Oggetto del Consiglio n. 1424 del 23 settembre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1424/XIV - Interpellanza: "Interventi per limitare i danni alle colture provocati dai cinghiali".
Presidente - La parola al collega Grosjean.
Grosjean (UVP) - Merci Président.
Ebbene, siamo alla terza ripresa dei lavori autunnali del Consiglio da quando sono in questo Consiglio e credo che sia la terza volta che apriamo i lavori parlando del problema dei cinghiali in agricoltura. Vorremmo chiedere all'Assessore quali misure ha messo in atto, ma soprattutto cosa intende mettere in atto per risolvere questo gravissimo fatto della presenza di questi famosi ungulati, i cinghiali, che stanno creando danni in tutti settori dell'agricoltura. L'abbandono dell'agricoltura purtroppo è evidente, sempre meno terre coltivate, sempre più incolti e quindi la presenza di fauna predatrice o di fauna distruttrice dell'agricoltura è sempre più importante. Va ricordato che il cinghiale non fa parte della fauna locale, perché fino a 30-40 anni fa non sapevamo cosa fosse, non avevamo mai visto cinghiali in Valle d'Aosta, i terreni forse erano molto più coltivati, c'era molta più gente in campagna e sicuramente questo era un problema che non esisteva. Attualmente, non so per quale motivo, probabilmente per la pratica dello sport della caccia, sembra quasi che si siano trovate tutte le misure per cercare di sviluppare al massimo la presenza di questi animali, tanto gli agricoltori in Valle d'Aosta contano poco, non hanno più nessun interesse.
Quest'interpellanza mi fa pensare in questo momento alla disperazione che hanno i nostri agricoltori in giro, a quello che sta succedendo in questi ultimi giorni e speravo nelle parole di apertura del Consiglio del Presidente del Consiglio o del Presidente della Giunta, che è anche Prefetto, vi fosse stato un accenno a questa situazione molto grave, a queste accuse che vengono rivolte agli agricoltori di caporalato e quindi a questi controlli nei frutteti e nei vigneti, nelle aziende ortofrutticole da parte dell'Ispettorato del lavoro, con tanto di carabinieri e "fermi tutti". Non siamo in Puglia, dove questi fatti avvengono, il caporalato non fa parte del mondo agricolo, neanche in Puglia, andate a vedere a fondo, il caporalato fa parte delle multinazionali che hanno centinaia, se non migliaia di ettari da coltivare, ma gli agricoltori anche di quelle zone sicuramente hanno la coscienza pulita e qui sentirci quasi paragonare con questa situazione veramente agli agricoltori dà fastidio, dà fastidio quando poi il giorno successivo ti arrivano anche gli ispettori dell'USL e se ti trovano un cardano rotto, che l'agricoltore sa che non si può usare perché non funziona, è causa di un'ulteriore multa. Queste sono cose assurde, vogliamo incominciare a pensare che stiamo pian pianino distruggendo la nostra agricoltura. L'agricoltura della Valle d'Aosta è sempre stata...poi lo dicono i dati, le superfici medie delle aziende viticole sono 4.000 metri quadrati, delle aziende ortofrutticole sono 2.000 metri quadrati, che caporalato volete che ci sia? Noi abbiamo sempre avuto una grande tradizione nei villaggi, della collaborazione...d'accordo, sembra che sia un reato, ma, a mio avviso, non è un reato andare a dare una mano al vicino di casa per poi magari sedersi alla sera a tavola a fare una mangiata assieme, una bevuta assieme e magari passare via con una cassetta di bottiglie, o con un sacco di patate, o una cassetta di mele sotto il braccio, queste sono le tradizioni della nostra popolazione che io vorrei che in qualche modo venissero tutelate. In altre Regioni sono stati fatti degli interventi, la politica di altre Regioni e di altre Province è intervenuta a questo favore...in questo settore qui niente.
La mia paura purtroppo è che ci sia stata la scelta di dire: "lasciamo i cinghiali, lasciamo fare ai cinghiali", per quei quattro agricoltori che abbiamo ancora che tengono un po' la valle coltivata non c'è più tanto interesse, quindi "lasciamo fare ai cinghiali". Adesso quindi mi aspetto dall'Assessore delle risposte sulle richieste e sulle domande precise dall'interpellanza, ma vi dico anche che noi non ci fermeremo qui, sicuramente faremo anche qualche altra iniziativa per cercare di ridare un po' di...come si può dire? di rispetto ai nostri agricoltori, perché, oltre a tutti i problemi legati a tutte le altre cose di cui si parlerà, forse anche PSR e tutto il resto, almeno un po' di rispetto e un po' di dignità credo che per i nostri agricoltori siano dovuti.
Presidente - Grazie collega. La parola all'Assessore Testolin.
Testolin (UV) - Grazie Presidente.
Diamo una risposta prima puntuale a quelle che erano le tre domande dell'interpellanza che era stata presentata dal gruppo UVP, che poi è stata arricchita da altre considerazioni che, mi permetto, poco hanno a che vedere con l'argomento trattato in questa specifica interpellanza, ma mi riserverò comunque di fare un passaggio in chiusura di quelli che sono i dati che presenterò in risposta a quelle che sono le domande puntuali.
Per quanto riguarda la prima domanda: quali e quante sono le uscite delle stazioni forestali..."...ha effettuato per il controllo numerico della specie cinghiale nel corso del 2015", segnaliamo che fino ad oggi nel corso del 2015 il Corpo forestale della Valle d'Aosta ha effettuato in maniera autonoma 242 uscite, mentre ha eseguito 48 uscite unitamente ai cacciatori.
Secondo quesito: "quante siano le uscite dei cacciatori esperti, in quale numero e con quali criteri di rotazione tra essi siano state autorizzate dalle stazioni forestali sempre nel 2015", come segnalato sopra, oltre alle 48 uscite già segnalate ed eseguite unitamente al Corpo forestale, si evidenzia come i singoli cacciatori in maniera autonoma siano usciti, sempre sotto il coordinamento evidentemente del Corpo forestale, per 531 volte, a queste si va ad aggiungere un'uscita in girata e 19 uscite dei proprietari dei terreni. Si tiene a precisare inoltre che non esiste una regolamentazione che definisca dei criteri di rotazione dei cacciatori durante le attività, in quanto gli stessi cacciatori vengono coinvolti sulla base delle loro disponibilità personali e della loro conoscenza del territorio.
Per quanto attiene al terzo quesito: "quali siano le decisioni che il Governo regionale intende adottare, fermo restando che le iniziative sino ad oggi intraprese dal servizio competente non sono state in grado di dare risposte efficaci e risolutive", vogliamo considerare come la problematica sia di assoluto interesse non solo nazionale, ma addirittura continentale. Ci tengo a precisare questo perché recentemente c'è stato anche un carteggio con associazioni ambientalistiche che segnalano la presenza dei cinghiali e la loro massiccia azione devastante in tutto il territorio europeo, quindi questo a significare che la problematica non è solo valdostana, non è solo italiana, ma ha delle dimensioni ben oltre quello che è il territorio nazionale...e, nonostante l'importante presenza di cinghiali anche sul nostro territorio, la stessa viene comunque contenuta grazie alle azioni che da tempo l'Amministrazione regionale ha attuato nel controllo della specie, con situazioni di criticità complessiva in Valle d'Aosta molto meno importanti rispetto ad altre realtà regionali e nazionali. Si ritiene dunque di dover continuare ad operare per il contenimento numerico dei cinghiali principalmente attraverso l'azione dei forestali che con il supporto dei cacciatori effettuano specifiche uscite sul territorio finalizzate all'abbattimento dei cinghiali nelle zone interessate dai danni. Un'attenzione particolare alle segnalazioni degli agricoltori e dei cittadini è sempre alla base dell'attività di controllo e di intervento sul territorio e a tal proposito si segnala come i 252 abbattimenti di cinghiali nel corso del 2015 rappresentino un dato importante e una buona risposta alle esigenze del territorio stesso; 252 che sono in continuo incremento perché l'attenzione del Corpo forestale, in collaborazione con i cacciatori, ci tengo a sottolinearlo, anche in questa fase di caccia aperta sono comunque sempre presenti sul territorio e, a seconda di quelle che sono le chiamate degli agricoltori, ma non solo degli agricoltori, intervengono puntualmente quasi tutte le sere.
Relativamente all'ultimo piano di controllo poi della specie cinghiale, approvato con la delibera citata nelle premesse: la n. 289 del 2015, contrariamente a quanto asserito dai Consiglieri interpellanti, rappresenta delle modalità per l'attuazione del controllo che si sono dimostrate efficaci ed efficienti, tanto che recentemente anche altre amministrazioni pubbliche, non lontane da noi, in Piemonte, la Regione Piemonte tramite i Comuni limitrofi del Canavese ha riconosciuto la bontà dell'organizzazione faunistica valdostana quale modello da esportare per una migliore gestione della specie cinghiale. L'attenzione alla problematica, come già espresso, resta comunque alta e con la costante attività di monitoraggio da parte del Corpo forestale e delle strutture competenti.
Siamo ben consci che non è un problema che si risolve domani mattina, ma si può tenere sotto controllo sicuramente con l'attenzione che è stata dimostrata fino ad oggi, così come l'attenzione è stata dimostrata anche verso quelle che sono le affermazioni che il collega Grosjean ha voluto esprimere all'interno di quest'interpellanza pur non essendo oggetto della stessa e dove personalmente mi sono speso per quello che può servire presso gli organi competenti, presso l'Ispettorato del lavoro, presso i Carabinieri, presso la Guardia di finanza per capire quali erano le finalità che avessero portato a delle ispezioni nei nostri vigneti, nei nostri frutteti con l'indicazione esatta di capire se ci fossero altre motivazioni oltre a quella di cercare, come in tutto il resto d'Italia, visto che l'input è arrivato dal Ministero, di verificare se ci fossero delle situazioni di caporalato anche in Valle d'Aosta. Evidentemente va rispettato anche il lavoro di quelli che controllano, sicuramente quelli che controllano devono agire con la serietà che il loro lavoro richiede, ma anche con quella attenzione che mi è stata garantita nei confronti di quelle che sono delle abitudini, delle prassi, delle tradizioni che sul nostro territorio sono ben conosciute anche da questa parte del tavolo e che si cerca di tutelare anche da questa parte del tavolo. Da quel punto di vista, quindi posso garantire che ci siamo attivati in maniera fattiva per delimitare il contorno di queste attività e per trasmettere quel sentimento che, se c'è il vicino di casa o il figlio che va a sostenere l'attività agricola, così com'è sempre stato nel tempo, queste sono situazioni da mantenere e sicuramente non da punire: questo ci tenevo a dirlo perché la sensibilità di cui lei parla fa parte del nostro essere e anche nelle azioni politiche che ne conseguono si cerca di dimostrarla quotidianamente. Grazie.
Si dà atto che dalle ore 15,59 presiede il Vicepresidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Per la replica, chiede la parola il Consigliere Grosjean, ne ha la facoltà.
Grosjean (UVP) - Sì, ringrazio l'Assessore per le risposte. Sulla prima parte, sulla parte dell'interpellanza i numeri sembrano importanti: 531 uscite...beh, penso che siano le partecipazioni alle battute di caccia. Rimane il fatto però che, anche se siamo presi da esempio dalle vicine Regioni, siamo comunque in una situazione ancora molto critica.
Per quanto riguarda la parte a lato dell'interpellanza che ho voluto portare qui, era proprio per far sentire ai nostri agricoltori...perché non c'è stata, almeno che io abbia visto, nessuna presa di posizione ufficiale per dare un po' di tranquillità ai nostri agricoltori che in queste occasioni, in queste giornate dove ci si rincontra nelle varie manifestazioni tutti hanno il terrore di essere beccati col vicino di casa che è venuto a dargli una mano così inconsciamente, anche perché dall'altra parte il mettere in regola tutte le persone per una giornata di lavoro non è poi così semplice, non è che con il voucher si risolvono tutti i problemi, anzi è una complicazione perché non tutti possono fare il voucher, bisogna avere certe caratteristiche, non tutti sono disoccupati, qualcuno è disoccupato ed è iscritto alle liste di disoccupazione o meno, quindi la situazione è abbastanza difficile. Mi fa piacere che l'Assessore abbia già preso posizione, mi farebbe ancora più piacere se magari si incontrassero anche i produttori, anche le associazioni per tranquillizzarli un po' su queste situazioni, perché veramente in questo momento...beh, ormai la raccolta delle mele è quasi finita, anche quella dell'uva, però un po' di paura in questi giorni c'è stata. Merci.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.
Grazie Assessore per la risposta. Non ci aspettavamo sicuramente che ammettesse che il problema non è risolto, ma neanche che non lo affrontasse...con una serietà che invece fa parte un po' di questo sistema di vedere le cose...basta andare in giro per la Valle d'Aosta a parlare con le persone per sentire come sta andando con il cinghiale. La settimana prima esce un grande articolo dove la Sicilia si richiama alla Valle d'Aosta, purtroppo...e la settimana dopo c'è un articolo che dice esattamente il contrario di un coltivatore che si trova per giorni e giorni a combattere da solo di notte coi cinghiali che entrano, anche perché con difficoltà...anche le stazioni forestali non possono arrivare dappertutto, soprattutto quelle che sono state ridotte di organico. Le abbiamo chiesto un dato generale, anche se poi il dato sulle stazioni forestali voleva essere puntuale. Faremo un "116" così saremo...
(interruzione dell'Assessore Testolin, fuori microfono)
...sì, grazie, però saremo più precisi perché purtroppo, come sempre, la rappresentazione della realtà è un'altra. Va in giro...e i cacciatori si lamentano dell'eccesso di burocrazia della delibera...ripeto sono le delibere del 2013 e del 2015. Un cacciatore oggi che si sbaglia a prendere un cinghiale deve prendere due giornate di ferie per compilare tutto quello che c'è da compilare. Le stazioni forestali si trovano in difficoltà a fare certe operazioni, soprattutto c'è una flotta di cacciatori che possono intervenire e questa nostra non è una battaglia né contro i cacciatori e neanche contro le stazioni forestali, noi vogliamo andare a fondo di queste delibere, che alla fine enunciano tanti principi, ma non riescono ad andare al nocciolo del problema e non è neanche un attacco all'Assessore in quanto tale, non è questo il problema: il problema è che la politica fa finta di avere gli strumenti, poi all'atto pratico sul territorio questi strumenti non funzionano. È quello che dice la gente quando la trovi in quei momenti che ti dice un po' più chiaramente le cose, perché magari è fuori da degli uffici: "eh, non ci fidiamo neanche più, siamo rassegnati, tanto non abbiamo risolto niente", c'è da elencare tutta una serie di cose che vengono raccontate, sono aumentati gli incidenti stradali, c'è la questione dei carnet di caccia, con periodi diversi, che non si sa perché non tutti possono andare a cacciare, c'è la questione appunto delle difficoltà di compilare i moduli, ci sono tante cose che fanno in modo che oggi la politica...pur essendosi dati un piano di abbattimento: 690 capi per il periodo 2015-2019 solo in Bassa Valle, che è la zona probabilmente più colpita...ci trova comunque nella situazione di non credere che il problema venga risolto. I cinghiali passano nelle vigne e con "l'incazzatura" di quelli che coltivano, passano dove ci sono quei bei campi, dove c'è qualcosa da tirar su, fanno danni e fanno anche paura perché oggi in certi posti passeggiano tranquilli per le vie e per i Paesi e non ci si può mettere a tirare ad un cinghiale in mezzo al Paese.
Allora io, Assessore, le annuncio che, come gruppo, vogliamo riapprofondire questo tema convocando le associazioni dei cacciatori, convocando le stazioni forestali in commissione e fare in modo che la voce della gente non sia la voce rassegnata, ma la voce di qualcuno che a partire da lei prenda in considerazione il problema per andare più a fondo nella sua risoluzione, perché non bastano le belle delibere che abbiamo fatto per dire che il problema risolto. Sul territorio purtroppo i danni sono tanti e anche i pericoli che vengono creati.
Presidente - Punto 18 all'ordine del giorno.