Oggetto del Consiglio n. 1375 del 29 luglio 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1375/XIV - Interrogazione: "Modalità di prenotazione dell'esame mammografico".
Presidente - La parola all'Assessore Fosson.
Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente. Buongiorno a tutti.
Questa interrogazione arriva in un momento particolare, opportuno direi, perché stiamo approvando, dopo molte discussioni, il nuovo screening per la patologia mammaria, dopo un lavoro - come ho avuto già modo di comunicare in Commissione - con epidemiologi e universitari. Si ha l'intenzione di rivedere tutto il programma di screening mammografico del tumore al seno e dei tumori ginecologici della Valle d'Aosta. La nuova deliberazione sarà portata in questi giorni in Giunta, in ritardo perché stiamo mettendo a punto le ultime questioni informatiche.
È uno screening addirittura personalizzato geneticamente, cioè con delle indicazioni diverse, a seconda della popolazione, in cui aumenta la finestra dell'età delle pazienti a cui è rivolta. Esso è gratuito completamente con un nuovo sistema di prenotazione diretta con l'azienda che dà la prenotazione senza dover passare da altri enti. E tra l'altro avevo comunicato, nell'interpellanza della collega Morelli, che questo screening, che aveva dato dei grandi ritardi nel 2012, adesso è praticamente regolare. Ma dicevo che il momento è opportuno perché l'appropriatezza delle prestazioni sanitarie è oggetto di polemiche a livello nazionale: gli articoli dei giornali di questi giorni evidenziano il taglio agli esami superflui da quest'anno attraverso una legge nazionale. Il Ministro propone addirittura di far pagare gli esami che non sono appropriati e per i medici che li effettuano sono previste delle sanzioni pecuniarie. Tra l'altro lo screening in Piemonte, per esempio, è vincolante e chi non si sottopone allo stesso paga comunque la prestazione.
Quindi, in un percorso ben codificato, la sua interrogazione solleva un problema. Abbiamo letto la lettera su La Stampa firmata con un'unica firma e mi permetta di esprimere una mia considerazione, nel senso che abbiamo tra l'altro appena incontrato le associazioni di riferimento e tra queste "Viola", che non ci avevano segnalato questa difficoltà. Esiste che qualcuno, pur avendo l'età - come nel caso del firmatario della lettera -, non aderisce a questo screening ma decide un proprio percorso facendo bene, perché c'è la libertà di scegliere come curarsi sicuramente, però esce dalle indicazioni, che non ho dato io, ma hanno dato degli specialisti. Sembrerebbe che sia cambiato un sistema di prenotazione per chi è nel full up, per il quale il soggetto decide il proprio percorso. Su questo intervengo proprio con un dato tecnico: non è cambiato a caso il sistema di prenotazione, non si è voluto escludere nessuno da uno screening che, come dicevo, è molto aggiornato, complesso, preciso, gratuito, con prenotazione. Non è cambiato dal vecchio modo di prenotazione, al nuovo, se non per un problema tecnico, nel senso che dal 1° aprile del 2015 è entrata in funzione la ricetta dematerializzata.
La ricetta dematerializzata fa saltare questo protocollo di prenotazione mammografico del 2013, perché questo strumento fa scattare la prenotazione nell'agenda. E quindi non è un aver voluto cambiare un sistema, ma, con tutti i vantaggi della ricetta dematerializzata è stato implementato questo nuovo protocollo e metodo per cui il paziente non si può più prenotare quando vuole lui, portando il referto radiologico, ma deve passare dal proprio medico. È chiaro che la ricetta dematerializzata pone dei grandi vantaggi, ma con qualche difficoltà in fase di nuova applicazione, però restano tutte le osservazioni che ho fatto prima, sull'indicare tutti insieme ai nostri pazienti una via di appropriatezza di screening osservato. Su questo si sovrappone una difficoltà tecnica che è intervenuta con il nuovo sistema di prenotazione imposto dalla ricetta dematerializzata.
Presidente - Grazie Assessore Fosson. La parola al Consigliere Fabbri.
Fabbri (UVP) - Grazie Presidente. Grazie Assessore della sua risposta.
Il problema è nato appunto dalla difficoltà che hanno trovato alcuni pazienti, che magari non seguivano l'iter prescritto dallo screening per motivi particolari, per motivi loro personali, e si sono ritrovati a dover affrontare dei problemi burocratici organizzativi, che non avevano incontrato precedentemente, perché era possibile anche per questi tipi di utenti prenotarsi la visita direttamente in reparto. Adesso, a quanto ne so io, questi pazienti devono richiedere al medico curante l'impegnativa, andare in reparto, iscriversi a una lista di prenotazione e non avere la risposta di quando possono poi essere effettivamente visitati, quindi lasciati un po', come possiamo dire, fra coloro che sono sospesi e ricordiamoci che sono anche tipi di pazienti, che hanno, come possiamo dire, una certa fragilità, vista la malattia a cui sono andati incontro.
Ora, lei mi dice che sono problemi solo ed esclusivamente di tipo organizzativo, visto l'instaurarsi di questa nuova metodologia nella trasmissione della richiesta tramite ricetta dematerializzata. Ebbene, speriamo che tutto questo disagio venga entro breve tempo annullato in modo da ritornare a quella facilità con cui, bisogna riconoscerlo, questi tipi di pazienti finora avevano potuto accedere alle cure.
È sempre il solito discorso, cioè quando si fanno queste cose, bisogna sempre tener presente il tipo, la tipologia di paziente, che, come dicevo prima, è una tipologia piuttosto fragile e quindi cercare in tutti i modi di agevolare quello che è il loro percorso curativo e con questo, comunque, la ringrazio della risposta.
Presidente - Punto 5 all'ordine del giorno.