Oggetto del Consiglio n. 1380 del 29 luglio 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1380/XIV - Interrogazione: "Disposizioni vigenti in materia di certificati medici per l'attività sportiva non agonistica".
Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Fosson.
Fosson (UV) - Sì, grazie.
È un settore, quello dei certificati medici sportivi, che ha a che fare con norme che non sempre fanno chiarezza che comunque non promuovono quanto descritto nelle premesse dell'interrogazione, che condivido, nel senso di stimolare all'avviamento sportivo e al mantenimento delle pratiche sportive, agli stili di vita corretti per tutti i giovani. Anzi, in questo caso, il sistema nazionale, che è vincolante per noi, ha, in tema di certificati e di responsabilità, complicato sicuramente la questione, perché il decreto dell'8 agosto 2014, n. 243, prevede appunto che ci sia una regolamentazione per tutti i certificati per l'attività non agonistica e sottolineo non agonistica.
Riprendo il decreto legge 21 giugno 2013 in cui è contemplata la norma finalizzata a ridurre la spesa per certificati inutili, sospendendo l'obbligo per i certificati ludico-sportivi. Quindi il discorso si gioca proprio tra ludico-sportivo e non agonistico. Che cosa vuol dire? C'è stata una nota esplicativa del Ministero, il 16 giugno di quest'anno, in cui si precisa, appunto, cosa vuol dire non agonistico e però non ludico-sportivo, quindi tutta una serie di certificati medici che si devono fare per l'attività non agonistica. Cos'è l'attività non agonistica? Sono ad esempio tutte le attività parascolastiche. Cioè per la frequenza scolastica non si deve fare, però se la scuola organizza un torneo di pallavolo o pallacanestro, al di fuori dell'orario scolastico, bisogna produrre un certificato medico che è vincolante, nel senso che è valido per 1 anno e prevede tra l'altro un elettrocardiogramma, eccetera...
Io sono per una certificazione esami preoperatoria molto seria, ma su una popolazione selezionata. È inutile coinvolgere tante persone perché allora si intasano gli ambulatori e si fanno degli esami inutili. È poi intervenuta adesso, ed è citata nell'interrogazione, questa risoluzione del 7 luglio 2015, che pone una domanda se la condivido o meno. Rispondo che la condivido sicuramente, anche se lei sa che le risoluzioni parlamentari sono un dato politico importante, però non sempre si traducono in un atto legislativo che ponga chiarezza finalmente sulla dicitura "non agonistico" e quando bisogna fare questi esami.
La cosa importante, però, della nota esplicativa del 16 giugno 2015 del Ministero, richiesta anche dal CONI, e che per ottobre di quest'anno, ci sarà una classificazione delle attività non agonistiche, rimandando il tutto all'organo competente. Certo che questa certificazione per certificati non agonistici ha portato sicuramente a un lavoro e anche a un'entrata maggiore, per chi fa questi certificati non agonistici, mentre erano stati resi non necessari quelli ludico-sportivi. In questa confusione, noi abbiamo fatto delle note esplicative, attenendoci al decreto 43. Tra l'altro, sono le società sportive, per prime, a preoccuparsi di questo e quando organizzano questi tornei parascolastici richiedono per la partecipazione degli studenti proprio il certificato in questione.
Noi abbiamo rivisto non la modalità, perché non compete a noi, ma la tariffazione di questi certificati, all'inizio di quest'anno, proprio almeno per mettere chiarezza in questo e per riconfermare come in Valle d'Aosta certi certificati, soprattutto per la pratica sportiva-agonistica, non siano indispensabili proprio per facilitare queste attività. Allora mi si chiede quali siano le modalità in Valle d'Aosta: la certificazione all'attività pratica-sportivo agonistica costa 45 euro per gli utenti ma sono esclusi, appunto, quelli dagli 8 ai 18 anni. Questo per favorire l'introduzione allo sport agonistico a questo livello. L'esenzione è anche prevista per gli ultra sessantacinquenni e i portatori di handicap. Esiste poi una certificazione di idoneità alla pratica sportiva non agonistica, introdotta appunto con questo nuovo decreto che noi abbiamo stabilito in 30 euro, comprendendo anche l'elettrocardiogramma, cercando di limitare, o comunque limare una norma che non elimini questa possibilità. Stiamo aspettando questo pronunciamento del Coni, per l'ottobre del 2015, sperando di avere un quadro più preciso anche in funzione, conseguentemente, di questa risoluzione approvata all'unanimità il 7 luglio di quest'anno.
Presidente - Per la replica, la parola alla Consigliera Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci Président. Assessore, la ringrazio per la risposta.
Noi abbiamo avuto modo di apprendere di questo dibattito che si stava svolgendo a livello parlamentare sull'obbligatorietà dei certificati medici e sulla diagnostica per l'attività sportiva non agonistica e abbiamo appreso che c'è questa difficoltà di interpretazione tra quello che è attività sportiva non agonistica e attività ludico-motoria. Ciò porta poi però a conseguenze negative per i cittadini che, pur non praticando attività agonistica, devono sottoporsi a visite, a certificazioni e anche ad un elettrocardiogramma.
Naturalmente, ci è sembrato opportuno sollevare questa questione in Consiglio regionale poiché, e ci fa piacere che lei condivida questa nostra visione, riteniamo che l'attività ludico-motoria sia un'attività da favorire perché porta a stili di vita corretti e porta, naturalmente, conseguentemente, anche a una riduzione della spesa sanitaria. Per quanto riguarda la commissione affari sociali, hanno voluto giustamente evidenziare le criticità per le quali, appunto, molte associazioni sportive e palestre, non essendovi distinzione fra attività non agonistiche e ludico-motorie in termine di impegno fisico del praticante, richiedono comunque una certificazione medica, la quale risulta quindi spesso inappropriata. Qui andiamo in controtendenza rispetto a quanto invece, a livello di sanità, si cerca proprio di evitare, andando ad agire sull'appropriatezza degli esami clinici e diagnostici e poi abbiamo rilevato che tra gli operatori il requisito obbligatorio dell'elettrocardiogramma, una volta nella vita, è considerato un intervento di scarsa efficacia e di nessuna utilità. E anche questo ha un costo.
Apprendiamo che la nostra Regione deve però adeguarsi a questa normativa e quindi, Assessore, proprio in virtù del fatto che lei condivide quanto è stato sollevato a livello parlamentare, quanto abbiamo cercato di riportare con questa nostra iniziativa in Consiglio regionale, la invitiamo a intervenire, naturalmente nelle sedi opportune affinché queste storture possano venire corrette. Grazie.
Presidente - Punto 10 all'ordine del giorno.