Oggetto del Consiglio n. 1519 del 20 ottobre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1519/XIV - Reiezione di mozione: "Incostituzionalità della L. 107/2015 "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti"".
Presidente - La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Sì, grazie Presidente.
Questa mozione prende spunto da ciò che è accaduto il 15 luglio di quest'anno e cioè dall'approvazione della legge statale n. 107/2015, per intenderci: la "Buona scuola". Quando è stata approvata questa legge, chiaramente ci sono state grandi polemiche, grandi discussioni, ma soprattutto, diciamo così, diverse forze politiche hanno espresso la loro contrarietà rispetto a questo provvedimento. Ci sono 60 giorni per impugnare una legge davanti alla Corte costituzionale e questi 60 giorni sono decorsi il 13 di settembre.
In questo periodo noi ci siamo riuniti una volta sola, in particolare a luglio e quindi non è stato possibile per noi presentare un ricorso o, meglio, la richiesta di ricorso, che poi andava discussa all'interno del Consiglio e, ahimè, questo è riuscito in altre Regioni, in particolare in Puglia, dove invece hanno presentato un ricorso direttamente alla Corte costituzionale. A questo punto ho ritenuto opportuno poter valutare altre strade, cioè altre possibilità e noi, come gruppo, abbiamo provato, anche in altri Consigli regionali, a presentare di un tipo di ricorso un po' diverso, in sostanza di fare un intervento che si chiama ad adiuvandum, cioè sostanzialmente in aggiunta ai motivi di un ricorrente. Ora, i motivi per cui la Puglia ha deciso quali sono le modalità di ricorso sono molteplici. Ci sono parecchi punti di incostituzionalità e di contrasto con tre articoli fondamentalmente della Costituzione, che sono il 117, il 118 e il 119 e che sono relativi alla gestione delle competenze tra lo Stato e le Regioni. Oltre a tutti questi motivi di incostituzionalità, poi ci sono delle questioni più specifiche, più tecniche che noi vogliamo evidenziare e che sicuramente non fanno...diciamo così: non rendono il provvedimento fatto dallo Stato un provvedimento corretto, soprattutto giusto. Ci sono tanti articoli che noi critichiamo, oltre a quelli già citati, e quindi, per esempio: il 18, il 79, l'80 e l'81, che riguardano l'assegnazione e i criteri di assegnazione dei docenti, oppure il 125, il 126 e il 127, che sono relativi al merito del personale docente, ad esempio; c'è il 177, che è quello che autodelega al Governo di adottare, entro 18 mesi, uno o più decreti legislativi, che poi possono stravolgere tutto ciò che è scritto all'interno della legge; non meno importante è il 193, che annulla i diritti e le normative dei contratti collettivi. Ora, tutte queste disposizioni, diciamo così, non sono, secondo noi, corrette.
Il punto del discorso qual è? È che, oltre alla questione meramente giuridica che sto cercando di specificare ed evidenziare, c'è poi una questione politica. Al di là quindi della possibilità che ci permette di, diciamo così, aggiungerci a ciò che sta facendo la Regione Puglia, ma non solo, c'è anche la Regione Veneto che si è espressa e che ha impugnato questa legge, anche la Regione Lombardia, quindi, insomma, non è che siamo proprio soli...il punto di discussione qui nodale è il seguente: vogliamo esprimerci come Consiglio a favore o contro questa riforma? Non ritengo neanche molto importante il fatto che, come Valle d'Aosta, ne siamo "meno toccati", non è una cosa che ci importa, perché siamo sempre pronti a criticare quando lo Stato ci sottrae delle competenze, sarebbe il caso che anche noi ogni tanto dicessimo la nostra quando le competenze comunque sia toccano il rapporto che c'è tra Stato e Regioni. Il solo fatto che ci abbiano fatto lo sconto, per intenderci, non credo quindi sia un buon motivo per non votare questa cosa, e penso che anche verso le altre Regioni finalmente faremmo, diciamo così, capire anche a loro che anche noi ci siamo e che eventualmente siamo pronti a prendere posizioni, che potrebbero anche sembrare scomode, ma non lo sono. La Puglia, voglio dire, è diretta dal PD, non è che sono chissà quali strani partiti che la governano...questo per dire che su certe leggi e su certe situazioni si può prendere una posizione anche forte per ribadire delle posizioni che possono essere giuste ed eque per tutti e non rincantucciarsi nell'angolino dicendo: "va beh, a noi valdostani magari in futuro ci daranno delle cose migliori e allora chi se ne frega di tutto il resto", perché è anche facendo così che poi alla lunga ci abbiamo rimesso, quindi lascio, diciamo così, il Consiglio discutere di questa mozione e mi riservo poi di fare le controdeduzioni. Grazie.
Presidente - Grazie collega. Siamo in discussione generale della mozione. Qualcuno intende intervenire? Nessuno fa richiesta, chiudo la discussione generale. Per la replica, la parola all'Assessore Rini.
Rini (UV) - Grazie Presidente.
Grazie collega Cognetta, anch'io qui farei ovviamente un distinguo: qua più che affrontare la questione tecnico-giuridica - non entro nel merito, anche se anche su questo modo anche giuridico di intervenire all'interno di un procedimento ci sono delle perplessità - la questione io la riporterei proprio sull'ambito più prettamente politico. Da mesi stiamo discutendo di questa riforma: della riforma della "Buona scuola", io vorrei ricordare che il 5 ottobre la Commissione paritetica ha approvato la norma di attuazione proprio che recepiva quell'accordo fatto durante il mese di luglio con il Ministro, quindi, collega, proprio andando anche nella direzione che lei auspicava di non stare nell'angolino a guardare, noi da subito su questo tema abbiamo cercato di muoverci in maniera autonoma, in maniera forte, in maniera diversa anche rispetto alle altre Regioni.
In questa riforma - e io qui vorrei dirlo - sicuramente ci sono aspetti critici, sicuramente ci sono aspetti che non condividiamo, ma ci sono anche aspetti che noi riteniamo positivi, ne abbiamo anche parlato in quest'aula - e credo che siano anche condivisi da diversi di voi sia della maggioranza che dell'opposizione -: penso, per esempio, al bonus per gli insegnanti, penso alle graduatorie, penso ai precari, ci sono diversi aspetti di questa riforma che sicuramente potranno trovare una giusta dimensione anche nel nostro territorio. Per questo quindi noi non possiamo accettare questa mozione, perché, come abbiamo già detto, come stiamo facendo, stiamo portando avanti un processo di adattamento di questa riforma plasmato e costruito sulla nostra realtà, in base al nostro modello di scuola, costruito con anni di sacrifici di tutti coloro che hanno vissuto e creato la scuola in prima persona, da lì partiremo cercando di saper cogliere anche le sfide che in questo progetto di riforma sono comprese.
Non si tratta quindi con questa mozione...di chiedere un parere a favore o contro il disegno di legge licenziato dal Governo nazionale la "Buona scuola"...noi abbiamo già detto qual è la nostra posizione, quindi che ci sono degli aspetti che intendiamo portare avanti, che condividiamo e che riteniamo fortemente innovativi, non abbiamo paura di dirlo, ci sono altri aspetti invece su cui nutriamo delle perplessità, soprattutto legati e contestualizzati alla nostra realtà e nei confronti dei quali cercheremo - e sono certa che ce la faremo - di legiferare in maniera differente. Credo quindi che in questo passaggio abbiamo cercato di tutelare al massimo la nostra scuola: quella che per noi, come abbiamo avuto modo di dire più e più volte, è già una buona scuola. Grazie. Per questo noi siamo contrari a questa mozione.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Sì, non è che avevo tanti dubbi che sceglieste questo, sinceramente, d'altronde è la politica che portate avanti da decenni: quella di non schierarvi mai, ma andare sempre dalla parte di chi vince e anche in questo caso restate su questa politica, così non vi sbagliate. Vorrei soltanto ricordarvi che a furia di fare questa politica stanno sottraendo talmente tante competenze alle Regioni che anche noi presto o tardi spariremo. Lei quindi dice: "beh, noi stiamo combattendo per avere qualcosa in più", forse non ha afferrato fino in fondo quello che avevo in mente di dire e cioè che qui non importa ciò che danno a noi, il segnale andava dato a livello nazionale, cioè far vedere che anche noi scendiamo in campo e decidiamo cosa dire e cosa non dire rispetto a ciò che accade in tutto il resto d'Italia. Voi voterete contro, non è, diciamo così, una cosa strana rispetto a ciò che normalmente fate, però, quando poi chiedete magari il supporto delle Regioni rispetto a certe competenze che vengono a mancare oppure fate i confronti con Trento e Bolzano, poi è normale, diciamo così, che le cose non si formino, perché se uno continua a lavorare da solo, alla fine poi si trova da solo quando ci sono dei problemi. Voi ritenete che questa qui sia la cosa giusta e che la "Buona scuola" vada bene per il resto d'Italia "tanto a noi che ci interessa, tanto noi la facciamo meglio e quindi abbiamo risolto il problema" (stavo cercando di sintetizzare molto la questione). Non è, secondo me, un passaggio politico corretto, perché comunque sia noi, facendo così, ce ne freghiamo dei problemi degli altri, ma voglio dire...ripeto: l'abbiamo sempre fatto, quindi non è una novità di adesso, come politica voi portate avanti questo e va bene così.
Presidente - Grazie collega. Ci sono altre richieste? Per dichiarazione di voto? Non ci sono altre richieste, la parola alla collega Certan.
Certan (ALPE) - Sì, per dichiarazione di voto, Presidente.
Riguardo a questa mozione, il nostro gruppo ALPE la sosterrà, ci sarà il sostegno perlomeno morale al gruppo Cinque Stelle, in quanto ci rendiamo conto che, non avendo applicato, per ora, tale legge, pur essendo chiaramente già in vigore, ma non avendola applicata in Valle d'Aosta, è chiaro che non ci riguarda, crediamo però che ci siano i punti...in particolare già evidenziati dal collega Cognetta, che sarebbero da tenere in considerazione, da trattare in modo, diciamo, un po' più puntuale rispetto a quello che è stato fatto finora. Aggiungo a quelli già detti dal collega quelli per quanto riguarda, ad esempio, le graduatorie GAE. Noi potevamo, avevamo la facoltà...potevamo, Assessore Rini, perché probabilmente questo passaggio è finito e abbiamo escluso...anzi avete escluso dalle graduatorie permanenti 90 docenti della scuola che operano già nella scuola, li avete esclusi dalle graduatorie permanenti sapendo che andate a compromettere poi le prossime nomine. Una quindi...è questa, l'ha ricordato oggi, tra l'altro, anche il collega Viérin, in un'interpellanza ed è proprio...per quanto riguarda il plurilinguismo, per ora abbiamo sentito tante dichiarazioni, ma abbiamo visto come sono naufragati già l'anno scorso dei tentativi di...insomma, di adeguare e di provare a fare veramente un percorso parallelo della Regione Valle d'Aosta.
Ci rimane un'unica speranza: la norma di attuazione, che credo sia...non abbiamo ancora potuto prenderne visione, sappiamo che è andata oggi in commissione, quindi ne prenderemo visione e vedremo quanto margine avrà la Valle d'Aosta, sicuramente riteniamo che - l'abbiamo già detto - il documento della "Buona scuola" avrebbe potuto essere davvero una riforma del sistema scolastico...è un adeguamento, una "riformina", di fatto abbiamo già visto che questa criticità a livello nazionale per l'inizio dell'anno scolastico...ha già manifestato tutte le sue lacune. Per quanto riguarda, ad esempio, il precariato, abbiamo visto che ha risolto ben poco, e quindi auspichiamo che con la norma di attuazione la Valle d'Aosta, proprio per le sue particolari anche condizioni territoriali, possa continuare a legiferare e avere competenza, perché quello che ha sottolineato precedentemente il collega Cognetta è vero: spesso si parla sempre di Roma come uno spauracchio, come quella che ci porta via delle competenze, ma poi corriamo velocemente a farci fotografare per grandi intese, grandi firme con i rappresentanti di questo Governo. Capiamo che probabilmente ci sono dei momenti in cui conviene fare le foto e poi ci sono dei momenti in cui conviene far finta di non aver niente a che fare, di poter fare un percorso diverso, ecco, noi pensiamo che purtroppo la maggioranza con l'intesa abbia già in qualche modo...anche perché la maggioranza regionale con l'applicazione...con la votazione di questa legge ha iniziato un percorso completamente diverso anche come maggioranza regionale, quindi questa legge ha avuto una grande importanza politica a luglio 2015, quindi crediamo che in qualche modo la maggioranza si sia legata le mani e che quindi più di tanto non potrà legiferare.
Confidiamo nella norma di attuazione, Assessore Rini, più che nella maggioranza regionale confidiamo nella norma di attuazione e soprattutto nei gruppi di lavoro che stanno operando, gruppi di lavoro dove ci sono tecnici, dove ci sono persone competenti del settore della scuola e che forse potranno in qualche modo fare un piccolo adeguamento, però rimarrà sempre un adeguamento.
Président - Merci. La parole au Conseiller Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.
Sosterremo, come gruppo UVP, quest'iniziativa al di là del deliberato e al di là di ciò che chiede: diciamo questo perché sin dal primo giorno siamo stati contrari ad una riforma che si è autodefinita della "Buona scuola", ma che di buono, secondo, noi ha ben poco e la sosterremo al di là del fatto che la Valle d'Aosta ha deciso di non applicarla e che quindi la parte importante in Valle d'Aosta si discuterà nel momento in cui vedremo come applicare o, meglio, come non applicare, come meglio adattare alla nostra realtà questa riforma nazionale. Sappiamo anche che però nel non adattare...nel non applicare la riforma nazionale - lo abbiamo evidenziato nello scorso Consiglio, lo evidenziamo di nuovo oggi, anche attraverso le iniziative di questa mattina - ci sono diversi problemi.
La questione del bonus che è stata citata - oggi abbiamo visto che c'è anche una presa di posizione del SAVT École - è una questione che noi continuiamo a sollecitare, si parla di bilancio, lei nello scorso Consiglio ci ha risposto che non era prevista la questione dei 500 euro, speriamo che questa possa risolversi, perché oggi...non di ieri, è di oggi un articolo di giornale che spiega già come questi 500 euro possono essere utilizzati dagli insegnanti, fornirò il dossier di stampa. Dicevo questo perché questa riforma della "Buona scuola" è una riforma che ha della zone d'ombra, ha delle zone più positive, ne abbiamo già parlato, ma in questo caso una Regione ha avuto il coraggio di impugnare, di dire che quella era una riforma scolastica che mal si adattava, tra l'altro, in una Regione che non è a statuto speciale, quindi in un momento di dibattito nazionale, dove addirittura abbiamo i nostri Parlamentari che sostengono certe riforme un po' balzane a Roma di riduzione di competenze delle nostre Regioni, salvo poi andare a farsi fotografare dicendo: "la Valle d'Aosta ha più autonomia", non si sa perché, da che cosa deriva questa cosa della...magari una fotografia potesse ridare un po' di autonomia in questo momento di attacchi all'autonomia! Diciamo questo perché una Regione...ecco, nello spirito anche di solidarietà con le Regioni, al di là delle Regioni a statuto ordinario o speciale, quello che si mette in discussione oggi è il passo del 1970, perché le Regioni sono nate nel 1970, prima non esistevano, esistevano solo le Regioni a statuto speciale.
Oggi c'è un certo revisionismo, il Presidente ne ha parlato in giornata dicendo nella risposta all'iniziativa del collega Bertin: "c'è una tendenza di approssimazione che ha un po' quest'idea di mettere in discussione non tanto questa o quella iniziativa, ma lo schema regionalista che l'Italia ha dal 1970". Dal 1946...1948 per la Valle d'Aosta, poi con l'applicazione dello Statuto l'entrata in vigore il 1° gennaio, fino al 1970 solo 5 Regioni, dal 1970 in avanti 20 Regioni e un sistema non di fédéralisme integral, ma di federalismo su due binari, che spesso ha messo in disputa le Regioni a statuto ordinario contro quelle a statuto ordinario, ma che oggi vede il tentativo dello Stato di riprendersi certe competenze, e questo creerà non pochi problemi, e vede anche in questo caso certe Regioni schiacciate nell'esercizio delle proprie competenze. Questa mattina abbiamo parlato delle lettere dei commissari romani, che così si permettono di avere ingerenze nelle prerogative statutarie di una Regione.
Noi quindi speriamo veramente, da un lato, che questa riforma della "Buona scuola" possa essere in certe parti modificata, possa essere rivista, magari anche in corso d'opera ci possa essere una presa di coscienza che questa è una riforma che mal si adatta al mondo della scuola, che risolve solo parzialmente la questione delle graduatorie poteva essere stralciata, risolta tranquillamente con un provvedimento ad hoc, mentre quella di sistema...ci preoccupa la questione della mancanza dell'infanzia, è un problema quasi superato in Valle, perché se andiamo avanti così, la prima infanzia sarà abolita, l'infanzia sarà privatizzata e così rimarrà quel poco di scuola pubblica alla faccia dei proclami di qualcuno...che invece verrà smantellata.
Concludo Presidente. Noi sosteniamo questa riforma, abbiamo sottoscritto anche i referendum che chiedono...l'abolizione di una certa parte della "Buona scuola", sapendo che anche in quel caso...in Valle d'Aosta vedremo come si evolve, ma per dire che, come spesso è stato sollecitato, una riforma nazionale verrà sicuramente adattata in Valle d'Aosta, ma è una riforma che tocca l'intero sistema scolastico. Siamo preoccupati per come questo dossier è stato gestito, per com'è stato imposto e per come un tema scolastico, che invece dovrebbe essere condiviso, è stato così imposto in modo unilaterale. Grazie.
Presidente - Grazie collega. Altri? Ricordo che siamo in dichiarazione di voto. Non vedo altre richieste. Mettiamo in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 34
Favorevoli: 14
Contrari: 20
Il Consiglio non approva.
Punto 36 all'ordine del giorno.