Oggetto del Consiglio n. 1206 del 6 maggio 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1206/XIV - Interpellanza: "Mancato abbattimento di un edificio di proprietà dell'ARER situato nel Quartiere Cogne di Aosta".
Presidente - Per l'illustrazione chiede la parola la Consigliera Fontana; ne ha facoltà.
Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Appreso dagli organi di stampa che non sarà abbattuto il secondo grattacielo situato nel Quartiere Cogne di Aosta, di proprietà dell'ARER, e che, a detta dell'Assessore regionale alle opere pubbliche, tale grattacielo non presenta problematiche di manutenzione; considerato che nel contratto di quartiere con il Ministero delle infrastrutture (Programmi per la riqualificazione degli insediamenti urbani degradati) è scritto che il processo di recupero urbanistico del quartiere si attuerà "partendo dalle demolizioni di quegli edifici ormai considerati anomali, noti come "grattacieli", testimoni di residui di un progetto superato. Tali edifici (...) hanno presentato nei due decenni di vita notevoli inconvenienti di abitabilità", e che "I residenti dei grattacieli verranno quindi trasferiti nelle nuove abitazioni (...) e si darà corso all'abbattimento di questi edifici e alla riqualificazione dell'area"; appreso che il Ministero delle infrastrutture ha risposto alla richiesta avanzata dalla Regione e dal Comune di Aosta relativamente alla possibilità di evitare la demolizione del grattacielo di proprietà dell'ARER, alla luce del bisogno di case popolari presenti nella città di Aosta, volevamo sapere dall'Assessore se intende riconsiderare la decisione relativa al mancato abbattimento del grattacielo di proprietà dell'ARER alla luce delle problematiche di abitabilità evidenziate nel contratto di quartiere di cui in premessa e, in caso contrario, come intenda risolvere tali problematiche.
Presidente - Per la risposta chiede la parola l'Assessore Baccega; ne ha facoltà.
Baccega (SA) - Grazie Presidente. Ringrazio la Consigliera Fontana per questa interpellanza, perché mi permette di fare chiarezza su una vicenda annosa. Lei sa benissimo che per tre anni ho fatto parte della "Giunta Giordano" come Assessore all'edilizia residenziale pubblica e questa materia, in qualche modo, l'ho sviscerata.
Siamo di fronte al Contratto di quartiere 1, che è il Contratto di quartiere del 2002, che ha avuto tutta una serie di intoppi (i reperti archeologici, la problematica legata alla centralina della DEVAL) e questo ha ritardato notevolmente il percorso. Titolare del Contratto di quartiere non è la Regione, ma è il Comune di Aosta, e dopo 13 anni la Regione è stata coinvolta a seguito di "richieste di azioni di accompagnamento tecnico" - le dico le parole come sono state scritte - "e alle misure acceleratorie finalizzate alla sollecita conclusione del programma Contratto di quartiere 1"; significava che se non ci si dava una mossa perdevamo i soldi, tanto per dirla in parole povere. La Regione ha valutato ovviamente con interesse questo suo coinvolgimento, però il Contratto di quartiere è stato siglato da una parte dall'ARER e dall'altra parte dal Comune di Aosta con il Ministero.
Che cosa prevedeva la convenzione del 2002? La realizzazione di 82 alloggi, quelli di fronte alle Poste di via Cesare Battisti, comunque non sufficienti ad accogliere le 70 più 24 famiglie che erano presenti nei due grattacieli. Questo lo avevamo detto (ribadisco che facevo parte di quella Giunta) in una riunione pubblica alla quale hanno partecipato più di 100 abitanti del quartiere, 100 famiglie, e quindi c'era tutta la Giunta schierata...vedo che ci sono alcuni abitanti presenti in sala quest'oggi, e quindi a loro bisogna dire le cose come stanno nell'interesse pubblico, nell'interesse di tutti. Poi si doveva realizzare una sala polivalente e parcheggi, e poi un centro socioassistenziale, un centro diurno e un centro di socializzazione per giovani, a fronte della demolizione del grattacielo, quello di 12 piani, e dell'edificio di 7 piani (che non chiamerei grattacielo, è un condominio normale come lo sono i condomini di 7-8 piani che esistono in città), il tutto per la realizzazione di un'area verde.
A fronte di questo percorso, ovviamente, si è deciso di confrontarsi attraverso una Conferenza dei servizi finalizzata per concludere l'affidamento all'ARER della gestione del patrimonio comunale dell'ERP. Com'è noto, il patrimonio del Comune di Aosta nei prossimi mesi sarà appannaggio di gestione da parte dell'ARER; quindi un'unica struttura regionale, che è l'ARER, gestirà tutto il patrimonio dell'edilizia residenziale pubblica regionale e pertanto gli 890 alloggi di proprietà del Comune di Aosta, per effetto di un percorso e di una convenzione, saranno appannaggio di gestione dell'ARER. In questo accordo si è determinato che era opportuno che l'ARER avesse una sede consona per poter gestire un patrimonio così ampio, l'attuale sede dell'ARER non poteva assolutamente accogliere la struttura per gestire un patrimonio così ampio. Si è allora richiesto al Ministero una rimodulazione dell'intervento complessivo che prevede di non realizzare la struttura polivalente al centro dell'area cortilizia, la famosa "sala polivalente", di mutare la destinazione d'uso dei locali posti al piano terra (quindi il centro diurno e il centro anziani, perché il Comune di Aosta ha comunicato che quelle due strutture possono essere localizzate in altri locali nell'ambito del Comune di Aosta) per insediare una sede opportuna dell'ARER, di limitare l'abbattimento dei due grattacieli, quindi solo quello di 12 piani (anche perché, ribadisco, c'era una forte criticità finanziaria nel reperire i soldi per smaltire tutto quel po' po' di roba che sarebbe venuto giù dall'abbattimento di tutti e due i grattacieli) e, al posto dell'attuale sede dell'ARER, realizzare 6 nuovi alloggi di ERP; tutto questo generando ovviamente nell'operazione generale Contratto di quartiere importanti risposte.
Ora siamo di fronte ad una crescente tensione abitativa, lo leggiamo tutti i giorni, di case popolari si parla in modo...abbiamo appena pubblicato una graduatoria del bando, seppur provvisoria, che vede 500 casi iscritti nella graduatoria, abbiamo 408 casi di emergenza abitativa, dove in alcuni casi diamo risposte con alloggi di supporto che i privati ci mettono a disposizione e dove la Regione investe parecchi quattrini, quindi si ritiene che un'operazione di questo tipo, mantenere un edificio di 7 piani e non abbatterlo è un'operazione per noi di risparmio interessante. Non ho però mai detto...a volte il redattore di un giornale non ha le righe a sufficienza per scrivere tutto quello che si dice in una conferenza stampa, però questo è il luogo deputato per confermare le cose, non ho mai detto che non presenta problematiche di manutenzione, bensì che non presenta problematiche di abitabilità, che è diverso, e che necessiterà comunque di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per il miglioramento delle prestazioni energetiche: serramenti, cappotto, tetto, caldaia. Queste sono le cose che già con un accordo con l'ARER si sono preventivate di poter fare, e in questa logica si vanno anche a reperire, attraverso la legge 80 del 2014, delle risorse importanti, per cui il decreto attuativo che è stato firmato in questi giorni permetterà appunto di intervenire per questi alloggi dando una risposta importante.
Riteniamo quindi che questa sia un'operazione di buonsenso, che dà delle risposte alla collettività e dà chiarezza, con questa risposta spero di aver dato chiarezza soprattutto rispetto ai percorsi. Noi riteniamo che l'edificio vada tenuto in piedi e ristrutturato con interventi significativi. Grazie.
Presidente - Per la replica chiede la parola la Consigliera Fontana; ne ha facoltà.
Fontana (PD-SIN.VDA) - La volevo veramente ringraziare per questi chiarimenti, Assessore, perché quando si legge sui giornali effettivamente si fa una grande confusione, come l'ho avuta io; mi metto nei panni dei cittadini che abitano in quei due grattacieli e non si capisce veramente niente. Se da una parte sono d'accordo con lei, che abbiamo carenza di case (ci mancherebbe che io non fossi d'accordo, io voglio dare delle risposte), dall'altra mi si dice però che questi grattacieli vengono buttati giù perché hanno delle problematiche...effettivamente, prima di fare questa interpellanza, io sono andata a fare un giro e ho visto che ci sono veramente delle crepe enormi, i problemi sono tantissimi, non è così semplice, e non sono così sottovalutati perché sennò non si sarebbe fatta la scelta di fare altre case e fare spostare gli inquilini se non era così, non credo...
La mia preoccupazione era questa: la questione della sicurezza. Se lei mi conferma che tutti i condomini vengono spostati nelle case nuove e che poi si va a ristrutturare il grattacielo dando la sicurezza necessaria...perché qualcuno si deve prendere la responsabilità! Non mi si venga prima a dire non va bene, che vanno abbattuti, e dopo che non ci sono problematiche, perché io questa responsabilità non me la prenderei...
(interruzione dell'Assessore Baccega, fuori microfono)
...ma allora perché queste cose non si dicono prima ai cittadini? Ma quello che si legge non è così! Qui si legge e si dice che si buttano giù i due grattacieli, si sono fatti gli alloggi, si spostano gli inquilini e si buttano giù! Adesso lei mi viene a dire che non ci sono gli alloggi per tutti...allora cosa facciamo? Mi sembra di aver capito che spostiamo una parte del grattacielo, non quella dell'ARER...viene buttata giù e gli altri vengono lasciati lì? Come fa a ristrutturare...io le chiedo, Assessore, perché è lei che in questo momento fa da tramite con il Comune di Aosta, di farmi capire un momentino com'è la situazione. È questo il chiarimento che volevo, non per fare polemiche, ma veramente per la sicurezza di questi cittadini, perché qui allora sta venendo fuori veramente che hanno ragione, e cioè che non vengono spostati tutti. Di questo non ne sto facendo una colpa a lei, ci mancherebbe altro! Voglio solo capire, perché si dice una cosa e poi si fa un'altra cosa, e poi vedremo magari anche con il Comune di Aosta! Era questo il chiarimento che volevo, perché mi devono dire come si fa a lasciare queste persone lì se ci sono problemi di sicurezza. Ma allora siamo diventati matti se a un certo punto si dice: "vabbè, con tutta la carenza di case che abbiamo, buttiamo quegli alloggi lì, tanto per divertirci"...mi sembra una cosa strana questa, ma veramente! Poi c'è un documento che lo dice, non è che se lo inventa la Fontana, è questo il chiarimento che vogliamo avere...allora sono falsi i documenti che ho avuto, il Contratto di quartiere non dice la verità...no, veramente, io direi che forse fare una riunione e chiarire bene come stanno le cose...è un dovere dell'Amministrazione dare delle risposte ai cittadini, perché veramente non sono chiari!
Lei è stato chiarissimo, però non mi sembra che ci sia chiarimento nei confronti dei cittadini, perché se è così come dice lei, non so chi è che non ha detto la verità, mi si deve spiegare chi si prende la responsabilità di lasciare quelle persone in quel grattacielo. Una volta che viene buttato l'altro, io voglio vedere se questo grattacielo è nelle condizioni che dice lei, di tenere dentro gli inquilini...sul ristrutturare con gli inquilini dentro qualcuno si prenderà la responsabilità, di certo non io, staremo poi a vedere! Però secondo me non è così che si fa, si devono dare delle risposte ben precise, perché si sono illuse le persone che venivano spostate e adesso viene fuori che non ci sono gli alloggi per tutti! Mi piacerebbe veramente capire come si è partiti all'inizio e cosa si è detto a queste persone, perché quello che è stato detto non mi sembra sia questo che dice lei. Allora facciamo una riunione, magari anche in commissione, chiamiamo i soggetti interessati...ma certo, facciamola dove vuole, però almeno diamo dei chiarimenti una volta per tutte, perché non è corretto che non ci sia chiarezza su questo, poiché mi sembra che ci sia veramente tanta confusione e, volentieri, io da domani sono disponibile. Grazie.
Presidente - Grazie. Punto 26 all'ordine del giorno.