Oggetto del Consiglio n. 1392 del 29 luglio 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1392/XIV - Interpellanze: "Stato di attuazione della legge regionale 3/2015 in materia di accesso al credito sociale".
Presidente - Per l'illustrazione, chiede la parola il Consigliere Fabbri, ne ha la facoltà.
Fabbri (UVP) - Oui, merci Monsieur le Président.
Con quest'interpellanza noi dell'UVP, unitamente ai colleghi dell'ALPE, vogliamo riportare l'attenzione su quella legge che è stata approvata all'inizio dell'anno, la legge n. 3, che prevedeva delle agevolazioni, dei contributi alle persone che si trovavano in difficoltà economica ed è una legge che riprende, modifica e migliora una legge che già aveva fatto bene precedentemente. Una legge, si diceva, che prosegue nel solco della cosiddetta "inclusione sociale", dove l'aiuto pubblico non è più visto come un mero contributo economico, ma come l'occasione per cercare di aiutare la persona che lo riceve a sentirsi coinvolta in uno scambio reciproco del dare e dell'avere, ad un livello quindi di pari dignità nell'ottica del ricevo, ma ricambio. È quanto viene preconizzato dagli studiosi del settore e non solo gli studiosi del settore, ma anche poi chi opera nel sociale è estremamente...come possiamo dire? coinvolto in questo tipo di azione proprio perché è un nuovo metodo, più coinvolgente sia per quanto riguarda l'operatore, sia per quanto riguarda chi ne usufruisce.
Le premesse quindi sono ottime e, visto che le premesse sono ottime, anche le richieste, da quanto sappiamo, sono state molto numerose, purtroppo però la legge è stata finanziata con solamente 250.000 euro, di cui 150.000 per il prestito sociale, 95 per il microcredito e altri 5.000 per quanto riguarda l'iniziativa di solidarietà sociale. Da quanto risulta però di tutta questa cifra, che già di per sé è piuttosto modesta, ne sono solo stati solo impegnati 100.000 per quanto riguarda le domande di credito sociale, per cui siamo arrivati al punto di dover interrompere, sempre da quanto ci risulta, l'accettazione di tali domande. Siamo di nuovo purtroppo nell'ottica della politica che fa delle leggi che promettono molto, ma poi che ottengono poco. Con queste leggi, a causa del momento difficile che viviamo, creiamo delle aspettative che poi non riusciamo a mantenere. Sono un po' come le promesse del marinaio, con l'aggravante che illudiamo persone riuscendo ad accontentarne ben poche. È vero che poco è meglio di niente, ma nel prossimo futuro, prima di far nascere speranze, bisognerebbe fare molta più attenzione a cercare di mantenere ciò che si prospetta con delle coperture finanziarie che siano sufficienti e non nascano solo per dare della visibilità e basta.
Sarà comunque molto interessante sentire dall'Assessore come intende rimediare a questa impasse a cui siamo arrivati nell'applicazione della legge e anche sentire - questo è un aspetto altrettanto importante - quali siano i riscontri di restituzione da parte dei cittadini, quanti siano le associazioni di volontariato e anche istituzioni di Enti locali che abbiano ricorso all'opera di questi cittadini. Torno a ripetere che, quando si fanno questi tipi di legge, bisogna proprio fare uno studio ben approfondito su quelle che sono le attese che si creano e i finanziamenti che poi si danno alle leggi per potere dar atto alle domande che vengono presentate. Attendo la risposta dell'Assessore. Grazie.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Bertin, ne ha la facoltà.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Il collega Fabbri, come sempre, è stato sintetico ed esauriente nell'illustrare quest'interpellanza. Aggiungerò soltanto le domande che formuliamo con quest'iniziativa, che riguardano appunto "il numero di domande presentate ai fini della concessione del prestito sociale d'onore, i prestiti concessi e quelli erogati" e anche per quanto riguarda il microcredito sociale a che punto siamo, perché se per il prestito sociale c'è una delibera che dà seguito alla legge, per quanto riguarda il microcredito sociale, ancora non l'abbiamo vista... L'iniziativa, come sottolineava anche il collega Fabbri, è soprattutto volta a fare il punto della situazione e, vista la grave situazione economica che sta caratterizzando questi anni, anche a sollecitare a fare in fretta, perché non credo che la crisi durerà poco e si sono create comunque delle aspettative che devono essere comunque rispettate. Grazie.
Presidente - Per la risposta, chiede la parola l'Assessore Fosson, ne ha la facoltà.
Fosson (UV) - Grazie Presidente.
Intanto volevo ringraziare i due presentatori di aver potuto discutere insieme quest'argomento. La legge regionale del 20 gennaio 2015, approvata qui con l'unanimità, se mi ricordo bene, veniva a sostituire la legge n. 52 del 2009, che nei principi era una buona legge, perché ha detto bene il collega Fabbri perché nella nostra idea di riorganizzazione del welfare è sicuramente un punto fermo. Dare il contributo senza chiedere nulla a chi lo può dare non è più corretto, quindi già la legge n. 52 introduceva questo concetto molto positivo che noi abbiamo ripreso nella nuova legge. La legge n. 52 non aveva funzionato bene, perché gli enti che avrebbero assunto, occupando cioè le persone per restituire in ore il prestito sociale d'onore erano alla fine soltanto due e la procedura era molto lunga, per cui si è voluto, mantenendo questo principio - che non è dare un contributo ma veramente richiedere un'inclusione -, modificare questo testo. Il prestito sociale d'onore ha poi avuto nella delibera del 30 aprile 2015 le disposizioni attuative: com'è formata la Commissione, eccetera, e il percorso che si deve fare, la cui erogazione è partita dopo un periodo di sensibilizzazione degli operatori, il 15 giugno di quest'anno.
Diceva ancora il collega Fabbri: "ottima legge, tantissima gente che vi ci si butta". È vero e condivido tale affermazione. Certo, i 250.000 euro sembravano a tutti pochi, però non potevamo renderci conto di un afflusso così alto tenendo altresì conto che gli enti non sono più 2, ma sono 23 e quindi è cambiato sicuramente tutto. La prassi è che il candidato per avere il prestito, che va da 750.000 a 2.000 euro, deve prima presentarsi all'assistente sociale, che lo aiuta a fare questa domanda, che ne verifica i requisiti trasmettendo successivamente il tutto alla commissione di valutazione, per un iter che si attesta tra i 30 e i 60 giorni. Calcolando il budget annuale assegnato, il prestito sociale d'onore aveva 150.000 euro e invece il microcredito 95.000. Ciascuna domanda può essere sovvenzionata per un massimo di 2.000 e quindi sono 75 le domande in questo secondo semestre che noi teoricamente potevamo finanziare.
Come detto precedentemente, alla data del 22 luglio 2015 tra domande già accolte e gli appuntamenti per la presentazione delle nuove, il totale di pratiche di prestito d'onore è pari a 87. A questo punto abbiamo sospeso le nuove domande perché se tutti chiedono il prestito per 2.000 euro andiamo a 150.000, però non è detto che ammontino tutti a 2.000 euro e non è detto che le domande siano tutte accoglibili, anche perché dobbiamo fare i conti con quelle già impostate e che avevamo già determinato la definizione di un progetto condiviso tra utente e assistente sociale. Bisogna che poi il progetto sia verificato con l'Ente che assume il quale dovrà comunque poi verificare in che percentuale potrà accogliere la richiesta e dare avvio a questi progetti, ecco perché abbiamo tenuto comunque delle domande di riserva. Devo dire che alcune di queste prime domande sono state escluse anche a causa di alcune situazioni giudiziarie che non erano previste oppure perché mancavano i requisiti. Le assistenti sociali stanno predisponendo degli elenchi di persone che volevano accedere al prestito sociale d'onore e non hanno potuto per la sopravvenuta sospensione delle domande, in modo da poterli ricontattare nel caso in cui si trovassero nuovi finanziamenti per quest'anno.
Uno di voi mi faceva la domanda sul microcredito: è vero, il microcredito non è ancora partito - e prevede un finanziamento di 95.000 euro - perché deve essere fatta la procedura di indizione di un soggetto gestore esterno attraverso una procedura pubblica di selezione. La definizione della convenzione tra l'Amministrazione regionale e tale soggetto gestore e la definizione della convenzione tra il soggetto individuato e l'istituto di credito. È quindi una procedura non semplice, che si è avviata e che presto giungerà a compimento, però c'è anche la storicità del microcredito, in cui molte persone che lo avevano utilizzato ne avevano poi chiesto una restituzione in ore di lavoro perché non avevano i fondi per restituirlo. Sicuramente quindi in questo momento in cui il prestito sociale d'onore è partito, ha una sua nuova progettualità ma l'idea del proponente di spostare alcuni fondi del microcredito sul prestito sociale d'onore andrà verificata.
"Il numero di enti iscritti nell'elenco previsto...": sono sei enti pubblici: l'Azienda USL, la Casa di Riposo Festaz e i Comuni di Verrès, Jovençan, Aymavilles e Issogne; sette società cooperative: La Sorgente, Trait d'Union, L'esprit à l'envers, La Svolta - Le Virage, Mont Fallère, La Libellula; otto organizzazioni di volontariato e due enti onlus, cioè abbiamo quindici enti nuovi rispetto agli otto che avevamo l'altra volta, che poi negli ultimi mesi, per una difficoltà ad assumere delle persone, praticamente si erano ridotti a due.
Conclusione: sicuramente è una nuova organizzazione del welfare che non pensavamo creasse tante richieste, il che dimostra che è un'ottima legge. Non è stata una questione di visibilità, ne abbiamo discusso assieme. È chiaro che la povertà in questo momento è talmente estesa, è talmente significativa derivando soprattutto dalla mancanza di lavoro che sempre le risorse che noi mettiamo a disposizione sono insufficienti per coprire tutte le esigenze delle famiglie per superare, come detto in questa legge, questo periodo di crisi per potersi poi di nuovo inserire in questa società. Stiamo verificando se sarà possibile spostare alcuni fondi del microcredito sul prestito sociale d'onore, come stiamo verificando anche che il minimo vitale, proprio per il concetto che ho detto prima, è meno utilizzato. Certo che in questa riorganizzazione del welfare, questa misura se troverà negli enti che si sono offerti una possibilità di lavoro e di restituzione delle ore, sarà sicuramente una misura innovativa che andrà rimpolpata e rinforzata forse anche nel 2015, sicuramente nel 2016.
Presidente - Per la replica, chiede la parola il Consigliere Fabbri, ne ha la facoltà.
Fabbri (UVP) - Grazie Presidente.
Indubbiamente il successo di questa legge è dovuto anche dalla partecipazione attiva, molto attiva che hanno avuto gli operatori sociali, che credono in questo tipo di beneficio da dare alle persone bisognose, come abbiamo detto, nell'ottica del dare e dell'avere, nell'ottica di impegnare le persone nella restituzione del lavoro e quindi per la dignità della persona. Da quello che so io - lei adesso me lo ha corretto - dei 150 mila destinati al credito sociale erano stati impegnati 100 mila, adesso sono stati impegnati 150 mila, quindi tutti impegnati. Mi conferma che il microcredito probabilmente riuscirà ad essere impegnato in modo da aumentare queste risorse, anche perché prima che il microcredito poi possa essere messo in moto magari questi fondi possono essere impegnati nel credito sociale. Tutto questo ci deve insegnare che il welfare valdostano deve essere veramente ripensato e rimodulato, per cui è necessario, proprio grazie al successo di quest'impresa, riuscire a capire come incidere veramente sui bisogni della gente e fare un piano, uno studio che sia fatto bene, uno studio in cui anche cercare di capire quali sono le reali possibilità, le reali risorse che dobbiamo dare a questa legge per dare le risposte ai cittadini, perché credo che questo sia uno studio approfondito che vada fatto da tecnici, che ci possono dire: "sì, fate quella legge, fatela così e finanziatela in quel modo, perché le richieste probabilmente saranno queste". Grazie.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il Consigliere Bertin, ne ha la facoltà.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Una legge esattamente complessa ed innovativa che richiede tempo per essere attuata, ma mi pare che siamo ancora molto indietro e la situazione economica e sociale che stiamo vivendo necessita al contrario di interventi rapidi al momento delle sue risposte.
Per quanto riguarda il prestito sociale d'onore, non è ancora stato erogato niente, mentre ci sono 80 domande e per il microcredito, che darebbe la possibilità di accedere ad una somma leggermente superiore dai 1.000 ai 3.000 euro...dai 3.000 euro...non è ancora stato messo in moto il meccanismo per dare attuazione alla legge. Una legge certamente importante, ma che non deve essere una legge manifesto, ma che deve rispondere al più presto, soprattutto in ragione della situazione economica estremamente difficile che stiamo vivendo, con delle ricadute sociali pesanti. Non possiamo illuderci che la crisi passi presto, nonostante il Primo Ministro Renzi sia ottimista e veda la ripresa, le persone normali non la vedono, pur non essendo dei gufi. È il caso di accelerare l'attuazione di questa legge, che può essere almeno una piccola risposta a questa situazione estremamente difficile che sta vivendo una parte significativa della popolazione. Grazie.
Presidente - Grazie. Punto 23 all'ordine del giorno.