Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1202 del 6 maggio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1202/XIV - Interpellanza: "Valutazioni del progetto imprenditoriale presentato dalla società Valle d'Aosta Technology per lo sviluppo dell'area ex Tecdis".

Presidente - Per l'illustrazione del punto, la parola al Consigliere Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Vicepresidente.

Con questa interpellanza prendiamo spunto da quanto è accaduto in quest'ultimo anno rispetto allo stabilimento ex Tecdis e vorremmo un attimino fare un po' di chiarezza rispetto a ciò che sta accadendo. Lo scorso anno, come sapete, c'è stato un furto in quell'area e se n'è parlato anche in Consiglio. L'anno scorso ci fu, e precisamente a gennaio, un'interpellanza presentata dal collega Gerandin che, appunto, faceva riferimento anche a ciò che era accaduto. Valutando con un "116" ciò che è il contratto fatto tra VdA Structure e VdA Technology, a un certo punto, e precisamente al punto O, tra le varie cose che devono essere fatte da VdA Technology c'è anche questo: deve essere consegnata la documentazione necessaria alla valutazione del progetto imprenditoriale entro il 31 marzo di quest'anno. Io credo che VdA Technology lo abbia fatto, di conseguenza sono qui per conoscere qual è questo piano tecnologico e, soprattutto, com'è finita la storia del furto, se sono ripristinati gli impianti oppure no, qual è stato il costo, perché c'era stato un costo presunto, sempre a fronte dell'interpellanza fatta, che era di 15 mila euro di rame e circa 45 mila euro di cavi per un totale di circa 60 mila euro (era una risposta che aveva dato lei, Assessore Marquis), e quindi adesso vorrei capire meglio qual è la situazione. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore Marquis.

Marquis (SA) - Grazie Presidente. Grazie collega per aver sottoposto all'attenzione del Consiglio questo argomento, che credo meriti di fare il punto della situazione.

Come ho già avuto modo di sottolineare in altre circostanze all'aula, si tratta di una proposta di insediamento che è stata avanzata dalla società VdA Technology finalizzata alla creazione di un polo regionale per l'innovazione nell'area ex Tecdis del comune di Châtillon. Questa operazione è ardita, direi coraggiosa, tenuto conto delle difficoltà sia del contesto territoriale che delle difficoltà del contesto economico, e non solo locale, ma anche nazionale e europeo. È un'iniziativa per la quale i proponenti hanno profuso e stanno profondendo delle energie per ricercare dei soggetti imprenditoriali interessati a occupare una parte dello stabile che deve essere riqualificato; dei soggetti che siano interessati all'utilizzo di camere bianche, all'utilizzo di servizi di innovazione avanzata e a dei servizi a corollario che vengono proposti di finanza per l'innovazione a favore dell'internazionalizzazione e allo sviluppo di sinergie tra startup e imprese che già operano nel mercato. Questo direi che è un obiettivo importante, un obiettivo che rientra tra quelli definiti dalla RIS3 che è stata di recente realizzazione e acquisizione anche da parte del Consiglio regionale che deve contribuire a dare innovazione e apertura al sistema economico-produttivo valdostano. Questa premessa è giusto per ricordare quali sono le basi e le difficoltà che risalgono alla base di quest'iniziativa e per definire il contesto in cui si inserisce.

La procedura di insediamento in questione, com'è stato già ricordato, è stata articolata in due fasi; una prima fase prevede una concessione di comodato che va a terminare entro il 30 giugno prossimo venturo entro la quale la società proponente VdA Technology deve individuare delle ditte che devono anche manifestare il potenziale interesse all'insediamento nello stabile oggetto di riqualificazione. D'altronde questa clausola è stata espressa dalla Finanziaria regionale della quale ci si avvale per fare le valutazioni necessarie all'autorizzazione di questo insediamento e prevede che sia possibile esprimersi definitivamente solo al momento in cui vi è la disponibilità di un fattore di occupazione delle camere bianche pari all'80 percento della metratura disponibile (80 percento perché si ritiene che sia la superficie necessaria per il raggiungimento dell'equilibrio finanziario dell'iniziativa). Come dicevo, questa prima fase terminerà il 30 giugno 2015 e nei contenuti delle delibere della Giunta regionale che ha autorizzato l'iniziativa era anche previsto che entro il 31 del mese di marzo fosse consegnata a Finaosta la documentazione necessaria per iniziare a fare la valutazione definitiva riguardo all'insediamento. Al 31 di marzo non è stata ancora presentata la documentazione necessaria per le difficoltà a concludere sostanzialmente l'operazione da parte della società proponente. C'è da dire che questo termine non è perentorio, ma era necessario per evitare una fase di vuoto tra il momento in cui viene concluso il comodato del 30 di giugno e il momento che inizierebbe il contratto di locazione definitivo con decorrenza dal giorno successivo, quindi è stato chiesto questo periodo da parte di Finaosta per effettuare le valutazioni opportune. Credo quindi che la difficoltà da parte della società proponente a raggiungere l'80 percento sia testimoniata dalla difficoltà ad aver ottemperato al rispetto di questa scadenza. Quindi noi auspichiamo che nel più breve tempo possibile possa pervenire agli uffici competenti la documentazione necessaria per il completamento dell'iter, perché riteniamo che l'iniziativa sia di estremo interesse per la Valle d'Aosta e per dare un contributo allo sviluppo del nostro tessuto economico-produttivo, soprattutto del comparto industriale.

Quanto alla seconda domanda: "se intende ripristinare gli impianti, se sì a quale costo e chi pagherà per il danno subito", occorre evidenziare che gli impianti che sono stati oggetto del furto erano impianti realizzati nella fine degli anni '80, alimentavano in parte i macchinari utilizzati per la produzione dei display a cristalli liquidi in bianco e nero non più presenti all'interno del fabbricato e, in parte, gli impianti a servizio delle camere bianche. Com'è stato prima citato dal collega, è stata verificata da parte della società VdA Structure la consistenza del materiale che è stato sottratto. Quanto alla valutazione di come e se intervenire nel ripristino, questa occorre demandarla alla conclusione della procedura, perché, trattandosi di impianti obsoleti, bisogna valutare se vi è la necessità di intervenire nella mera sostituzione di quanto è stato sottratto o se questi interventi vengono assorbiti dal piano di revamping e di ristrutturazione impiantistica che si rivelerà necessario per riqualificare l'intera struttura. Grazie.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Assessore.

Ho notato che rispetto alle domande da me presentate ho ottenuto due risposte. Rispetto alla prima, il progetto imprenditoriale non è stato presentato...complice la crisi, complici i problemi che sappiamo e che ci sono in tutto il mondo, e quindi, in sostanza, il 30 di giugno, che invece è la data ultima di scadenza del contratto fatto con VdA Technology, probabilmente non avremo nulla, perché se già oggi non abbiamo nulla (e siamo ormai ai primi di maggio) direi che, per quanto gli sforzi siano stati enormi da parte degli uffici della VdA Technology e così via, il risultato è che non abbiamo fatto nulla! Era d'altronde un'operazione coraggiosa, lei dice così. Io ho dei dubbi perché, da quanto si è sviluppata la discussione a suo tempo rispetto allo sforzo con VdA Technology, c'erano parecchi dubbi sollevati dall'opposizione rispetto a questa società e, in effetti, i dubbi si stanno palesando, e quindi...vabbè, non ci sarà nulla o comunque noi speriamo che ci sia qualcosa, ma a oggi siamo certi che non c'è nulla.

Per quanto riguarda gli impianti, invece, e quindi per ciò che è accaduto rispetto al furto, siamo tranquilli che fossero macchinari e situazioni obsolete; però, solo per il furto del rame, si sono portati via 60 mila euro, e quindi chissà quanta altra roba obsoleta che vale un sacco di soldi viene messa lì a fare niente, a prendere polvere! E se poi magari decideremo di ripristinare o di non ripristinare probabilmente butteremo in discarica, perché chiaramente a noi non interessa il fatto di recuperare quello che c'è, mentre ai ladri si vede che le cose interessano e quindi noi non ripristiniamo nulla! Ho anche capito che l'assicurazione non paga e che non sapremo come sistemare, quando sistemare, e soprattutto con che soldi sistemare...vabbè, le buone notizie sono finite! Grazie.

Presidente - Punto 22 all'ordine del giorno.