Oggetto del Consiglio n. 1140 del 8 aprile 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1140/XIV - Interpellanza: "Interventi per lo sviluppo di iniziative imprenditoriali nel settore della produzione e commercializzazione di sementi locali".
Presidente - La parola al collega Roscio.
Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.
La nostra iniziativa prende spunto da un convegno che si è tenuto lo scorso 6 marzo all'Institut agricole di Aosta e che vedeva la presentazione di un progetto finanziato con fondi europei: un progetto Alcotra che aveva per titolo Alp'Grain che aveva come scopo quello di...anzi il titolo del progetto era: "Le sementi locali nel restauro ecologico in montagna". Questo progetto mostrava alla fine dopo anni di lavoro dei risultati e aveva visto la sua partenza da una constatazione: dal fatto che comunque le aziende foraggero-zootecniche in Valle d'Aosta hanno visto negli ultimi anni il loro reddito scendere in maniera anche preoccupante. L'idea che era derivata quindi era quella di cercare di sviluppare una filiera per la produzione e la commercializzazione successiva di sementi locali. In base a quest'idea è stata fatta un'analisi sulla fattibilità di due tipologie: da un lato, la fattibilità tecnica, cioè se esisteva la possibilità di sviluppare questa filiera e, dall'altro, se aveva anche un senso economico sviluppare questa filiera. Beh, i risultati che sono stati presentati hanno dimostrato che, dal punto di vista tecnico, esiste la fattibilità praticamente immediata, nel senso che le aziende sono già attrezzate per poter fare alcune cose e comunque, nel caso ci fosse un interesse in tal senso, potrebbero comunque attrezzarsi in maniera rapida. La parte, secondo noi, più interessante è quella che è stata presentata in una slide in cui si vedeva che si potrebbero conseguire interessanti integrazioni al reddito, quindi non un'attività principale, ma un'attività che consentirebbe un'integrazione al reddito per delle aziende che comunque ad oggi sono in crisi.
Quello che è emerso nella discussione però era che, mentre a livello europeo esiste la direttiva, la 60 del 2010, che regolamenta la commercializzazione delle sementi di piante foraggere, la Regione Valle d'Aosta, che comunque avrebbe la competenza per poter andare in tale direzione, così è stato presentato in quella sede lì, ad oggi non si è attivata in tal senso, quindi la nostra interpellanza è proprio per chiedere questo, se la Regione Valle d'Aosta ha la facoltà di poter ragionare in questo senso e il ragionamento alla fine è a costo zero, nel senso che normare questa tematica non comporta costi per la Regione...ma, d'altro lato, creerebbe le condizioni perché chi vuol fare imprenditoria, chi vuole mettersi in gioco sul mercato per avere una possibilità in più in questo momento non può farlo. Ecco, su questo noi volevamo chiedere un chiarimento all'Assessore. Grazie.
Presidente - Grazie. La parola all'Assessore Testolin.
Testolin (UV) - Grazie Presidente.
Intanto ringrazio anch'io il collega Roscio che ha messo sul tavolo questa questione dando anche visibilità ad un lavoro che è stato svolto dall'Institut agricole che, come tante altre iniziative, porta delle opportunità di suggerimento all'interno di un mondo agricolo che ha delle potenzialità che vanno sfruttate. Come giustamente illustrato nelle premesse, l'interpellanza dunque cerca di mettere in luce una tematica che è di sicuro interesse ed è direttamente collegata, appunto, al progetto di cooperazione già citato: Alp'Grain, condotto dall'Institut agricole che è stato da poco concluso ed è stato giustamente presentato al pubblico lo scorso marzo.
Dal punto di vista della tutela della biodiversità e quindi dell'ambiente naturale, l'iniziativa, effettivamente, produrrebbe dei sicuri benefici in quanto l'utilizzo di semi locali fornisce garanzie di tutela nei confronti di inquinamenti da specie alloctone e potrebbe dimostrarsi estremamente interessante per utilizzi non esclusivamente legati ad iniziative di miglioramento fondiario, ma che potrebbero riguardare anche la sistemazione di superfici di piccole, come di medio o grandi dimensioni a completamento anche di interventi stradali o infrastrutturali di vario genere. A questo proposito si evidenzia che già attualmente la prescrizione dell'utilizzo di specie autoctone per le risemine è regolamentata ed è regolarmente inserita nei pareri per l'esecuzione di interventi in area naturale protette e in siti della rete Natura 2000 nell'ambito della procedura di valutazione e di incidenza.
Alla luce di quanto sopra, si segnala come al momento le semine utilizzate, pur ricercate con attenzione sul mercato, sono comunque di fornitura semi-industriale in quanto non vi è una normativa definita che consenta l'uso di sementi di produzione locale quali quelle indicate nel progetto citato. Lo sviluppo di una filiera commerciale per la produzione, commercializzazione di semi locali potrebbe dunque effettivamente rappresentare un'opportunità imprenditoriale, anche se con prospettive territorialmente contenute...o meglio possa rappresentare una possibilità di integrazione reddituale per alcune aziende che operano già nel settore agricolo, oppure rivelarsi anche una buona opportunità per associazioni che recentemente si sono costituite anche all'interno di progetti attinenti a ricerche sperimentali, quali lo stesso progetto Alp'Grain e che già si sono potute dotare di attrezzature adatte ad operare in tale ambito.
Entrando nel merito della questione normativa, si evidenzia come la direttiva citata: la 2010 n. 60 dell'Unione europea recepita dal decreto legislativo 14 agosto del 2012 n. 148, preveda l'individuazione da parte degli Stati membri delle regioni di origine, cioè di quei territori nel quale le miscele di sementi possono essere prodotte ed utilizzate e all'interno di queste regioni di origine la definizione di "zone fonte", cioè di aree all'interno delle quali deve trovarsi il sito di raccolta delle sementi da commercializzare per i reimpianti. A tal proposito si segnala come da una lettura della normativa risulti che sia lo Stato a dover definire le regioni di origine attraverso l'individuazione geografica di tali aree e l'elaborazione di un'apposita cartografia, cosa che, come già citato dal Consigliere Roscio, è già stata attuata in Stati limitrofi al nostro, quindi in Francia ed in Svizzera, ad esempio. Si precisa come, anche a seguito di confronti sviluppatesi anche in seguito alla presentazione del progetto, e nell'ambito del progetto Alp'Grain stesso, sia in corso un approfondimento da parte delle strutture regionali competenti per verificare se sia effettivamente possibile per la Valle d'Aosta determinare in maniera del tutto autonoma il territorio regionale come regione di origine e quindi andare proprio nella direzione auspicata per definire la Valle d'Aosta nel suo insieme come territorio dove poter produrre e dove poter reimpiantare queste sementi. Nel caso in cui ciò fosse possibile, avremmo risolto il problema. In caso in cui non fosse però possibile sarà sicuramente intenzione e cura della nostra Regione operare un'azione di sensibilizzazione presso i Ministeri competenti al fine di accelerare il processo di individuazione delle regioni di origine su tutto il territorio nazionale.
Per quanto riguarda le "zone fonte", la direttiva 2010 n. 60 prevede che l'area all'interno della quale si deve trovare un sito di raccolta debba essere o una zona speciale di conservazione designata ai sensi della "direttiva habitat", oppure una zona che contribuisce al mantenimento delle risorse fotogenetiche designata a seconda i criteri simili a quelli previsti dalla "direttiva habitat" o che gode di analoghe forme di protezione, quindi presumibilmente di una zona speciale di protezione. Tale scelta è basata sul ruolo che i siti di Natura 2000 svolgono per la tutela della biodiversità. Un problema per la nostra Regione per l'individuazione di queste aree potrebbe essere dettato dal fatto che i pur numerosi siti Natura 2000 presenti nella regione sono però situati generalmente a quote piuttosto elevate, dove risulta difficile prevedere tale tipo di intervento.
In sintesi, segnalando come la questione sia stata approfondita nei diversi confronti tra le strutture regionali competenti e sottolineando ancora una volta la sensibilità nei confronti della tematica, si evidenzia come nell'approfondimento in merito alla definizione della competenza sull'individuazione delle regioni di origine, di cui abbiamo già parlato sopra, le possibile iniziative da intraprendere per individuare le "zone fonte" possono essere sintetizzate in due e sono entrambe attuabili, quindi, da questo punto di vista, sicuramente una soluzione è prospettabile: la prima consisterebbe nell'ampliamento dei siti di Natura 2000 per consentire la creazione di queste "zone fonte" e a tal proposito occorrerà individuare le aree più adatte per proporre tale ampliamento, valutando questa possibilità sia da un punto di vista tecnico-amministrativo...e valutando soprattutto il rispetto complessivo delle esigenze del territorio, di chi su questo territorio ci opera. Tale procedura, pur prevedendo una comunicazione all'Unione europea, sarebbe sicuramente ben accolta, quindi non si vedono particolari perplessità. La seconda possibilità invece consisterebbe in un'iniziativa di individuazione dei siti di interesse regionale come "zone fonte". Al riguardo occorrerebbe operare al fine di individuare tali siti e poi procedere alla loro definizione tramite gli opportuni atti amministrativi, cosa anche questa perseguibile, già indicata dalla legge 8 che potrebbe agevolarne lo sviluppo.
In conclusione si ribadisce come l'attenzione e la sensibilità nei confronti della tematica restino comunque elevate e sarà nostra cura confrontarsi e informarvi sugli esiti relativi agli approfondimenti attualmente in corso per l'aspetto normativo che potrà dare il via a quest'opportunità sul nostro territorio.
Presidente - Grazie Assessore. Per la replica, la parola al collega Roscio.
Roscio (ALPE) - Sì, grazie.
Grazie Assessore per la risposta. La nostra intenzione era quella di non spostare il tutto su una questione tecnica di andare a vedere dove sono le "zone fonte" come possono essere pensate, ma aveva un po' più un'altra idea: era quella di sollecitare, perché mi sembra che comunque, anche lei lo ha espresso...cioè è una questione, è un aspetto che sicuramente è di nicchia, perché non è che può avere dei numeri elevati, ma comunque interessante, rappresenterebbe comunque una possibilità per alcune aziende. La questione è: siccome Francia e Svizzera già sono andate in questo senso, siccome probabilmente lo Stato italiano su questo è ancora un po'...come dire? in ritardo, allora cerchiamo noi di sfruttare le nostre competenze per accelerare questa cosa, cioè per passare da una sensibilità verso la questione, da un interesse verso la questione a dare concretezza a questa possibilità di sviluppo imprenditoriale. Su questo noi vi chiederemmo un impegno di avere dei tempi un po' brevi per riuscire a smuovere questa cosa, cioè la Valle d'Aosta può o non può normare questo? Se può farlo, facciamo in fretta, se non può, andiamo al Ministero competente per sollecitare il Ministero perché vada in questa direzione, però veramente chiediamo...non so come dire...un po' di concretezza per provare ad andare in questa direzione, perché se rimaniamo solo sul piano dell'interesse in senso lato, poi c'è il rischio che i fondi europei vengano utilizzati per fare degli studi, i professionisti ci lavorano e, dal punto di vista tecnico, la cosa venga sviluppata e presentata, ma poi tutto si risolve con un nulla di fatto ed è un peccato perché, per quanto di nicchia possa essere, si hanno delle ricadute anche su aspetti economici che forse varrebbe la pena di perseguirli, seppure, ripeto, si tratta di una cosa di non mercato elevato, insomma, su questo noi chiederemmo un impegno e probabilmente seguiremo la vicenda in futuro. Grazie.
Presidente - Grazie collega. Con quest'intervento chiudiamo i lavori della mattinata che riprenderanno alle 15,30 e successivamente faremo eventualmente una riunione della Conferenza dei Capigruppo per organizzare i lavori anche della sessione straordinaria in merito al tema dei trasporti in Valle d'Aosta. Grazie.
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La seduta termina alle ore 12,52.