Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1640 del 16 dicembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1640/XIV - Interrogazione: "Situazione occupazionale delle aziende collocate negli stabilimenti della Bassa Valle di proprietà di Vallée d'Aoste Structure".

Président - La parole à l'Assesseur Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente, e grazie colleghi.

Sicuramente questa sollecitazione giunge più che mai opportuna, perché i dati servono anche ad aiutarci tutti a capire qual è la reale situazione che stiamo vivendo. Intanto vorrei precisare, perché ci sia chiarezza su questo punto, che come Amministrazione regionale abbiamo presentato ufficialmente - ed è disponibile per tutti i cittadini valdostani - un'analisi puntuale di 80 pagine - che poi con qualche pressione siamo riusciti a far ridurre a una ventina di pagine per renderla ancora più leggibile - sulla discontinuità e continuità del mercato del lavoro regionale a cura del Dipartimento di programmazione delle politiche del lavoro, curata dal dottor Ceccarelli e pubblicata sul sito della Regione (quindi i dati sono pubblici e trasparenti). Vorrei richiamare una frase che riprende in parte alcune vostre considerazioni nelle premesse e che è fondamentale per capire qual è la reale situazione che stiamo vivendo. Nella sintesi, l'astratto a pagina 8 dice che: "Le dinamiche che hanno interessato in questo periodo il mercato del lavoro valdostano sono relativamente nuove per la Valle d'Aosta, che da molti anni non conosceva tensioni occupazionali così rilevanti. Nonostante l'eccezionalità dei trend negativi e pure in presenza di forti tensioni occupazionali, i principali indicatori di mercato del lavoro confermano che la Regione si colloca su posizioni di eccellenza nel panorama italiano. In particolare si può notare che il tasso di occupazione è inferiore soltanto a quello della Provincia di Bolzano, è allineato con quello di Trento e di molto superiore a quello medio italiano, oltre che essere migliore sia di quello relativo al complesso del Nord-Ovest, sia di quelli delle singole Regioni dell'Italia Nord-Occidentale. Per questo, per contro, il tasso di disoccupazione è inferiore a quello di gran parte dei territori considerati, superiore soltanto a quelli delle Province di Trento e Bolzano e non dissimile a quello della Lombardia. La congiuntura più recente, sebbene richieda una certa cautela nella sua valutazione, evidenzia alcuni quanto modesti segnali di miglioramento, che denotano quanto meno in generale un arresto della caduta e, nello specifico, una risalita dell'occupazione e un rallentamento della crescita della disoccupazione".

Queste premesse non ci consentono certo di rallegrarci della situazione, ma collegando questi ragionamenti complessivi con i dati che ho fornito al Presidente della commissione e ai Capigruppo relativi alla situazione di VdA Structure, dove voi trovate - oltre ai dati che mi chiedete nello specifico e che vi trasmetto - tutti i dati occupazionali degli immobili di proprietà di VdA Structure, troverete che oltre 2.200 persone sono occupate negli stabilimenti di VdA Structure, cioè una cifra enorme. Per quanto riguarda la Bassa Valle noi abbiamo 882 occupati, di cui 50 sappiamo che, ahimè, in questo momento vivono una crisi difficile, quella della Lavazza. Per quanto riguarda gli stabilimenti siti in Arnad, Donnas, Pont-Saint-Martin e Verrès, solo in questi quattro comuni ne abbiamo 882. Se consideriamo anche gli occupati di Chambave e Verrayes, che non sono propriamente la zona di Aosta, arriviamo a 944 occupati. La realtà dimensionale di questo tipo di occupazione, che naturalmente noi vorremmo e stiamo lavorando per far crescere, non è così marginale; anzi, a differenza del percepito - perché poi è chiaro che se incontriamo un disoccupato e gli chiediamo come vanno le cose ci dirà "malissimo" - il rapporto fra numeri, abitanti di un territorio e numero di occupati fa risultare ancora maggiore l'occupazione industriale nella Bassa Valle rispetto a quella di Aosta e dintorni. Voglio essere chiaro: il rapporto tra il numero di abitanti che insistono in territorio, quindi la vocazione all'attività industriale della Bassa Valle è tutta ancora attiva.

Molto bisognerà lavorare in futuro perché questa non è soltanto un'analisi superficiale, ma per tradurla in fatto concreto occorrerà fare in modo che in quel territorio i nostri giovani, i nostri lavoratori tornino a essere competitivi, perché essendo più grave la crisi del Canavese e del Piemonte quei posti sono assaltati dai lavoratori che vengono da fuori Valle, c'è gente che viene a lavorare ad Aosta da Ivrea. Noi creiamo posti di lavoro, ma non è detto che questi posti di lavoro vadano direttamente al valdostano, tanto per capirci. Faccio un esempio: ieri sono stato alla STMicroelectronics e dei circa 50 dipendenti l'80 percento è composto da valdostani, ma un 20 percento da persone che vengono da fuori Valle, persino ad Aosta vengono a lavorare! Anche nel mercato del lavoro ci vuole quindi un atteggiamento di tipo diverso da parte del nostro mercato del lavoro locale.

Mi chiedete qual è la situazione di salute di alcune aziende: alcune aziende sono altamente efficienti. Faccio l'esempio della Thermoplay: ho avuto modo di incontrare il dottor Enrietti, mi conferma la volontà di investimenti dell'impresa per quanto riguarda la produzione sul fronte americano, stanno discutendo su cosa fare invece nei rapporti con la Cina, se delocalizzare, cioè trasferire tutta la produzione in Cina o soltanto una parte, se farla in Cina e mantenerla qui per quanto riguarda il mercato asiatico. Siamo quindi in una situazione di investimento. Vorrei anche chiarire che sto cercando di interloquire anche con le Amministrazioni comunali, perché noi abbiamo delle situazioni in cui il tecnico comunale, di fronte a delle modifiche richieste da alcuni imprenditori, boccia tutte le modifiche. Dobbiamo anche renderci conto che non possiamo venir qui a dire che vogliamo dei posti di lavoro e poi abbiamo dei burocrati che ci fermano! Noi abbiamo delle imprese che non riescono a insediarsi perché fare una verifica di un contatore può richiedere mesi e mesi, quindi stiamo lottando contro questo. Non sono solo parole, sono anche fatti, è solo per farvi capire. Queste sono le delibere che porto all'attenzione della Giunta questo venerdì - sperando che abbiano la pazienza di ascoltare le cose che propongo - e dentro queste delibere ci sono provvedimenti, c'è un investimento di circa un milione di euro sulla ex Xerox di Pont-Saint-Martin (questo per dire che c'è grande attenzione a investire in quel territorio): Rispetto al fatto che vogliamo meno burocrazia c'è una proposta di delibera per venerdì che dice che per insediare in Valle d'Aosta si passa dai 180 giorni previsti oggi a 60, una riduzione di 2/3 dei tempi richiesti per l'insediamento di un'impresa (quindi siamo qui anche per fare dei fatti concreti). Rispetto al rapporto con il mercato del lavoro in un territorio, dove si erano chiuse addirittura le scuole di formazione professionale per tutta una serie di questioni complesse (numero di alunni, richieste, una cosa molto complicata), dall'anno prossimo, grazie alla collaborazione con l'Assessorato all'istruzione, nel progetto che abbiamo costruito di rilancio della formazione professionale le famiglie già a gennaio potranno scegliere una scuola di formazione professionale in Bassa Valle. Ovviamente non è un percorso che si fa in quattro e quattr'otto, abbiamo scelto anche nella radicalità della proposta la gradualità con cui andarlo a realizzare, perché è in ballo tutta la questione del Polo di Verrès. Sono tante le situazioni complesse, ma la radicalità della scelta è riportare la formazione professionale sul territorio, di non trattarla come un avviamento professionale perché già diamo in indirizzo la costruzione di un quarto anno per il diploma professionale, guardando a Bolzano rispetto alla maturità professionale (ovviamente chi verrà avrà una traccia di questo percorso). Pertanto noi andiamo anche a riqualificare culturalmente il territorio della Bassa Valle; c'è una situazione difficile, ma c'è anche un'azione in campo per intervenire proprio sulla Bassa Valle.

Presidente - Grazie Assessore. La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente. Grazie Assessore per la risposta, è stata molto ampia, e credo che in parte la riprenderemo anche nelle prossime interrogazioni, dove andremo a parlare di scuola professionale (lei in parte ha già fatto qualche accenno).

Parto dall'ultimo passaggio che ha fatto: riqualificare culturalmente un territorio. Questo era anche l'obiettivo di questa nostra iniziativa, che chiaramente andava a chiedere qual era la situazione occupazionale e lo stato di salute delle aziende collocate negli stabilimenti di proprietà della Regione; non era tanto per avere i dati, che chiaramente sono importanti, ma era proprio per capire quale indirizzo e quale tipo di riqualificazione culturale e non solo occupazionale si vuole dare alla Bassa Valle. Se questa è la strada intrapresa, se riuscirete o se riusciremo in generale ad andare in questa direzione, sicuramente non potrà che giovarne tutto il territorio della Valle d'Aosta, anche quello dell'Alta Valle. L'analisi puntuale che lei ha fatto la leggerò ancora più approfonditamente, l'avevo già in qualche modo vista; certo, lo sappiamo, la Valle d'Aosta in questo, a livello italiano, è ancora un'isola felice.

Lei ci dà i dati di Bolzano, di Trento, i nostri, e a me dà l'idea che tra il peggio siamo il meno peggio, però non possiamo nasconderci che c'è una crisi spaventosa, che per di più arriva pure a ciel sereno, sono fulmini a ciel sereno che arrivano e che colpiscono il territorio, vedi quello che è successo con la Lavazza. Lei dice che ci sono situazioni imprenditoriali anche altamente di eccellenza e produttive, ha fatto l'esempio della Thermoplay che sta investendo all'estero, però anche la Lavazza ci sembrava essere un'impresa fiorente, non aveva sicuramente problemi di mercato, eppure quello che ha colpito tutti i lavoratori della Bassa Valle - perché alla fine ha colpito una parte grandissima di famiglie della Valle d'Aosta, in percentuale e di colpo - ha lasciato un attimo basiti, ci si è chiesti come possono succedere queste cose, arrivando quasi in modo inconsapevole, perché poi anche come Amministrazione regionale e come Consiglio si è rimasti quasi sprovveduti di fronte a questa improvvisa perdita e chiusura.

La nostra interrogazione era proprio per capire se ci sono ancora degli stabilimenti inutilizzati o comunque vuoti, come possiamo fare, e come portare nuova imprenditoria. Quello che lei ha fornito come dato sulla formazione, sui nuovi corsi di formazione che si stanno facendo in collaborazione tra l'altro anche col Piemonte, tutti questi corsi formativi che lei ci ha portato anche in commissione vanno in parallelo; credo che alla fine tutto porti acqua allo stesso mulino, sono importanti e possono essere un primo élan. Certo è che noi veniamo da un'audizione di ieri in cui tutti gli operatori, in particolare quelli del settore dell'edilizia, hanno denunciato una situazione nella Bassa Valle molto critica; ecco perché chiediamo proprio che venga monitorata. Io approfondirò i dati che lei dà, di una situazione industriale in Bassa Valle ancora attiva, più che ad Aosta. Probabilmente pare che ne risenta di più, forse perché ad Aosta o comunque nella Media e Alta valle è più varia l'occupazione, mentre la Bassa Valle chiaramente vive di più su quello come percentuale. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Punto 10 all'ordine del giorno.