizio dei comuni di Chambave, Verrayes, Saint-Denis, Nus e Fénis, per una spesa complessiva di 10,8 milioni di euro; dei collettori fognari a servizio dei comuni di Perloz, Hône, Bard, e Donnas, ancora una spesa complessiva di 3,2 milioni di euro.
Con la realizzazione di tali interventi potranno essere considerati soddisfatti gli obblighi derivanti dalla direttiva della Comunità europea secondo le informazioni fornite dalla struttura competente dell'Assessorato alle opere pubbliche, entro circa 5 anni, considerate le incertezze derivanti dallo sviluppo delle procedure di realizzazione dei lavori, quindi l'intero progetto. Ritengo però utile sottolineare che la rete di monitoraggio regionale della qualità delle acque superficiali non sta rilevando alcuna situazione di inquinamento derivante dall'assenza degli impianti di trattamento delle acque reflue, anche perché le diverse reti fognarie esistenti sono comunque servite da impianti di trattamento primario delle acque.
Con riferimento invece al punto 3: "a quanto ammonta la quantità di fanghi di depurazione attualmente prodotti, la relativa spesa complessiva per lo smaltimento e quali saranno le quantità e le modalità di smaltimento in seguito all'entrata in funzione degli impianti di trattamento dei reflui idrici in programmazione", nel 2014 sono stati prodotti 3.842 tonnellate di fanghi, per una spesa complessiva pari ad euro 398 mila e 625 euro. Con l'entrata in funzione dei tre nuovi impianti si ipotizza una produzione totale pari a 8.280 tonnellate all'anno. Poiché il fango di depurazione è un rifiuto speciale, classificato tale dalla normativa sui rifiuti, ogni onere relativo alle modalità e ai costi di gestione sono a carico dei produttori (cioè i titolari degli impianti di trattamento), a cui spetta altresì di individuare, previa gara ad evidenza pubblica, i soggetti a cui conferire tali rifiuti.
In riferimento al punto 4: "se nei nuovi impianti di depurazione previsti saranno utilizzate nuove tecnologie di depurazione che consentano di ridurne la produzione", proprio perché gli oneri di gestione dei fanghi sono a carico del titolare dell'impianto di depurazione, si cerca fin dalla progettazione dell'impianto stesso di rendere tale fase la più economica possibile, adottando tutti gli accorgimenti utili a ridurre i quantitativi e ad agevolare il trattamento successivo dei fanghi. Grazie.
Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
L'Assessore mi ha risposto in modo puntuale e anch'io cercherò di replicare allo stesso modo senza allontanarmi dalle domande. Pertanto ancora oggi, per poco meno di 20 mila persone residenti sul nostro territorio, le acque reflue di questi cittadini non sono a norma. Quasi un quinto della popolazione valdostana non rispetta la direttiva europea per quanto riguarda le acque reflue. La situazione è più o meno quella di quattro-cinque anni fa, è sempre uguale, ed è comunque grave che ancora oggi una parte così significativa del territorio valdostano non sia in regola sotto questo punto di vista. Non è soltanto un problema di rispetto della legge, è di rischio di sanzioni; le sanzioni ipotizzate per un mancato rispetto della normativa per la Valle d'Aosta sono di 5 milioni e sono riportate da anni sul sito del Governo. Se non rispettiamo la tempistica prevista queste sanzioni arriveranno. Su questo aspetto non mi ha detto granché, mi ha ripetuto quanto avevo già sentito in altre occasioni.
"Se e quando la totalità dei comuni valdostani sarà allacciata...": anche qui non ci sono grandi novità. Mi ha riferito della legge, che sapevamo. L'Italia dal punto di vista della normativa è uno degli Stati più avanzati, però poi di fatto è lo Stato peggiore, in Europa, nel dare seguito a queste leggi; in effetti rispetto agli altri Stati è potenzialmente quello più sanzionato rispetto agli altri Stati europei. E qui in Valle d'Aosta ci troviamo un po' allo stesso modo: abbiamo le leggi, ma prima o poi bisogna finanziarle, dar loro attuazione, e da questo punto di vista la situazione è un po' diversa, tant'è che siamo in ritardo. Siamo ancora con un quinto della popolazione - quasi 20 mila abitanti - che non è in regola, nella comunità Valdigne e nella Bassa Valle, come sapevamo. È una questione che va affrontata e va risolta presto. Non è soltanto una questione di possibili sanzioni, che comunque sono a rischio, ma oggi l'Assessore non ci ha nemmeno garantito di fatto che non saremo sanzionati, è rimasto piuttosto sul vago.
Passiamo alla questione dei fanghi. È una questione sempre più importante, perché la produzione di fanghi aumenta in funzione dei nuovi depuratori che vengono attivati. Da questo punto di vista oggi mi ha sorpreso la sua risposta, perché praticamente rispetto al 2012 i fanghi sono diminuiti. Vorrei capire perché questa diminuzione è intervenuta, visto che non credo che siano stati chiusi dei depuratori e non credo nemmeno che si siano cambiate nel frattempo le tecnologie - perlomeno non ci ha risposto da questo punto di vista - e si è passati da 5 mila tonnellate (risposta di tre anni fa) a 3 mila (in questa occasione). Tale fatto è positivo perché si risparmiano dei soldi nello smaltimento, ma mi sarebbe piaciuto capire le ragioni di questa diminuzione nella produzione dei fanghi.
Per quanto riguarda la seconda domanda, rispetto alle previsioni fatte due-tre anni fa mi risponde in modo molto diverso; allora, o tre anni fa mi sono state raccontate delle storie, oppure qualcosa è cambiato nel frattempo, visto che si parla addirittura della metà (il fatto è comunque positivo, meno fanghi produciamo e meglio è, a condizione che tutto si realizzi nel rispetto della legge e a regola d'arte).
Per la quarta e ultima domanda mi ha risposto dicendo che tanto non è responsabilità della Regione; mi sembra una risposta un po' evasiva, avrei preferito sapere cosa si vuole fare e che cosa si sta facendo rispetto alle tecnologie per il trattamento delle acque reflue. Sono piuttosto insoddisfatto della risposta. Grazie.
Presidente - Punto 15 all'ordine del giorno.