Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1463 del 7 ottobre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1463/XIV - Interrogazione: "Soluzioni adottate per facilitare l'accesso alle chiamate di emergenza nelle zone di montagna scoperte dal segnale telefonico".

Presidente - Punto 14 all'ordine del giorno. Per la risposta la parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Oui, merci Président.

Je remercie les collègues qui ont soulevé ce thème qu'évidemment on comprend et on ne peut qu'être d'accord sur les finalités de cette requête. Le souci de mettre en place toutes les initiatives possibles pour que tous ceux qui se promènent, entre guillemets, ou qui marchent dans nos montagnes puissent accéder au service de secours et d'urgence en cas de besoin, c'est justement un des aspects que nous avions déjà pris en compte et, donc, je donnerai compte des solutions qu'on a adoptées.

Malgré le progrès de la téléphonie mobile, les caractéristiques morphologiques et orographiques de notre territoire font qu'il existe des zones où il est difficile, voire dans quelques cas impossible, de recevoir le signal téléphonique. L'Administration a donc donné une réponse à cette problématique en réalisant, dans le cadre du projet Interreg avec le département de Haute Savoie et le canton du Valais, un réseau de radiocommunication pour appels d'urgence ou de secours, appelé Canal E (Canal Emergency). Il s'agit d'un réseau radio, autorisé par le Ministère du Développement Économique, exclusivement consacré aux appels d'urgence et qui compte sur notre territoire 16 stations radio de base, reparties de façon à garantir une excellente couverture, en particulier dans les zones qui ne sont pas couvertes par le signal des opérateurs de téléphonie mobile. En plus, il y a 60 appareils de réception et de transmission réglés sur la fréquence de secours, placés dans les refuges comme dans les bivouacs, à partir desquels il est possible d'alerter le secours en utilisant le canal radio, même en absence de signal téléphonique. En outre, dans le mois de juin 2013, la Région a obtenu l'utilisation du Canal E pour tous les usagers de la montagne, qui peuvent s'inscrire au Registre régional de la sécurité de la vie humaine en montagne, institué par la Protection civile et qui compte déjà 240 inscrits à ce jour.

Il s'agit donc d'un instrument conçu expressément pour résoudre, du point de vue tant technique que pratique, le problème signalé par cette question et qui est à mesure d'apporter une réponse satisfaisante aux besoins de couverture du territoire régional pour les appels d'urgence. Je crois donc qu'à ce moment il y a les solutions pour donner une réponse satisfaisante sur tout le territoire régional. Je crois que ça, même du point de vue touristique, c'est un aspect très important qui a été apprécié et qui a été cité aussi dans des congrès officiels comme une solution à l'avant-garde, pour ce qui est des problèmes que vous avez signalés. Merci.

Presidente - Per la replica la parola al Consigliere Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.

Grazie anche al Presidente Rollandin per la risposta. Immagino che la sua sensibilità su questo ci sia, essendo lei un frequentatore della montagna. Faccio però un ragionamento. Il fatto che abbiamo un sistema che lei dice soddisfacente, non impedisce o non dovrebbe impedire che si possa pensare di fare un salto di qualità, cercando di adottare qualche iniziativa per migliorare ulteriormente.

Si possono fare esempi semplici. Va bene che ci sia il Canale E, che sia di libero l'accesso a tutti i fruitori della montagna e che ci siano già 240 iscritti. Il problema è che per usare il Canale E devo essere in un bivacco o in un rifugio, oppure ho bisogno della radio. L'evidenza è che tante persone che non sono professionisti della montagna e vanno in montagna, non hanno la radio ma, molto facilmente, il telefono. Allora, senza andare a installare ponti radio per il telefono su ogni punto, ci sono delle iniziative che si potrebbero fare in maniera abbastanza semplice agendo, per esempio, via software per agevolare queste trasmissioni. È una cosa banale: succede che uno va in montagna, si fa male, prova a chiamare il soccorso e, anche se c'è scritto chiamata di emergenza, non contatta nessuno, perché banalmente il numero che viene chiamato dall'apparecchio non è compatibile - non si chiama il 118 ma il 112, però l'utilizzatore non lo sa - e quindi rimane lì ad aspettare. Spesso succede - è già capitato anche a me personalmente - che chi ha bisogno di assistenza e non è in grado di spostarsi autonomamente, pur senza avere cose gravi, deve aspettare che qualcuno vada a chiamare i soccorsi dove prende il telefono o trova una radio.

Questo evidenzia che delle criticità ancora oggi ci sono. È ovvio che, anche se noi abbiamo un sistema interessante con le radio, alcuni problemi sussistono, proprio per quanto riguarda non i professionisti ma l'utente medio. Si potrebbe provare a mettere in piedi cose che magari non costano nulla, ma che tecnologicamente sono possibili, sollecitando i dirigenti e i tecnici in merito. Su questo noi confidiamo che - vista anche la sua sensibilità, Presidente - magari qualche approfondimento si potrebbe fare, proprio per migliorare, perché ovviamente, anche se fosse un solo caso e i costi non ci sono, se si può fare, io dico: perché no? Grazie.