Oggetto del Consiglio n. 1429 del 23 settembre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1429/XIV - Interpellanza: "Introduzione di ulteriori criteri per l'individuazione di dipendenti da inserire nel piano di riduzione della pianta organica dell'Amministrazione regionale".
Presidente - Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Ferrero, ne ha la facoltà.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Nell'ottica della riduzione della spesa a carico dell'Amministrazione regionale ci stanno sicuramente bene i provvedimenti che vanno nell'ottica di una riduzione dei dipendenti laddove ci sono degli esuberi e qui non possiamo che essere soddisfatti. Guardando e leggendo i provvedimenti, quello che sinceramente non mi tornava è come, al di là dei parametri che sono stati concordati con i sindacati, sono stati individuati poi fisicamente e concretamente i posti da sopprimere, perché questo? Perché il posto che viene soppresso consente comunque al lavoratore di andare in pensione un bel po' di anni prima col vecchio regime, quindi, dal punto di vista della vita del lavoratore, è comunque un qualcosa di positivo. Questa positività vorremmo capire...che non rischi di diventare agli occhi di chi non conosce bene il meccanismo un privilegio, della serie: "mando in pensione, magari a parità di requisiti, uno piuttosto che un altro".
Allora, quello che mi interessava sapere era che tipo di requisiti ulteriori sono stati stabiliti, vale a dire: il dirigente, il coordinatore ha dato delle indicazioni riguardo al posto da sopprimere? C'è stata una graduatoria che ha tenuto conto - perché qui si parla di 26 persone - di titoli preferenziali? In sostanza quindi come sono stati scelti questi lavoratori? Questa è una domanda molto semplice, anche perché...e introduco la proposta finale, che era quella, a parità magari di requisiti, di anni di lavoro e di età, di introdurre qualche criterio preferenziale legato allo stato di salute, alla presenza nella famiglia di anziani non autosufficienti oppure di disabili, oppure di figli minori, in maniera tale che questo, che sostanzialmente diventa una specie di trattamento di favore, in caso di parità di condizioni sia assegnato o possa essere usufruito da chi effettivamente ha dei problemi in più.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola il Presidente della Regione Rollandin, ne ha la facoltà.
Rollandin (UV) - Sì, grazie.
Prima di rispondere puntualmente a questi quesiti, credo sia utile precisare che le situazioni in cui gli enti pubblici, ai sensi dell'articolo 2, comma 3, del decreto-legge n. 101, possono ricorrere alla procedura di prepensionamento sono circoscritte nei casi di: soprannumerarità e soprannumerarietà ovvero quando il personale in servizio supera la dotazione organica in tutte le qualifiche, le categorie o le aree, e quindi l'Amministrazione non presenta posti vacanti per un'eventuale riconversione del personale, e, secondo, eccedenza, ovvero i casi, come quello della amministrazione regionale in cui il superamento della dotazione organica interessa solo una o più qualifiche, categorie o figure professionali: questi sono i due requisiti base. In entrambe le situazioni le cause sono ricondotte a ragioni funzionali e organizzative, ragioni finanziarie o a piani di ristrutturazione e non ad un mero possesso di requisiti per il prepensionamento da parte dei dipendenti in servizio - perché sennò, come dice lei, non avrebbe senso -, poiché in quest'ultimo caso si tratterebbe di illecite elusioni di norme previdenziali, perché io facilito un pensionamento. Le circolari della funzione pubblica n. 3/2013 e n. 4/2014 indicano i criteri da seguire per l'individuazione del personale da prepensionare, quindi sono chiare.
La prima domanda è: "quanti sono i dipendenti che saranno "prepensionati" con età inferiore ai 60 anni". I dipendenti in esubero appartenenti a profili in esaurimento per effetto della riorganizzazione che potranno accedere al prepensionamento con età inferiore a 60 anni, secondo le regole ante Fornero, sono 6 su 26.
Per quanto riguarda l'altra domanda: "qual è stato il metodo di individuazione...", i prepensionamenti e relativa riduzione di spesa sono il punto di arrivo di un'azione di riorganizzazione volta a preservare e migliorare il corretto svolgimento delle funzioni istituzionali. In via preliminare, ai sensi dell'articolo 24 del decreto-legge n. 201 del 2011, la Regione ha dunque effettuato, in ordine alla possibile attivazione del piano di riduzione, una preventiva ricognizione delle posizioni previdenziali che maturavano i requisiti ante riforma Fornero entro il 31 dicembre 2016 e che quindi potevano, in potenza, essere interessate all'operazione prevista dall'articolo 24 citato, quindi si è fatta questa ricognizione fino al 2016. Sono state quindi individuate 180 posizioni previdenziali distribuite su varie categorie, di cui 16 appartenenti alla qualifica dirigenziale. Il personale in questione, ovviamente, solo potenzialmente quindi poteva essere interessato al piano di riduzione e si è proceduto ad individuare un sottoinsieme di posizioni quantitativamente e qualitativamente compatibile con il percorso di riorganizzazione interna della Regione. Ciò in esito ad un percorso di analisi organizzativa a livello dipartimentale che ha preso in esame le figure professionali dichiarabili come eccedentarie e in progressivo esaurimento, cioè i requisiti che sono richiesti dal decreto, le eccedenze e le carenze di personale esplicitate dai coordinatori e le esigenze funzionali relative all'efficiente funzionamento dell'apparato amministrativo, si sono identificati i profili professionali eccedenti o ad esaurimento a cui sono state aggregate le figure dirigenziali risultanti eccedenti sulla base della revisione del numero di strutture istituite e si è considerata la priorità del ricorso al pensionamento ordinario rispetto al prepensionamento, quindi si è fatto anche questo calcolo per evitare l'elusione, come dicevamo prima.
"Se è intenzione del Governo introdurre nell'individuazione del personale che usufruirà del "prepensionamento" ulteriori criteri che a parità di situazioni contributive e di anzianità privilegino coloro che si trovano in condizioni familiari particolari...", eccetera. Per quanto riguarda questa richiesta, la definizione dei criteri è subordinata all'applicazione delle normative e delle circolari statali in materia previdenziale, quelle due che le ho richiamato. È inoltre richiesta l'informazione alle organizzazioni sindacali sulle procedure in atto, nonché la concertazione dei criteri, che comunque non possono prescindere dall'applicazione del criterio più ragionevole e desumibile dalla legge di riferimento, che tiene conto del minor pregiudizio dal punto previdenziale per gli interessati e quindi la maggior anzianità contributiva: questa è la clausola che comunque viene interessata. Chiaramente se in futuro si dovessero ripetere operazioni simili e nell'ipotesi in cui si verificassero situazioni contributive paritarie, che non si sono verificate per nessun caso in questa operazione, si potrà pensare di concertare con i sindacati ulteriori indicazioni quali quelle che lei giustamente aveva sottolineato, che sono di buon senso e che possono essere un elemento ulteriore di riferimento per quella che è la selezione. Grazie.
Presidente - Grazie Presidente. Per la replica, chiede la parola il Consigliere Ferrero, ne ha facoltà.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Grazie Presidente Rollandin. Mi ha chiarito il quadro, dai documenti non era così immediata la comprensione e soprattutto non era neanche chiara la dimensione del fenomeno, cioè i 180 dipendenti che potevano essere ricompresi nelle categorie, quindi grazie per il chiarimento.
Presidente - Punto 26 all'ordine del giorno.