Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1281 del 10 giugno 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1281/XIV - Interpellanza: "Mancata erogazione del contributo una-tantum agli enti gestori dei servizi per anziani per l'anno 2013".

Presidente - Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, ne ha facoltà.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Nel Consiglio del 27 gennaio 2015 avevo presentato un'interpellanza in cui citavo la preoccupazione che c'era in merito all'individuazione di soluzioni per garantire in futuro il finanziamento delle strutture socio-assistenziali. Questo avveniva, dicevo, il 27 gennaio, appena dopo la data del 16 maggio 2014, in cui si concordò, si decise e si deliberò quella che era l'approvazione del costo unitario ottimale per gli utenti e gestori dei servizi socio-assistenziali. In quell'occasione lei, Assessore, mi rispose che le sue modalità di erogazione di questi contributi non le abbiamo ancora definite, perché non le possiamo definire noi da soli. Le dissi che c'erano già delle tabelle che giravano e che manifestavano una serie di preoccupazioni riferite al numero e alle risorse effettivamente disponibili per finanziare questo servizio socio-assistenziale. Ora siamo arrivati al dunque, Assessore, nel senso che c'è una proposta di delibera di Giunta regionale, che, nostro malgrado e malgrado le preoccupazioni che avevamo evidenziato a suo tempo, non fa che confermare queste preoccupazioni. Noi pertanto vorremmo capire una serie di dati, di indicazioni: la prima - e vado in ordine di quanto abbiamo chiesto nell'interpellanza - è come mai quel famoso contributo una tantum, che era riferito ancora all'annualità del 2013, di 597 mila euro, ripartiti tra i vari enti gestori non sia stato ancora erogato e soprattutto se lei, Assessore, ritiene che l'assistenza agli anziani...i servizi domiciliari siano tra i servizi essenziali alla persona, perché è indubbio, non lo si può negare, che lei presta molta attenzione a quello che è il servizio sanitario, noi gradiremmo avere la stessa attenzione, la stessa preoccupazione anche per quello che è il servizio legato agli anziani e ai servizi alla persona per quello che riguarda il territorio. Il sociale è importante quanto il sanitario, anche perché - e questo è un dato che avevamo condiviso anche in passato - ormai il divario o comunque la differenza tra sanitario e sociale sul territorio è veramente minimo. Dico questo perché, analizzando poi quelli che sono i contenuti della delibera che lei propone al Consiglio permanente, che sarà oggetto del parere del Consiglio permanente alla prima assemblea utile, purtroppo dice esattamente quanto c'era in quei prospetti che stavano girando a suo tempo, cioè che, a fronte dei 551 posti oggi disponibili, le risorse per il trasferimento della quota capitaria saranno riferite esclusivamente a 491 posti.

Lei nella delibera cita due comunicazioni da parte del Consiglio permanente: una nella quale si dice che i Presidenti di Comunità montana a suo tempo avevano condiviso una proposta di riorganizzazione, ma era comunque un parere che diceva e citava espressamente il fatto che...era del 19 di marzo...diceva che i Presidenti: "preso atto dello sforzo dell'Amministrazione regionale per reperire ulteriori risorse finanziarie, abbiamo dunque deciso di finanziare i rimanenti 60 posti", ma era legato al fatto che c'era un impegno per reperire ulteriori risorse finanziarie, e questo lei lo cita. Nella delibera poi cita in maniera molto più informale una seconda lettera che è stata mandata direttamente dal Consiglio permanente in data 21 aprile e che dice che i Comuni non sono in grado di farsi carico di quest'ulteriore spesa. Appare pertanto evidente che la Regione e gli Enti locali non sono più in grado oggi di assicurare la sostenibilità del sistema dei servizi rivolti agli anziani e che lo stesso dovrà essere radicalmente ripensato. Gli Enti locali chiedono però all'Amministrazione regionale l'impegno a reperire, in fase di destinazione dell'avanzo di amministrazione per l'anno 2014, le risorse necessarie a finanziare la quota capitaria per i centri diurni, le quote forfettarie, i centri di incontro e comunità di tipo familiare per l'anno 2015. Dicono anche che i servizi per gli anziani debbono rappresentare nel bilancio della nostra Regione una priorità di investimento, quale importante strumento per assicurare l'assistenza necessaria ai cittadini non autosufficienti, per contenere i costi delle degenze ospedaliere e per assicurare l'occupazione femminile.

Ora, detto questo, rimane un problema fondamentale, perché significa che...nei prospetti che giravano erano stati stimati in circa 25.550 a posto letto, se moltiplichiamo per 60, sono un milione 533 mila, queste sono le risorse che vengono a mancare in questo momento agli enti gestori. Le ricordo ancora, Assessore - peraltro se lo ricorderà senza dubbio -, che nella legge finanziaria approvata per il 2015 sono stati tagliati 3 milioni di risorse, di trasferimenti a quelle che erano le vecchie Comunità montane, adesso les Unités des Communes, quelle che devono gestire questo tipo di strutture. Ora, a fronte di questo, a mio parere, a nostro parere, si evidenziano una serie di problematiche: la prima è come si pensa - ormai siamo a giugno e probabilmente questa delibera tra il parere e tutto andrà avanti e l'avremo ad estate inoltrata - di garantire il servizio per l'anno 2015. Tra l'altro, sappiamo benissimo che in questo momento la proposta che avete fatto voi è quella di dire: o gli enti gestori finanziano con risorse proprie - e noi sappiamo che gli enti gestori dovranno chiedere ai Comuni, perché non hanno risorse proprie in più da destinare dopo i tagli che sono stati fatti - oppure eventualmente vi prendete la responsabilità di diminuire una serie di posti già ripartiti che voi avete elencato molto bene: 7 Comune di Aosta; 3 Mont Blanc; 10 Grand Paradis; 8 Mont Émilius; 8 Grand Combin; 7 Monte Cervino; 7 Evançon; 7 Mont Rose e 3 Walser.

Ora, voi sapete benissimo e lei lo sa meglio di me, Assessore, che non si può pensare a metà dell'anno di andare verso una riorganizzazione del genere, soprattutto perché? Perché il costo effettivo del servizio è legato al personale. Ora, se noi teniamo conto che il personale ha un costo medio...un B2 ha un costo medio di 32 mila euro, significa che 49 OSS di cui noi ci siamo riempiti la bocca sui corsi di riqualificazione e quant'altro...beh, dovranno loro malgrado rendersi conto che non hanno più la possibilità di avere un'occupazione, e lei pretende che questo siano gli enti gestori a farlo? Dopo che si è sottoscritto un accordo non più tardi del maggio 2014 che garantiva una quota capitaria per i posti disponibili. Allora, per noi penso che sia inaccettabile, anche perché non possiamo andare avanti così dove una parte del bilancio regionale è intoccabile, un bilancio che non si può...e su altre parti continuiamo a tagliare. Il percorso della quota capitaria era un percorso che noi abbiamo condiviso e condividiamo ancora, però bisogna essere coerenti fino in fondo, non si può adesso ad estate inoltrata venire a dire: "scusate, ma noi non abbiamo un milione e mezzo per finanziare neanche in avanzo di amministrazione questi tipi di intervento". Le dico questo perché in sede di assestamento di bilancio poi sarà oggetto...chiaramente non è stato ancora approvato, noi di questo non abbiamo visto traccia: non c'è traccia di un euro per finanziare questo malgrado i Comuni ve l'abbiano chiesto, malgrado ci sia una comunicazione ufficiale...

(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...se vuole, gliela consegno, penso di averla ancora...in data 21 aprile, in cui vi si chiede di finanziare con avanzo di amministrazione questi posti che per noi sono posti fondamentali. Grazie.

Presidente - Grazie. Per la risposta, ha chiesto la parola l'Assessore Fosson, ne ha facoltà.

Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente.

Intanto, se si vuole essere obiettivi, non si può negare certo che la situazione economica sia completamente mutata rispetto agli anni passati e le preoccupazioni ci sono e sono di tutti. Siamo nel 2015, anno di grandi riforme per la sostenibilità del sistema degli anziani e il costo ottimale è finalmente entrato in funzione dal 1° gennaio insieme anche ai requisiti standard delle strutture che abbiamo modificato insieme, con dei passaggi in commissione, esaminando anche i livelli delle prestazioni. A questo non si può non aggiungere che ci sono stati dei disguidi dovuti al momento elettorale, del CPEL, che non è riuscito in plenaria ad approvare la delibera di fine aprile, che noi però abbiamo portato prima delle elezioni perché il Consorzio l'approvasse in plenaria e quindi abbiamo dovuto aspettare i 30 giorni. Direi che non si può negare che c'è stato un confronto molto assiduo e preciso con gli Enti locali sull'argomento. Io vorrei solo citare bene, perché quella del 22 è stata citata bene, anche quella del 19 marzo...in cui c'è scritto: "Signori Assessori, i Presidenti delle Comunità montane ed io abbiamo esaminato con attenzione la proposta di riorganizzazione dei servizi degli anziani presentata in occasione del nostro incontro del 16 febbraio 2015. I Presidenti ed io, preso atto dello sforzo fatto dall'Amministrazione regionale per reperire ulteriori risorse finanziarie, abbiamo dunque deciso all'unanimità di finanziare i rimanenti 60 posti letto, ripartendo i relativi costi in maniera proporzionale tra i nostri enti in base al numero dei posti letto disponibili, la ripartizione, al netto delle risorse finanziarie ripartite con la proposta di deliberazione della Giunta regionale, risulta la seguente...". Una comunicazione quindi molto importante, che si riferiva al 2015, in virtù proprio dell'attenzione degli Enti locali ai problemi sociali, anche se lei mi dice che io non ho abbastanza attenzione per le politiche sociali, mentre altri mi accusano di non averne abbastanza per la sanità e io invece penso che tutte queste riforme che abbiamo apportato, insieme chiaramente, siano proprio a testimoniare una sensibilità. Quella del 22 di aprile è avvenuta dopo questa comunicazione come mi faceva notare e non è stata letta completamente. La preoccupazione per la solvibilità da parte dei Comuni dei centri diurni, dei centri di incontro delle comunità familiari ha portato a chiedere all'Amministrazione regionale un impegno a reperire, in fase di destinazione dell'avanzo di amministrazione e in fase di espletamento, le risorse, precisato che "pur non potendo garantire un ulteriore finanziamento, l'Assessorato competente si impegna a porre sotto costante monitoraggio, insieme al CPEL, le modalità di finanziamento stabilite con la presente deliberazione". Ecco, di questo bisogna tenerne conto, quindi per quest'anno, mi permetta, non si può parlare di riduzione nei posti letto, perché questa è una presa di responsabilità ancora attuale del CPEL, che sta a dire che quest'anno, 2015, anno sperimentale di passaggio, non si chiuderà neanche un posto letto, perché i 60 che mancavano al nostro finanziamento saranno finanziati, come ho detto qui, proprio dagli Enti locali.

Passando ai quesiti: "quali siano i motivi per cui ancora non si è provveduto ad erogare il contributo una tantum...", si precisa che il contributo una tantum previsto per gli enti gestori dei servizi per anziani, annualità 2013, è stato liquidato in data 21 aprile e i rispettivi mandati di pagamento alle Comunità montane e al Comune di Aosta riportano la data del 15 maggio 2015.

Secondo quesito: "se si ritiene l'assistenza anziani...", eccetera, certamente i servizi di assistenza a favore di persone anziane non autosufficienti sia di tipo domiciliare, sia di tipo residenziale sono considerati da quest'Amministrazione di importanza primaria non solo per il mantenimento dei livelli di occupazione femminile e per l'erogazione preventiva rispetto alle patologie invalidanti, ma anche per assicurare la miglior assistenza possibile a persone non autosufficienti. Quindi, la delibera che è stata approvata in modo definitivo il 29 maggio di quest'anno e l'importo è quello di 18 milioni e 125 mila euro. L'importo che avevamo previsto e discusso insieme, di cui 600 mila euro sono stati dati dai fondi nazionali e che sarà erogato a tranche, attraverso acconti, ci impegniamo a erogarlo nel più breve tempo possibile proprio per sostenere questo sistema. Rispetto all'assistenza domiciliare è in corso un grande ripensamento e nell'ultima sua interpellanza glielo avevo già anticipato: abbiamo proposto al CPEL di rivedere i criteri e la nostra possibilità di finanziamento è data dal risparmio che pensiamo di ottenere sui costi di finanziamento delle microcomunità. Su questo all'ultimo punto il CELVA ci ha fatto pervenire questa nota perché avevano la preoccupazione di sostenere quello che ho detto sui centri diurni e noi abbiamo risposto con un impegno a monitorare e a seguire comunque tutto.

Terzo quesito: "se si ritiene congruo assegnare...", le risorse disponibili in cassa hanno permesso al momento la liquidazione del saldo 2014 e l'acconto proposto nella deliberazione recante finanziamenti per l'anno 2015, in modo differente dall'anno precedente. Tuttavia, precisiamo che l'acconto di 2 milioni 795 euro stabilito dalla suddetta deliberazione è già stato liquidato e, proprio per le difficoltà manifestate dagli enti gestori, è stata richiesta l'urgenza all'ufficio competente per l'emissione dei relativi mandati. Si aggiunge inoltre che sono state da tempo inoltrate alle opportune sedi competenti richieste di ulteriori disponibilità di cassa per riconoscere agli enti le somme residue dovute in brevi tempi e comunque entro la fine del periodo estivo.

"Quali azioni intenda mettere in campo il Governo...": in primo luogo non si tratta di mettere in campo azioni straordinarie per colmare un presunto baratro finanziario, ma piuttosto si deve accompagnare un processo di cambiamento. Tra l'altro, noi pensiamo che la riorganizzazione, adesso l'ottimizzazione delle microcomunità sarà più facile perché ci sono state le elezioni, debba proseguire, in altri posti sono già state chiuse delle microcomunità e noi pensiamo di ottimizzare il sistema spostando gli utenti da una comunità più piccola ad una più grande, che ha dei posti vuoti, proprio per ridurre ancora i costi e per permettere poi un contenimento delle spese per i servizi domiciliari. Attualmente è in corso un modello di valutazione dell'appropriatezza e delle priorità di intervento concordato proprio con i servizi sociali del territorio attraverso un monitoraggio sulle ricadute dell'applicazione del nuovo ISEE, che non sono univoche nei loro effetti: c'è chi pagherà di più, c'è chi pagherà di meno. Bisogna dunque analizzare questi effetti rispetto a tutte le azioni utili a garantire il controllo di una situazione difficile, che ci preoccupa. Teniamo a sottolineare come questo avvenga in un sistematico confronto con il CPEL su tavoli congiunti, che non vedono negoziati tra antagonisti, come ho detto in questa lettera del 19 di aprile, in cui si riconosce lo sforzo dell'Amministrazione, da parte di tutti i Presidenti delle Comunità montane. Non ci nascondiamo dietro le difficoltà. Io ho già avvisato alcuni Sindaci, noi non abbiamo ricevuto lettere con scenari apocalittici, ma ho già chiesto ad alcuni di loro, quando il nuovo CELVA si insedierà, che ci riservino proprio un pomeriggio, una giornata per un confronto, per analizzare questa situazione, che è cambiata molto, ma che vede comunque un finanziamento di 18 milioni e 125 mila euro per gli anziani della Valle d'Aosta.

Presidente - Per la replica, chiede la parola il Consigliere Gerandin, ne ha la facoltà.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Solo per ricostruire esattamente la storia, così almeno non ci sono malintesi. La nota che lei citava del 19 marzo non è il parere del Consiglio permanente...del CELVA: è una nota dei Presidenti. Non c'è mai stato un parere del CELVA sulla vostra proposta! È una nota dei Presidenti, i quali, a mio parere, poi non lo so, per la carità...penso che si siano confrontati con i loro uffici contabili e con i loro Sindaci e le hanno fatto pervenire in data 21 aprile una lettera in cui si dice: "scusa, ma ci siamo sbagliati. I Comuni non sono in grado di farsi carico di quest'ulteriore spesa". Sempre la nota, non è un parere, sempre...

(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...ho capito, ma se noi togliamo via i centri diurni, le quote forfettarie, le comunità di tipo familiare, è chiaro che poi ho le risorse per pagare le micro, per forza, è ovvia la cosa! È che non ci sono le risorse per pagare il tutto, che è diverso. Poi vengo a quanto ha dichiarato. Io apprendo adesso che...lei mi dice che il 28 maggio la delibera di Giunta regionale è stata approvata definitivamente...

(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...ah, ecco, per cui posso dare ufficialmente notizia che tenuto conto che il CELVA non poteva chiaramente essendo in un periodo di...non aspetterete neanche il parere del CELVA e date definitivamente approvata questa delibera?

(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...no, ma l'ha detto lei, mi ha detto...

Presidente - Assessore, chiedo per gentilezza...

Gerandin (UVP) - ...allora, io prendo atto che avete definitivamente approvato, per cui, trascorsi 30 giorni, pur essendo il CELVA non in grado di esprimersi, voi la ritenete definitivamente approvata...io penso...

(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...ma come poteva esprimersi se l'Assemblea non era convocata?

Presidente - Scusi, Assessore, ma se vi parlate addosso, non si capisce. Grazie.

Gerandin (UVP) - ...non era convocabile, non c'erano i Sindaci. Io penso che almeno per decenza...ma veramente io le dico: almeno per decenza aspetti il parere del CELVA, perché potrebbe essere anche un parere negativo, perché non hanno le risorse per pagare, perché qua in tutto questo ragionamento, il suo bel ragionamento, quello che manca è un milione e mezzo.

Vengo a dire qualcosa di più, tenuto conto che siamo in sede di assestamento. Assessore, io voglio capire, voglio veramente capire se lei in sede di assestamento è in grado...le leggo solo i settori che la riguardano e che hanno creato avanzo di amministrazione per quello che riguarda finanza locale, leggo: trasferimento alle famiglie per interventi a favore di minori: 244 mila euro; per il progetto Giovani: 27.500; materiale strutture convenzionate: 50 mila; persone con disabilità: 74 mila; convenzioni per servizi: 296 mila; nefropatici: 81.500; contributi a soggetti non autosufficienti: 800 mila; prevenzione violenza di genere: 11.660; anti-violenza: 14 mila; trasferimento per il centro extracomunitari: 130 mila; contributo famiglie in difficoltà socio-economica: 495 mila; post natale: 385 mila. Bene, queste sono risorse che lei, Assessore, di finanza locale non ha neanche impegnato e che vanno a fare avanzo di amministrazione, che andranno a finire nel calderone delle...

(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...sì, Signore, ma è così, perché lei o è in grado sull'assestamento di bilancio di dire che...e le dico il totale: 2 milioni 645. Ci sta tranquillamente il milione e mezzo per finanziare questo. Lei si imponga e chieda che queste risorse di finanza locale, una parte venga destinata per questo, perché è chiaro che in questo momento nessuno verrà licenziato probabilmente, ma chi li paga questi? Se le venissero a dire, Assessore, che nel suo bilancio una fetta congrua, il 10 percento della spesa sanitaria non ce l'ha disponibile, che farebbe? Mi dice, Assessore, che farebbe? È questo il punto nodale della questione. Allora, siamo ancora in sede di assestamento? Vediamo se lei è in grado di mettere un milione e mezzo di questi che io ho citati, che erano a sua disposizione e che non ha neanche impegnato nel bilancio 2014, e non sono risorse aggiuntive, sono risorse di finanza locale. Questo è quanto le chiedo. Grazie.

Presidente - Grazie. Punto 31 all'ordine del giorno.