Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1439 del 24 settembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1439/XIV - Interpellanza: "Iniziative per la valorizzazione del Castello di Ussel in comune di Châtillon".

Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

On a parlé hier déjà de biens culturels, surtout de châteaux, pour ce qui est des horaires et des problématiques qui ont été déjà mises en évidence pendant cette été valdôtaine. Le château d'Ussel est une des merveilles valdôtaines et un des châteaux les plus importants qui, dans le temps, était inséré dans le réseau des biens culturels. C'est un château qui est suggestif d'un côté pour la zone dans laquelle il se trouve, une zone panoramique surtout dans le territoire de Châtillon/Saint-Vincent. Souvent il est l'objet, ici, de politique et de grandes discussions sur comment faire partir l'économie dans cette zone. Le château d'Ussel est aussi un château suggestif d'un point de vue historique, c'est le château du Baron Bich, l'inventeur de celle qui est devenue une célèbre entité dans le monde, qui est, justement, le stylo Bic...donc un château qui représente nos racines, notre histoire et notre patrimoine culturel.

Nel castello di Ussel, per anni - per decenni, più che per anni - sono state proposte iniziative molto interessanti. Prima ancora di proporre iniziative, l'Amministrazione regionale, negli anni, aveva adottato una politica molto interessante, che nel fil rouge del maître chez nous aveva anche nell'ambito culturale deciso di diventare e di acquisire il patrimonio culturale per diventare proprietaria di tutto ciò che poteva aveva un risvolto anche turistico, ma identitario, quindi partendo dall'identità, potendo sfruttare a casa nostra, noi valdostani, ciò che il patrimonio culturale rappresenta, che non è qualcosa di così scontato. In altre realtà - basti pensare alla Francia - tutto il patrimonio culturale è stato venduto ai privati, e quando poi si vende ai privati, non si è più...come dire? sia da un punto di vista della tutela...beh, noi viviamo in una realtà dove il codice dei beni culturali ha certe regole, ma anche da un punto di vista delle scelte strategiche di inserimento o creazione di quella rete dei beni culturali di cui abbiamo parlato ieri, sicuramente non si avrebbe la stessa facilità a ragionare nell'insieme della valorizzazione di questo patrimonio. Una politica, quindi, che negli anni si è sviluppata - nei decenni, come si ricordava - e che ha visto il castello di Ussel, dopo il restauro e la valorizzazione, in funzione sempre della fruizione.

Abbiamo detto per anni che non vogliamo che i castelli siano chiusi in un enclos di bellezza, ma vogliamo che i castelli siano fruiti dalla comunità, che si possa vivere all'interno dei castelli, che si possano portare eventi, manifestazioni o comunque momenti culturali in cui la comunità si riconosce, soprattutto in momenti in cui la comunità conosce questi monumenti. Ricordo il castello di Aymavilles, chiuso dalla fine degli anni '50, che non era mai stato visitato dalla comunità e prima ancora dello stesso restauro avevamo pensato di far accedere la comunità e le persone di Aymavilles che non erano mai entrate in quel castello, come successe al castello di Arnad, quando si organizzarono les Portes ouvertes o, meglio, Châteaux ouverts per far conoscere queste realtà (questo per dire che una certa logica nei decenni si è sempre ripetuta per acquisire). L'ultima acquisizione è stata quella del castello di Arnad, anche in un momento di difficoltà (iniziavano le restrizioni economiche), però si è fatta una scelta: acquisizione e restauro conservativo, ma in funzione di una valorizzazione dell'inserimento di questi castelli nel circuito dei beni culturali. Così avvenne anche per il castello di Ussel e nella valorizzazione fu uno dei castelli più suggestivi, vorrei ricordare su tutti la rievocazione di Napoleone, che oggi viene fatta giustamente al Forte di Bard, ma che prima ancora del restauro e dell'apertura del forte di Bard, fu fatta ad Ussel con un evento molto suggestivo. Tra gli altri eventi culturali vorrei ricordare la mostra di Forattini, per dire che Forattini è un grande vignettista che ha organizzato mostre in tutto il mondo, ma fu molto colpito dalla suggestione del castello di Ussel nella logica dell'abbinamento dei luoghi suggestivi agli eventi di alta qualità. Tutte cose che forse sembrano scontate.

La situazione, oggi, è una situazione invece che non ci vede così soddisfatti, per non dire che è una situazione che ci fa male nel vedere...io mi sono premurato anche di andare a fare un giro ad Ussel, nelle scorse settimane, per preparare questa iniziativa e l'attività commerciale che c'era ha cambiato gestione, anzi ha cambiato alcune gestioni, perché chiaramente l'indotto di un castello, anche di un castello magari minore per l'ubicazione, è comunque un indotto che fa vivere un pezzo di territorio. È desolante il panorama di un castello vuoto, ma soprattutto noi sappiamo, e soprattutto chi ha in capo la tutela dei beni culturali lo sa...chiudere un castello, non aprendolo neanche alla visita del pubblico, sapendo che, nell'inserimento dei beni culturali, una volta organizzata l'apertura di un castello, non è il costo in sé ma è l'inserimento con un costo che sul bilancio regionale ha una certa sostenibilità...per dire che oggi è l'unico castello che nel tempo è stato aperto, tranne il castello di Sarriod de la Tour di Saint-Pierre, dove c'è il Museo di scienze naturali, per capirci, perché è oggetto di restauro...castello che è chiuso, ci risulta che i topi stiano mangiando l'impianto elettrico, ci sono grandi disagi che difficilmente potranno essere recuperati, perché quando si chiude un monumento...forse anche una casa ha delle conseguenze negative nel disuso e in tutto ciò che l'umidità piuttosto che la normale manutenzione che ogni anno si fa nei castelli, invece...

Ci fa male vedere che oggi nessuno dica niente sul castello di Ussel. Eppure qui, in quest'aula, spesso si parla di Châtillon/Saint-Vincent, il Casinò su cui tutti spesso un po' rimandiamo ogni responsabilità di mancanza di indotto nella zona...ecco, però il Casinò ha un senso se nella zona c'è un indotto, il Casinò dovrebbe far vivere le attività locali evitando la concorrenza, ma nella zona, nel tempo, ci sono state tantissime attività: pensiamo al tiro a volo, pensiamo appunto alla cultura, il castello Gamba è stato aperto e inserito nella rete dei beni culturali e spesso è stato visto come una realtà che nella zona può far crescere l'offerta turistico-culturale. Ora noi abbiamo un castello che ha visto milioni di euro di investimenti negli anni - eravamo ancora in lire, quindi miliardi -, eventi, promozione e soprattutto valorizzazione anche nell'immaginario collettivo di avere un castello che fa parte della rete, conosciuto, la gente vi si reca e...gli sforzi che sono stati fatti negli anni per far conoscere questo castello sono vanificati dalla sua chiusura! È chiuso, non è neanche aperto al pubblico, non si organizza niente, è abbandonato! Ci chiediamo anche da un punto di vista della responsabilità: quando un castello per anni è stato oggetto di investimenti...è possibile chiuderlo da un giorno all'altro senza occuparsene da un punto di vista amministrativo? Noi crediamo di no, al di là del dovere morale di chi ha in capo l'Assessorato dell'istruzione e cultura.

Noi crediamo che la politica è fatta di scelte e quando si costruisce un bilancio, anche se i bilanci negli ultimi anni sono stati ridotti, ci sono, secondo noi, a nostro modesto parere, i margini per ragionare all'apertura di questo castello, all'inserimento. Ci ha parlato, all'inizio di questa legislatura...o di uno dei rimpasti che sono stati fatti, adesso dal punto di vista temporale sarebbe l'anno scorso...di nuove formule, partenariati pubblico-privato...noi non abbiamo ancora visto niente, non abbiamo ancora visto assolutamente niente, né un'idea, né un progetto, né una presentazione di ciò che potrebbe essere...abbiamo visto il castello di Ussel chiuso! Questa è la realtà: è chiuso, con tutte le difficoltà del caso di chi opera nel settore al di là dell'indotto locale, le guide, le guide che organizzano... Oggi è stato diramato, e tra l'altro lei Assessore lo saprà, l'ultimo dispaccio con l'orario dei castelli, con una bella nota in fondo che dice: "Gli orari sono soggetti a variazioni. Si consiglia di verificarli sempre contattando il castello prima della visita". Speriamo che siano almeno definitivi questi orari che sono bariolés, nel senso che cambiano per ogni castello, così come il giorno di chiusura è difficilmente riconoscibile. Concludo, Presidente, richiedendo all'Assessore quali siano le motivazioni alla base della scelta di chiudere Ussel e quali intendimenti siano in previsione per valorizzare, se sempre abbiate l'intenzione di valorizzare questo importante monumento, nella chiave della rete e del circuito dei beni culturali in Valle d'Aosta. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 11,50 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Ha chiesto la parola l'Assessore Rini; ne ha facoltà.

Rini (UV) - Merci Monsieur le Président.

En effet, comme je l'avais déjà affirmé dans le mois de mai dernier, en réponse à une question, l'Administration régionale entend certainement continuer à utiliser le château d'Ussel pour y organiser des expositions, surtout en tant que musée, conformément aux vœux exprimés par le Baron Marcel Bich quand il fit don de ce château à la Région, comme vous l'avez rappelé. Nous ne souhaitons pas que ce monument devienne un simple objet du territoire, nous voulons en effet en faire un élément à part entière du circuit des châteaux valdôtains ouverts au public et présents sur notre territoire. Voilà pourquoi la Surintendance des activités et des biens culturels a continué à assurer, au cours de l'année, les travaux d'entretien ordinaires et les contrôles nécessaires à la conservation du bâtiment. Par ailleurs, l'éclairage extérieur du site a aussi été mis en état (c'était un problème qui était ressorti récemment). Mais d'autres interventions, beaucoup plus lourdes du point de vue économique, sont nécessaires pour ouvrir le château au public, telles que l'entretien extraordinaire de la couverture et des équipements techniques. À cela il faudrait encore ajouter les coûts liés à l'aménagement des expositions et au personnel du gardiennage. Pour garantir le niveau actuel de l'offre culturelle - en ce moment on est en train aussi de l'examiner du point de vue financier, il ne faut pas le cacher - il est donc nécessaire de faire des choix difficiles pour optimiser les ressources disponibles. L'Assessorat examine actuellement différentes hypothèses de collaboration, avant tout avec l'Administration communale, mais aussi - vous l'avez rappelé, et maintenant je vais faire quelques hypothèses - avec les tiers, en vue de permettre l'ouverture de ce site au public.

Lei ha ricordato prima le idee che più volte abbiamo esplicitato di collaborazioni con terzi...sicuramente il fatto di coinvolgere dei privati negli interventi diretti nel patrimonio culturale è un percorso, come lei ben sa, molto, molto complicato che richiede anche un percorso di adeguamento culturale e di mentalità lungo...ci stiamo lavorando e continueremo a lavorarci...e poi altre ipotesi di collaborazione: con gli Enti territoriali, con i Comuni, ma anche con le guide turistiche. Diversi incontri sono stati fatti - questa sarà una strada che intenderemo portare avanti anche per questo sito - e possono quindi essere messi in piedi con delle collaborazioni fattive che portano, da una parte, ad alleggerire anche l'impegno economico e finanziario e, dall'altro, a creare sinergie utili per entrambi. Ha ricordato la missiva, il comunicato che è uscito proprio oggi sui castelli...anche la dicitura che lei ha ricordato credo sia una dicitura importante, poiché ovviamente la verifica degli orari non è data dalla contingenza se il castello è aperto o no, ma, come lei ben sa, ci sono giorni in cui vi sono determinati eventi organizzati da privati. Su questo io vorrei anche sottolineare come nell'ultimo anno si sia andati verso un progressivo aumento di coinvolgimento di soggetti privati che hanno organizzato eventi propri all'interno dei siti di proprietà della Regione; credo sia un fatto positivo, e quindi questa dicitura ha solamente questa finalità. L'orario è stato differenziato a seconda dei siti e questa è stata una scelta nel periodo estivo, legata anche alla forte presenza turistica e all'evento dell'EXPO; abbiamo ritenuto opportuno uniformare tutta l'offerta, tutto il pacchetto, ampliando l'orario, garantendo quindi un orario unico su tutti i siti del territorio. Nel periodo invernale, dove condizioni territoriali e climatiche sono anche molto, molto diverse, abbiamo ritenuto invece più opportuno concentrare le risorse e quindi ottimizzarle creando un'offerta mirata in quei siti che sono più visitati e più visitabili, ampliando l'orario o restringendo l'orario di visita guardando anche in maniera attenta e puntuale i dati di affluenza degli anni precedenti. Grazie.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il collega Viérin Laurent; ne ha facoltà.

Viérin L. (UVP) - Vede, Assessore Rini, siamo molto delusi dalla sua risposta. Lei, da un anno, viene in questa aula a dire "faremo, vedremo, stiamo facendo, stiamo vedendo"...a dire il vero qui non stiamo parlando di apertura estiva o invernale, qui stiamo parlando della chiusura del castello di Ussel! Lei, oggi, viene qui, in aula, e ci dice: "Nous voulons en faire un monument à part entière"...ma veramente il castello di Ussel c'era già nei monuments à part entier e voi l'avete chiuso! Quindi non è che adesso lei viene qui, in aula, e ci dice: "Stiamo facendo diventare Ussel un monumento da inserire nella rete dei beni culturali"...no, c'è stato per anni! Allora, noi le abbiamo chiesto: "Come mai lo avete chiuso"? E lei non ha risposto! Allora, a noi va tutto bene, un percorso lungo, anche tutte le idee che sono state enunciate un anno fa, un percorso lungo...noi vorremmo semplicemente che con un percorso breve si mettano quattro soldi, si riapra il castello di Ussel, nella stagione estiva, se ritenete che giustamente nella stagione invernale non sia accessibile, ma tra il non aprirlo nella stagione invernale e nell'aprirlo solo parzialmente...oggi noi viviamo la chiusura di questo castello! A noi risulta anche che le Amministrazioni comunali vi abbiano già richiesto addirittura di prenderselo in carico...ma voglio dire: ma dateglielo, piuttosto di tenerlo! O comunque una convenzione, una collaborazione...piuttosto che tenerlo chiuso, ma fate vivere questo territorio! Piuttosto che l'immobilismo, il non far nulla nell'Amministrazione regionale, coinvolgete le Amministrazioni comunali e quella di Châtillon in primis - anche se le cose non sono andate proprio come si sperava - e date a questi Amministratori l'opportunità di valorizzare un bene culturale che è patrimonio di tutta la comunità! Allora, va tutto bene, ci mancherebbe ancora che lo illuminiamo e lo teniamo chiuso! Ecco, lei ha parlato dell'éclairage...ci manca ancora che mettiamo a posto l'illuminazione e poi lo teniamo chiuso! Ma piuttosto teniamolo spento finché non lo riapriamo, eh!

Detto ciò, noi crediamo che ci sono delle realtà in Valle da valorizzare. È una questione finanziaria? Lei parla di una volontà di intervenire, di restauro di copertura...non c'è un soldo nel bilancio sulle manutenzioni dei beni culturali già dall'anno scorso, quest'anno lo vedremo, speriamo che mettano un euro, ma non ci sono i fondi! Quindi neanche venire qui a dire "faremo"...almeno ci dica, non so: "Ci studiamo una possibilità di avere accesso a un fondo europeo", perché c'è, ma in questo momento sul bilancio regionale non c'è nulla per questa cosa, poiché vi sono state altre scelte e noi non entriamo nel merito, però almeno non venga qui a raccontarci un bilancio che noi conosciamo bene e che - speriamo - abbia visto anche lei! Quando dico la Valle, fuori Valle, non è che vogliamo tornare su Paestum, ma prima di mettere 50 mila euro fuori Valle, metteteli in Valle, "metteteli in Valle", e questo per dire che non vogliamo assolutamente entrare nel merito delle scelte fatte da lei, ma vogliamo semplicemente dire: non ci venga qui a raccontare che state facendo, quando invece non state facendo nulla...tutto qui!

Le guide: tutto il mondo della cultura mangia, di cultura si mangia, si dice spesso...noi notiamo un'inversione di tendenza che purtroppo non ci piace rispetto a ciò che avviene fuori Valle, e anche a livello nazionale del Governo. La cultura sta tornando un argomento à la une, si stanno cercando di fare investimenti, e qui c'è un po' un disinteresse. Chi mangia, visto che sono state anche fatte nuove guide e quindi si danno prospettive a persone che dovranno vivere su questo...e poi si chiudono i castelli. Allora è questo: le guide voi volete coinvolgerle, volete coinvolgere le guide nella gestione dei castelli? Ma iniziate a farle lavorare! Se andate a vedere quanto l'Amministrazione regionale, attraverso la valorizzazione dei castelli, ha fatto lavorare le guide negli ultimi anni...si è ridotto del 90 percento! Quindi aiutatele così le guide, cercate di riportare magari anche una condivisione nella predisposizione degli eventi, le viste guidate...ne abbiamo parlato ieri di didattica museale. Coinvolgetele, le guide oggi non sono coinvolte, non mangiano neanche di cultura, anzi, non riescono a vivere di quello che dovrebbe essere una prospettiva di vita e noi siamo qui a dire "faremo, vedremo". Per quanto ci riguarda, attraverso questa iniziativa abbiamo preso atto - ma lo sapevamo già, perché lo avevamo visto ed è per questo che abbiamo messo in piedi questa iniziativa - che con questa scelta su Ussel c'è un altro pezzo di cultura che viene smantellato.

Presidente - Punto 36 all'ordine del giorno.