Oggetto del Consiglio n. 1428 del 23 settembre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1428/XIV - Interpellanza: "Individuazione di criteri per il conferimento di incarichi a collaboratori del nuovo Amministratore della Casa da gioco di Saint-Vincent".
Presidente - Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Ferrero, ne ha facoltà.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Devo dire che sono stato alquanto turbato quando ho sentito le voci che sono circolate sulla stampa e su internet relative alla possibilità di prendere come consulenti due ex Amministratori della Casa da gioco di Saint-Vincent. Sono stato turbato per un motivo molto semplice: perché entrambi i personaggi erano stati coinvolti nel famoso blitz di San Martino del 1983, che era stato il momento più triste della nostra Casa da gioco, nel quale erano stati coinvolti dei dipendenti, dei politici, dei dirigenti e si era poi sostanzialmente concluso, dopo una serie di indagini approfondite, con le condanne di questi Signori. Ero stato già critico quando avevate deciso di riprendere il Signor Romeo, il Direttore del marketing, che era stato coinvolto anche lui in queste inchieste giudiziarie e che anche lui in un'occasione aveva rimediato una condanna, anche perché - e questo lo ripeto anche se mi ha causato dei problemi in passato -, a mio avviso, la pubblica amministrazione, quando individua dei consulenti, quando individua dei professionisti, dovrebbe fare riferimento anche al loro certificato del casellario giudiziale. Dovrebbe fare riferimento anche soprattutto ad eventuali precedenti penali che sono legati ad attività che sono state svolte sempre nell'ambito dell'amministrazione, perché se noi prescindiamo da questo, diventa veramente ridicolo, perché se io devo aprire un bar o una rivendita di generi alimentari, devo portare un certificato penale e devo dimostrare di non aver avuto dei reati, che, tutto sommato, rispetto ai reati che sono contestati in queste inchieste giudiziarie, fanno ridere, perché magari mi basta una semplice disattenzione su un alimento e una condanna del genere mi preclude di lavorare. Qui ci troviamo di fronte a reati che sono di una gravità non indifferente.
Io ho poi un pochettino approfondito la questione per capire un attimo anche qual era l'ambito in cui operavano...operava soprattutto uno dei due personaggi coinvolti. Certo, tutta roba magari di 20 anni fa, ma io regalerò poi all'Assessore Perron questo libro, che è un libro francese e che si intitola: "La guerre secrète des casinos" scritto da Jérôme Pierrat e Christian Lestavel: sono un criminologo e un agente infiltrato di una specie di servizio segreto francese nell'ambito della malavita legata alle case da gioco. Eh beh, da queste dichiarazioni, ma non solo da queste, viene fuori una rete di relazioni tra questi personaggi, che, soprattutto per quanto riguarda uno di questi personaggi, si avvicina a gente del calibro di Michele Zaza - noto, diciamo, mafioso, per poi spaziare a boss della malavita come il Signor Fratoni, e via. Sono tutte cose agli atti giudiziari, ma questo non basta. Basta aprire una serie di documenti, che sono documenti ufficiali del nostro Governo e della Commissione antimafia per ritrovarci i nomi di una di queste persone nel campo di tutta una serie di indagini che sono state fatte. Io quindi non mi riferisco ai semplici articoli che sono comparsi di recente ancora il 3 ottobre del 2014 su Il Fatto Quotidiano e su La Repubblica, in cui personaggi della malavita parlano dei loro rapporti intrattenuti - e questi sono dei verbali ufficiali - ma mi riferisco proprio a verbali parlamentari, verbali della Commissione antimafia.
Allora, qui bisogna riuscire a capire...io mi sforzo di capire se, per salvare il Casinò, dobbiamo fare riferimento ad una ricostituzione dell'antica Amministrazione che lo ha affondato all'epoca e che è finita nelle mani della giustizia o se si vuole guardare avanti. Penso sia importante, anche perché nel momento in cui si chiedono...si continuano a chiedere puntualmente ad ogni Consiglio regionale dei sacrifici e "ti aumento la retta per il papà che è in microcomunità", "ti sego l'asilo infantile, il bon de chauffage"...qui tra un po', quando uno ha 1.100 euro al mese, diventa ricco..."non ti diamo più niente, ti dobbiamo quasi far crepare".
A questo punto poi vediamo che qui c'è un...ma spero che adesso l'Assessore mi dica che è tutto un errore, che è stata semplicemente una battuta infelice...quando vedo i nomi di questi personaggi, che verrebbero a sostituire o comunque ad integrare, ad aiutare...e mi rileggo il vostro documento programmatico quando avete costituito la nuova maggioranza di recente in cui c'era il nuovo corso del Casinò...mah, io mi chiedo anche come sia tollerabile da chi è entrato in maggioranza da poco, dato che poi a livello nazionale si sventola sempre la questione della legalità, il fatto solo che certe persone possano essere reintegrate. Bene inteso, nell'ottica del perdono cristiano io capisco, sono cattolico, che ci possa essere una volontà di recuperare queste persone, di reintegrarle nella società, per carità! Ma attenzione, qui non si tratta di un'associazione di beneficenza: si tratta dei soldi dei valdostani e io penso che i soldi dei valdostani, a prescindere dal fatto che...poi la valutazione sulle capacità è un altro discorso...ma non possono essere spesi, in questo momento soprattutto, con personaggi che hanno dei punti interrogativi così grossi, e sono diversi punti interrogativi, perché sennò veramente sarebbe un insulto a tutta la comunità valdostana, quindi spero che l'Assessore possa smentire con fermezza il ricorso a consulenze con queste persone. Grazie.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'Assessore Perron, ne ha la facoltà.
Perron (UV) - Grazie Signor Presidente.
Provo, collega Ferrero, a risponderle puntualmente. Punto 1: in data odierna nessuna collaborazione o consulenza è stata posta in essere da parte di questa nuova Amministrazione.
Punto 2: nessuna richiesta di collaborazione da parte dei nuovi amministratori è stata fatta in merito ai nominativi oggetto di quest'interpellanza. I nominativi resi pubblici, peraltro, sono semplicemente frutto di una mia precisa risposta ad una puntuale domanda riportata poi agli organi di informazione in un certo modo, di cui non mi assumo la paternità. Credo quindi di averle chiarito com'è uscita questa questione.
Punto 3: il principio che lei ha spiegato trova piena condivisione, cioè laddove ci sono delle incompatibilità, il principio mi trova assolutamente d'accordo sempre e qualora l'incompatibilità sia effettivamente accertata. A mio modo di vedere, ovvie ragioni di opportunità - non in questo caso, ma nel complesso come linea di comportamento - detteranno caso per caso l'idoneità o meno di figure professionali con le quali la Casa da gioco, in piena e totale autonomia, deciderà eventualmente di avviare dei rapporti di collaborazione. Ad oggi quindi non c'è assolutamente nessuna decisione presa, non c'è una direzione in tal senso e quindi smentisco tutte queste voci che erano a suo tempo uscite.
Presidente - Per la replica, chiede la parola il Consigliere Ferrero, ne ha la facoltà.
Ferrero (M5S) - Mi fa piacere sentire che l'Assessore ha smentito; quindi io sostanzialmente sono tranquillo e spero che lo siano anche i valdostani. Non avremo questi due personaggi in ogni caso come collaboratori della Casa da gioco. Questa è una notizia importante, perché diversamente si sarebbe dato adito ad una serie di considerazioni che sono decisamente inquietanti, anche perché sappiamo come funziona purtroppo l'ambiente delle case da gioco. Se poi qualcuno sarà interessato a guardarsi il libro a cui ho fatto riferimento, si capisce che un certo sottobosco - che ha girato dai casinò della Costa Azzurra ai casinò francesi, a quello di Chamonix, Beaulieu e così via - ha avuto sempre scarso interesse a quelli che erano i risultati operativi delle case da gioco, ma altri interessi, per cui sono stati sempre rilevati dei casinò che erano in perdita e in alcuni casi, dato che la malavita organizzata ha un interesse, che è quello principale di lavare il denaro sporco, poco importava se il casinò faceva utile o meno. Addirittura c'erano tecniche per la presentazione di assegni in bianco alle casse, che poi venivano ritirati o no a seconda se si vinceva o si perdeva, per cui l'importante era lavare il denaro sporco, ma non far fare degli utili alla casa da gioco.
Sono quindi confortato dalla risposta dell'Assessore, anche perché sennò, diversamente, avevo da proporre anch'io una persona, che è comunque un francese di razza: si chiama Arsène Lupin e l'avremmo messo alle casseforti. Grazie.
Presidente - Grazie. Proseguiamo con l'ordine del giorno. Considerato che il punto 23 è già stato discusso e il punto 24 verrà discusso congiuntamente con i punti 20 e 29, passiamo al punto 25.