Oggetto del Consiglio n. 1391 del 29 luglio 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1391/XIV - Interpellanza: "Interventi per garantire i finanziamenti agli enti gestori dei servizi socio-assistenziali alla persona".
Presidente - Punto 21 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, ne ha la facoltà.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Quest'interpellanza nasce prima anche di quell'incontro che avete avuto poi in V Commissione con l'Assessore e in parte ne abbiamo già discusso in V Commissione. Dicevo, quest'interpellanza nasce dalla preoccupazione che...come peraltro è stato anche esternato nel parere del Consiglio permanente degli Enti locali per quello che riguarda il discorso dell'assestamento di bilancio, stiamo andando verso una graduale riduzione di quelle che sono le entrate derivanti dalle rette degli utenti, dei servizi per la prima infanzia e per gli anziani conseguente all'applicazione del nuovo ISEE. Abbiamo preso atto oggi che, per quello che riguarda il discorso del bon de chauffage, non si procederà con questo nuovo ISEE per quello che riguarda il servizio anziani e per la prima infanzia, abbiamo avuto conferma in Commissione da parte dell'Assessore che questa è la strada che si intende percorrere. In Commissione ci siamo già confrontati, poi, al di là delle difficoltà che nascono dall'applicazione di questo nuovo ISEE, soprattutto legato ad una serie di problematiche legate alle difficoltà con le banche, con l'INPS, alle richieste fatte dal Ministero, il punto nodale della questione rimane che, dai primi rilievi che vengono fatti, pare ci sia una riduzione nell'ordine del 25 percento almeno. L'Assessore ha provato a tranquillizzarci in I Commissione dicendo che sarà solo il 10, ma i dati che stanno nascendo, che stanno uscendo man mano, nostro malgrado, non sono questi. Tenuto conto che questa riduzione di ISEE andrebbe a gravare ancora di più sulla riduzione, sul non finanziamento dei 60 posti nelle microcomunità, nei posti letto delle microcomunità che rimangono a totale carico degli enti gestori, in questo caso l'Unité des Communes, è chiaro che, sommando questo provvedimento di Giunta che cancella di fatto il finanziamento per 60 posti, a queste difficoltà che ci sono nell'avere queste prime proiezioni dalle quali derivano una riduzione delle entrate sulle rette...beh, il tutto, sommando le varie cose...è chiaro che le difficoltà e comunque le preoccupazioni aumentano.
Perché si parla in più del 10 percento? Perché questo ISEE paradossalmente pare che in parte venga incontro a quelli che hanno dei redditi più bassi per cui verrebbero a pagare meno, ma soprattutto questo nuovo ISEE fa pagare di più quelli che del servizio pubblico erano i fruitori, ma anche i pagatori. Provo a spiegarmi meglio. Probabilmente nel futuro avremo sempre più gente che magari o cercherà di avvalersi di questi tipi di servizio, però sarà gente che purtroppo per difficoltà economiche avrà un ISEE basso per cui pagherà molto poco e il restante delle quote rimarrà a carico del servizio pubblico e avremo progressivamente gente che in questo momento, grazie anche al tenore di vita e al reddito, che comunque paga una buona fetta di quello che è il servizio prestato che probabilmente e per ovvi motivi cercherà altre soluzioni magari nel privato, oppure consorziandosi, unendosi come già sta succedendo per gli asili-nido, dove anche il discorso della disoccupazione è stato uno di quei casi in cui si sono messe assieme più difficoltà e abbiamo posti autorizzati, ma vuoti. Dico questo perché? Perché è chiaro che noi abbiamo creato un sistema assolutamente di ottimo livello che sta dando un servizio di qualità, ma soprattutto abbiamo creato strutture, abbiamo creato anche del personale che sta prestando questo tipo di servizio. Ora, noi vorremmo capire come si intenda finanziare gli enti gestori a compensazione del minore introito derivante dalle entrate delle rette degli utenti, anche in considerazione che, malgrado la nota che era stata mandata dal Consiglio permanente all'atto dell'approvazione del consuntivo che chiedeva all'Amministrazione regionale di destinare risorse di finanza locale per finanziare questa mancata...questa riduzione delle entrate e i 60 posti non finanziati...noi all'interno dell'assestamento di bilancio non abbiamo visto un euro per quello che riguarda questo tipo di servizio.
Ci ha fatto piacere questo passaggio che è stato fatto all'interno della Commissione per quello che riguarda il sociale, noi vorremmo...e lo dico molto apertamente, Assessore...lei, oltre ad essere Assessore per quello che riguarda il discorso della sanità, è anche Assessore alle politiche sociali, per cui nel ritenere che comunque c'è stata attenzione per quello che riguarda il mondo sanitario e una fetta importante di avanzo di amministrazione è stata destinata per quello che riguarda il sanitario, beh, non posso che prendere atto che, per quello che riguarda il sociale, c'è stata molto meno attenzione. Noi pertanto vorremmo capire come si vuole intervenire perché potrebbe essere troppo tardi, tenete conto che i finanziamenti, i trasferimenti agli enti gestori, alle Unités des Communes sono centellinati, sono dati con il contagocce. Noi siamo già a conoscenza in questo momento che ci sono degli enti gestori, delle Unités des Communes che devono scegliere se pagare i dipendenti o se pagare i fornitori...beh, questo non è un bel segnale quando ci avete da più parti assicurato che il bilancio approvato quest'anno era tutto in disponibilità. Ora, qualche dubbio in merito permane, perché se a fronte delle risorse economiche stanziate importanti, assolutamente importanti a bilancio, poi i trasferimenti che vengono fatti sono fatti veramente con il contagocce e non sono neanche sufficienti a garantire il totale pagamento del personale...se a questi verranno a mancare anche le entrate degli utenti come sembra ormai asseverato...poi lei, Assessore, ci ha detto il 10, qualcuno ci ha detto il 30, io pensavo intorno al 25 percento...beh, c'è di che preoccuparsi perché il mondo del sociale, il mondo in cui...noi abbiamo creduto che il sistema di tenere in prossimità delle famiglie i bimbi e gli anziani...probabilmente è un sistema che è messo in discussione e soprattutto è messo in discussione quel mondo di operatori di OSS che abbiamo in questi anni rivalutato, lei si ricorda che questo personale, personale ADEST noi l'abbiamo riqualificato e riqualificato gli OSS, abbiamo speso anche soldi pubblici, abbiamo avuto una grande partecipazione a questa riqualificazione. Ora, questi si sentono in parte dimenticati, ma soprattutto hanno motivo di credere che la certezza per quello che riguarda il posto di lavoro...non sia così certa. Grazie.
Presidente - Grazie. Per la risposta, ha chiesto la parola l'Assessore Fosson, ne ha facoltà.
Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente.
Nessuno ha mai detto che viviamo in tempi felici, però io credo che la sensibilità per il sociale e per il nostro welfare non sia solo mia, ma di tutto il Governo. Certo, è stato detto anche correttamente che l'introduzione del nuovo ISEE sta creando delle difficoltà. Noi per primi avevamo introdotto l'ISEE, successivamente trasformato in IRSEE riconoscendo delle specificità che adesso non è più possibile riconoscere e quindi tornare indietro non si può anche perché bisogna dire e sottolineare che l'ISEE è uno strumento di equità, cioè permette la contribuzione in modo corretto. Se prima c'erano dei sotterfugi nel vecchio ISEE, dobbiamo dire che il nuovo è sicuramente più equo, perché, per esempio, introduce il calcolo della giacenza media dei conti correnti prevedendo ad esempio anche il calcolo dell'accompagnamento dell'invalidità, cosa di cui avevamo discusso a lungo. Certo è che, rispetto al nostro IRSEE, in cui, di fatto, avevamo escluso il valore della prima casa questo non sarà più possibile mantenerlo.
Il Governo introducendo questo nuovo ISEE e cancellando la possibilità del vecchio ISEE, come diceva giustamente stamattina il collega Donzel, ha introdotto con una tempistica scorretta, per la quale da novembre, data di approvazione del nuovo ISEE, ne ha previsto l'applicazione dal 1° di gennaio. Noi, in realtà, ci eravamo attrezzati dal dicembre 2013 con un gruppo di lavoro interassessorile ed è chiaro che questo ci ha portato delle grandi difficoltà. Da quando è uscito il decreto noi abbiamo allargato questo gruppo di lavoro al CELVA, ai sindacati, ai CAF e soprattutto ringrazio di aver sottolineato il metodo, perché ci siamo sempre confrontati con la V Commissione, che ha anche designato un suo componente all'interno di questo gruppo. Soprattutto dobbiamo equilibrare i nuovi contributi al nuovo ISEE, ma abbiamo dei tempi per ottenerlo non certi. Ad esempio, l'ISEE socio-residenziale deve essere integrato con l'ISEE del figlio separato dal proprio nucleo e ciò crea dei tempi molto lunghi, anche se, anche per l'intervento del Presidente, queste difficoltà di rapporti con l'INPS sono migliorati, anche se permangono problemi di interfacciamento con i suoi servizi informatici; si veda ad esempio l'indennità di accompagnamento. Direi che in questo momento i tempi di strutturazione, di presentazione e di ottenimento del modello ISEE si attestano sui 10-15 giorni.
È noto anche a noi che i tempi sono molto lunghi per il colloquio e questo anche perché c'è stato un rallentamento dovuto al fatto che i CAF stavano facendo in concomitanza con la DSU la dichiarazione dei redditi. Pur sottolineando la grande disponibilità dei CAF, il tempo per presentare i documenti per l'ISEE è doppio rispetto alla vecchia DSU e il costo riconosciuto agli stessi centri fiscali è sempre uguale. Se tutto quindi deve passare attraverso il nuovo ISEE, ci sono dei tempi lunghi per farlo e quindi, non avendo i nuovi ISEE che variano la contribuzione, si vengono a creare problemi sulla programmazione e quindi non c'è una certezza di entrata e questo non solo per l'ISEE socio-residenziale, che è un ISEE particolare, ma anche per le altre tipologie. Se noi dobbiamo calibrare i nostri interventi a seconda del nuovo ISEE, che è sicuramente più giusto, ma non potendolo avere per tutti i contribuenti, è chiaro che le stime sono difficili, anche se noi subito avevamo prolungato l'ISEE esistente a dicembre 2014 per un anno.
Il nuovo ISEE crea sicuramente una destabilizzazione. La nostra preoccupazione è sicuramente evidente e ampia, nel senso che, appena il CELVA si è di nuovo costituito, abbiamo comunicato questo desiderio di incontrarci, il che è avvenuto il 21. Io le stime che ho, presentate dai tecnici, sono basate su un campione del 10 percento di persone che hanno presentato l'ISEE. I dati che noi abbiamo, forniti dalle Unité des Communes, sono solo del 10 percento dei contribuenti, del restante 90 percento non conosciamo i valori reali dell'ISEE e su questo le farò poi vedere il documento dei tecnici, basato sulla stima del 10-12 percento di diminuzione delle entrate. Sarà il 15, sarà il 20, sarà il 5, i tecnici in questo momento ci dicono che dalle stime le minori entrate si attestano sul 10-12 percento. Sul 25 percento io non posso dire che sia giusto o sbagliato, ma le farò avere la documentazione che riporta le stime. Ripeto, esiste questa preoccupazione anche perché se il contributo dato è sempre un contributo relativo a un po' più di 18 milioni, conteggiando anche il costo delle infermiere che dà l'USL gratuitamente alle microcomunità e sommando altri costi, la cifra globale non si discosta molto da quanto avevamo dato l'anno scorso, che ammontava a circa 19 milioni. Certo è che le entrate sono diminuite e quindi che cosa fare? È necessario fare dei correttivi con meccanismi di compensazione e di ciò ne sono venuto a parlare per una condivisione in Commissione.
La nostra intenzione non è di chiedere una contribuzione maggiore agli Enti locali, che si sono volontariamente sobbarcati i costi dei 60 posti letto nelle strutture di tipo A che in passato erano già state chiuse. Arnad, per esempio, è stata chiusa giustamente un po' di anni fa, perché noi finanziamo con 115 euro in aggiunta al costo delle infermiere, tutti gli N2, N3. Questo è un anno di passaggio sicuramente, perché il costo ottimale prima non c'era e adesso c'è, quindi stiamo andando nel senso di un'ottimizzazione di questi servizi, però un correttivo in un anno di passaggio bisognerà pensarlo e subito il CELVA si è attivato con un gruppo di lavoro con noi. È vero, nel vecchio ISEE non c'era il computo dell'invalidità e neanche dell'accompagnamento, invece in questo nuovo c'è, e quindi dobbiamo ricercare una possibilità di agire sulla contribuzione, cercando di non chiedere di più di quanto si chiedesse negli ultimi sei mesi del 2014, ma trovando sicuramente un meccanismo di compensazione che non vada a scapito degli Enti locali. Questo è quello che vogliamo ottenere e quello per cui stiamo lavorando con gli Enti locali in un gruppo di lavoro che comunicherà a breve le risultanze.
Lei consiglia qui di usare l'avanzo di amministrazione...ecco, sì, l'avanzo di amministrazione è utilizzato per il Patto di stabilità interno, ma mi permetta non possiamo sempre, di fronte a delle difficoltà, chiedere alla Regione di mettere di più, perché non è più possibile, perché se chiediamo di mettere in più, glielo dobbiamo chiedere per il microcredito, o per i trasporti. Viceversa con una cifra di 18 milioni dobbiamo cercare di risolvere, di ottimizzare, di rendere più efficiente il nostro welfare.
Se guarda poi tra parentesi l'assestamento di bilancio nell'allegato A - perché mi insegna sempre che bisogna guardare tutti i documenti - ci sono 400 mila euro che non erano previsti ma che abbiamo destinato grazie alla legge n. 80 per gli arredi delle microcomunità. Non è molto, non basta, però qualche cosa in più è stato messo proprio per testimoniare la nostra attenzione verso questo settore estremamente importante. Alla fine io dico che è necessaria una riorganizzazione del sistema, che in realtà è già iniziata. C'è anche da prendere in considerazione la fuga verso il privato. Sono andato a verificare ciò. Non c'è una domanda per entrare al Père Laurent da parte di chi viene da una microcomunità pubblica, anche perché residente in luogo diverso, o perché la stessa Casa di Riposo chiede 80 euro al giorno, quota comprensiva del costo degli infermieri; ma la mia idea, quindi, è quella che non c'è un guadagno ad andare nel privato. Nelle micro della Comunità montana del Mont Cervin su 68 uno solo ha chiesto di andare nel privato, quindi io penso che ancora il nostro sistema di welfare sia appetibile per tutto, pur essendo di fronte ad un grande cambiamento, ad una riorganizzazione che in questo momento non è aiutata da questo nuovo indicatore che dobbiamo usare, che non riusciamo a modificare per difficoltà non nostre. Possiamo anche mettere una struttura regionale a fare il nuovo ISEE, però vogliamo mantenere a tutti i costi nella sua efficienza e nella sua attività verso la persona il sistema degli anziani.
Presidente - Per la replica, chiede la parola il Consigliere Gerandin, ne ha la facoltà.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Ho ascoltato attentamente quanto mi ha riferito, Assessore. Lei diceva che giustamente il discorso dell'invalidità, dell'accompagnamento che venga a far parte dell'ISEE non lo ritiene probabilmente così corretto. Siamo assolutamente d'accordo, ma c'è qualcos'altro che, secondo noi, incide e incide non da ridere: noi non riteniamo neanche corretto che venga presa la prima casa e i beni improduttivi! È questa cioè la differenza tra quello che ha detto lei e quello che stiamo dicendo...
(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)
...a noi questo non va bene! Non va bene perché questa ISEE penalizza i valdostani, l'ha detto il mio collega prima. Penalizza i valdostani! Allora io mi riallaccio a quello che ha detto lei, mi pare che in Commissione, se ho capito bene, abbia detto che dove non ci sono interventi da parte del Ministero, o del Governo, o dello Stato - non mi ricordo bene cosa ha detto - non è obbligatorio adottarla. L'ha detto lei questo! Allora, se oggi prendiamo atto che, per quello che riguarda il bon de chauffage, possiamo farne a meno, io le chiedo: non possiamo fare a meno nell'interesse dei valdostani anche di quest'ISEE che sta creando questo tipo di problema? Le pongo un problema! Mi risponda! Non c'è problema, guardi, io interrompo e mi risponda a questo, dov'è la difficoltà, quando siamo... È palese che questo sistema sta danneggiando i valdostani, perché a differenza...e lo ripeto: noi riteniamo che prima casa e beni improduttivi non siano un valore aggiunto, ma siano frutto di sacrifici! Perché qualcuno ci ha insegnato la cultura di fare questo e adesso cosa succede? Succede che questi con l'ISEE te la calcolano, è un lusso che paghi, per cui paghi di più e questo è il risultato. Lei ci ha detto: "ci dia qualche consiglio", bene, il primo consiglio che le do pubblicamente in Consiglio è questo: applichi il vecchio sistema e non questo che penalizza i valdostani.
Adesso vengo ai vari punti che ha toccato, abbia pazienza. Ha detto giustamente che non c'è certezza delle entrate, questa è la cosa prima! Lei poi ha detto che il 10 percento...bene, mi dia questi dati, chi glieli ha elaborati...perché io...
(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)
...no, ma non c'è problema... no, ma io ti porto quello che ha detto il Presidente del CELVA in audizione, non l'ho detto io! L'ha detto il Presidente del CELVA in audizione!
Presidente - Assessore, per favore.
Gerandin (UVP) - ...le dico solo quello che ha detto! Si vada a sbobinare quello che ha detto il Presidente Manes in audizione! Ma poi le porto anche i dati, attenzione, non c'è problema. Allora, lei mi dice che il contributo che è stato tagliato, i sessanta posti sono per strutture di tipo A? No, sono quelle autorizzate, che non tengono conto di quelle già chiuse. Quelle già chiuse...Arnad non fa parte di questi!
(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)
...no, guardi, vada a farsi...guardi che i conteggi sono aggiornati a dopo che è stato introdotto il discorso della quota di riferimento, per cui i sessanta posti non sono riferiti a strutture già chiuse. Sono sessanta posti autorizzati dove una realtà come quella dell'ex Comunità Unité des Communes Evançon, che ha fatto il sacrificio di chiudere una struttura improduttiva, come diceva lei, di Arnad ne esce fuori con le ossa rotte, perché avrà sette posti non pagati, per cui il suo discorso veramente non regge.
Sull'avanzo di amministrazione io le ricordo che ci sono 17 milioni di avanzo di finanza locali - su cui poi entreremo quando parleremo del bilancio - dove i 450.000 euro che ha messo per la legge n. 80 erano il minimo sindacale, perché noi avevamo le strutture che stavano cadendo! Io le ricordo che la legge n. 80 è stata finanziata negli anni passati per delle milionate di euro! Con questo si fa a malapena una manutenzione straordinaria, a malapena per qualcuna di queste! E con questa legge n. 80 noi abbiamo comprato gli arredi e abbiamo comprato tante altre cose nelle strutture, per cui lo sappiamo come funzionava la legge n. 80, Assessore! Lei non ha dato una risposta ad una di quelle domande che le ho posto. Cosa pensa di fare? Di indire un'Assemblea sindacale e andare a dire a questi che, se non troviamo le risorse finanziarie che mancano, li mandiamo a casa? Mandiamo a casa gli anziani e mandiamo a casa il personale? È la soluzione che pensa di fare? No? Me lo dica!
(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)
...allora lo dica! Perché è palese che i soldi che ci sono non sono sufficienti! È palese! Glielo ho detto in sede di approvazione del bilancio che erano poche queste risorse! La dimostrazione è questa! Abbia pazienza, Assessore, ci dica qualcosa di concreto e di reale, come intende muoversi e cosa intende fare, ma senza dire: "faremo...chissà...forse...dobbiamo cercare di far quadrare i conti...18 milioni devono bastare", diciotto milioni non bastano.
Presidente - Punto 22 all'ordine del giorno, abbinato al punto 12 considerato lo stesso argomento.