Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1350 del 16 luglio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1350/XIV - Interpellanza: "Azioni di informazione sulla organizzazione dell'assistenza sanitaria nei presidi territoriali".

Presidente - Per l'illustrazione, chiede la parola la collega Certan; ne ha facoltà.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Considerato che un terzo del bilancio regionale è dedicato alla sanità e quindi all'importanza che ha questo settore; considerato pure quanto si sia investito in questi anni a livello di risorse, ma anche proprio a livello di impegno per offrire un Servizio sanitario regionale e, in particolare, dei presidi territoriali e renderli il più efficace possibile; siccome ci sono giunte ripetute segnalazioni anche un po' diverse e contrastanti riguardo ai presidi periferici e all'assistenza...diciamo di urgenza nei territori periferici; considerato anche che la nostra regione è da una parte turistica e dall'altra ha comunque una morfologia particolare per cui non è così immediato l'arrivo all'Ospedale di Aosta (per quanto sappiamo che qua l'urgenza sia organizzata in modo abbastanza efficace), vorremmo sapere un po' da lei, Assessore, anche in vista della nuova stagione turistica, com'è organizzato il servizio di emergenza per le situazioni di urgenza nei vari presidi, in particolare della Bassa Valle, a Donnas, sia nei giorni feriali che nei giorni di continuità assistenziale, cioè i festivi. Sappiamo che dal venerdì pomeriggio subentra un altro tipo di organizzazione, però è un po' confusa questa organizzazione, perlomeno è confusa anche alla popolazione.

Guardi, le riporto un'esperienza personale: quando ho chiesto, dopo le varie segnalazioni, che cosa si fa in Bassa Valle e se è necessario...non l'elicottero, ma è necessario recarsi da un medico abbastanza urgentemente, c'è chi dice: " noi andiamo ad Ivrea immediatamente, perché sennò...", poi c'è chi dice: "è meglio organizzato il Poliambulatorio a Verrès" e poi chi dice: "ma se vai a Donnas e vedi fuori l'ambulanza, allora vuol dire che il medico c'è e puoi andare dentro a farti medicare, altrimenti vai ad Ivrea o ad Aosta". Guardi, le riporto in modo anche molto terra terra le varie testimonianze, che mi pare anche non portino forse neanche merito al servizio com'è organizzato, ecco perché proprio le chiediamo di in qualche modo fare chiarezza. E poi se sono previste...diciamo delle campagne di informazione proprio (gliel'ho già detto prima) in vista della stagione estiva che sta partendo, e se è previsto sensibilizzare anche sulle modalità di gestione di questi servizi la popolazione ed i turisti. Allora, sappiamo che ci sono diversi codici, e devo dire la verità: sono andata a cercare sul sito della Regione, è anche abbastanza dettagliato, ma è vero che quando succede qualcosa poi nell'emergenza non sempre si ha a disposizione il sito. Il "118" sappiamo che è sempre quello a cui si deve fare riferimento, però vorrei un po' capire come possiamo rendere ancora più fruibile questa organizzazione. Grazie.

Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Fosson; ne ha facoltà.

Fosson (UV) - Sì, grazie.

Io penso che l'aspetto più deficitario che riguarda la nostra organizzazione sia proprio quello della comunicazione, nel senso che molte volte ci sono cose che funzionano bene ed è difficile farle conoscere, quindi le rispondo molto volentieri, anche se pensavo che su certi aspetti organizzativi ci fosse maggiore chiarezza. È chiaro che l'informazione delle volte non riferisce questi dati positivi, ma riferisce invece più facilmente dei casi negativi. Non vorrei dire, ma ieri il titolo della lettera di un medico riportava che è sospeso il servizio di agopuntura mentre non lo è, ma è trasferito dal privato al pubblico.

Bisogna intanto dividere due termini, che cos'è l'emergenza e l'urgenza e la continuità assistenziale, perché se non si separano queste due realtà rischiamo di non comprenderci. L'emergenza e l'urgenza sono riferite a una condizione di compromissione dei parametri vitali che necessitano di intervento immediato per garantire la sopravvivenza ovvero una condizione di compromissione dei parametri vitali che richiede interventi pronti; altra cosa è la continuità assistenziale. Lei ha chiesto giustamente: cosa succede dopo il venerdì sera? La continuità assistenziale è una continuità del medico di famiglia, cioè il medico di famiglia ha degli orari, questi orari si interrompono come assistenza alle 20 di ogni sera e si interrompono alle 14 di ogni sabato. Quei medici non vengono quasi mai usati per l'emergenza ma, appunto, per la continuità assistenziale, per rispondere alla chiamata di chi ha un problema non patologico urgente, quindi sono due situazioni completamente diverse.

Direi che sulla parte della medicina turistica quest'anno abbiamo fatto un grosso cambiamento positivo in accordo con i medici di famiglia, cioè il medico di famiglia amplierà il suo servizio anche per l'accesso ai turisti, che avranno anche più possibilità di scelta. L'assistenza sanitaria per le situazioni di urgenza è organizzata in modo omogeneo su tutto il territorio regionale H24; per le emergenze invece c'è sempre il "118". Sa che su questo c'è un grosso dibattito, perché in Europa è il "112", mentre da noi il 112 ce l'hanno ancora i Carabinieri; infatti i turisti stranieri quando arrivano o passano in Valle d'Aosta in caso di bisogno sanitario chiamano il 112 che a sua volta trasferisce la chiamata verso la nostra centrale unica. Devo dire che da noi la Centrale unica delle emergenze è stata una delle prime realtà in campo nazionale che ha messo insieme sotto un unico numero (il 118) i Forestali, i Vigili del fuoco, l'emergenza sanitaria, cioè abbiamo un'unica centrale a cui rivolgersi. Il 118 è composto da personale che ha anche un compito informativo, nel senso che se può indirizzare l'utente direttamente alla guardia medica spiegandole dove è ubicata la sua sede o comunicandogli il numero di telefono. Infatti la centrale operativa gestisce la domanda del cittadino a seconda del sintomo o indirizza la chiamata ai medici di medicina generale e ai pediatri, quindi il centro di tutto è sempre il 118, che, ad esempio, è in grado di comunicare anche l'orario delle farmacie aperte, eccetera. L'emergenza ha un'unica centrale, però ha quattro distretti: Morgex, Châtillon, Donnas e Aosta da cui parte l'ambulanza per una situazione di emergenza. I volontari del soccorso, disciplinati da apposita convenzione e governati operativamente da questa centrale, sono operativi in altre sedi oltre a queste quattro: Brusson, Champorcher, Châtillon, Cogne, Courmayeur, Gressoney, La Thuile, Montjovet, Morgex, Saint-Marcel, Saint-Pierre, Valpelline, Valtournenche, Verrayes e Verrès. È quindi una grande realtà, questa del volontariato, che è di supporto alle quattro posizioni di base per il soccorso immediato.

In merito alla continuità assistenziale: essendo una funzione della medicina di base essa dipende dal territorio, a completamento della rete dei medici e dei pediatri di base e deve garantire l'assistenza primaria H24, non impiegata nelle chiamate di prima urgenza. Ad essa compete l'assistenza medica di primo livello in casi clinici che, per quanto non rientranti nelle caratteristiche d'urgenza, non possono attendere il rientro in servizio del medico curante: se uno si sente male di notte o ha una crisi asmatica di notte è la guardia medica che deve intervenire. Essa può essere raggiunta direttamente dal cittadino ovvero può essere attivata mediante chiamata, come dicevo prima, alla centrale operativa. Le sedi operative di queste continuità assistenziali sono davvero tante ed è assicurata la presenza di un medico convenzionato con l'ASL.

I centri di continuità assistenziale durante la notte e i giorni festivi sono a Morgex, Cogne, Saint-Pierre, Aosta, Antey, Châtillon, Brusson, Verrayes e Gaby. Sono nove le sedi proprio perché il nostro territorio è particolare.

Lei parlava dei finanziamenti, se sono stati tagliati: direi proprio che la sanità territoriale non ha avuto tagli. Se lei guarda le convenzioni con i medici di famiglia, le convenzioni sono praticamente uguali, quindi non è diminuita l'attenzione al territorio. Quando ieri si parlava del programma di riorganizzazione del territorio, io ho detto che il nostro miglioramento non può essere sull'ospedale, ma può essere invece sul territorio, e intendevo proprio quella riorganizzazione di cui abbiamo parlato diverse volte. Se lei legge l'articolo 5 del Patto della salute, vedrà che prevede, secondo me in modo molto interessante e proficuo, la riorganizzazione di tutta la medicina del territorio, mettendo insieme, appunto, le figure della guardia medica e del medico di famiglia. Addirittura stiamo lavorando per avere tre sedi con coperture H8 e H12 ad Aosta, Morgex e Donnas per utilizzare al massimo quei medici.

Ecco, noi stiamo aspettando proprio (l'ho detto tante volte anche alla collega Morelli) che ci sia una normativa su questo, perché pensiamo che la riorganizzazione della medicina territoriale sia importante. Ecco perché, in questo periodo di cambiamento, noi aspettiamo di far partire questa nuova riorganizzazione seguita da una corretta informazione. C'è sempre, come dicevo il 118, e la continuità assistenziale del medico di famiglia. Su questa base tutti i pazienti dovrebbero avere il numero telefonico dei propri medici, tra cui ci sono quelli che lo tengono acceso 24 ore su 24, ma anche chi non lo fa. In ogni caso c'è da dire che è prevista una reperibilità del medico di famiglia, gli diamo dei soldi perché sia disponibile sempre dalle 8 alle 14 di ogni giorno, tranne appunto la domenica. Quindi, in un periodo di grande riorganizzazione, con la revisione della Legge regionale n. 5 per esempio i distretti diventeranno da 4 a 2, le sedi operative resteranno 4, ma le direzioni dei distretti rimarranno sempre 2 per semplificare comunque l'organizzazione. Il 118 dovrà cambiare e passare al 112 e anche su ciò penseremo a nuove attività informative. Tra l'altro, aspettavamo sempre che partisse a livello ministeriale il famoso "tabellone", ovvero uno strumento informatico nazionale che informa su tutte le iniziative sanitarie, sui tempi di attesa e sulle reperibilità dei medici e non solo, ma anche della performance dei vari reparti chirurgici o medici ricavandone dati sulla funzionalità e sulla qualità delle strutture sanitarie.

Lei chiedeva notizie in merito alla partenza, in autunno, di iniziative e corsi nei vari distretti, soprattutto per un'informazione sanitaria corretta sugli stili di vita e sulle vaccinazioni: su ciò dobbiamo ritornarci, perché c'è stato un calo. Ridiremo a tutti il tipo di organizzazione, che è così: 118, guardia medica e medici di base, in attesa, auspicabile il più presto possibile, di questa nuova organizzazione; per cui aspettiamo per ora una normativa nazionale.

Presidente - Chiede la parola la Consigliera Certan; ne ha facoltà.

Certan (ALPE) - Grazie Assessore per la risposta che, devo dire, è stata abbastanza completa e dettagliata. In effetti, l'ha detto anche lei con la sua risposta, forse è stata proprio la comunicazione, alla fine, ad essere deficitaria. Il problema è che è anche il primo gradino, perché se in casi di urgenza non c'è, non si sa che cosa bisogna fare, poi dopo tutto il resto viene un po' più difficoltoso.

Credo che lei abbia anche dato un prospetto abbastanza chiaro sia dell'emergenza e della situazione di urgenza che della continuità assistenziale; l'ha dato in modo dettagliato e chiaro, mentre è molto più discorsivo sul sito, che forse chiederebbe proprio questa schematizzazione, perché quando uno è in una situazione di emergenza non si mette a leggere una pappardella lunga così, di sei pagine, avrebbe bisogno di sapere in breve che cosa succede. Lei dice: "utilizziamo il 118", anche se (ce l'ha detto lei, ma me l'hanno detto anche altre persone) alcuni fanno riferimento al 112 e non al 118 ed è poi il 112 che smista al 118, non si capisce... Invece di aspettare l'autunno per fare dei corsi nuovi, a mio avviso occorre una riorganizzazione dove si mette...guardi, quello che lei ha preparato per la nostra iniziativa, con i vari presidi e numeri telefonici...e non solo il 118, perché non è così chiaro...le ripeto, non solo per me, che sono di Aosta e quindi della valle centrale, ma non lo è per le persone che vanno o in vacanza o vivono nelle valli laterali, e le ripeto che il ritorno che ho avuto là in un caso di emergenza non è stato di chiarificazione. Le chiederei quindi veramente di provvedere a organizzare meglio questa comunicazione immediatamente.

In merito all'altro passaggio che lei fa sulla riorganizzazione generale del servizio territoriale, credo che questo meriti un approfondimento, ma penso che lei sia abbastanza disponibile a parlarne in commissione appena lo farete, appena ci lavorerete sopra, perché credo che sia comunque importante. Ha trattato tra l'altro di cose non semplici e banali, delle sedi operative che, da come ho capito, verranno ridotte, per quanto si cercherà di mantenere il servizio periferico, cioè dei passaggi di numeri...sono cose, a mio avviso, che comunque vanno sicuramente valutate. Lascio qualche minuto anche al collega Bertschy. Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy. Ricordo che ha un minuto.

Bertschy (UVP) - Con la collega abbiamo firmato insieme questa interpellanza perché lei ha rilevato un disagio, ma è un tema che abbiamo già avuto modo di discutere insieme all'Assessore e portato all'attenzione. I nuovi presidi territoriali sono la volontà di mantenere una politica sul territorio, di questo non si può che sottolinearne l'efficacia; tante volte c'è confusione e, anche se il 118 ha risolto tante di queste confusioni che c'erano sul territorio, è evidente che più distanti si è dall'ospedale e meno confusione bisogna fare...sì...no, ma io non sto rimarcando questo.

Quello che le volevamo dire oggi era che corrono voci a riguardo del Poliambulatorio di Verrès su possibili riduzioni di servizio. Ci sono una serie di cose che vengono dette, quindi ci sarà poi l'occasione di verificare anche da dove partono queste voci, perché a volte le cose che arrivano ai politici sono di rimando, ma poi rischiano di diventare più grandi di quello che sono se non si fa della comunicazione. L'interpellanza è quindi utile per ricordare che l'efficienza dell'organizzazione a volte non sempre arriva al cittadino, e forse la cosa migliore è cercare di rendere efficace anche la comunicazione rispetto ai servizi che si danno sul territorio, che costano e che per il nostro territorio sono assolutamente indispensabili perché le vallate laterali, come lei sa bene, più distanti sono dall'ospedale più hanno bisogno di essere seguite, seppur ci sia poca popolazione in taluni casi, e hanno bisogno di essere in qualche maniera considerate nelle loro difficoltà, proprio perché la montagna ha bisogno del nostro aiuto per continuare ad essere presidiata. Grazie.

Presidente - Grazie. Punto 21 all'ordine del giorno.