Oggetto del Consiglio n. 1436 del 24 settembre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1436/XIV - Interpellanza: "Adozione di misure finanziarie per contrastare la disoccupazione".
Presidente - La parola al collega Chatrian? Prego.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente. È sempre importante discutere il tema, anche in questo momento, in seguito all'oretta fatta poc'anzi per quanto riguarda la programmazione 2016/2018 a livello di bilancio.
Con i colleghi dell'UVP abbiamo voluto fare questa iniziativa per due, tre motivi. Il primo: l'alta preoccupazione della tendenza, del trend che la nostra Regione ha avuto nel secondo trimestre 2015 per quanto riguarda l'aumento della disoccupazione, quindi un trend in controtendenza rispetto al resto dell'Italia, un trend in controtendenza rispetto soprattutto al Südtirol e alla Provincia di Trento; una controtendenza che ci preoccupa parecchio, prendendo sempre i vari trend trimestrali come una parte omogenea, che mette in risalto indubbiamente punti di forza e punti di debolezza, visti e considerati i piccoli numeri che abbiamo all'interno della nostra Regione. Secondo motivo: abbiamo letto con attenzione le dichiarazioni del collega Donzel, il quale, intervistato da un giornale locale, fa tutta una serie di considerazioni e dichiarazioni cercando di manifestare le criticità del nostro modello ed eventualmente le potenzialità. Abbiamo quindi cercato, con il collega Nogara, di riportare all'interno di questa iniziativa, a livello di premesse, le dichiarazioni che in parte cozzano...come dire? meno risorse pubbliche da una parte, lentezza per quanto riguarda probabilmente la programmazione europea - così noi leggiamo da questa intervista - e, dall'altra, invece, quali gli stimoli, quali le potenzialità, ma oltre agli stimoli e alle potenzialità quali potrebbero essere le azioni da mettere in campo quanto meno per provare ad invertire la rotta. Parlavamo poc'anzi con il collega Perron di bilancio, di PIL e di autoalimentazione delle risorse a seguito di un trend in controtendenza positivo per la nostra Regione e quindi quali le ricette o le azioni che il Governo regionale intende mettere in campo, a prescindere indubbiamente dalla programmazione europea...non è che oggi, in 20 minuti, possiamo declinare potenzialità e criticità della programmazione europea o i tempi lunghi della programmazione europea, ma l'intento di questa nostra iniziativa è: basta le ciance, basta le parole, quali sono i fatti e quali sono le idee da mettere in campo. I fatti come si possono tradurre? I fatti si traducono assolutamente nella finanziaria regionale 2016, quindi nel mese di dicembre.
L'obiettivo di questa nostra iniziativa non sono quindi i voli pindarici, il vogliamoci tutti bene, cerchiamo di andare tutti dalla stessa parte...no, no! La richiesta che noi intendiamo fare al collega Donzel è: quali sono e se ci sono intenzioni e relative soluzioni da mettere nero su bianco nella finanziaria 2016 - indubbiamente con grandi difficoltà e grande complessità - per poter invertire la tendenza su quella che è comunque la prima fonte di ogni singolo cittadino: il discorso della dignità di avere un posto di lavoro e di creare le condizioni. Io penso che sia il pubblico, la politica che possa comunque incanalare, creare e programmare il futuro dei prossimi anni in Valle d'Aosta. Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente. Gentile collega, gentili colleghi, avete sottoposto all'attenzione del Consiglio regionale questa questione estremamente delicata che mi consente di fare alcune considerazioni in premessa.
Intanto il dato rilevato è naturalmente un dato da guardare con grande attenzione, lo guardiamo anche noi con preoccupazione il dato dell'ultimo trimestre, ma normalmente i dati di un trend economico vanno visti in una visione un po' più ampia che non su un singolo trimestre. Quindi la visione - che peraltro non racconto oggi per la prima volta, perché ho sempre seguito in questi anni molto da vicino la questione del lavoro - ci racconta che, in una prima fase della crisi economica, dal 2007 al 2008, la Valle d'Aosta abbia assorbito meglio il problema della crisi e della globalizzazione, ma, come già si diceva nel 2009 e nel 2010, che sarebbero arrivati poi successivamente i contraccolpi. Infatti si vede che successivamente stanno arrivando dal punto di vista del sistema occupazionale i contraccolpi di un incremento abbastanza sensibile della disoccupazione in Valle d'Aosta che colpisce sostanzialmente tre categorie: in particolare i giovani, gli over 50 e - io non le dimentico mai - anche le categorie più deboli, che sotto la pressione della crisi economica sono quelli che generalmente hanno più difficoltà a collocarsi nel mercato del lavoro.
Quello che vorrei anche dire alla luce...siccome l'ha richiamato lei, collega Chatrian, nel dibattito precedente, e nella sua corretta e puntuale esposizione il collega Perron...vorrei anche precisare che però il "non siamo senza una barra, non sappiamo dove andare, la nave è abbandonata a sé stessa"...no, questo Consiglio regionale ha approvato un POR su cui non c'è stato neanche un voto contrario - lo vorrei ricordare -, dove sono tracciate tutte le strade per gli investimenti regionali e, in particolare, sono definiti già gli assi principali dell'investimento, per esempio del Fondo Sociale Europeo (55 milioni) e del FESR (64 milioni). Quindi dire che proprio non ci sia nessuna strada non è corretto, perché alla base di quel POR c'era la Smart Specialisation Strategy, illustrata qui dal collega Marquis più volte, in quest'aula, che dice che c'è una visione, c'è una strada dove si deve andare.
Altro discorso sarà quello che correttamente dovremo fare insieme come Consiglio regionale per capire quali e quante risorse andremo a collocare sulle singole voci. Per arrivare lì, durante l'estate abbiamo convocato le parti sociali con le quali faremo, già ad ottobre, un primo incontro nel tavolo ufficiale del Consiglio delle politiche del lavoro per definire quello che potrebbe essere il Piano delle politiche del lavoro del triennio in questione: 2016/2018. Quindi ci stiamo portando avanti per tempo, pur sapendo che...voi sapete che il piano attualmente è in vigore, cioè il piano è stato prorogato di un anno, quindi non è che non c'è nulla, c'è una strategia ben precisa di interventi. Riguardo al lavoro propedeutico che è stato fatto al Consiglio delle politiche del lavoro, naturalmente non arriveremo lì con una questione preconfezionata, arriveremo lì con delle idee che saranno oggetto di concertazione, perché anche qui bisognerà capirsi sul metodo di lavoro. Se il Governo regionale presenta delle decisioni già prese e dopo si dice che non c'è la concertazione, se presentiamo in bozza delle cose, che non si dica qui che ci sono passi avanti, indietro, balletti...c'è la concertazione! C'è quindi l'incontro di proposte governative con quelle delle parti sociali e, per quanto mi riguarda - l'ho più volte comunicato al Presidente della Commissione, Isabellon - c'è tutta la disponibilità anche di illustrare e confrontarsi con le forze politiche della minoranza sulle soluzioni messe in campo.
Noi abbiamo in mente, oltre a seguire e ad aver già predisposto un'analisi di contesto che cerca di raccogliere in modo un po' più ampio la situazione...e dico: non è una cosa che spunta dal nulla, perché ci sono analisi di contesto nel POR, ci sono analisi di contesto già predisposte...c'è già una bozza di Piano di sviluppo industriale che correrà in parallelo al Piano delle politiche del lavoro. Ripeto: è una bozza che metteremo a disposizione delle parti sociali, quindi dei datori di lavoro e delle forze sindacali e che non ho nessun problema, in questo caso, a confrontare, naturalmente prima con la maggioranza e poi con le forze dell'opposizione. Partiremo appunto da quest'analisi di contesto che ormai è predisposta, faremo un'analisi delle misure principali e naturalmente il primo obiettivo sarà quello di sfruttare appieno le potenzialità dei fondi europei. Se prima in Valle d'Aosta l'impostazione era: "abbiamo molte risorse a disposizione nel bilancio per le politiche del lavoro e poi completiamo con i fondi europei", certamente l'impostazione adesso sarà quella che "abbiamo molte risorse a disposizione sui fondi europei e completeremo con l'intervento regionale".
In questo momento, solo perché sia chiaro, per il target giovani, 16-19-29 anni, sono già entrate in fase di attuazione le misure di Garanzia giovani (parliamo di 2 milioni e 300 mila euro) e del Piano giovani (4 milioni di euro). Sono misure che, a regime, tra accompagnamento al lavoro, formazione, servizio civile e tirocinio, coinvolgeranno circa 700 ragazzi. Che ci sia anche qui da essere preoccupati come avete detto giustamente voi, da rappresentare la gravità della situazione, questo va fatto, però bisogna anche rendersi conto che c'è una società valdostana che sta reagendo, ci sono dei commercianti, degli artigiani, degli albergatori e degli imprenditori che stanno investendo. Noi a queste persone dobbiamo anche creare le condizioni di un sistema di fiducia e questa fiducia sta crescendo, perché...un esempio che valga per tutti, un caso piccolo e banale come quello del corso per manutentore, che abbiamo deciso di far partire proprio in questi giorni: lì si sono presentati i datori di lavoro al corso di formazione a dire che i migliori verranno assunti. I corsi di formazione prima erano fatti magari un po' svogliatamente, ma adesso sta addirittura arrivando un numero importante di adesioni e bisognerà addirittura fare delle selezioni per cui le persone dovranno essere selezionate per poter entrare in questi corsi di formazione. Quindi c'è una società che si muove, che ha voglia di fare, che ha voglia di reagire alla crisi. Dobbiamo da una parte non illudere i giovani che sia così facile trovare un posto di lavoro, ma dobbiamo reindirizzarli, dato che, come abbiamo visto in questi anni, non è più il soggetto pubblico che poteva rispondere appieno al problema dell'occupazione valdostana, ma sarà soprattutto un mondo privato che c'è e che addirittura lancia alle volte degli allarmi...non so, leggo una lettera su La Stampa, perché su La Stampa leggiamo tutti, alle volte con dei grandi titoli...ho letto la lettera di un albergatore che non riusciva a trovare del personale. Quindi vuol dire che come Regione dobbiamo creare questo collegamento, perché i nostri ragazzi formati ci sono, per esempio c'è l'IPRA, c'è la Scuola alberghiera...i dati che ci arrivano dalla Scuola alberghiera dicono che molte di queste persone trovano collocazione...quindi bisogna anche un po' riorientare e riorizzontare le persone nel mondo del lavoro.
Per quanto riguarda gli adulti over 50, c'era il milione di euro in finanza locale per i LUS. Io spero che dalla concertazione, che mi pare coinvolga tutti i Consiglieri di maggioranza e di minoranza sulla proposta di un eventuale reddito di inclusione - non voglio dire io quale sarà il nome che darete esattamente a questa legge -, potrebbero scaturire delle risorse, alle quali, anche a queste - lo deciderà il Consiglio regionale, lo decideranno i Consiglieri regionali - verrà data più una curvatura verso il sociale o una curvatura verso le politiche attive del lavoro, ma potrebbero essere anche quelle delle risorse che vanno a dare risposte importanti in quella direzione. Naturalmente lo sforzo che dovrà essere fatto per il futuro non è soltanto partire da queste cifre, ma sarà quello di vedere come, in un momento di difficoltà, con i tagli che sono stati rappresentati correttamente dal collega Perron, insieme riusciremo...
Si dà atto che dalle ore 10,50 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.
Follien (Presidente) - Collega Donzel, la invito a terminare...
...concludo...a costruire un modello dove le politiche attive del lavoro si integrano con la necessità di mantenere un welfare che, insieme alle politiche attive del lavoro, costituisce la possibilità di un rilancio e sviluppo per questa realtà che non è finita, che non è morta. La Valle d'Aosta c'è e continuerà ad esserci.
Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Volutamente avevamo inserito nero su bianco su questa iniziativa, a prescindere dalla programmazione europea; abbiamo partecipato alla discussione in aula, in commissione, quindi i 53 milioni di euro nel settennio e i 63 del POR e del FESR...noi sappiamo le difficoltà, i tempi, la parte con partecipazione, li conosciamo, e l'obiettivo era di andare un po' oltre a quello che c'è già sul tavolo sapendo che è una ricaduta un po' lenta. Più volte in quest'aula ci siamo anche detti: "facciamo attenzione a utilizzarli bene", e "bene" vuol dire che abbiano dei risultati, che l'inversione ci sia, che non sia solo formazione, che non si paghi solo magari per formare e poi avere una ricaduta pari allo zero, e su questo - cose dette e ridette - penso che si può solo fare meglio. L'obiettivo di questa iniziativa era oltre quello. Nessuno di noi, il sottoscritto non ha detto che non si è fatto nulla, nessuna barra dritta, non c'è una visione...non sono parole mie, non attribuitemi cose che non abbiamo mai detto e che non ho mai detto. L'intenzione, invece, era un po' più generale. Quelle sono risorse già allocate, già decise, già discusse, dobbiamo poi probabilmente tarare come meglio farle ricadere sul tessuto regionale. Dall'altra, invece, la sfida. La sfida più...cavolo se mettiamo fiducia, vogliamo essere i primi a metterla, ma non illudere! Fiducia sì, ma non illudere, perché les données che abbiamo non vi fanno dormire sonni tranquilli al di là del ruolo maggioranza e opposizione.
Il collega Donzel citava prima gli artigiani, le imprese...il pubblico non può più avere quel peso che aveva solo pochi anni fa, cose che sappiamo, sulle quali da diversi anni ci confrontiamo in quest'aula. Ma parlate anche voi con gli artigiani, piccoli, medi e un po' più strutturati...cosa chiedono a noi, al pubblico? Chiedono snellezza, chiedono velocità nelle risposte. Abbiamo parlato a fine estate, nel mese di luglio, delle porcate del Comune di Aosta che non riesce a dare quel minimo di garanzia per quanto riguarda le risposte minime ai cittadini...questa è la parte del pubblico! E indubbiamente cerchiamo tutti insieme, maggioranza e opposizione, di snellire, cercare di essere più rapidi per chi, alla fine, soprattutto per una piccola azienda, l'attesa diventa un problema, un costo, quasi che ti viene voglia di abbandonare...altro che mantenere i dipendenti, pochi o tanti che siano...ti viene voglia di abbandonare, vista la situazione! Quindi lì la sfida è più difficile.
La seconda cosa, invece, quella che avevamo inserito nero su bianco, su questa iniziativa, era: Governo regionale, a prescindere dalla programmazione europea, quali sono le intenzioni relative a soluzioni politiche attive finanziabili realmente a cui si intende dare concretezza nel bilancio regionale? Non ci aspettavamo, collega Donzel, un 5 milioni di euro, un 2 milioni, non era quell'intento, non era quello, ma l'intento era se c'erano delle idee, perché le criticità le conosciamo! Le ha ben sottolineate il collega Donzel: la disoccupazione dei giovani sotto i 29 anni, gli over 50 che hanno perso comunque il lavoro in questo periodo di difficoltà e le categorie più deboli. Ecco, sul portare il ragionamento su tale quesito, sull'eventuale proposta di legge che è ancora totale studio della commissione, noi ci siamo, Presidente Rollandin, su quello studio...ma lì non c'è minimamente una visione! Oggi parlavamo di "tendenza politica"...non capiamo minimamente dove volete andare! Non capiamo se vi interessa a livello di maggioranza, non capiamo chi tira le fila di questa...se non c'è un "berdzé" (traduzione letterale dal patois: "pastore"), un secondo che sappia quanto meno dove eventualmente incanalare...ci preoccupa la cosa, perché noi ci mettiamo del nostro. Noi abbiamo incaricato la collega Morelli, come ALPE, e gli altri gruppi hanno caricato altri Consiglieri per poter...e deviare eventualmente la non risposta perché probabilmente non ci sono altre idee ci preoccupa ancora, ancora di più! Ecco perché, mai come in questi tre mesi, quanto meno prima di dicembre, non sarebbe male e importante contrastare questo momento difficilissimo, complicato, la disoccupazione, cosa possiamo fare e cosa dobbiamo fare noi, come pubblico, e cosa possiamo fare, invece, sull'altra azione che è quella non solo dei soldini...magari dare degli sgravi diretti - ne abbiamo parlato - dove noi possiamo intervenire come Amministrazione regionale, in modo che garantire il posto di lavoro in questo momento sia già una sfida per chi c'è, e poi creare le seconde condizioni per poter invertire la rotta per quanto riguarda la disoccupazione.
Facciamo un passo indietro come Governo regionale, Presidente Rollandin, e soprattutto questa nuova maggioranza...finisco Presidente, mi scusi...ma dato che è stata citata una legge, una proposta di legge che si sta discutendo da mesi e da mesi, non sarebbe male quanto meno sapere qual è la tendenza e la visione. Grazie e mi scuso per il tempo, Presidente Follien. Merci.
Presidente - Punto 33 all'ordine del giorno.