Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1232 del 20 maggio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1232/XIV - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla futura gestione del servizio sociale professionale".

Presidente - Per l'illustrazione, chiede la parola il Consigliere Bertschy, ne ha la facoltà.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Quest'interpellanza ha l'obiettivo di capire un po', a distanza di una scelta compiuta negli anni passati, qual è l'intenzione futura a riguardo della convenzione tra l'Amministrazione regionale e la Società di servizi per la gestione del servizio sociale, degli assistenti sociali sul territorio, soprattutto per l'attenzione che va data in un momento particolare come quello che stiamo vivendo alle persone che si riferiscono ai servizi. Per norme che sono legate a...credo al discorso legato al pubblico impiego, alla gestione del personale, si è fatta questa scelta di dare in gestione alla Società di servizi una parte del servizio sociale. Oggi operano in particolare le assistenti assunte dalla Società di servizi nell'area anziani, nell'area adulti e ben nove assistenti nell'area minori. Il 31 maggio scadrà la convenzione che regola i rapporti con la Società di servizi; a nostro parere, una riflessione va fatta su quello che sta succedendo e soprattutto sulle prospettive future: ecco perché la Regione non sta sostituendo il personale che va in pensione incardinato nella pianta organica della Regione e sta andando nella direzione di riportare l'assistenza sul territorio attraverso la Società di servizi. Politicamente riteniamo che questa sia una scelta sbagliata di operare...e non stiamo facendo un discorso amministrativo, perché disperdiamo quelle competenze, benché la convenzione regoli ad un certo punto sotto la direzione, ecco, del Dirigente delle politiche sociali il coordinamento di tutti i servizi, però andiamo verso lo svuotamento delle competenze, delle conoscenze, della professionalità e anche dell'interesse dei cittadini che vengono assegnati nella gestione dei loro bisogni ad una società terza, attraverso la quale si regolano i rapporti, ma rapporti che in futuro potrebbero anche non più esserci, soprattutto perché è tutto legato anche alle risorse. A nostro avviso, se bisogna investire nella gestione del sociale, dei servizi, bisogna investire con risorse e professionalità da creare interne affinché possano conservare un patrimonio di conoscenze del territorio, dei posti che vivono, delle persone alle quali debbono dare il loro servizio...ecco, che non si disperda da una società privata.

In più subentra il problema di quelle persone assunte a contratto determinato, che dopo i 36 mesi di servizio non vengono reincaricate per la famosa norma che poi obbliga all'assunzione a tempo indeterminato e poi su questo si sta andando a scavalco nella graduatoria, si allunga la graduatoria, non la si utilizza per quella che era la sua efficacia: la graduatoria serve per determinare chi ha il punteggio utile per poter svolgere al meglio il servizio e anche qui si rischia di far lavorare due-tre anni delle persone, far loro conoscere il territorio e poi sciupare tutta questa professionalità che si acquisisce, perché la norma è legata ai contratti e non permette di recuperare... Scade la convenzione, quindi vorremmo un po' capire non tanto a breve termine, ma a medio-lungo termine qual è il progetto politico di gestione di questo servizio, che - ripetiamo - in un momento sociale particolare come quello che stiamo vivendo...si sta occupando dai prestiti di onore a tutto il resto di momenti di grande difficoltà delle persone.

Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente.

Vorrei intanto ribadire anch'io l'importanza del servizio sociale professionale in Valle d'Aosta, che è fondamentale per il nostro welfare, che ha attribuito in questi anni molti ruoli a questo servizio. In un momento di riorganizzazione dei nostri modelli stiamo chiaramente riflettendo, anche in vista dell'aggiornamento del Piano sanitario rispetto alla parte sociale, anche alla luce delle nuove realtà. Quali sono le nuove realtà? Intanto la diffusione dell'amministratore di sostegno, che spesso ha semplificato e sorpassato il ruolo dell'assistente sociale e qualche volta ha obbligato tale figura ad affrontare nuove realtà; vi sono poi gli sportelli sociali in cui lavorano cinque assistenti sociali e in merito a ciò sarà necessario col nuovo CELVA verificare l'efficacia di questa scelta.

Altra cosa è la discesa in campo degli psicologi, che spesso si sovrappongono e interagiscono soprattutto nella sfera dei minori. Se mi permette una riflessione, noi abbiamo un numero di psicologi in Valle d'Aosta assunti regolarmente molto superiore in termini numerici rispetto ad altre ASL. Bisogna ragionare sempre di più quindi sui carichi di lavoro e sicuramente analizzare il problema, su questo sono d'accordo.

Andando alle risposte, che sono soprattutto risposte occupazionali a cui avevamo già comunicato dei dati degli anni passati l'Amministrazione regionale, in base alla legge n. 44 del 2010, ha stipulato contratti con la Società di servizi S.p.A. per l'erogazione di servizi strumentali all'esercizio dei compiti istituzionali dell'Amministrazione regionale: questo soprattutto perché fino ad allora eravamo andati avanti con delle convenzioni e non potendolo più fare, si è passati a questa forma assunzionale.

In questo momento quindi il nostro servizio sociale ha due tipi di professionalità: abbiamo 24 dipendenti assunte dopo un concorso regionale, e 18 dipendenti assunte dalla Società di servizi: due sono alla struttura Invalidi civili e 16 sono alla struttura Famiglia e politiche sociali. Dal 2011 in poi la Società di servizi ha assunto con contratti a tempo determinato. Nel 2013 ci fu una stabilizzazione del personale, che seppur fatta da un'agenzia privata - e concordo con tutte le considerazioni espresse -, permise appunto di valorizzare sempre di più le competenze e la conoscenza del territorio favorendo una continuità del servizio. Fu bandito un avviso di selezione pubblica per titoli ed esami, i cui titoli tenevano conto delle professionalità e delle conoscenze, e si è provveduto quindi all'assunzione di 16 dipendenti a tempo indeterminato; quindi 16 assistenti sociali sono assunte a tempo indeterminato dalla Società di servizi. A questo concorso avevano partecipato 115 candidati ed è stata fatta una graduatoria di 50 professionisti che lavorano nel settore. Questa graduatoria viene utilizzata per reperire personale da impiegare nell'Amministrazione regionale. Il concorso era stato fatto da tutte le assistenti sociali che in quel tempo erano a tempo determinato. Il nostro dirigente testimonia una buona integrazione tra personale RAVA e quello della Società Servizi anche perché ormai le 16 assunte avevano acquisito una notevole esperienza. Sappiamo - e anche lei lo saprà sicuramente - che non poche Regioni in Italia assumono direttamente il personale dei servizi sociali, e spesso questo è demandato ai Comuni.

In Giunta questa settimana, il 22 maggio, sarà presentata la DGR per la proroga di un anno. Mi sono dimenticato di dire che questa graduatoria, essendo stata fatta nel 2013, ha valore fino al 2016, noi proroghiamo di un anno fino al 31 maggio 2016 con la stessa Società di servizi, prevedendo in quest'atto l'impiego massimo di 12 unità. Finora si è sempre condiviso con la società le sedi in cui far lavorare le assistenti sociali. La società utilizzerà la graduatoria concorsuale del 2013 e sembra che quelle che già lavorano siano tutte riconfermate, fermo restando coperture per lunghe assenze come ad esempio le gravidanze. Faccio un'osservazione rispetto alle assunzioni: questo contratto è per 18 posti e si tenga presente che la società ha meccanismi più agili rispetto alle sostituzioni, cosa che nel pubblico, come sappiamo, è più difficile da attuare. Prima vi erano contratti a tempo determinato, ora vi è un obbligo di utilizzare la graduatoria e a questo si aggiunge, come ha citato lei, la legge Fornero. Come abbiamo visto al Festaz, non può essere rinnovato un contratto a tempo determinato quando questo sia stato prorogato per più di 36 mesi. Io sono d'accordo su quanto lei proponeva, nel senso che noi siamo per la stabilizzazione, finalizzata anche ad di ampliare eventualmente una pianta organica in Regione, per dare stabilità professionale a questo ruolo fondamentale. Le altre Regioni, come dicevo, hanno risolto tale aspetto in modo diverso, mentre noi abbiamo prorogato di un anno la validità contrattuale e, anche alla luce di quanto affermato, condivido che sia un percorso se non altro da esplorare.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Bene, intendiamo questa proroga di un anno come una proroga per fare un ragionamento un po' complessivo: ecco perché vediamo pericolosa questa scelta che sta andando avanti. Con questa logica potremo sdoppiare quasi tutti i settori della Regione, un po' dentro un po' fuori, si fa una convenzione con una società di servizi e le persone possono lavorare chiaramente poi con contratti e con competenze diverse. Nessuno è per gonfiare le piante organiche del pubblico, però dobbiamo dare risposte efficaci nei settori che dobbiamo rappresentare come pubblico, quindi è vero che altre Regioni in Italia hanno fatto scelte diverse, dobbiamo decidere che scelta facciamo noi, perché oggi sono quasi superiore, diciamo, gli incaricati nella Società di servizi...che è quasi più o meno il 50 percento, su 23 18...su 24 18, eh, però immagino che si andrà in quella...se non si decide dove andare, si andrà nella direzione opposta, ecco, si svuoterà la pianta organica della Regione e si gonfierà quella della Società di servizi.

La prima riflessione però è anche senza una risoluzione di portare quest'argomento comunque in V Commissione per fare un ragionamento insieme; la seconda è quella legata alle graduatorie e al fatto che con quest'atteggiamento la prospettiva dell'Amministrazione regionale dovrebbe essere quella anche di garantire un percorso di lavoro che ti porti poi ad una stabilizzazione per costruirti una vita e per darti la possibilità di fare il tuo percorso nella vita. Se ci limitiamo al fatto che chi ha fatto un percorso di studio si inserisce in una graduatoria, poi dopo si dice: "finiti i 36 mesi tu non potrai più fare in questa regione nulla, perché...", fare un concorso, o fare altro...diventa anche difficile per i giovani credere in questa possibilità. Facciamo una valutazione complessiva di cosa si vuole fare, verifichiamo un po' insieme quali sono le possibilità e poi bisogna dare una risposta in modo che anche chi è qui in attesa di capire se mai potrà essere o stabilizzato o avere ancora una possibilità di lavorare in Valle sappia a che cosa riferirsi. Prendiamo quindi questa risposta...quello che ci ha detto, che andrà in Giunta una proroga di un anno; per quanto ci riguarda, una proroga che nei prossimi mesi ci porterà a fare dei ragionamenti sul territorio, ripeto: credo sia oggetto di valutazione anche da parte vostra... Se il dirigente ha detto che le cose si stanno gestendo bene, ci fa piacere, ma abbiamo l'area minori ormai completamente gestita dalla Società di servizi, che è vero è una convenzione che regola i rapporti con la Regione, però è sempre una società terza che gestisce gli interessi dei cittadini e soprattutto gli interessi preminenti delle persone. Grazie.

Presidente - Grazie. Punto 12 all'ordine del giorno.