Oggetto del Consiglio n. 1464 del 7 ottobre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1464/XIV - Interpellanza: "Azioni poste in essere per contrastare la diffusione di sostanze stupefacenti fra i giovani".
Presidente - Punto 15 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Fabbri.
Fabbri (UVP) - Grazie Presidente.
Con questa nostra interpellanza vogliamo riportare all'attenzione del Consiglio un problema che sia sta espandendo sempre più e che causa dei danni molto gravi, talora addirittura irreversibili, sull'equilibrio psicofisico dei giovani e anche, purtroppo, dei giovanissimi. Sono notizie di questa estate e tutti abbiamo avuto conoscenza di episodi gravissimi, addirittura mortali, nelle discoteche e nei luoghi di ritrovo dei giovani. C'è un allarme particolarmente diffuso nelle famiglie e nella società per l'uso e l'abuso di queste sostanze, soprattutto, come si diceva, tra i giovani e i giovanissimi, anche perché questi allucinogeni di sintesi, che derivano dalle anfetamine, hanno una diffusione enorme proprio per la facilità con cui si riescono a trovare, sia nei luoghi di ritrovo sia attraverso quei canali di internet che impunemente riescono a fornire a chi lo chiede qualsiasi tipo di sostanza.
È un tipo di uso di stupefacenti che è particolarmente pericoloso, perché questi allucinogeni sono visti come una piccola trasgressione, anche per la loro modalità d'uso - basta prendere una pillolina e berci sopra qualcosa - e quindi danno la percezione di una trasgressione momentanea che poi non ha dei grossi effetti sull'organismo, mentre invece è questa una delle grosse pericolosità della diffusione di tali sostanze.
Questa premessa giustifica la nostra interpellanza, con cui vorremmo chiedere a chi di competenza quali sono le azioni poste in essere, non solo di tipo repressivo o di indagine poliziesca, ma anche le attività di prevenzione e divulgazione dei pericoli a cui su va incontro con l'uso di queste sostanze. Oltretutto, è proprio di questi giorni - lo abbiamo letto sui giornali - l'allarme diffuso per le operazioni di polizia, che hanno portato à la une proprio la diffusione e addirittura lo spaccio di queste sostanze nelle scuole. Ora, siccome la prevenzione è di fondamentale importanza ed è anche una delle caratteristiche del nostro piano sociosanitario, anche nell'aggiornamento che verrà presentato prossimamente, vorremo sapere quale è l'impegno delle nostre strutture sanitarie e sociali per contrastare questo tipo di fenomeno. Grazie.
Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Fosson.
Fosson (UV) - Sì, grazie.
Se c'è un problema aperto in Italia, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione e la cura delle dipendenze, è quello delle droghe sintetiche, nel senso che è un fenomeno che sfugge ancora ad un controllo preciso e quindi ad un'attività puntuale e codificata del Ministero. E poi si hanno le conseguenze che abbiamo letto tutti sui giornali, addirittura di morti in discoteca.
Mi si chiede se vi sia un monitoraggio costante della diffusione di tali sostanze nei giovani. Il nostro servizio, il SERD, monitora costantemente, per un proprio compito istituzionale, la diffusione di tutte le sostanze stupefacenti presso i giovani e non solo. Il monitoraggio dell'utenza dei servizi erogati dal SERD è un atto dovuto, quale debito informativo obbligatorio verso il Ministero della salute, il Dipartimento politiche antidroga e l'Assessorato regionale alla sanità, che gestisce un osservatorio annuale che redige una pubblicazione che si chiama "Libro dati SERD".
Con riferimento ai giovani e giovanissimi, i dati relativi all'anno 2014 sono i seguenti: su 356 casi di consumo di sostanze stupefacenti presi in carico dal SERD, i giovani sono il 20 percento, 71 persone, meno di 15 anni 3, tra 16 e 19 anni 22 e da 20 a 24 anni 46. Questo sicuramente è solo l'emergere di un fenomeno, poi ci sono tutte le segnalazioni della polizia.
Cosa si fa per questo fenomeno? Oltre alle collaborazioni ormai costanti del SERD con l'Ufficio regionale per i minori, oltre al tavolo di lavoro importante con le forze dell'ordine, col tribunale, con il Pangolo e con chi adesso gestisce la Cittadella dei giovani, la quale ha messo nel suo programma una attività di questo tipo, bisogna riconoscere che questo è un angolo ancora poco conosciuto e le iniziative sia del Ministero sia le nostre incidono poco. Perché questo? Lei diceva che il termine droghe sintetiche è accostato alla piccola trasgressione. Infatti, questo è un fenomeno nuovo e con il termine nuove droghe si indicano tutte quelle nuove sostanze psicostimolanti, utilizzate ad esempio soprattutto per rimanere "su di giri" mentre si è in discoteca. Tali composti sono quasi sempre sintetici, cioè non sono derivati da piante o funghi, ma sono preparati in migliaia di laboratori - questo è anche il problema - diffusi in tutto il mondo e molto spesso con caratteristiche domestiche, tali che il costo delle droghe, specialmente sotto forma di compresse o di polvere, o di cristalli, è davvero molto basso, pari a cinque o dieci euro.
Soprattutto, il drogato - chiamiamolo così - non è più l'emarginato eroinomane o cocainomane come l'abbiamo conosciuto finora, ma è un ragazzo insospettabile, spesso ben inserito e di buona famiglia, che non arriva da uno specifico ceto sociale. Spesso sono maschi vicini alla maggiore età, in media hanno meno interessi rispetto agli altri ed è difficilissimo intercettarli, proprio perché non percepiscono l'abuso come un rischio e quindi non accedono ad alcun servizio; gli eroinomani o i cocainomani ormai sanno che devono rivolgersi a qualche servizio, ma alla maggior parte di essi il contenuto chimico che assumono è sconosciuto. Quando va bene si tratta di amine stimolanti che producono uno sballo di tipo ecstasy, quando va male la sostanza stimolante è addizionata con polvere di marmo o di sostanze topicide che sono altamente tossiche.
Purtroppo il fenomeno è fuori controllo. Esistono circa 470 tipi di nuove droghe psicoattive, in continuo aumento e per tutti i gusti; ogni anno ne vengono immesse sul mercato altre centinaia. Il Dipartimento politiche anti droga fa fatica a intercettarle, classificarle e inserirle nella tabella delle sostanze illegali. Questo ritardo fa sì che la distribuzione risulti particolarmente agevolata, visto che moltissime nuove droghe sono reperite attraverso i canali di internet e spedite a domicilio, senza alcuna possibilità di essere intercettate.
Che cosa fare, oltre alle solite iniziative e a una collaborazione con le istituzioni scolastiche? Quest'anno partiremo con una nuova campagna informativa strutturata e precisa nelle scuole, ma il SERD sta già lavorando su questo. Da tre anni a questa parte è attivo un gruppo di lavoro chiamato "Nuove droghe", che si compone di un assistente sociale, un educatore, uno psicologo e uno psichiatra. Tale gruppo è entrato in contatto durante l'anno con una decina di giovanissimi consumatori di droghe sintetiche. Il numero ovviamente è spurio, perché tutte le rilevazioni statistiche e sociologiche non ci dicono quello che vorremmo sapere, e tra l'altro il giovane consumatore è un poliabusatore che assume alcool, droghe sintetiche e qualche volta anche cannabis e stupefacenti tradizionali. Oltre a questo c'è stato un potenziamento dell'attività chiamata Area intermedia: si tratta di potenziare gli educatori sul territorio. Un'altra ipotesi di lavoro, che ha avuto grande successo a Milano con il SERD del professor Pietropolli Charmet, è di creare dei gruppi di genitori e familiari di giovani consumatori: che sembrano aver dato avvio a loro volta ad altri gruppi di volontari che collaborano attivamente e direttamente sul territorio nei luoghi di consumo perché i giovani drogati non si recano nelle strutture.
Sembra importante e forse riusciremo - è accennato nel piano di cui lei ha avuto una bozza - a far partire il camper della prevenzione. È un'esperienza che ha avuto molto successo in Emilia Romagna: un camper-laboratorio che raggiunga luoghi in cui le nuove droghe vengono consumate, come ad esempio discoteche e locali notturni. L'avevamo già fatto alcuni anni fa: per ogni struttura si prendeva un giovane con il ruolo di responsabile, gli si dava una fascia di capitano e lui aveva il compito di monitorare quello che succedeva all'interno della discoteca, tenendosi in stretto contatto con una équipe fuori dai locali. Per intercettare e per aiutare questi ragazzi, bisogna probabilmente proprio andare nei luoghi in cui questi sballi hanno origine.
Il Ministero per ora non ha promosso una grande lotta contro questo fenomeno. Se lei guarda il nuovo piano ministeriale di prevenzione per quest'anno si dà un grandissimo spazio alla lotta contro il tabacco e il fumo, ma su queste droghe leggere non c'è ancora una attrazione specifica e una classificazione precisa. Io penso che quello che stiamo mettendo in moto, per una piccola realtà come la nostra, sia comunque di rilievo e cercheremo di fare, come si dice, del nostro meglio. Grazie.
Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Fabbri.
Fabbri (UVP) - Sicuramente sapevamo che le nostre strutture e i nostri dirigenti non stavano con le mani in mano davanti a un problema di questo tipo e lei oggi ce lo ha confermato. La nostra richiesta per il futuro sarà probabilmente di riuscire a confrontarci anche in Commissione, sulle azioni poste in essere verso questo tipo di problema, anche per riuscire un po' a divulgare la cosa e a tranquillizzare forse le famiglie, i genitori, che il problema non è sottovalutato, viene affrontato e sicuramente fa parte di quelle azioni di prevenzione che, come dicevo prima, sono indispensabili per salvaguardare i nostri ragazzi. Lei ha parlato addirittura di un 20 percento di minorenni, mi pare di ricordare, che mi sembra una cifra molto, molto alta.
Purtroppo si vede come la diffusione è sempre maggiore, probabilmente anche perché non c'è la percezione della gravità di questa cosa. Per cui è sempre più necessario puntare su questo tipo di informazione e vedremo, monitoreremo e cercheremo di farci dire, anche in Commissione, quali saranno le azioni in essere, in modo da capire se si può svilupparle in qualche modo, oppure dare un aiuto a questo tipo di iniziative. Con questo la ringrazio della risposta e ringrazio soprattutto chi si dà da fare in questo campo: sicuramente sono delle persone competenti e che non sottovalutano di certo il problema. Grazie.