Oggetto del Consiglio n. 1454 del 7 ottobre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1454/XIV - Interrogazione: "Ripercussioni sul bilancio regionale per il mancato versamento delle accise da parte di CVA".
Presidente - Punto 5 all'ordine del giorno. La parole au Président de la Région.
Rollandin (UV) - Merci Président.
En réponse au premier point soulevé par cette question, CVA précise que le montant de l'accise que les deux consortiums Idroenergia Srl et Idroelettrica, contrôlés par CVA elle-même, n'ont pas versé environ 52,5 millions d'euros, dont environ 3,2 millions d'euros relatifs à des périodes d'imposition prescrite. CVA signale à cet égard que, sur la base d'une interprétation adoptée en 2013, l'Agence des douanes conteste le fait que ces deux sociétés contrôlés par CVA, Idroenergia et Idroelettrica, aient été exonérées des impôts au titre de l'électricité fournie à leurs associés, conformément à la législation en matière d'accise et à ce qu'on a appelé le décret Bersani, comme l'Agence des douanes elle-même avait expressément confirmé pour le passé. Ça c'est justement la raison pour laquelle ils n'avaient pas versé la TVA.
Ces deux sociétés ont introduit recours dans les délais prévus contre les vérifications de l'Agence des douanes, auprès des différentes Commissions provinciales des impôts compétentes - malheureusement il n'y a pas un interlocuteur unique, mais il faut le prévoir dans les régions ou il y a la fourniture d'énergie - et ont inscrit à leur budget de prévision le montant de 51 millions, en vue de la couverture des sommes contestées. CVA, par conséquent, a inscrit à son budget 2014 un montant analogue, pour faire face aux besoins et aux pertes budgétaires dédites sociétés.
CVA désire, d'autre part, souligner qu'en mai 2015 la Direction centrale législation et procédures relatives aux accises de l'Agence des douanes, avec l'avis favorable de l'Avocature de l'État, a reconnu le fait que lesdites sociétés avaient suivi de bonne foi les instructions qui leur avaient été précédemment fournies par les bureaux périphériques de ladite Agence des douanes et a, par ailleurs, limité la portée de cette reconnaissance au fait que les sociétés en question ne devront verser ni sanctions, ni intérêts, ni amendes sur les sommes exigées.
Il faut enfin signaler qu'en 2015 les deux sociétés se sont acquittées de l'accise contestée sur la base des avis de paiement reçus, afin d'éviter d'injonction de payer, même si - bien entendu - le contentieux se poursuit devant toutes les instances compétentes, ce qui signifie qu'elles s'attendent à ce que le montant versé leur soit restitué. Ils sont versés, car autrement - comme vous le savez - il y aurait des problèmes conséquents, mais justement la cause va de l'avant.
Quant au second élément soulevé par ce dernier point, la contestation de l'Agence des impôts ne concerne pas il non versamento dell'IVA, mais bien un problème juridique différent. C'est à dire l'assujettissement à l'IVA de l'accise qui aurait dû être versée, selon la nouvelle interprétation de l'Agence des douanes. Donc c'est conséquent aux contestations et non pas pour le fait que, indépendamment de ça, il n'y a pas le versement de l'IVA. Les deux sociétés ont contesté l'ensemble de la requête avancée par l'Agence des impôts en matière de TVA qui, sur la base des avis de vérification émis aux titres des années 2009-2013, s'élève globalement à environ 10 millions 200 mille euros.
Pour ce qui concerne la deuxième question, "a quanto ammonta la perdita per le casse regionali per il mancato o ritardato pagamento...", il faut rappeler que les deux sociétés susdites n'ont pas versé l'accise parce qu'elles étaient légitimement convaincues d'en entre exemptées, ce qui a été reconnu par l'Agence des douanes. Par ailleurs, comme on vient de le dire, si deux sociétés ont introduit un recours devant toutes les juridictions compétentes, la question est donc loin d'être réglée. Bien au contraire, elles poursuivent leur action à la justice et s'attendent à se voir rembourser le montant versé à titre conservatoire.
Pour ce qui est de l'impact de cet affaire sur les caisses de la Région, si ces deux sociétés avaient versé les accises chaque année de 2007 à 2010 la Région aurait perçu les neuf dixièmes - car il n'y avait pas encore les dix dixièmes - d'environ 17 millions 910 mille euros, soit environ 16 millions 110 mille euros. En revanche, pour la période de 2011 à 2014 le montant des accises contestées s'élève à 34 millions 623 mille euros, somme qui aurait relevé le crédit total de la Région par rapport à l'État. Nous avons en tout cas l'intention de demander la reconnaissance dans le cadre des rapports financiers qui restent à définir avec l'État, car le fait d'enlever l'accise est de 2015, tandis que pour les années 2011, 2012, 2013 et 2014 il y avait encore cette possibilité. Donc c'est la contestation qui devra être faite dans le cas où soit dû le paiement, car il est encore contesté.
"Se vi siano ulteriori notizie relativamente al contenzioso in corso". Pour ce qui est de ce point, on précise que le responsable n'a pas reçu aucune information judiciaire à son égard, mais un avis de conclusion d'enquête. CVA précise qu'elle ne dispose pas à ce jour de nouvelles informations quant au contentieux en cours. Merci.
Président - Merci Président. La parole au Conseiller Nogara.
Nogara (UVP) - Merci Président.
La ringrazio, Presidente, per le informazioni puntuali che ci ha dato. Noi come gruppo, in collaborazione con l'ALPE, abbiamo fatto questa interrogazione proprio per conoscere esattamente qual era l'ammontare delle accise, perché noi sapevamo solo che CVA aveva accantonato 51 milioni di euro, mentre veniamo adesso a sapere che sono 52 milioni e mezzo.
La domanda importante in questa interrogazione è quella che chiede di sapere il danno che aveva avuto la Regione. È chiaro che speriamo vivamente che l'Amministrazione regionale, insieme a CVA, faccia tutte quelle mosse per poter recuperare questi soldi. Ieri, in Commissione, lei ci ha detto che l'accordo del 2010 prevedeva, appunto, il mantenimento delle accise, per cui queste, almeno per gli anni che vanno fino alla sentenza della Sardegna, dovrebbero essere riportate alla Regione.
L'unica cosa che mi preoccupa un po' sono i 10 milioni di IVA, perché comunque sono collegati a questo problema.
(Voce fuori microfono)
Sì, però se non vengono accettate le nostre istanze, anche questi ulteriori 10 milioni dovranno essere versati da CVA! Perciò, se aggiungiamo questi 10 milioni, sono 52 più 10 e fanno 62. Io spero proprio che l'Amministrazione e i nostri rappresentanti a Roma si muovano in questo verso, per riuscire almeno a far valere quello che lei nel 2010 ha firmato. Perché, se parliamo di quello che è successo nel 2010, anche Bolzano e il Trentino, per esempio, avevano firmato nel 2009 un accordo che nel 2010 hanno rifatto, perché non erano stati mantenuti gli accordi fatti nell'anno precedente. A me sembra abbastanza logico che noi avremmo dovuto fare proprio la stessa cosa, perché, come ci ha detto diverse volte, nel 2010 lei ha firmato un accordo che prevedeva certe cose, ma che poi è stato superato da una serie di imposizioni diverse che lo Stato italiano ci ha imposto. Sarebbe forse il caso di fare come hanno fatto Bolzano e il Trentino, per rivedere questi accordi, che per noi sono stati la Caporetto del nostro bilancio regionale.
Adesso lascio la parola al mio collega Chatrian, che ha firmato con noi questa interrogazione. Grazie.
Presidente - Grazie. Collega Chatrian, prego.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Difficilissimo in qualche minuto affrontare le questioni che abbiamo cercato di chiedere al Governo regionale: tre volée.
La prima è la parte giuridica, cioè il ricorso del Gruppo CVA a seguito della documentazione avviata tra CVA e Agenzia, che seguirà il suo percorso. Se è possibile, le chiederemmo gentilmente, Presidente, di avere la corrispondenza avvenuta ante tra CVA e Agenzia, dato che era stato comunque seguito direttamente dal Gruppo CVA.
La seconda invece è più delicata e ne parleremo nelle prossime settimane. A seguito della sentenza della Sardegna, la nostra situazione indubbiamente è penalizzata a diversi livelli. L'accordo che lei ha firmato il 21 luglio 2015 dà una possibilità di appiglio, anche per andare a rivedere gli accordi con lo Stato per quanto riguarda non solo le accise, ma anche il pregresso; lo dicevamo ieri in Commissione consiliare parlando di bilancio. Il grido d'allarme che arriva dal nostro gruppo, insieme al collega Nogara e all'UVP, è che la partita su questo tema, al di là del contenzioso CVA, è epocale, se non per il prossimo triennio, per il futuro quinquennio del sistema Valle d'Aosta e per la tenuta, non dico del nostro modello, ma della possibilità di avere la nostra disponibilità economica e finanziaria, che comunque ci viene penalizzata violentemente a seguito della sentenza della Corte Costituzionale riguardante la Sardegna.
Su questo vorremmo e chiederemmo al Governo regionale non solo di essere informati, ma anche di avere - come posso dire? - gli strumenti, insieme a lei e alla Giunta, per poter fare force de frappe come Consiglio regionale. Altrimenti, qui la partita è talmente grossa, impattante e importante che potremmo stare delle giornate intere a discutere sui prossimi bilanci, sul prossimo quinquennio, ma se questa partita va in una direzione negativa, io penso che la difficoltà sia totale, al di là dell'appartenenza a partiti, movimenti, maggioranza o opposizione. Dal nostro punto di vista la partita sarà su questo; c'è scritto al punto 7, mi sembra, dell'accordo che lei ha firmato il 21 luglio 2015. A seguito della sentenza della Sardegna, noi riteniamo che la partita con lo Stato sia su questo. Noi riteniamo che, se così non sarà, diventerà quantomeno difficilissimo consolidare le nostre disponibilità e la nostra autonomia. Probabilmente rischiamo di mettere a repentaglio quello che è il futuro del nostro essere dal punto di vista autonomistico e della credibilità. Quindi riteniamo indispensabile questa partita e vorremmo avere anche noi la possibilità da una parte di poter contribuire, ma dall'altra di disporre degli strumenti per poter agire di conseguenza, in una maniera molto violenta e decisiva verso lo Stato centrale. Grazie.