Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1583 del 18 novembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1583/XIV - Interpellanza: "Determinazioni per la valorizzazione e gestione del patrimonio di interesse culturale della Regione".

Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Bertin.

Bertin (ALPE) - Vista la nuova legge finanziaria, balza agli occhi un investimento di 50 milioni di euro nel settore del patrimonio culturale valdostano. L'articolo 11 del disegno di legge 69, approvato recentemente dalla Giunta, va a modificare l'articolo 40 della legge 40 del 2010 autorizzando un ulteriore indebitamento da parte dell'Amministrazione regionale al fine di intervenire, conservare e restaurare il patrimonio culturale; si utilizzano cioè questi 50 milioni di debito per questa finalità. La legge 40 del 2010 elencava precisamente quali erano gli interventi previsti da questo indebitamento: mi ricordo l'ospedale, che fortunatamente forse non ci sarà, e altri interventi come il Polo scolastico di Tzamberlet piuttosto che la Maison Caravex, l'intervento dei Vigili del fuoco, eccetera; questi interventi erano dettagliati riguardo all'indebitamento attuato.

Pare interessante conoscere quali erano gli interventi previsti da questo finanziamento, finanziamento tra l'altro consistente, come dicevo 50 milioni in 3 anni sono al giorno d'oggi una cifra significativa. Ci interessava anche capire poi cosa si prevedeva per la successiva gestione di questo patrimonio restaurato, perché uno dei problemi è proprio quello che dopo l'intervento bisogna poi saper valorizzare in termini generali e anche gestire questo patrimonio di cui fortunatamente la Valle d'Aosta è molto fornita, che può essere un atout per tutti, a condizione evidentemente che questo sia gestito nel modo corretto. Grazie.

Presidente - Grazie. Per la risposta, la parola all'Assessore Rini.

Rini (UV) - Grazie Presidente.

Collega, in realtà è abbastanza singolare, perché andiamo a discutere di un qualcosa che è ancora in fase di approvazione e di discussione. Entro però volentieri nel merito, cosa che peraltro abbiamo già fatto in maniera compiuta e puntuale in seno alla V Commissione, che ringrazio per l'audizione, proprio in merito all'approvazione del bilancio. Lei fa riferimento agli interventi, giustamente ricordava come sia importante essere in grado di mantenere e di valorizzare i beni che fanno parte del patrimonio regionale. Vorrei proprio ricordare che in quest'ottica - abbiamo avuto modo anche di discuterne in commissione - gli interventi previsti in questo piano non sono interventi di mero restauro, o perlomeno non lo sono per la totalità dei casi, ma sono interventi diversi che vanno proprio a incidere nella valorizzazione di un patrimonio già presente sul territorio; patrimonio che, ricordo, più volte lei in primis, ma anche altri, hanno portato all'attenzione di quest'aula, come sia importante investire in questo periodo sul nostro immenso patrimonio culturale. I dati dell'afflusso turistico di quest'estate credo che ci confermino quanto queste scelte vadano proprio nella giusta direzione. Non entrerei di nuovo nel dettaglio di tutti i beni, l'abbiamo già fatto in maniera precisa e puntuale durante i lavori della commissione e sono quelli che abbiamo visto in quell'occasione. Come dicevo prima, ci sono opere nuove di realizzazione. Abbiamo soprattutto cercato di inserire in questo piano triennale l'elemento della programmazione, della lungimiranza nel lungo periodo (quindi questi 50 milioni sono spalmati ovviamente nel triennio), ma andiamo anche a cercare di rimediare a situazioni di emergenza che si sono create: penso al Castello di Ussel, e dell'area megalitica di Saint-Martin ne abbiamo parlato più volte, ci attende un anno particolarmente importante proprio su questo settore, quindi diversi di questi interventi saranno mirati proprio a questo.

Sulla sua seconda domanda, quali sono "gli intendimenti del Governo in merito alla valorizzazione e alla gestione...", in realtà posso riprendere quanto avevamo già detto in diverse occasioni in risposta ad altre interpellanze (penso per esempio all'ultima del mese di settembre): l'apparato di gestione e promozione del sistema dei castelli e dei siti archeologici di proprietà regionale presenti sul territorio è stato recentemente rimodulato, anche a livello di struttura organizzativa. Ora si è deciso di metterlo direttamente in capo al Dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali, e questo dal 1° giugno del 2015. Se la riorganizzazione dell'apparato amministrativo ha costituito un primo e necessario passo, ovviamente dal punto di vista organizzativo si intende ora intervenire sull'ottimizzazione dell'intera rete dei beni culturali in capo all'Amministrazione regionale, con l'obiettivo di creare proprio quel sistema organizzato e integrato dell'offerta di tutto ciò che è proprio dell'offerta culturale presente sul territorio, naturalmente in accordo con gli altri Assessorati competenti: penso al turismo, ma anche all'agricoltura, e anche a tutti gli operatori del settore. L'inestimabile valore del patrimonio culturale regionale, pur costituendo un'importante proposta turistico-culturale già esistente, presenta, come abbiamo avuto modo peraltro di ribadire più volte, un significativo margine di sviluppo sul quale risulta necessario far convergere le risorse a disposizione per consolidare l'offerta e aumentare la fruizione dei castelli e dei siti culturali aperti al pubblico. Non entrerò nel dettaglio delle singole iniziative, però, come abbiamo già ricordato sempre in commissione, intendiamo presentare entro i primi 15 giorni di dicembre la nostra proposta, la nostra offerta per quanto riguarda i siti nel territorio regionale che preveda e comprenda tutto l'anno, per andare anche ad ovviare - abbiamo fatto un po' di necessaria autocritica - alle criticità emerse quest'anno in cui abbiamo lavorato tante volte in emergenza o urgenza, dando delle risposte non tempestive all'ultimo: un caso su tutti è per esempio l'orario di apertura dei castelli. Quest'anno vogliamo partire per tempo, vogliamo essere chiari sull'offerta, in modo che anche e soprattutto gli operatori del settore (penso al settore turistico) possano avere ben chiare le strategie e le linee di indirizzo dell'Assessorato. Avete l'elenco puntuale, l'abbiamo fatto avere ai commissari. Grazie.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Come dicevamo, 50 milioni di debito investiti in questo settore sono una cifra significativa, e per questo ritengo sia utile che la popolazione conosca dove vadano a finire questi soldi. Nella legge 40 erano stati elencati in modo puntuale, mentre in questo caso si è trattato di un emendamento della finanziaria nel quale non c'era nessun accenno, nel concreto, su cosa si intervenisse. Credo al contrario che su questo elenco sarebbe stato opportuno avere un coinvolgimento (parlo della stessa V Commissione che si occupa di questi aspetti). Certo, l'elenco ci è stato fornito in II Commissione durante le audizioni del bilancio; tra l'altro manca ancora una parte che avevamo richiesto e che siamo tuttora in attesa di avere riguardo ad alcune determinazioni puntuali. A mio avviso è comunque importante che la popolazione sappia quali interventi andate a fare; 50 milioni sono tanti e possono avere un significato positivo soltanto se poi alla base c'è un progetto generale di gestione di questo patrimonio culturale. Abbiamo tantissimi esempi, come il Parco archeologico di Saint-Martin (ne parleremo più tardi) nel quale si sono fatti dei grandi investimenti ma i risultati sono stati pessimi; dal punto di vista della valorizzazione di quel bene sono passati quasi 50 anni, ma non abbiamo fatto niente e nessuna ricaduta positiva ha avuto la comunità. Stesso discorso per interventi come la Porta Pretoria nella quale si è intervenuti, ma certo i risultati non sono dei migliori. Anche per questo, a mio avviso, andava affrontato in modo diverso questo intervento, che può avere dei risultati economici importanti, ma soltanto a certe condizioni: se si parte dal presupposto che bisogna valorizzare in modo diverso dal punto di vista turistico e da altri.

Fa piacere che si faccia una certa autocritica. Bisogna partire dal presupposto che quanto abbiamo fatto sinora non è certamente sufficiente e l'investimento di 50 milioni di euro si può giustificare solo se si cambia marcia in questo settore, perché se andiamo avanti come si è fatto sinora non si giustifica neanche l'utilizzo di questi 50 milioni, che di per sé, a dire il vero, possono essere anche un investimento con dei ritorni, ma bisogna avere la capacità di produrli poi questi ritorni, affinché non sia soltanto "un'operazione edilizia" che riguardi soltanto la parte di intervento fine a sé stessa e che porti soltanto dei benefici al settore edilizio. C'è altro da fare in questo settore, e sono anni che stiamo su questo aspetto. Il patrimonio culturale valdostano può essere un grande volano economico per la Regione se lo sappiamo utilizzare, altrimenti rimane quello che è. Volevamo anche avere la tempistica e in generale, a mio avviso, bisogna anche stare attenti all'elenco sull'apertura di molti musei. Bisogna capire come si gestiscono questi musei, non vorrei che anche in questo caso si realizzassero musei parrocchiali o non parrocchiali e che poi questi rimanessero chiusi. Nel momento in cui si fa l'investimento bisogna avere una prospettiva di 10-15 anni, anche sulla futura gestione. I precedenti ci fanno temere che finisca soltanto con un grande investimento e che poi tutto rimanga lì...sarebbe grave! Grazie.

Presidente - Grazie. Terminiamo i lavori di questa mattinata. Il Consiglio è aggiornato per le ore 15,30.

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La seduta termina alle ore 13,01.