Oggetto del Consiglio n. 1462 del 7 ottobre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1462/XIV - Interrogazione: "Situazione dei costi per le figure del direttore tecnico nelle società di impianti a fune".
Presidente - Punto 13 all'ordine del giorno. Per la risposta la parola all'Assessore Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Grazie.
Per la prima domanda, si premette che la normativa regionale sul personale degli impianti a fune, la deliberazione 418 del 2012, prevede che il direttore di esercizio, figura obbligatoria su ogni impianto a fune, non possa occuparsi di più di un certo numero di impianti, anche in funzione della loro ubicazione e importanza. Sono quindi necessarie diverse figure per coprire tutto il territorio valdostano, tenendo anche conto che i direttori di esercizio dipendenti delle società spesso non svolgono altri ruoli all'interno dell'azienda. Sul totale dei comprensori valdostani sono ad oggi presenti nove direttori di esercizio.
Rispondo alla seconda e alla terza domanda, dicendo che complessivamente sono tre le risorse interne e sei le risorse esterne, quindi dei nove un terzo è rappresentato da risorse interne e due terzi da risorse esterne. Ma guardiamo caso per caso. Per il comprensorio Ayas, Gressoney-Saint-Jean, Gressoney-La-Trinité, Brusson, Champorcher e Antagnod, viene svolto internamente. Il costo è di 110 mila euro e questo compenso comprende, oltre la direzione di esercizio: responsabile dell'ufficio tecnico, direttore operativo per il settore degli impianti a fune, direzione dei lavori per la costruzione di nuovi impianti di risalita, le revisioni e le costruzioni di piste e impianti di innevamento. Per quanto attiene ai fringe benefit, c'è il telefono e l'autovettura di uso promiscuo.
Per il comprensorio di Courmayeur invece è esterno. Il costo è di 190 mila 315 euro, il contratto è con una società e comprende le seguenti ulteriori attività, molte delle quali esulano dalla direzione di esercizio: stesura programmi manutentivi, gestione archivio tecnico, programmazione revisioni generale e speciale, supervisione impalmature, test fune e prove non distruttive, tutti gli adempimenti relativi all'anti infortunistica, pratiche verso vigili del fuoco, misure di terra, esecuzioni prove non distruttive in tutte le revisioni, sostituzione all'interno della società di diversi ingegneri che fanno la ridondanza. Non ci sono benefit.
Per il Monte Bianco, abbiamo una figura esterna che costa 30 mila euro. Svolge attività di direzione di esercizio e consulenza aziendale e non ci sono benefit. Per La Thuile abbiamo invece una risorsa interna e il costo della direzione è 67 mila e 900 euro. Svolge attività di direzione di esercizio e di direzione tecnica, inoltre svolge la funzione di direzione lavori, progettista per lavori interni, coordinatore della sicurezza e responsabile della qualità e della privacy; di benefit non ce ne sono.
Per quello che è della Cervino, il costo è di 80 mila 178 euro ed è una risorsa interna. L'importo si riferisce alle sole funzioni svolte all'interno dell'azienda come direzione di esercizio; nessun benefit è relativo all'attività di direzione di esercizio. Cime Bianche: c'è un esterno e il costo è 11 mila 544 euro. Svolge la mera funzione di direzione di esercizio e non ci sono benefit. Anche a Torgnon c'è esterno che costa 17 mila 160 euro e svolge attività di direzione di esercizio; non ci sono benefit. Chamois, è anche questo esterno, costa 7 mila 93 euro e svolge pura attività di direzione di esercizio; nessun benefit.
In ultimo abbiamo il domaine di Pila, Crévacol e Cogne che ha un esterno e il costo è 97 mila 760 euro. Svolge attività di direzione di esercizio e di consulenza sugli impianti a fune, in particolare: supporto tecnico, interlocuzione con il personale di esercizio e con ditte o enti esterni per tutte le problematiche manutentive o di esercizio, gestione carteggio con tutti gli enti competenti per quanto riguarda l'esercizio, (Regione, ditte e costruttori), la programmazione delle attività di manutenzione ordinaria, straordinaria e relativo controllo in progress con i capiservizio, la gestione di tutta la documentazione necessaria per il compimento delle revisioni speciali, la redazione del piano operativo per il compimento delle revisioni generali, il giudizio sull'esame interno delle funi eseguito con metodi non distruttivi secondo lo scadenziario definito dalle norme vigenti, la redazione ove necessario delle specifiche procedure interne a uso del personale di esercizio per effettuare le prove e le verifiche giornaliere, settimanali e mensili. Il corrispettivo annuo indicato è omnicomprensivo delle spese di viaggio, vitto e alloggio e non ci sono benefit.
Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Grazie Presidente.
Ringraziamo l'Assessore per questi dati. Avremo modo di tornare in questo Consiglio sulla questione delle partecipate, proprio in un periodo in cui si annunciano tagli al bilancio e problemi finanziari che non sono ancora ben noti, mentre non abbiamo ancora una contezza esatta di quale sarà il bilancio regionale e delle effettive disponibilità.
In un momento in cui si parla di tagli e di grandi sacrifici che verranno chiesti e che già sono chiesti alla comunità, la nostra iniziativa va nell'ottica di capire, in una prospettiva di razionalizzazione, dove si può intervenire. La legge sulle società a partecipazione regionale è ferma da ormai più di un anno in Commissione - avremo modo di parlarne - e lei stesso, Assessore, ci ha dato un quadro di totale confusione di quello che succede nelle partecipate. Noi sentiamo spesso parlare di costi standard nella sanità, di razionalizzazione e di parametri omogenei, ma qui abbiamo addirittura che su nove comprensori tre lo fanno internamente e sei esternamente, e nelle cifre che lei ci ha dato c'è di tutto! Quindi, la prima considerazione e il primo invito è che interveniate su questi costi, affinché siano congrui, perché stiamo parlando di centinaia di migliaia di euro all'anno! Siamo qui a parlare di costi della democrazia e della politica, ma poi qui non c'è un costo che è similare all'altro: c'è di tutto! Magari si potrebbe fare un monitoraggio per capire le mansioni che vengono fatte, come vengono codificate, e dare una piccola indicazione da parte dell'azionista di maggioranza, che è la Regione, per dire: attenzione, a tot parametri conseguono tot costi.
Il secondo punto, Assessore, è che c'è qualche piccolo paradosso! Noi siamo andati sui siti internet delle società: non faremo nomi, ma è tutto sui siti. Abbiamo certe società dove esistono delle professionalità che, dai curricula che noi abbiamo visto, hanno l'abilitazione all'espletamento delle funzioni di direttore di esercizio, però poi questo incarico viene dato esternamente. Paghiamo 96 mila euro il direttore di esercizio della stazione, ma poi diamo 97 mila euro esternamente a un altro che fa la stessa cosa che potrebbe essere fatta internamente. Se poi non lo vuole fare è un'altra cosa, ma è su questo che spesso poi siamo qui a bisticciare: teniamo gli impianti aperti o chiusi; vediamo dove tagliare, perché non ci sono più soldi. Risparmiare 100 mila euro in una stazione o in un comprensorio: sono queste le cose da vedere!
Al di là dei nomi e di chi lo fa, si tratta è di capire se si possono mettere delle regole certe in questi impianti a fune, perché è chiaro che se no si fanno dei buchi. Lei Assessore lo saprà meglio di noi ed è un'informazione scaricabile da internet: chi ha le mansioni di direttore generale, con procura speciale, nei titoli di studio nel 2010, consegue l'abilitazione all'espletamento delle funzioni di direttore d'esercizio, tra l'altro sostenuto presso l'Assessorato al Turismo. In altre parole, voi avete dato quell'abilitazione, ma poi nella vostra società questa persona dice: sì, io sono abilitato, ma non la faccio; facciamo che dare 100 mila euro esternamente e così lo fa qualcun altro, e non andiamo poi a vedere chi, come e quando.
Questo per dire che è vero che c'è la crisi, però con un po' di oculatezza anche in queste cose, si può riuscire sicuramente a fare qualche risparmio. Magari non sono i risparmi che possono cambiare un bilancio regionale, però in questo caso sono contratti che sono spesso triennali e quindi sono 100 mila euro moltiplicati per tre, quindi un risparmio in tre anni di 300 mila euro. Torneremo su questo argomento delle partecipate e degli impianti a fune, ma esistono ancora delle nicchie dove poter intervenire, prima di andare a toccare il sociale, la scuola, la sanità e i servizi primari. Questi sono i paradossi della politica valdostana odierna.