Oggetto del Consiglio n. 1478 del 7 ottobre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1478/XIV - Interpellanza: "Chiusura di alcuni comprensori sciistici nei giorni infrasettimanali durante la prossima stagione invernale".
Président - La parole au Conseiller Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Président.
In questo Consiglio abbiamo voluto affrontare il tema degli impianti a fune. Un po' come altri temi, altri settori, quando ci si accinge alla discussione del bilancio, certe scelte vanno fatte e, come tanti altri argomenti, si bypassa spesso la politica della condivisione e un po' volendo mettere il carro davanti ai buoi si iniziano ad intraprendere iniziative nei vari settori. Ogni Assessore, attraverso il ruolo che ricopre e probabilmente avendo già contezza di quelle che sono le disponibilità finanziarie, si muove per cercare di operare tagli e in certi casi di coinvolgere gli operatori del settore, o comunque gli operatori interessati per annunciare certe misure imminenti. Tra le varie misure imminenti che sono state enunciate in un incontro...da quanto abbiamo appreso, di qualche settimana fa...c'è stata una riunione dell'Assessore Marguerettaz diciamo per conto dell'Amministrazione assieme a Finaosta e ai rappresentanti degli impianti a fune per valutare l'eventualità di razionalizzare quella che è l'apertura delle stazioni sciistiche durante la stagione invernale in arrivo.
Allora, la nostra iniziativa intanto ha una valenza conoscitiva per sapere se questa notizia che è stata divulgata in una riunione pubblica è una decisione che veniva dall'Assessore nella riorganizzazione di un settore...se questa decisione, questa prospettiva avrà un corso, se questo è stato valutato in base anche agli aspetti economico-finanziari e in un'ottica di analisi di insieme del settore degli impianti a fune. Vorremmo anche sapere, nell'eventualità di dar corso a questa disposizione, quali siano le stazioni oggetto di quest'indicazione tra le partecipate regionali, quelle, diciamo, gestite direttamente dall'Amministrazione regionale per il tramite di Finaosta e i motivi alla base, anche se possiamo intuire quali questi possano essere, e soprattutto i risparmi che sono stati ipotizzati con delle modulazioni in tal senso.
Noi quindi abbiamo ascoltato anche attentamente le illustrazioni del bilancio in commissione e qualcosa è già stato anticipato quest'anno su questa volontà, ma vorremmo sapere da lei, Assessore, come si è mosso in questo frangente, quali sono state le motivazioni alla base di questa riunione e dell'aver così iniziato a condividere un certo percorso che non è stato discusso in commissione, ecco, che è un discorso nuovo. Al di là del merito della questione, in commissione non era mai stato discusso, quindi noi lo abbiamo appreso, gli organi di informazione hanno ripreso la notizia e vorremmo avere notizie al riguardo.
Président - Merci. La parola all'Assessore Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente.
Ora, giustamente nell'interpellanza, nella presentazione si fa un'affermazione e poi si chiede se questo corrisponde al vero. Ora, la situazione reale è questa: noi abbiamo avuto modo di fare un incontro in Finaosta, lunedì c'è stato un incontro in Presidenza, ci sono una serie di confronti con tutte le società degli impianti a fune e sul tavolo, se posso dirle, non c'è come argomento la chiusura. Sul tavolo ci sono tutta una serie di provvedimenti che devono portare ad ottimizzare e a migliorare quello che voleva essere l'intendimento quando ci sono state tutta una serie di aggregazioni, ovvero il contenimento dei costi. All'interno di questa discussione, sul tavolo ovviamente si è anche parlato delle aperture, ma non è una cosa nuova, collega, nel senso che voi sapete benissimo anche in certe fasi dell'anno, soprattutto all'inizio e alla fine della stagione a volte si apre nel fine settimana e non si apre nei giorni infrasettimanali, molte volte anche per salvaguardare la neve, quando c'è un innevamento modesto, ci sono delle situazioni dove si conserva il patrimonio per i momenti particolarmente proficui.
Ora, nelle riunioni non è stato dato un diktat nel senso: "bisogna chiudere", bisogna ovviamente fare tutta una serie di riflessioni, ivi comprese le aperture, ma non solo di aperture: abbiamo parlato di acquisti, oggi giustamente anche lei ha sollevato una discussione: "ottimizziamo le risorse interne, ha ancora senso nominare dei direttori tecnici esterni o valorizziamo delle risorse locali?", tutto questo fa parte delle indicazioni che abbiamo dato. Anche sul marketing abbiamo tutta una serie di azioni che sono delle partnership con dei media partner, uno ha una radio, uno ha l'altra...ha detto: "non possiamo fare dei ragionamenti?" ed è quello che sostanzialmente è il percorso avviato con le varie fusioni a cui abbiamo dato il "la" ormai da alcuni anni a questa parte. Abbiamo parlato anche dei mezzi, a volte nell'economia delle società degli impianti ci sono dei mezzi battipista che per certe località non sono più attuali, ma vanno molto bene per delle località minori, quindi immaginare dei vasi comunicanti e migliorare il servizio offerto per cui le aperture infrasettimanali devono essere valutate stazione per stazione. Non sarà sfuggito a nessuno che in certi periodi dell'anno abbiamo più dipendenti rispetto agli sciatori, quindi bisogna capire se ha senso o se non ha senso tenere aperto, ma ovviamente gli amministratori ci devono dare i dati per capire se quest'operazione è un'operazione conveniente o meno. Tutti questi argomenti quindi hanno fatto parte di un confronto che è in corso e, nel momento in cui ci saranno tutte le informazioni, ci sarà modo di rappresentare anche in commissione e condividere quelle che possono essere le soluzioni.
Chiudendo, non ci sono - per rispondere in modo puntuale alla seconda domanda - delle località che sono state individuate, è un ritorno che vogliamo avere stazione per stazione, ma anche il singolo impianto ha un significato, non solo la località, laddove si deve economizzare, è un cantiere aperto.
Tra l'altro, solo un'indicazione: essendo che questi dati non incidono direttamente sul bilancio, non è una cosa che abbiamo fatto per la quadratura del bilancio 2016-2018, ma lo facciamo ovviamente per meglio gestire una risorsa che sono le società degli impianti a fune.
Président - La parole au Conseiller Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Vede, Assessore, abbiamo ascoltato con attenzione la sua risposta per un dossier che un po' in modo similare rispetto ad altri dossier ha creato un po' di allarmismo, magari minore rispetto ad altri temi; poi oggi in Consiglio siamo lieti possa parzialmente rientrare anche se dalle sue parole non si capisce bene quale sia l'indirizzo dell'Amministrazione. Diciamo questo perché prendiamo atto, Assessore, che si è in attesa dei dati di quanto costano gli impianti durante la stagione invernale, ma credo che questo si sappia alla chiusura degli impianti a fune. Al mese di aprile dell'anno scorso quindi se dovevate fare una ricognizione, Assessore, poteva chiamare gli impianti a fune e dire: "benissimo, vediamo che indotto c'è stato, che risparmi ci possono essere". Visto che state aspettando i dati, ne facciamo anche una questione di metodo, perché non vorremmo che come per l'apertura dei castelli...Assessore, non vorremmo interromperla...non si sapesse il mese prima quello che succede il mese dopo. Questo lo diciamo in termini di programmazione turistica, perché se gli alberghi di Cogne o di Crévacol, visto che è il Paese da cui lei proviene, devono sapere nella vendita...degli alberghi invernali...al di là della carenza di neve...Assessore, mi permetta, è un altro fattore: se si chiude perché non c'è neve o perché si vuole conservare la neve, è una cosa; se c'è una razionalizzazione, per dire: "benissimo si chiudono certi impianti durante la settimana, si chiudono certi giorni", un ragionamento che voi state facendo... Noi ci auspichiamo che non sia per questa stagione invernale, perché, secondo noi, questo metterebbe la programmazione turistica di una Regione - che dovrebbe essere fatta almeno un anno prima - a repentaglio in termini di credibilità. Abbiamo ricevuto lettere durante l'estate sulla stampa perché non si sapeva se il castello era aperto o meno, gente che cambiava destinazione; potrà essere che riceveremo, com'è normale...lettere di persone che hanno prenotato un albergo a Cogne e che diranno: "ma noi veramente abbiamo prenotato a Cogne perché, al di là del fondo, c'è nella promozione lo sci invernale", e questo, Assessore, non lo diciamo noi, lo dicono gli operatori. Credo che come noi abbia avuto modo di andare a fare un giro a Cogne, lei al Tor des Géants, noi alla Bataille de reines. Parlando con le persone la domanda più ricorrente era: "ma è vera questa cosa che chiudono le stazioni durante la settimana?".
Allora, noi abbiamo fatto quest'iniziativa per poterne discutere credendo che...i ragionamenti che lei ha abbozzato sulla razionalizzazione noi li facciamo nostri. Lo abbiamo detto questa mattina: se lei può risparmiare nella stazione di Pila 100.000 euro per il direttore con affido esterno facendolo fare a qualcuno dentro, magari quei 100.000 euro possono tenere aperto Crévacol, tanto per capirci, butto lì delle ipotesi che hanno dei numeri campati per aria. Questo per dire che noi ci preoccupiamo dei dossier che vengono gestiti in un certo modo perché vorremmo condividere in commissione certi ragionamenti che oggi lei fa qui in Consiglio, perché noi non li porteremmo in Consiglio se a monte in commissione ci fosse un piccolo ragionamento dicendo: "ragazzi, dall'anno prossimo, quando avremo quei dati, dobbiamo iniziare a fare certi ragionamenti, cosa ne pensate?". Ognuno dice la propria idea, magari certe idee possono essere valide, altre meno, ma questo è il modo di condividere, anche perché noi crediamo che la scelta politica in termini di indotto turistico sia un investimento e non una spesa, lo abbiamo detto per anni per l'istruzione: quando si teneva aperta la scuola di Valgrisenche con tre bimbi o la scuola di Gressoney con tre bimbi o di Champorcher, si sapeva benissimo che era una spesa, ma noi lo consideravamo un investimento perché sapevamo che se iniziava a chiudere la scuola a Valgrisenche o la scuola a Gressoney, il paese iniziava a morire. È un discorso leggermente diverso, ma fa parte di un indotto, di una comunità.
La nostra politica, visto che in questo periodo si parla tanto di politica unionista, era quella di mantenere i servizi sul territorio, non spingiamoci come il Südtirol di avere almeno una banca, una chiesa e una scuola, ma almeno una scuola, una chiesa e qualche servizio noi nei nostri campanili vorremmo continuare ad averli. In questo caso le valli, che spesso vivono di indotto principalmente legato a questo tipo di sci e di indotto turistico, oggi devono continuare a mantenere questa cosa, perché? Perché se lei, Assessore, finanzia una seggiovia di 4 milioni a Valsavarenche o uno skilift a La Magdeleine, anche se sono impianti spesso comunali, crea un'illusione negli anni. Poi questi impianti e soprattutto nelle stazioni turistiche che hanno lo sci da discesa, dove ci sono dei maestri di sci, degli alberghi, delle scuole che si sono organizzate, un turismo che viene sviluppato in un certo modo...per modificarlo bisogna condividerlo prima e dare il tempo alle persone di attrezzarsi se queste scelte sono giuste. Noi crediamo che lo sci nelle stazioni di Palasinaz, di Crévacol, di Cogne, di Champorcher, di queste piccole stazioni turistiche e sciistiche siano uno degli atout del turismo della Valle d'Aosta.
Concludo Presidente. Sicuramente noi siamo e saremo per discutere delle razionalizzazioni, ma con delle scelte ben precise e come priorità la nostra comunità deve avere certe scelte e quella - non abbiamo bisogno di dirlo a lei, Assessore, che è Assessore al turismo - dell'indotto dello sci soprattutto per certe valli è fondamentale.
Presidente - Grazie collega. Punto 31 all'ordine del giorno.