Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1418 del 23 settembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1418/XIV - Interrogazione: "Effetti dell'interdittiva antimafia emessa nei confronti della società Gecoval di Saint-Vincent sui lavori affidati dagli enti pubblici locali alla società medesima".

Presidente - Per la risposta, la parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Merci Président.

Pour ce qui est de la première question, les effets de l'acte en question, ceux prévus par l'article 94 du Code des lois Antimafia, à savoir le décret législatif 159 de 2011. La collectivité passant le marché qui a demandé l'ouverture de ladite note d'information est tenue de ne pas signer le contrat si l'enquête établit, entre autres, qu'il y a une tentative d'infiltration mafieuse.

En ce qui concerne les contrats existants et en cours de réalisation, les collectivités ayant passé les marchés y afférents doivent les résilier, à moins que les conditions prévues par la loi pour éviter la résiliation soient réunies. À ce stade, j'aimerais rappeler qu'en Vallée d'Aoste, c'est la Questure qui est compétente en matière de lutte contre la mafia et ceci au sens de la loi 963 de 1982. Dans le cas qui nous intéresse, la structure compétente de l'Assessorat des ouvrages publiques et de la protection du sol et du logement public, qui avait demandé que soient effectués les contrôles ayant abouti à l'émission par le Questeur de la note d'information, a révoqué l'attribution définitive du marché. Par ailleurs, il appert des informations que nous a fournies la Questure que la Commune de Gressoney-Saint-Jean a résilié, elle aussi un contrat en cours d'exécution par Gecoval. En Vallée d'Aoste toutes les structures de l'Administration régionale, ainsi que tous les sujets accrédités par l'Observatoire régional des contrats publics, toutes les collectivités locales, de même que la Centrale unique régionale d'achat publique et l'USL, ont été informés de l'interdiction en question. Par ailleurs, la Questure a informé de ce fait toutes les Préfectures d'Italie, le Ministère de l'intérieur, la Direction nationale et la Direction des enquêtes antimafia, ainsi que l'autorité nationale de la lutte contre la corruption.

Deuxième point: "a quali conseguenze potrebbe avere la mancata costituzione in giudizio da parte della Regione". Pour ce qui est de ce point, il faut souligner qu'il n'y a ici aucune mancata costituzione in giudizio, dans le sens où l'Administration régionale n'est absolument pas concernée par la procédure administrative qui a abouti à l'acte en question, puisque, comme on vient de le dire, ce domaine relève de compétence de la Questure.

L'Administration régionale n'est, par conséquent, absolument pas concernée non plus par la procédure judiciaire lancée contre la mesure prise par le Questeur, qui pourrai à la limite avoir un rapport avec les fonctions préfectorales attribuées par notre Constitution au Président de la Région.

En cas de contentieux relatif auxdites fonctions préfectorales, c'est l'Avvocatura dello Stato qui existe et qui, en même temps, este en justice et qui, à cet effet, a demandé à la Questure de lui fournir les éléments nécessaires à la défense, avec le soutien de la Présidence de la Région pour ce qui est de la confirmation de l'attribution à la Questura des compétences en matière de la lutte antimafia. Merci.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Non entro nel merito dell'interdittiva antimafia, l'abbiamo letta come il ricorso e ci siamo fatti un'idea. È importante che l'avvocatura dello Stato entri in giudizio, anche perché questa vicenda, poi leggendo anche il ricorso, metteva in discussione il ruolo del Presidente della Giunta, in rapporto alle questioni prefettizie e, in effetti, questi ricorso citava più questioni costituzionali che non prettamente amministrative. Pertanto è importante che ci sia una presenza degli enti pubblici in questo giudizio.

Cosa che ci premeva, mi premeva conoscere in questa circostanza, erano le conseguenze dell'interdittiva antimafia sui lavori, non già la sospensione. Abbiamo capito che una parte significativa dei contratti è stata rotta e questo è positivo, anche per quello che mi premeva appunto capire: in pratica se l'amministrazione pubblica locale e regionale dovrà avere o no ancora dei rapporti con questa società e, a mio avviso, questi rapporti devono essere il più presto possibile interrotti. I rapporti tra le amministrazioni pubbliche valdostane e la Gecoval sono stati piuttosto intensi. Ricordo che questo consorzio, questa società edile di Saint-Vincent, ha avuto lavori dal 2008 ad oggi, - più o meno è stata costituita nel 2007 - per oltre 7 milioni di euro, 7 milioni e 350. Di questi un milione in sub-appalto, ma i restanti 6 direttamente affidati a quest'impresa. Una cifra ragguardevole di questi tempi, quando sappiamo che non ci sono più molti lavori pubblici. E di questi 6 milioni, bisogna purtroppo sottolinearlo, quasi 2 milioni e mezzo da cottimo fiduciario, vale a dire senza gara d'appalto. Cottimo fiduciario, possiamo dire, sulla fiducia, diciamo così. Un aspetto, questo, che dovrebbe farci riflettere, che gli enti pubblici valdostani abbiano affidato per cottimo fiduciario a questa società che si è rivelata in qualche modo vicina alla 'ndrangheta, è una questione seria. Un'impresa vicina all'organizzazione criminale in questione al punto da esserne potenzialmente condizionata e infiltrata. E in effetti la ragione principale dell'interdittiva è questa qui, è proprio questa, la potenziale infiltrazione da parte della 'ndrangheta. Si tratta di una questione rilevante che non può essere passata sotto silenzio, anche perché è diverso se c'è un appalto pubblico o un affidamento diretto, anche le responsabilità, fra virgolette politiche, sono ben diverse. Sappiamo, ad esempio, che il Comune di Courmayeur ha rotto e ha avuto un comportamento chiaro da subito con questa ditta e ha cercato di limitare, di rompere subito il rapporto lavorativo che aveva instaurato con questa società.

Al di là dei casi singoli, la vicenda mette...cioè il fatto che 2 milioni e mezzo siano stati affidati per cottimo fiduciario è comunque una questione che deve fare riflettere. Nella migliore delle ipotesi non c'è stata informazione e una certa superficialità nell'affidare questi lavori. Questo anche perché evidentemente la nostra società, il nord Italia in generale, quella valdostana, per tante ragioni non ha gli anticorpi nei confronti di questo virus, delle infiltrazioni delle organizzazioni di stampo mafioso. Ciò rende potenzialmente ancora più semplici tali infiltrazioni nel tessuto economico e sociale delle nostre realtà. I fatti recenti che hanno coinvolto l'impresa in questione, la Gecoval, sono soltanto gli ultimi di una serie che dimostra l'esistenza seria di un problema. Bisogna innanzi tutto smetterla di sottovalutare la presenza della 'ndrangheta, in primis, ma anche di altre organizzazioni sul nostro territorio e la capacità di queste ultime di infiltrarsi. La mafia è ovunque e bisogna stare molto attenti, non esistono isole felici. La Valle d'Aosta compresa non lo è. Bisogna aumentare l'attenzione e la sensibilizzazione e dotarci di nuovi strumenti che possano in qualche modo fornire un supporto anche all'azione degli enti pubblici. In questo senso può essere importante approvare al più presto l'istituzione dell'Osservatorio permanente sulle criminalità organizzate. In questi giorni abbiamo presentato anche una proposta di legge sull'argomento, per accelerare la discussione che è ferma di fatto al Consiglio di due anni fa. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere Bertin, passiamo ora all'esame dei punti 7, 9 e 12, trattati congiuntamente. Invito il Consigliere segretario a leggere i tre punti. Punto 7. Question du Conseiller Ferrero: "Notizie in merito all'attività di promozione culturale volta a valorizzare la fruizione dei castelli valdostani". Punto 9: question des Conseillers Bertin et Roscio, "Iniziative prese in essere per il prosieguo del servizio museale da parte dei promotori culturali". Point 12: question des Conseillers Laurent Viérin, Bertschy, Gerandin, Grosjean, Nogara et Rosset, "organizzazione del servizio di didattica museale".