Oggetto del Consiglio n. 1280 del 10 giugno 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1280/XIV - Interpellanza: "Intervento per un'eventuale riduzione dell'indennità annuale attribuita al Rettore dell'Università della Valle d'Aosta".
Presidente - Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Cognetta, ne ha la facoltà.
Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.
Mi rivolgo al Presidente dell'UniVdA perché, nell'ambito della nostra attività che svolgiamo normalmente di controllo rispetto a ciò che viene fatto dall'Amministrazione, ci è balzata agli occhi una spesa piuttosto rilevante riferita al Rettore dell'UniVdA: la spesa è attualmente di 75.000 euro, oltre lo stipendio che ha come insegnante, come docente dell'Università, che supera abbondantemente i 100.000 euro, ma non è questo il punto, dicevo, una spesa di 75.000 euro divisa in 50.000 come remunerazione annua complessiva per il ruolo che svolge come Rettore e in 25.000 come rimborso spese a forfait per il fatto che è di Torino e quindi viene qui ad Aosta a fare il Rettore. Ora, la cifra a noi pare decisamente spropositata, perché? Perché abbiamo visto ciò che accade in altre università italiane, dobbiamo prendere a riferimento ciò che accade in altri posti: abbiamo, ad esempio, a Bologna il Rettore, che, oltre al suo stipendio, percepisce un'indennità di carica di 18.000 euro, teniamo presente che l'Università di Bologna nell'anno accademico in corso appena finito ha 77.212 iscritti e - ripeto - prende 18.000 euro; il nostro, che ne prende 75.000, li prende per 1.141 iscritti; il discorso è simile a Ferrara, dove però l'indennità è un po' più alta: 29.000 euro, ma è per 15.382 iscritti; possiamo poi parlare di Firenze, anch'essa a 18.000 euro, ma con 50.030 iscritti. Volendo potremmo fare un elenco molto più lungo, dove il rapporto dell'indennità di carica del Rettore tra ciò che prende e il numero di iscritti...il numero di iscritti è un valore perché? Perché vuol dire la grandezza dell'università che si gestisce. Un'università con 50.000 iscritti chiaramente ha una serie di dipartimenti, ha una serie di uffici, ha un budget di un certo tipo e quindi giustifica una certa indennità di carica, perché c'è un bilancio da gestire di un certo tipo. La nostra è un'università piuttosto piccolina, ahimè, è un'università di primo livello. Ha solo dei dipartimenti, che non sono dipartimenti tecnici, quindi non ha laboratori, non ha quello che c'è normalmente nei politecnici. Vi è però una sproporzione evidente tra ciò che il Rettore prende come indennità di carica e ciò che deve gestire.
Potremmo poi parlare a lungo di qual è l'operato tecnico-specifico del Rettore e cioè quanto effettivamente svolge del suo ruolo qui in Valle d'Aosta, però penso che sia oggetto di una discussione diversa da quella che stiamo facendo in questo momento, non vorremmo sviare...perché poi ci accusate sempre del fatto che domandiamo una cosa e ne diciamo un'altra e poi vi trovate in difficoltà e questo...diciamo così: per questa volta non vorrei farle questo sgarbo...sono gentile come vede. Penso però che la discussione che dovremmo fare in questo momento dovrebbe essere di merito. Nell'interpellanza che proponiamo vorremmo riportare le cose ad un valore un po' più "tranquillo", cioè vorremmo che quest'indennità passasse dai 75.000 euro attuali ai 15.000, cioè 10.000 riferiti all'indennità annuale e 5.000 di rimborso spese, che ci sembra comunque alta, ma più in linea rispetto a ciò che accade nel resto d'Italia. Attendo quindi lumi e spiegazioni dal Presidente dell'UniVdA.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola il Presidente della Regione Rollandin, ne ha la facoltà.
Rollandin (UV) - Grazie collega.
Allora, molto brevemente. Rispetto alla domanda sulle intenzioni sull'indennità, bisogna evidenziare che rapportare l'indennità di funzione del Rettore dell'Università al numero degli studenti credo, come lei ha intuito dicendolo, che sia perlomeno fuorviante. L'utilizzo di questo criterio non tiene conto della responsabilità e delle funzioni esercitate, che a livello sostanziale sono identiche per qualsiasi università, indipendentemente dal numero di studenti, che non hanno nessun peso rispetto a questo...
Ciò premesso, la risposta alla domanda è negativa. In primo luogo non è il Governo regionale a determinare l'indennità del Rettore dell'Università, in quanto l'Università, ai sensi della vigente normativa in materia, opera in autonomia attraverso un proprio organo di gestione, ovvero il Consiglio dell'Università. Tale organo, oltre che dalla componente istituzionale, è composto, tra gli altri, dal Rappresentante del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dal Rappresentante degli studenti, dai Rappresentanti dei professori e dei ricercatori, dal Rappresentante del personale tecnico-amministrativo e dal Direttore generale. Ogni valutazione in merito a quanto richiesto dall'interpellanza è pertanto di competenza del predetto organo e non del Governo regionale.
In secondo luogo i criteri e le modalità di nomina dei rettori delle università non statali sono differenti rispetto a quelli delle università statali. Infatti, alla base di quanto disposto in materia di Regio decreto 1592, lo Statuto dell'Ateneo valdostano dispone che il Consiglio dell'Università nomini il Rettore nell'ambito di una rosa di tre nominativi proposta dal Senato accademico e composta da professori universitari ordinari, tra i quali almeno uno scelto al di fuori dell'Università della Valle d'Aosta. Il Rettore dell'Università non statale della Valle d'Aosta pertanto può essere anche un professore ordinario dipendente a tempo indeterminato presso un'altra sede universitaria, com'è il caso dell'attuale Rettore, il Professor Fabrizio Cassella, che è professore ordinario di Diritto pubblico dell'economia e Diritto costituzionale comparato in ruolo presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Torino. Tale possibilità è stata recentemente estesa anche alle università statali con la legge n. 240 del 2010, ma questa legge dispone che per le università statali, qualora risulti eletto come rettore un professore appartenente ad altro ateneo, l'elezione si configura anche come "chiamata e concomitante trasferimento nell'organico dei professori della nuova sede, che, oltre all'indennità, deve sopportare anche gli oneri stipendiali. Nelle università statali, pertanto, il rettore percepisce un'indennità di funzione che è commisurata allo stato giuridico di un dipendente di ruolo di quella sede che percepisce già apposita retribuzione alla quale l'indennità si aggiunge. Ciò non avviene nelle università non statali. La determinazione delle indennità rettorali dell'Università della Valle d'Aosta tiene pertanto conto di questa significativa differenza.
Ho letto queste parti, come lei può capire, giusto per specificare perché ci sono queste differenze e come si possono logicamente tenere nella dovuta considerazione, senza contare... Credo che lei avrà colto subito che la parte essenziale è che non dipende dalla nostra decisione, anche se siamo membri del Consiglio di amministrazione, ma chiaramente da tutti gli altri... Grazie.
Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Cognetta, ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - Allora, da quanto ho capito dalla risposta, non dovevo interpellare il Consiglio regionale, dovevo interpellare il Presidente, in quanto Presidente dell'UniVdA, che si facesse portavoce all'interno del Consiglio direttivo dell'Università di questa mia richiesta. La prossima che faccio, se vuole, gliela faccio così, così magari mi risponde di sì, cioè nel senso che lei diventa portavoce di questa mia richiesta, perché le spiego...nel senso che farà il portavoce, perché penso che sia d'accordo con me che, anche se la nostra Università è privata - e questo è vero -, quindi non persegue i canoni di un'università pubblica, c'è comunque una sproporzione enorme, perché chi si iscrive alla nostra Università sa che i 65,71 euro della sua iscrizione vanno a pagare l'indennità del Rettore, che è una cifra assolutamente sproporzionata, perché nelle università statali, come dice lei, non è che hanno meno obblighi e hanno meno problemi del nostro Rettore, ma prendono un'indennità molto più bassa. Allora lei capisce che chi si iscrive qui alla fine paga un dazio superiore senza avere nulla di più in cambio se non il fatto che l'Università è privata. Va beh, quindi, io credo che a questo punto le farò un invito, una lettera pubblica, in cui le chiederò, per cortesia, anche a nome magari di chi ci ascolta, di abbassare questo tipo di indennità, perché se magari togliamo 50 o 60 euro dalla retta, probabilmente ne avranno anche un vantaggio i nostri studenti...lei si potrà rendere conto che questo potrebbe essere un vantaggio.
Presidente - Punto 30 all'ordine del giorno.