Oggetto del Consiglio n. 1403 del 30 luglio 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1403/XIV - Reiezione di mozione: "Impegno della I Commissione consiliare a modificare la legge elettorale regionale".
Presidente - Per l'illustrazione, chiede la parola il Consigliere Viérin, ne ha la facoltà.
Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.
Quest'iniziativa nasce da alcune considerazioni che nel corso di questa legislatura, ma già anche nel corso della scorsa legislatura hanno visto diverse sensibilità e diverse forze politiche discutere della legge elettorale vigente per le elezioni regionali in Valle d'Aosta, frutto, per chi se lo ricorda, di un accordo abbastanza trasversale tra diverse sensibilità, che aveva sostanzialmente cercato di mantenere un sistema di elezione proporzionale, con sbarramento, che è garanzia e che è stato garanzia negli anni di una rappresentanza politica adeguata e soprattutto una rappresentanza con un sistema parlamentare, che, bypassando ed evitando l'elezione diretta del Presidente della Regione e la deriva maggioritaria, che non è propria di certe sensibilità, aveva, seppur mantenendo questo sistema proporzionale, introdotto l'elemento delle alleanze preventive, piuttosto che altre questioni sulle incompatibilità e le ineleggibilità, che hanno e che avevano poi rappresentato delle problematiche abbastanza significative.
Al di là delle più o meno trasversali critiche al sistema elettorale o comunque alla revisione di questa legge elettorale - e ci ricordiamo anche un gruppo di lavoro che aveva iniziato un lavoro di revisione di questa legge, che poi non è mai approdata...forse neppure nella commissione con un testo formale -, ciò che è successo in questa legislatura e soprattutto il recente cambio di maggioranza che è stato discusso durante lo scorso Consiglio ci fanno aprire un'altra riflessione su questa legge. Tutti gli sforzi dei colleghi - e ci ricordiamo che questa voglia di alleanze preventive era un desiderio dell'epoca abbastanza trasversale - sono stati di fatto vanificati in questa legislatura, in quanto vi sono state delle coalizioni che si sono presentate alle elezioni con un programma comune. In questo caso ci sono state due coalizioni con un programma comune di più forze, mentre altre forze sono state forze singole e, a seguito dell'esito delle elezioni, c'è stata la determinazione di una maggioranza e di una minoranza...e delle opposizioni, che poi, di fatto, ha visto vanificare questo sistema delle alleanze preventive con una forza che ha deciso di passare dal campo della coalizione con programma comune di opposizione...abbandonando questo campo ha deciso di innestarsi su un Governo, tra l'altro, già votato l'anno precedente, snaturando quello che è un sistema elettorale che, di fatto, è previsto nella legge con questo sistema di cui abbiamo parlato nello scorso Consiglio: notaio, tribunale, eccetera.
Ora, partendo da questo spunto, la nostra riflessione è una richiesta che, peraltro, Presidente, noi abbiamo già formulato in I Commissione per rispetto...visto che questa legislatura ha visto, almeno sul tema delle riforme, una condivisione abbastanza trasversale: pensiamo alla legge sui Comuni, pensiamo a queste riforme che hanno visto les Unités des Communes, piuttosto che le elezioni...il sistema elettorale per le elezioni comunali, prendendo spunto dall'ennesima vanificazione del sistema elettorale, abbiamo detto: "beh, cerchiamo di raccogliere...", e lo abbiamo chiesto in modo asettico, cioè chiediamo nell'"impegna" alla I Commissione di "avviare un percorso di modifica della legge elettorale regionale vigente". Non abbiamo cioè, da un punto di vista delle nostre idee, inserito quello che vorremmo noi, piuttosto che quello vorrebbero altri colleghi: noi abbiamo semplicemente voluto aprire un dibattito per dire: "ci sono o no gli elementi per andare a modificare il sistema elettorale vigente nelle parti dove questo sistema non ha funzionato?". Per quanto ci riguarda, diciamo che, per esempio, saremmo dell'idea di discutere alcuni di questi temi: alleanze preventive, piuttosto che sistema di ripartizione territoriale, alcuni elementi di aggiustamento partendo dal fatto che noi condividiamo il sistema proporzionale e condividiamo il sistema di rappresentanza come lo abbiamo vissuto in questi ultimi decenni.
Non vogliamo anticipare qual è la nostra idea, crediamo che ogni gruppo politico avrà una propria sensibilità, come lo è stato per il gruppo di lavoro sulle elezioni comunali. Certo è che però così com'è questa questione delle alleanze preventive ci ha fatto un po' tutti sorridere, per non dire che ha fatto arrabbiare anche un po' la gente fuori per strada, perché è inutile che prevediamo delle alleanze preventive se poi il giorno dopo queste alleanze vengono vanificate! Per rispetto quindi, dicevamo, l'abbiamo anticipato alla I Commissione avendo una disponibilità di massima da parte dei colleghi a discutere di alcuni argomenti. Questa viene codificata oggi attraverso una mozione, che, di fatto, impegna la I Commissione ad iniziare un percorso di revisione e di modifica della legge elettorale regionale vigente. Grazie.
Si dà atto che dalle ore 18,06 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.
Follien (Presidente) - Grazie Consigliere Viérin. Apriamo la discussione generale. Ci sono interventi? La parola al Consigliere Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Se possibile, io chiederei ai colleghi di ALPE e UVP di darmi qualche indicazione riguardo al tipo di impegno che viene richiesto, perché questa mozione parla genericamente di parlare in I Commissione, di "avviare un percorso di modifica della legge elettorale regionale vigente", ma, nel momento in cui si fa una mozione, quanto meno un'indicazione generica sul percorso che si vuole intraprendere io la vorrei vedere, perché vorrei capire. Cosa facciamo? Facciamo ripresentare un programma nel momento in cui c'è un nuovo ingresso in maggioranza, cioè un programma ex novo? Perché se fosse "sì", per quanto ci riguarda, direi: comunque ci sarebbe una violazione anche in quel caso della volontà degli elettori, perché non è più il programma che era stato presentato dalle coalizioni iniziali e allora non riesco bene a capire quale sia l'indirizzo che volete intraprendere con questo tipo di iniziativa, cioè dove si vuole andare a parare, un minimo di indicazione...per carità, certo, se ne discuterà, ma per modificare che cosa della legge attuale vigente? Ecco, se fosse possibile avere un'idea più precisa, potremmo anche fare un ragionamento.
Presidente - La parola al Consigliere Bertin.
Bertin (ALPE) - Credo sia necessario affrontare la questione riguardante il sistema elettorale attualmente vigente, già un anno fa, in occasione della crisi di Governo, durata diversi mesi, avevo evidenziato la necessità urgente di intervenire su questa norma. Questa legge regionale ha evidenziato tutti i suoi limiti, rivelandosi una sorta di "porcellum" valdostano: dalla questione della stabilità: i 17 a 18, che lo ricordo si sarebbero comunque riprodotti anche in caso di ballottaggio, ballottaggio che è mancato per soltanto 250 voti...220 mi sembra, e questa è una cosa assolutamente assurda, un secondo turno di ballottaggio avrebbe riproposto una situazione di totale ingovernabilità, con il costo, tra l'altro, che il ballottaggio comporta da questo punto di vista, pertanto questa è la prima questione che va affrontata.
Tutta la legge ha evidenziato dei limiti: dalla questione delle preferenze multiple che consentono il controllo del voto ad altre questioni che si sono rese evidenti...anche lo stesso meccanismo in sé potrebbe incepparsi, facendo delle simulazioni...è una legge assolutamente da rivedere e da rivedere in tempi rapidi, o perlomeno da rivedere assolutamente prima delle elezioni e non alla vigilia delle elezioni: questo di sicuro per avere il tempo per fare tutti gli approfondimenti necessari, sappiamo cosa succede quando si fanno delle leggi elettorali prima delle elezioni.
Veniamo alla questione sollevata dalla mozione presentata dai colleghi di minoranza: il passaggio da una coalizione ad un'altra di un partito o di un singolo, una transumanza che succede spesso, ne vediamo oggi un esempio in Parlamento con il gruppo che si è appena formato di ex Forza Italia a sostegno del Governo, di Verdini and company, è assolutamente deprecabile da un punto di vista politico ed è grave perché ha degli effetti negativi anche sull'opinione pubblica, su come si percepisce la politica, è assolutamente una cosa che va stigmatizzata. È una questione essenzialmente politica: il non rispetto del patto con gli elettori che si presume gli elettori poi al momento opportuno nel caso puniranno.
Per quanto riguarda l'aspetto strettamente istituzionale e legislativo, il fatto è legittimo, non ci si può far niente e nessun provvedimento e tanto meno una legge elettorale può impedire che questo avvenga. Con la legge elettorale si trasformano i voti in seggi, perché ovviamente una legge elettorale è soltanto questo, niente di più; poi evidentemente ha degli effetti estremamente importanti sul sistema nel suo complesso. L'unico modo per impedire, rimanendo in un sistema parlamentare il passaggio sopracitato, è introdurre il vincolo di mandato, ma il vincolo di mandato sarebbe incostituzionale, lo sappiamo, buona parte delle costituzioni moderne prevedono esplicitamente la non possibilità di un vincolo di mandato. Bisognerebbe poi capire anche a che cosa ricondurre il vincolo: al programma? Al momento elettorale? All'accordo? È una situazione estremamente complessa e che comunque non può essere affrontata con una legge elettorale regionale. Da questo punto di vista, facendo...come dire? usando una metafora medica è come se uno ha la febbre e gli si ingessa una gamba. Non c'è rapporto tra una cosa e l'altra, per cui la legge elettorale in questo senso non può fare niente, al limite si potrebbe avanzare una proposta di revisione costituzionale, ma sappiamo che è tutta un'altra questione e i tempi e le modalità sono diverse.
Presidente - Grazie.
Bertin (ALPE) - ...no, non ho ancora finito, avevo perso il filo del discorso...
Presidente - Scusi, Consigliere Bertin.
Bertin (ALPE) - ...sempre se si è d'accordo ad introdurre questo vincolo di mandato. Personalmente, oltre alla complessità, credo che il vincolo di mandato sia una conquista dei Parlamenti, per cui è anche difficile...e andrebbe contro una tradizione democratica secolare, diciamo così, ma se si rimane nei sistemi parlamentari, l'unico modo per riuscire ad evitare questo problema sarebbe questo, sempre se si rimane in un sistema parlamentare.
Un altro modo per impedire di fatto i cambi di alleanze e maggioranze nel corso di una legislatura è abbandonare il sistema parlamentare e passare ad un sistema di elezione diretta di tipo presidenziale, un sistema che separi le funzioni di controllo e legislative da quelle di governo ed esecutive, con un sistema naturalmente accompagnato da tutti i meccanismi...che fanno sì che chi controlla controlla e chi governa governa, con un bilanciamento reale e un controllo reale, sistemi del genere sono presenti in molte realtà: il più famoso è evidentemente il sistema statunitense, ma ce ne sono anche molti altri. Personalmente sono sempre stato favorevole a superare il sistema parlamentare per quanto riguarda quest'aspetto e ad approfondire le questioni legate all'elezione diretta degli esecutivi. Ci sono molti esempi: da quello svizzero ad altri, quello statunitense, eccetera, ma, come ho detto, è un'altra questione che personalmente approfondirei e potremmo anche trovare dei meccanismi interessanti. C'era stata a questo proposito anche una proposta di legge popolare, poi diventata referendum, che andava in questa direzione. La questione comunque è questa: affrontare la forma di governo se si vuole risolvere questo problema. Certo che la legge elettorale va cambiata e bisogna certamente iniziare seriamente questo percorso e voterò convintamente questa mozione perché questo percorso deve essere affrontato e affrontato in tempi corretti. Grazie.
Presidente - Grazie Consigliere Bertin. Siamo in discussione generale, ci sono altri interventi? Non ci sono altri interventi. Se non ci sono altri interventi, chiudiamo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per la replica, la parola al Presidente Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente.
L'esposizione del collega Bertin ha già ampiamente giustificato le ragioni per cui questa proposta non si può approvare, perché se è coerente, credo che abbia ben spiegato che non ci possono essere limiti di mandato. Tutta la premessa di questa mozione nasce da quello che è successo qui in aula, legittimamente, come ha detto il collega Bertin, perché così è e credo che, sotto questo profilo, ci siano quindi le premesse che si riferiscono a quell'atto e quindi si dice: "visto che è successo quello, adesso cambiamo la legge". Allora, se si vuole, per le considerazioni che adesso ha detto Bertin...per carità, le leggi elettorali sono sicuramente argomenti molto delicati, perché quando partono, com'è successo in alcune occasioni, con l'obiettivo di penalizzare A, premiare B, di solito abortiscono o, quando sono nate, si vede che sono cieche, cosa che si è verificata in tanti casi e non ultimi quelli recenti.
Credo quindi che, se c'è la volontà di affrontare questo tema che, come sapete, per modificare poi ci vuole una maggioranza qualificata, quindi non basta una maggioranza relativa...ora, si possono fare delle proposte, chi ha delle proposte le fa alla I Commissione, che com'è nelle sue competenze può lavorare e poi si vede se c'è o no l'adesione, difatti correttamente il collega Ferrero ha detto: "ma da che parte si va?". Qui si dice solo: "visto che è successo questo, cambiamo la legge elettorale". Ha già risposto Bertin che non ci sono...l'articolo 97 della Costituzione lo dice molto chiaro: non c'è vincolo di mandato, con tutta una serie di osservazioni e non sto a ripeterlo, perché lo ha detto molto bene il collega. Su questo quindi credo sia una considerazione oggettiva che non possiamo votare questa mozione, mentre noi in I Commissione credo che ci siamo...se ci sono delle proposte, se c'è l'intenzione seriamente di lavorare su alcuni obiettivi, che prima vengano in qualche modo enunciati, perché altrimenti non si comincia nemmeno a lavorare...allora noi non siamo contrari a discuterne nelle sedi opportune, ma con lo spirito costruttivo che credo sia anche poi alla fine quello che emerge. Chiederei quindi...o si ritira questa mozione, perché francamente...insomma, non si va da nessuna parte e si prende con questo spirito, oppure noi ci asteniamo, come dico, non perché non si voglia partecipare, anzi diciamo che, essendo nella Commissione, siamo disponibili a...però non possiamo votare questo con queste premesse. Grazie.
Presidente - Grazie Presidente. La parola al Consigliere Bertschy.
Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.
Anche per rispondere al collega Ferrero. La volontà di lasciare una pagina bianca era riferita proprio al posto...avremmo sennò fatto delle proposte articolate, anche perché poi ogni gruppo, a riguardo di questo, credo abbia le sue volontà. L'interesse qui politico di questa mozione stava nel dire che un articolato...l'articolo 4ter ha bisogno di essere comunque preso in esame, perché va spiegato alla gente, che, pur presentandoci in coalizione, la libertà del mandato politico, come ci è stato descritto, non permette di fare patti nel tempo che possano garantire tutti quanti, quindi, mal che vada, aggiungerlo su quell'articolo è già una modifica della legge, perché alla gente quest'aspetto va chiarito, perché forse a noi per primi, visto che abbiamo fatto una battaglia in aula l'altro Consiglio, quest'aspetto non è chiaro.
I riflettori sulla legge regionale quindi li ha messi già qualcuno prima di noi, ci sono già delle proposte in essere, noi semplicemente vogliamo stimolare...anche perché ci sono una serie di falle che anche il collega Bertin ha annunciato, è necessario attivare un percorso di riforma, che non vuol dire di cambiamento politico, ma di messa a giorno di questa legge. Se c'è la volontà di accettarla, quindi bene, se non c'è la volontà, evidentemente nella libertà politica dei gruppi ci esprimeremo da settembre in avanti. Credo però che i fatti che sono avvenuti in quest'ultimo mese portino a fare delle riflessioni che non solo portano a pensare a dei nuovi modelli...però la gente sicuramente è stata in questo senso illusa che quell'articolo mantenesse fissa una coalizione e si procedesse, in seguito all'abbandono di una coalizione, a fare delle scelte differenti. In questo senso quindi, per quello che riguarda il gruppo UVP, manterremo la mozione e, se non ci sarà la possibilità di ragionare attraverso la mozione, faremo una proposta, articoleremo una proposta di modifica.
Presidente - Grazie Consigliere Bertschy. La parola al Consigliere Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie.
Per ribadire che non voglio ripercorrere le considerazioni che il collega Bertin ha fatto, le premesse che sono state fatte, riteniamo comunque che non solo sulle premesse...ma che la legge deve essere presa in mano e, dal nostro punto di vista, comunque, modificata per diverse ragioni, la volontà indubbiamente è soprattutto dal punto di vista politico, quindi manteniamo questa mozione, ma per due considerazioni: la prima, comunque, se c'è la volontà da parte della maggioranza di affrontare tale tema. Siamo liberi indubbiamente di proporre delle proposte di legge, piuttosto che degli emendamenti sia in I Commissione che in aula, però l'obiettivo era di al più presto...e non arrivare magari a ridosso, come sovente succede, o com'è successo in passato, anche se tutto il Consiglio regionale aveva approvato questa legge nel 2007, probabilmente inserendo nella legge anche nomi e cognomi, quindi vorremmo evitare tale...di ripetere tali errori: ecco perché oggi noi abbiamo presentato questa mozione, anche a seguito di quello che è successo solo due settimane fa nei confronti degli elettori tutti, di una comunità tutta, quindi comunque noi manteniamo questa nostra mozione. Grazie.
Presidente - Grazie Consigliere Chatrian. Sono in distribuzione le tre risoluzioni pervenute al tavolo della Presidenza, la parola al Consigliere Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Purtroppo non c'è stata un'indicazione sulla direzione in cui si voleva andare con la mozione, quindi sostanzialmente non abbiamo nessun...non abbiamo riempito questa scatola, che rimane una scatola vuota...peccato, perché si poteva fare qualcosa. Premetto che a noi la legge elettorale come sta adesso assolutamente va riformata, ma non solo in questo, la prima cosa sarebbero le tre preferenze, se dobbiamo andare a vedere le priorità, però, quando si fa comunque un atto, bisogna riuscire a capire qual è l'indirizzo e io sinceramente l'indirizzo non lo capisco. Allora, bonariamente dico che probabilmente non si è voluto dare l'indirizzo, perché magari, se si fossero trovati i colleghi di UVP e di ALPE nella situazione del PD, dando un indirizzo adesso, diventava difficile poi giustificare la loro presenza in Giunta.
Presidente - La parola al Consigliere Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Président.
Allora, abbiamo ascoltato l'intervento della Giunta e volevamo semplicemente chiarire alcuni aspetti in merito soprattutto all'intervento del Presidente sulla questione della modifica della legge elettorale...
Presidente - Colleghi, un po' di silenzio per cortesia.
Viérin L. (UVP) - ...no, dispiace disturbare questo clima goliardico, che poi magari su altre risoluzioni tornerà un po' più normale...per dire che la nostra mozione è stata volutamente generica, altrimenti avremmo rischiato di arrivare in aula ognuno con la propria proposta e con una serie di indicazioni che mai avrebbero trovato una quadratura tra le varie forze politiche. Il paradosso oggi di chi non vuole accettare quest'idea di aprire un confronto in I Commissione per modificare la legge elettorale è quindi che non si accetta un impegno a modificare la legge elettorale, perché non ci sono indicazioni delle varie sensibilità, ma noi invece crediamo che ogni forza politica debba portare la propria sensibilità proprio in questa Commissione, quindi non vogliamo assolutamente vanificare gli interventi che ci sono stati, ma fa sorridere che si dica ai proponenti di dare già indicazioni, quando le indicazioni dovrebbero essere in quel gruppo di lavoro, quindi se invece vogliamo che ognuno si alzi già qui dicendo: "ma noi vorremmo 60 preferenze", "noi non le vogliamo", "vogliamo le preferenze solo per le donne e gli altri per gli uomini e magari il sistema maggioritario", "proporzionale", cioè qui ci sono delle sensibilità politiche così diverse che dovrebbero essere, in un luogo di confronto come la I Commissione, capaci a confrontarsi sulla volontà di rivedere questa legge elettorale, soprattutto quando tutti dicono che...o tanti dicono che questa legge elettorale non va bene.
Prendiamo atto che questo nostro impegno non è raccolto, ma non è questo il primo problema della comunità valdostana, quindi era una sollecitazione per dire che questa legge elettorale così com'è stata pensata non ha nessun senso, soprattutto dopo questa questione delle alleanze preventive, che così come sono scritte non hanno alcun valore. Era quindi un modo per dire: "benissimo, sediamoci attorno ad un tavolo, vediamo se c'è in I Commissione un percorso da avviare", anche perché in I Commissione c'era stata pure la disponibilità a farlo, quindi magari parlatevi un po' e vedete che cosa può uscire dai famosi gruppi di lavoro, che oggi sono stati così pure di nuovo citati: "facciamo dei gruppi di lavoro", se questi non sono gruppi di lavoro, ci chiediamo che gruppi di lavoro bisogna costituire, ecco, abbiamo modificato la legge per i Comuni, abbiamo modificato la questione delle Unités des Communes, abbiamo sul BIM tutto fermo perché non c'è ancora proprio...non abbiamo ancora avuto modo di confrontarci con tutte le forze politiche e il pezzo...ci sono già disegni di legge di riduzione del Consiglio, numeri da 25, 29, e tutti qui hanno fatto già proposte di legge di modifica.
Allora, la nostra idea era proprio per la condivisione, di non arrivare con una nostra idea dicendo: "bene, noi non vogliamo le alleanze, vogliamo la preferenza unica, vogliamo...", per dire delle proposte che potrebbero esserci, ma abbiamo detto: "benissimo, portiamo all'attenzione del Consiglio la volontà di costituire in I Commissione un gruppo che valuti l'opportunità di modificare la legge elettorale". Non è questa una delle priorità in questo momento, anche perché probabilmente sarebbe stata una priorità più urgente prima del cambio di maggioranza, oggi le cose si sono più o meno sistemate e quindi forse la legge elettorale va di nuovo bene. Ecco, questa è un po' una politica a geometria variabile, che noi non condividiamo, quindi questa sollecitazione che non viene raccolta sarà riportata attraverso delle proposte di legge e magari anche sottoponendole alla comunità valdostana, che è da un po' di anni che non si esprime più direttamente su certi argomenti e senza nessun problema, anzi probabilmente sarà ancora più stimolante arrivare con delle proposte forti e da portare al di là del Consiglio, direttamente davanti alla comunità.
Presidente - Altri? Se non ci sono altri interventi, possiamo mettere in votazione la mozione. La votazione è aperta. Colleghi, votate. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 12
Favorevoli: 12
Astenuti: 22 (Baccega, Bianchi, Borrello, Cognetta, Donzel, Farcoz, Ferrero, Follien, Fontana, Fosson, Guichardaz, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin)
Il Consiglio non approva.