Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1189 del 6 maggio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1189/XIV - Interrogazione: "Tempistica per la revisione della normativa per la concessione dell'indennità giornaliera di inabilità e per ricovero ospedaliero a favore di coltivatori diretti, artigiani e commercianti".

Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente.

Buona giornata a tutti. In Valle esistono delle leggi, un welfare sicuramente munifico che non è presente in altre regioni. La legge n. 20 del 1981 qui richiamata, prevede un'indennità giornaliera di inabilità temporanea e per il ricovero ospedaliero a seguito di infortunio o malattia extraprofessionali, come ad esempio un trauma sciistico: viceversa l'infortunio sul lavoro segue le procedure di indennizzo dell'INAIL. La legge in questione nasceva da una logica degli anni '80". Gli altri lavoratori con rapporto di lavoro subordinato avevano comunque una mutua, mentre ad esempio l'artigiano, non l'aveva. Il welfare attuale è chiaro che ha in questo momento delle altre emergenze e quindi bisogna, con minori risorse, razionalizzare procedimenti e verificare la sostenibilità di un sistema: per esempio, le esigenze del welfare attuali sono molto indirizzate verso qualcosa che preveda un reddito di inclusione sociale; oppure, ad esempio, c'è una proposta di legge, che mi sembra molto interessante, per aiutare i padri separati che non ce la fanno più a vivere perché dopo la separazione devono sostenere la precedente famiglia; sempre nel sociale, si dovrebbe ripristinare i periodi di soggiorno di vacanza per disabili soprattutto quando la scuola è chiusa. I disabili non hanno più un'assistenza scolastica in estate e quindi stiamo ragionando sulla sostenibilità e l'equità del nostro sistema sociale.

Mi permetto anche di sottolineare che questo tipo di aiuti a queste categorie sono stati sospesi in tutte le altre Regioni, il Trentino per ultimo ha sospeso una legge di questo tipo, quindi si sta riflettendo sui requisiti di accesso, sul persistere di questa normativa o sull'eventuale sospensione. Essendo una legge, la stessa dovrà essere poi discussa nel suo futuro nell'ambito del Consiglio regionale, pur con un'attenzione, questo è evidente, ad una categoria che sta vivendo un momento di crisi. Ora, noi quindi stiamo ragionando su tutte queste premesse i cui contenuti sono anche noti attraverso un "116" a conferma che questa discussione è già stata avviata, ma non definita.

Per ciò che riguarda le domande, sono state liquidate tutte con una scadenza di prognosi al mese di dicembre del 2014 e le altre domande saranno certo soddisfatte con i vecchi criteri, con una procedura che è stata attivata in questi giorni e saranno espletate nei 15 giorni successivi. Sono 40 a questo punto le domande giacenti: 2 per ricovero e 38 per inabilità temporanea.

Pensiamo comunque di sospendere a breve la presentazione di queste domande e ragionare in sede di assestamento su due possibilità: la prima di modificare la legge intervenendo con degli altri criteri di accesso. Ad esempio, questa normativa non aveva un criterio ISEE di accesso, o anche sulla franchigia, cioè prevedere un'indennità per un periodo di ricovero che parta non dal primo giorno, ma dai giorni successivi. Stiamo anche pensando nell'ambito di altre esigenze, di sospendere questa legge, che comunque si rivolge ad una categoria particolare, che anche questa in questo momento ha delle difficoltà, pur tenendo conto che come ho detto, tutte le altre Regioni hanno sospeso questi tipi di indennità. Noi ci stiamo ancora ragionando e sicuramente, la legge sarà portata in Consiglio con queste due possibilità. Intanto le domande presentate a tutt'oggi saranno risolte nei prossimi 15 giorni con i vecchi criteri.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

È quello che volevo sentire, volevano sentire anche le persone che avevano presentato le istanze perché c'è una specie di filo conduttore con la precedente interrogazione. Qui non si mette in discussione le difficoltà che vi possono essere di ordine tecnico, di ordine economico, ma si mette in discussione l'atteggiamento della Regione che non dà mai una risposta chiara, quasi mai una risposta chiara al cittadino. Anche in questo caso i cittadini che si sono recati presso gli sportelli non hanno avuto delle risposte, hanno avuto dei punti interrogativi: "Quando verrà corrisposta?" "Non sappiamo". Io stesso ho fatto un "116", cioè una richiesta di accesso agli atti al competente dirigente e ho avuto una risposta che è una non risposta, perché mi ha detto sostanzialmente: "stiamo rivedendo i criteri e, quando saranno rivisti i criteri, si darà corso alla liquidazione", cosa che è diversa da quella che mi ha detto - e ne sono soddisfatto - l'Assessore adesso, ha detto: "noi alle domande che sono arrivate comunque applichiamo i vecchi criteri". Beh, questa mi sembra una cosa sacrosanta perché non si cambiano le regole nel corso della partita. È stato fatto già precedentemente per i contributi agli agricoltori, per i contributi al commercio e, di conseguenza, le persone sono anche preoccupate perché mettono in dubbio il fatto che, una volta presentata l'istanza, poi l'istanza possa essere accolta sulla base dei criteri che c'erano in quel momento. Anche in questo caso quindi non è una questione di polemica: è una questione di trasparenza, è una questione di saper dare una risposta certa, perché qui si parla comunque di soldi, giustamente, come ha fatto notare l'Assessore, anche la categoria, soprattutto quella artigianale è in difficoltà in questo periodo e quelli che possono sembrare pochi spiccioli di un'indennità che viene corrisposta alle volte sono quelli che consentono all'artigiano di non andare a farsi "strozzinare" in banca con dei tassi di interesse incredibili, ammesso poi che gli diano il prestito che è stato richiesto.

È quindi una questione semplicemente di sensibilità, per questa questione, come per altre questioni, ho visto che dipende sempre da chi gestisce la cosa. Per dare a Cesare quel che è di Cesare, quindi ci sono dirigenti che gestiscono le cose in maniera corretta - e ne ho avuto una prova ieri con un dirigente del suo Assessorato -, ci sono altri dirigenti che, insomma, sono più vaghi e alla fine non riescono a dare una risposta soddisfacente al cittadino o a fornirla ai dipendenti che poi sono a contatto con il cittadino. Anche in questo quindi non bisogna mettere tutti sullo stesso piano, anche quando si corrispondono le indennità di risultato e questa è una questione che dovete trattare voi della maggioranza, perché quelli poi sono i vostri dirigenti, se mettete i buoni e i cattivi sullo stesso piano, alla fine otterrete una cosa: che si abbasserà ulteriormente il livello delle prestazioni dei dirigenti.

Presidente - Punto 9 all'ordine del giorno.