Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1297 del 11 giugno 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1297/XIV - Reiezione di risoluzione: "Provvedimenti urgenti per attuare un'equa distribuzione dei migranti sul territorio regionale".

Presidente - Collega, intende illustrarlo? La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Abbiamo sentito oggi...abbiamo sentito le dichiarazioni del Presidente della Regione sulla questione dei 50 migranti, che sono arrivati a Verrès e non ci hanno assolutamente soddisfatto. Dal punto di vista del Governo nazionale, assistiamo ad una misera messa in scena: i migranti sbarcati vengono caricati sui pullman come se fossero merce data ad un corriere e spediti senza avvisare nessuno qua e là alle Regioni, così il Governo Renzi pensa di risolvere il problema dei migranti. D'altro canto, l'impreparazione l'ha dimostrata anche la Regione Valle d'Aosta, che ben poteva immaginare che si sarebbe arrivati a questo punto al di là delle dichiarazioni pre-elettorali del Presidente Rollandin. Qui quindi si tratta della solita emergenza, che poteva essere evitata tranquillamente con un briciolo di buon senso. Adesso ci troviamo con Verrès che sostanzialmente è invasa da 74 migranti, 74 migranti rispetto ad una popolazione di circa 2.600 abitanti, che vuol dire proiettare improvvisamente in una comunità il 3 percento di persone nuove, persone che non lavorano, persone che quindi vagano, passeggiano all'interno di quelle che sono le strutture, che sono i giardini pubblici, le vie, i posti frequentati dalla comunità, persone che è stato riscontrato, dal punto di vista sanitario, non hanno subito fino a quando non sono arrivate qui nessun controllo, diciamocelo, al di là del fatto di essere state prese dal barcone e messe sul pullman. Due sono arrivate con la febbre, non si sa di che tipo di febbre si tratti, potrebbe essere in ipotesi anche un qualcosa di serio, magari una stupidaggine, magari un raffreddore, però capite bene la preoccupazione dei cittadini di Verrès, e poi perché? Cosa ha fatto Verrès per meritarsi comunque un trattamento del genere, perché tutti a Verrès? Allora a noi viene il dubbio che avevo già paventato che qualcuno avesse dei locali disponibili a Verrès e allora dobbiamo metterli a Verrès, perché, scusate, qui si diventa sospettosi, ma non c'è un minimo di organizzazione per quanto riguarda le cose! State tranquilli, magari mi sbaglio a dire queste cose, ma andrò a fondo e magari dato che dietro a quel famoso immobile...figuratevi c'è una società che si chiama Ciaparat S.r.l. - e non è una battuta - di Ceva, adesso vedremo se questo è confermato. Vedremo un attimo perché i migranti sono finiti lì, perché? Magari lo chiariremo poi in seguito, di certo in un'area come quella della Bassa Valle, che è già stata toccata di più dalla disoccupazione, andare a mettere un elemento, che è un elemento di tensione sociale, perché bene o male chi ha perso il lavoro...e io lo posso anche capire...chi ha perso il lavoro si vede comunque delle persone che passano, che sono mantenute, certamente in virtù di accordi internazionali, che ci sono, che dobbiamo rispettare, ma che sono mantenute dallo Stato, che sono mantenute quindi dalla collettività, che hanno comunque una casa che non pagano, e alla fine come interpretano questa cosa? Bisogna capire anche chi non ha il lavoro, chi è in condizioni di difficoltà, che dice: "ecco, c'è qualcuno che sta meglio di me e viene da fuori". Allora, noi con questi 50 più 24, 74, noi...voi, perché questo non era da fare, andate ad alimentare il razzismo, è così che nasce il razzismo! È così che la gente diventa razzista, perché, purtroppo, non è un periodo in cui c'è una ricchezza incredibile e io penso che conosciate bene la Bassa Valle, ci sono dei Consiglieri qui della Bassa Valle che sanno qual è la situazione, sanno qual è la disoccupazione giovanile, sanno che ci sono i giovani che abbandonano le scuole, perché noi andiamo ad aggravare questa situazione? A noi non bastano le assicurazioni generiche del Presidente della Regione, anche Prefetto, noi vogliamo che al più presto sia fatta una suddivisione di queste persone in altri Comuni, perché non è giusto che il Comune di Verrès si debba accollare questa questione, che può portare anche poi a dei fatti gravi, che potrebbero succedere. Potrà quindi portare ad un aggravamento della situazione, bisogna intervenire subito - e il Prefetto tanto avrà modo di ascoltare queste parole - anche per quanto riguarda la famosa integrazione di queste persone, perché se poi io vado a fare la spesa alla Conad di Verrès e mi vedo sempre uno, due, tre ragazzi che sono lì, poveretti, non hanno niente da fare e sono lì a chiedere l'elemosina...è un'altra cosa che dà fastidio alla popolazione e allora a questi ragazzi bisogna fargli fare qualcosa, perché sono già dei poveracci, io ho parlato con uno di questi e mi ha detto che non ha più una persona al mondo, gli hanno ammazzato tutti: i fratelli, le sorelle, i genitori. Allora, se noi vogliamo innescare una guerra tra poveri, tra i poveri valdostani e i poveri disgraziati che arrivano, questo è il metodo ideale, ne sbattiamo 74 su 2.600 persone...e succederà un casino. Qui bisogna intervenire, ma bisogna intervenire velocemente. Noi chiediamo veramente che si intervenga. Si può pensare a forme alternative di accoglienza, l'accoglienza diffusa, in alcune Regioni l'hanno sperimentata e quindi non necessariamente ci deve essere sempre la Cooperativa Leone Rosso. Io non penso che questi vadano in fallimento, ma, accidenti, hanno avuto lavori a destra e a manca, non sempre come in questo caso...per carità, sono loro i salvatori della patria...però se magari con anticipo si prospettavano i problemi, anche qualche altra cooperativa poteva attrezzarsi. Certo che se non si dice nulla, è logico che tutto rimane poi...i salvatori della patria sono quelli della Cooperativa Leone Rosso, ma fatemi il piacere, insomma, siamo seri!

Noi quindi vogliamo un impegno chiaro, perché in un termine ragionevole, che non deve essere di mesi, ma deve essere di una settimana-dieci giorni, si provveda ad uno smistamento, ad una suddivisione di queste persone, non possiamo assolutamente tenerle tutte a Verrès, non ha un senso. Penso che questo sia un messaggio, che può essere facilmente compreso e io mi rivolgo a voi, mi rivolgo in particolare alla collega Péaquin, che ha già avuto modo anche di esprimere le proprie considerazioni alla stampa sulla questione. Questo è il momento di intervenire, al di là della disciplina di partito, c'è da evitare un problema che può sorgere e può diventare un problema grave. Allora, che ognuno, al di là delle dichiarazioni, al momento del voto sostenga questa risoluzione, che è una risoluzione di buon senso, che è una risoluzione che impegna a non creare delle tensioni sociali, a non alimentare un razzismo, che diversamente è inevitabile. Non accolliamoci quindi...noi di certo non ce l'accolliamo questa responsabilità, se volete, ve l'accollate voi, ma guardate che è una cosa molto rischiosa.

Presidente - La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Sì, grazie.

Questo è un problema grave e, secondo la nostra interpretazione, è anche un problema che è stato sia di metodo che di comunicazione. Il metodo che ci ha lasciati abbastanza sbalorditi è stato quello che più volte è stato detto in questi giorni, un metodo che ha visto un cambiamento di atteggiamento repentino, che a livello di organizzazione, a livello di Prefettura e quindi a livello di Regione poteva essere previsto e quindi potevano essere adottate delle misure per evitare di arrivare così sprovvisti all'assegnazione di queste persone. Un metodo che naturalmente comporta anche una difficoltà nella comunicazione dell'evento, perché, se ci fosse stata una preparazione, avremmo potuto anche in qualche modo comunicare ai nostri concittadini che una cosa del genere poteva comportare dei rischi sia a livello sanitario, sia a livello organizzativo e non si sarebbe concentrato in un unico comune l'arrivo di tutte queste persone.

Noi quindi ci auguriamo che adesso a livello governativo vengano date le rassicurazioni in modo da garantire alla popolazione di questo comune delle prospettive di risoluzione del problema. Mi viene anche da ricordare che siamo dotati di un nucleo di Protezione civile estremamente efficace ed efficiente, tramite questa nostra organizzazione avremmo potuto prevedere e organizzare molto meglio quest'evento. Riteniamo che sia un problema da non sottovalutare, un problema anche da risolvere in un periodo di tempo che sia accettabile, a breve, come diceva il collega Ferrero, in modo da non lasciare i nostri concittadini nel dubbio e con questa spada di Damocle di vedersi arrivare delle persone che, per carità, tutti quanti sappiamo essere delle persone bisognose di accoglienza...in realtà, non avendo un piano di quest'accoglienza, non si fa altro che sobillare la popolazione a diventare non razzista, ma a diventare paurosa per il proprio futuro. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola alla collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Come non concordare con i colleghi che mi hanno preceduto, come non sostenere questa risoluzione? La questione dell'accoglienza dei migranti è una questione che abbiamo sollevato a più riprese in quest'aula. È una questione estremamente complessa, delicata e va affrontata con serietà estrema sia per l'aspetto dell'accoglienza in sé - come giustamente era già stato sollevato in precedenti sedute consiliari, deve essere un'accoglienza degna di questo nome, degna di un Paese civile -, ma anche per quanto riguarda l'impatto dei migranti sulle nostre comunità. Dobbiamo constatare che finora questo non è stato fatto, la questione è stata presa molto alla leggera. Dapprima abbiamo assistito alle dichiarazioni pre-elettorali del Presidente, che doveva rincorrere i proclami elettorali della Lega, con le ripercussioni che queste dichiarazioni hanno avuto a livello nazionale sull'immagine della Valle d'Aosta. Siamo diventati lo zimbello della stampa nazionale, e non solo, per giorni e giorni e ora ci troviamo confrontati all'emergenza come se questo problema fosse nato nelle ultime ore. Dobbiamo riconoscere che la questione finora è stata gestita male, non la si è affrontata con la dovuta serietà.

Noi ribadiamo la richiesta che abbiamo fatto già ieri di un'illustrazione in commissione di quello che è il programma di accoglienza, di quali sono le modalità e di come si pensa di affrontare giustamente, come questa risoluzione evoca, l'impatto di questo problema sulle nostre comunità. È evidente che la concentrazione di gruppi importanti in comuni relativamente piccoli è un problema che va affrontato e quindi il nostro gruppo aderisce alle richieste di questa risoluzione presentata dai colleghi del Movimento Cinque Stelle.

Presidente - Grazie. Altri? La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Oggi si ripropone un tema che in un imbarazzato silenzio qualche tempo fa proponemmo noi del gruppo PD-Sinistra VdA insieme alla collega Morelli in quest'aula, che poi ha trovato evidentemente uno strascico anche di carattere elettoralistico tanto da una parte quanto dall'altra. Oggi lo riproponiamo in una forma leggermente diversa. Viene proposto da un punto di vista così di un'emergenza sociale. Qualcuno ha parlato di un'invasione, qualcuno ha parlato di diffidenza indotta, cioè messaggi che subliminalmente inducono all'emergenza, all'idea della diffidenza: l'idea che queste persone sono persone che possono creare dei problemi, sono persone che possono portare delle malattie. Noi pensiamo che il razzismo, quello vero, non si combatte smistando, com'è stato detto, i migranti: due a Champdepraz, tre a Issogne, quattro di qua...magari separando in alcuni casi anche delle nazionalità, ma forse vigilando un po' di più sulle modalità e sul rispetto di alcuni protocolli, di alcuni disciplinari, che sono quelli fissati dal Ministero dell'interno e dall'Unione europea. Vigilando sul rispetto, questo sì, come abbiamo fatto noi quando con la collega Morelli abbiamo proposto una prima interpellanza e poi una seconda sulla questione del rispetto del disciplinare posto in atto dalla Prefettura. Un disciplinare estremamente rigoroso, che prevede dei percorsi, che prevede un utilizzo molto attento delle risorse che vengono - non dimentichiamocelo - trasferite direttamente dal Ministero dell'interno attraverso il Fondo per i rifugiati. Questo credo sia il modo per far sì che la nostra popolazione, la nostra gente non si senta invasa, cioè che ci sia un'attenzione e una vigilanza nei confronti di persone che arrivano qua in condizioni disperate dopo aver fatto magari degli attraversamenti fortunosi nel Canale di Sicilia, nel Canale d'Otranto e altrove, che sono disorientate, persone che arrivano qua e che sono smistate, che vengono prese e vengono messe in luoghi che non sono evidentemente luoghi che loro conoscono o non sono luoghi noti. L'altro giorno io ho partecipato ad un incontro del Forum del terzo settore, un incontro che aveva come finalità proprio quella di indirizzare le cooperative sociali, le associazioni, gli enti, cioè tutti quei soggetti in qualche modo interessati al tema dell'accoglienza, verso le migliori pratiche. Quello è un modo per affrontare il problema! Mettersi intorno ad un tavolo, costituire un gruppo e ciascuno in quel Forum ha portato il suo contributo, qualcuno si è reso disponibile per effettuare quel tipo di formazione giuridica che presuppone il disciplinare della Prefettura, che è una formazione che è necessaria, perché, colleghi, qua non parliamo di migranti, " i migranti" è una denominazione molto ampia: qua noi parliamo di persone, di profughi, di richiedenti asilo anche, cioè di persone che vengono poste in un luogo in attesa che la Commissione sui rifugiati faccia il suo lavoro, faccia un lavoro di analisi delle situazioni individuali. I soggetti che si prendono carico quindi devono portare queste persone ad una conoscenza dei propri diritti, ma anche dei propri doveri, perché molte di queste persone poi dopo non vengono neppure riconosciute come rifugiati, non hanno questo status. Allora, il modo responsabile, secondo noi, di affrontare il problema non è quello di distribuire queste persone nei vari comuni della Valle d'Aosta, ma di creare veramente una sensibilità intorno a questo tema!

Oggi o forse ieri chiedevo all'Assessore Marquis di darmi delucidazioni sul problema dei tirocini formativi, perché la gente vede queste persone in giro per i Paesi, in giro per Aosta a "bambanare", come dice qualcuno, per il semplice fatto che i primi sei mesi di richiesta dell'asilo non possono lavorare, non possono fare nessun tipo di attività per legge: questo è previsto dalla legge! Allora, chiedevo all'Assessore Marquis di dare delle delucidazioni in merito alla delibera che stabiliva, per esempio, la complessa...che regolamentava la complessa tematica dei tirocini formativi, perché nei tirocini formativi è indicata come una delle tipologie anche quella della richiesta di asilo, cioè dei richiedenti asilo. Allora, se noi riuscissimo a risolvere questo problema, visto che il tirocinio formativo non è considerato un rapporto di lavoro, probabilmente queste persone potrebbero essere messe nella condizione di fare delle attività formative pseudo-lavorative già dal primo, secondo, terzo...da quando si sono comunque instaurate presso i centri di accoglienza, io credo che questo sarebbe un approccio, per quanto mi riguarda, poi ognuno è libero di approcciarsi al problema come gli pare e piace.

L'approccio del Forum del terzo settore, secondo me, è l'approccio migliore. In quell'ambito lì, in quella riunione c'erano i rappresentanti della Caritas, delle Cooperative Leone Rosso, e La Sorgente, cioè di quelle tre entità che oggi fanno accoglienza in Valle d'Aosta e che sono attrezzate per farlo, e lì abbiamo posto il problema, per esempio, del perché nel disciplinare d'appalto, che scadrà il 22 giugno...ne approfitto qua per dirlo, perché non è che quest'assegnazione è un'assegnazione definitiva, il disciplinare d'appalto scade fra breve, il 22 giugno. Tutte le cooperative e gli enti facenti parte di questo Forum quindi si stanno attivando per cercare di reperire la disponibilità di questi locali, ma non solo, anche la disponibilità dei formatori e di tutti i servizi che vengono richiesti dall'appalto: questo, secondo me, è un approccio. Allora, vogliamo approcciarci al problema dei migranti semplicemente in termini di smistamento e di distribuzione del disagio o vogliamo metterci intorno ad un tavolo a ragionare se si possono, per esempio, impiegare diversamente attraverso delle attività...chiamiamole tirocini formativi? Chiamiamole tirocini formativi...diciamo prima dei sei mesi e non oltre i sei mesi? Vogliamo impegnarci, per esempio, in un'attività di vigilanza? Perché io sono d'accordo con il collega Ferrero, io ho visto com'è la situazione di certe ospitalità. Abbiamo anche fatto delle fotografie, ho fatto un'interpellanza in quest'aula preoccupato anche per notizie che provenivano da fuori. Allora, questo è, secondo me, l'approccio corretto.

Chiediamo garanzie, io ho proposto al Forum del terzo settore di autovigilare, perché ovviamente la Prefettura, sappiamo tutti, ha un dirigente, non ha persone che possono costantemente andare a vigilare e ad occuparsi di questi temi. Allora, o aumentiamo il personale, come dicevamo l'altra volta, o il sistema delle cooperative, che dovrebbe essere un sistema che si autocontrolla, autovigila, cerca di capire quali sono quelli bravi ed esclude quelli meno bravi. A nostro parere, questo è un approccio.

Secondo me, noi siamo - e qui lo dico - tenuti ad assicurare, e lo ripeto rispetto a quello che avevo già detto la volta scorsa, un'accoglienza dignitosa, umana, perché lo prevede la nostra Costituzione e perché il popolo valdostano è un popolo da sempre accogliente e ospitale, poi capisco anch'io che ci sono dei problemi, ci sono le comunità...va spiegato. Dico solo una cosa: la Valle d'Aosta è l'unica Regione che, per esempio, non ha gli SPRAR, cioè l'unica Regione italiana che non ha quei sistemi di accoglienza collaudati e che oggi servono per tamponare certe emergenze, per esempio, negli Enti locali. Paradossalmente quindi Verrès non ha lo SPRAR, ma si deve fare carico probabilmente di 70-80 rifugiati richiedenti asilo. Allora, parliamo anche di questo tema. Cerchiamo di capire con le comunità locali attraverso gli organismi di rappresentanza, il CELVA, per quale motivo fino ad ora non si è pensato di costruire un sistema sapendo che presto o tardi comunque ci sarebbe stata un'emergenza e ci sarebbe stata un'assegnazione di quote. Cose già dette, cose che abbiamo detto due mesi fa e che oggi ripetiamo in questa sede e l'invito è proprio quello di cercare una soluzione in tempi rapidi e non limitarci sempre all'emergenza, perché altrimenti il rischio è poi che si creino delle strane dinamiche e anche degli strani messaggi nella popolazione. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Altri? Non vedo altre richieste in discussione generale. Chiudiamo la discussione generale. Per la replica, la parola all'Assessore Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente.

Questa risoluzione, da un lato, ha il pregio di consentire al Consiglio di approfondire un argomento che può essere una terra di speculazione, di demagogia, di allarmismo, ma può essere anche l'occasione per rassicurare la nostra comunità. Io devo prima di tutto ringraziare i dirigenti, i responsabili della Prefettura per come hanno lavorato, perché hanno lavorato in un'emergenza, hanno cercato di dare una risposta e con un pullman che conteneva 50 profughi che erano destinati in Valle d'Aosta hanno lavorato in condizioni proibitive per dare una risposta e una soluzione che è una soluzione di emergenza. Il Presidente della Regione lo ha detto in apertura del Consiglio: "non è la soluzione definitiva". Già in queste ore, in questi momenti si sta lavorando per migliorare quella che è la condizione, al di là del fatto che il 22 giugno, com'è stato detto molto correttamente dal collega Guichardaz, scadrà il bando che darà degli strumenti e darà una soluzione a quello che è il tema dei profughi.

Io vorrei ritornare indietro perché, vedete, poi ogni soluzione e ogni tesi è legittima ed è giustamente degna di essere ascoltata e di essere argomentata, ma in quei giorni, dove c'è stato un fraintendimento delle dichiarazioni che sono state fatte per quanto riguarda l'atteggiamento della Valle d'Aosta, anche autorevoli giornalisti italiani si sono lanciati in semplificazioni e si sono lanciati in dichiarazioni che mi hanno lasciato letteralmente basito. Dire: "ma come? La Valle d'Aosta ha 74 comuni e non ha la possibilità di ospitare un profugo a comune?" E tutte le persone che in qualche modo conoscono l'argomento hanno detto: "ma cosa stanno a dire?", non si tratta di ospitare un turista per comune: si tratta di gestire un profugo, si tratta di gestire una persona che ha un determinato profilo e l'argomento va affrontato professionalmente. Non è un aspetto banale, dove si dice: "mah, ognuno ne prenda uno in casa...", ma scherziamo? Ci sono dei problemi ovviamente giuridici, lo status di profugo, problemi di lingua, profili sanitari...c'è una necessità assoluta di avere dei presidi dove ci siano delle persone preparate, delle persone capaci, delle persone predisposte a fare un determinato lavoro per gestire queste situazioni.

Mi perdonerete anche di entrare sull'argomento del razzismo. Se li portiamo a Verrès, sono razzisti gli abitanti di Verrès? Se li portiamo ad Arvier, diventano razzisti quelli di Arvier? Se li portiamo a Gignod, diventano razzisti quelli di Gignod e quelli di Verrès finalmente non sono più razzisti? Non è mica questo il problema! Il problema è riuscire a creare una situazione che viene gestita, dove il profugo non diventa un problema per la comunità. Allora, capite che oggi sicuramente la Comunità di Verrès ha tutta la nostra comprensione, ma non è un danno e non è un dispetto che viene fatto alla Comunità di Verrès, perché sono in atto una serie di azioni e di attività che ci consentiranno di risolvere questo problema, per cui, perdonatemi, non risolviamo il problema del razzismo se lo distribuiamo in 50 comuni, lo risolviamo se creiamo delle condizioni affinché questa gestione sia una gestione adeguata e corretta. Il Presidente della Regione mi pare sia stato chiarissimo all'inizio del Consiglio e ha delineato quello che è il percorso. Rispetto a quello che è stato chiesto e quello che è emerso, non nella risoluzione, ma di avere un confronto in commissione, io penso che non ci sia nessun tipo di problema, anche coinvolgendo il terzo settore, andando a coinvolgere coloro che professionalmente possono darci effettivamente un contributo ed evitare di fare allarmismo.

Io approfitto del fatto che è stata presentata questa risoluzione per dire che, pur non essendo assolutamente d'accordo sulla risoluzione, ringrazio il Movimento Cinque Stelle, che ci permette di dire alla popolazione che, rispetto ad un'emergenza, non c'è stata e non c'è nessuna improvvisazione, non ci sono rischi, ci sono delle strutture che lavorano. Torno a dire: il Dirigente della Presidenza della Regione che si occupa di accoglienza, così come le strutture lavorano affinché non ci siano problemi per la nostra comunità. Io chiederei quindi di ritirare questa risoluzione e, rispetto ad un eventuale non ritiro, ci sarà un'astensione.

Presidente - Grazie. Siamo in dichiarazione di voto. Sulla proposta di ritiro la parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - La proposta di ritiro della risoluzione viene rispedita al mittente. Qui si trattava semplicemente di prendere un impegno, leggo testualmente: "di impegnare il Presidente della Regione anche nella sua qualità di Prefetto affinché adotti urgentemente tutte le iniziative necessarie per far sì che l'assegnazione dei migranti arrivati a Verrès sia riconsiderata mediante il loro smistamento a piccoli gruppi in altri Comuni in modo da valutare anche forme di accoglienza diffusa - che vuol dire forme di accoglienza alternativa a quella delle cooperative - di predisporre altresì un piano di emergenza in modo che in occasione di eventuali ulteriori necessità di accoglienza la distribuzione delle presenze sia uniforme su tutto il territorio valdostano limitando così l'impatto sociale degli arrivi e scongiurando il sorgere di malumori..." all'interno delle comunità, quindi era una cosa che, secondo noi, poteva venire tranquillamente accettata. Non ho sinceramente capito quali siano le alternative a quello che noi chiamiamo "smistamento", che vuol dire poi spostare gruppi omogenei di persone, magari di tre o quattro persone da una parte o dall'altra, non sono riuscito a capire...la vigilanza, i collaudi, quelle cose di cui parlava Guichardaz...beh, il collega Guichardaz sarà in maggioranza e quindi potrà agire su questa vigilanza, ma nel frattempo la gente che fa? Si tiene 50 persone a Verrès più 50, più 24...74? Certo, non sono a casa dei Consiglieri regionali, è comodo dire così, c'è un problema contingente però, è inutile ficcare la testa come degli struzzi sotto la sabbia! Il problema c'è e noi volevamo che ci fosse un impegno ad affrontarlo in maniera rapida e veloce. Io per la votazione mi rivolgo di nuovo alla collega Péaquin, che mi sembrava pubblicamente propendesse in quel senso. Voti almeno lei questa risoluzione, non è che qui come dei soldatini...sembra la disciplina di partito. Se si dice anche qualcosa fuori...manteniamo quello che abbiamo detto, è un impegno, lei è della Bassa Valle, io sono un adottato della Bassa Valle, però, insomma, ho sentito anch'io le voci della popolazione. Qui rischiamo veramente di creare un grosso problema sociale per un'incapacità che c'è stata ad affrontare il fenomeno. Io non penso che debba essere fatto nessun complimento ai dirigenti o al Prefetto in questo caso. Qui bisogna prima di tutto attrezzarsi, l'emergenza è una delle famose emergenze che poteva essere tranquillamente affrontata già con un piano studiato e predisposto precedentemente. Qui ci sono stati dei buchi che hanno comportato poi una situazione che adesso è una situazione di difficile gestione, ma è ovvio che bisogna spostare al più presto queste persone. Ci deve essere una suddivisione, io non penso...adesso farò delle ulteriori verifiche, fino adesso su internet non l'ho trovato...ma in nessun altro comune c'è una percentuale così alta di profughi migranti o immigrati, chiamiamoli come vogliamo.

Sulla questione della sicurezza sanitaria magari prima di parlare un colpo di telefono lo suggerirei anche all'Assessore Marguerettaz su quello che è stato constatato sui migranti che sono arrivati. Adesso io non faccio allarmismi, però magari prima di dire: "va tutto bene" diamo anche un colpo di telefono a chi ha fatto gli accertamenti sanitari, perché, se da una parte non bisogna fare gli allarmismi, da un'altra parte non bisogna neanche sottovalutare le cose, perché poi, per carità, abbiamo già detto una volta, di scabbia non si muore, ma beccarti la scabbia è comunque una cosa che ti dà fastidio, no? Io penso che dia fastidio e allora bisogna essere anche seri quando si affrontano gli argomenti, perché sennò...non è che noi vogliamo fare l'esportazione del razzismo, l'esportazione del razzismo...

(interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)

Presidente - Collega Donzel, per cortesia...

Ferrero (M5S) - ...se il collega Donzel, se l'Assessore Donzel mi lascia parlare, io vorrei continuare a parlare, mi sono portato avanti un po' con il lavoro... Posso proseguire quindi, benissimo, quindi stavo dicendo che non si tratta di esportare il razzismo: si tratta di non far sorgere il razzismo perché se tu ne metti 74 in un posto e invece magari ne metti dei piccoli gruppetti che riescono ad integrarsi, è cosa ben diversa, quindi anche lì il discorso è stato completamente fuorviato, ma, per carità, ho capito che ognuno qui fa il gioco...e difende anche l'indifendibile. Fatto sta che il problema sussiste, queste 74 persone, secondo noi, non possono stare concentrate lì a rischio e a costo che succedano poi delle questioni spiacevoli. Vi assumete quindi la responsabilità, noi abbiamo detto modestamente quello che andava fatto, perché alla fine il razzismo lo alimentate voi...ognuno si assume le proprie responsabilità!

Presidente - La parola al Consigliere Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Su questa questione non è che non intervenendo con precedenti iniziative si segnala un disinteresse o si segnala una mancanza di attenzione, anche perché tanti di noi sono stati amministratori locali, hanno seguito precedenti discussioni al riguardo e hanno seguito soprattutto il fatto che la volontà di arrivare ad un piano per gestire questi problemi è sempre stata lasciata un po' al caso e soprattutto alla situazione. La situazione vuole che oggi questo problema di tipo...è grande per il mondo, per l'umanità e soprattutto per noi che siamo vicini così a questa situazione...si sta riversando su una piccola comunità come la nostra e si sta riversando su piccole comunità. Allora, è per quello che ieri facevo una battuta, perché è vero che questa mattina...che il Presidente è stato molto preciso, è stato anche molto preciso nel non farsi capire prima e i titoli del giornale non li abbiamo scritti noi della minoranza! E in certi momenti certi titoli andavano bene, poi se questi titoli non sono stati spiegati e se la gente ha voluto capire solo per un certo periodo quello che ha voluto capire...non vorrei che questo venisse confuso perché è stato detto che sui migranti qualcuno ha fatto campagna elettorale e qualcun altro oggi si offende. No, però sono temi sui quali bisogna essere seri. Ci sono stati addirittura scontri istituzionali, il giorno della visita del Presidente del Consiglio c'era molto timore su quest'argomento.

Cancelliamo quindi la parte politica e veniamo invece alla parte di gestione e condivido assolutamente l'intervento del collega Guichardaz, nel senso che vanno preparate le comunità, vanno preparate le persone, bisogna fare un lavoro, ma proprio per questo ha senso questa risoluzione: perché ci troviamo in emergenza dopo che da anni e negli ultimi mesi...da mesi si sa che questi problemi si possono verificare. Le due cose quindi non sono in contraddizione, ma vanno insieme. Oggi si vuole segnalare le preoccupazioni che ogni Consigliere aveva e chi abita magari più vicino più a questi luoghi li sente in maniera maggiore...sono le preoccupazioni di quei Consiglieri, di quei cittadini che oggi sono anche diventati amministratori, che nella fase di predisposizione del loro programma hanno fatto dei ragionamenti che ha fatto prima il Consigliere Guichardaz. Non facciamo crescere delle comunità nelle comunità, gestiamo i problemi! Non andiamo dietro alle infrastrutture: più sono grandi più possono essere sistemati o a chi deve gestirle...il problema è ben più profondo e va alla radice proprio perché non sarà un fenomeno che si arresta semplicemente facendo qualche intervista al momento giusto e al posto giusto. Noi quindi sosteniamo quest'interpellanza non tanto nei suoi contenuti: due di qua, due di là, non tanto in questo, ma perché ci si prepari veramente a fare un lavoro, a pianificare un lavoro e a fare in modo che queste persone vengano in certi momenti non sopportate...qualcuno dice: "e senza andare ad esasperare...", parole che è inutile...che rientrino...e che portiamo all'interno delle famiglie, delle nostre comunità, ma certo che gestito così diventa un problema e basta, diventa solo un problema e non se ne può venir fuori. Sono anche state nominate recentemente le nuove amministrazioni, i nuovi sindaci, facciamo sì che si lavori perché la Valle d'Aosta faccia la sua parte, ma soprattutto che si spieghi bene che questa parte non ha nessun'altra finalità che cercare di gestire un problema che non è un problema che possiamo gestire semplicemente, appunto, dicendo: "no" al momento giusto e dicendo: "sì" invece quando poi il problema ti si riversa addosso e non puoi più fare niente.

Allora, per quello che ci riguarda, rimane viva l'interpellanza, ci dispiace che, come al solito, certe informazioni arrivino anche un po' tardive durante i nostri lavori, il fatto che queste persone stiano trovando una nuova collocazione non vuol dire che queste persone siano in una fase di gestione come quella che abbiamo annunciato. In ogni caso i numeri sono lì ben presenti, gli annunci su quante persone sono ancora in queste condizioni li conosciamo tutti, se da questa risoluzione si lavorerà da domani mattina per far sì che fatti quelli che sono accaduti in questi due giorni non si ripetano, intanto, è servita per fare un po' di educazione anche in Consiglio regionale.

Presidente - Grazie collega. Non ci sono altre dichiarazioni? Chiudiamo...passiamo alla votazione? La parola al collega Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Mi complimento per questo colpo di reni di ragionevolezza da parte del collega Bertschy, quando sostanzialmente considera questa risoluzione non per i suoi contenuti, perché ovviamente è insostenibile, ma per la funzione che ha di sollecitare e di fare una formazione al Consiglio regionale.

(interruzione del Consigliere Bertschy, fuori microfono)

...è quello che hai detto tu. Allora, mi perdoni, lei ha detto: "noi sosteniamo non tanto per i suoi contenuti...", però abbia pazienza, non è che devo fare l'esegesi di quello che lei ha detto, da questo punto di vista, trovo ragionevole che si faccia una discussione di questa risoluzione, anche per fare chiarezza, così come il Presidente della Regione non ha mai detto che la Valle d'Aosta si rifiutava, lasci perdere i titoli dei giornali, perché va esattamente nella direzione che ha detto lei! Allora, il Presidente della Regione ha detto: "noi in questo momento non siamo preparati per accoglierli, ci stiamo attrezzando per..." e il fatto che un bando scada alla fine del mese vuol dire che c'è un percorso dove la Regione si sta attrezzando per dare una soluzione a dei problemi.

Seconda cosa: per quel che concerne Verrès, le comunicazioni sono state delle comunicazioni improvvise, il pullman doveva scaricare i profughi in un solo posto, dovevano essere visitati, dovevano essere gestiti. Quando quindi vi dico che in questo momento c'è un percorso, un'attività per decongestionare Verrès e per creare delle condizioni diverse rispetto a quelle che si sono create in emergenza, vi sto rappresentando gli sforzi che si stanno facendo: ecco perché dico a coloro che vivono a Verrès, ma anche a tutti i valdostani che l'Amministrazione regionale: a) si è sempre presa le sue responsabilità; b) sta cercando di risolvere ragionevolmente il problema, e non è necessario fare l'appello al Consigliere di Verrès, della Bassa Valle o dell'Alta Valle, a seconda di dove ci sono i profughi, perché è un'attività, che diventerebbe anche un po' antipatica, cioè se tu sei di Verrès, sei contro quelli che arrivano a Verrès, se sei di Aosta, sei contro quelli che arrivano ad Aosta, cioè istituiremmo un modo un po' strano di ragionare nel Consiglio regionale a seconda di dove sei residente. Collega Ferrero, non faccio torto alla sua intelligenza, però è ovvio che, da questo punto di vista, lei stesso facendo questi appelli, insomma, non credo faccia un discorso di sistema, ma faccia un ragionamento di speculazione...

(interruzione del Consigliere Ferrero, fuori microfono)

...no, ma io, guardi, così come la maggioranza, andiamo ovunque, anche perché c'è la consapevolezza di lavorare per risolvere dei problemi, non per lanciare degli slogan.

Presidente - La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Scusi Presidente per prima, ma francamente avevo frainteso che interveniva un collega del Cinque Stelle, ero convinto che il collega Ferrero avesse già aderito alla Lega Nord per alcuni suoi passaggi, in cui, con tutto l'impegno di raccontarci come lui non vuole assolutamente creare allarmismo, citava tutte quelle cose che possono creare il massimo di apprensione possibile nella popolazione.

Colgo invece l'occasione per ringraziare i medici dell'Igiene pubblica dell'USL, la Croce Rossa che ieri sera hanno tempestivamente portato i primi soccorsi, controlli e visite, che sono obbligatorie. Come bene ha spiegato il collega Guichardaz, si tratta di una serie di protocolli molto rigidi che vanno espletati e in particolare di questo se ne occupano i funzionari che sono addetti appunto alla Prefettura in Valle d'Aosta e non sono delle procedure così semplici. Adesso che qualcuno sappia che i migranti devono essere gestiti due a due, tre a tre, quattro a quattro...l'altitudine, l'altezza, il clima, eccetera, qual è la collocazione migliore, io francamente non sono un esperto di questo e mi fido delle persone competenti: i medici, gli esperti, che devono gestire un'accoglienza di persone che alle volte non sono in grado di comunicare in nessuna lingua... Per fortuna che Ferrero ha trovato un migrante che...naturalmente molti hanno fatto degli studi e riescono a comunicare, altri fanno fatica a comunicare e hanno bisogno di psicologi, non è così semplice l'approccio, alcuni hanno dei familiari, bisogna individuare questi rapporti di parentela, questi rapporti di affettività, quindi non possono essere proprio smistati come degli oggetti, delle scatolette, per cui tre scatolette di tonno vanno a Cervinia, due le mandiamo a Courmayeur, sono esseri umani, bisogna capire anche le relazioni che si sono venute a creare anche solo durante un viaggio, un viaggio terrificante, terribile. Siamo di fronte ad avvenimenti che personalmente io che avevo insegnato storia nei licei...la tratta degli schiavi...non avrei mai immaginato di assistere ad una forma moderna di tratta degli schiavi, dove probabilmente tantissimi lucrano sulla disperazione, questa volta, invece di strapparli a forza, devono scappare e si lucra, si specula, si compiono atti terribili contro queste persone, che hanno subito spesso drammatiche violenze sin dal luogo di partenza, poi altre violenze per attraversare il deserto, poi immaginatevi come sia possibile in un Paese dove c'è una guerra terribile, invece loro riescono a passare perché naturalmente ciò alimenta traffici, mafie, interessi terribili, vengono usati come un'arma demografica sparata contro l'Europa.

Ci sono quindi anche scenari politici molto più grandi di noi di cui io francamente non mi sento all'altezza, non ho la sicurezza di altri colleghi che qui ci hanno dato una lezione, hanno fatto formazione al Consiglio regionale cercando di raccattare quattro voti che hanno perso in queste elezioni qua e là alimentando un po' di paura e dicendo: "almeno ci pensiamo poi noi". Allora, io non voglio addentrarmi in questa cosa qui, perché è terribilmente delicata, però uno che ripete tre volte: "non alimentiamo il razzismo", mi sembra che quasi lo evochi come una possibilità per poi chissà quale altra tigre cavalcare e fare magari un'assemblea pubblica di gente arrabbiata e questa volta non più con la scuola, ma arrabbiata con gli immigrati e prendersi degli applausi a dire: "via tutti, perché il popolo ci chiama". Allora, invece di fare queste cose qui, bisognerebbe veramente avere il coraggio di incontrare i cittadini, come fa il politico, parlando uno per uno, cercando di spiegare che va fatto uno sforzo di accoglienza, che non c'è nessuna intenzione di gravare su una singola comunità, ma tutta la Valle d'Aosta, tutti insieme gli abitanti della Valle d'Aosta fanno uno sforzo unitario per accogliere questi profughi e tutti devono fare la loro parte ed è bene che lo faccia anche il Consiglio regionale, è bene che...

Il Consigliere Guichardaz, quando non c'era l'allarmismo, quando non c'erano da cavalcare delle pance, dei mal di pancia, aveva già posto per tempo il problema in maniera seria, in maniera corretta. Per quanto ci riguarda, quindi siamo assolutamente d'accordo con il fatto che in questo Consiglio regionale si possa parlare, si debba parlare di migranti, ma penso che non ci sia qui la competenza e l'autorevolezza in questo momento per dire che bisogna fare piccoli gruppi di questo e di quello, lo decideranno le persone competenti, faranno i riscontri necessari e capiranno se magari devono essere smistati a gruppi di cinque, o stare in gruppi di dieci, o di trenta e decideranno quali sono le comunità che sono in grado di accoglierli. Io penso che tutta la comunità valdostana accolga questi profughi e, tanto per citare la questione della situazione di Verrès, vorrei semplicemente ricordare che a Verrès nelle scuole elementari da anni si svolge una delle feste interculturali più importanti che siano state svolte in Valle d'Aosta. Io quindi non so perché sia stato scelto Verrès, però se c'è un luogo dove per caso si sta creando una cultura dell'integrazione che in altre comunità...in altri comuni non ho mai visto la Festa dei migranti, non siamo mai andati ad avere le opportunità che sono state date lì, io le ho proprio trovate in quel di Verrès. Da questo punto di vista, quindi, per quanto ci riguarda, noi non sosterremo quest'impegno, come diceva il collega Bertschy, quell'impegno non ci convince, il parlare dei migranti sì... Grazie.

Presidente - Grazie. La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Sì, grazie. Solo una mozione d'ordine. Io credo che ci voglia un maggiore rispetto dei tempi da parte di tutti, quindi, per cortesia, Signor Presidente, lei tenga in maggior conto i tempi che si danno in quest'aula. Grazie.

Presidente - Grazie collega Cognetta per averlo ricordato. Visto che questa mattina almeno cinque volte ho lasciato più di un minuto anche ai Consiglieri dell'opposizione...penso di aver fatto la stessa cosa. Grazie. La parola al collega La Torre.

La Torre (UV) - Grazie Presidente.

Io ho sentito la necessità di intervenire. Dichiaro subito che mi asterrò su questa risoluzione, ma che non condivido molte delle cose che ho sentito anche da parte del Consigliere Donzel, quindi, siccome penso che si asterrà anche lui, io non vorrei che la mia astensione fosse confusa con la sua posizione. La mia è una posizione completamente diversa, che tiene assolutamente conto della dignità delle persone, dei profughi, dei migranti, che sono uomini e devono essere trattati con dignità, ma non accetto e non penso che chi si prende a cura le difese dei cittadini italiani e dei loro diritti debba essere accusato di razzismo, perché gli italiani hanno diritto di rappresentare e di veder rappresentati i loro diritti e chi si fa cura di difenderli sul territorio, nei comuni, nel rispetto della legalità, nel rispetto della sanità, nel rispetto di quelle che sono le norme non è un razzista: è semplicemente un italiano che ha a cura il proprio Paese e non per questo chi ha a cura il proprio Paese e difende gli italiani è una persona che ha meno attenzione al rispetto dei profughi e della loro dignità.

Il suo discorso quindi io non lo condivido, probabilmente ci troveremo nella stessa posizione di astensione, ma la sua astensione è un'astensione diversa dalla mia. Io sono contro l'accoglienza diffusa: sono contro l'accoglienza diffusa perché questo Paese non è pronto ad un'accoglienza così onerosa, così imponente come sta avvenendo; questo Paese non ha ancora una radice culturale che è in grado di interagire, ma nemmeno chi viene qui è in grado di interagire, perché non parla neanche la lingua e quindi siamo su posizioni completamente diverse e ritengo che i cittadini di Verrès abbiano anche ragione di lamentarsi e vanno anche difesi perché è un loro diritto lamentarsi. La libertà di esprimere il proprio pensiero è una libertà che in questo Paese finora c'è ancora. I cittadini di Verrès quindi hanno il diritto di lamentarsi e io personalmente sono con i cittadini di Verrès.

Presidente- Altri? Non ci sono altri interventi, mettiamo in votazione... La parola alla collega Péaquin.

Péaquin (UV) - Siccome io ho una mia opinione su quest'argomento, non parteciperò alla votazione. Grazie.

Presidente - Altri? Non ci sono altre richieste, apriamo la votazione sul punto 45.01, il Consiglio è pregato di votare. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 19 (Baccega, Bianchi, Borrello, Donzel, Farcoz, Follien, Fontana, Fosson, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, La Torre, Marguerettaz, Marquis, Perron, Restano, Rini, Testolin, Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Punto 45.02 all'ordine del giorno.