Oggetto del Consiglio n. 1304 del 24 giugno 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1304/XIV - Interrogazione: "Corrispondenza intercorsa tra l'Amministrazione regionale e RFI in relazione alla realizzazione del passante ferroviario di Torino".
Président - La parole à l'Assesseur Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Grazie.
Avevamo già avuto modo di parlarne, il collega Bertschy pone delle domande puntuali che sono riconducibili ad alcuni anni orsono quando RFI avviò i lavori per il passante di Porta Susa e in particolare, giustamente, chiede: "se nel periodo precedente alla costruzione del passante ferroviario di Torino siano state richieste a RFI, a tutela dell'organizzazione del trasporto ferroviario valdostano, assicurazioni sul fatto che tale opera non avrebbe comportato problematiche e disagi...". Fu proprio così, con una lettera a protocollo del 2 settembre 2008, la Regione ha richiesto a RFI dei chiarimenti in merito all'attivazione del passante ferroviario di Torino e ai potenziali effetti sul servizio ferroviario, con particolare riferimento a questi aspetti: tempistiche previste per l'entrata in funzione del passante, possibili limitazioni circa la tipologia di materiale rotabile, con eventuale indicazione dei requisiti e delle dotazioni di sicurezza necessarie per transitare nel passante, gli effetti positivi attesi sul servizio: affidabilità e tempi di percorrenza, possibili limitazioni all'operatività e al transito, velocità commerciale, distanza tra convogli ed eventuali altri aspetti che potessero determinare modifiche al servizio di trasporto ferroviario. Tutto questo quindi fu chiesto ufficialmente con una lettera dell'Amministrazione. RFI rispose qualche giorno dopo, il 16 settembre, comunicando che il percorso sotterraneo poteva essere utilizzato anche da treni a trazione termica, come era emerso dall'analisi della circolazione dei locomotori diesel in galleria in base alle emissioni dei gas combusti, condotta nel 2003 da Italferr su richiesta di Trenitalia, Divisione trasporto, e che pertanto non si prevedevano sostanziali modifiche all'esercizio, salvo la chiusura temporanea della stazione Torino Dora.
Nello specifico lo studio di Italferr ipotizzava 24 treni diesel al giorno, di cui la metà di tipo Minuetto e metà di tipo D445 - che sono i vecchi locomotori diesel, che adesso hanno un'età media abbondantemente superiore ai 30 anni - e concludeva che, in funzione del ricambio d'aria indotto dal passaggio dei treni piston effect e delle ipotesi conservative adottate, non c'erano problemi di superamento delle soglie di legge, addirittura che non sembrava necessaria la predisposizione di alcuni impianti di ventilazione finalizzati a ridurre le concentrazioni di particolato. Come sapranno bene i colleghi, tutte queste assicurazioni formalmente date sono state poi totalmente disattese, anche perché, quando il passante entrò in funzione, partirono i sistemi antincendio, i sistemi di allarme per il gas, intervenne la Magistratura, il Procuratore Guariniello e quindi, a fronte dell'intervento del Comune di Torino, e dell'ARPA, furono posti questi divieti totali, quindi i treni di ultima generazione eurocompatibili sono permessi al transito.
Presidente - La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Grazie Presidente e grazie Assessore.
Nel giorno della celebrazione sui media della skyway - opera della quale siamo tutti orgogliosi sia per quello che rappresenta che per i tempi di realizzazione, che per l'impegno che c'è stato nel sostenerla a livello finanziario come opera strategica - non possiamo non rilevare come invece siamo stati - e lo abbiamo sottolineato tante volte - dimenticati come popolo valdostano nell'opera strategica della ferrovia. La sua risposta, che, come immagina, un po' conoscevamo, sta a significare questo tipo di iniziativa politica che percorreremo. Allora, si costruisce un'opera di tale importanza, giustamente la Regione Valle d'Aosta si premura di sapere se quest'opera di tale importanza interverrà con sostanziali modifiche al benessere e alla qualità della vita dei propri cittadini nei collegamenti Torino-Aosta e RFI risponde che non ci saranno sostanziali modifiche e che addirittura nell'opera prevista tutta una serie di particolari accorgimenti non saranno necessari e che i 24 treni, addirittura quelli di vecchia generazione, avrebbero potuto passare. Si apre il passante e chi è dentro al passante ad un certo momento si prende una doccia gelata, perché parte l'impianto antincendio, cosa succede? Non si mette in discussione chi ha costruito il passante, la progettazione, l'idea di cosa ci doveva stare dietro a quel collegamento e a quella risposta di RFI, ma si mette in discussione la vita di 130.000 persone, o comunque di una regione e di un altro pezzo di regione, perché tutto il Canavese affronta anche questi disagi, e si chiude il passante anche ai treni Minuetto e chi si è visto si è visto, come se fosse ricomprare una macchina il giorno dopo e via.
Allora, ripartiamo da qua e, tra l'altro, non so se n'è informato, ma abbiamo chiesto al Comune di Torino di fornirci l'ordinanza sanitaria, perché vorremmo portare il Consiglio regionale a fare un approfondimento anche politico, anche pesante a livello politico, perché nel 2015, ancora nel 2015 noi non sappiamo se ci sarà un euro per la nostra ferrovia e, al di là delle norme di attuazione, che sia di competenza nostra o no. Nel 2006 è terminata l'elettrificazione Chivasso-Ivrea, da allora noi siamo zona di nessuno, siamo fuori dal mondo, salvo poi poter arrivare, per fortuna, sul Monte Bianco con un'opera strategica. Allora, completeremo un po' quest'indagine, ma con la prima interrogazione del collega Fabbri avevamo voluto capire se almeno per il periodo di fornitura dei treni bimodali, in attesa che lo Stato si ricordi che esistiamo anche noi e che nelle 32 opere strategiche che sono state presentate in Europa per più di 2 miliardi di lire si provi ad inserire qualche cosa anche per la Valle d'Aosta...noi vorremmo andare a verificare - e la prima interrogazione andava in quella direzione - come almeno cercare di limitare il disagio che stiamo vivendo in questo momento qua e lo vorremmo fare politicamente per dire: "ci avete promesso che non c'erano dei problemi, avete costruito un passante, avete speso un sacco di soldi - tra l'altro, ci sono ulteriori investimenti - "e noi nel 2015 siamo ancora in assenza di una programmazione dello Stato italiano", al di là di chi è la ferrovia. Allora speriamo, una volta che avremo completato un po' il nostro percorso conoscitivo, di poter affrontare insieme e in maniera pesante anche insieme ai nostri Parlamentari e ai gruppi politici che hanno rappresentanze in Parlamento e magari anche in Europa...per dire: "questo grosso disagio che stiamo subendo per colpa di rassicurazioni che poi...", e questo sì, ci tengo a sottolinearlo Assessore: probabilmente sono state dimenticate anche da noi, politicamente, o forse non abbiamo più avuto la forza di sostenerle, perché è veramente pesante sentirsi dire che non c'erano problemi e poi al primo problema il problema si è riversato sui cittadini e non invece su chi ha compiuto le scelte sbagliate di programmazione, di investimento, di realizzazione, perché quel passante doveva essere realizzato per poter permettere il passaggio dei treni termici e diesel. Grazie.
Presidente - Grazie collega. Point 6 à l'ordre du jour.