Oggetto del Consiglio n. 1440 del 24 settembre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1440/XIV - Interpellanza: "Indirizzi e azioni intrapresi per la semplificazione delle procedure di accesso ai servizi sanitari".
Presidente - Per l'illustrazione, ha chiesto la parola la collega Morelli; ne ha facoltà.
Morelli (ALPE) - Merci Monsieur le Président.
Sì, a margine di questa iniziativa volevo fare una breve considerazione riguardo a quanto ha appena risposto l'Assessore Rini all'iniziativa del collega Viérin, che riprende temi che anch'io avevo trattato nel mese di maggio scorso e a cui l'Assessore aveva risposto con lo stesso tono, così, pieno di intenti, ma che sono rimasti assolutamente ancora lettera morta. La collaboration stratégique et synergique con l'amministrazione del Comune di Châtillon è rimasta lettera morta. Chiusa parentesi.
Con questa interpellanza, presentata assieme al collega Fabbri, i nostri gruppi vogliono invece sollevare una questione che attiene all'accesso alla salute da parte dei cittadini valdostani. Il diritto alla salute è un diritto che nella nostra democrazia è riconosciuto ed è un diritto che va esercitato attraverso un accesso equo, agevole, ai servizi sanitari, da parte dei cittadini: i servizi di diagnostica e alle cure. Sappiamo che la domanda di servizi sanitari è una domanda crescente, anche in virtù dell'invecchiamento della popolazione e quindi della cronicizzazione di certe malattie. Sappiamo, siamo consapevoli che la gestione organizzativa di questa domanda è molto complessa e deve passare attraverso un sistema, un'organizzazione altrettanto complessa e articolata; sistema che comprende naturalmente quello delle prenotazioni, ed è in particolare su questo tema che noi ci concentriamo, anche perché il sistema delle prenotazioni dovrebbe essere un sistema semplice, immediato per i cittadini, che richieda il minor numero di passaggi possibile, che richieda il minor dispendio di tempo, per far sì che il disagio causato dalla malattia o comunque dalla necessità di curarsi non venga aggravato da lungaggini, da rigidità e quindi sia, al contrario, un sistema che è amichevole nei confronti dei cittadini.
Ora, abbiamo appreso direttamente dalla voce di alcuni cittadini che ce l'hanno segnalato, ma poi verificando anche sul sito dell'USL, là dove si parla delle prenotazioni, in particolare del CUP (Centro Unico di Prenotazioni) - esiste il CUP telefonico dal 2002, quindi la nostra Regione è stata sicuramente una Regione attenta sin da subito riguardo alla possibilità che i cittadini prenotino telefonicamente le visite - ma il sito stesso specifica che alcune prestazioni, per la loro particolarità, devono essere prenotate presso gli sportelli dislocati sul territorio o direttamente presso l'ambulatorio.
La nostra richiesta va quindi nel senso di capire quali sono i metodi di prenotazione di visite ed esami previsti dall'organizzazione sociosanitaria regionale, per quali tipologie di prenotazione è richiesto di recarsi fisicamente agli sportelli, quali sono le motivazioni che hanno portato ad adottare questo tipo di modalità. Partendo da un problema che è più specifico, abbiamo cercato anche di ampliare il raggio della nostra ispezione chiedendo all'Assessore competente quali sono gli indirizzi dati, quali le azioni messe in campo ai fini della semplificazione delle procedure di accesso ai servizi sanitari e, naturalmente - perché poi, una volta forniti gli indirizzi, una volta creato il sistema, è importante andare a valutare l'efficacia, l'efficienza e la performance del sistema - quali sono i processi valutativi che misurano l'efficacia e quali sono i risultati. E poi, visto che all'interno del piano sociosanitario - che è ancora tutt'ora in vigore, ma anche nella bozza stessa di aggiornamento del piano sociosanitario che abbiamo ricevuto - si parla giustamente di "semplificazione", chiediamo anche all'Assessore quali sono le intenzioni a questo riguardo, a breve e a medio termine. L'ascoltiamo con molto interesse, Assessore.
Presidente - Per la risposta ha chiesto la parola l'Assessore, Fosson; ne ha facoltà.
Fosson (UV) - Grazie per il suo garbo, Consigliera Morelli, in quest'aula è sempre apprezzato. Se mi permette, una premessa lei l'ha fatta sul diritto alla salute, ma per oggettività, quando affrontiamo questo problema - parlavamo ieri di ambulanze - io direi che il diritto alla salute è in Valle d'Aosta particolarmente rispettato e ha uno sguardo di rilievo. Il suo vicino, l'amico Chatrian, parla di "tendenze" e io direi anche che la tendenza nel nostro bilancio deve guardare il decreto 70 in cui si parla di standard per vedere che noi siamo fuori, in eccesso, in tutti gli standard, per fortuna. Gli Assessori di altre Regioni, quando valutano la nostra situazione rispetto agli standard, dicono: i vostri sono cittadini di serie A, gli altri sono cittadini di serie B", nel senso che per 120 mila abitanti abbiamo dei servizi che altri non hanno. Questa è una responsabilità, e sicuramente c'è il desiderio di mantenere e potenziare ancora questo.
Lei mi parla di complicanze da burocrazia, che esistono e noi siamo tutti d'accordo su ciò, ma non dipendono solo da noi, bensì da ragionamenti logici che io dopo cercherò di portare alla sua attenzione, ma anche da normative che noi non possiamo certo superare, per esempio il disagio di quello che è successo quando una dottoressa brillante - e ne siamo molto dispiaciuti - è morta di colpo: la sostituzione del medico curante non poteva essere fatta come volevamo noi. Bisogna, proprio per legge, per convenzione, che il paziente, solo dopo il decesso di questo, si rechi nell'ufficio e indichi quale medico lo può sostituire, non può essere fatto d'ufficio e non può essere fatto per e-mail. Abbiamo quindi una burocrazia che sicuramente incide sui servizi, ma che non sempre riusciamo a rispettare, così come nelle nostre scelte ancora - è la prima volta che ne riparliamo di nuovo - non possiamo certo dire del nostro desiderio di riorganizzare la sanità territoriale, perché il Piano della salute rimane sempre e solo sulla carta, e non c'è ancora neanche un decreto attuativo su questo. Sul particolare mi sembra di aver risposto poco tempo fa ad un'interpellanza analoga, sui concetti ed i criteri sulle prenotazioni e su che cosa si stia facendo per semplificare quello. Ecco, io direi che c'è tutto un percorso tracciato e alla fine annuncerò una cosa importante, con una data importante. Negli ultimi anni si è cercato dappertutto di ridurre le frequentazioni e i passaggi ad Aosta sostituendoli con prenotazioni telefoniche e potenziando i CUP, prima le prenotazioni non si potevano fare nei distretti e adesso sì e, là dove è possibile, si è sempre cercato di attivare dei percorsi on line. Ultimamente è ancora apparsa sui giornali la semplificazione per le dichiarazioni dello stato di invalidità collegando i sistemi informatici aziendali con quelli dell'Ufficio invalidi, ma soprattutto la ricetta informatizzata permette certi processi che prima non c'erano. Pensi ad esempio all'accertamento dell'esenzione: sulla ricetta informatica il codice appare e viene subito confrontato con l'esenzione del paziente per smascherare eventuali esenzioni segnalate in modo inappropriato.
Correttamente si chiede: "quali siano i processi valutativi"...i processi valutativi sono il monitoraggio della domanda di accesso ai servizi in relazione al bisogno e quindi al numero delle domande che arrivano direttamente, che sono utilizzate correttamente, e poi, in una Regione come la nostra, lo sa anche lei, molti sono i procedimenti che partono da analisi di segnalazioni che pervengono a tutti e su cui poi cerchiamo di fare i riscontri. Cerchiamo di agire così e stiamo anche stimolando i medici di famiglia: partiranno in autunno una serie di incontri sul territorio con loro. Perché - questo è comprensibile - alcuni esami possono essere prenotati per telefono o in via informatica ed altri necessitano che il paziente si presenti al servizio? Ecco, questa è una necessità per garantire che l'esame effettuato sia attendibile, nel senso che certi esami sono molto particolari, hanno bisogno di una preparazione e si è visto che la prenotazione data per telefono o attraverso dei fogli informativi non è spesso così attinente come quella che si dà direttamente, quindi il paziente si reca di persona ai laboratori e il medico o l'infermiera gli danno l'istruzione di quando deve prendere per esempio il mezzo di contrasto, e non solo. Tra l'altro, secondo elemento importante, per certi esami, per esempio una colonscopia virtuale, vengono date delle preparazioni con soluzioni iodate che non sono in commercio e quindi vengono forniti proprio solo dal reparto. Stiamo cercando di introdurre un sistema che dia il più possibile spiegazioni on line senza che il malato debba presentarsi allo sportello, ma tutto ciò è anche oggetto di continua analisi e verifica sulla fattibilità dell'esame per valutarne l'appropriatezza rispetto agli eventuali rischi di sottoporre il malato ad uso di contrasto quando non è stata fatta la preparazione in modo corretto, e quindi verrebbe tutto falsato.
Cosa stiamo facendo per il futuro? Questo è il punto più importante, perché la difficoltà c'è, la burocrazia va tolta per permettere un accesso al diritto alla salute maggiore, più agevole, soprattutto poi in una regione come la nostra che è molto frastagliata e morfologicamente particolare. Sul primo punto, anche in seguito alla prenotazione e all'interpellanza fatta in passato, siccome si è visto che nel CUP non ci sono sempre risposte analoghe e c'è del personale assunto ma c'è anche del personale di Obiettivo lavoro, si è iniziato un percorso di formazione. Io avevo anche annunciato che sarebbe stato intrapreso un discorso con i farmacisti, in merito alle informazioni da dare e agli esami effettuati nelle loro farmacie. Le dico che gli incontri sono stati fatti e purtroppo la distanza economica tra quanto chiedono i farmacisti per fare certe prenotazioni, ed erogare certi servizi che, per carità, richiedono ovviamente lavoro e attività aggiuntive, è ancora molto, molto lontana. Sulle ricette elettroniche le ho già detto.
La grande novità, e quindi non facciamo solo annunci di desideri, è che dal 3 di novembre partirà il fascicolo sanitario regionale elettronico: il 3 novembre, in Valle d'Aosta, parte il fascicolo sanitario elettronico, e sarà un'innovazione particolare, nel senso che ogni paziente avrà un suo fascicolo con la sua storia, con la possibilità di partire con delle prenotazioni e anche di ricevere documenti, informazioni o esiti degli esami. Mi permetta, è un grande lavoro che è stato fatto dall'ASL, pure in un momento di confusione, e dai nostri uffici, che ringrazio particolarmente. C'è anche stato un intervento politico, perché abbiamo potuto utilizzare il sistema informatico di Trento con la procedura del riuso, e le ragioni per cui lo adottiamo anche in Valle d'Aosta, per dircela tutta, è che il Trentino ha un fascicolo sanitario informatico completo che è al di là di tutte le altre Regioni; anche la Lombardia e l'Emilia Romagna hanno un fascicolo sanitario elettronico, ma non completo come quello del Trentino, con un sistema informativo a cui non si può accedere. Noi abbiamo deciso di riutilizzare il sistema informatico del Trentino per dare un servizio che sarà veramente rivoluzionario e completo. Questo servizio del fascicolo sanitario elettronico verrà attuato dal 3 di novembre. Vi sarà poi un periodo in cui uno deve decidere, deve dare la sua adesione al fascicolo sanitario elettronico, per cui dovrà essere aiutato e accompagnato perché immetterà i suoi dati privati in un fascicolo elettronico. Io penso che questa sia la grande novità e una semplificazione vera per l'utilizzo di uno strumento e che vedremo tutti insieme di facilitare sempre più questa diffusione e questo uso.
Presidente - Per la replica, la parola la collega Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci Président.
Abbiamo ascoltato con interesse l'Assessore, anche riguardo a questa novità che ci annuncia, benché la nostra interpellanza non concernesse il fascicolo sanitario su cui già altre volte ci siamo concentrati. Naturalmente ci fa piacere, ogni volta che si può migliorare il servizio ai cittadini noi ne siamo ben lieti.
La nostra iniziativa non voleva essere particolarmente critica, però volevamo sollevare il problema di certe rigidità, che tuttora esistono nel sistema dell'accesso alla salute, e che riguardano le prenotazioni...mi interrompo? forse il Presidente e l'Assessore devono chiarire alcune cose...no, no, ma mi sembrava di disturbare un colloquio tra Presidente e Assessore...molto bene, proseguo. Dicevo: volevamo capire la ragione di certe rigidità che esistono ancora nel sistema di prenotazione. Lei, Assessore, ci ha detto che sono dovute a esami particolari che richiedono una preparazione particolare. Ecco, io le faccio l'esempio di una visita che non richiede nessun tipo di preparazione particolare, ma per la quale è necessaria la prenotazione fisica, cioè recandosi proprio fisicamente allo sportello, ed è la visita fisiatrica. Per la visita fisiatrica, che tra l'altro riguarda molto spesso le persone anziane per le quali è penoso anche doversi recare personalmente, magari più di una volta, allo sportello dell'ospedale quando basterebbe alzare il telefono e prenotare la visita...le chiedo di verificare questo, so per certo che la visita fisiatrica va prenotata personalmente...alla mia domanda sulla motivazione di questa modalità è stato risposto: "perché i pazienti non sempre si presentavano", e quindi la dirigenza della struttura ha deciso di adottare quella modalità. Capisce bene che questo per i cittadini è un aggravio. È su queste modalità che si può intervenire, e non è una questione di mancanza di risorse e di bilanci risicati, ma è una questione di organizzazione che non richiede, credo, investimenti finanziari, ma piuttosto investimenti nel senso di risorse mentali, di volontà e di coordinazione, e poi di formazione e di informazione, anche nei confronti dei medici di medicina generale, che da questo punto di vista mi sembra manchi ancora, perché spesso i problemi che i pazienti si trovano ad affrontare recandosi a prenotare le visite o telefonando al CUP sono dovuti a errori commessi dai medici di medicina generale; quindi è veramente importante che vi sia un coordinamento fra tutti gli attori e questo credo dipenda essenzialmente da direttive politiche precise. Riguardo agli sportelli CUP sul territorio, perché non uniformare gli orari, per esempio? Gli sportelli sul territorio hanno tutti orari diversi! Questa è una ulteriore complicazione, ma chiudo qui, ringraziandola comunque per la risposta, e lascio al collega Fabbri.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Fabbri, che ha circa...
Fabbri (UVP) - ...trenta secondi...grazie, comunque.
La collega Morelli ha già puntualizzato, specificato e messo in luce l'intenzione che abbiamo avuto per presentare questa interpellanza. Ecco, io non faccio altro che invitare nuovamente l'Assessore a seguire strettamente tutto il settore della prenotazione degli esami e soprattutto anche i tempi di attesa di questi esami, che so che vengono monitorati (e non era nella nostra interpellanza). Voglio però ancora stimolare un problema che si verifica soprattutto in determinati tipi di indagini, e spero che venga anche in qualche modo migliorato rispetto alle notizie che riportano i giornali ultimamente sui protocolli per quanto riguarda la prescrizione di determinati esami specialistici. Le ripeto questo augurandoci che questi tempi di attesa e le modalità con cui i nostri pazienti possono aderire alle analisi possano essere migliorati.
Un ultimo brevissimo intervento su quello che è un po' il fil rouge che ha unito la discussione di questa mattina, e cioè sulla programmazione che noi vorremmo avere in anticipo per quanto riguarda il bilancio, quindi anche il bilancio della sanità che, come sappiamo, è un bilancio estremamente importante e, anzi, è addirittura quasi il 50 percento del bilancio regionale. Invitiamo pertanto l'Assessore e tutto il Governo a darci delle informazioni che siano un po' puntuali e soprattutto che non arrivino all'ultimo momento, in modo da riuscire a capire se in qualche modo si possa incidere su questo. Grazie.
Presidente - Punto 37 all'ordine del giorno.