Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1520 del 20 ottobre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1520/XIV - Ritiro di mozione: "Impegno per la revoca della proposta di deliberazione della Giunta regionale riguardante le modalità di contribuzione degli utenti dei servizi residenziali e domiciliari per persone anziane".

Président - La parole à la collègue Morelli.

Morelli (M5S) - Merci Président.

La mozione che ho sottoscritto assieme al collega Fabbri verte su un argomento importante, un argomento di attualità su cui abbiamo già avuto modo di discutere anche nella scorsa seduta del Consiglio: l'assistenza agli anziani, i servizi residenziali, semi-residenziali e domiciliari per le persone anziane. La questione è sollevata dalla proposta di delibera su cui il CELVA si è pronunciato favorevolmente il 15 settembre scorso ed è una proposta di delibera che va ad aumentare in modo considerevole le rette per le microcomunità.

Per la precisione mi sembra corretto fare un quadro di quella che è stata l'evoluzione delle tariffe in questi anni. La delibera n. 31 del 2012 fissava la contribuzione massima giornaliera per le microcomunità a 62 euro, quindi chi aveva un IRSEE di 24.130 euro o superiore a questa cifra pagava 62 euro di contribuzione giornaliera, al di sotto la retta era proporzionata all'IRSEE. Questa delibera è stata modificata l'anno scorso con la n. 716 del 23 maggio 2014, che fissa nuove tariffe a partire dal 1° luglio 2014 e va ad individuare tre fasce: fino a 24.000 euro di IRSEE, quota di contribuzione massima di 65 euro e al di sotto proporzionata; seconda fascia da 24.000,01 a 36.000 euro, quota massima di 70 euro; da 36.000,01 a 50.000, quota massima di 80 euro, che significava che le persone che pagavano la quota massima avevano una quota mensile di 2.400 euro.

Su quest'aumento ricordiamo che, come V Commissione, avevamo affrontato le lamentele di un gruppo di familiari che si erano fatti portavoce del disagio rispetto a quest'aumento considerato troppo esoso. In V Commissione quindi si è sviluppato un dibattito relativamente a queste tariffe, a questo servizio e l'Assessore nel mese di gennaio di quest'anno, gennaio 2015, in V Commissione, a conclusione un po' di questo dibattito, aveva affermato che "non è nostra intenzione per quest'anno assolutamente ritoccare le rette che sono già state toccate. Sarà una grande incognita, adesso è stato rinviato il gruppo di lavoro, perché stiamo vedendo con l'Alto Adige che cosa succede col nuovo ISEE", perché si era in attesa, giustamente, dell'applicazione del nuovo ISEE, su cui vi erano grandi incognite. L'Assessore aveva anche preso in modo formale l'impegno di tornare in commissione con la proposta di delibera dicendo: "non deve passare in commissione - in effetti, la legge non prevede un passaggio in commissione - però, appena saranno definiti i criteri economici con il CELVA, entro marzo, non ho problemi a fare un passaggio in commissione", cosa che poi non è avvenuta. È avvenuto per tantissimi altri temi importanti, abbiamo discusso lungamente sull'ISEE, io ho anche avuto modo di partecipare al gruppo di lavoro dell'ISEE come delegata della V Commissione, ma, riguardo a questo tema, in commissione non se n'è più parlato e, quando la proposta di delibera è giunta al CELVA, ne abbiamo preso conoscenza tutti e abbiamo potuto verificare che gli aumenti veramente sono spropositati. Se per le due prime fasce si mantiene quasi invariata la cifra, la quota giornaliera, per la terza fascia, quella più alta, l'utente con una dichiarazione ISEE compresa tra i 30.000,01 e i 45.000 euro pagherà la quota di contribuzione giornaliera in proporzione alla propria situazione economica fino ad un massimo di euro 115, che è il costo unitario ottimale individuato dal CELVA, quindi come retta massima gli utenti delle microcomunità si troverebbero a pagare 3.450 euro, che sono una cifra enorme.

Ora, noi condividiamo il principio secondo il quale si debbano pagare i servizi in proporzione al reddito e che chi più ha più debba pagare, però chi si troverebbe a pagare queste cifre? Anche familiari, nuclei familiari, ospiti delle microcomunità che sono tutt'altro che ricchi, perché con il nuovo ISEE - e questo è un problema che è stato sollevato all'interno del gruppo, di cui tutti sono coscienti, anche la Giunta, e l'Assessore è stato fra quelli che lo hanno sollevato - i cittadini valdostani che hanno nella loro proprietà dei fabbricati rurali, che non hanno nessun tipo di reddito, o comunque hanno un reddito minimo, si trovano però ad avere un ISEE alto. Coloro quindi che saranno penalizzati da quest'aumento saranno proprio i valdostani, valdostani che in larga misura...e i valdostani non soltanto, ovviamente, ma valdostani che questo Governo regionale sempre sostiene di voler difendere.

In base a questi ragionamenti, poiché noi temiamo che queste rette così alte possano poi produrre un abbandono delle strutture da parte di persone che non possono sostenere il pagamento di una retta così alta e poiché la sostenibilità di un sistema di welfare come il nostro è in larga misura a carico di quelle fasce che possono pagare di più, noi riteniamo che sia importante e necessario trovare un equilibrio tra la sostenibilità del sistema e la sostenibilità delle spese a carico delle famiglie. Questo era quanto proponevamo già nella scorsa seduta del Consiglio con la nostra risoluzione, che oggi riproponiamo sotto forma di mozione, poiché riteniamo che il sistema di welfare valdostano sia un buon sistema di welfare, che fino ad ora è stato equo e ben strutturato anche per quanto riguarda l'assistenza agli anziani...è un sistema che è nato negli anni '80 e che ha saputo evolvere con il tempo e con le nuove esigenze di cui bisogna tenere conto, perché se le nostre microcomunità sono nate negli anni '80 per accogliere le persone sole, le persone non autosufficienti, ora si trovano ad accogliere perlopiù persone in gravi condizioni anche di salute...è un sistema che si è evoluto in funzione delle esigenze della popolazione, quindi noi riteniamo che vada mantenuto.

Noi proponiamo alla Giunta - e chiediamo un impegno affinché venga revocata questa proposta di delibera - che per l'anno 2016 venga mantenuto come indicatore l'IRSEE - c'è un errore di battitura nella mozione, perché viene indicato l'ISEE, ma in realtà è l'IRSEE - per il calcolo della contribuzione per l'accesso al servizio residenziale di microcomunità e parallelamente durante l'anno venga messa in atto un'attività di analisi comparata tendente ad individuare quali possono essere le fasce di contribuzione più idonee, più adeguate, più eque, più equilibrate per far sì che il sistema regga e che le famiglie possano continuare a contribuirvi. Credo che sia una proposta chiara, chiediamo alla Giunta di prenderla in considerazione anche in risposta alla grande preoccupazione espressa da tante famiglie di cui tutti abbiamo avuto eco. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliera. La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Grazie Presidente.

Ci sono ben poche cose da aggiungere a quanto egregiamente ha detto la collega Morelli e, come ricordato, nell'ultimo Consiglio avevamo già presentato una risoluzione che prevedeva questo tipo di impegno. Oggi siamo di nuovo qui a chiedere al Consiglio di sostenere questa mozione, che va nell'ottica di condividere quelle che sono queste importantissime decisioni che vanno direttamente ad incidere sui nostri concittadini. La richiesta della nostra mozione di ritirare la delibera in questione va anche nell'ottica di disinnescare nell'opinione dei cittadini che utilizzano tali servizi quel senso di...come possiamo dire? quasi di abbandono di questi servizi che questi tipi di azioni possono ingenerare, lo abbiamo visto negli asili nido, lo rivediamo qui in queste funzioni sulle persone anziane. Invitiamo dunque il Governo a considerare con estrema ponderatezza quelle che sono le conseguenze che questi interventi così tranchant e diciamo quasi a mo' di blitz...vengono fatti, come diceva giustamente la collega, senza nessuna discussione, senza nessun raffronto in Consiglio per poter almeno in parte...come possiamo dire? condividere, mitigare quelli che sono gli effetti sui nostri concittadini.

Vorrei ribadire quanto ha detto la collega, perché questo, secondo noi, è un concetto estremamente importante e cioè che, se si vuole ottenere la sostenibilità di un sistema a vantaggio proprio delle persone più fragili e più deboli, dobbiamo fare in modo che i servizi - non solo i servizi alla persona anziana o all'infanzia, ma anche i servizi sanitari - vengano usufruiti dalle persone che possono sostenere il sistema, che possono pagare queste cose in modo che il sistema possa essere sostenibile, possa funzionare per tutti: ecco perché non bisogna in qualche modo taglieggiare chi ha già...chi ha questo tipo di possibilità, perché sennò otteniamo solo una fuga di queste persone, oppure che proprio non possono permetterselo, o che si organizzano in modo diverso rendendo insostenibile il sistema: questo è un concetto importantissimo, secondo noi, su cui spesso ritorneremo.

Invitiamo quindi con la nostra mozione, come diceva la collega, ad applicare l'IRSEE, la vecchia IRSEE su cui erano state calcolate le vecchie quote di partecipazione, facendo un'operazione simile in fondo a quello che è stato fatto per il bon de chauffage, dove non è stata applicata la nuova ISEE, ma sono state applicate quelle norme che erano state applicate precedentemente, per cui credo che ci sia questo pregresso in una nostra azione consiliare e che questo possa giustificare anche questa nostra richiesta, invitiamo dunque... L'abbiamo detto più di una volta e continueremo sempre a ripeterlo che siamo perfettamente coscienti che il sistema va in qualche modo rivisto, va reso sostenibile, siamo coscienti dell'attuale difficoltà che la nostra Regione sta vivendo ed è proprio per questo che vi chiediamo di non procedere così a colpi di blitz per poi ritornare sui propri passi, ma di condividere con le strutture del Consiglio quelle che sono le decisioni in questo campo. Grazie.

Presidente - Grazie collega Fabbri. La parola al Consigliere Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Sosterremo anche noi la mozione che è stata presentata dai colleghi. Avevamo già avuto modo di parlare della questione asili nido. Le rette adesso nelle microcomunità sono due punti che toccano veramente le difficoltà delle famiglie. Le segnalazioni che ci sono arrivate sono tantissime, da parte di persone che ovviamente non saranno in grado di sostenere dei costi del genere. Allora, noi andiamo, se si prosegue in questa direzione, effettivamente a creare poi una specie di mercato nero dell'assistenza degli anziani, perché? Perché ovviamente a quel punto tu cercherai di arrangiarti: chi potrà permetterselo si prenderà la badante - e la badante comunque ha un costo non indifferente -, chi non potrà permetterselo si barcamenerà con la badante in nero, perché ovviamente se tu ci aggiungi i contributi, il costo della badante sale a dei livelli che diventano alle volte insostenibili. Allora penso che con la mozione si chiede sostanzialmente poi una riflessione ulteriore sul fatto che magari le risorse possiamo anche vedere di ritrovarle in un'ottimizzazione dei servizi, perché sappiamo bene che comunque nelle pieghe di qualsiasi attività che viene svolta dal pubblico ci sono degli sprechi, ci sono delle diseconomie. È sicuramente più difficile andare ad individuarle, perché poi alle volte fanno anche riferimento a dei comportamenti che sono all'interno delle strutture, però è certo, il taglio lineare diventa veramente una ghigliottina. Sostanzialmente quindi si chiede un'ulteriore riflessione, non possiamo arrivare a dei livelli di albergo a cinque stelle per le rette degli anziani. Non togliamo quello che era un fiore all'occhiello della nostra Regione a livello di assistenza di anziani. Magari sarà necessaria una riorganizzazione, magari in certi piccoli Comuni bisognerà fare degli accorpamenti ma cerchiamo di mantenere il servizio! Perché diversamente sarebbe un segnale negativo ma un segnale anche lì...un arretramento rispetto a quello che era stato fatto in passato. È ovvio, ci vuole una scelta che è molto più impegnativa: bisognerà trovare le risorse, ma noi pensiamo veramente che in questo caso le risorse si possano trovare. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Siamo in discussione generale. Non vedo altre richieste. Chiudiamo la discussione generale. Sempre in discussione generale, la parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Io volevo rivolgermi a lei, Assessore, nel senso che questo sistema, bene o male, lo abbiamo condiviso da tanto tempo: io in diversi ruoli, lei, quando era ancora Assessore...poi so che indirettamente se n'è occupato anche quando era Parlamentare, per cui è un sistema che conosce, è un sistema che tutti insieme abbiamo contribuito a creare. Un sistema che è stato per anni, come lei stesso più volte ha ammesso, un sistema che ha dato delle risposte efficaci per quello che è il mondo degli anziani. Ora, lei lo sa che con questa delibera metterebbe i titoli di coda a questo tipo di servizio. Lei n'è cosciente più di tutti gli altri che sono seduti sui banchi di maggioranza, perché questo modello noi lo abbiamo visto crescere con tante difficoltà, ma abbiamo anche cercato negli anni di correggerlo. Le dico solo alcune riflessioni, nel senso che...lei sa che lo stesso anziano ricoverato al Beauregard costa tre volte tanto: questa è la verità, per cui non ha senso svuotare le micro e riempire il Beauregard! Lei questo l'ha detto più volte. Ora, se non ha senso chiudere queste strutture, non ha neanche senso renderle inaccessibili per le famiglie valdostane!

Nell'altro Consiglio lei rispondendo - non so se era un'interpellanza o quant'altro - ha detto che per gli enti gestori c'era un'incognita legata a quella che poteva essere la ricaduta dell'applicazione dell'ISEE rispetto al modello con cui venivano pagate le rette. Ha ragione lei su questo, ha ragione Assessore, ha assolutamente ragione, per cui la proposta che le facciamo noi, Assessore, è quella di non andare ad introdurre nessun tipo di ISEE modello nazionale, ma di rimanere al modello valdostano. Evitiamo quelle che sono delle incognite, non è un'apertura...diciamo non è un provvedimento unico per le microcomunità, perché è lo stesso provvedimento che abbiamo adottato per quello che riguarda il bon de chauffage. Sul bon de chauffage non ci siamo scandalizzati a fare un passo indietro! Perché dovremmo scandalizzarci a fare un passo indietro sugli anziani? Ora, lei lo sa benissimo, Assessore, che 115 euro moltiplicati 30 fanno 3.450 euro, allora 3.450 euro...una qualunque famiglia si paga due badanti in regola che gli fanno pure le pulizie e gli mettono a posto la casa. Allora, siamo fuori da ogni logica, è fuori da ogni logica alzare delle tariffe così! E facciamo lo stesso errore...Assessore, ma io le parlo proprio perché questo sistema lei lo conosce, per cui non può dirmi neanche che dico delle cose senza senso, o almeno, se le dico, la prego, schiacci questo pulsante e mi dica che sto veramente dicendo delle cose non esatte...questo sistema certo che andava riorganizzato!

Bisognava magari avere il coraggio di perseguire quell'obiettivo - Assessore, glielo ricordo - che fissava in 15 il minimo per tener aperte le strutture, ma questo significava prendersi delle responsabilità politiche! Lei giustamente ha preferito sbolognare sugli enti gestori queste responsabilità. L'ha fatto quando? Quando ha fatto prendere...malgrado quello che le ha scritto il Consiglio permanente del CELVA - è andato in assemblea e ha detto: "bene, le coperture sono 70 posti, ve li pagate voi". Io non lo so con che cognizione di causa, comunque le hanno risposto di sì, la responsabilità è di chi le ha risposto di sì, probabilmente avranno fatto i conti e sapranno che dal punto di vista... non lo so... economico ci stanno. Io penso che probabilmente ci staranno per un anno o due, ma poi le difficoltà verranno...i nodi verranno al pettine, perché finiti quelli che sono gli avanzi di amministrazione...chiuderanno comunque anche quei 70 posti, ma ci andava un po' più di coraggio: bisognava perseguire quell'obiettivo che ci eravamo fissati a suo tempo.

Detto questo, lei lo sa benissimo che, per quelle che erano le vecchie Comunità montane, adesso Unités des Communes, non c'è più alcun tipo di trasferimento di finanza locale, per cui se prima avevano ancora qualche risorsa da usufruire per questi tipi di servizi, non ci sono più; si sono dovuti accollare, coscienti o incoscienti...torno a dire che è un problema di chi ha dato questo parere favorevole, per cui ognuno pianga del suo male...si accolleranno questi 70 posti. Adesso, ciliegina sulla torta, si viene a dire che le quote massime salgono a 3.450 euro, ma fate esattamente lo stesso errore che avete fatto e che avete in parte corretto non ancora a sufficienza per gli asili nido! Perché perderete quelli che pagano le rette, quelli che prima pagavano 2.400 euro! E non erano pochi, ecco! Non è che noi regalassimo le quote, perché pagavano 2.400 euro! Erano 80 euro al giorno, beh, non basta. Lei dice che non sono alberghi di lusso, beh, 115 euro...mi pare che...beh, non sono alberghi, per la carità, avete ragione non sono alberghi, sono comunque delle micro, ma 115 euro! Alla faccia dei costi! Per cui io dico solo semplicemente: se volete distruggere un sistema, ditelo! Prendetevi le responsabilità e lo dite! "Vogliamo che chiudano, perché vogliamo che chi pagava 2.400 euro prima si tenga gli anziani a casa, prenda le badanti...", bene, è un sistema, ma prendetevi anche la responsabilità politica!

Io questo le chiedo semplicemente...non è ammissibile questo! Io ho consigliato ad alcune famiglie che mi hanno chiamato di chiamare anche lei, Assessore, sono famiglie che mi hanno detto...quando hanno visto questa delibera, hanno detto: "bene, noi abbiamo pensato di mettere in vendita qualche terreno e le ultime case che avevamo", ma mi piacerebbe che...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...li ho consigliati io di chiamarla, per cui spero proprio che lo facciano, perché almeno, di fronte a queste realtà, probabilmente si renderà conto che la sua è una delibera che non ha nessun senso, nessuna logica. Economicamente è un colpo mortale per quello che è il servizio, da una parte, ma economicamente non vi porterà un euro in più! Perché rimarranno quelle fasce che, bene o male, pagavano poco o niente prima! E lei questo lo sa, Assessore, perché, quando parla di ISEE, non è l'ISEE legata al singolo, è l'ISEE che comprende anche i familiari! Questa è l'ISEE che volete mettere in campo, perché avete detto: "applico il modello nazionale", il modello nazionale è questo! Allora, diteci solo dove volete portare la Valle d'Aosta, perché se volete veramente che i valdostani siano ridotti sul lastrico perché magari hanno delle necessità...attenzione, a volte sono anche delle necessità legate allo stato degli anziani, perché nessuno lo fa deliberatamente e con...diciamo, non è una decisione già facile da prendere, ma a volte ci sono dei casi difficili: demenza senile, alzheimer, alimentazione forzata, PEG.... Bene, questi probabilmente ve li ritroverete tutti al Beauregard, vi costeranno tre volte tanto, avrete le micro chiuse e avrete il personale...perché le ricordo che assieme con me...lei c'era quando consegnavamo i diplomi di riqualificazione da ADEST ad OSS! Oh, se c'era! Noi questi li abbiamo illusi, eh! Illusi alla grande! Abbiamo fatto corsi da ADEST ad OSS ad iosa, adesso a queste persone che hanno 50-55 anni che direte? "Andate a casa"? Gli direte: "andate a casa perché chiudiamo le micro"? Io non penso che sia una risposta sensata né per l'occupazione in questo momento, né per chi ha creduto nella politica, perché è la politica che ha illuso questi, eh! C'eravamo sia lei che io quando consegnavamo i diplomi! Glielo ricordo, c'ero anch'io. A differenza di lei, mi rendo conto che questa è macelleria sociale!

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...voi mandate sul lastrico le famiglie solo perché magari hanno qualche bene in più o hanno ancora un terreno o una casa da vendere, ma si può? Ma quando la Valle d'Aosta si è ridotta a questo stato? Guardi, ne parlo con lei perché queste cose lei le sa e la pregherei di schiacciare il pulsante e di dirmi che ho torto. Io sono stufo di sentirmi dire che ho ragione! Schiacci il pulsante e mi dica che ho torto...

Président - La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Solo per aggiungere qualche elemento alla discussione. La collega Morelli ha illustrato molto bene l'iniziativa, ma l'obiettivo che abbiamo come forze di opposizione e anche gli altri colleghi...chiederemmo all'Assessore Fosson sinceramente nel dibattito se...dato che obtorto collo ha scaricato questa delibera pesante, il documento è stato approvato a larga maggioranza dai sindaci, le chiederemmo sinceramente se i suoi uffici - perché altrimenti parliamo di aria fritta - hanno fatto delle proiezioni per i prossimi anni a seguito di queste grosse modifiche che sono state inserite all'interno di questa delibera. La prima domanda che le poniamo quindi è se avete fatto delle valutazioni e soprattutto se avete fatto delle proiezioni. Seconda: sulla fascia C è già stato detto, l'aumento - io non so come avete potuto scaricare tale documento... - è del 44 percento, cioè una famiglia che adesso paga 28.800 euro con la modifica che lei...il Governo regionale, non lei...il Governo regionale, la sua maggioranza ha messo in campo andrebbe a pagare 41.400 euro annui, vuol dire un aumento di 12.600 euro. Io non so se voi, colleghi di maggioranza, avete fatto qualche...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...conticino! Al 31 dicembre la famiglia, gli utenti, le contribuzioni...gli utenti facenti parte della fascia C, ad oggi, 2015, pagano 28.800 euro, contribuiscono per 28.800 euro.

Se questa delibera non viene revocata...io sono certo che l'Assessore Fosson ci sta pensando di revocare questa delibera, ma perché è improponibile! Non perché noi siamo più realisti del re o perché noi guardiamo più lontano! Perché è improponibile! La differenza...l'aumento che mettete in campo con questa delibera è del 44 percento! Io cioè sono sicuro che i suoi uffici avranno delle proiezioni, le valutazioni sono state fatte. Quanto meno, se ci dev'essere aumento, che si faccia...uno, a fasce, due, un tot all'anno, ma non sicuramente con queste percentuali! Questo vuol dire ammazzare un sistema. Ecco, lo chiediamo nella discussione, sinceramente: uno, se le valutazioni sono state fatte, ma soprattutto le proiezioni sono state fatte e, secondo, se il 44 percento per lei è un dato di aumento secco dall'oggi al domani. Famiglie che pagano oggi 28.800 euro pagherebbero, contribuirebbero per 41.400 euro. Grazie.

Presidente - Grazie collega Chatrian. Altri? Non vedo altri, quindi chiudiamo la discussione generale. Per la replica, la parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Il problema non è certo di semplice risoluzione. È un problema di sostenibilità che ha comunque alla base il desiderio di non mandare a casa le ADEST a cui abbiamo dato il titolo, né tanto meno di rimandare a casa i nostri anziani che sono un patrimonio. Però, affinché il sistema regga, affinché il sistema stia in piedi e, se qualcuno vuole veramente bene al sistema, doveva forse fare già qualche cosa prima, bisogna riorganizzarlo e su questo però grandi proposte finora non ne abbiamo avute. La delibera in questione, come ho già detto rispondendo all'interpellanza, è stata esaminata attentamente, era una bozza di delibera, rimasta tale. La delibera non è stata assunta e quindi non si può revocare un atto che non è stato deliberato. Poi ha fatto un suo percorso, e posta all'attenzione del CELVA il cui esame è stato approvato dopo due ore di discussione in merito ai dati. Lei Consigliere Chatrian, ha ragione a dire: "se avete fatto delle proiezioni, se avete visto i dati...", eccetera. Sì, è facile fare le proiezioni quando si hanno i dati certi, ma siccome l'ISEE è sperimentale e la sua applicazione ci è stata imposta improrogabilmente dallo Stato entro il 1° gennaio 2015. È un errore pensare che non dovessimo applicare l'ISEE, se mi permettete. Questo nuovo ISEE è a tutti gli effetti un livello essenziale rientrante nel diritto costituzionale. I dati quindi che ci sono pervenuti mostravano soprattutto a giugno e luglio una grande riduzione delle entrate che noi stimavamo pari al 12 percento; su ciò era stato dato un documento in commissione, e Gerandin parlava addirittura del 20 percento di minori entrate. Eravamo quindi di fronte a una grave emergenza e la nostra paura era proprio che il sistema non stesse in piedi. Fra l'altro, in quel periodo gli Enti locali erano appena usciti dalle elezioni, non c'erano i segretari, non era facile confrontarsi, avere dei dati, quindi, di fronte ad una supposta emergenza, dovevamo controbilanciare in fretta questa tendenza. I dati giunti invece a fine settembre hanno ridotto questa previsione di minori entrate in senso molto positivo.

Rimane comunque il problema, perché io ho sempre detto che l'ISEE, che è stato approvato il 14 novembre entrare in funzione il 1° gennaio, era una cosa assurda, non poteva essere applicato in quel modo perché adesso è venuto fuori, per esempio, il problema suscitato dall'INPS dell'assegno di accompagnamento che prima veniva contabilizzato nel nostro ISEE. Adesso non viene più contabilizzato nel reddito però viene prevista una franchigia di 7.500 euro, per cui l'INPS, per esempio, per i progetti che prevedono il contributo per badanti non lo calcola nel reddito, però poi lo sottrae nella fase del calcolo, per cui sarebbe logico che l'assegno seguisse il paziente, soprattutto nella parte dell'ISEE residenziale.

L'aumento di contribuzione con il nuovo ISEE, purtroppo, è anche dovuto ad una maggior partecipazione dei figli, e anche questo deriva dal nuovo ISEE nazionale, ovvero uno strumento che prima non avevamo. Noi abbiamo fatto tutto il possibile, come ad esempio nei confronti di coloro i quali avevano presentato un IRSEE valido a dicembre affinché potessero mantenere la stessa DSU ancora per un anno. Adesso, infatti, perché molti non calcolano il nuovo ISEE? Perché, non essendogli scaduto, hanno capito che con il nuovo ISEE devono contribuire maggiormente per cui rimangono con il vecchio IRSEE, ma la contribuzione del nuovo ISEE...quello che cambia radicalmente e che ha portato ad una contribuzione maggiore, che io non condivido, è la partecipazione dei figli. Siccome nell'ISEE residenziale i figli partecipano al nucleo, al reddito dell'utente, non partecipano più alla spesa come avevamo fatto noi nel vecchio IRSEE, cioè i figli partecipavano fino ad una somma, quindi partecipavano in modo marginale alla presenza del loro anziano. Il nuovo ISEE quindi, indipendentemente da tutte le tariffe, ha prodotto una maggiore contribuzione dei figli, che sono venuti anche da me, senza che ci sia bisogno che me li mandi Gerandin, perché siamo in mezzo alla gente e questo problema non crediate che lo viviamo superficialmente.

Noi siamo soltanto convinti che se non cambiamo sistema di organizzazione del nostro welfare lo stesso non starà in piedi, a prescindere che ci sia Fosson, o qualsiasi altro. Questo è un sistema che costa troppo, lo accennava, giustamente, Ferrero. Costa troppo, ma bisogna fare qualcosa per fare diminuire il costo, non fare niente e stare lì a guardare. La delibera, proprio perché ci sono dei dati diversi rispetto al 15% che non avevamo previsto, non ha più i presupposti su cui era stata abbozzata e adesso persino in alcune Comunità montane si parla addirittura di un aumento delle entrate sulla base del 30-40 percento dei dati. Noi lavoriamo su questi dati proprio per "ragionarci ancora sopra", come diceva Ferrero. La delibera è stata sospesa, e non era un ballon d'essai. Per queste considerazioni abbiamo detto: ci fermiamo e ci ragioniamo di nuovo sopra. Mi sembra quindi che si sia bloccato un fenomeno che non riuscivamo a governare, perché era un fenomeno di cui non avevamo i dati. Avevamo un'emergenza che al momento non c'è più, fermo restando che saremo sempre di fronte alla sostenibilità del sistema che è sempre il problema da affrontare.

Nella nostra analisi la problematica è più complessa e non riguarda solo le tariffe: le tariffe non sono un problema assoluto perché non si compenserà mai un costo così elevato. Certo, noi pensavamo di chiedere più soldi a chi poteva di più, a chi aveva un ISEE di 40-45 mila, però obiettivamente, siccome il costo è fuori dal mercato, se noi gli chiediamo di pagare il tutto, questi non portano più gli anziani in microcomunità, lasciandoli allora al Beauregard, in modo inappropriato. Il nostro sistema è un sistema fuori dal mercato, ma noi non vogliamo che gli anziani vadano nel privato, vogliamo però che il nostro sistema possa reggere, perché sennò viceversa, cosa faremo? È questo che sto dicendo. Il costo ottimale, permettetemi, chi l'ha introdotto? Se ne parlava dal 2010, ma non è mai stato fatto niente. Il costo ottimale è stato stabilito nel 2014, quando finalmente è stato detto: "il servizio costa 115 al giorno", che è un costo molto alto. I conti del 2014 ci stanno arrivando adesso, dovevano arrivare a giugno, arrivano adesso. Ancora molte microcomunità costano 130-140 euro al giorno: ecco perché noi abbiamo cercato di stabilire un costo di riferimento per posto letto e non ci siamo tolti nessuna responsabilità, caro Gerandin, il bottone l'ho schiacciato, c'è un fracco di documenti che dicono: "trasferisci questa microcomunità" ma non era possibile. Abbiamo visto che cos'è successo per Saint-Christophe, era due anni che in quella sede l'Ente gestore li aveva deciso di trasferire in un posto migliore i suoi 10 pazienti, a Gressan dove c'era un piano vuoto, eppure questo ha costituito dei problemi, benché comprensibili, anche se residenti di Saint-Christophe c'erano 5 utenti. Noi quindi che cosa abbiamo messo? Abbiamo messo il costo ottimale. Dice: "noi non vi diciamo chi accorpare...", eccetera, anche se ragioniamo...Torgnon ci ha sofferto, ha accorpato ad Antey, non è successo niente, anzi probabilmente i malati che da Torgnon sono scesi ad Antey stanno meglio perché la struttura è sicuramente diversa, poi il sindaco ha perso le elezioni, ma questo può succedere anche per tante...

(ilarità dell'Assemblea)

...non per questo. Chiedo scusa ma ogni tanto bisogna anche fare qualche battuta, no?

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

Presidente - Vi prego colleghi...

Fosson (UV) - ...per cui certe micro non si sono trasferite prima delle elezioni, ma si trasferiscono dopo, con criteri ma senza imporre a monte le nostre decisioni.

Finalmente nel 2014 è stato introdotto il costo ottimale. Abbiamo importato un sistema che non è farlocco, anzi, adesso il sistema funziona.

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, lo dico io. Purtroppo in questo momento non abbiamo i dati. Noi verremo in commissione presto, perché la grande discussione che vogliamo fare con voi è sui costi del sistema e sentiremo lì le proposte. Vorrei che ci fossero delle proposte perché, finché un servizio ad un anziano costerà 115 euro al giorno, il nostro sistema non sarà sostenibile per cui bisognerà analizzare tutti i fattori perché io non ho una soluzione predeterminata.

Il numero dei pazienti delle microcomunità è stato finalmente ridotto e imposto dal costo ottimale. "C'è chi faceva il furbo" diceva Gerandin in commissione, ecco, noi siamo arrivati e per la prima volta abbiamo messo quello di cui si parlava da tanti anni, un costo ottimale, cioè un utente in una comunità per anziani costa 115. Vi dico che in altre microcomunità private costa 94-95 euro, per cui noi mantenendo questo costo siamo di fronte a un divario troppo grande: ecco perché anche a chi può non si può farlo pagare tutto, perché se paga tutto, paga una cifra talmente alta che non ci sta, sceglie le badanti, va nel privato. Io quindi penso che su questo dobbiamo confrontarci, ma con delle soluzioni.

L'ultima cosa: se c'è qualcuno, mi permetta, che è legato al vecchio indicatore IRSEE siamo noi perché ci abbiamo lavorato e siamo stati tra i primi ad introdurlo. Io avevo discusso in commissione a dicembre sull'opportunità di mantenere la nostra regionalizzazione dell'indicatore. Ho avuto diversi contatti con Martha Stocker, con l'Alto Adige, ed è impossibile, legalmente impossibile, e vi darò poi una comunicazione, ma non è questione di coraggio o non coraggio, perché l'INPS su questo è categorico: le Regioni a statuto speciale non possono avere un indicatore diverso da quello dello Stato. Questo è un meccanismo di equità imposto dallo Stato, per cui io vi do anche una documentazione dimostrante che mantenere il nostro IRSEE non è possibile. Pensate soltanto al fatto che il nostro IRSEE saggiamente non contava la prima casa. Nei nuovi ISEE invece non solo conta la casa, ma l'effetto è ancora più pesante, e ora cosa farà il Governo che adesso toglie l'IMU sulla prima casa? Andrà a rivedere anche l'ISEE sulla prima casa? Per cui non era sostenibile a livello nazionale il mantenimento di un IRSEE che era completamente diverso dall'ISEE nazionale. Qualcuno dirà: "il Trentino...", è vero, lo ha mantenuto, ma l'indicatore del Trentino non è un nuovo indicatore: è il vecchio indicatore che avevano, l'ICEF, che è un indicatore completamente diverso dal nostro, che ha una banca dati enorme che raccoglie tutto, poi decidono sulle soglie. Attenzione però che anche l'ICEF è a rischio di sospensione.

Perché noi non possiamo mantenere il nostro indicatore? La non perseguibilità di una strada di ripristino del vecchio IRSEE si fonda su evidenze giuridiche. Per quanto attiene alla vincolabilità dell'ISEE quale strumento per stabilire le soglie di accesso alle prestazioni sociali, ci sono due sentenze della Corte costituzionale: una è la n. 296, con cui la Corte ha sostanzialmente ricondotto l'ISEE nell'ambito dei livelli essenziali di prestazione afferenti alla competenza legislativa esclusiva in quanto sono tasse dello Stato ai sensi dell'articolo 117, cioè l'ISEE è stato inserito nei LEA e i LEA sono un diritto costituzionale, per cui noi non potendo modificare i LEA non possiamo modificare l'ISEE. L'altra, un po' più problematica, ma significativa in quanto dimostra quanto sia rischioso avventurarsi in indicatori differenziati a livello regionale, è la n. 151 del 2015; c'è infatti aperta una questione di legittimità costituzionale relativa ad una legge della Provincia di Trento, che prevede appunto l'ICEF per l'accesso ai contributi per l'acquisto o la ristrutturazione di un'abitazione. Il fatto che la questione non sia stata definitivamente decisa sta a giustificare che Trento continua ad applicare il proprio indicatore che tuttavia concerne solo un ambito abitativo. Essendo solo quello, probabilmente nessuno contesterà mai il fatto che quest'anno si utilizza il reddito, per il bon chauffage, non trattandosi di livello essenziale delle prestazioni.

Io chiudo dicendo che sarebbe stato facile essere coraggiosi, mantenendo il nostro IRSEE, ma avremmo avuto un'impugnativa da parte dello Stato andandoci a complicare le cose. L'ISEE purtroppo lo dobbiamo tenere sperando che ci siano delle modifiche, però attenzione che noi possiamo fare qualche cosa a livello regionale proprio perché ci stanno a cuore i valdostani. Non appena avremo dei dati diversi sull'ISEE, le soglie le stabiliremo noi ed è lì che dobbiamo intervenire: su soglie diverse d'accesso, prevedendone magari alcune particolari per chi ha degli ambiti rurali che non producono reddito. La questione non è semplice, per cui chiaramente, non essendo possibile raccogliere quest'invito a modificare l'indicatore regionale con un altro, c'è un impegno a discutere in commissione, però la mozione così com'è non può essere accettata.

Presidente - Grazie Assessore. La parola alla Consigliera Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Président.

Assessore, non sarà stato un ballon d'essai, ma sicuramente è stata una mossa avventata, mossa che poi è stata avvalorata anche dai sindaci ed è questo che rincresce constatare. In ogni caso la vostra proposta qual è? Di modificare l'impegno limitandoci alla parte di revoca della proposta di deliberazione?

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...la delibera quindi tornerà al CELVA? Rifarà tutto il percorso e verrà anche in commissione anche se non è previsto dalla legge?

(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...l'impegno politico quindi c'è, noi ne prendiamo atto. Tutto questo avrebbe potuto essere evitato se il percorso fosse stato un percorso condiviso, non possiamo evitare di stigmatizzare il metodo che non imputiamo solo a lei, Assessore, però il risultato è questo ed è un risultato che va a togliere credibilità, tra l'altro, a questo Governo regionale e a questo Consiglio e la cosa ci rincresce enormemente. In ogni caso prendiamo atto dell'impegno, ritiriamo la mozione e l'iter ricomincerà. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Sì, solo per un'ulteriore precisazione. Abbiamo capito bene che il provvedimento arriverà in commissione...prima ritornerà al CELVA e poi ritornerà in commissione? ...okay.

Presidente - Grazie colleghi. Prendiamo quindi atto del ritiro della risoluzione e dell'impegno dell'Assessore.

Con questo punto, come concordato dalla Capigruppo, chiudiamo i lavori di questo pomeriggio, che riprenderanno alle ore 9 di domani mattina. Grazie ancora.

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La seduta termina alle ore 20,16.