Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1551 del 4 novembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1551/XIV - Interpellanza: "Regolamentazione di nuove attività sportive e promozione di un utilizzo omogeneo della segnaletica sul territorio regionale".

Presidente - La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.

Buongiorno, brevemente per illustrare l'interpellanza, che parte da una constatazione: la constatazione è che la Regione Valle d'Aosta, ormai più di vent'anni fa, ha scritto una legge che tende a promuovere e a sviluppare attività tradizionali come l'alpinismo e l'escursionismo e, in base a quello, ha fatto, ha costruito tutta una rete sentieristica con la segnaletica opportuna; il problema qual è? Che in vent'anni le cose cambiano e sono cambiate molto. Le attività tradizionali sono rimaste, ma accanto alle attività tradizionali se ne sono aggiunte altre che hanno portato a delle evoluzioni che vent'anni fa forse non erano pensabili: io penso alla mountain bike, alle racchette da neve, all'escursionismo a cavallo, ma anche allo sci alpinismo per certi aspetti. Tutta una serie di iniziative, di attività che vent'anni fa erano molto meno praticate di oggi, che costituiscono anche una potenzialità per il turismo e per il territorio della Valle d'Aosta, tant'è vero che, mentre la Regione in questi vent'anni è rimasta ferma a quella legge, alcune associazioni e anche alcuni Comuni hanno cominciato dal basso a prendere in mano la cosa e a gestirla, il che, viste le potenzialità...io penso, ad esempio, all'enorme potenzialità che potrebbe avere lo sviluppo della mountain bike per i sentieri di bassa quota della Valle d'Aosta, cioè cose che ad oggi non sono neanche ipotizzabili, ma che in altre regioni con delle formule tipo bed & bike o treno e bicicletta hanno avuto un enorme successo, addirittura alcune Regioni hanno già normato in tal senso. Io penso che la Regione non debba lasciare alle singole iniziative spontanee la gestione di questa risorsa, ma dovrebbe intervenire, da un lato, provvedendo a regolamentare e a capire bene cosa succede, anche non solo per uno sfruttamento ma anche per...dal punto di vista della responsabilità, nel senso che ad oggi tante cose vengono fatte e tutto va bene, ma, nel caso in cui succedesse qualcosa, la responsabilità è poi quanto mai incerta.

In più, in virtù di questa regolamentazione...che ormai, a nostro avviso, non può più essere aspettata, cioè le attività ci sono e quindi è bene che la Regione si adegui al pari di quello che hanno fatto altre Regioni in Italia. Bisognerebbe che vi fosse un utilizzo omogeneo della segnaletica, perché già oggi accanto alla segnaletica tradizionale della Regione Valle d'Aosta c'è una miriade di altre segnaletiche, veramente si corre il rischio di non capire più niente, ogni Comune si scrive il suo itinerario con la sua freccetta con il percorso di nordic walking, il percorso di mountain bike e alla fine i turisti rischiano di perdersi, di non trovare gli itinerari, magari anche di farsi male e quindi tanto vale che la Regione su questo si adegui perché è nei tempi, ormai queste attività ci sono ed è bene che si facciano. Aspettiamo la risposta. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Sì, grazie.

Rispondo con una risposta che abbiamo elaborato insieme tra Assessorato del turismo e Assessorato dell'agricoltura, perché giustamente lei ha citato la legge del 1993, che indica come Assessorato di riferimento l'Assessorato del turismo, poi lei sa bene che, dal punto di vista delle competenze, questa competenza è radicata nell'Assessorato dell'agricoltura; tuttavia, i due temi devono essere valutati congiuntamente dal punto di vista tecnico e dal punto di vista promozionale. Ovviamente l'Assessorato dell'agricoltura, perché è titolare delle squadre, ha degli operai forestali, dei tecnici che seguono i lavori e seguono tutte le attività. Ora, la norma del 1993 ha poi avuto, dieci anni dopo, una delibera nel 2003, la n. 2164, che ha dato tutta una serie di indicazioni per l'armonizzazione dell'escursionismo a piedi e quindi, da quel punto di vista - anche se non è semplice perché, da un certo punto di vista, è un bene, dall'altro, è una situazione che complica - c'è una vivacità e un'effervescenza in quel settore, dove tutti cercano di predisporre percorsi, sentieri ed è anche un po' il problema che abbiamo con il marchio: ognuno vuole avere un proprio marchio, ognuno vuole avere una propria identità e facciamo sempre difficoltà a far convergere le iniziative. Il tentativo però è che tutte le attività che sono normate, che sono sostenute dall'Amministrazione regionale si cerca di far convergere su segnaletiche e su indicazioni, che, hanno l'intento di razionalizzare.

Lei oggi introduce un altro argomento, che non è quello dell'escursionismo a piedi, ma di tutte quelle attività che negli anni sono nate e, rispetto a questo, l'Amministrazione regionale ha intrapreso un percorso, non so se ha avuto modo di essere al corrente...per esempio, sempre il Servizio di Bianchetti dell'Assessorato all'agricoltura ha avviato una serie di progetti pilota con dei Comuni, per esempio, per le ippovie, l'escursionismo con racchette da neve, con un'adozione specifica di segnaletica e quindi su queste iniziative l'indirizzo è stato dato e abbiamo una serie di situazioni e di atti che ci portano nella direzione di armonizzare. Se ci sono dei percorsi non autorizzati, è chiaro che questo, sfugge al controllo, l'intenzione è quella di far convergere tutte queste iniziative su questi principi.

Le voglio poi segnalare che ci sono alcuni temi che non sono di facile soluzione, perché ci sono delle attività che si portano dietro dei problemi di ordine legale, giuridico. La segnalazione di percorsi, che sono percorsi escursionistici che vengono fatti su sentieri, non dà dei problemi, ma già dei percorsi di mountain bike portano dietro delle tematiche che sono state già affrontate in numerosi convegni, in numerose situazioni, ma non abbiamo ancora una soluzione, perché, nel momento in cui vi è la segnalazione, bisogna indicare il rischio che ha questo tipo di percorso, se vi è un rischio, quali sono gli accorgimenti per creare delle situazioni di protezione. Volendo quindi fare un'analogia con le piste da sci, se ci sono le piste nere, se ci sono le piste rosse, devi mettere delle protezioni, perché un percorso in mountain bike non è come un percorso escursionistico dove vai a piedi, arrivi con delle velocità. La coesistenza delle biciclette con altri tipi di utilizzo crea delle situazioni delicate, per cui il tema è un tema che abbiamo affrontato, ma per certe attività che si portano dietro alcuni rischi gli approfondimenti sono in corso e quindi non è solo un problema di segnaletica: è un problema giuridico, per cui tutta una serie di attività sono state fatte, l'Assessorato dell'agricoltura e l'Assessorato del turismo sono nella condizione di dare conto di un percorso che è stato avviato, su altri c'è una serie di approfondimenti che devono essere fatti. Se uno va in bici su una strada, c'è il Codice della strada, nel sentiero il tema assume un'altra portata. Da questo punto di vista, comunque siamo disponibili a fare tutti gli approfondimenti, quindi se ci sono anche dei contributi, li raccogliamo con grande favore.

Presidente - La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Grazie anche Assessore per l'apertura, perché vedo che...come dire? concordiamo sul fatto che queste nuove iniziative possono essere una grande opportunità per la Valle d'Aosta. Capisco poi che il problema della sicurezza è un problema che va approfondito, che va affrontato, ma il fatto che altre Regioni abbiano già fatto questo percorso e il fatto che ci sia comunque un'apertura politica a fare un ragionamento ci fa ben sperare, tant'è vero che proveremo a portare in commissione eventualmente delle proposte per vedere se a quest'apertura può corrispondere veramente...come dire? una volontà di realizzare concretamente quello che è stato detto, anche perché - lo ribadiamo - queste nuove attività sono un'opportunità che in altre regioni viene sfruttata ampiamente, non vedo perché nella nostra regione - che, tra l'altro, ha un territorio, da questo punto di vista, eccezionale - si debba dimenticare, si debba lasciare all'iniziativa di chiunque, un po' come un laisser faire che non porta da nessuna parte. Capisco che il problema della sicurezza è un problema da non sottovalutare e l'interpellanza non voleva puntare sulla segnaletica esclusivamente, ma lo metteva come secondo punto, prima diceva: "andiamo a capire se si può fare questa cosa, dopodiché facciamo la segnaletica e facciamola omogenea", in modo che non ci possano essere fraintendimenti: il turista che va in Alta Valle ha le stesse indicazioni che può avere il turista quando va in Bassa Valle, altrimenti non ci si capisce più. Nei prossimi giorni - adesso ovviamente tutta l'attenzione è focalizzata sul bilancio - ma nel prosieguo quindi cercheremo di lavorare in commissione per vedere se a quest'apertura corrisponde...se si può fare un percorso che porti ad un risultato concreto. Grazie.

Presidente - Punto 25 all'ordine del giorno.