Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1270 del 10 giugno 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1270/XIV - Interpellanza: "Azioni poste in essere per la riqualificazione della viabilità della zona est della città di Aosta a seguito della sentenza del TAR".

Presidente - La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.

Con quest'interpellanza intendiamo ritornare su una questione che era già stata discussa allora in termini diversi: si trattava praticamente di capire cosa sarebbe avvenuto del tratto di strada che è compreso tra l'uscita dell'autostrada e l'ingresso di Aosta. La mia collega Certan aveva già fatto anche un'iniziativa dove si parlava di questa questione, dove erano interessati sostanzialmente i due comuni di Quart e di Saint-Christophe e la zona, evidentemente sotto gli occhi di tutti, che ha negli anni avuto uno sviluppo piuttosto disordinato e ancora oggi ci sono problemi legati alla sicurezza che bisogna mettere a posto. Il progetto dell'ANAS per la riqualificazione di quel tratto di strada quindi era stato ipotizzato, anzi visto di buon occhio come un intervento che bisognava realizzare, ovviamente realizzandolo con certi criteri e coinvolgendo comunque le comunità dei Comuni interessati. Siamo venuti a sapere per mezzo della stampa di vicende giudiziarie, in particolar modo c'è una sentenza del TAR che pone delle domande sulla prosecuzione di questo piano e quindi una cosa che siamo qui a chiedere è cosa avverrà in futuro, quali sono le intenzioni, se questo progetto di cui è stata dichiarata la valenza, l'importanza di pubblica utilità continua ad avere ancora per il Governo regionale questa pubblica utilità con quel progetto che era stato presentato, oppure se ci sono stati dei cambiamenti. Se a seguito della sentenza ci saranno delle varianti, se i costi subiranno delle variazioni o sono previste...perché alcuni costi sono già stati previsti, sono già stati pagati perché la Regione è stata condannata alle spese. Su questo, visto che siamo nella discussione, sarebbe anche interessante capire perché la Regione non si è costituita, così come leggendo la sentenza del TAR risulta, per difendere le proprie posizioni nelle sedi opportune. Questo non era minimamente chiaro, anche perché poi la sentenza del TAR andava...come dire? a coinvolgere non tanto una parte relativa ad aspetti più ampi come leggi nazionali, ma riguardava proprio delle pecche che erano state fatte sulle leggi regionali, quindi il mancato ricorso alla valutazione ambientale, la valutazione sull'archeologia, eccetera. Ecco, su queste motivazioni noi vorremmo avere chiarezza e vorremmo anche capire se, mantenendo la validità del progetto, ci saranno dei ritardi, se i costi saranno aumentati oppure no, o se ci sono stati altri tipi di alternative, o se si intendono prendere iniziative con chi ha fatto il ricorso per vedere un po' di mantenere e di riqualificare una zona che francamente da decenni attende di essere risistemata in maniera più adatta sia dal punto di vista urbanistico, sia dal punto di vista della sicurezza. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore Baccega.

Baccega (SA) - Sì, grazie Presidente.

Ringrazio il Consigliere Roscio per quest'interpellanza che ci permette di dare informazioni chiare e precise rispetto a quanto si è verificato. L'intervento di riqualificazione è quello del tratto di strada tra l'ingresso di Aosta, Saint-Christophe e Quart verso l'autostrada, che è stato oggetto di una procedura di intesa ai sensi del DPR 182 del febbraio del 1982, promossa dal soggetto attuatore che è l'ANAS e conclusasi, per quanto compete alla Regione Valle d'Aosta, con l'espressione di un parere favorevole condizionato proprio dal progetto presentato dall'ANAS. L'ANAS ha successivamente emesso un provvedimento del Condirettore generale avente per oggetto l'approvazione del progetto esecutivo e la dichiarazione di pubblica utilità dei lavori, proprio nella logica della sicurezza da lei evidenziata. Questo provvedimento è stato successivamente impugnato dinnanzi al TAR della Valle d'Aosta dalla società Black Oils S.p.A. proprietaria di un complesso immobiliare nel comune di Saint-Christophe, che comprende un albergo e uno spazio verde adibito a campo pratica per il golf, con la richiesta di annullamento del sopracitato atto, per plurimi vizi, fatti valere con il ricorso e, successivamente, con motivi aggiuntivi. Il Tribunale amministrativo regionale della Valle d'Aosta si è limitato ad accogliere due censure dedotte, all'interno della richiesta di impugnazione, tra l'altro, con i motivi aggiuntivi di ricorso, assorbendo le ulteriori censure di legittimità. In particolare il TAR ha ritenuto illegittimo il provvedimento dell'ANAS, da un lato, con riferimento ad aspetti motivazionali di un atto presupposto, vale a dire il provvedimento regionale di VIA, verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale, dall'altro, il mancato richiamo del provvedimento ANAS alla valutazione di impatto archeologico. Il TAR nell'annullare il provvedimento dell'ANAS, non mette quindi in discussione la fondatezza della valutazione di pubblica utilità e neppure il procedimento seguito per la procedura espropriativa.

Rispondendo alle domande che lei ha posto nell'interpellanza: "se si ritiene che il progetto di riqualificazione rivesta ancora una valenza di pubblica utilità e se si è provveduto a regolare le procedure amministrative per consentire la successiva realizzazione dei lavori...", sulla base di quello che ho appena detto, ovviamente il valore di pubblica utilità dell'opera, peraltro non messo in discussione nella sentenza del TAR, rimane tutto. La procedura di valutazione del rischio archeologico di cui si contesta l'avvenuta esecuzione era già stata effettuata da ANAS preliminarmente all'emanazione del provvedimento del Condirettore generale, così come la verifica di assoggettività al VIA era stata regolarmente espletata, tutti e due i provvedimenti contestati erano stati realizzati. Le iniziative da adottarsi sotto il profilo amministrativo consistono essenzialmente nella valutazione delle motivazioni della sentenza per procedere ad una revisione degli atti contestati dal TAR, già intrapresa da parte di ANAS e dalle competenti strutture regionali che se ne occupano: la struttura dell'ambiente e la struttura dei lavori pubblici.

Secondo quesito: "quali azioni sono state fatte o si intendono fare per evitare che, a seguito della sentenza del TAR, la riqualificazione dell'area di cui sopra sia pregiudicata e vi siano ulteriori costi aggiuntivi a carico della Regione", premesso che si è in attesa di conoscere appunto le determinazioni di ANAS in ordine all'eventuale ricorso al Consiglio di Stato avverso la sentenza in questione, è in atto un'azione congiunta tra quest'ultima e le nostre strutture a diverso titolo coinvolte, al fine di non pregiudicare la riqualificazione dell'area. Dalle verifiche effettuate non si evidenziano possibili costi aggiuntivi a carico della Regione.

Terzo quesito: "se sono previsti ritardi nei tempi di realizzazione dei lavori o varianti nel progetto", beh, certo è prevedibile che a questo punto l'opera subirà certamente un ritardo nella sua realizzazione imputabile all'espletamento delle procedure amministrative e legali sopra descritte, allo stesso tempo però ad oggi non si rilevano necessità di apportare varianti al progetto. Nella logica della sicurezza ci siamo confrontati la settimana scorsa con l'ANAS e tutte le strutture. Noi intendiamo fermamente proseguire l'iter che porta alla realizzazione dell'opera così come era stata progettata e tenendo conto di tutte le osservazioni che erano pervenute nell'andare a modificare sensibilmente il progetto, dando delle risposte a quelle che erano le richieste dei centri commerciali, che a suo tempo erano stati contattati. Grazie.

Presidente - Grazie Assessore. La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Assessore.

Per la risposta che in parte soddisfa le richieste, nel senso che apprendiamo che le intenzioni che erano state espresse prima della sentenza vengono mantenute, a livello politico vi è l'intenzione di riqualificare la zona. C'è una parte che però nella sua risposta non è chiara: lei ha detto che la parte che il TAR ha contestato di fatto si era già provveduto a realizzarla, quindi la parte sul VIA e la parte sulla valutazione archeologica. Allora, la domanda viene spontanea: ma perché allora la Regione, visto che aveva già fatto tutte le procedure come bisognava farle, non è andata a difendersi nelle sedi opportune, praticamente obbligando adesso ad andare al Consiglio di Stato, che è una cosa che poteva essere decisa prima. Questo comporterà sicuramente dei ritardi e comporterà anche delle spese in più, perché comunque, per andare a ricorrere al Consiglio di Stato, ci sono delle spese aggiuntive. Ecco, questo forse...solo l'ANAS occuperà questo...comunque il ritardo ci sarà per forza e si sarebbe potuto evitare se si fosse provveduto per tempo ad andare...questa forse è una pecca che bisogna far osservare. Speriamo comunque che i ritardi non siano eccessivi e che l'area finalmente trovi una riqualificazione di cui si sente il bisogno, ascoltando non solo magari i centri commerciali, ma anche i Comuni sulla questione, che forse ha un senso forse ancora maggiore, perché alla fine chi vive sono sì i centri commerciali, ma anche la popolazione che si trova a vivere tutti i giorni e che quindi ha bisogno di avere più sicurezza e anche una maggiore fruibilità come livello di qualità di vita della zona. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Punto 19 all'ordine del giorno.