Oggetto del Consiglio n. 1582 del 18 novembre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1582/XIV - Interpellanza: "Approvazione di un regolamento per l'irrogazione di sanzioni alle aziende agricole responsabili di violazioni alle norme del disciplinare sulla fontina".
Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Torno su questo argomento perché volevo già trattarlo nella precedente seduta del Consiglio, ma per una questione di Regolamento, in cui era stato citato il nominativo della persona interessata, mi era stata precluso. Ora non farò nessun cenno alla persona interessata alla questione, ma cercherò di fare alcuni approfondimenti su quello che effettivamente si è verificato. Da un po' di tempo, purtroppo, noi dobbiamo venire a conoscenza dei misfatti sempre dai giornali e non da comunicazioni ufficiali da parte degli Enti preposti.
Il 14 ottobre del 2015 veniamo a sapere che c'è stato un sequestro di oltre 500 forme di fontina. Gli articoli di giornale sono molto generici, parlano di trattamenti antimuffa che sarebbero stati effettuati sulle forme di fontina e che sono vietati dal disciplinare della Fontina DOP. Qui ci troviamo di fronte a una quantità di fontine che non è indifferente, sono 500 forme! Ci troviamo di fronte a un'azienda che non è certo una delle ultime, con una persona che comunque è in vista. È vero che poi alla fine si formano delle leggende metropolitane su queste cose, ma vorremmo sapere, perché c'è stato sicuramente un verbale con cui sono state sequestrate queste forme di fontina, e quindi non mi si può venire a dire che sono in corso gli accertamenti, sennò indirettamente si darebbe dei "pirla" ai funzionari che hanno effettuato il sopralluogo ed effettuato il sequestro, poiché lo avrebbero fatto senza le condizioni o i presupposti.
Assessore, sarebbe interessante sapere se oltre al trattamento antimuffa c'era anche la presenza di un topicida in mezzo alle forme di fontina, uno di quelli molto pericolosi; sarebbe anche interessante sapere se, sempre negli stessi locali in cui erano immagazzinate le forme di fontina per la stagionatura, erano presenti degli insetticidi spray. Che cosa ci fanno gli insetticidi spray? Vogliamo fare un nuovo disciplinare per una fontina particolare e ogni tanto le diamo anche una spruzzata di insetticida, così almeno se c'è qualche parassita uccidiamo le gamolle (traduzione letterale dal patois: "le tarme")? E poi vogliamo anche sapere se c'è un locale supplementare con altre forme di fontina attiguo a quello in cui sono state sequestrate le forme. Che cos'è successo effettivamente?
Oltre ai fatti, importante è sapere poi come vuole intervenire o cosa intende fare la Giunta regionale, cosa intende fare il suo Assessorato, perché qui abbiamo persone oneste che in alpeggio e anche nelle stalle in pianura si fanno un mazzo così, e poi arriva il disonesto - e sappiamo che in questi ultimi anni i disonesti sono stati diversi - che a livello di immagine danno una botta terribile a tutto il lavoro fatto sulla promozione della fontina, e non ci dobbiamo lamentare se la troviamo sul mercato a dei prezzi che alle volte sono quelli dei peggiori formaggi che ci sono in Italia. Bisogna capire finalmente se, al di là dei nomi che ci sono dietro a queste vicende, voi vogliate tutelare effettivamente gli agricoltori e gli allevatori onesti, e tutelare l'immagine e il marchio della fontina, oppure se la tutela sia verso le persone che compiono atti che sostanzialmente in questo caso forse si configurano anche come reati dal punto di vista penale, perché qui c'è un'adulterazione degli alimenti, viene messa in pericolo la salute pubblica. Forse per queste persone è l'ora di prevedere, oltre alle sanzioni penali che già ci sono, la revoca di tutti i contributi che sono stati dati secondo noi negli ultimi 10 anni.
Noi non possiamo trattare chi si sacrifica - magari anche con aziende a conduzione familiare e lavora perfino 10-15 ore al giorno - nella stessa maniera di chi fa i giochetti e rovina l'immagine della fontina che è una delle nostre eccellenze a livello nazionale, perché poi queste cose hanno anche un rilievo nazionale! Già una volta avevo sollecitato su un'altra questione degli interventi; Assessore, va bene una leggina di due articoli, applicabile a tutti i contributi che vengono dati all'agricoltura. Se qualcuno fa il furbo, i contributi vengono recuperati per gli ultimi 10 anni, e per i 10 anni successivi non può richiederne di nuovi. È inutile, non possiamo illuderci: gli agricoltori e gli allevatori - come tutte le altre realtà produttive - hanno persone oneste e persone disoneste, ma non possiamo continuare a trattarle alla stessa maniera, soprattutto in questo periodo, perché questa è una botta terribile!
A me la volta scorsa non è piaciuto il fatto di non poter dire il nome, ma la regola è quella, mi sono adattato alla regola, però attenzione, soprattutto quando si tratta di persone che hanno anche incarichi di responsabilità in altre associazioni, una delle quali usufruisce di decine e decine di migliaia di euro di contributi da parte della Regione, perché a quel punto a me viene il dubbio: è onesto a senso unico alternato? E gli altri contributi che gli date sono controllati? Che cosa succede nell'Associazione Batailles de Reines, cosa succede? Lo chiederò poi con una richiesta di accesso agli atti per vedere la rendicontazione delle spese, perché qui bisogna una volta per tutte distinguere gli stracci dalla seta: gli stracci vengono messi da una parte e la seta viene tenuta dall'altra, perché sennò anche la questione dell'agricoltura noi andiamo a penalizzarla ulteriormente.
Qui si tratta semplicemente di azioni di repressione di fenomeni che ormai sono sotto gli occhi di tutti. La Magistratura si era occupata delle fontine che cambiavano colore, adesso qui abbiamo gli insetticidi, i topicidi e non so cos'altro c'era in magazzino che viene trattato per la fontina, ma è venuta semplicemente l'ora di capire che cosa volete fare, o per voi va bene continuare così?
Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Testolin.
Testolin (UV) - Grazie Presidente. Le mie risposte saranno puntuali sui quesiti posti dal Consigliere Ferrero.
In riferimento al primo punto dell'interpellanza: "se sono state effettivamente svolte le ispezioni di cui in premessa presso i locali di una impresa agricola valdostana", sottolineiamo che rispetto a quanto scritto nelle premesse dell'interpellanza nessuna attività risulta svolta in data 14 ottobre, come indicato dall'interpellante. Possiamo tuttavia confermare come il Corpo forestale della Valle d'Aosta sia stato impegnato nel corso degli ultimi mesi in ispezioni in aziende valdostane, anche unitamente al personale del Dipartimento prevenzione e struttura complessa d'igiene degli animali di origine animale dell'USL della Valle d'Aosta.
In merito al secondo punto: "quali sono stati i provvedimenti adottati dall'Amministrazione regionale e dall'Azienda USL in relazione agli addebiti contestati", evidenziamo come gli atti conseguenti agli esiti, di rilevanza sia amministrativa sia penale, correlati alle attività di indagine svolte, siano stati trasmessi all'Autorità giudiziaria, e si precisa come in riferimento alle ispezioni di cui sopra, le attività di indagine siano ancora in corso e non si sia pertanto in grado di fornire una risposta circostanziata nel merito.
Per quanto attiene invece al terzo e al quarto punto, e cioè: "se esistono sanzioni che riguardano la revoca di contributi regionali erogati nell'ipotesi dell'avvenuto accertamento di comportamenti illegittimi o illeciti da parte di coloro che ne hanno beneficiato" e "se sia intenzione del Governo regionale provvedere all'approvazione di un rigoroso regolamento che, all'atto di erogazione di un qualsiasi contributo a favore di imprese agricole, ne preveda il rimborso con interessi e rivalutazione monetaria nell'ipotesi in cui nel quinquennio successivo il beneficiario si renda responsabile di violazioni della normativa riguardante il rispetto del disciplinare previsto per la Fontina DOP o delle norme sulla corretta conservazione, adulterazione e sofisticazione degli alimenti", forniamo una panoramica complessiva non specificatamente legata ai casi di inosservanza del disciplinare della fontina, per i quali peraltro è competente l'Ente di certificazione, che è il CSQA, e che va a fare questo tipo di verifiche, evidenziando come in relazione a presunte violazioni le eventuali sanzioni connesse di irregolarità in campo agricolo fanno già capo al rispetto della condizionalità. Le norme ad essa attinenti sono contenute nel decreto ministeriale 180 del 2015, ai sensi di un regolamento europeo recepito dalla nostra Regione con la DGR 748 del 22 maggio di quest'anno. La condizionalità è un insieme di regole per una gestione dell'azienda agricola rispettosa dell'ambiente e attenta alla salubrità dei prodotti e del benessere degli animali allevati. La sua caratteristica peculiare consiste nel mettere in relazione il fatto produttivo agricolo con le tematiche ambientali e sanitarie, ponendo al centro la salvaguardia delle risorse primarie, come il suolo, l'acqua e il paesaggio. Per questo motivo essa rappresenta dal 2005 uno dei principali pilastri della politica agricola comunitaria e si articola in una serie di impegni definiti dagli atti e dalle norme riguardanti rispettivamente i criteri di gestione obbligatori e le buone condizioni agronomiche ed ambientali. I riscontri provenienti dall'Autorità giudiziaria vengono quindi trasmessi ad AGEA che gestisce il sistema integrato di controllo della condizionalità in ambito agricolo, dell'ambiente e della salute. In Italia l'applicazione del sistema della condizionalità è affidato ad AGEA come organismo di coordinamento degli organismi pagatori, in maniera tale da avere uniformità di comportamento e applicazione delle norme su scala nazionale. Gli organismi pagatori sono incaricati di eseguire i controlli ed applicare le sanzioni sui pagamenti agricoli nei casi in cui siano riscontrate delle non conformità rispetto a quanto previsto. Pertanto ogni singola problematica, ivi compresa quella citata dell'interpellanza, ove sussista, deve essere oggetto di valutazione da parte dell'organismo pagatore nei tempi e nei modi stabiliti dalla regolamentazione comunitaria. In generale, al di là della tipologia del caso specifico oggetto dell'interpellanza, si segnala che per gli aiuti concessi in ambito agricolo i casi di revoca dei contributi erogati sono già disciplinati dalle norme di riferimento in funzione alla non osservanza dei vari vincoli sottoscritti dai beneficiari come condizione per poter beneficiare degli aiuti finanziari concessi.
Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente. Bene, quindi apprendiamo che in ogni caso ci saranno dei provvedimenti, una volta accertate le responsabilità, nei confronti di questa persona.
A questo punto vale la spesa però sottolineare un fatto: quello di intensificare i controlli che l'Amministrazione regionale può fare e di sollecitare eventualmente anche chi è deputato alla tutela del marchio della fontina di effettuare, a sua volta, dei controlli. Qui adesso ci sono le 500 fontine di questo signore, ma quante fontine sono andate a finire al consorzio e adesso che garanzia abbiamo sulla bontà - senza spingerci oltre - delle fontine che sono state conferite? Qui spetta all'Amministrazione regionale un'azione di sollecitazione, perché se noi ci accolliamo anche una parte della promozione di certi prodotti dobbiamo vedere che gli Enti deputati alla difesa della genuinità di questi prodotti compiano poi effettivamente delle verifiche, delle analisi. È vero che qui è intervenuta la Regione, ma attenzione, è grave che il consorzio o comunque chi è deputato a sovraintendere alla tutela del marchio della fontina non faccia periodicamente dei controlli a campione. Se qui effettivamente c'era l'insetticida, l'insetticida lo si trova, non ci sono problemi, l'antimuffa particolare che cambia la colorazione della fontina la si trova. Allora stiamo anche un po' attenti, in questo periodo in cui ci sono meno soldi, a come facciamo gli investimenti, a chi diamo i soldi, e chi si prende i soldi che faccia il lavoro che deve fare, perché sennò a questo punto i soldi sono veramente buttati.
Presidente - Punto 13 all'ordine del giorno.