Oggetto del Consiglio n. 75 del 11 febbraio 1981 - Resoconto
OGGETTO N. 75/81 - RICHIESTA DI PARERE SULLO SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE STATALE CONCERNENTE LA REVISIONE DELL'ORDINAMENTO FINANZIARIO DELLA REGIONE.
Presidente - Colleghi Consiglieri, io vi richiamo ad un argomento di notevole importanza, e cioè alla iscrizione nell'ordine del giorno per le sedute di oggi, domani e venerdì 13 febbraio - e cioè l'ordine del giorno trasmesso in data 2 febbraio, protocollo n. 110 - dell'oggetto richiesto dal Presidente della Giunta e dall'Assessore alle Finanze, che io mi sono permesso di definire così: "Parere sullo schema di disegno di legge statale concernente la revisione dell'ordinamento finanziario della Regione". È, con l'aggiunta di "parere sullo schema di disegno di legge" e poi di "statale" - per chiarire la natura del disegno di legge nel Consiglio regionale della Valle d'Aosta, dove ci sono disegni di legge anche regionali - l'oggetto della lettera del Ministero del Tesoro che è stata trasmessa con relativo allegato a tutti i Consiglieri.
Il Consiglio quindi è chiamato in questo momento, ai sensi del 2° comma dell'art. 50 del Regolamento, a pronunciarsi sulla iscrizione o meno di questo oggetto nell'ordine del giorno che stiamo discutendo.
La parola al Presidente della Giunta, che aveva chiesto di poter illustrare la necessità dell'urgenza.
Andrione (UV) - La Giunta regionale si rende conto che richiedere un parere d'urgenza su un argomento che è di non straordinaria difficoltà per chi conosce il riparto del '71, ma di evidente, fondamentale importanza per la Regione, significa chiedere al Consiglio regionale un sacrificio, in quanto un disegno di legge di questo genere deve essere esaminato con accuratezza. Però i signori Consiglieri devono tenere conto che questo disegno di legge oggi è all'inizio di un secondo iter, poiché dovrà ritornare a Roma, e che di conseguenza qualsiasi ritardo anche minimo, può avere delle conseguenze assolutamente imprevedibili.
Per ottenere questo disegno di legge, oltre alla volontà di tutti i Consiglieri, e, se ne dia pubblicamente atto, di tutti i Gruppi, ci sono voluti degli sforzi titanici, non per ragioni politiche, ma per ragioni burocratiche. Ci sono articoli che abbiamo dovuto riformulare fino a cinque sei volte, per poi dire sempre le stesse cose. In certe riunioni romane, quando si doveva fare per la sesta volta un dato tipo di discorso - il giorno prima tutto era a posto, il giorno dopo tutto era da rifare - siamo stati sovente tentati di porre in dubbio il dogma dell'Immacolata Concezione ed altri dogmi annessi, perché è davvero estremamente difficile lavorare in questo momento nella capitale italiana.
I colleghi Consiglieri tengano conto che il disegno di legge in questione deve avere una risposta scritta da parte del Presidente della Giunta, che deve dire di aver sentito il parere del Consiglio. Questa risposta scritta dovrà essere depositata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il cui Presidente si è già dichiarato favorevole a portarlo al più presto all'esame del Consiglio medesimo sotto la rubrica "Presidenza del Consiglio", quindi non Ministro del Tesoro, ma Presidenza del Consiglio.
Nostra intenzione sarebbe quella di essere a Roma a partire da martedì prossimo, e, anche per accordi precedenti presi sia con il Presidente del Senato che con l'on. Jotti, Presidente della Camera, di fare tutto il possibile, non appena il Consiglio dei Ministri avrà approvato questo disegno di legge, perché la trasmissione a una delle Camere avvenga in termini brevissimi e sia possibile chiedere la discussione con la massima urgenza.
Avete certamente seguito le ultime vicende del Parlamento italiano; sapete che cosa può voler dire l'ostruzionismo o che cosa può rappresentare un fatto assolutamente imprevedibile sui lavori del Parlamento. Tutte le forze politiche si sono dichiarate contrarie, ma non si può neanche escludere, in questo clima, uno scioglimento anticipato delle Camere; se una cosa di questo genere dovesse avvenire, questo disegno di legge slitterebbe per lo meno di un anno.
E i danni sarebbero incalcolabili.
Per quanto riguarda il disegno di legge, la Giunta regionale è favorevole, salvo - e direi che deve essere esaminato sotto il profilo politico, perché sotto quello tecnico noi almeno non accetteremmo di rimetterlo in discussione con i funzionari del Tesoro e delle Finanze, perché vorrebbe dire ricominciare una storia particolarmente dolorosa - salvo, appunto, sotto il profilo politico, a non concordare con l'art. 19, 1° comma, sul quale abbiamo fatto una battaglia politica che è durata oltre sei mesi, perché per noi questo articolo deve essere letto: "La presente legge ha inizio dall'anno finanziario 1980", e non "1981". Inoltre vorremmo chiedere al Consiglio, qualora si accetti di mettere questo disegno di legge statale all'ordine del giorno e di conseguenza venga formulato un parere del Consiglio, che il Presidente della Giunta, che verrà convocato al Consiglio dei Ministri e come prima questione evidentemente sosterrà per l'art. 19 la formulazione "anno finanziario 1980", qualora su parere del Ministro del Tesoro il Presidente del Consiglio dei Ministri rifiutasse di modificare questo articolo, sia autorizzato a presentare un articolo aggiuntivo, un art. 20 che preveda la concessione di un contributo straordinario di "x" miliardi per quanto riguarda le somme in particolare dell'I.V.A. non versate nel 1980. Questo perché non crediamo che sia il caso di voler puntare tutta la battaglia sulla mancata attribuzione delle quote I.V.A. nell'80, in quanto il futuro ci sembra più importante. Di conseguenza siamo propensi, dopo aver rappresentato le cose al Consiglio dei Ministri, al limite ad accettare questo tipo di composizione di opposti interessi per poter avere finalmente una legge di riparto fiscale, che, con i limiti che può avere, a noi sembra equa.
Presidente - Colleghi Consiglieri, è aperta la discussione sulla votazione che il Consiglio andrà a fare circa la iscrizione dell'oggetto. Pertanto io richiamo i Consiglieri che chiederanno la parola a mantenersi nell'ambito della richiesta del Presidente della Giunta e dell'Assessore alle Finanze, senza entrare nel merito, nel quale si entrerà successivamente, al momento della iscrizione all'ordine del giorno. C'è qualcuno che chiede la parola?
Ha chiesto di parlare il Consigliere Tonino, ne ha facoltà.
Tonino (PCI) - Come gruppo comunista siamo contrari ad inserire in questo Consiglio una materia così importante, poiché, come ha detto il Presidente della Giunta, per decidere non credo sia sufficiente soltanto la conoscenza della precedente normativa. Io ho dato una lettura veloce all'articolato, e credo ci sia perlomeno la necessità di approfondire bene questi articoli; il che non richiede molto tempo, ma richiede alcuni giorni. E se domani dovremo affrontare la discussione sul bilancio, e a nostro avviso si tratta di una discussione impegnativa, non riesco a capire dove e quando i Consiglieri possano trovare il tempo per approfondire questo schema di disegno di legge. Forse la situazione è diversa per i Consiglieri della maggioranza, che avranno già visto questo progetto di legge precedentemente, dato che nella lettera di trasmissione è scritto che "è stato predisposto da codesta Regione e poi rielaborato e perfezionato dal Ministero delle Finanze".
Per quello che ci riguarda noi abbiamo chiesto varie volte di conoscere il testo: c'è sempre stato risposto che non c'era, una volta addirittura che l'Assessore l'aveva dimenticato a casa; sta di fatto che non abbiamo avuto finora elementi per poterlo valutare.
Poiché è indispensabile che su un progetto di questa natura si esprima unitariamente tutto il Consiglio con il massimo di conoscenza, noi chiediamo che questo sia fatto con una seduta del Consiglio a ciò destinata, che può essere fatta nel giro di pochi giorni, i primi giorni della settimana, una volta avvenuta la discussione sul bilancio che deve svolgersi serenamente. Non è concepibile che ci sia adesso questa fretta, per cui sembra che o si esamina questo disegno di legge oggi o domani, o sennò casca il mondo, dopo un ritardo di anni su una materia di questa natura.
Noi siamo dell'avviso - e lo abbiamo sempre detto - che ci voglia un impegno di tutti, e un impegno veloce e immediato. Ci impegniamo da parte nostra a dare questo contributo, ma chiediamo che ci sia il tempo per esaminare bene la materia; magari anche il sabato e la domenica, lavorandoci su, però che ci sia una seduta del Consiglio regionale destinata a questo argomento.
Presidente - Ha chiesto di parlare l'Assessore Ramera, ne ha facoltà.
Ramera (DC) - Semplicemente per dire, senza nulla aggiungere a quanto ha detto il Presidente della Giunta, che siamo in questa sede per esaminare un documento serio, al di là delle polemiche di parte. E che non accetto minimamente le battute sul documento lasciato a casa, perché lo conosco a memoria e so di averlo detto a memoria, quindi i Consiglieri sia di minoranza che di maggioranza hanno conosciuto in quell'adunanza del Consiglio tutti i concetti che sono contenuti nel disegno di legge. Se questo documento è in ritardo, ciò si deve alla stesura degli artt. 6 e 12. Per l'art. 12 sono occorse addirittura cinque stesure, però con questo non è mutato niente della materia principale, che erano i contenuti finanziari.
Nulla da eccepire, per carità, Consigliere Tonino, che si voglia approfondire la materia, però tutto quanto è scritto è stato da me comunicato, e credo che risulti nei nastri, anche se detto a memoria; ma conosco l'argomento talmente bene che potevo parlare anche senza note scritte e quindi mi stupisce che si voglia ritardare l'approvazione di un documento per il quale abbiamo giocato addirittura sulle ore per poter avere le firme.
Il Presidente della Giunta vi ha manifestato quali sono le preoccupazioni della Giunta regionale; nulla osta che la data per l'esame possa anche essere procrastinata, però, dal momento che il documento è talmente comprensibile, ed è già stato illustrato in quest'Aula, e che nulla è cambiato dalla data di quella illustrazione, mi stupisco che si voglia ritardare l'approvazione.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia, ne ha facoltà.
Nebbia (PSI) - Da parte nostra non ci saranno certamente ostacoli a una rapida approvazione definitiva di questo disegno di legge, pur sapendo che arriviamo forse con anni di ritardo.
Volevo domandare al Presidente della Giunta e al Presidente del Consiglio se non sarebbe possibile, visti i tempi ristretti e avendo sentito che martedì il Presidente della Giunta avrebbe intenzione di essere a Roma, iscrivere il disegno all'ordine del giorno, facendo però una seduta ad hoc, come continuazione delle sedute normali, il lunedì mattina, ad esempio. D'altra parte, anche per quello che ha detto il Consigliere Tonino, credo che avendo due o tre giorni di tempo poi potremmo esaminare con più comodo la materia. Forse in questo modo potremmo sistemare la questione.
Andrione (UV) - Concordo con la proposta del Consigliere Nebbia.
Non è che la nostra fretta sia indebita o cose di questo genere; non svelo niente perché credo che i Consiglieri lo sappiano: lunedì ci sono state una cinquantina di telefonate a Roma, perché si voleva ancora rifare un'ennesima volta l'art. 12. Grazie a degli amici abbiamo potuto sbloccare ancora una volta la situazione, ma dobbiamo renderci conto che quando questo disegno di legge sarà depositato ad una delle Camere, saremo all'inizio dell'iter legislativo. Non è che l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri ci dia delle garanzie, perché ci sono dei disegni di legge che aspettano da diversi mesi.
E se ci sono stati dei ritardi, questi ritardi - ho dimenticato di dirlo prima - non sono imputabili al Consiglio regionale della Valle d'Aosta. È vero che la prima stesura abbiamo dovuto farla noi, e - mi fa piacere perché è un complimento che faccio a un amico - bisogna ringraziare il rag. Vitali perché non abbiamo mai ritardato una volta, neanche di 24 ore, quando c'era da formulare un articolo da parte nostra. Però come si fa a portare prima del tempo in discussione un documento di questo genere? All'inizio della discussione sull'Iva eravamo sotto i sette decimi; cosa avremmo dovuto fare? Avremmo dovuto portare in Aula il documento e dire che noi avevamo chiesto i nove decimi e che stavamo facendo il tiro alla fune? Che senso ha discutere di cose di questo genere quando non si sa quelli che sono gli intendimenti del Governo? Che cosa portiamo in Consiglio? Le opinioni della Giunta regionale o del Ragioniere Capo in materia di finanze? Bisogna per forza di cose che il Consiglio si esprima su un documento che abbia un valore, e questo documento ha valore perché finalmente è uscito da quelle catacombe. Informalmente vi siete detti tutto quello che c'era da dirsi sul documento che andava e veniva, no? Vi siete anche divertiti molto, ve ne diamo atto, è più che giusto; ma qui io pregherei proprio di dimenticare un attimo lo spirito di parte, perché questa discussione interessa tutti i valdostani e interessa decisamente il futuro della Regione.
Quindi noi concordiamo con la proposta del Consigliere Nebbia, che ci sembra ragionevole e permette di seguire questo iter.
Presidente - È iscritto a parlare il Consigliere Minuzzo, ne ha facoltà. Rinuncia.
È iscritto a parlare il Consigliere Voyat, ne ha facoltà. Rinuncia.
È iscritto a parlare il Consigliere De Grandis, ne ha facoltà.
De Grandis (PRI) - Ero quasi tentato di rinunciare, però mi sembra che, nonostante in linea di principio io sia contrario alle iscrizioni di urgenza, questo caso rappresenti veramente l'eccezionalità. Perché se pensiamo che il riparto fiscale risale al 1971, che poi è caduto con la riforma tributaria del '73, che il decreto 636 del '73 era un regime transitorio che doveva durare fino al '77 e che poi invece è stato prorogato di anno in anno facendo penare la Regione sotto il profilo finanziario, è evidente che ogni battuta di arresto in questo campo è estremamente pericolosa. E credo che dovremmo dimostrare come Consiglio regionale non solo di essere estremamente solleciti nell'esame e nell'approvazione di questo schema di nuovo ordinamento finanziario della Regione, ma dovremmo anche dimostrare di essere tutti concordi e unanimi nel volerlo portare alla discussione il più presto possibile.
Concordo con la proposta del Consigliere Nebbia. Effettivamente sono valide le considerazioni che ha fatto il Consigliere Tonino, che cioè trattandosi di un documento di una certa complessità, un minimo di riflessione è necessario. Iscriviamo all'ordine del giorno, discutiamolo; se non ce la facciamo ad approvarlo entro il venerdì sera spostiamoci al sabato mattina, al limite al lunedì mattina, o anche direttamente al lunedì mattina... (Interruzione...). Benissimo anche il Consiglio straordinario. Io sono perfettamente d'accordo, purché evidentemente si faccia il possibile per consentire al Presidente della Giunta di essere martedì a Roma a rappresentare al Ministro il parere favorevole del Consiglio regionale sul progetto o le eventuali modifiche proposte dal Consiglio, come quelle che lo stesso Presidente ha suggerito per l'art. 19.
Presidente - Nessuno è iscritto a parlare? Mi sembra che la Presidenza debba una precisazione al Consiglio, che potrebbe anche riassumere il dibattito fin qui avvenuto.
Se il Presidente della Giunta e l'Assessore alle Finanze insistono per l'iscrizione all'ordine del giorno, questa deve avvenire nei giorni di giovedì o venerdì.
Se il Presidente della Giunta richiede, anche verbalmente come ha fatto, la convocazione straordinaria ed urgente del Consiglio, la Presidenza può domani mattina, mediante telegramma, convocare il Consiglio per le ore 9,30 di lunedì, essendoci quarantotto ore di tempo, con quel solo oggetto iscritto all'ordine del giorno. Questa è la procedura più corretta.
Andrione (UV) - Formalizzo la richiesta di convocazione urgente del Consiglio per lunedì mattina alle ore 9,30 con questo oggetto all'ordine del giorno.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
Mafrica (PCI) - Concordiamo anche noi sul Consiglio straordinario per lunedì, e approfitto di questa dichiarazione per dire che c'è la volontà di esaminare un testo scritto, perché chiunque può esporre il senso di un progetto di legge, ma fra un'esposizione orale e il testo scritto può esserci qualche particolare da verificare: tant'è vero che il testo è stato riscritto numerose volte, non sarà stato per caso.
Quindi noi siamo d'accordo, e, siccome abbiamo colto nell'esposizione del Presidente della Giunta la volontà di arrivare a un dibattito che sia proficuo perché questo è un argomento che interessa la Valle d'Aosta e non i singoli partiti, ci auguriamo che si proceda in questa direzione e che si eliminino motivazioni di parte, ma da tutte le parti.
Presidente - Colleghi Consiglieri, decade la proposta presentata dal Presidente della Giunta e dall'Assessore alle Finanze di iscrizione dell'oggetto nella seduta dei giorni 11, 12 e 13.
A seguito della richiesta formale del Presidente della Giunta di una riunione straordinaria del Consiglio per discutere questo oggetto, la Presidenza del Consiglio si fa carico di convocare domani mattina a mezzo telegramma il Consiglio in seduta straordinaria per discutere l'oggetto, che io mi permetto di ripetere per vedere se corrisponde a quello che è il desiderio stesso dei proponenti della Giunta: "Parere sullo schema di disegno di legge statale concernente la revisione dell'ordinamento finanziario della Regione".
Il Consiglio sarà convocato domani mattina a mezzo telegramma per una riunione straordinaria ed urgente che avrà luogo lunedì 16 febbraio alle ore 9,30 per la discussione del solo oggetto: "Parere sullo schema di disegno di legge statale concernente la revisione dell'ordinamento finanziario della Regione". Ci sono obiezioni?
Il Consiglio unanime prende atto di questa procedura e passa, come concordato, all'esame degli oggetti n. 12 e 13 all'ordine del giorno, con questa sera la relazione introduttiva dell'Assessore alle Finanze.