Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 35 del 28 gennaio 1981 - Resoconto

OGGETTO N. 35/81 - PROTRARSI DELLA SITUAZIONE DI CRISI DELLA SADEA DI VERRÈS, STATO DELLA TRATTATIVA E POSSIBILITÀ DI RIPRESA DELL'ATTIVITÀ. (Interpellanza)

Presidente - Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Mafrica, Tonino e Bajocco.

INTERPELLANZA

RICORDATO che sono trascorsi ormai dieci mesi dalla messa in cassa integrazione dei lavoratori della SADEA senza che si abbia notizia di alcuna prospettiva di ripresa produttiva;

SOTTOLINEATA la profonda preoccupazione per l'estendersi della precarietà occupazionale e della disoccupazione (soprattutto femminile) nella zona di Verrès;

EVIDENZIATA nuovamente l'assurdità per cui una delle poche aziende pubbliche sane viene lasciata andare alla deriva a causa di gravi inadempienze del Ministero del Tesoro e di gravi carenze della direzione aziendale;

CONVINTI che nel corso di un anno, grazie anche all'interessamento ed alle entrature dell'Assessore Ramera (altresì Presidente della SADEA), la Giunta regionale abbia senz'altro avuto proficui incontri con i Ministri competenti (Tesoro e Partecipazioni Statali);

i sottoscritti Consiglieri regionali del Gruppo comunista

INTERPELLANO

l'Assessore all'Industria per conoscere:

1) quali sono stati gli incontri avuti;

2) quali sono le intenzioni del Ministero del Tesoro rispetto alla ripresa produttiva della SADEA e quando essa avrà inizio;

3) quanti lavoratori si sono nel frattempo licenziati volontariamente;

4) quali programmi di diversificazione produttive sono in corso o sono stati proposti.

Presidente - La parola al Consigliere Bajocco, che illustra l'interpellanza.

Bajocco (PCI) - Il 13 febbraio del 1980 la Direzione SADEA comunicava alle Organizzazioni sindacali della Valle che tutti i lavoratori dell'azienda dovevano essere messi in cassa integrazione. La motivazione era quella che non vi erano più le commesse da parte del Poligrafico dello Stato, per cui, non essendoci lavoro, tutti questi lavoratori dovevano essere messi in cassa integrazione.

Le Organizzazioni sindacali hanno respinto con forza e con azioni immediate questa proposta, ma, malgrado questa lotta e l'azione condotta il 10 marzo, un mese dopo, i 213 lavoratori della SADEA sono stati messi in cassa integrazione. Da allora non è stato fatto niente.

C'è un problema da sollevare, benchè non sia nostra intenzione urtare la suscettibilità dell'Assessore alle Finanze proprio perché era Presidente di questa azienda, ma la mancanza di commesse per cui i lavoratori devono essere messi in cassa integrazione non era una circostanza che si era creata all'improvviso, ma era una situazione a monte. A mio avviso c'è stata una mancanza da parte dell'ex Presidente della SADEA: quella di non investire immediatamente della questione il Consiglio regionale, informando le Organizzazioni sindacali perché potessero condurre immediatamente, a tempo dovuto, questa battaglia.

È vero che l'amico di Ramera, Pandolfi, prima era Ministro del Tesoro, oggi è Ministro dell'Industria, ma proprio attraverso delle amicizie forse l'Assessore Ramera ci potrà dire qualche cosa; può darsi che negli incontri che ha avuto nei mesi passati abbia parlato veramente anche dell'industria.

Il Gruppo comunista non è la prima volta che solleva questo problema, ma a fine marzo-aprile del 1980 aveva presentato una mozione, che fu votata da tutto il Consiglio regionale, dove si chiedeva alla Giunta di promuovere un incontro immediato col Ministro del Tesoro per sbloccare i finanziamenti e le commesse inerenti alla Cogne e alla SADEA.

Noi con questa interpellanza chiediamo: quali sono stati gli incontri; quali sono le intenzioni del Ministero del tesoro rispetto alla ripresa produttiva della SADEA e quando essa avrà inizio; quanti lavoratori si sono nel frattempo licenziati volontariamente; quali programmi di diversificazione produttiva sono in corso o sono stati proposti.

Presidente - Risponde l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Chabod, ne ha facoltà.

Chabod (DC) - Ho avuto personalmente un incontro col Ministro del Tesoro e con lo stesso Ministro delle Partecipazioni Statali, la Società stessa ha avuto degli incontri; purtroppo siamo in una situazione che non è rosea. Il Ministro del Tesoro ha ritirato dei piccoli quantitativi di monete (quattrocento tonnellate, su un magazzino di duemila tonnellate); in base ai programmi attuali del Ministero per il 1981, dalle forti giacenze di tondelli da 50 e da 100 esistenti non è prevista alcuna nuova richiesta.

Per poter quindi risolvere la grave situazione in cui si trova la SADEA, che rappresenta una delle poche risorse della Bassa Valle, permettendo la ripresa dell'attività, sarebbe necessario che la Zecca italiana, in ottemperanza a quanto disposto dalla legge che ne sanciva il passaggio al Poligrafico dello Stato, formulasse il programma di produzione per l'81 in monete 'acmonital' da 50 e 100 lire e desse inoltre corso alla realizzazione delle monete metalliche da 500 lire. Questo in attesa della ristrutturazione dell'intera serie dei tagli di monete metalliche.

Il problema è stato affrontato dalla Direzione della SADEA con la Direzione Generale del Ministero del Tesoro, a cui si sono presentati rapporti sulla lega di "ancmonital" e sulla possibilità di produrre con questo materiale tondelli molto alleggeriti, riducendone le dimensioni. È stata inoltre trasmessa una panoramica di quanto avviene sulla monetizzazione dei principali paesi europei, e concrete proposte di come potrebbe essere la nuova serie italiana.

Per quanto riguarda la nuova moneta da 500 lire, questa è prevista dalla legge 5 maggio '76, n. 325, art. 5, che autorizza la fabbricazione di nuove monete metalliche da 500 lire. In base a tale legge sarebbe sufficiente un decreto legge per la scelta della lega, che auspichiamo possa sbloccare l'attuale situazione della SADEA.

I lavoratori che si sono licenziati sono soltanto sei.

La cassa integrazione straordinaria è stata prorogata dal 9.12.80 all'8.3.81 per 180 unità: 170 operai e dieci impiegati.

È in atto tutta una serie di iniziative intraprese dalla SADEA per una diversificazione produttiva in parallelo alla monetizzazione, quali elettroricalcatura - pezzi perforati per utensili -; piattelli per regolazione delle valvole di motori a scoppio, e fusioni di precisione per industria automobilistica e aeronautica. Queste lavorazioni porteranno, nel secondo semestre dell'81, a dei risultati in termini occupazionali di un certo interesse, circa 50 persone, ma chiaramente non possono rappresentare la soluzione al problema occupazionale in assoluto, in quanto l'attività principale della SADEA rimarrà comunque la produzione di tondelli da monetizzazione, in considerazione della struttura impiantistica esistente.

A questo proposito va pure fatto rilevare che la SADEA ha intrapreso una serie di contatti all'estero con le varie zecche, in particolare dell'Argentina e della Jugoslavia, per entrare in un mercato più ampio, che nel passato non aveva potuto prendere in considerazione a causa delle massicce e sempre pressanti richieste della Zecca, che assorbivano totalmente la produzione.

Presidente - Il Consigliere Bajocco ha facoltà di parlare per la replica.

Bajocco (PCI) - Non posso dichiararmi molto soddisfatto, se non per il fatto che l'azienda si è messa in contatto con altri Stati per poter avere lavoro di monetizzazione.

Sono convinto che, se da parte dell'Amministrazione regionale ci fosse stata una spinta più massiccia, forse il risultato sarebbe stato diverso.