Oggetto del Consiglio n. 1251 del 20 maggio 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1251/XIV - Disegno di legge: "Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Autonoma Valle d'Aosta derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea. Attuazione della direttiva 2006/123/CE, relativa ai servizi nel mercato interno (direttiva servizi), della direttiva 2009/128/CE, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi, della direttiva 2010/31/UE, sulla prestazione energetica nell'edilizia e della direttiva 2011/92/UE, concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati (legge europea regionale 2015)". (Reiezione di un ordine del giorno).
Presidente - Prima di passare all'esame del punto 27 con la votazione, dobbiamo votare e analizzare l'ordine del giorno, quindi si apre la discussione sull'ordine del giorno. C'è qualcuno che vuole presentarlo? La parola al collega Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Sarò estremamente sintetico, l'argomento è già stato affrontato in diverse occasioni, sia quello delle centraline, della cosiddetta "moratoria", che è stato oggetto di molte discussioni anche nell'altro Consiglio regionale...e, fra l'altro, è stato affrontato anche nei lavori preparatori della commissione competente in queste settimane, pertanto sarò estremamente breve. L'ordine del giorno, se vogliamo, è composto da due parti: una che riguarda la questione relativa alla trasparenza e la pubblicità, che riguarda appunto questi processi riguardanti la costruzione di impianti idroelettrici. Questo primo aspetto ci impegna a rendere disponibile l'informazione al pubblico in una fase precoce e prima dell'assunzione di decisioni: questo per favorire la partecipazione e anche per rendere più trasparente l'attività della pubblica amministrazione. È un aspetto molto importante che può anche evitare poi dei conflitti, con un'informazione corretta e soprattutto nel momento opportuno essi possono essere evitati. Questo per quello che riguarda l'aspetto della trasparenza e dell'informazione. Tra l'altro, sono delle indicazioni generali che vengono anche da direttive europee e in generale da indicazioni di vario genere.
Il secondo aspetto riguarda strettamente la questione delle centraline. Nel 2012 con una delibera della Giunta era stata introdotta una sorta di moratoria per una durata di tre anni, introducendo delle limitazioni al rilascio di nuove concessioni di derivazione ad uso idroelettrico. Questa "moratoria" - tra virgolette perché non è una vera e propria moratoria - è del giugno del 2012, come dicevamo, ed è in scadenza in questi giorni. Apro una parentesi: il mio riferimento al fatto che la discussione è più o meno sempre la stessa è relativo alla relazione, non tanto al disegno di legge, che quest'anno è particolarmente corposo e riprende molti aspetti. Ritornando all'ordine del giorno, l'articolo 55 del disegno di legge, appunto, dà la facoltà alla Giunta regionale di identificare delle aree non idonee all'installazione di impianti idroelettrici. Tra l'altro, questo processo di individuare le aree non idonee è già stato fatto per altre tipologie di impianti come il fotovoltaico, eccetera, come sappiamo; resta fuori soltanto la produzione idroelettrica. Tenuto conto anche del piano regionale di tutela delle acque approvato nel 2006, che dovrà essere rivisto in tempi brevi, l'impegnativa prevista da quest'ordine del giorno riguarda appunto il fatto di prorogare le limitazioni previste dalla sopracitata delibera sino all'avvenuto aggiornamento del piano regionale di tutela delle acque, che coincide anche con l'individuazione delle aree non idonee alla realizzazione di impianti idroelettrici. Questo sulla base di indirizzi approvati dal Consiglio regionale, dando preventivamente, da parte del Consiglio regionale, un indirizzo generale su queste aree da individuare non idonee alla realizzazione di impianti idroelettrici. Sappiamo che la nostra Regione, dal punto di vista della produzione di energia idroelettrica, ha già dato a sufficienza e ora è il momento di salvaguardare quei piccoli territori e quelle zone che ancora non sono stati interessati da interventi, quelle poche aste torrentizie. È importante stoppare pertanto con la moratoria ulteriori concessioni nell'attesa, appunto, di definire queste aree e queste zone non idonee. Grazie.
Presidente - Grazie collega Bertin. La parola all'Assessore Baccega per la replica.
Baccega (SA) - Sì, grazie Presidente.
In realtà quest'argomento lo abbiamo affrontato più volte, come ha ben sottolineato lei, collega Bertin. Rispondendo nella scorsa seduta del Consiglio ad un'interrogazione proposta dal Consigliere Ferrero, avevo già annunciato che la moratoria avrebbe avuto una sua proroga, come avevamo concordato...e che ci sarà una delibera ovviamente prima del tempo di scadenza, che è il 30 giugno. In realtà avevo anche sottolineato in una riunione congiunta delle Commissioni II, III e IV che, rispetto al percorso del piano di tutela delle acque, c'è la disponibilità da parte dell'Assessorato a confrontarsi con la Commissione, in questo caso la III, e sono certo che il Presidente Borrello abbia comunicato alla Commissione questa nostra volontà.Credo che quella sarà l'occasione più importante per confrontarsi sulla questione, per valutare specifiche e idonee aree per tipologie di impianti particolari.
Un altro quesito riguarda le informazioni e le pubblicazioni che vengono effettuate come prevede la legge e, proprio rispetto a questi provvedimenti, se bisogna incrementare il livello di comunicazione lo valuteremo; mi sembra che la trasparenza sia già abbastanza rimarcata proprio perché questi percorsi sono sotto la lente di ingrandimento.
Questo detto, mi sembra che l'ordine del giorno voglia comunque sollecitare un dibattito, un dibattito al quale non ci vogliamo sottrarre, al quale vogliamo dire che siamo pronti a mettere tutte le carte sul tavolo della Commissione, come ho avuto modo di dire al Presidente della Commissione. Rispetto a quest'ordine del giorno, diciamo che possiamo proporre un voto di astensione del la maggioranza, a meno che non riteniate di ritirarlo, perché direi che tutti quegli impegni erano già stati adottati ed erano stati comunicati in diversi interventi effettuati nel mese scorso in Consiglio regionale. Grazie.
Presidente - C'è qualcuno dei proponenti che intende rispondere eventualmente al ritiro del documento? La parola al collega Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
L'intento di quest'ordine del giorno è piuttosto chiaro, conoscevamo la discussione in Commissione, ma è un impegno formale che viene preso in Consiglio e che ha un suo significato, tra l'altro, è una questione che abbiamo affrontato in tante occasioni. Ci sono due aspetti importanti: quello appunto di riattivare questa moratoria, ma, al di là di questo, c'è proprio anche l'aspetto che sottolineavamo in precedenza, che deve essere il Consiglio a dare gli indirizzi generali per quelli che dovranno poi essere i percorsi sia per il piano regionale di tutela delle acque che per quanto riguarda l'individuazione delle aree non idonee. Questo però è un discorso che va un po' al di là del confronto che può avvenire in Commissione, quello che si specificava era appunto quello che deve essere il Consiglio a dare gli indirizzi generali e non attraverso soltanto un semplice confronto in Commissione, ma attraverso un'elaborazione della Commissione e votata poi dal Consiglio di questi indirizzi generali per questa materia importante per una Regione come la nostra, che, come ho detto, ha già a sufficienza dato da questo punto di vista.
Per quanto riguarda invece l'aspetto dell'informazione, valuteremo in seguito se sarà necessario...noi crediamo che sia necessario non soltanto in termini generali di trasparenza, ma una corretta informazione, soprattutto fornita al momento giusto e a tutti, evita anche poi una serie di conflitti...potrebbe perlomeno evitare una serie di conflitti, che poi si trascinano alla fine in tribunale, eccetera, dal TAR ad altri tribunali. È importante pertanto fornire al momento giusto informazioni che possono evitare degli iter e perdite di tempo e denaro per tutti; tra l'altro, in termini generali di informazione più se ne dà meglio è. Anche se ritenete di non votare l'ordine del giorno, pertanto, non lo ritireremo. Grazie.
Presidente - Grazie collega Bertin. Mettiamo quindi in votazione l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri dei gruppi ALPE, Movimento Cinque Stelle e Union Valdôtaine Progressiste. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 25
Votanti: 17
Favorevoli: 17
Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Passiamo adesso all'esame dell'articolato del disegno di legge n. 56 nel nuovo testo delle Commissioni II, III e IV. Articolo 1. La votazione è aperta. Grazie colleghi. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Articolo 2. Stesso risultato. Articolo 3. Stesso risultato. Articolo 4. Stesso risultato. All'articolo 5 c'è il primo emendamento del Movimento Cinque Stelle. La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Sarò rapidissimo, intanto è andata bene com'è stata gestita la questione, perché noi abbiamo ritirato i 65 emendamenti, che non erano emendamenti ostruzionistici, ma era per consentire un esame che c'è stato in Commissione e quindi, da questo punto di vista, diamo atto che questo è il percorso giusto che è stato fatto. Rapidamente, ma mi rivolgo soprattutto all'Assessore Marguerettaz, perché mi sono occupato anch'io come dipendente regionale della questione, quindi volevo farlo ragionare un attimo, userò termini...diciamo molto spiccioli, in maniera tale da poter esaminare velocemente la questione. I corsi che vengono organizzati per abilitare i valdostani ad aprire un bar o un ristorante ultimamente hanno una cadenza che è un po' incerta per tutta una serie di situazioni. Nel momento in cui si va a definire con la legge dei punti, che devono essere dei punti fermi, noi avremmo gradito che fossero state messe due scadenze per organizzare almeno due corsi annualmente e avremmo dato come scadenza il 30 aprile e il 30 settembre, perché coincidono ai periodi in cui, se una persona vuole aprire un bar o un ristorante, riesce poi ad aprirlo per la stagione estiva o per la stagione invernale. Questo con un minimo di dieci iscritti per ogni sessione; perché un minimo di dieci iscritti? Un minimo perché sappiamo che c'è una quota di compartecipazione del candidato che fa il corso e che questa quota ovviamente più ci sono iscritti e più diminuisce, se ci sono pochi iscritti, il candidato dovrà pagare di più, però dobbiamo tenere conto, a nostro avviso, di una questione, che è una questione molto concreta: nel momento in cui io ho la prospettiva magari di rimandare l'apertura del mio bar o del mio ristorante di sette-otto mesi, magari pago anche qualche 100 euro in più per il corso perché so che ho guadagnato una stagione. Certo, mettere in legge queste cose può apparire un po' eccessivo, uno dice: "ecco, magari lo metto nella delibera di Giunta", però, dal punto di vista della certezza, anche per quanto riguarda gli operatori economici, questa è una cosa, credetemi, veramente che non è indifferente, perché abbiamo una certezza di due date, abbiamo una certezza di dieci persone minimo. Quando uno presenta la domanda, va lì, ci sono già undici iscritti, so che io posso iniziare il corso e so che posso iniziare la mia attività in tempo per la stagione estiva o per la stagione invernale, quindi va in questo senso la nostra osservazione.
Presidente - Grazie collega. La parola all'Assessore Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Credo che il collega Ferrero abbia rappresentato con competenza il problema e di fatto abbia già risposto, nel senso che introdurre questa disposizione all'interno di una legge è sicuramente una rigidità, che potrebbe avere anche dei risvolti, non propriamente positivi. Mi spiego meglio: il collega Ferrero ha parlato di una compartecipazione, oggi la tendenza delle altre Regioni, così come accade anche da noi, dal momento che non si ha più la disponibilità di determinati fondi europei, non è proprio una compartecipazione, ma è una partecipazione e quindi anche con dieci iscritti rischierebbero di esserci dei costi molto importanti, perché se il corso deve reggersi solo con le quote di iscrizione, capite che dieci corsisti andrebbero a pagare una quota elevata. Dal nostro punto di vista, c'è tutta la buona volontà e tutta la disponibilità, perché quello che dice il collega Ferrero è assolutamente di buon senso, cioè ritardare un corso qualora vi sia un numero importante è sciocco, perché ritardiamo delle attività che producono. Quindi in legge noi non possiamo accettarlo, però sicuramente nell'ambito di una delibera possiamo lavorare assieme per poter scrivere qualcosa che vada in quella direzione, per cui le chiederei di ritirare l'emendamento, ma se viene mantenuto, ci asterremo.
Presidente - La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Io ritengo che sia un impegno formale quello dell'Assessore e quindi ritiro l'emendamento. Grazie.
Presidente - L'emendamento viene quindi ritirato. Per l'articolo 5 possiamo dare lo stesso risultato come per l'articolo 4? Stesso risultato. Colleghi, possiamo dare dall'articolo 6 all'articolo 18 lo stesso risultato? Stesso risultato. All'articolo 19 c'è l'emendamento n. 2 del Movimento Cinque Stelle. La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Sì, grazie.
All'articolo 19, così com'è stato fatto con l'emendamento congiunto approvato in Commissione, riteniamo opportuno aggiungere anche qui il parere della Commissione consiliare competente rispetto alla normativa, dove la Giunta regionale provvede con propria deliberazione a, diciamo così, istituire tutta una serie di punti rispetto - siamo al titolo II "Agricoltura" - rispetto alla direttiva, e quindi, diciamo così, vorremmo che ci fosse un passaggio, se possibile, sempre in Commissione, sempre su quest'argomento, prima che la delibera venga approvata: questo è l'emendamento presentato.
Presidente - La parola al collega Testolin.
Testolin (UV) - Considerato che l'emendamento è in linea con quanto approvato su altri articoli, ci dispiace solo che non sia stato effettuato all'interno della Commissione, però siamo comunque favorevoli all'approvazione dell'emendamento. Va un po' nell'ottica di quello che ci eravamo già detti in Commissione e che era stato sottolineato anche da altri gruppi.
Presidente - Poniamo in votazione l'emendamento n. 2 del Movimento Cinque Stelle. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 35
Il Consiglio approva l'emendamento all'unanimità.
Votiamo adesso l'articolo 19 emendato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Posso dare lo stesso risultato dell'articolo 19 dall'articolo 20 all'articolo 64? Stesso risultato. Siamo adesso all'articolo 65, dove vi è l'emendamento n. 3 del Movimento Cinque Stelle. La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Devo aspettare un attimo perché c'è un po' di...
(brusìo in aula)
...l'articolo 65 contiene le disposizioni transitorie e i commi 7 e 8 recitano: "Fino alla data di approvazione delle deliberazioni della Giunta regionale attuative del presente titolo, si applicano le deliberazioni attuative delle leggi regionali previgenti in materia. I procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della presente legge sono conclusi ai sensi della previgente normativa". Il decreto del Ministero dell'ambiente del 30 marzo 2015 ha una previsione che è in contrasto con questa disposizione transitoria, in quanto recita: "le linee guida allegate al presente decreto entrano in vigore nel decimoquinto giorno successivo alla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e trovano diretta applicazione su tutto il territorio nazionale nelle more dell'eventuale adeguamento degli ordinamenti delle Regioni e delle Province autonome". In pratica quindi c'è un contrasto con quella che è la prescrizione del decreto. Noi andiamo a fare una forzatura e, diciamo, rimane questa situazione transitoria? No, perché una linea guida, dalle verifiche che abbiamo fatto noi, ha un valore anche rispetto alla normativa regionale...diciamo, anche se impropriamente, di "legge quadro" e quindi non possiamo andare contro una prescrizione, che poi è chiarissima e che prevede proprio che nell'attesa dell'approvazione della normativa regionale...comunque, dato che si tratta di norme che sono state appunto approvate, proprio perché già lo Stato italiano aveva una procedura di infrazione con la Comunità europea, non possiamo aspettare ancora, ma immediatamente entrano in vigore e, se le Regioni poi ritardano, diciamo, è un problema delle Regioni. Qui quindi più che altro si tratterebbe di una questione di legittimità e di conformità al decreto ministeriale. Noi quindi pensiamo che si sia trattato di una svista e che non ci siano neanche problemi di gerarchia delle fonti rispetto alla legge regionale con questo decreto, che è un decreto particolare del Ministero dell'ambiente.
Presidente - La parola al collega Assessore Marquis.
Marquis (SA) - Grazie Presidente.
L'emendamento che è stato presentato chiede di abrogare i commi 7 e 8, noi abbiamo fatto le verifiche con l'Ufficio legislativo e siamo stati rassicurati sul fatto che occorre mantenere la dizione attuale, anche perché il procedimento in corso in materia di autorizzazione unica di cui al titolo III vedrà l'applicazione del titolo IV del presente disegno di legge e quindi i commi 7 e 8 si riferiscono a tutti gli altri procedimenti del titolo III, che, in attesa della revisione delle delibere di Giunta, non possono essere sospesi: mi riferisco in particolare alle certificazioni energetiche e ai controlli degli impianti termici. Con questo intendevo quindi rassicurare i colleghi del Movimento Cinque Stelle che è stata sostanzialmente recepita quella linea guida e quindi le disposizioni in materia di tutela ambientale entreranno immediatamente in vigore. Vi chiedo pertanto di ritirare l'emendamento, diversamente ci asterremo.
Presidente - La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente e grazie Assessore. In questo caso però noi abbiamo un orientamento che è diverso e quindi manteniamo comunque l'emendamento. Grazie.
Presidente - Poniamo quindi in votazione l'emendamento n. 3 del Movimento Cinque Stelle. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 17
Favorevoli: 17
Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Poniamo in votazione nel suo complesso l'articolo 65. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Possiamo dare lo stesso risultato dall'articolo 66 all'articolo 70? Stesso risultato. Votiamo adesso o esaminiamo meglio l'articolo 71. All'articolo 71 c'è l'emendamento dei Capigruppo più il Consigliere Cognetta. Prego, collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Sì, grazie Presidente.
Questo è appunto l'emendamento a cui facevo riferimento poc'anzi, in cui sostanzialmente aggiungiamo il passaggio in Commissione rispetto a quanto previsto per il cambiamento dei valori degli allegati di questa legge e quindi questa variazione fatta con delibera deve prima avere il previo il parere della Commissione consiliare competente. Questo è un emendamento appunto che ringrazio tutti i colleghi di aver accettato, esso dà maggiore forza sicuramente a quanto viene fatto in quest'aula e nelle commissioni. Grazie.
Presidente - Grazie collega Cognetta. Poniamo in votazione l'emendamento a questo articolo. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Poniamo adesso in votazione nel suo complesso l'articolo 71. La votazione è aperta. Grazie colleghi. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Possiamo dare lo stesso risultato dall'articolo 72 all'articolo 78? Stesso risultato. Stesso risultato per l'allegato A? Stesso risultato. L'allegato B ha un emendamento del Movimento Cinque Stelle. La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Al punto 7 dell'allegato B, dove si parla di progetti di infrastrutture, in particolare al punto d), dove si parla delle derivazioni delle acque superficiali, noi riteniamo che la possibilità, diciamo così, per opere di derivazione superiori ai 200 litri al secondo sia troppo alta e quindi chiediamo di abbassarla a 100 litri. Chiaramente l'Assessore mi dirà che questo non riguarda le centraline idroelettriche, che il limite comunque sia in molte zone della Valle non è così vincolante perché viene già dimezzato, però noi riteniamo comunque sia che resti un valore molto alto e quindi per questo vorremmo porre questa modifica su quest'allegato.
Presidente - La parola all'Assessore Bianchi.
Bianchi (UV) - Come ha anticipato il collega Cognetta avevo già spiegato precedentemente che per noi i 200 litri, per la derivazione di acque superficiali e i 50 litri, vanno bene perché recepiscono le linee guida. Come ricordava lei, i vincoli ambientali e territoriali dimezzano già del 50 percento queste due soglie e quindi le porterebbero a 100 e a 25, lei capisce che sono veramente troppo basse sotto quell'aspetto, tenuto conto che in alcuni ambiti sarebbero ancora dimezzati, arrivando a 12,5. Per le derivazioni idroelettriche...c'è un articolo specifico che parla di 100 kilowatt, quindi noi qui andremmo solamente a toccare le derivazioni agricole, portando ulteriori costi per i consorzi e per gli agricoltori. Pertanto le chiederei di ritirare l'emendamento, viceversa noi ci asterremo.
Presidente - La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - È nostra intenzione ritirare l'emendamento, comunque approfondiremo la questione, perché credo che, al di là di tutto, il limite...siccome non è chiaro dove avviene il dimezzamento e dove non, noi non sappiamo esattamente dove questo accade...comunque sia resta una questione aperta sul tavolo su cui faremo approfondimenti successivi.
Presidente - Viene ritirato l'emendamento. Possiamo dare lo stesso risultato per l'allegato B? Stesso risultato. Stesso risultato per l'allegato F? Stesso risultato.
Passiamo alla votazione del documento nel suo complesso. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Grazie colleghi. L'adunanza del Consiglio è terminata.
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L'adunanza ordinaria e la sessione europea terminano alle ore 20,41.