Oggetto del Consiglio n. 1526 del 21 ottobre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1526/XIV - Reiezione di mozione: "Riorganizzazione del servizio socio-educativo per la prima infanzia". (Reiezione di una risoluzione e approvazione di una risoluzione)
Presidente - Ricordo che siamo in discussione generale in merito alla risoluzione presentata da ALPE e UVP sul punto 42 all'ordine del giorno. La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Per mozione d'ordine, Presidente.
Vorremmo solo capire come si procederà con la discussione questo pomeriggio: se vogliamo fare una riunione della Conferenza dei Capigruppo o se lei ce lo spiega direttamente qui in Consiglio. Rispetto alla risoluzione e alla mozione, quali sono i tempi di intervento e come ci organizziamo con i lavori. Per noi può essere fatto qui o con la Conferenza dei Capigruppo, però che ce lo illustri in maniera chiara.
Presidente - In maniera chiara, credo che il Regolamento parli di approvazione o non approvazione, quindi di votazione della risoluzione appena chiusa la discussione generale. Chiaramente prima del voto sulla risoluzione c'è la possibilità di chiedere la parola per dichiarazione di voto. Una volta votata la risoluzione, si passa alle dichiarazioni di voto sulla mozione alla quale la risoluzione faceva riferimento. Gli articoli del Regolamento interno sono il 64 e il 65. Ora siamo in discussione generale: chiusa la discussione generale, prima di votare la risoluzione si possono fare dichiarazioni di voto sulla risoluzione, dopodiché ci sono le dichiarazioni di voto e la votazione della mozione.
Chi chiede la parola? La parola al collega Roscio.
Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.
Un piccolo intervento per cercare di capire qualcosa di più, rispetto a come ci siamo lasciati prima di pranzo. La minoranza ha presentato questa risoluzione per mettere sul tavolo delle proposte. È stata fatta una riunione della Conferenza dei Capigruppo, alla quale mi risulta che l'Assessore Fosson non ha neanche partecipato, ma ha parlato per lui il Presidente della Regione...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...Presidente, di solito quando c'è qualcosa che interessa direttamente..., io ho visto che di solito si procede così.
La discussione è rientrata in aula e sostanzialmente c'è stata una proposta di non accettazione di quello che era scritto nella risoluzione. Allora, per chiarezza: esiste un testo della maggioranza di proposta alternativa, oppure l'unica correzione è quella dei 170 euro minimi e tutto il resto rimane invariato? Cioè, voi votereste in modo contrario a questa risoluzione, ma avete un testo alternativo, oppure esiste solo questo testo? Questo per capire su cosa stiamo discutendo.
C'è un'altra questione che è stata un po' dimenticata e sulla quale vorrei ritornare. L'Assessore Fosson, com'è stato detto, è un uomo di formazione scientifica e questo gli viene riconosciuto. In tutta questa discussione, però, il metodo scientifico è inesistente, perché i dati di partenza - è stato ammesso in tutte le sedi, anche nelle Commissioni - non sono tali da poterci fare dei ragionamenti successivi. Gli elementi sono di altra natura: ragionieristici o politici, ma non sono dati di partenza seri su cui basare le scelte. Di questo, Assessore, ne darà atto, visto che in Commissione è stato detto che ci sono dei forti dubbi sui dati di partenza, sull'omogeneità e sui costi effettivi dei servizi.
In più ci sono altri principi sui quali penso che saremo tutti d'accordo, così com'è stato già stato detto dal mio collega Chatrian: l'universalità del servizio, che è stato portato come principio fondamentale dagli addetti delle cooperative che si occupano del servizio. Vale ancora in Valle d'Aosta il principio che su certi servizi tutti hanno diritto, indipendentemente da dove abitano, ad avere un minimo di prestazioni essenziali, oppure no? Perché sembra che, con le scelte che vengono fatte dalla maggioranza, questo sia completamente bypassato e sia completamente caduto.
In più c'è un'altra questione. Una volta applicate le scelte, qualunque esse siano, quando si va a fare i controlli sul buon funzionamento o meno, esiste un impegno a verificare se queste scelte hanno in qualche modo funzionato o se sono scelte deleterie, per cui poi si potrà ritornare indietro? Questo, dalle parole che abbiamo sentito, non traspare.
Infine c'è la questione che, siccome la coperta è corta e se la stanno tirando da una parte gli utenti che vanno solo in perdita e dall'altra i Comuni e la Regione, gli obiettivi di questi Fondi Sociali Europei di cui si è parlato in Commissione - io capisco che i tempi sono lunghi e che partire oggi vuol dire dare risposte tra un po' di tempo - prevedrebbero di andare ad allungare un po' questa coperta. Vi prendete l'impegno di verificare fino in fondo se si può attingere oppure no e di dare una risposta? Perché sono questioni che non sono secondarie, soprattutto vista l'urgenza e l'accelerata che ha avuto oggi questa tematica. Io credo che con oggi si chiuderà: ci sarà ancora la Commissione, ma le scelte politiche saranno fatte questo pomeriggio. Quindi queste sono delle questioni per capire di più e noi vi saremmo grati se ci deste delle risposte in merito. Grazie.
Presidente - Grazie. La parola al collega Fabbri.
Fabbri (UVP) - Grazie Presidente.
Credo che oggi sia l'occasione giusta per sviscerare un problema a cui stiamo dedicando tanto tempo in questo ultimo periodo. Veramente sono un po' frastornato da tutta questa discussione che c'è stata oggi. Mi chiedo a che scopo abbiamo imbastito tutte quelle discussioni in V Commissione, soprattutto quando abbiamo audito i diretti interessati a questo argomento, cioè il CELVA e le cooperative sociali che poi gestiscono questo mondo, se poi in realtà ciò che loro ci hanno proposto - chi in modo confuso, vedi il CELVA, chi invece in modo puntuale, vedi le cooperative - qui viene completamente annullato e non se ne fa assolutamente nulla!
La risoluzione che abbiamo presentato questa mattina ricalcava il discorso approfondito che abbiamo fatto l'altra sera; qualcuno ha ricordato che fino alle otto e mezza abbiamo discusso di queste cose. Noi abbiamo proposto un qualcosa che ha delle basi solide, su delle prospettive che chi lavora in questo settore ci ha fornito. Invece noi oggi ci sentiamo di nuovo rifiutare questo tipo di discorso e non abbiamo nessuna certezza di dove vogliamo arrivare con questo provvedimento del Governo.
A parte l'approccio ragionieristico, che più di un Consigliere ha lamentato, a questo tema che di ragionieristico ha poco, ma che ha tanto di sociale, quello che stupisce è l'approssimazione su quei capisaldi contabili che ci sono in questi provvedimenti. Non ci avete detto quanto volete risparmiare in toto su tutta questa azione sul sociale. Non ci avete detto quali sono le strategie di contenimento delle uscite, per cui diventa veramente solo un approccio di conto della spesa. Si taglia tanto, per arrivare a determinati risparmi, senza sapere quali sono. Se noi sapessimo quali sono i risparmi che otterremmo con questo tipo di provvedimento, magari potremmo vedere in sede di programmazione del bilancio di prenderli da qualche altra parte, in modo da non incidere così pesantemente sull'aspetto sociale che andiamo ad affrontare.
Come dicevo all'inizio, c'è proprio un dubbio - una nebbia assoluta - che sovrasta questo tipo di provvedimento, proprio perché non abbiamo dei dati concreti su cui poi parlare altrettanto concretamente e affrontare veramente i problemi. Torno a ripetere che gli unici dati che ci sono stati forniti e che potrebbero anche essere confutabili, essendo di parte, sono quelli delle cooperative. Sono dati che hanno un valore pratico, più che scientifico come diceva il collega, perché sono calcolati da chi ci lavora dentro, mentre invece non abbiamo nessun altro riscontro dall'altra parte. Non abbiamo la possibilità di paragonare le cose e di capire come si possono modificare questi tipi di provvedimento.
Ecco perché noi invitiamo tutto il Consiglio a ripensare a queste cose e a cercare in qualche modo di dare delle soluzioni che, pur rispettando quello che tutti quanti riconosciamo, cioè che vanno riviste determinate prospettive, però siano fatte in un modo un po' più concreto, un po' più ordinato, un po' più razionale, vorrei dire! Sono abbastanza costernato anche dal fatto che questa nostra risoluzione venga respinta, semplicemente dando un piccolo contentino contabile, che non si sa bene da dove salti fuori, e non dando un respiro più ragionevole a tutto quello che stiamo vivendo in questo periodo.
Presidente - Grazie collega Fabbri. La parola alla collega Certan.
Certan (ALPE) - Riguardo alla risoluzione che abbiamo presentato questa mattina, vorrei un attimo ripercorrere il percorso e il cammino che questo tema ha fatto nelle ultime settimane. Dopo la delibera di Giunta che è passata anche al CELVA e l'ampio dibattito che si era instaurato nello scorso Consiglio, con una presa di posizione forte e una raccolta firme di tremila utenti, pensavamo che venisse convocata la V Commissione molto più velocemente, nei giorni successivi a quell'adunanza consiliare. Abbiamo visto che invece il dibattito è andato avanti piano piano e che la Commissione è stata convocata lunedì scorso. Quel giorno in Commissione ci sembrava che fosse un momento per rimettere un po' sul tavolo tutti i vari aspetti pro e contro; ci sembrava che fosse di nuovo una messa in comune di tutto quel dibattito e crediamo che sia stata una discussione assolutamente proficua. Da una parte non nascondo un po' di sorpresa - ma neanche troppa - e un po' di costernazione nel constatare che il CELVA o comunque il suo rappresentante in quel momento, il Sindaco Anglesio, abbia affermato che la delibera è stata votata ed è stata accolta tout court, quasi con un atto di fiducia verso la maggioranza e ancora di più verso gli uffici che avevano proposto questi dati, perché loro non avevano verificato nulla di più di quello che era stato dato. Però, insomma, ne abbiamo preso atto ed è stato comunque un dibattito costruttivo con il Sindaco e quindi con il CELVA.
L'incontro con le cooperative - credo anche per la maggioranza, a meno che non stiamo giocando tutti con diversi ruoli e palette - ci sembrava di aver capito che fosse stato un dibattito assolutamente costruttivo ed interessante per tutti i Consiglieri presenti in Commissione, sia della maggioranza che della minoranza. Io sostengo veramente che è stato un momento molto produttivo, perché le cooperative hanno portato tutta una serie di dati e anche di visioni che sono state complementari da una parte, ma assolutamente esaurienti e innovative dall'altra.
A seguito di questa Commissione e di questo dibattito, ci sembrava importante mettere nero su bianco le loro proposte, perché ci era parso di capire che anche da parte della maggioranza ci fosse una volontà di venire incontro alle esigenze delle tremila firme, quindi di tremila utenti che comunque si sono interessati, perché nessuno in questo momento firma se non capisce e non sa cosa firma. Sono tremila persone che hanno comunque deciso di sostenere queste proposte - credo che non siano poca cosa - e ci sembrava importante provare a fare una bozza di testo - ecco perché la nostra risoluzione - per avere un punto comune di discussione. Certo non ci aspettavamo di dover andare a sbarrare quattro righe e due cifre: 50 settimane no, 48 vanno bene, perché per noi rimangono quelle... Abbiamo fatto altro che i conti della serva! Ci siamo messi lì e in quattro e quattr'otto abbiamo demolito tutto il percorso fatto a partire dallo scorso Consiglio e tutti gli incontri fatti in questi giorni, credo anche da parte della maggioranza, non solo della minoranza.
Non sono un'interprete, ma credo che in questo momento ce ne sarebbe bisogno, per comprendere che cosa questa maggioranza sta facendo, perché abbiamo un po' di difficoltà a capire. Ecco perché ribadisco l'importanza di prendere in considerazione questi punti che noi abbiamo messo nella risoluzione e di aprire il dibattito invece di chiuderlo, perché ci è sembrata quasi una volontà di chiusura. Ci rivolgiamo a lei, Assessore, perché è il rappresentante della Giunta, ma chiaramente ci rivolgiamo a tutto il Governo, perché crediamo sia legittimato quando dice alcune cose ad essere portavoce di tutta la Giunta. Le chiediamo veramente di prendere in considerazione il documento che le cooperative hanno consegnato lunedì al Presidente della Commissione, Restano. Chiediamo di analizzarlo a fondo e chiediamo in realtà di valutare con noi l'impegno della nostra risoluzione, perché riteniamo essere veramente importante per il futuro della nostra Regione.
Vede, Assessore, tra ieri e oggi ci siamo ritrovati veramente davanti a un paradosso: quello delle generazioni comprese fra i 30 e i 50 anni che si ritrovano ad avere l'obbligo di lavorare per poter mantenere una famiglia, se ancora crediamo nelle famiglie, ma di ritrovarsi a non riuscire più a mandare i figli alla scuola materna e a non avere più l'aiuto per le persone anziane nelle microcomunità. Ci ritroviamo una generazione tra i 30 e i 50 anni che è veramente compressa dal non avere le risorse, se non ha o se non mantiene il proprio lavoro, e che non riesce a far fronte alle esigenze delle proprie famiglie. Credo che tra il passare, come diceva questa mattina anche il collega Gerandin, dall'avere in Valle d'Aosta gli asili nido più cari d'Italia e con un livello qualitativo eccellente, all'essere la Regione con il prezzo più alto e con i servizi forse più scadenti, beh, ritengo ci potrebbe essere una via di mezzo da prendere in considerazione.
Ho fatto un discorso generale, perché poi è chiaro che se si prendono i vari settori singolarmente e spezzettati sembrano poca cosa. Però credo che il sistema del welfare vada visto complessivamente e, ripeto, in pochissime settimane è stato distrutto completamente. Forse bisogna porre rimedio prima che sia troppo tardi.
Presidente - Grazie. La parola al collega Laurent Viérin per mozione d'ordine, prego.
Viérin L. (UVP) - Per mozione d'ordine, Presidente. Solo per chiedere se magari possiamo sentire anche qualche voce della maggioranza, visto che ci è parso di vedere l'Assessore Fosson un po' da solo in questo frangente di legislatura e soprattutto su quest'odissea degli asili nido.
Ero intervenuto per mozione d'ordine già a fine mattinata, Presidente, semplicemente per chiedere che qualcuno ci dicesse che cosa stava succedendo, rispetto all'iter che avevamo deciso in Commissione. Vorremmo semplicemente capire - riformulo quanto ho chiesto a fine mattinata - che cosa sta succedendo e se effettivamente ciò che è stato proposto dall'Assessore Fosson è a nome della maggioranza. Il collega Roscio ha chiesto se questo verrà codificato in una proposta attraverso un documento scritto, in modo che ci siano due documenti sui quali esprimersi. Vorremmo sapere se dalla maggioranza sono già stati sollecitati i Capigruppo, o comunque i componenti delle Commissioni, dopo tutta la discussione che abbiamo fatto questa settimana; non è che l'abbiamo fatta sei mesi fa, ma in questi giorni e siamo usciti alle otto di sera e anche più tardi dall'incontro con gli operatori.
Noi vorremmo semplicemente sapere se c'è una volontà di discutere della questione anche in aula, se c'è qualche voce della maggioranza che è in grado di dirci perché sono state modificate le intenzioni di apertura che erano arrivate e sulle quali noi ci eravamo illusi, o se veramente tutti pensate di fare tracollare, o meglio, di mandare a casa circa 40 persone, per non dire di più. I sindaci non hanno neanche saputo dirci, purtroppo - perché non gli era stata data l'opportunità, non gli erano stati forniti i dati; neanche a noi sono stati forniti - di quale risparmio ci poteva essere.
Soprattutto, Presidente, vorremmo sapere se effettivamente c'è un'inversione di rotta, se c'è qualcosa o se siamo tutti - o se siete tutti - consapevoli che con la decisione di oggi si farà morire una realtà come quella degli asili nido. Vorremmo sentire veramente voci anche di sensibilità diverse, in modo che si possa sviluppare qui in quest'aula un dibattito, affinché tutti siano consapevoli, non solo nelle stanze qui a fianco delle Commissioni, ma anche al di fuori di questo palazzo, perché attraverso i servizi del Consiglio si arriva nelle famiglie e nelle case, ed è giusto che la gente sappia che cosa sta succedendo qui. Grazie.
Presidente - Grazie. Lei ha posto un invito alle altre forze politiche, ma io, come Presidente del Consiglio, non posso obbligare nessuno a prendere la parola. Questo è un invito che lei ha fatto alle altre forze politiche e che esse hanno potuto ascoltare.
La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Noi non abbiamo timore di parlare o di giustificare certe scelte o certi percorsi. Veniamo tirati in causa sotto più punti di vista. Questa mattina, non ricordo più quale collega, mi imputava personalmente di aver parlato di contratti di solidarietà. Io non ho mai parlato di contratti di solidarietà e non ho mai trattato questa materia. Probabilmente questo tema è emerso in altri tavoli; forse sono stati i sindacati e mi pare di ricordare che anche all'interno del CELVA qualcuno ha citato i contratti di solidarietà, ma io non ho mai citato i contratti di solidarietà. Quando ho fatto il sindacalista, siccome anche questa cosa viene spesso tirata in ballo, mi sono occupato personalmente di tutta la procedura di passaggio - forse era il 2010 - dalla vecchia gestione del servizio anziani e degli asili nido a quella di PROGES. All'epoca, l'unico ammortizzatore che avevamo attivato e sul quale ho messo la mia firma era stato la cassa integrazione guadagni in deroga, che servì ad assorbire ed a creare le condizioni affinché alcuni operatori delle cooperative, che non avevano voluto rientrare all'interno di questo meccanismo di assorbimento, potessero rientrare in produzione attraverso dei percorsi formativi. Di quel tipo di percorso me ne assumo la responsabilità personalmente e credo che abbia avuto poi alla fine un buon esito, tutto sommato. Questo è lo strumento sul quale io sono intervenuto; solo per dire che non si deve sempre generalizzare e far di tutta un'erba un fascio. Io sinceramente la materia dei contratti di solidarietà non so come funzioni, però rispetto alla questione degli esuberi alcune cose le vorrei dire.
Noi abbiamo fatto una serie di audizioni, qualcuno rimprovera con dei tempi troppo dilatati, ma già la convocazione delle rappresentanze delle cooperative e del CELVA è stata molto stretta. Abbiamo anche chiesto che venissero convocati i sindacati che, proprio per motivi di tempo, vedremo domani, quindi non penso che la convocazione e la richiesta di audizione di soggetti interessati direttamente sia avvenuta nei termini dilatati che qualcuno racconta. Noi abbiamo sentito diverse campane; voi avete citato le rappresentanze delle cooperative sociali. Intanto è bene che il colleghi e chi ci ascolta sappiano che i rappresentanti delle cooperative sociali che abbiamo audito ieri non rappresentano le associazioni istituzionali con le quali io ho sempre avuto modo di contrattare: Confcooperative, Lega delle Cooperative e adesso non mi ricordo l'altra associazione delle cooperative sociali. Ieri si sono presentati alcuni soggetti: qualcuno era il presidente di cooperative direttamente interessate alla questione e direi ovviamente anche un po' alla ricaduta economica; partecipando direttamente a questo tipo di servizio, l'interesse diretto delle cooperative che ieri si sono presentate è ovviamente legittimo. Si sono presentati alcuni presidenti e altre persone che non so a che titolo siano venute: per esempio, è arrivato un interessante contributo e partecipazione da parte di un componente del consiglio o del comitato direttivo di un partito di opposizione, il quale è venuto a presentarci attraverso le sue competenze una serie di considerazioni. È bene, quindi, sapere che le audizioni di ieri sono avvenute su una porzione di datori di lavoro, che hanno ovviamente portato delle loro considerazioni.
Noi abbiamo qui un documento, che peraltro nella sua bozza originaria era completamente diverso, il quale cita dei dati e parla di un costo mensile ammontante a 1.150, con una richiesta di costo standard di 1.020 euro. La bozza elaborata dalle stesse cooperative solo qualche giorno prima teneva in considerazione i nostri dati, cioè quelli che noi in Commissione abbiamo fornito e che erano riferiti a tutta la situazione; era stata fatta, cioè, una disamina dei vari dati, compresi quelli che voi in più di un'occasione avete effettivamente contestato, quei famosi 192 euro dell'asilo nido dell'Envers. Questa è la prima bozza, poi evidentemente in una fase successiva c'è stato un contributo da parte di qualcuno, il quale ha fatto rilevare che questi dati erano sbagliati e la bozza presentata da questi rappresentanti delle cooperative ieri invece ha riparametrato completamente i dati di riferimento, escludendo giustamente i dati dell'asilo nido dell'Envers. Ciò per dire che anche il documento presentato dalle cooperative ha avuto delle rettifiche e ha tenuto conto inizialmente di dati che a parer loro probabilmente erano accreditati, cioè quelli che erano stati forniti in Commissione direttamente, mi sembra, dall'Assessore. Questo solo per precisazione.
Nelle altre audizioni che abbiamo fatto in Commissione e che sono state verbalizzate, abbiamo audito il rappresentante del CELVA, il quale ha confermato che all'interno dello stesso CELVA c'è stato un dibattito più o meno ragionato, più o meno consapevole, io non lo so. Da quel dibattito sono emerse delle criticità segnalate in merito alle tariffe, tant'è che il CELVA ha fatto notare che sarebbe stato più opportuno modificare il costo standard dagli iniziali 850 euro ai 900 euro e cambiare il costo degli asili nido anche quello in aumento. Tra l'altro, da quello che so io, dopo un dibattito anche piuttosto lungo e articolato, il CELVA ha dato indicazioni abbastanza interessanti affinché venisse anche valutata la questione legata ai servizi territoriali, quindi alla localizzazione dei servizi non nido, quindi le tate.
Un altro documento che abbiamo acquisito, perché ci è stato spedito, è del Forum delle famiglie. È un documento estremamente interessante che fa, da un altro punto di vista, una disamina della particolare situazione e sul quale anche in questo caso noi abbiamo fatto delle valutazioni.
Domani sentiremo le organizzazioni sindacali e credo che il quadro sostanzialmente si dovrebbe definire, quindi avremo l'ultima parte di audizione con chi rappresenta direttamente non i datori di lavoro, ma le rappresentanze dei lavoratori. Credo che le audizioni, i passaggi, le prese di coscienza e di consapevolezza rispetto al tema non siano state così limitate o così poco approfondite. Per quello che mi riguarda, io devo dire che ho avuto un quadro estremamente articolato della situazione. Adesso è scaduto il tempo a disposizione per il mio intervento: eventualmente, finirò successivamente il mio intervento in fase di dichiarazione di voto. Grazie.
Presidente - Cognetta, siamo sempre sulla risoluzione e lei ha già fatto il suo intervento. Potrà intervenire dopo sulla mozione, ma non sulla risoluzione no. Chiedo scusa, ma il Regolamento è così.
Chatrian è già intervenuto anche lui, perché stiamo discutendo la risoluzione.
Abbiamo ancora due interventi sulla mozione, quindi avrete possibilità di prendere la parola. Altri sulla risoluzione? Apriamo la discussione sulla mozione? La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Sono libero io?
Presidente - Collega Bertschy, lei ha già parlato sulla risoluzione. Chiudiamo la discussione in merito alla risoluzione e apriamo quella sulla mozione, così potrete parlare. Non si vota prima la mozione e dopo la risoluzione.
La parola al collega Gerandin? Chiedo scusa, ma sulla risoluzione ha già parlato anche lei, mi dicono...
Gerandin (UVP) - No, no, no! Per favore si aggiorni, perché veramente siamo al ridicolo! Io ho presentato la risoluzione!
Presidente - Ha ragione, l'ha illustrata e quindi può parlare. Ha la parola.
Gerandin (UVP) - Grazie Presidente.
La inviterei a fare un po' più attenzione! Perché vediamo che lei anche in quel ruolo rappresenta la maggioranza e non è imparziale. Però può darsi che sia un incidente di percorso e come tale lo consideriamo.
Detto questo, io vorrei partire da una serie di proposte che sono nate da questa nostra risoluzione. Noi abbiamo fatto una serie di considerazioni a cui - mi dispiace Assessore - non abbiamo avuto neanche la benché minima risposta! Parto da com'è andata avanti questa discussione in Commissione. Nell'illustrazione della mozione e della risoluzione, Assessore, io le ho detto che avevamo recepito una sua richiesta, che era emersa chiara in Commissione: fate una proposta. Ora, noi siamo stufi di sentirci dire di fare proposte che poi alla fine non vengono neanche discusse.
La nostra proposta è chiarissima e questo atto nasce anche da un altro passaggio che mi permetto di ricordarle. Assessore, in Commissione io le ho fatto una domanda precisa e le ho chiesto se quello dei 900 euro era un diktat assoluto, oppure se si poteva ragionare. Bene, lei ha risposto: la Commissione è sovrana. Io le ho risposto: a me va bene e se dice questo cercheremo di convincere i nostri colleghi commissari che bisognerà fare un ulteriore sforzo. Ora, io le chiedo dov'è la coerenza? Dov'è la coerenza! Lo ha detto in riunione di maggioranza che lei aveva detto questo? Abbiamo testimone il Presidente della Commissione, che nel precedente intervento ho lodato per come gestisce il lavoro della Commissione stessa, il quale penso che possa confermare. Lei ha detto testuali parole!
Se come ha detto c'è questo tipo di apertura, lei deve cominciare a rispondere ad alcuni quesiti che le abbiamo posto e che neanche nell'audizione con i rappresentanti del CELVA - poi magari farò un breve passaggio su quello che ha detto il collega Guichardaz, che è assolutamente interessante - siamo riusciti a capire. Noi abbiamo chiesto: scusate, ma da dove nasce questa proposta dei costi, prima 850 e poi 900 euro? Da cosa deriva? C'è un gruppo di lavoro che ci ha lavorato? Bene, ci è stato detto che sono dei dati calati dall'alto: questo è quello che ci è stato detto. Nessuno ha partecipato! Ci è stato detto da parte del CELVA che di questi dati sono venuti a conoscenza il giorno in cui lei, cospargendosi il capo di cenere, è andato e ha detto: noi qua siamo rovinati, dobbiamo fare tutti uno sforzo, perché questo servizio non ha prospettive e quant'altro. Ora, già c'è un problema di metodo, perché questo atto - se mi permette, mi rivolgo a lei, Presidente - è arrivato al CELVA due giorni prima e hanno convocato una riunione d'urgenza per due giorni dopo. Con tutta la bontà del caso io non so con che cognizione di causa abbiano espresso un parere. Detto questo, ognuno è responsabile - glielo ripeto, Assessore - del parere che ha dato: se c'è un parere favorevole, indubbiamente c'è una compartecipazione di responsabilità. Su questo ha ragione, Assessore, e gliene do atto: chi l'ha votato in parte è responsabile di questa proposta che segnerà la fine per gli asili nido.
Per noi, questa è la madre di tutte le battaglie, perché se veramente non c'è questa sensibilità, se non c'è questa coerenza da parte di qualcuno, se c'è qualcuno che pensa di risolvere i problemi...! Torno a dire per l'ennesima volta, per essere chiaro: se qualcuno pensa di risolvere i problemi di quelli che erano gli asili più cari d'Italia - gli asili più cari d'Italia! - alzando ancora la quota di accesso e diminuendo la qualità del servizio...! Perché prima la gente pagava quello che pagava ed erano i più cari d'Italia, ma per il semplice motivo che la qualità era in assoluto la migliore! Adesso noi siamo sotto la media per il rapporto bimbi-educatori e siamo i più cari dei più cari. Lo ricordo: i più cari dei più cari. Avete addirittura pensato che a una famiglia con seimila euro di ISEE - le ho fatto l'esempio in Commissione, Assessore - che può essere una ragazza madre, una donna separata o quello che vogliamo, comunque una persona con un figlio a carico che guadagna mille euro al mese, gli chiedete ancora 170 euro? Non lo so se è questo il modo di approcciarsi!
Io penso che in tutta questa discussione ci sia soprattutto un obiettivo di prospettiva. Se è questo l'approccio con cui voi vi preparate al bilancio regionale - lei, Assessore, gestisce oltre un terzo del bilancio regionale - se questa è l'attenzione con cui vi preparate a gestire la sanità, il sociale e il bilancio regionale, allora noi non siamo solo preoccupati, perché per la Valle d'Aosta si sta spalancando un baratro senza prospettive.
Su un mero discorso di carattere economico, Assessore, lei non mi ha risposto. Peraltro il anche collega Guichardaz non mi ha risposto: io non le avevo detto che lei aveva parlato del contratto di solidarietà; le chiedo scusa perché probabilmente non mi sono spiegato bene. Le avevo detto che, vista la sua esperienza in materia sindacale e contrattuale, quando si è parlato di impossibilità di applicare il contratto di solidarietà, io pensavo che lei avrebbe potuto, nella mia completa ignoranza in materia, darmi alcune delucidazioni in merito. Lei mi ha detto che non sa come funziona, per cui le chiedo scusa. Detto questo, io gradirei che lei, Assessore, ci spiegasse come pensa di gestire gli esuberi. Chi pagherà? Quanto metterete in bilancio regionale? Perché è chiaro che, se volete applicare il contratto di solidarietà, dovrete pagarlo, dovrete mettere risorse proprie, perché non potete attingere alla legge nazionale. Spiegateci cosa farete dei quattro asili nido gestiti da personale comunale, perché di questi cosa ne farete? Li metterete in mobilità, questi? Li manderete a casa? Graveranno ancora di più sui bilanci comunali? Su questo c'è il silenzio assoluto, non se ne parla, non c'è nessuna risposta in merito!
Io le dico anche che questa operazione che noi abbiamo proposto, Assessore - sono i conti della serva - sarebbe costata probabilmente meno di un milione di euro. Noi sacrifichiamo un servizio di eccellenza per meno di un milione di euro? Beh, se questa è l'attenzione!
Le faccio anche un breve cenno a una posizione che, seppure in un momento di difficoltà, io penso sia stata apprezzata. C'è tanta gente che dice: voi parlate delle difficoltà del bilancio regionale, ma perché non fate un cenno alle difficoltà del Piemonte, dove c'è un buco mostruoso e dove si è chiesto al Governo di intervenire per non dichiarare il dissesto. Malgrado fosse in queste difficoltà vere e reali - vere e reali, le ripeto - Chiamparino ha detto che se c'è una cosa che lui non pensa di toccare sono gli anziani, l'infanzia e l'abitazione. Probabilmente sono altre sensibilità, ma si vede che qualcuno è progressista, qualcuno di sinistra...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...ma come no?! Gliele faccio leggere: vuole la copia, Presidente? Se vuole gliela do la copia!
Sono sensibilità di qualcuno che probabilmente ha mantenuto un minimo di quella che è un'azione a tutela del sociale. Noi qua abbiamo perso ogni tipo di cognizione, abbiamo perso la volontà di difendere le famiglie: va bene, ma ditelo! Io le ho semplicemente detto, Presidente, di prendervi la responsabilità. Volete chiudere gli asili nido e gli anziani? Bene, Presidente, lei dica chiaramente: noi abbiamo deciso di chiudere gli asili nido e di chiudere le micro. È molto più facile dire di intervenire in questa materia in modo che siano gli enti locali a chiudere. Non è un sistema di fare! Le responsabilità vanno prese fino in fondo, Assessore! Mi dispiace, mi dispiace veramente, perché ha perso una grande occasione per dimostrare che probabilmente quando c'è un po' di volontà si può incidere veramente anche nelle decisioni.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Restano.
Restano (UV) - Grazie Presidente.
Più volte la V Commissione è stata chiamata in causa e ritengo mio dovere rappresentare come si sono svolte le audizioni, ripercorrendo cronologicamente i fatti e riportando anche la mia opinione in questo dibattito. Partiamo dalla prima proposta di deliberazione della Giunta regionale, della quale poi si è discusso nel Consiglio del 7 ottobre. In quell'occasione, come Consiglieri, abbiamo ricevuto anche una delegazione di parenti e rappresentanti degli asili nido della Valle d'Aosta, i quali hanno ci hanno consegnato una raccolta di firme con le loro considerazioni. In virtù di quella discussione e dall'analisi del contenuto di quel documento che ci è stato consegnato, l'Assessore si è poi successivamente presentato in Commissione, proponendo un emendamento alla delibera che era stata precedentemente valutata e votata al CELVA. Successivamente c'è stata la convocazione, a distanza di pochi giorni. Non è stata convocata prima perché era materialmente impossibile farlo, collega Certan, e non per ostruzionismo da parte del Presidente della Commissione. Lo dico per chi ci sta ascoltando, come generalmente avviene, perché la gente deve sapere e allora è corretto riportare ai giusti livelli le informazioni. Nel più breve tempo possibile abbiamo convocato le audizioni, peraltro nel giorno che non ci competeva, grazie ad altri Presidenti di Commissione che ce ne hanno data la disponibilità.
In quel momento ci sono state e consegnate ulteriori firme, però la decisione del Governo regionale era stata assunta precedentemente. La modifica alla deliberazione alla quale si rifacevano le firme era già stata apportata ed era già venuto l'Assessore a presentarci le modificazioni. Erano state prese in considerazione e le valutazioni fatte dagli enti gestori, tant'è vero che ci sono state delle modifiche sostanziali, che possono essere ritenute opportune o meno, però le vorrei ricordare che fino a 15 mila euro di ISEE c'è un lieve innalzamento di tariffa, da 15 mila a 30 mila euro rispetto alla precedente tariffazione, non a quella proposta in delibera, c'è addirittura un abbassamento e poi si alza per i redditi maggiori. Non tutte le famiglie vengono penalizzate, pur personalmente condividendo alcune vostre osservazioni.
Va da sé ribadire che la seconda proposta di deliberazione recepiva anche le osservazioni dei sindaci. Quindi l'innalzamento a 900 euro è perché si sono fatte delle valutazioni insieme ai sindaci ed è stato recepito quanto loro hanno proposto. Personalmente voglio affermare che io mi sarei fermato lì, per il rispetto che ho per il ruolo e per il lavoro svolto dai sindaci, perché ritengo che loro abbiano fatto determinate scelte con la consapevolezza di ciò che facevano. Poi si può discutere, però avendo svolto quel ruolo so che certe decisioni vengono prese a ragion veduta e non a cuor leggero, quindi penso che anche questa volta l'abbiano fatto con la consapevolezza di ciò che stavano facendo.
Siamo arrivati alla seconda audizione che è stata interessante e sono state portate tante suggestioni. È vero, lo ammetto e credo che sia a verbale, che l'Assessore si era impegnato a consegnare a breve termine un report che avevate richiesto e che sarà consegnato domani mattina, con un'analisi dei dati. Certo è che gli uffici hanno bisogno dei tempi per predisporre e qui parliamo di tempi molto ristretti e brevi.
Detto questo, l'analisi è stata attenta. Penso che il compito dei commissari sia di apprendere le notizie, rielaborarle, portarle ai propri gruppi e ognuno fa le sue valutazioni, le riporta in seno al proprio gruppo di maggioranza o di minoranza e vengono prese delle determinazioni. Di certo non sono prese, né da una parte né dall'altra, a cuor leggero. Sappiamo tutti che è un momento di gravi e grosse difficoltà. Ritengo, se vogliamo andare un pochino oltre, che questo sia un passo importante, ma che sia l'inizio - chiedo che sia questo - di una ristrutturazione globale di un sistema, perché lo diciamo tutti: non si può andare avanti solo con dei tagli, ma va rivisto un metodo di lavoro e la strutturazione di un sistema. Se no con i prossimi tagli da parte del Governo nazionale implodiamo, perché noi non possiamo ridurre sempre il budget a nostra disposizione. Rimane una forte sensibilità da parte di questa maggioranza e anche, penso, da parte della minoranza, verso gli asili nido, i giovani e gli anziani. Va da sé che non si possono più erogare gli stessi importi che venivano stanziati in precedenza. Per questo è necessaria una riforma strutturale che, lo sappiamo bene, non si può fare in tempi brevi. Questo è un primo passo e nel corso dell'anno spero che intervengano dei provvedimenti che vadano a rimodellare un sistema, che noi vogliamo rimanga di alto livello. Il passo che viene fatto per mantenerlo ad alto livello ce lo avete proposto anche voi: è quello contenuto nella vostra risoluzione, che noi siamo anche disposti ad accettare. È quello di stabilire che per il rimborso alle cooperative e agli asili si applichi il criterio per posto effettivamente occupato, vale a dire che viene mantenuto un livello di assistenza elevato, perché non si può fare la media sui costi nel corso dell'anno, ma viene fatta la media al momento e questa è una garanzia per i giovani assistiti negli asili. Grazie.
Presidente - Grazie. La parola al collega Nogara.
Nogara (UVP) - Merci Président.
Il mio sarà un breve intervento. Io ho sempre seguito questo tema, però non ho mai approfondito la questione. Con i miei colleghi ci siamo sempre confrontati e per mia pura curiosità e per capire come stavano le cose ho partecipato a qualche riunione della Commissione. Mi sono ritrovato nella stessa situazione di quando si parla di settori in difficoltà o importanti per l'economia della Valle d'Aosta: si dice che bisogna dare la massima attenzione e cercare di aiutare in tutti i modi - per questo caso succede come per il settore dell'agricoltura - ma alla fine dei fatti non si fa niente, anzi si taglia ancora.
Quando l'Assessore Perron e il Presidente Rollandin sono venuti per la prima volta in Commissione a parlare di bilancio, la cosa che mi aveva fatto piacere era che l'Assessore aveva detto: noi non vogliamo fare dei tagli lineari, noi vogliamo capire quali sono effettivamente i bisogni della Valle in questo momento e cercheremo di non tagliare in quei settori dove siamo già intervenuti pesantemente o dove non si può tagliare. Però alla fine ci ritroviamo qua a sentire che comunque si taglierà di nuovo dappertutto e con dei settori, come quello degli asili nido e delle microcomunità, che per motivi di bilancio bisognerà tagliare.
Innanzitutto ci sono alcune cose mi hanno stupito, in questo periodo in cui ho seguito la discussione. A me hanno stupito soprattutto, mi permetta Assessore, le sue dichiarazioni in quest'aula, quando si è un po' inalberato nello scorso Consiglio, mentre si parlava di questa famosa delibera. Lei diceva che ancora non c'era niente di deciso e che la Commissione consiliare era sovrana. Ma la Commissione consiliare che era sovrana, in questo momento mi spiega che sovranità ha? Ieri ha sbraitato dicendo che dobbiamo fare delle proposte; noi le proposte ce le avevamo già pronte, le abbiamo presentate e vengono subito bocciate! Allora, era una scusa la sua? Noi le presentiamo le proposte, siamo disposti ad andare in Commissione per discutere, ma non si può fare neanche quello. Capisce che qua diventa un po' difficile crederle!
C'è poi addirittura una cosa importante che ho sentito dire da diversi miei colleghi. Io penso che, quando si prendono delle decisioni del genere, chi lavora nel settore deve essere contattato: le cooperative, gli insegnanti. Da quanto ho capito, il lavoro della Commissione era anche quello di sentire queste persone e penso che, prima di fare la delibera e decidere quanto dobbiamo spendere, bisogna ascoltare quelli del settore. Io penso e l'ho ripetuto tante volte in questa aula: non credo che sul vostro scranno siate dei tuttologi che sapete e capite tutto, come non lo siamo neanche noi da questa parte. Penso che la cosa più normale sia di sentire le varie persone e i vari soggetti che lavorano nel settore, che forse possono dare delle indicazioni che ci possono servire. Lo scorso Consiglio, quando gli insegnanti e le mamme sono venuti qua, quello che mi ha colpito è stata credo un'insegnante che mi diceva: ma vogliono ascoltarci un almeno attimo, per sentire cosa possiamo proporgli noi? Perché ci sono delle soluzioni! Io queste cose le dico, ma veramente mi stupisco di doverle dire, perché dovrebbe essere la normalità fare una cosa del genere!
Poi, mi scusi collega Restano, lei mi ha parlato delle relazioni fatte anche dal CELVA. Io non c'ero, però i miei colleghi mi hanno riferito che il rappresentante del CELVA non è stato molto esaustivo, quando è venuto a presentare il problema degli asili nido. Tutto fa brodo: lui non è esaustivo, non abbiamo nessuno che ci viene a spiegare che cosa si potrebbe fare (gente che è una vita che lavora lì) e chi è che prende le decisioni? Le prendiamo così...! Decidiamo di tagliare linearmente, perché mancano i soldi. Io sono a dir poco basito.
Un altro appunto che vorrei fare, Consigliere Restano, è che la crisi non è una novità. Ormai sono anni che ne sentiamo parlare ed è da quando abbiamo iniziato questa legislatura che se ne parla. Ieri l'Assessore Fosson ha detto che dobbiamo rifondare tutto il welfare, ma non avremmo dovuto forse pensarci un po' prima? Noi sapevamo benissimo, già da tre anni, come erano i bilanci e a cosa saremmo andati incontro. Invece no, ci troviamo adesso ad essere senza soldi e a tagliare linearmente dappertutto, perché c'è la crisi e penseremo al welfare. Penseremo: purtroppo è da un po' di anni che sento dire che penseremo al welfare, penseremo a un nuovo modello di agricoltura, penseremo all'occupazione, penseremo a tutto. Probabilmente bisognava darsi da fare un po' prima e effettivamente, come l'Assessore diceva ieri, questo welfare in Valle d'Aosta deve essere completamente ripensato, perché prendere a pezzettini e a spizzichi tutti i problemi che ci vengono addosso ogni giorno, forse è la cosa più sbagliata del mondo. Non abbiamo programmazione, non abbiamo visione di quello che può succedere, non abbiamo niente! Noi veniamo qua e battagliamo una giornata per dire: ma sì, togliamo cento euro a testa; ma vi sembra normale?
Si può fare un lavoro che era partito bene, perché era iniziato con la sua disponibilità, che le riconosco, perché in questi anni in cui ci siamo confrontati, c'è sempre stata la sua disponibilità. Con la sua disponibilità questo discorso degli asili nido deve andare avanti in Commissione, con tutte le cose che sono state dette! Invece adesso lo si vuole chiudere qua in mezz'ora di discussione, dicendo che è così, perché non abbiamo soldi. Questa non mi sembra una motivazione e se oggi facciamo di nuovo una cosa del genere, io vi dico che c'è veramente da vergognarsi! Ma vergognarsi di tutto, di fronte all'opinione pubblica. Grazie.
Presidente - Grazie. La parola al collega Grosjean.
Grosjean (UVP) - Merci Président.
A dire la verità, non avrei voluto prendere la parola su quest'argomento, non è tanto il mio settore, però purtroppo vedo che il sistema è un po' dappertutto uguale, manca - forse è una delle prime riflessioni che ho fatto da quando sono entrato qui - la volontà di rivedere tutto il sistema, di fare una programmazione, di guardare a lungo termine, com'è che si può venire fuori da questa situazione che è sempre peggio. Sembra che sia venuta giù una valanga e non ci sono più soldi, ma lo sapevate, l'anno scorso, due anni fa, tre anni fa che la situazione stava andando a rotoli, la crisi è dal 2007-2008, non è da oggi! E adesso siamo lì che cerchiamo ancora di fare degli "aggiustini": "tagliamo un po' qui, tagliamo un po' lì", ma noi siamo il Consiglio di amministrazione della più grossa società che c'è: dell'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta e non possiamo andare avanti così a tentativi! Io credo che in amministrazione ogni azienda, ogni amministratore, prima di fare un bilancio, prima di fare un preventivo, guarda cos'è successo, cosa non va per trovare le soluzioni. Qui si cerca di tacconare, ho l'impressione che si cerca di tacconare da una parte all'altra, utilizzando anche un po' qualche sistema...cioè abbiamo fatto la riunione del CELVA e ai sindaci abbiamo fatto dire: "sì", perché tanto non hanno avuto il tempo di leggere e di approfondire, poi dopo arriviamo in Consiglio perché ci sono quattro mamme che andiamo...modifichiamo la delibera, la sospendiamo, la riproponiamo un'altra volta, viene ancora discussa...ma mi sembra proprio che non è il sistema corretto di amministrare la cosa pubblica e di amministrare un'azienda che è l'azienda Valle d'Aosta! Credo quindi che in tutti i settori...abbiamo fatto una mozione quindici giorni fa sull'agricoltura, perché abbiamo lo stesso problema, l'agricoltura va rivista, altri settori penso che vanno rivisti e ripensati...passati quindici giorni, non si sa ancora niente...va bene così, allora continuiamo ad andare avanti così se va bene così...vuol dire che fra un po' riempiremo le piazze con tutte le categorie, non so cosa succederà.
Io credo veramente che la situazione debba cambiare, la situazione debba svoltare. Mi fa piacere che il collega Restano dica che dobbiamo rivedere, che dobbiamo riprogrammare, ma questo è da un po' che bisogna farlo, Signori! Il lavoro delle commissioni quindi è importante. Non si può arrivare qui, collega Restano, a dirci: "domani vi daremo tutti i dati", ma cosa abbiamo fatto il Consiglio a fare se domani ci darete i dati? Io, per carità, non ho partecipato a queste Commissioni, quindi non ho la forza in questo momento di andare a valutare i dati, ma a cosa serviranno i dati domani? I dati dovevano essere portati prima del Consiglio; è vero, ci sono delle difficoltà: personale, dipendenti, ma se c'è un consiglio di amministrazione, i dati ci devono essere prima e non dopo, quindi chiudo dicendo che mi dispiace per quelli che ci guardano fuori in televisione, perché credo che veramente abbiano un'impressione molto negativa di questo Consiglio regionale.
Presidente - Grazie collega. È arrivata una seconda risoluzione su questa mozione, che è in distribuzione. Altri che chiedono la parola? Chiudiamo la discussione generale. Bertschy per...? Prego.
Bertschy (UVP) - È difficile dire di cosa si vuol parlare se non ci dà la parola o ci parliamo senza microfono, ma a casa non capiscono che noi ci stiamo parlando senza microfono...dico per educazione mi dà la parola, poi io stia tranquillo faccio quello che devo fare attenendomi al Regolamento dell'aula.
Se lei chiude la risoluzione...la discussione generale, l'iscrizione della seconda risoluzione è possibile?
Presidente - È in automatico la seconda iscrizione, non c'è bisogno di votare...se riguarda l'argomento...
Bertschy (UVP) - ...no, ma qua non c'è mai bisogno di far niente, ma noi vogliamo essere chiari e lei giustamente...sono anche procedure nuove, magari non sono state adottate, così sappiamo tutto tutti e possiamo andare avanti. Grazie.
Presidente - La parola al collega Lanièce.
Lanièce (SA) - Anch'io prendo la parola per portare la voce della Stella Alpina a questo dibattito in quanto membro della Commissione competente. Come mi hanno già preceduto i colleghi della maggioranza facenti parte della Commissione, penso che sia ovvio...tutti quanti...questo tema è stato affrontato in modo ben dettagliato sia in aula, a seguito delle mozioni e delle iniziative portate avanti dalla minoranza, sia poi attraverso un lavoro effettuato nella Commissione competente, che ha visto, com'è già stato detto, diverse audizioni. Audizioni che sono servite a tutti noi, a tutti i Commissari e anche ai colleghi non facenti parte della Commissione, ma presenti, per poter audire le parti in causa e cercare di capire se si potevano individuare delle soluzioni che potessero essere migliorative rispetto alla bozza - e ripeto: "bozza" - di delibera che è stata presentata in aula e in Commissione la prima volta. Mi sembra che ad oggi possiamo dire che un piccolo lavoro è stato fatto dai Commissari di maggioranza e di minoranza, perché, rispetto alla bozza iniziale, ci sono delle modifiche, modifiche che magari per alcuni non saranno eclatanti, ma sono delle modifiche migliorative. La prima bozza parlava di una tariffa minima di 250 euro, tariffa che dovevano pagare le famiglie ad un massimo di 850; oggi, a seguito anche della sospensione precedente, parliamo di una tariffa minima di 170, quindi 80 euro in meno rispetto alla bozza iniziale, e una tariffa massima di 750, quindi 100 euro in meno. Qualcosa quindi è stato fatto, sicuramente l'opposizione dirà che si poteva fare di più, però, di fatto, questo lavoro fatto nella Commissione dalla maggioranza con il contributo di tutti, dell'opposizione e anche di chi è stato audito in Commissione, ha portato qualcosa. Ecco, da qui si deve partire, perché altrimenti si rischia sempre di trovare il bicchiere mezzo vuoto. Abbiamo fatto un primo passaggio, ora questo passaggio deve essere trasformato in realtà nell'anno 2016 e sicuramente a fine 2016 potremo renderci conto se questo primo tentativo migliorativo ha portato dei frutti, perché è ovvio - e penso che questo sia importante - noi dobbiamo partire e affrontare questo nuovo anno con questa nuova modulazione nell'ottica di riorganizzare il servizio sapendo anche quali erano i problemi.
Mi sembra quindi che questo è stato un piccolo contributo dato da tutti noi cercando di migliorare il più possibile. Domani ci sarà un'altra audizione...noi siamo qui per cercare di fare il meglio possibile, per cercare di far sì che ci possano essere delle minori ricadute sulle famiglie. D'altronde mi sembra che nell'incontro che è stato fatto, il primo incontro con le famiglie, due fossero i punti sui quali loro avevano sollecitato il Consiglio ad intervenire ed erano: punto primo quello che riguardava l'aumento delle tariffe a carico delle famiglie, e lì c'è un intervento, perché adesso nelle tre fasce abbiamo la prima fascia che rimane più o meno uguale a quella precedente, a quello che c'era prima; la seconda fascia è migliorativa; la terza fascia che riguarda i redditi da 40 mila in su, che è quella che, insomma, è aumentata, facciamo pagare di più a chi ha di più: ecco, questa è, possiamo dire, per le tariffe, la scelta.
Il secondo punto era quello del rapporto numerico educatore e bambino, che era da 1 a 6 è passato ad 1 a 8, come in campo nazionale, ma su questo anche durante l'audizione abbiamo sentito che, seppur a malincuore, è stato accettato.
Sui due punti che ci erano stati sottoposti in Consiglio regionale...adesso non ricordo la data...mi sembra un mese fa, quindi qualcosa è stato fatto. È un primo tentativo, sicuramente lavorando si può migliorare, però qualcosa è stato fatto e quindi partiamo da questo e poi cerchiamo di verificare se nel corso del 2016 questa scelta politica porterà dei miglioramenti o meno.
Presidente - Grazie. Viene quindi ultimata la discussione sulla prima risoluzione, ne è arrivata una seconda. Apriamo la discussione su questa seconda risoluzione, qualcuno la vuole illustrare? La parola alla collega Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci Président.
Prima di illustrare questa risoluzione, mi piacerebbe fare una considerazione a margine riguardo alla partecipazione a questo dibattito così intensa anche da parte di colleghi che raramente prendono la parola. Questa cosa devo dire che in un certo senso mi conforta, perché forse sta a significare che una nuova consapevolezza si sta instaurando, si sta facendo strada riguardo a temi, che al contrario, viste certe prese di posizione che ci sono state riportate, viste certe prese di posizione drastiche assunte da rappresentanti di maggioranza riguardo alla non essenzialità di questo servizio...beh, devo dire che oggi invece forse...come dire? un cambiamento culturale sta avvenendo riguardo alla concezione che si può avere di un servizio come quello degli asili nido. La nostra risoluzione va nella direzione di approfondire il tema e di acquisire tutti gli elementi che possono essere utili ad avere un quadro completo per affrontare una discussione, un dibattito che sia il più proficuo e il più articolato possibile. Noi gruppi ALPE e UVP quindi invitiamo il Presidente della Commissione consiliare, che è la V Commissione, a predisporre con sollecitudine, ovviamente perché il tema è in discussione, un'audizione di quelle rappresentanze cooperativistiche di cui parlava poc'anzi il collega Guichardaz, che non per cattiva volontà, ma perché non ci si è pensato, non sono state audite in V Commissione, semplicemente per avere tutti gli elementi. È stata evocata l'audizione che abbiamo avuto pochi giorni fa di enti gestori delle cooperative che gestiscono i servizi, ma non abbiamo audito un'altra parte di soggetti, che molto probabilmente hanno qualcosa da dire e quindi semplicemente la nostra risoluzione è qualcosa di molto concreto e richiede di poter acquisire ulteriori argomentazioni. Grazie.
Presidente - Collega, in base al Regolamento, non è il sottoscrittore della risoluzione, non è il proponente...no, sull'articolo 64 sono i proponenti...
(brusìo in aula)
...no, ma scusate, dopo la replica della Giunta, (articolo 64) può intervenire uno per gruppo ed è intervenuto Restano. Allora, il ragionamento qual è? Che i proponenti di una risoluzione possono parlare tutti, dopo la risposta della Giunta può parlare uno per gruppo. Non mi risulta che il collega...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...sì, ma possono parlare tutti quelli che hanno firmato la risoluzione, uno per gruppo, ma c'è scritto dopo l'intervento della Giunta. Se la Giunta non interviene, oppure se interviene, il Consigliere Cognetta potrà parlare dopo. Per mozione d'ordine?
Cognetta (M5S) - Sì, Presidente.
Oggi è veramente molto preciso, dopo due anni e mezzo passati qui dentro, oggi di colpo diventiamo precisi. Allora, non devo intervenire? È questo il concetto? Posso intervenire dopo? Sa qual è la cosa divertente? È che se comincio a guardare tutto quello che è successo fino ad oggi in quest'aula, dove ci sono persone che sono intervenute due volte, tre volte, quattro volte, tutto questo sofismo tecnicissimo che sta mettendo in campo oggi non esisteva...beh, cos'è? Se l'è presa per qualcosa che le hanno fatto?
Presidente - Nessuno se l'è presa per niente...
Cognetta (M5S) - ...sì, non se l'è presa? È sicuro? Perché mi sembra che sono l'unico che non può parlare, perché fino ad oggi - le ripeto - avete invece gestito l'aula in modo completamente diverso, adesso rispettate le regole fino a questo punto? Io sono contento di questo, non si preoccupi, vediamo quanto tempo dura.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.
Allora, io credo che ci troviamo di fronte a questo punto ad una discussione sul bilancio anticipata. La maggioranza UV, Stella Alpina, PD rinuncia a qualsiasi battaglia per il taglio con la faucheuse che ci ha fatto lo Stato, abbiamo deciso che questi 70 milioni di euro filano via, l'accisa sulla birra passa da 120 milioni a meno di 10 milioni, la sentenza della Corte costituzionale va bene così, i patti del 2010 valgono per UV, Stella Alpina e PD, ...a tutti i valdostani: "andate a casa...perdiamo i posti di lavoro perché non abbiamo più soldi". Grande coraggio politico, vorrei vedere se al Governo ci fosse un Governo di destra, chi oggi è qui starebbe zitto. Grande coraggio politico, invece che mettere in discussione chi ci sta rovinando, siamo qua a mandare a casa la gente perché non abbiamo i soldi? È questa la vostra forza? Avete la forza con i deboli, invece che la forza con i forti, la forza con i deboli, comodo, l'abbiamo detto l'altro Consiglio, noi ci siamo a fare una battaglia contro chi ci sta rovinando. Noi non abbiamo più i soldi per mantenere i posti di lavoro, ma neanche i minimi, altro che farne degli altri! Allora vogliamo tirare su la bandiera e sventolarla tutti insieme, anche se siamo di colori diversi. Questi 74 milioni sono la rovina della Valle d'Aosta e gli asili nido sono il primo punto di questa rovina. Allora, l'abbiamo detto l'altra volta, noi ci siamo a fare una presa di posizione forte, ma non ci siamo a rovinare la Valle d'Aosta e non avere il coraggio di protestare. Dove siete? Siamo qua a dire: "è un progetto sperimentale sugli asili nido, vedremo come va", André Lanièce, vent'anni di carriera qua dentro, ma tirate su la schiena, andiamo fino in fondo! Io sono convinto che siamo tutti per difendere la Valle d'Aosta, ma andiamo fino in fondo, perché tanto oggi uccidiamo quelli dell'asilo nido, domani ne uccidiamo altri, perché non abbiamo più i soldi per mantenere questo sistema!
Allora gli autonomisti, ma anche insieme a tutti quelli che vogliono bene alla Valle d'Aosta, devono denunciarla questa cosa qui, è da qui che si parte, non dai progetti sperimentali dei 100 euro in più e dei 100 euro in meno, ma dove siete? Ma dove siete? Gente di vent'anni di battaglia! Presidente della V Commissione, dove siamo? La battaglia principe, la battaglia madre cioè è questa, perché se domani mattina ci trovassimo anche tutti d'accordo ad approvare il reddito minimo di cittadinanza, eh, che fa parte di un progetto del PD e ci sta - e noi non abbiamo voglia di discutere oggi di questo tema -, ma che cosa abbiamo salvato? Abbiamo dato cinque mesi di lavoro ai disoccupati: è questo che abbiamo fatto! Ma allora è quello il progetto politico di questa maggioranza? Ve lo diciamo per l'ultima volta: vogliamo difenderci di fronte a questo sopruso che ci stanno facendo? Guardate...ve l'abbiamo già detto: ve li diamo noi i dati di come gli altri non pagano nei confronti dello Stato, questo Stato ci sta rovinando, che si chiami Renzi, che si chiami Berlusconi, prima uno e poi l'altro...i 120 mila valdostani non si difendono più, li uccidiamo!
Stamattina parlavamo degli impianti a fune, ma credo che nessuno abbia voglia chiudere le piccole stazioni, ma è chiaro che, quando non ci sono più soldi, moriamo! Allora, il sistema lo vogliamo cambiare, ma non vogliamo morire...siamo tutti d'accordo a cambiare il sistema, eh, cavolo, scusate, ma non ci sto a vedere che si sta facendo una battaglia di retroguardia, non ci stiamo! Lo abbiamo già detto, come UVP, come ALPE, non ci stiamo, denunciamo questo fatto, facciamo quello che vogliamo, rimettiamo in discussione gli accordi che non tengono più, e non stiamo a fare il processo su come sono stati firmati, ma oggi non abbiamo più i soldi, ma come fa l'Assessore alle finanze qua che strappa un milione di euro da una parte all'altra? Il problema è politico! Ma bisogna fare una denuncia contro questo sopruso qua, ma bisogna che la gente lo sappia, riempiamo i titoli dei giornali, ci hanno detto fino ad ieri che eravamo dei privilegiati, oggi siamo dei poveri! Ma chi mai si sognerebbe di ridurre la qualità di un servizio e di aumentare i costi, ma, Assessore, lei le sa benissimo queste cose! Ora, facciamo questa battaglia e dopo andremo a ridistribuire le risorse, a togliere i privilegi, a togliere l'assistenzialismo, tutto quello che vogliamo, ma facciamo questa battaglia! Siamo già proiettati a non avere più niente, siamo già dentro il bilancio..."i soldi non li abbiamo più e come andrà andrà", per noi non è così e ve lo ribadiamo!
Io questa la vedo una sconfitta parziale di quelli che volevano fare le battaglie, di quelli che vogliono fare le battaglie interne, Assessore, lei era uno degli iscritti alle battaglie interne positive per cambiare il sistema, noi non siamo a criticare, ognuno ha fatto le sue scelte, però questo sistema va cambiato, va messo in discussione. Abbiamo allargato la maggioranza per portarci a casa una copertura in più, ma bene, è una scelta di strategia politica, bene, ognuno fa le sue, ma oggi che copertura abbiamo? Il primo risultato di questa copertura sono 74 milioni in meno. Ragazzi, copriamoci le spalle il prossimo giro, ma, al di là di chi c'è a Roma, o ci difendiamo noi, o non ci difende più nessuno qui!
L'Assessore Marguerettaz che è fuori avrà letto i giornali, a Bolzano aggiungono quattro corse per andare a Roma in via diretta, noi è già bello se riusciamo a collegare Pont-Saint-Martin ad Aosta con il prossimo bilancio! Ma è questa la battaglia che vogliamo fare tra di noi? Siamo qua a strapparci i capelli per 4 milioni. Allora, Assessore Fosson, o la fa questa battaglia, o lasci il posto! Lasci il posto a chi ha energia, ma noi non sappiamo più cosa dire...ma mettetevi con energia, siete voi al Governo, siete voi che comandate questa Valle d'Aosta! Nessuno vi toglierà il posto, ma l'energia, non battaglie di retroguardia, noi abbiamo bisogno di un Governo vincente, "cattivo" che rivendichi le prerogative di questa Regione, dei cittadini della Valle d'Aosta, non di un Governo rassegnato!
Gli asili nido: io non so se vi rendete conto che sono ragazze giovani, qualcuna di queste ha cominciato a mettere lì un progetto di vita, hanno fatto delle scelte, perché? Perché l'Amministrazione regionale aveva investito sul sociale per raggiungere un rapporto: quel famoso rapporto dell'accordo di Lisbona, eravamo tutti contenti. Adesso partiamo da queste ragazze, partiamo dalle famiglie, partiamo dall'infanzia, ma il segnale che diamo è questo qua! Non stiamo cioè togliendo i soldi per emulare, stiamo togliendo i soldi per guardare dei bambini, per portare avanti un progetto sociale e cercare di mantenere dei posti di lavoro, ma in via sperimentale troviamo qualsiasi cosa che tenga in piedi questo sistema per un anno ancora in attesa di riforme: era questa la proposta scritta in quel documento, poi non sono 1.020, sono 980, sono 960, cerchiamo...ma non si può essere chiusi così rispetto ad un argomento del genere! Togliete loro dei servizi ed aumentate le tariffe, ma dite piuttosto che date dei contributi agli asili nido e che ognuno si organizzi, almeno è una scelta politica, quella è una scelta politica, questa è un ridistribuire un po' di qua e un po' di là!
Assessore, però veramente lei ha due settori da difendere: deve difendere il sociale e la sanità. Per il sociale non c'è più difesa, perché? Perché non vuole fare la politica energica che deve fare con un posto di governo come il suo. Il collega Gerandin glielo ricorda tutte le volte: lei ha un quarto di bilancio, ma cavolo...più di un terzo...noi quello nuovo non lo vediamo ancora, ecco, rispetto all'anno scorso, siamo lì...allora, ma da lei deve partire questa situazione! Cavolo, tutte le volte che veniamo in Consiglio regionale perde un pezzo! Solo perché è sbagliato, non abbiamo più soldi perché qualcuno non ce li dà più questi soldi: non ce li dà più perché noi correttamente stiamo seguendo un percorso, abbiamo mollato prima del 2009 un malloppo, che ci teneva ben saldi rispetto al governo delle nostre risorse, siamo su un altro patto, questo patto oggi viene messo fortemente in discussione da una sentenza e noi siamo qui ad aspettare che qualcuno ci difenda, ma difendiamoci noi!
Le cooperative sono state serie, poi se ce ne saranno altre da sentire, le sentiremo, ma non hanno fatto storie su uno a sette, uno a otto, ha ragione il collega Lanièce, però ci hanno detto che si perdono 40 posti di lavoro, ma se fossero anche 20, sono 20 posti di lavoro giovani, per delle mamme, per della gente che ha messo in quel settore lì una scelta di vita, ma come si fa ad essere così freddi rispetto ad una cosa del genere quando riusciamo a mantenere un Politecnico, una super Università, altre cose, riusciamo a fare il progetto di internazionalizzazione del Politecnico, ma siamo così ricchi in Valle d'Aosta da pensare agli altri e non pensare ai giovani della Valle d'Aosta? Allora, la solidarietà va bene, ma, come dicono in Piemonte, la prima solidarietà "l'é cula di cà " (traduzione letterale dal dialetto piemontese: "è quella di casa"), no? Allora cerchiamo di farlo anche in Valle d'Aosta, però tiriamo su quest'asticella, facciamo questa battaglia tutti insieme, smettiamo di dividerci se è il caso, ma facciamo questa battaglia, i 74 milioni sono un disastro!
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Indubbiamente il tema è uno dei numerosi temi che andremo ad affrontare nelle prossime settimane e più uno ci lavora, ci studia, cerca di capire le criticità, senza essere il primo della classe, cercando di mettere sul tavolo delle proposte, delle controproposte, di fare il suo dovere...in questi giorni abbiamo parlato che il Consigliere deve avere la possibilità di espletare il proprio mandato dignitosamente, ma degnamente nello stesso momento. Detto questo, più rileggo...e in questi due giorni ho riletto diverse volte l'audizione che abbiamo fatto con l'Assessore Fosson e i suoi dirigenti, di una settimana fa, e più dico...collega Restano, io capisco che lei deve farsi sentire su un tema di questo genere, ha gestito questa nostra Commissione, la pari informazione la trovo correttissima, però il metodo di lavoro...mi scusi è follia pura questa!
Ieri mattina l'Assessore Perron...probabilmente cerca, anche in parte correttamente, politicamente una sponda dall'opposizione, qui la situazione è drammatica e cerca di farci avere tutta la documentazione possibile per dire: "ragazzi qui la situazione marca male" e, dall'altra, affrontate a suon...ma di cosa? Di maggioranza? Affrontate a suon di delibere buttate sul tavolo un mese fa come in questo caso...e pensate di modificare dei modelli così delicati così? E questo è il primo discorso sul metodo di lavoro, quindi da una parte meno 74 milioni, un mese fa però il Governo regionale ha messo sul tavolo questo deliberone: 250, 850, quota capitaria, 850, ma da dove arriva non abbiamo ancora capito dopo un mese, arriva al CELVA, passa al CELVA, torna in Commissione...eh no, "ferma la müla" (traduzione letterale dal dialetto piemontese: "ferma tutto"), scusate: questa cosa è macelleria sociale! Possiamo audire qualcuno? E apriamo la parentesi su quel "qualcuno". Sentiamo chi? I sindaci e li abbiamo auditi, sentiamo l'Assessore, l'abbiamo audito e poi c'è stata una richiesta di audizione da parte degli enti gestori e, collega Guichardaz, mi sembra che martedì sera abbiamo audito gli enti gestori. I Signori che hanno perso qualche ora per noi erano titolati per essere presenti, erano delegati per essere presenti a quell'incontro e sinceramente ci hanno anche portato qualche documento che ci deve far riflettere, ma non è Chatrian, non è il gruppo di ALPE o il gruppo dell'UVP che dice questo: sono i Dirigenti dell'Assessorato del dottor Fosson, che se andate a leggere cosa hanno dichiarato durante l'incontro di lunedì scorso...c'è chi ci ascolta e ci dice: "ma ragazzi...", forse l'Assessore Fosson insieme ai colleghi che si occupano del sociale della maggioranza, i colleghi André, Restano, Follien forse fanno bene a fare la stessa operazione che hanno fatto ieri sera...identica operazione forse, o guardiamo e mettiamo nel calderone tutto quello che c'è e nel mese di novembre nel rispetto dei ruoli di maggioranza, opposizione e Governo, perché fino lì ci arriviamo, si decide quali priorità mettere in campo, dove tagliare, come tagliare, che tipo di risposte.
Non saremmo qui a discutere su questa delibera forse se il metodo di lavoro fosse stato un altro: quello di affrontare insieme a tutti gli altri dossier e gli altri Assessorati...affrontandolo serenamente nel mese di novembre nella finanziaria principale, che è quella che va a ritagliare la programmazione, la pianificazione del 2016-2018. Oggi invece, purtroppo, stiamo parlando solo di un settore importantissimo da una parte, ma slegato da quel dato che il collega Perron gentilmente ci ha fatto avere subito, appena i suoi Uffici hanno compilato...cioè che qui la situazione è bruttissima...
Allora, des deux l'une, il consiglio...dottor Fosson, Assessore Fosson, ma per lei innanzitutto e per noi tutti faccia la stessa operazione che ha fatto ieri e rifacciamo... non è un giro dell'oca, si azzera come sulla delibera degli anziani, ci confrontiamo serenamente nelle prossime due settimane in Commissione, in V Commissione. I dati che ci hanno fornito gli enti gestori io penso che possano aiutarci, le considerazioni che le famiglie ci hanno fatto in queste settimane pubblicamente all'interno della Commissione ci possono aiutare. I dati collega Restano...collega, lei è Presidente della Commissione, lunedì 13 noi abbiamo chiesto un piccolo report, ma per discutere oggi serenamente e per far capire ai valdostani qual è la vostra scelta, dove riducete, qual è l'importo che portate a casa, perché fate queste scelte. Era per far fare bella figura a voi, perché dietro c'erano indubbiamente degli scenari, delle proiezioni, è un lavoro dotto, un lavoro ben fatto, costruito. Politicamente poi poteva essere condiviso o no da noi, ma dietro l'architettura aveva fatto sì che aveva portato ad una scelta di natura politica su dati scientifici, su dati corretti, su dati liquidati, pagati dall'Amministrazione pubblica. Lei oggi ci dice...mi scusi Restano, c'è un buon rapporto da un punto di vista...come posso dire? personale, ma lei non può venire a dirci che, dopo dieci giorni gli uffici dell'Assessore Fosson, coordinatore, dirigenti, funzionari non hanno potuto fare questo report? E la delibera è stata scaricata un mese fa, no, non possiamo affrontare così serenamente i dossier, non possiamo. Penso che nei confronti dei cittadini valdostani non possiamo affrontare i dossier in questa maniera, perché chi ci ascolta ci direbbe: "ma andate tutti a casa", e probabilmente avrebbero ragione. Dato che non ci stiamo, gradiremmo avere da parte vostra un metodo di lavoro diverso e, se c'è la volontà di mettere in campo un metodo di lavoro diverso, fatelo!
Ieri avete fatto forse la cosa più saggia che potevate fare: tornare, azzerare quella delibera e ripartire da zero in Commissione. Fatelo su questa delibera, non pacioccate come al mercato: "ma betèn ià euncô 10 euro" (traduzione letterale dal patois: "ma mettiamo via ancora 10 euro"), ma stiamo parlando di persone, chi ci sta ascoltando ci prende praticamente per ridicoli! Principalmente voi, perché non è una nostra scelta, però ascoltateci su questa proposta che oggi vi facciamo. Volete fare il muro contro il muro duro? Noi sappiamo come funziona, eh, lo sappiamo molto bene, nei corridoi, nella pausa pranzo diversi Consiglieri di maggioranza: "eh, ma lo sai Albert come funziona?", "no, non so come funziona...", "questa è una decisione del Presidente", ma allora ditelo qua all'interno del Consiglio che non è una vostra decisione! "Non possiamo fare nulla", ma come non potete fare nulla? Siete dei numerini o eventualmente portate l'espressione del vostro territorio? Sempre...ripeto: sto parlando politicamente avendo...come posso dire? un'attenzione particolare a tutti, ognuno ha la propria dignità, particolarità, espressione da mettere in campo. Allora, quando le cose vanno bene, il merito è di tutti e, quando le cose vanno male, la colpa è del Presidente Rollandin? Mi chiedo e chiedo a voi Consiglieri, perché queste...ho incontrato quattro Consiglieri di maggioranza oggi dalle 13,30 alle 15,30 e tutti e quattro mi hanno detto la stessa cosa: "Albert, non si può modificare, perché è stato deciso così. Abbiamo cercato..." e la mia domanda è stata: "ma avete cercato cosa? Avete delle proiezioni, avete a monte...è stato fatto un lavoro di quantificare...i 900 euro da dove arrivano? Al di là della richiesta dei sindaci di aumentare un po' dagli 850, la qualità del servizio sarà garantita? Non vi dicono le famiglie che è impossibile abbassare la qualità e aumentare le tariffe?". "Sì", ebbene, non è forse il momento...Assessore Fosson, potete ritirare questa delibera che avete calato dall'alto e pacioccato successivamente, cercando in corsa, il treno era in corsa, di modificare e far capire che qualcosa stiamo facendo? Fate la stessa operazione che avete fatto ieri e non fate l'errore politico che, quando le cose vanno bene, il merito è di tutta la maggioranza e in giro, eh, il merito è di tutti, quando le cose invece sono imposte, così viene detto, il demerito è del Presidente Rollandin.
Io penso che questo sia uno dei temi che dovremo affrontare serenamente durante il dibattito della finanziaria la prima settimana di dicembre, abbiamo un mese e mezzo, c'è spazio, c'è la possibilità...io ritengo, noi riteniamo che l'unica cosa giusta che si può fare, perché oltretutto poi, al di là delle affermazioni, è inutile che ci mettiamo a leggere le considerazioni che i dirigenti hanno fatto...noi oggi non abbiamo dati, le voci non sono omogenee, piuttosto che cose già dette anche da altri colleghi, sulle tariffe il risparmio ovviamente è più limitato rispetto alla proposta, che è passata come esame di deliberazione, "il gioco si fa sulle direttive, sulla diminuzione dei costi, però ci sono troppi contratti disomogenei - queste sono tutte parole di qualche giorno fa di dirigenti, non di Chatrian che magari non può...non è né un giurista, né ha cognizione di causa - piuttosto sarà importantissimo costruire insieme i capitolati di gara..."
Presidente - Collega Chatrian, la invito a terminare.
Chatrian (ALPE) - ...finisco, Presidente..."...ma ad oggi tutto questo non si può fare, parliamo almeno di due anni": queste sono dichiarazioni fatte in audizione una settimana fa, proprio vista l'incertezza, visto e considerato che non c'è scientificità della vostra partenza, delle vostre scelte, fate un passo indietro, ritirate la delibera e partiamo da zero come ieri avete saggiamente fatto sulla delibera degli anziani.
Presidente - Grazie. La parola al Consigliere Fabbri.
Fabbri (UVP) - Grazie Presidente.
Vorrei anch'io nuovamente rinnovare l'invito a ritirare questa delibera, anche in seguito al nuovo impegno che noi chiediamo con la nostra risoluzione, cioè quello di audire tutte le cooperative che si occupano di questo settore, per avere, come dicevo già nel mio primo intervento, un quadro che sia ben chiaro, di quelle che sono le spese e come vengono gestite quelle che sono le necessità di questi nostri asili, perché questo costo ottimale che è stato, come già detto, determinato, a nostro avviso, come ci siamo accorti anche dall'audizione, in modo completamente...come possiamo dire? anomalo, non basato su quelli che sono stati degli studi fatti approfonditamente.
Io, quando c'è stato lo studio sul costo ottimale delle microcomunità e ci è stato presentato, ricordo perfettamente come sia stato fatto lo studio approfondito, dopodiché, dopo aver esaminato a fondo tutte quelle che erano le voci di tutte quante le microcomunità della Valle d'Aosta...ora, mi sembra che uno studio altrettanto approfondito non sia stato fatto su questo. Abbiamo il tempo ancora, come diceva il collega Chatrian, di farlo, di avere...di costruire su dati oggettivi quelli che possono essere i costi ottimali...e le spese e i tagli che dovremo affrontare. Se noi riusciamo ad avere questa consapevolezza, sicuramente verrà anche accettato, se si dovranno fare dei tagli, dai nostri concittadini. Io invito però di nuovo tutti i colleghi a ripensare a questo tipo di lavoro che bisogna fare, un lavoro più coordinato, un lavoro più approfondito, un lavoro che ci possa effettivamente rendere edotti e sicuri di quello che andiamo a fare; lo faremo assieme, lo faremo approfonditamente, lo faremo a ragione veduta, perché solo così riusciremo a capire dove riusciamo a sostenere il discorso del sociale in Valle d'Aosta. Questo tipo di approccio, di studio scientifico, di studio serio di queste cose verrà poi applicato a tutti i settori del sociale, così riusciremo anche, come dicevo, a fare percepire, a far capire ai nostri concittadini che si sta facendo un lavoro serio, che tutto il sociale verrà rivisto e verrà rimodulato a seconda delle nostre possibilità, ma nel senso della giustizia, nel senso soprattutto della consapevolezza.
Si dà atto che dalle ore 17,15 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.
Follien (Presidente) - Grazie Consigliere Fabbri. La parola al Consigliere Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Parto da dove ha terminato il collega Bertschy, nel senso che veramente noi crediamo e siamo convinti che questa sia la partita per il futuro della Valle d'Aosta. Noi ci crediamo, abbiamo probabilmente messo...anzi metteremo in secondo piano anche gli altri contenuti delle mozioni, perché per noi questa è una battaglia sulle prospettive e sul futuro della Valle d'Aosta. Quando il collega diceva che il nostro sistema che abbiamo creato e di cui ci siamo vantati per anni...soprattutto riferito al sociale, ma anche il sistema di prospettiva della Valle d'Aosta, per cui vale anche in merito a quelle proposte che voi ci avete garantito, vale a dire i milioni a disposizione per mettere in piedi i cantieri per ovviare al disagio di una categoria che ha manifestato tutta una serie di problematiche, cantieri da affidare in economia, con il sistema della rotazione, che andavano nel senso di creare quell'occupazione...perché, vede Assessore, noi siamo convinti che sia importante andare nel senso delle politiche attive e non delle politiche passive. Su questo non c'è ombra di dubbio, per cui fa anche piacere che il collega Donzel l'abbia ricordato questa mattina, ma nello stesso tempo non vogliamo neanche azzerare, o comunque mettere i titoli...su un sistema che alla Valle d'Aosta ha dato tanto.
Io, quando le ho parlato del discorso legato agli anziani, le ho detto, Assessore, che noi avevamo...la politica aveva illuso una serie di categorie, lì era riferito chiaramente al passaggio da ADEST ad OSS, qua è riferito a quel ruolo di educatori di cui noi, proprio perché siamo stati i primi a raggiungere lo standard di Lisbona, abbiamo creato quella attenzione soprattutto...vale per il discorso ADEST, vale per il discorso OSS, educatori, vale anche per il discorso infermieristico legato alla qualità della sanità...noi per anni abbiamo detto che il futuro era legato a questo tipo di servizi alla persona.
Quando le dico che ne va di mezzo quello che è il futuro della Valle d'Aosta, legato a quelle che sono le risorse finanziarie...io, Assessore, le dissi che mi meravigliavo che un politico della sua esperienza si fosse svegliato a metà estate per accorgersi che un mondo era finito, che le risorse a disposizione erano molto meno e in quest'aula lei disse: "ma voi non sapete che situazione, che prospettive abbiamo per il futuro". Quel senso di accettazione, di voglia di non più lottare per quelli che sono dei diritti dei valdostani lei l'ha manifestato pubblicamente in quest'aula, ma quello che fa specie è che lei con la sua esperienza non abbia recepito quanto noi è due anni e mezzo che diciamo, che denunciamo in questo contesto, vale a dire che una serie di accordi che...giustamente, come ha detto il collega Bertschy, non stiamo a sindacare chi li ha firmati, sono accordi che non hanno più alcun senso in prospettiva della Valle d'Aosta: dico questo perché in sede di Commissione il collega e Assessore alle finanze ci ha ricordato che l'apporto con cui la Valle d'Aosta dovrà contribuire allo Stato sarà di 243 milioni.
Bene, io ricordo ancora che una realtà come Trento, che ha più di 5 miliardi di bilancio, contribuisce per questo famoso accordo dove noi mettiamo 243 milioni per 340 milioni, ora mi si dirà che è il metodo di calcolo, il SIOPE...sono termini tecnici che non voglio neanche sfiorare, io quello che voglio dire è che in questi anni non si è fatto nulla per cambiare. È chiaro che se lasciano ad un accordo tra Regioni il metodo di calcolo di questo riequilibrio della finanza pubblica, chi paga di meno difficilmente alzerà il ditino e dirà: "no, scusate, voglio contribuire". Allora, il vero problema è politico, è di prospettiva, noi possiamo ragionare su un progetto e avere delle visioni diverse, non possiamo ragionare su visioni diverse quando il progetto non esiste. Voi in questo momento siete il vuoto dal punto di vista progettuale, dal punto di vista amministrativo, non avete idea, vi svegliate al mattino, sparate nel mucchio, chi cade cade: questa è la teoria con cui cercate di amministrare questo momento di difficoltà della Valle d'Aosta, ma non ha senso questo, non ha alcun senso!
Le dico qualche cifra: l'operazione che noi le avevamo chiesto e presentato nella risoluzione in termini economici costava forse meno di un milione di euro. Non l'avete accettata, noi potevamo fare anche, se vogliamo, strumentalizzazione politica, potevamo dire: non l'accettiamo l'1 a 8, continuiamo a cavalcare l'1 a 6, non l'abbiamo fatto, perché abbiamo capito che un sistema comunque andava rivisto, ma tra questo e chiederle veramente di provare a mettersi al posto di quei lavoratori che perderanno il posto...e non capire che un milione di euro potrebbe veramente essere quella clausola che legittima o comunque in parte salvaguardia questo tipo di riforma, di riorganizzazione...ma penso che sia il minimo sindacale, un minimo sindacale ma per chi crede o era seduto in prima linea quando si parlava di politiche familiari.
Collega Lanièce, ma questi tavoli li ha seguiti? Ora è inutile che lei mi venga a dire cosa avete peggiorato di meno. Ditemi, dite qual è la differenza tra le tariffe di prima e quelle di adesso, non dire che con questo, rispetto alla prima proposta che era fuori da ogni senso, risparmiamo "X", dite quanto grava sulle famiglie, ditelo! Penso che l'abbia detto anche il Forum delle famiglie che il servizio era il più caro d'Italia, non ce lo siamo inventati noi, era scritto sul Sole 24ore, era scritto ovunque. È un servizio che è il più caro d'Italia, ora noi lo facciamo più caro del più caro diminuendo la qualità del servizio. Io penso che probabilmente a chi ha ideato questo gli daranno il Nobel della...ma veramente io penso che sicuramente l'affideranno non solo il discorso delle politiche amministrative o del bilancio della Regione, l'affideranno anche probabilmente il bilancio dello Stato, lo nomineranno ragioniere di Stato, perché penso che un luminare del genere indubbiamente...ecco, avrà delle prospettive in questo senso.
Arrivo a quella che poi è la nostra preoccupazione, perché se a fronte dei 74 milioni di tagli, e probabilmente saranno anche di più...il resto sarà qualche accorgimento politico, perché le dismissioni di immobili o il mettere dei mutui a pareggio in conto investimenti...poi i conti li facciamo tornare, ma non è un grosso problema, ecco, è un grosso problema per la Valle d'Aosta, per la prospettiva del futuro della Valle d'Aosta. Ora, se anche fossero 74 milioni, la differenza...se voi sacrificate 40 posti di lavoro per un milione, cos'è avrete altre 74 idee lungimiranti per fare altre 74 operazioni del genere? Io non so, veramente non so.
Ora, e arrivo a quelle che sono probabilmente delle sensibilità, io le chiamo sensibilità personali e scelte di partito. Io personalmente non mi scandalizzo mai se ci sono delle scelte personali, delle sensibilità personali, delle scelte di partito, a parte che non vadano a ledere quello che è l'interesse dei cittadini valdostani. Quando qualcuno ha scelto di passare in maggioranza...io l'ho detto e ripeto che non ho nessun problema a dire se determinate scelte porteranno dei vantaggi e delle sensibilità diverse, bene, se queste sono le sensibilità di sinistra su una cosa come il sociale, Dio ci salvi, ma veramente Dio ci salvi! Quando le ho citato quello che ha detto il Presidente della Regione Chiamparino...adesso ve lo leggo perché prima mi era sfuggito: "se sono obbligato a scegliere, salvo l'asilo nido, salvo l'assistenza agli anziani e le politiche per la casa, sul resto c'è poco da scegliere, se non ci sono soldi, si taglia". Questo lo ha detto Chiamparino, Presidente, l'ha detto un Presidente che ha probabilmente altre sensibilità e che ha deciso di fare altre battaglie, pur essendo in una situazione drammatica, perché è stato chiarissimo: ha detto che se non interviene il Governo, probabilmente non ci saranno...ci sarà da commissariare la Regione. Ora, questo è quanto noi crediamo.
Termino dicendole, Assessore, che penso che la nostra sia una proposta di buon senso, le chiediamo di ridiscutere in Commissione questo provvedimento e queste delibere e le chiediamo di ridiscuterle perché assieme e con la finanziaria del 2016 vengano fatte delle scelte in questo senso. Non si prenda questa responsabilità da solo o, meglio, non se la faccia imporre dai soliti noti. Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Viérin.
Viérin L. (UVP) - Abbiamo sempre sostenuto che una comunità che non investe sui suoi giovani, sul suo futuro è una comunità che non ha avvenire e ci dispiace, l'abbiamo detto in tutti i modi in queste settimane, siamo ancora qui oggi in quest'aula per dire che questa scelta sugli asili nido, come altre scelte di quest'ultimo periodo, in previsione bien évidemment del bilancio di previsione e del triennale...sono scelte scellerate che cancellano un modello su cui la Valle d'Aosta ha investito, soprattutto un modello che la Valle d'Aosta ha fatto percepire alla comunità, facendo investire i privati in certi settori, facendo sì che in certi settori ci fossero anche in termini occupazionali delle prospettive che oggi vengono cancellate con una delibera.
Abbiamo ascoltato con interesse gli interventi dei colleghi di maggioranza e ci dispiace sentire che il Presidente Restano dica che siamo arrivati al momento in cui bisogna rivedere un modello, sì, peccato che abbiamo iniziato a rivederlo l'anno scorso e che non ci si è mai riuniti in un anno, Presidente, e che non siamo stati coinvolti né dai sindaci, né dall'Assessorato per cercare...già l'anno scorso su sollecitazione degli operatori...per rivedere un modello che loro chiedevano e accettavano di rivedere, vista la crisi, ma che non chiedevano di cancellare da un giorno all'altro. L'anno scorso siamo riusciti a sventare questa cosa con la finta promessa...abbiamo continuato a credere alle vostre parole che poi ci saremmo confrontati, avremmo visto, avremmo condiviso, anche altri colleghi erano con noi e oggi hanno idee diverse... Oggi in modo unilaterale, tanto per ricostruire il tutto, con una delibera si rivedono i parametri, i rapporti, le quote, si va all'Assemblea dei sindaci, si prendono in giro anche i sindaci a questo punto, perché se almeno ci fosse stata la condivisione con loro, forse ci sarebbe stata una discussione. Lei ha detto che i sindaci hanno votato convinti...non convinti, sono stati obbligati, perché è stata posta loro davanti al naso una delibera che loro dovevano accettare.
La presa in giro maggiore è stata quella nei confronti della Commissione ancora quest'anno e la presa in giro nei confronti degli operatori, che qualcuno ritiene probabilmente operatori che non hanno neanche il diritto di parlare del loro futuro: "eh, loro lucrano", ma che lucrano! Queste sono persone che hanno investito la loro vita su un settore in cui l'Amministrazione aveva fatto credere che ci sarebbero state prospettive e che danno posti di lavoro, centinaia di posti di lavoro: dagli operatori ai cuochi. L'abbiamo sentito in commissione, insomma, eravamo tutti lì, un po' più coraggiosi forse in Commissione rispetto all'aula. Allora, oggi il discorso è tutto politico, altri colleghi lo hanno anticipato: qui ci sono visioni diverse, quindi qualcuno cerca di difendere il lavoro fatto in Commissione, noi non crediamo che la Commissione sia stata minimamente coinvolta, lei per primo Presidente Restano, perché altrimenti prima della delibera del Governo avremmo fatto tutta questa discussione che abbiamo fatto in aula, che abbiamo fatto nelle Commissioni e si sarebbe arrivati forse ad una sintesi, che oggi ancora non c'è, perché voi avete delle idee, noi abbiamo fatto delle proposte concrete, voi controproponete 48 settimane per il periodo di apertura massima, invece che 50; come costo ottimale voi 900 per gli asili nido, 400 per la garderie, noi diciamo: 1.020 e 550.
Ancora: la questione delle quote...il rapporto, qualcuno ha detto che non abbiamo neanche contestato che è quello che rende veramente il servizio difficile, ma chiunque abbia lavorato nel settore della prima infanzia, dei bimbi, degli asili sa benissimo che il rapporto è qualcosa di fondamentale. Allora, oggi venire in aula attraverso una mozione, che poi ancora discuteremo...e, a fronte di una nostra richiesta che cerca di ponderare ciò che gli operatori, quelli che, secondo quanto qualcuno dice, lucrano...una mediazione fra quello che gli operatori hanno proposto e ciò che l'Amministrazione aveva tagliato, cercando di fare una proposta di buon senso. Avete una visione diversa, non c'è problema, però almeno non venite qui a prenderci in giro, perché questa è una presa in giro dopo tutte le riunioni che sono state fatte!
Noi abbiamo semplicemente chiesto che ci fosse una chiarezza, perché abbiamo anche percepito che, insomma, in una maggioranza che di certo non è granitica - non lo è mai stata, e non lo è neanche adesso - ci sono persone che poi hanno un po' degli atteggiamenti diversi. Noi vogliamo che qui in quest'aula sia chiaro quali sono le posizioni, chi ha fatto certe proposte concrete per salvaguardare quella che è una qualità, quella che è un'accessibilità alle famiglie, perché sappiamo benissimo che con certe rate non ci sarà l'accessibilità, ed è stato detto in Commissione. Sapete cosa sta succedendo? Che qualcuno si sta già sostituendo alle cooperative, organizzandosi simil lavoro sommerso, magari con delle mamme che tengono i bimbi di altri: questo è l'indirizzo che noi vogliamo dare? Allora basta dirlo, basta dire che oggi la Valle d'Aosta decide di rivedere completamente il suo welfare, ma, secondo noi, non si fa così, non si fa con una delibera che poi si modifica e non si fa sapendo a ritroso i soldi che non ci saranno, cioè vogliamo fermarci un attimo e vogliamo dire dove la Valle d'Aosta vuole andare? Vogliamo dirci quali sono le priorità? Perché questa crisi, che oggi si fa più pressante e che deriva da rapporti con lo Stato principalmente, è frutto di accordi e comunque di dilazioni e di tagli che negli anni si sapeva sarebbero arrivati, non è stato un fulmine che è arrivato quest'anno! Si sapeva che negli anni ci sarebbero stati dei tagli, che ci sarebbero state delle diminuzioni e, malgrado questo, i 100 milioni di euro per il cartongesso del Casinò li abbiamo trovati e un anno e mezzo fa! I bimodali...vogliamo fare altri esempi? In questa legislatura ne abbiamo parlato tante volte e oggi ci si accorge che i soldi sono pochi e che dobbiamo tagliare gli asili nido, piuttosto che le microcomunità, piuttosto che la scuola, piuttosto che altre cose. Allora, è questo che noi contestiamo e questo è il luogo del dibattito, ma non ci si può nascondere dietro queste cose.
Noi sappiamo ciò che diciamo perché abbiamo anche amministrato, non abbiamo sempre fatto opposizione, abbiamo amministrato e sappiamo che non è col populismo che si risolve la questione. Noi abbiamo cercato di dare delle soluzioni, perché la crisi c'è e assieme a ciò che diceva il collega Bertschy, che attraverso questa mozione sulla solidarietà in parte alla Catalogna e la nostra idea di protestare contro Roma per questa situazione paradossale di attacchi e di annientamento dell'autonomia...noi crediamo che nell'attesa che - speriamo - questo fronte comune si crei almeno sul tema della difesa dell'autonomia...noi non ci stiamo che voi in modo unilaterale e senza una visione del futuro alternativa continuiate ad andare a tagliare di qua, di là i settori dal turismo fino appunto agli asili nido pensando di avere un approccio unicamente economico e non pensando che..."vabbè, i soldi sono meno e quindi cosa ci inventiamo? Dove andiamo a risparmiare realmente se non vogliamo toccare le famiglie?" chi crede nella famiglia...ma non basta mettere nei programmi elettorali le cose in cui si crede! E poi qualcuno dice: "ah, ma voi avete firmato l'appello alla famiglia". Sì, noi oggi stiamo dimostrando, anche chi non ha famiglia, che noi al futuro delle nostre generazioni ci crediamo e non vogliamo che questo servizio venga meno e non facciamo delle questioni personali e di chi le gestisce queste cose, perché chi le gestisce, se le gestisce bene, ha diritto di gestirle, se le gestisce male, incorre - e su questo pensiamo che l'Assessorato sia molto ligio - nei provvedimenti del caso.
Non entriamo quindi nel merito del lavoro degli altri, perché il lavoro in Valle d'Aosta sugli asili nido è sempre stato fatto in modo più che ottimo, eravamo l'eccellenza d'Italia, lo ha detto il collega Gerandin. Noi vorremmo che questo potesse continuare con dei sacrifici che sappiamo benissimo...il bilancio lo vedremo quando ce lo presenterete. Nei rivoli di questo bilancio e delle partecipate questi soldi si possono trovare, è chiaro che bisogna fare un ragionamento complessivo, cosa che non state facendo, vi state facendo la guerra dei poveri, tra l'altro, tagliando tutti i settori, senza una visione d'avvenire: questa è la nostra idea che piaccia o che non piaccia, è sotto gli occhi di tutti e quest'autunno, quest'anno prossimo sarà un anno molto difficile, di scelte che noi non riteniamo giuste, perché non inserite in una visione d'avvenire diversa della nostra Valle d'Aosta: è questo che ci fa male, è per questo che ci scaldiamo ed è per questo che non ci ritroviamo nelle azioni che voi state portando avanti. Ci dispiace, perché probabilmente invece certe sensibilità diverse sulla famiglia ci sarebbero anche, ma sono condizionate da altre sensibilità che si sono innestate, perché sennò non ci sono altre giustificazioni a questa cosa e ci dispiace se, per mantenere a tutti i costi delle posizioni e dei posti di potere, bisogna mandare a rotoli quello che si è costruito negli anni, questo ci fa male. Noi non rinunceremo a lottare, né oggi né in futuro, per riportare quello che è un modello, anche nella crisi, nel quale noi crediamo e che può rappresentare veramente ancora una prospettiva, perché sono centinaia le persone che ci lavorano, sono migliaia i bimbi in tutto l'indotto che aderiscono attraverso le famiglie a questi servizi ed è questa la Valle d'Aosta che noi vorremmo continuare a vedere. Grazie.
Presidente - Grazie. Siamo sempre in discussione generale. Ci sono interventi? Se non ci sono più interventi, chiudiamo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per la replica, la parola all'Assessore Fosson.
Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente.
Certo, non è facile intervenire, questo è evidente, perché tante cose sono state dette e vi assicuro che molte sono state anche ascoltate. Tutti noi, con senso di responsabilità, abbiamo analizzato il problema degli asili nido, che continuiamo a dire che siano fondamentali per il futuro della Valle d'Aosta. Sono d'accordo, è un servizio di eccellenza, però dall'altra parte ci chiediamo se questo servizio ha ancora una sostenibilità rispetto a come era impostato. Certo, mi si può dire: "magari potevi gridare di più, importi di più". Sicuramente nell'ambito generale esiste un problema di reperimento di risorse, non ce n'è più da nessuna parte, ma forse in questo settore ci sono ancora margini e quindi si cerca di vedere se in tale ambito ci sono degli sprechi e si può dare corso alle ottimizzazioni.
Direi solo alcune cose, perché mi sembra che su questo ci siamo già espressi. Il mio compito è sicuramente quello di cercare di lavorare il più possibile per mantenere questi servizi in cui crediamo e anche quello di utilizzare al meglio le risorse che abbiamo affinché questi servizi rimangano. Ora, quasi tutti hanno detto - e questo mi è sembrato corretto - che il sistema va cambiato. Certo, siamo partiti tardi, ognuno si analizzi, io per primo, a capire che così non si poteva più andare avanti; c'è chi lo diceva nel 2010 che il rapporto ottimale non poteva più essere 1 a 6, ma si pensava che questo potesse essere posticipato, così come la valutazione del costo standard, che pensavamo di attuare a dicembre; nel frattempo si sono prospettate altre ipotesi di soluzioni, per cui non si è fatto nulla di tutto ciò. Questo era un sistema che andava riformato, perché profondamente in crisi, e non per i cambiamenti che adesso abbiamo posto in essere noi.
Si parlava stamattina del modello di Aosta, la cui domanda era molto maggiore dell'offerta, e questo era un dato di fatto; certo, le rette erano alte perché i costi erano alti e non si può pensare che le stesse possano diminuire se non si abbassano i costi: questo ho cercato di dirlo ieri, perché la prima infanzia è un settore su cui bisognava intervenire in fretta; certo che se l'avessimo capito prima! Sono d'accordo che abbiamo indirizzato in quel contesto delle figure con determinati presupposti professionali e poi il mondo, invece, è andato progressivamente in una direzione diversa questo è l'aspetto più delicato e più difficile da affrontare, fermo restando il percorso che abbiamo voluto fare, con una delibera da sottoporre al CELVA e in Commissione.
C'era la possibilità sicuramente di raccogliere tutte le altre sensibilità e di fare un lavoro più preciso. Il tutto è stato portato in Commissione, in cui mi è stato chiesto: "ma è già tutto deciso?". A quel punto ho risposto: "la Commissione è sovrana e potrà decidere quali audizioni fare, e chi sentire". L'apertura a un dialogo in Commissione mi sembra che ci sia stata come mi sembra che la risoluzione di oggi, permettetemi, voglia interrompere un po' quel cammino. Gerandin diceva: "si lavora così bene in Commissione", allora perché non potevamo, mi scusi, lavorare in Commissione. Quello che vengono a dire i sindacati domani non è importante per vedere queste proposte? Se si è deciso di fare le audizioni, facciamole tutte, dopodiché alla fine ci ritroviamo e cerchiamo di fare una sintesi.
Andava anche cambiato questo sistema perché come dicevo le rette erano alte, ma mi permetto di dire che erano anche molto squilibrate, perché chi aveva 30 mila di ISEE pagava come chi aveva 50-60 mila di ISEE, tranne il fatto che alcune strutture avevano deciso di aumentare l'importo da 620 a 700. Il lavoro fatto accogliendo tutte le sensibilità è stato proprio quello di riportare il costo base ad un costo prefissato. Gerandin ci ha detto: "qualcuno su questi conti ha sempre fatto il furbo", e abbiamo visto anche noi che i conti e i numeri non tornavano, però, dopo le prime segnalazioni è stato rifatto un lavoro di approfondimento e l'ultimo quadro che è stato presentato non si può dire che sia farlocco. I dati quindi ci sono. Mi dispiace di non esserci stato all'audizione del Sindaco...che abbia detto: "ma questi dati non ci sono...", eccetera, il Sindaco, come tutto il CELVA, ha una commissione con tecnici che hanno lavorato su questo e Gerandin sa benissimo chi ha lavorato sul costo ottimale. Quando noi siamo andati a confrontarci col CELVA non è che i sindaci hanno avuto la delibera e basta; ci sono stati diversi incontri con la Presidenza, e i confronti istituzionali ci sono stati, così come ci sono stati dei confronti informali con le cooperative, le quali, come diceva giustamente Guichardaz, formularono diverse proposte e nella prima di queste per loro il costo ottimale era 950.
Ricordo che in tutta Italia i costi ottimali sono molto, molto più bassi. Mi sembra però che qui, proprio per salvare un sistema, si sia sicuramente modificato l'impianto, ma anche se nessuno ne parla, la flessibilità degli orari è stata accolta molto positivamente, no? Il permettere ai bambini in via sperimentale anche di sei mesi di entrare nel nido mi sembra un fatto positivo. L'aver previsto di mantenere le tariffe praticamente uguali per la fascia più bassa, sotto i 6 mila di ISEE, è un'altra cosa positiva. Però domani avevamo pensato anche di portare diverse proiezioni in Commissione su questo, per verificare i dati su chi ha 6 mila di ISEE, chi è monoreddito, paga un affitto, anche in relazione al discorso dei finti poveri, che sappiamo tutti, per cui le fasce minori sono rimaste praticamente uguali: da 15 mila euro a 32 mila euro le rette diminuiscono: Voi mi dite: "diminuisce la qualità e aumentano le rette", ciò non è vero, per la grossa fascia che utilizza gli asili nido, cioè per chi ha due genitori che lavorano: Con un ISEE da 15 mila a 32 mila, la retta diminuisce e in Commissione mi sembra di averlo evidenziato. In merito al costo pari a 900 euro, noi con i nostri esperti, avevamo fatto delle proiezioni attestandoci a 850, mentre il CELVA ha poi corretto la cifra a: "900". Abbiamo chiesto a novembre a INVA un nuovo sistema informatico - per raccogliere tutti i dati, per averli disaggregati in modo preciso, e questo entrerà in funzione nel giro di poco tempo, però nel frattempo c'era una situazione che andava sanata rispetto al fatto che c'erano asili nido che non avevano più una domanda, con un nuovo modello organizzativo basato sul nuovo rapporto, 1 a 8 che secondo noi ci sembra quello ottimale, e che è presente in tutto il resto d'Italia; in Lombardia tale rapporto è rivolto a una fascia di bambini con età dai tre mesi ai tre anni.
Le cooperative che gestiscono i servizi per la prima infanzia saranno retribuite per 48 settimane e mi sembra anche giusto che i bambini da uno a due anni stiano ogni tanto con la famiglia per un aspetto educativo. Le stesse cooperative con la nuova flessibilità avranno la possibilità di accettare turisti e anche questa è una nuova soluzione. Io auspico che il confronto in V Commissione continui e ringrazio anche i Consiglieri della maggioranza che si sono espressi, per concludere un percorso che se non altro valorizzi, permettetemi, le cooperative, e valorizzi il positivo che è stato fatto nel tentativo di cambiare in modo anche resistente rispetto alle poche possibilità.
Sui tagli ne ha parlato chiaramente il Presidente. Quanto risparmiamo con il passaggio da 1 a 6 a 1 a 8? Noi abbiamo stimato una cifra pari a 1 milione e 3. Non vi posso ancora dire quanto ci sarà in bilancio, ma cercheremo di avere il più possibile. Su quanto dei 900 euro verrà pagato dalle famiglie, come previsto dalle nuove tariffe, si arriverà ad una contribuzione pari al 28 percento e la restante quota verrà calcolata nella proporzione uguale a prima. Rispetto a quello che diceva Gerandin, e in questo io sono d'accordo anche con lui - abbiamo due centrali di pagamento. Forse nella finanziaria ci sarà la possibilità di vedere, come per altri settori, di avere una ripartizione più giusta. Altro io non ho da dire.
Presidente - Grazie Assessore. Ci sono interventi per dichiarazione di voto? La parola al Consigliere Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Ho ascoltato attentamente quanto ha detto, Assessore, mi pare che lei o viva una realtà tutta sua, o abbia una visione di un film tutto suo, oppure si sia addormentato e si sia svegliato ai titoli di coda, veramente...
(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)
...no, ma quello che ha detto, scusi, ma non ha nessuna logica e nessuna...ma, allora, lei dice: "negli asili nido senza più domande". Allora, le ricordo, Assessore, che la quota capitaria veniva trasmessa sugli asili nido effettivamente occupati, sulla quota dell'occupazione degli asili nido, per cui tolga via la falsa storia che veniva pagata sui posti autorizzati. Prima considerazione. Non possiamo diminuire le rette sennò si riducono i costi...come?
(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)
...guardi che l'hanno controllato, io le posso garantire che hanno controllato: venivano pagati sull'effettiva presenza; se poi lei ha altri dati, me li faccia avere, perché a me risulta quello.
Sul diminuire le rette..."non si possono diminuire le rette, sennò si riducono i costi", ma abbia pazienza voi per "ridurre i costi" cosa intendete? Abbassare la quota di riferimento? Questa è la riduzione dei costi? La riduzione dei costi così sono 40 persone a casa, non ci sarà nessuna riduzione dei costi, c'è la riduzione della qualità dei servizi. Lei ha visto un altro film, ma veramente! "La Commissione è sovrana" lei ci viene a dire, scusi, che era riferito alle audizioni? Lei, Assessore, viene a condizionare il Presidente di Commissione sulle audizioni? Guardi che le ho letto il mio passaggio in Commissione, era...
(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)
Bertschy (fuori microfono) - ...è possibile poter parlare con il silenzio?
Si dà atto che dalle ore 17,55 riassume la presidenza il Presidente Marco Viérin.
Viérin M. (Presidente) - Assessore, per cortesia, cerchiamo di evitare gli interventi fuori microfono. Consigliere Gerandin continui il suo intervento.
Gerandin (UVP) - ...la ringrazio. Allora, glielo ho letto prima, io le ho chiesto in Commissione: sono un diktat assoluto questi 900? Sui 900 si può ragionare? Lei ha detto: "la Commissione è sovrana", ma era riferito ai 900 euro, non alle audizioni!
Lei non venga a cambiare le carte in tavola, lei non può cambiare le carte in tavola come le conviene! E le chiederei conferma, Presidente, su questo..."finite le audizioni decideremo", ma che decideremo? Se lei ormai...queste delibere sono blindate! Noi le abbiamo chiesto e le ripeto...lei ha due possibilità...a noi veramente non ci importa assolutamente nulla di mettere la bandierina su questa proposta...lei ritiri queste delibere, ne riparliamo in Commissione, facciamo il percorso che abbiamo deciso di fare per gli anziani, ne parleremo, ne discuteremo quando parleremo della finanziaria: questo è di buon senso! Se lei lo farà - a noi ce ne importa proprio zero di piantare la bandierina su una cosa del genere -, se ne prenda lei tutti i meriti, guardi, le dirò pure: "bravo!", ma lei non ha il coraggio di farlo, perché lei dipende da qualcuno, lei non è autonomo! Lei sa piangere, lei è bravissimo ad andare ad impietosire...ci mancherebbe!
Sui 6 mila dell'ISEE...no, scusi, sui costi ottimali in Italia, beh, certo, guardi, il costo ottimale in Italia è più caro, nessuno l'ha negato questo, però...e qua veramente mi riallaccio un po' a quello che diceva il collega Guichardaz che mi pare che in un intervento abbia detto: "beh, noi...", io c'ero quando abbiamo discusso i contratti che sono più cari, perché è stato riconosciuto...", cos'è? Vogliamo tornare indietro, rimettere in discussione un percorso che noi avevamo condiviso, per cui noi sappiamo che in questo momento i contratti sono il 18 percento più cari? Allora, la soluzione alla crisi è torniamo nella media nazionale, togliamogli via anche questa differenza contrattuale...io sinceramente non so se questo è un modo di porsi.
Per quello che riguarda le commissioni di lavoro del CELVA, io al rappresentante del CELVA...guardi, ho chiesto espressamente in Commissione se questi dati erano frutto anche delle commissioni del CELVA, perché io so come lavorano le commissioni del CELVA e normalmente lavorano con accuratezza. Ho detto: "mi sembra strano", perché c'erano queste anomalie legate a quest'asilo che era stato aperto due mesi e mezzo. Mi è stato detto: "beh, noi questi sono i dati che ci hanno trasmesso, sono quelli che noi abbiamo esaminato". Ora, veramente stiamo parlando di un altro film, di un'altra cosa, non ha alcun senso neanche confrontarci, perché, quando uno non vuol sentire...non c'è miglior sordo quando uno non vuol sentire. Ora, ne prenda e ne tragga le sue conclusioni a livello personale. Non ho altro da dirle.
Presidente - Colleghi, se non ci sono altre richieste, adesso dovremmo discutere sulla mozione, poi mettere in votazione la mozione e poi le due risoluzioni...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...esatto, quindi è chiusa la discussione sulle due risoluzioni, apriamo la discussione sulla mozione. Chi intende chiedere la parola? La mozione è già stata illustrata, come da Regolamento, articolo 104...c'è qualcuno che prende la parola? Se non c'è nessuno, chiudiamo la discussione generale sulla mozione e la votiamo. La discussione generale è chiusa, si vota la mozione. C'è qualcuno che intende intervenire per dichiarazione di voto sulla mozione? La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Non è per dichiarazione di voto, ma utilizzo i minuti per dichiarazione di voto. Scusate, abbiamo discusso due risoluzioni, abbiamo fatto degli inviti, abbiamo parlato di cifre, di bilancio, di Ego Perron, del fatto che qui la trippa non c'è più, che i conti non stanno in piedi, di azzerare questa delibera che avete scaricato senza condividerla con nessuno, né enti gestori, né sindaci, né commissioni, né nessuno... Dov'è il Presidente di Commissione? Con il Presidente della V Commissione abbiamo chiesto: "ci fate avere due dati?"...neanche quello. L'Assessore Fosson ci ha detto: "ma è tutto ottimale, perché le mamme ci hanno detto che l'1 a 8 va bene, le cooperative ci hanno detto che va tutto bene..."
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...io non so che film avete visto in queste settimane però qualcuno del Governo...aspettiamo una presa di posizione sulla mozione che vi abbiamo presentato, scusate eh! Sul bilancio ci dite ancora: "vedremo poi cosa mettere o non mettere per la finanziaria 2016"...beh, qualche dubbio noi ce lo abbiamo ancora, sinceramente! Presidente Viérin, lei ci dice: "nessuno prende la parola", ma cortesia è che forse c'è una mozione, è stata illustrata e ampiamente discussa...qualcuno del Governo o della maggioranza o i colleghi della V Commissione che hanno partecipato al dibattito prendano la parola per illustrarci la loro posizione, se è possibile!
Presidente - Collega Chatrian, abbiamo già ripetuto prima...questo è il suo sollecito, quindi siamo tutti qui in aula e capiamo perfettamente le sue parole, però non ho la possibilità o la bacchetta magica per dire a qualcuno di prendere la parola o meno, quindi prendo atto solo di quelle che sono le richieste di intervento da parte dei colleghi in aula, lei questo lo sa perfettamente. Siamo in dichiarazione di voto sulla mozione...ha chiesto la parola il Presidente della Regione...no, il Consigliere Guichardaz prima, prego collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - È solo per concludere un po' l'intervento di prima, giusto per precisare alcune cose, perché... Riguardo intanto alla questione degli esuberi, allora noi siamo convinti - poi si possono fare delle simulazioni ma non si possono avere delle certezze - che questi esuberi che sono stati calcolati da alcuni gestori delle cooperative non sono corrispondenti ai numeri...diciamo a quelli reali. Sono delle simulazioni che hanno una loro ragion d'essere - probabilmente perché sono effettivamente valutate sui numeri - ma, come già abbiamo detto, il fatto di aver apportato una serie di migliorie rispetto alla delibera iniziale o al modello iniziale, quindi una maggior flessibilità, l'ampliamento a sei mesi, la possibilità, come diceva l'Assessore, di tenere aperto anche per 52 settimane, quindi di poter ampliare la platea ed eventualmente anche oltre i termini stabiliti, a fronte ovviamente di un contributo pubblico sulle 48 settimane, una flessibilità e un part-time...eccetera; noi siamo convinti che questo tipo di predisposizione della nostra delibera porti ad una riduzione consistente, se non addirittura ad un annullamento di questi esuberi così come sono stati rappresentati.
Gli esuberi qualcuno li ha così calcolati sulla base del rapporto 1 a 8, prendiamo atto a questo punto che praticamente tutti hanno ammesso che il rapporto 1 a 8 doveva essere probabilmente implementato, è una partita che si gioca oramai da anni. Qualche anno fa il Presidente del CELVA aveva preannunciato che il rapporto corretto sarebbe stato questo. Non si scandalizza nemmeno il Forum delle famiglie nel manifesto e nel documento che hanno mandato. Non avete neanche messo voi nella risoluzione come condizione il ripristino del rapporto 1 a 6, quindi questo rapporto di 1 a 8 è comunque un indice che non poteva non essere riallineato rispetto alla realtà nazionale.
Riguardo ai dati, ognuno ha i dati che ritiene un po' di poter interpretare. Le cooperative hanno fatto una loro valutazione sulla base di dati...io ho dei dati che derivano dalla mia precedente esperienza di sindacalista riferiti al 2009, 2010, 2011, dove si parla di un costo standard intorno ai 1.080 euro, dopodiché abbiamo questa tabellina che è stata consegnata anche a voi.
Io una cosa che vorrei far notare su questa tabellina...allora, questa tabellina mi convince ancora di più e ci ha convinto ieri l'audizione con i rappresentanti delle cooperative di fissare una volta per tutte un costo standard, e fin qua credo che siamo tutti d'accordo. La lettura di questa tabellina - e io prendo in considerazione, tra l'altro, delle strutture che possono avere anche delle omogeneità - mi porta a pensare che effettivamente il costo standard che noi abbiamo ipotizzato di 900 euro è un costo equo. Vi faccio due esempi: ieri è venuto il rappresentante dell'asilo di Verrès, che ha un costo standard di 1.222 euro a bambino, l'asilo di Verrès ha caricato però sulle spese...diversi capitoli di spesa - 36, mi pare, di capienza -: 80.000 euro di spese d'affitto, mi sembra 28.000 euro di acquisto generi alimentari, ha un rapporto tra personale educatore e personale non educatore, funzionario di sistema, che è un rapporto che non è in linea con i rapporti che sono stati stabiliti, per esempio, per l'asilo di Hône. Allora, siccome sono gli stessi gestori...l'asilo di Hône probabilmente ha fatto una valutazione più equa delle spese e finisce che i 1.222 di Verrès di quest'asilo nido diventano 794 ad Hône. Allora, o a Hône c'era un Sindaco che "impiccava" queste persone, che aveva fatto una valutazione che andava a contrarre eccessivamente, o a Verrès sono troppo munifici. Allora, siccome io conosco il Sindaco di Hône e so che è stata fatta una valutazione forse un po' strettina effettivamente, questo va riconosciuto, tant'è che i gestori si lamentano dicendo che sono proprio al limite...beh, io penso che 794...
Presidente - Collega...
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - ...mettendo dentro delle eque spese, definizioni di spese rispetto all'affitto e agli alimenti, eccetera... Vi do ancora due dati. Chiedo scusa solo per la questione...poi magari...non pensavo che ci fosse, insomma, questa limitazione di tempo rispetto alla discussione. Noi ci siamo documentati anche su altri...l'asilo Le Tournesol, per esempio - lo dicevamo ieri in Commissione che è un asilo privato accreditato, cioè che ha le stesse caratteristiche -, ha un costo di accesso per bambino a tempo pieno, compresi i pasti, di 656 euro. I costi standard in Emilia-Romagna calcolati in toto sono di 734 euro. Ora, noi incrementiamo e mettiamo dentro nelle marginalità le differenze, il costo più caro della Valle d'Aosta e dei contratti, eccetera...quando parliamo di 900 euro, secondo noi, poniamo un indice che è un indice...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...di mercato.
Presidente - Collega...
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - ...è chiaro poi che i datori di lavoro ieri hanno rappresentato una realtà che ovviamente è più vicina rispetto...
Presidente - La prego di concludere, collega.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - ...alla loro. Grazie.
Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Non faccia partire il tempo. Le suggerisco solo di cambiare il Regolamento: "Cognetta non può parlare", metterei una postilla in aggiunta così risolviamo il problema. Può partire ora, grazie.
Mi rivolgo all'Assessore alla sanità, collega Guichardaz, perché lei è davvero l'Assessore alla sanità, devo ammetterlo e vorrei che questo suggerimento, questa raccomandazione...è proprio una raccomandazione stile quelle di una volta, no? Presidente Rollandin, lo faccia Assessore, perché perlomeno, quando spiega le cose, le trasforma e...come dire? le gestisce proprio da Assessore. Io quindi veramente mi rivolgo a lei, perché ho tenuto a mente l'intervento che ha fatto prima, a questo ha aggiunto ancora dei passaggi, quindi se poi magari...io le concederei ancora tempo per rispondermi come Assessore. Comunque, dicevo, lei ha detto che chi abbiamo audito in Commissione non rappresentava tutte le cooperative, ma solo qualcuno, qualche società. Vabbè, le abbiamo audite per caso, cioè alla fine questi sono venuti, ma non erano tutti eh, erano una parte. Chi erano? Perché li abbiamo auditi? E questa è la prima domanda. La faccio a lei perché è Assessore, capisce?
La seconda è: sono venute, ma hanno, diciamo così, espresso i loro interessi personali e quindi hanno fatto...
(interruzione del Consigliere Guichardaz, fuori microfono)
...no, sto ripetendo quello che ha detto lei: lei ha detto che loro in fondo hanno degli interessi, quindi sostanzialmente quello che dicevano andava verso i loro interessi, quindi erano dei privati che sono venuti a raccontarci che ci rimettevano dei soldi e che, insomma, dovevamo dargli una mano. Ora, io credo che questa lettura sia proprio tipica da Assessore, cioè l'Assessore non li ha citati prima, non li ha ascoltati prima, quindi questi sono venuti in Commissione, ci hanno detto che c'era un problema e allora bisognava in qualche modo screditarli o quanto meno renderli meno credibili, lei quindi si è mosso esattamente in questa direzione.
Un'altra cosa che mi ha lasciato perplesso è quando ha citato che tra i componenti di queste aziende c'era anche un componente di un partito di opposizione, che quindi a maggior ragione diceva che c'erano cose che non andavano e quando vengono in Commissione quelli della maggioranza? Che succede? Che raccontano sempre che va tutto benissimo, che è tutto bellissimo, che è tutto una meraviglia...quello ce lo scordiamo. Siccome c'era uno di opposizione, allora giustamente lei doveva anche lì dire che...quindi era tutta un po' viziata questa discussione fatta da queste aziende, poi anche per loro i dati non erano giusti. Vabbè, un attimo fa ci dava i dati, li ha citati di nuovo, questi dati sono proprio venuti fuori a caso. C'è di tutto e di più, ma la cosa divertente è che lei, Assessore, quando fa le delibere, dovrebbe prima avere i dati e poi giustificare i numeri che ha, perché sennò, Assessore, che senso ha? Lei capisce che senso ha? Lei si renderà conto di questo. Infatti adesso cerca di giustificare i dati che ha per dire che i 900 euro vanno bene. È proprio un Assessore, veramente mi piace un sacco...e se si propone, io la voto, perché veramente abbiamo bisogno di un Assessore come lei!
Un'altra cosa che sicuramente dovremmo fare a questo punto è ascoltare le famiglie, le abbiamo nominate, abbiamo parlato...il Forum delle famiglie, e chi le ha sentite? "Ma che ce frega delle famiglie", no? Perché le citiamo, dovremmo fare delle cose a favore delle famiglie, almeno alcuni di voi si sono espressi pesantemente a favore del Forum delle famiglie e poi dopo ce le scordiamo. Magari un passaggio in Commissione, Assessore, che ne dice lo facciamo?
Un'altra cosa poi che...e qui non cito l'Assessore, ma cito il Presidente di Commissione, il collega Restano, quando dice che la riforma del welfare andrebbe fatta complessivamente, andrebbe fatto tutto quanto insieme, andrebbe gestito in maniera corretta, tutte queste cose bellissime, ma la possiamo fare a colpi di spot deliberativi che arrivano a caso così? Perché è quello che state facendo. Vi inventate una delibera, la tirate fuori, i numeri arrivano come arrivano, poi decidete, "adesso no, 900, 750...no, lì mettiamo 10 euro in più, lì 30 euro in meno", e questa è la riforma organica del welfare. Quando va in Giunta, Assessore, dovrebbe spiegare magari che non si può fare così, se va fatto organicamente, io penso che, insomma, dovremmo guardare tutto il sistema. Ci sono delle tabelle che ci sono state date sia in relazione alla legge sul minimo garantito, che poi vabbè, non è il minimo garantito, ma questo è un altro discorso, sia sulla legge, diciamo così, che abbiamo già affrontato in passato, dov'è spiegato per filo e per segno quanto spendiamo con il welfare come Regione. Ci sono degli uffici, li avrà sicuramente anche lei, il complessivo tra gli alloggi, tra i problemi...porca miseria, ho finito il tempo, chiedo scusa, mi siedo...volevo soltanto dire che...
Presidente - Ha i soliti 30 secondi concessi, prego.
Cognetta (M5S) - ...quanto è buono lei, lei è veramente buono...
Presidente - Prego continui.
Cognetta (M5S) - ...grazie. Volevo a questo punto nei 30 secondi che restano soltanto dire che ovviamente noi voteremo a favore della mozione e delle risoluzioni, se però cominciate a fare un lavoro un pochino più organico e più corretto...io, Assessore, non vedo l'ora di vederla all'opera. Grazie.
Presidente - Grazie collega Cognetta. La parola al collega Fabbri.
Fabbri (UVP) - Sì, grazie.
Vorrei anch'io concludere il ragionamento dei dati che ci ha fornito il Consigliere Guichardaz. Nel mio intervento precedente, caro Consigliere, giustamente io vi chiedevo di avere dei dati reali, di costruire qualcosa su dati reali, l'abbiamo detto, ridetto in tutte le salse che purtroppo quelli non sono dei dati omogenei, per cui creare un dato che sia attendibile su dati non omogenei è difficilissimo mi sembra, o no? È lei che ha giustamente fatto notare come ci siano delle disomogeneità notevoli su questo. Il senso del discorso di prima quindi era proprio quello: cerchiamo di rivedere queste cose in un modo che sia credibile. Prima avevamo scomodato la parola "scientifico", scientifico mi sembra persino troppo, però una cosa che sia in qualche modo costruita con un'omogeneità che ci permetta realmente di dare il quadro della situazione, dopodiché possiamo ridiscutere di questa cosa. Grazie.
Presidente - Grazie collega Fabbri. Non vedo altre richieste. La parola al collega Gerandin, per dichiarazione di voto.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Anch'io come il collega Cognetta devo quanto meno esprimere alcune riflessioni dopo l'intervento di quello che sembra sempre più l'Assessore alla sanità e delle politiche sociali...collega Guichardaz, io sa che ho sempre avuto una stima per come lei parla con tutta franchezza, ho qualche difficoltà in più a riconoscermi adesso nella sua metamorfosi, perché noi avevamo conosciuto un Landini e ci ritroviamo un Marchionne.
Detto questo, le volevo semplicemente dire che, in merito a quello che diceva, peraltro con poca convinzione, perché di solito lei, quando è convinto, ha molta più energia ed è molto più convincente negli interventi...ora, vorrei solo che lei...ormai la discussione è chiusa, ma magari che in un'altra occasione...ci spiegasse come, a fronte di una riduzione di oltre il 20 percento di quello che noi ritenevamo...quello che era il costo di riferimento, con la riduzione del 25 percento del rapporto...bene, lei dice che probabilmente non ci saranno esuberi. Allora, o in questi anni noi siamo riusciti veramente ad ingrassare le cooperative, gli enti gestori, hanno guadagnato, probabilmente si sono fatti le ville o quant'altro, oppure c'è qualcosa che non torna. Lei poi citava il fatto che possono tenere aperto 52 settimane, ma potevano anche prima, nessuno glielo impediva, anzi con la differenza che prima potevano per 52 settimane, ma se avevano bimbi per 52 settimane, il pubblico li pagava 52 settimane. Adesso con la proposta che fate voi gli dite: "bene, potete aprire comunque 52 settimane, ma potete tenere aperti...ve ne pago solo 48..."
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...50, chiedo scusa, è vero. È poi curioso il fatto di dire che con la flessibilità si compenserà...ora, per la carità, noi ci auguriamo che ci sia veramente una richiesta molto importante, anche per quella fascia a sei mesi, quella che avevamo, ma noi ce lo auguriamo veramente. Guardi, collega, non è che perché ci saranno più domande aumenteranno i posti autorizzati, i posti autorizzati saranno quelli, per cui noi ci auguriamo che ci sia più occupazione, su questo non c'è ombra di dubbio, ma è la speranza che abbiamo, veramente ce l'abbiamo tutti che questi numeri siano stati probabilmente stimati per eccesso.
È vero, io, quando ero Presidente del CELVA, noi ci siamo posti il problema riferito a quella carenza cronica che c'era delle liste di attesa. Noi eravamo abituati ad avere delle liste d'attesa interminabili, poi alla fine dovevamo aprire due, tre, quattro volte all'anno i bandi, perché non c'erano più richieste, ma la considerazione era che non c'erano richieste perché le quote che noi chiedevamo alle famiglie erano troppo alte: questa è la considerazione. Quando ero Presidente del CELVA, si è detto che c'era la necessità di riorganizzare, eventualmente vedere il rapporto, noi non siamo mai arrivati a dire l'1 a 8, non l'abbiamo mai detto: abbiamo detto che nel resto d'Italia c'era l'1 a 8, ma disponibile a rivedere questo rapporto...le ricordo che c'era una postilla a margine di tutto questo, noi avevamo detto che ogni risparmio che veniva fatto doveva essere girato sul costo delle famiglie, doveva diminuire il costo per rientrare in linea con gli altri. Ora, capiamo che la situazione economica è quella che è, per cui noi abbiamo evitato di strumentalizzare questa cosa qua, mi pare che anche nella nostra risoluzione siamo stati chiari su questo, non abbiamo neanche voluto provare a forzare la mano.
Sul resto noi veramente vorremmo avere qualche risposta in più. Come nel silenzio più assoluto - e io lo ricordo - di tutti: dall'Assessore, anche il suo, di chi è intervenuto, chi ha difeso anche la politica delle famiglie, il Presidente di Commissione e quant'altro, nel silenzio più assoluto...nessuno ha detto che, per garantire questo famoso discorso legato a quelli che sono gli ammortizzatori che vorrete mettere in campo, vale a dire il contratto di solidarietà, dovrete mettere delle risorse di bilancio regionale, perché fondi dello Stato non ce ne sono. Allora, spiegatemi qual è la ratio di dire: io mando a casa 40-35-30 persone? Non è importante, anche se sono 20...ma poi io devo mettere risorse pubbliche a bilancio per pagare il contratto di solidarietà...beh, io penso che la lungimiranza sia altra cosa, veramente. Grazie.
Presidente - Grazie collega. Non vedo altre richieste per dichiarazione di voto. La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.
L'intervento che vorrei fare è collegato ad una serie di punti, che riprenderò, perché ci saranno anche le risoluzioni, in quanto si è fatto un dibattito su tutto e adesso si comincia a votare su quella che è la mozione. Oggi votiamo, adesso, sulla mozione, poi ci saranno le risoluzioni. Primo punto: il discorso, qualcuno ha detto: "qui si anticipa il discorso del bilancio", citando di nuovo i 74 milioni, che è colpa dello Stato, almeno su questo diciamo di chi è la colpa; io vorrei ricordare che purtroppo, per un incauto ricorso della Regione Sardegna, che ci ha coinvolti di rimbalzo, noi perdiamo quei soldi che sappiamo sulle accise, che sono 140, dai 140 ai 180 milioni: questo vorrei che fosse chiaro, perché altrimenti sembra che noi abbiamo sbagliato i conti, che questo è colpa del Governo o colpa di altri, questo non è colpa del Governo, poi su altre cose discutiamo, ma questo taglio di cui stiamo discutendo è avvenuto in questo modo: sentenza della Corte costituzionale da applicare. Ci sono stati dati 70 milioni in più, perché sennò il taglio sarebbe di 140 milioni. Voglio ricordare ancora una volta questo per far chiarezza, perché sennò chi è fuori non capisce di cosa stiamo parlando.
Altro punto: la discussione della mozione...dice: "ritirate, perché dovete rifare i conti, non avete capito...", sto parlando della mozione. Allora, noi crediamo che la tabella che ha fatto da riferimento sia una tabella che riprende punto per punto dei singoli asili quello che è oggi il costo unitario, con una varietà che passa dai 730 ai 794 di Hône - questo è stato ricordato - ai 1.420 di altri asili. Ora, voi capite che con questo...poi si dice non è omogeneo, ma è chiaro che non è omogeneo, perché la gestione adesso di questi asili va senza regole! Allora, sia sul personale, sia sugli acquisti, sia su quelli che sono gli affitti del locale, piuttosto che di altro, qui non c'è nessuno che ha dato delle regole. Allora che cosa si è fatto con la delibera che noi abbiamo presentato e che parlava di un limite nella spesa di 900, in accordo coi Comuni 800. Allora qualcuno ha detto: "sono discorsi farlocchi". Io vorrei ancora capire perché 900, che è un ragionamento su un certo numero di posizioni che sono espresse da questa tabella, sono più farlocchi dei 1.020 che qualcuno ha portato. Qui mi si deve spiegare perché 1.020 è Vangelo, non è spiegato da nessuno, perché è stato portato dalle cooperative...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...sì, ma lo sappiamo, è stato portato come indicazione dalle cooperative. Voi avete preso - nella risoluzione ne parleremo - quel dato come un dato che è certificato, questo è. Ora, noi abbiamo cercato di spiegare qual è il costo, piccolo particolare: noi abbiamo messo 900, perché devono essere fatte alcune economie, perché se noi mettiamo 1.020, questo delta tra quello che paga l'interessato e il resto chi lo paga? Di questo non abbiamo mica ancora parlato. Chi lo paga? Lo pagano i Comuni e la Regione? Lo paga solo la Regione? Qui abbiamo detto: il minimo che pagano...noi abbiamo detto: benissimo, avevamo messo 200...dico: si deve togliere qualcosa, al di là del fatto di discutere su quanto...da 200, 160, 170 non cambia molto, questo è il minimo e come massimo abbiamo messo 750...comunque da 750 a 900 il delta è minimo. Se da 700 o, peggio, da 650, come si propone, a 1.020, questo delta...anche quelli che hanno l'ISEE sopra i 40 mila pagano al massimo 650, noi abbiamo detto chi ha un ISEE sopra i 40 mila paga 750.
Ora, abbiamo fatto due ragionamenti che non vanno assolutamente a far contro né le famiglie, né l'occupazione, perché anche sull'occupazione l'unico dato che incide sull'occupazione è il rapporto tra addetti e il numero di utenti, cioè i ragazzi, i bambini che sono interessati, che è dall'1 a 6 all'1 a 8, che è tutto da dimostrare come verrà gestito, come si farà e che può portare, sì, è vero, ad una riduzione, ma sicuramente non saranno i 40. Io non so adesso dirlo a priori, perché direi delle cifre non corrette, ma sicuramente non sono quelle. Allora, dobbiamo tornare...e adesso riprenderò poi successivamente questi temi, però avendo solo cinque minuti... Non possiamo tornare su altre questioni, perché le questioni vere sono solo queste. Noi non abbiamo fatto né macelleria, né siamo andati contro, né vogliamo far pagare di più. L'unica cosa è che vogliamo ridurre i costi e far pagare di più a chi ha di più, ma se voi dite che chi ha al massimo i 40 mila paga 600, invece di 750, il resto chi lo paga? Ecco, queste sono le domande a cui che credo noi abbiamo cercato di dare delle risposte corrette su dei dati concreti, su dei dati seri, su cui tutta la maggioranza ha ragionato, tutti.
Presidente - Grazie Presidente. La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Alla ricerca della verità, anche di quello che si dice in aula. Io non so se devo mettermi a gridare anch'io: "viva Renzi" a questo punto, ma non lo dirò: non lo dirò, Presidente, anche perché sono convinto che nessuno di noi deve interpretare, quindi nel non interpretare il messaggio che il gruppo UVP ha voluto lanciare io ho detto una cosa molto diversa: io ho detto che lei ha firmato un accordo che noi ci permettiamo anche di non discutere più, perché sarebbe guardare con gli specchietti retrovisori. Noi stiamo dicendo che quell'accordo lì è messo oggi fortemente in discussione per la sentenza della Sardegna, perché quei soldi lì vanno tolti su quell'accordo che lei ha firmato, perché in quell'accordo c'era un più e un meno, oggi il più per noi è meno quella sentenza. Allora, almeno mettere in discussione con lo Stato questo noi diciamo, noi non stiamo dicendo altro: stiamo dicendo che come fosse un contratto, avevo il diritto...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...vabbè, Presidente, porti pazienza, questa è politica, è...magari noi sbagliamo, ma è così che vogliamo affrontare... Lei aveva un contratto in mano, oggi quel contratto non può essere esercitato per tutta la sua potenzialità, perché è intervenuta la sentenza: questo vogliamo che venga rivendicato a Roma da Lanièce, da Marguerettaz! Questo noi vogliamo che venga detto, perché oggi noi non possiamo più portare a casa i soldi che abbiamo lasciato nel contratto del 2011! Lasciamo perdere se era giusto o sbagliato, ripeto: non vogliamo vivere tutta la vita con gli specchietti retrovisori, ma lo Stato sa benissimo che oggi noi non possiamo più recuperare quei soldi. In più ci hanno bastonato con le finanziarie, con degli interventi che giustamente lei ha detto in aula. Vogliamo dire allo Stato che oggi quei soldi che la sentenza della Corte costituzionale non ci permette più di prendere ce li sta togliendo? Da quel contratto lì. È chiaro che nessuno ha voglia di darceli, ma se non lo diciamo neanche...certo, l'anno scorso abbiamo preso 70 milioni d'accise, quest'anno ci hanno dato 140 milioni per la ferrovia. Abbiamo pagato anche i loro debiti, perché dal 2011 doveva pagare lo Stato, non sarà questo che ci soddisfa. Allora, Presidente, non stiamo dicendo altro di rivendicare almeno il fatto di non poter riscuotere tutto il contratto che lei ha firmato: questo stiamo dicendo!
Presidente - Grazie. Altri per dichiarazione di voto? Non ci sono altre richieste. Mettiamo in votazione? È aperta la votazione sulla mozione. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 21 (Baccega, Bianchi, Borrello, Donzel, Farcoz, Follien, Fontana, Fosson, Guichardaz, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Si passa adesso alla votazione della prima risoluzione...la parola al collega Chatrian per dichiarazione di voto.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Come al solito, ho cercato di ascoltare molto attentamente le riflessioni che ci ha fatto a voce alta il Presidente, ma, per sgomberare il campo da illazioni, chi dice cose giuste e chi dice le cose sbagliate, i funzionari dell'Assessorato della sanità, Presidente Rollandin, in audizione - il tutto è stato scaricato... - ci hanno detto che il dato a cui lei fa riferimento...e lei lo giudica senza regole...da questa tabella...sono dati non omogenei. Mi permetto di dire però che non c'entra nulla il fatto: senza regole, non c'entra nulla: non omogenei vuole dire per noi un'altra cosa, in certi asili nido non è stato calcolato l'affitto, in certi asili nido non è stato calcolato il riscaldamento, in certi asili nido non è stata calcolata la mensa, perché direttamente utilizzata una mensa delle scuole elementari, per noi questo vuol dire dati e tabella non omogenei, che non si possono confrontare. I dirigenti dell'Assessorato della sanità ci hanno detto che questi dati non sono corretti e continuiamo a ribadirlo e lo diciamo per l'ennesima volta. Lei poi si arrabbia e ci dice: "qui dobbiamo parlare di questioni vere", benissimo, parliamo di questioni vere, ma, per parlare di questioni vere, dovremo pure partire da analisi vere e da dati reali e concreti, altrimenti sono solo dati farlocchi, e cose che non stanno in piedi.
Andiamo poi alla terza considerazione, che lei ha spiegato molto bene, ma, scusate, qui è il gioco delle tre carte! Se voi alzate il costo unitario ottimale da 900 a 1.020, come dicono gli enti gestori, chi mette la differenza? La risposta è abbastanza semplice: se garantiamo i servizi essenziali, il delta, la differenza, il gap, potrebbe metterla il pubblico. Ad oggi, solo per chiarezza, terminiamo...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...non abbiamo trovato l'acqua calda, è già stata inventata prima di noi, assolutamente, meno male...ad oggi, dato che il costo unitario ottimale non è 1.087, ma è molto di più, oggi 2014-2015 la differenza fra 6 e 20 per chi paga il massimo e il costo unitario ottimale chi la mette? Il pubblico. Parte mamma Regione e parte l'Ente locale. La proposta che noi abbiamo fatto, Assessore Fosson...poi il Presidente Rollandin banalizzandola, come sapete, politicamente, chapeau...ma voi avete ricopiato solo le cose che vi hanno detto gli enti gestori, poi la differenza deve metterla il pubblico...sì, perché noi riteniamo che in nessuna altra Regione italiana, Assessore Fosson - io non so se hanno Porsche, Maserati -, la tariffa massima supera i 600 euro e mi smentisca, Assessore! Noi invece dobbiamo essere i migliori, abbattiamo la qualità, portiamo le settimane da 52 a 48 con il sostegno pubblico - giusto Presidente Rollandin? mi sembra di aver capito -, abbassiamo il rapporto - mi sembra di aver capito - da 1 a 6 a 1 a 8, ma aumentiamo le tariffe: più del 30 percento a quelle famiglie, che io non so se sono ricche o non ricche, in tutte le altre 20 regioni la cifra massima di sostegno delle famiglie, sono sostenute al massimo di 600 euro...e anche qui il gioco delle tre carte, ma la differenza? Ma la differenza per quel delta indubbiamente è il pubblico.
La battaglia che noi abbiamo fatto in Commissione, anche con il collega Guichardaz, probabilmente futuro Assessore alla sanità, è: ci sono proiezioni e vostre valutazioni dove dite: "il pubblico può arrivare fino lì, oltre non possiamo andare"? Benissimo, allora a quel punto andiamo a rivedere quelle che sono le tariffe...quindi la proposta che noi vi facciamo va in quella direzione, però non prendiamo in giro i valdostani che ci stanno ascoltando! Queste sono le questioni vere, Presidente Rollandin, e lei lo sa. Non giochi però su questa partita, lei ha studiato sicuramente e conosce i dati reali e quelli non reali, ma li abbiamo studiati anche noi e ci confrontiamo serenamente su questi dati. Allora, il punto di domanda è: il pubblico vuole ancora garantire a tutte le famiglie valdostane una parte di aiuti? È questa la battaglia, Assessore Fosson! È per quello che le abbiamo detto di azzerare questa porcheria e di ripartire da zero in Commissione, perché il Presidente Rollandin - e termino Presidente - ha detto giustamente: "ma no, 750...900 è il tetto massimo, il pubblico per queste famiglie mette solo il 20 percento", ma andiamo a vedere che cosa succede da Carema in giù e nelle altre regioni, dove comunque i servizi sono garantiti ai livelli discreti, vedi l'Emilia-Romagna o la Toscana...se nessuno ha fatto quest'operazione, ci sarà un perché! Questo è il nostro quesito e a questo quesito non abbiamo avuto delle risposte, Presidente Rollandin, quanto meno in Commissione e quanto meno comunque dai Commissari, che, come noi, hanno le stesse informazioni e gli stessi dati e quanto meno quei dati, come dicevo prima, che non sono omogenei. Io penso che su questo debba dire anche lei che così è lo stato dell'arte.
Presidente - Grazie collega. Altri per dichiarazione di voto? La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.
Per dire che se è vero che per alcuni...in questa tabella mancano alcuni dati, ce ne sono per contro tutta una serie che sono completi per tutti i dati e credo...alcuni hanno zero su una voce. Credo sia comprensibile che la disomogeneità è facilmente azzerabile...no, scusate, non è la prima volta che guardiamo questi resoconti e questi riscontri, quindi non è assolutamente solo la disomogeneità che ci fa perdere di vista quello che vogliamo. Noi quello che stiamo dicendo non è di ridurre il servizio...lei ha detto: "a livello nazionale il massimo è 600 euro". Allora, cosa sta succedendo? Perché noi abbiamo messo 900 adesso come massimo di quello che è il costo? Allora, dovevamo mettere 600? Non penso che sia possibile, voi avete detto addirittura 1.000. Lei ha detto che fuori i costi dei servizi sono 600 alle famiglie...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...ma noi qui con questo...il massimo per tutti quelli che sono con l'ISEE sotto i 30 mila...sono al di sotto largamente di quel 600, quindi noi siamo perfettamente...solo per quelli che hanno di più...e questo - lo sottolineo - non è per tutti, per quelli che hanno di più sopra i 40, che pagano fino a 750, che comunque non copre ancora il tutto...ecco, la differenza...quindi la nostra logica è questa molto semplicemente...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...sicuramente...io voglio solo spiegare che non è che questa è irragionevole, che sono farlocchi...che non sappiamo cosa facciamo, noi abbiamo fatto un ragionamento molto lineare su quelli che sono i dati a nostra disposizione, su quelle che sono le proiezioni che abbiamo fatto e su quello che è possibile avere nel futuro, chiaramente io le dico: questo è un ragionamento che ha ancora qualcosa di sperimentale, tant'è che noi diciamo: per carità, alla fine dell'anno prossimo si potranno tirare delle considerazioni su quello che è stato fatto, su quello non è stato fatto. La ragione per cui si cercava di farlo in questo tempo era perché, siccome si cominciava l'anno, si volevano dare delle indicazioni, ma quello su cui noi andiamo a dire...ripeto: non è quello di caricare su quelli che hanno meno, è esattamente l'opposto, tant'è che noi abbiamo fatto quella variazione, questa sì che andava nella direzione come voi anche avevate concordato.
Qual è la fascia che più utilizza questi servizi? Quella che ha un ISEE fino a 30 mila massimo, non quella superiore, come diciamo, non saranno moltissimi...quelli che sono superiori pagano i 750, gli altri pagano meno di quello che pagano a livello nazionale. Allora, dov'è lo scandalo, che cos'è che noi togliamo di servizi? Il livello è lo stesso, anzi il livello è molto superiore, chiaramente dovranno essere fatte delle economie, dovranno essere probabilmente fatte delle considerazioni anche su alcune situazioni di personale che dovrà essere gestito in modo diverso. Un ragionamento che ci tornerà in altri servizi sociali. Questa quindi è la ragione per cui noi crediamo che con questo non abbiamo assolutamente fatto nulla né contro le famiglie, né contro la possibilità delle famiglie di utilizzare questo, soprattutto le famiglie che lavorano, perché dico di nuovo che se le famiglie hanno un ISEE sotto i 6.000, probabilmente vuol dire che in esse qualcuno non lavora e, se non lavora, molto probabilmente ha la possibilità anche di tenere i bambini.
Noi quindi diciamo: per quelli che superano...che sono quelli che utilizzano poi l'asilo, sono quelli che hanno una situazione lavorativa che impedisce loro di tenere i bambini, sennò una mamma tranquillamente terrebbe i bambini, se ha un lavoro, giustamente va a lavorare ed è giusto che sia così. Noi quindi andiamo in questa logica, è per quello che abbiamo "colpito" solo la fascia...anzi riducendo nella fascia intermedia e dando qualcosa di più solo per quelli che hanno un ISEE sopra i 40 mila: questa è la logica con cui abbiamo cercato di lavorare. Credo...per carità, sarà discutibile, io non ho la certezza che il fatto che i 900 che noi abbiamo messo come spesa massima rispetto ai 1.020 sia il credo da una parte o dall'altra, francamente però non ho nemmeno la certezza che mettendo 1.020 risolvevamo i problemi di cui stiamo parlando. È un'indicazione che viene in modo diverso e che noi abbiamo costruito tenendo conto di alcuni dati, che, per carità, avranno anche dei difetti, ma che sono comunque alla base di una considerazione che è logica.
Presidente - Grazie Presidente. Altri per dichiarazione di voto? Per dichiarazione di voto, la parola al Consigliere Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Sono contento perché posso rivolgermi a lei, Presidente, in quanto penso che con l'Assessore Fosson ci siamo già detti tutto e con scarsi risultati, per cui mi rivolgo a lei, anche perché lei ha citato un passaggio che l'UVP - prima il collega e io dopo - abbiamo ripreso in merito a quelli che erano i mancati introiti legati al discorso delle accise. Lei ha detto che c'è stato un incauto ricorso della Sardegna per cui la sentenza della Corte costituzionale è quella che di fatto ha decretato... Io le voglio ricordare due date: quella dell'approvazione del bilancio in cui venivano previsti i 70 milioni a compensazione, parlo...dicembre 2014, pubblicazione della sentenza della Corte costituzionale della Sardegna: marzo 2015, per cui, Presidente, se lei vuole raccontarci la verità, ce la racconti tutta! Il percorso legato alle accise era un percorso da tempo tracciato! La sentenza della Corte costituzionale è stata il punto finale. Allora, lei - ancora un passaggio - ci spieghi perché in finanziaria tre mesi prima avete previsto 70 milioni a compensazione quando non c'era ancora la sentenza della Sardegna! Allora, o probabilmente avete...non so, una sfera di cristallo o avete degli informatori all'interno della Corte costituzionale, io non lo so, ma ce lo spiegherà immagino, perché a noi la verità ci piace che sia raccontata tutta e non solo parziale.
Altro passaggio: quando noi parlavamo di queste difficoltà finanziarie, il fatto che comunque la Regione Valle d'Aosta, per quello che riguarda la corresponsione, corrisponde allo Stato delle importanti risorse per quello che riguarda il discorso legato al federalismo...ci spiegò molto bene che il problema era legato al metodo di calcolo: il famoso SIOPE. Cosa avete fatto in questi anni per vedere se modificarlo? Un accordo politico che ha portato a tanti sconvolgimenti a livello di maggioranza...non era forse meglio provare a rivedere se a livello di governo si poteva modificare un criterio di calcolo che per noi è mortificante! Mortificante! È inammissibile che Trento paghi 340 milioni con 5 miliardi e noi ne paghiamo 240! Allora, io vorrei capire cos'è stato fatto in questo lasso di tempo, perché se come ha previsto la legge di riferimento...ti dice che: o trovate l'intesa tra le autonomie, o sennò il metodo è questo...bene, noi non solo moriremo, ma moriremo presto! Moriremo presto, perché è così. Chi alza il ditino e ti dice: "no, io voglio pagare di più! E voi pagate di meno"? Nessuno lo farà!
Per quello che riguarda il resto delle tabelle, lei, Presidente, è un osservatore molto attento per cui a me fa senso che...probabilmente lei ha citato quello che era come costo di riferimento minimo l'asilo di Hône, se lei...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...sì, ha citato che il costo più basso era 794 per l'asilo di Hône...e ha citato l'asilo più alto, ma perché non ha citato i 192 euro dell'Envers?
(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...ecco, vede che lei, Presidente, ci dà ragione! Quando noi abbiamo detto che c'erano dei calcoli sbagliati su questo...
(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...e mi sono permesso, Presidente, in tutta umiltà di dirlo e di dirlo anche alle cooperative che avevano predisposto questa tabella dicendo che...e penso che uno che esamina una tabella capisca, senza fare dei grandi voli pindarici, che 192 euro sono dei costi fuori dalla norma... Bene, questi sono stati calcolati, per cui se calcoliamo la media togliendo questo, Presidente, non è 1.087, è 1.124: è 1.124 se togliamo quest'anomalia, pur calcolando anche l'asilo di Hône, quello che costava di più.
Detto questo, noi nella nostra proposta non è che abbiamo detto: 1.124 è il costo medio, va bene così, ma abbiamo detto: diamo un segnale, vanno ridotti i costi, riduciamo di 100 euro, è quello che abbiamo provato a proporre. Sul resto lei dice: "il delta chi lo paga? Comune o Regione?". Beh, le ricordo che...è vero che...pagano sempre gli stessi, eh Presidente! Perché è vero che transitava sul bilancio regionale, ma era finanza locale! Hanno sempre pagato i Comuni la differenza. Hanno sempre pagato i Comuni, mi permetta, poi magari mi sbaglio e mi correggerà...non una parte, tutto! Perché anche quello che era il contributo che lei diceva regionale era finanza locale...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...finisco...Sui 750...guardi, Presidente, che la preoccupazione è solo quella che quelli che lei ha definito ricchi, quelli con la Porsche, quelli non manderanno più i figli lì dentro, erano quelli che pagavano e le ricordo - poi termino - che c'era un numero molto importante di persone che non portava neanche l'ISEE, non la portava perché non aveva intenzione...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...questi continueranno a non portarla, continueranno a...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...ma non porteranno più i bimbi e andranno da un altra parte, per cui perderemo anche chi prima pagava 620 euro.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Laurent Viérin, per dichiarazione di voto.
Viérin L. (UVP) - Merci Président.
Intanto è stato detto...la considerazione è che...si ha un po' l'impressione che non si vogliano vedere le cose o meglio: magari si hanno idee diverse e ognuno nelle proprie convinzioni...sarà semplicemente il tempo che darà o meno ragione a ciò che oggi viene detto in quest'aula: diciamo questo perché, da un lato, vediamo idee non chiare e i metodi li abbiamo denunciati, una delibera poi viene modificata. Se quindi eravate così convinti, potevate andare già decisi con la prima delibera senza che nessuno poi si permettesse di andare a dire che c'era una disponibilità a cambiare, cosa che poi in verità...vengono praticamente non cambiate, per non dire: non considerate, da una parte; dall'altra, invece c'è una certa convinzione che con questi parametri, con queste tariffe ci sarà la tenuta di un sistema, noi non la vediamo così, ma ci rivedremo tra qualche mese, non c'è nessun problema.
Noi abbiamo detto in tempi non sospetti che una certa crisi stava arrivando...che non avrebbe retto la gestione del sistema come voi la stavate portando avanti e, purtroppo - diciamo: "purtroppo" perché noi non siamo contenti di questa situazione -, le cose si stanno realizzando! Noi abbiamo detto, quando abbiamo fatto certe scelte, che questa gestione con uno schema vecchio su una società in evoluzione non avrebbe retto le sfide del futuro e che ci si doveva preparare in modo graduale all'arrivo della crisi, che ogni anno avrebbe ridotto il bilancio regionale e voi avete detto: "ma no, andiamo avanti col Casinò, 100 milioni, andiamo avanti con i bimodali, l'università, l'ospedale...", poi meno male è uscito lo scheletro e si è fermato e quindi eravate già convinti all'epoca...e oggi siamo qui a piangere sul latte versato. Siete ancora convinti a continuare così? Ma continuate! Il nostro vero problema è la Valle d'Aosta che sta andando a pezzi, a rotoli! E che voi continuate a tagliare i servizi essenziali invece di guardare gli sprechi veri! Questo è in sintesi quello che noi pensiamo. Oh, avete ragione? Ma meno male! Speriamo che anche questa realtà degli asili nido possa sopravvivere, ma quelli che lavorano lì, quelli che gestiscono queste cooperative...ma pensate che siano tutti qui a lucrare? O che non siano venuti qui con il cuore in mano e con la schiettezza che hanno avuto...per chi c'era in Commissione, perché l'Assessore giustamente ha detto che non c'era, tanti non c'erano eh! Tanti oggi vengono qui in aula a parlare di cose che non sanno neanche! Questa è la realtà! Ma pensate che queste persone abbiano raccolto 3.000 firme ma di persone che firmavano senza sapere quello che si firmava, magari raccolte così a caso? Ma guardate che lì c'è gente preparata! Che è venuta ad insegnare a certi Consiglieri - che oggi pensano di fare gli Assessori - le cose com'erano! E sono stati smentiti quelli che pensavano di sapere tutto e anche qui in aula i colleghi hanno dimostrato chiaramente che non è così! Non è come dite! E gli spot, gli slogan dicendo di voler salvaguardare qualcosa che invece state distruggendo non funzionano e non funzionano più, perché la gente oggi sa tutto, si informa, legge, ascolta in TV e sa benissimo quello che sta succedendo, quindi almeno...
Abbiamo visioni diverse? Chiuso! Ci ritroveremo, vedremo, con la franchezza che ci contraddistingue noi saremo ancora qui a difendere le cose in cui crediamo, senza bisogno di fare grandi proclami o voltafacce perché abbiamo altre ambizioni, ma noi lottiamo perché crediamo in questa cosa, altrimenti non sarebbe neanche spiegabile un nostro certo atteggiamento per cercare di venirvi incontro con delle proposte, invece di dire: "questo non va e questo non va"...non abbiamo fatto così, abbiamo detto: noi abbiamo delle proposte concrete, le abbiamo prese in parte dai gestori...ma viva, sono loro che ci lavorano! E hanno sempre concertato con lei, Assessore, con i sindaci e con i suoi funzionari le cose, adesso miracolosamente o, meglio, di colpo non va più bene parlare con queste persone! Ma non è stato costruito da noi inteso come comunità questo sistema che oggi voi state distruggendo? Ma non potevate pensarci prima quand'è arrivata la crisi? No? Beh, benissimo. Questo, a nostro modesto avviso, non si chiama lungimiranza, ma il tempo vedremo a chi darà ragione.
Presidente - Grazie collega. Altri? Non vedo altri per dichiarazione di voto sulla risoluzione n. 1 dell'Union Valdôtaine Progressiste (la prima presentata), quindi la pongo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 21 (Baccega, Bianchi, Borrello, Donzel, Farcoz, Follien, Fontana, Fosson, Guichardaz, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'esame adesso della seconda risoluzione, presentata dai Consiglieri appartenenti ai gruppi consiliari ALPE e Union Valdôtaine Progressiste. C'è qualcuno che intende prendere la parola per dichiarazione di voto? Nessuno. La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Chiaramente dal risultato di questa seconda votazione poi decideremo anche qualche cosa, perché la conseguenza del voto farà determinare altre scelte. Io voglio solo dire che in Commissione è stato molto chiaro un argomento per tutti: quello di togliere le zone d'ombra, di lavorare sulle zone d'ombra, quelle che non ci permettono alla fine a maggioranza e opposizione di fare un lavoro compiuto con la sicurezza di avere risolto quanto meno in maniera trasparente quello che avremmo dovuto studiare tutti quanti. Fino adesso l'atteggiamento invece è quello di mantenere le zone d'ombra e di lanciarsi al buio in una situazione nuova e questo non può che essere un rammarico, perché va ad incidere su un servizio, su delle imprese, su delle persone. Tra l'altro, poi citare alcuni dati e non citarne degli altri diventa difficile. Io, da una parte, potrei compiacermi per alcune affermazioni e, dall'altra, mi dispiace, perché poi si dimentica sempre che la cifra che viene riferita - che sia 900, che sia 1.000 - non è una cifra pagata, è una cifra a base d'asta. Potremmo anche mettere 2.000, ma chi l'ha detto che poi chi partecipa non va dentro lì...quindi ci siamo bisticciati su una roba che invece dovrebbe creare competitività, no? Ci siamo persi un po' di vista, per carità. È comunque una cifra a base d'asta che, se fosse stata introdotta in maniera graduale - 2016, 2017, 2018 -, forse avrebbe anche creato meno allarmismi.
È chiaro che abbiamo accettato l'1 a 8, ma l'abbiamo accettato perché sapevamo che in politica non si possono vincere tutte le battaglie. Eravamo convinti invece di poter arrivare ad un punto d'incontro sul 2016, non per la vita e per l'universo mondo...sul 2016! Per garantire per qualche mese un po' di serenità ancora in attesa di risolvere queste zone d'ombra! E invece no, cioè...a muso duro, per carità, sono sempre scelte, io non voglio più ritornare su tutti i temi, però queste cose tra di noi devono essere chiare. Abbiamo voluto andar giù decisi su una cifra che andava ancora verificata poi con le gare, che tanto non inciderà nell'immediato, perché alcune gare mica le potranno risolvere gli Enti locali! Non è che da domani mattina chi sta pagando una cifra può intervenire direttamente su un capitolato senza che il contraente sia d'accordo.
L'ultima cosa...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
... ma quella è la cifra a base d'asta sulla quale si concorre, per assurdo, il pubblico potrebbe anche pagare di più! Cioè non...questa è una direttiva, eh! Non è cioè che incide...il pubblico si ferma lì, ma certamente! Da lì in avanti si fanno le gare, però, per chiudere - che non è questo l'argomento -, mi dispiace che sia stato fatto rilevare come siamo d'accordo per l'1 e 8, siamo d'accordo ad alzare tutto...no, noi abbiamo provato a trovare un punto di mediazione con voi per il 2016, convinti che tutti insieme non volessimo mettere in difficoltà nel giro di poco tempo un settore e un'impresa...il settore delle imprese. Non so a questo punto fino a che punto vale la pena lavorare tutti insieme! Perché sono talmente distanti i punti di vista su quest'argomento che...ripeto: se non accetterete di completare le audizioni, se non accetterete anche di ascoltare domani nelle audizioni quello che verrà detto e di prenderne atto, ma che senso ha? Che senso ha che ascoltiamo altra gente se la delibera è chiusa? Che senso ha obiettivamente - ma lo dico per la trasparenza anche - venire a perder tempo, ma cosa ci devono venire a dire? Che abbiano ragione gli uni o gli altri...questa delibera cioè è aperta o è chiusa? Se è chiusa, lasciamo perdere, finita la partita! Abbiamo perso, ci scusiamo per non essere stati così bravi, ci scusiamo con chi avrà delle difficoltà d'ora in avanti per non essere stati così bravi a convincervi: è questo il discorso. Non ha senso andare avanti ad audire delle persone per ascoltare delle cose che poi non ascolteremo...o forse non ascolterete; quindi su questo che ci sia chiarezza.
Presidente - Grazie. Altri per dichiarazioni di voto? La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Vorrei solo chiarire due questioni che il collega Gerandin ha sollevato per dire che prima della sentenza della Sardegna c'era stato da parte degli uffici del Ministero...avevano sollevato una questione che l'Ufficio delle dogane aveva posto sull'interpretazione del versato rispetto al percento e su questo noi avevamo fatto una serie di osservazioni e loro avevano detto che bisognava, comunque, trattare questo tema, tenendo conto che, secondo loro, valeva quello che era interpretato per Bolzano, che è un sistema di compartecipazione diverso. Noi abbiamo iniziato a parlarne in quel momento. Allora, abbiamo detto: "ma attenzione, se voi volete andare in quel sistema e modificarlo, noi siamo d'accordo a condizione che voi ci mettiate la contropartita". È poi arrivata la sentenza e quindi della contropartita chiaramente noi non ne abbiamo più parlato in quel momento.
Per l'altra questione SIOPE, PIL, voglio solo dire che noi adesso...nelle ultime due ripartizioni si è tornati al PIL e non al SIOPE, per fortuna, perché noi avevamo chiesto che fosse...come lei ricorderà, il PIL è più a favore della nostra Regione. Concordo con lei che mai e poi mai si troverà l'accordo di tutte le Regioni, perché chi ci perde non sarà mai d'accordo, questo è evidente, non solo come una precisazione per dirle delle date e così via.
Su quello che ha detto il collega Bertschy credo che...noi la mozione la accettiamo, il fatto che voi avete chiesto...noi la accettiamo. È evidente che le considerazioni che abbiamo fatto le abbiamo fatte apertamente oggi per dire che l'indicazione è questa. Noi abbiamo cercato...come dico, non è che è un atto...come dire? di fede che deve durare in eterno, è un patto che noi riteniamo sia corretto con questi collegamenti, con queste misure...e che possa evitare degli squilibri, tenendo conto di quelle compensazioni che abbiamo messo. Voi avevate pensato di metterle un po' più alte, come lei diceva...tutto questo è sicuramente ancora aleatorio rispetto alla conclusione. È quindi evidente che noi le riflessioni ce le siamo fatte come voi, si vedranno quali saranno i risultati di quest'anno, di questa prima sperimentazione e credo che insieme poi faremo le valutazioni. Io credo che nessuno oggi possa dire sicuramente questo era...era più giusto "X" piuttosto di "Y".
Io ho detto: dalle considerazioni che abbiamo fatto, a noi sembrava corretto quel tipo di logica, ecco, è così. Non ci sono quindi atti fideisti, non è una vocazione di andare in una direzione piuttosto che nell'altra: è una richiesta di rimodulare in modo corretto quella che è la gestione delle strutture, in modo tale da fare un risparmio che vada prima di tutto a favore dell'utente, perché se è ridotto il costo ottimale, più si riduce e più comunque...al di là della quota che deve mettere l'Ente che sia Regione o Comune, va a favore del discorso dell'utenza, quindi quello è il ragionamento che noi stiamo cercando di fare.
Ricordava il collega Chatrian: da altre parti arrivano i costi medi...li abbiamo qui: sono 534, 550, addirittura 400. Vuol dire quindi che alcune cose si possono fare in modo diverso, non è che devono essere necessariamente 1.000, 900, però guardiamo al futuro e vediamo che cosa si può fare, quindi noi voteremo a favore. Grazie.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Solo due precisazioni e una considerazione. Le due precisazioni...e vi leggo le dichiarazioni di un funzionario, da un altro ruolo rispetto al nostro...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...no, due considerazioni, vi leggo le dichiarazioni di un funzionario fatte in audizione, dove ci metteva due elementi sul tavolo per dire: "fate attenzione, il rischio con queste modifiche è che le piccole strutture con questa prospettiva chiuderanno". Hanno ampie potenzialità di chiusura, questo a seguito di proposta fatta. La seconda, sempre in Commissione...la prima: fate attenzione che, diminuendo così drasticamente il costo unitario ottimale, visto tutto il discorrere di economicità, il rischio è alto per le piccole strutture, fate attenzione: questo è il grido...non il grido, la considerazione di un funzionario, io la prendo per buona, non sono un funzionario della sanità, non ho un percorso di istruzione legato alla carriera all'interno dell'Assessorato, quindi io la prendo per buona, facciamo attenzione. Prima considerazione.
La seconda considerazione - fatta sempre in audizione, e anche su questo il campanello d'allarme ci è venuto - che ci è stata fatta non dall'Assessore Fosson, neanche dal sottoscritto o dai colleghi, ma sempre dai funzionari è questa: il rischio indubbiamente c'è nel momento in cui si va a chiedere alla famiglia una quota che si avvicina al 100 percento della copertura del servizio, perché voi immaginate che la delibera che avete scaricato in Giunta era al 100 percento. Presidente Rollandin, lei con i numeri ci azzecca, di solito...850 era il costo unitario, ottimale, giusto? Il costo ottimale 850, questa è la delibera che avete scaricato e, per quanto riguarda le famiglie più abbienti, la richiesta era 850: 100 percento la copertura. Questo era l'atto che avete scaricato un mese fa in Giunta...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...sì, stavo parlando, l'ho detto, l'ho anticipato nella discussione, sennò parliamo...e quindi il ragionamento che il funzionario ci ha fatto è proprio quello: "fate attenzione perché più fate coprire alle famiglie completamente il servizio più il rischio è che i potenziali non clienti, ma abbienti fruitori decidano altre strade". A noi questo dubbio rimane e peccato, c'è il rammarico che comunque non avete voluto modificare, non lo so se sono tanti o pochi, da stime che abbiamo nella vallata centrale, negli asili un po' importanti si attestano vicino al 25 percento, quindi sono delle percentuali comunque alte...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...no, sono dati che abbiamo, Presidente Rollandin, se le dico la percentuale, è perché abbiamo il dato, e questa è la seconda considerazione.
Terza considerazione: lei prima...di solito non si arrabbia così tanto, o quanto meno non utilizza dei vocaboli scortesi...io non ho mai detto, non mi sono mai permesso di dare dell'irragionevole a proposte, lei ha detto che le nostre probabilmente sono proposte irragionevoli, l'ho segnato perché lei ce l'ha detto. Irragionevoli, nel senso che noi abbiamo cercato di fare un ragionamento nel poter...
(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...no, nessun problema...nel presentare la nostra proposta...non è verità neanche la nostra, come non è la sua, neanche la nostra non è verità. La differenza quale era? Soprattutto sul costo unitario ottimale...evviva, fosse stato poi il mercato, la concorrenza a giocarsi la partita, sarebbe stato bello, ma proprio per quello che, dato che probabilmente su questo la pensiamo alla stessa maniera, sarebbe stato interessante tenere l'asticella un po' più alta sul costo unitario e poi che sia stato il mercato...perché indubbiamente lei sa che, nel momento un cui io metto l'asticella, da lì si gioca in giù, non in su, perché altrimenti tutta la discussione che abbiamo fatto oggi andava fatta in altri luoghi, e lì è un'altra partita...che, dal nostro punto di vista, non ho capito il perché non avete voluto...forse c'è ancora dello spazio e me ne auguro che ci sia ancora dello spazio, che se l'asticella viene leggermente alzata, che si avvicina comunque ai 1.000 euro...ma non perché l'hanno detto solo gli enti gestori, ma ne va comunque della qualità del servizio e poi sarà il libero mercato a presentarci la proposta.
Termino, Presidente Viérin, con solo una considerazione. Quando io citavo i 600 euro delle altre Regioni, io parlavo esclusivamente della quota che le famiglie mettono in campo, la mia riflessione a voce alta era questa. Sicuramente avete fatto delle analisi che fuori dalla Valle d'Aosta non c'è nessuna famiglia che mette più, come quota, di 600 euro mensili per bambino: sto parlando di quota non di costo unitario ottimale, sono due cose diverse, volevo solo...altrimenti parliamo di mele al posto delle pere. Grazie.
Presidente - Grazie collega. Altri per dichiarazione di voto? La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Tranquillizzo tutti, non dirò più niente su quello che è il contenuto né delle mozioni, né delle risoluzioni. Semplicemente volevo ringraziare il Presidente, perché, al di là di tutto, sono delle indicazioni importanti, ma penso per l'interezza del Consiglio, perché penso che il discorso finanziario sia un problema che interessa tutti, ecco, soprattutto adesso che parliamo di ristrettezze dal punto di vista finanziario.
Due brevissime considerazioni. Lei ci ha detto, Presidente, che si stava trattando con l'ufficio del Ministero sull'interpretazione, per cui si stava dicendo che c'era un sistema diverso di calcolo. Ora, se veramente si stava trattando e la sentenza della Sardegna, poi è diventata, diciamo, la postilla che ha chiuso eventualmente questa parte di trattative...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...beh, non so se...io dico semplicemente che probabilmente, avendo già queste anticipazioni e comunque, avendo già questi timori, forse, quando avete trattato i 70 milioni, siete stati un po' timidi. Non avevate la grinta che le riconosciamo, Presidente, perché normalmente lei su questi tavoli si fa valere. In questo caso, se si vuole sostenere la validità dell'accordo 2010, bisogna avere l'intera compensazione, 70 milioni sono veramente molto pochi in merito a quello che la Valle d'Aosta ha diritto se vengono mantenuti i contenuti dell'accordo.
L'ultima considerazione è quella riferita al metodo di calcolo. Lei mi ha detto che viene ripartito in base al PIL e non più al metodo SIOPE, magari...e questo non è...chiaramente capisco che non è l'argomento per discutere, ci saranno altri...si stanno trattando altri argomenti che andremo ad approfondire, ma sarebbe interessante capire come mai poi questa quota di compartecipazione è comunque di 243 milioni, per cui cambiano i metodi di calcolo e alla fine paghiamo sempre di più, ma poi, torno a dire, sarebbe interessante un approfondimento con lei o con l'Assessore per capire perché questi sono i dati che ci sono stati dati. Noi prima eravamo molto avvantaggiati con il metodo sul PIL, adesso cambiano il metodo e noi paghiamo di più. Grazie.
Presidente - Grazie collega. Non vedo altre richieste di intervento. Mettiamo in votazione la seconda risoluzione presentata dai Consiglieri dell'ALPE e dell'Union Valdôtaine Progressiste. Siete invitati a votare...prego colleghi. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.