Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1134 del 8 aprile 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1134/XIV - Interpellanza: "Elezione, da parte dei dipendenti regionali, dei propri rappresentanti sindacali di base".

Presidente - Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Donzel, ne ha facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Più di un secolo fa in una fabbrica di Torino vennero eletti i primi rappresentanti di base dei lavoratori, nacque una sorta di prima commissione interna. Adesso non farò la storia di cent'anni di sindacalismo, però mi serve per dire che circa cent'anni fa nel settore privato si iniziò a ritenere come fondamentale del processo democratico di una società riconoscere il diritto dei lavoratori di eleggere direttamente i loro rappresentanti sul luogo di lavoro. A cent'anni di distanza l'evoluzione è stata molto intensa, si è diffusa su tutto il territorio nazionale l'elezione di rappresentanti di commissioni interne...all'interno delle fabbriche soprattutto nel dopoguerra. Si arrivò poi negli anni '70 alla straordinaria esperienza dei consigli di fabbrica e alla legge dello Statuto dei lavoratori, che prevede anche per il pubblico impiego la possibilità di eleggere i rappresentanti di base, quindi nel pubblico impiego, dove generalmente c'era un'idea di lavoro diversa da quella del privato, dove c'era lo scontro con il padrone. I dipendenti pubblici avevano un rapporto diverso con il loro datore di lavoro: lo Stato, sembravano quasi dei soldatini dello Stato. Si apre quindi una possibilità di democrazia molto importante e significativa e le esperienze anche in Valle d'Aosta di elezioni dei rappresentanti sindacali di base nei settori dove c'è il contratto collettivo nazionale di lavoro: penso alla scuola, penso alla sanità, ha dato dei risultati molto positivi, cioè i lavoratori partecipano attivamente a queste elezioni, vengono eletti questi delegati e devo dire che i risultati sono molto interessanti perché questi delegati partecipano attivamente alla contrattazione di base e consentono quindi la stipulazione di quelli che sono gli accordi di scuola o gli accordi aziendali per quanto riguarda l'USL.

Esistono invece in Valle d'Aosta migliaia di lavoratori che non possono esercitare questo diritto, cioè non possono eleggere i loro rappresentanti di base. Sono i lavoratori del comparto unico del pubblico impiego che magari sono contenti così, perché dicono: "se io ho un problema, vado dal mio dirigente", "se io ho un problema, vado dall'Assessore di riferimento" e quant'altro, però questo non ha nulla a che vedere con la libertà del singolo di poter eleggere il proprio rappresentante sindacale. Non che non abbiano tutele sindacali: hanno il diritto di iscriversi ad un sindacato e di avere un sindacalista di riferimento, che è, diciamo, nominato dai sindacati esterni...che li rappresenta e li tutela, ma questa è una forma di partecipazione democratica nei luoghi di lavoro, che è affatto diversa da quella che cent'anni fa nacque in una fabbrica di Torino e che in qualche modo è cresciuta e si è evoluta nel Paese. Allora, è vero che ci sono, come diceva il collega Bertin, i macroproblemi, lo Stato cattivo...poi Bertin ne sa più di me di Renzi, Chiamparino, "lo Stato cattivo che opprime la Regione autonoma" e quant'altro, "siamo a rischio"...e questi sono i grossissimi problemi.

Io ovviamente mi occupo di problemi molto più piccoli, cioè dei problemi in cui una Regione autonoma che si fa in qualche modo campione del principio di sussidiarietà, che dice: "noi qui, essendo autonomi, siamo migliori degli altri, noi siamo più avanti degli altri", autonomia significa più libertà, più spazio di partecipazione, abbiamo non a caso 74 Comuni, più possibilità dei cittadini di contare. In una situazione di questo tipo esistono poi delle anomalie, cioè i lavoratori del pubblico impiego e della scuola non accedono ad un diritto fondamentale...non della scuola, del pubblico impiego...non accedono ad un diritto fondamentale che è il patrimonio di tantissimi lavoratori nel nostro Paese, allora questa cosa stride un po'. Uno poi mi può dire: "guardi che anche a Bolzano succedono cose di questo tipo"...molto male: molto male perché se proprio noi facciamo un vanto dell'autonomia che è anche proprio quello spazio dove si esercita meglio la possibilità della persona di esprimersi, di avere un maggior grado di libertà rispetto ad altre realtà, non mi capacito del perché una delle libertà fondamentali che costituisce il percorso delle società democratiche non venga esercitata appieno. Di questo quindi in qualche modo me ne voglio occupare: me ne voglio occupare anche perché in questi giorni, così, sfogliando le cose che accadono so che una componente minoritaria della CGIL organizzerà addirittura un convegno dove richiamerà, tra l'altro, questo tema della rappresentanza sindacale in Valle d'Aosta. Tanto per dire che di questo non se ne occupa soltanto una parte minoritaria, ma ho militato per anni nella CGIL e quindi da sempre mi sono battuto in questa direzione e anche, come gruppo del Partito Democratico, siamo molto interessati a che la vita dei lavoratori migliori in tutti i settori: sia in quelli privati, sia anche nel pubblico impiego. Io quindi penso che quest'anomalia debba essere risolta.

Tra l'altro, a me era sfuggito nell'interpellanza, e quindi non è che voglio chiedere conto di questo, ma tra le altre cose non si elegge neanche il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, e questa in realtà è anche una grave anomalia, perché è un obbligo di legge avere il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Qualora quindi dovesse esserci anche qualche problema sui luoghi di lavoro, entriamo anche in una di quelle realtà dove si creano dei seri problemi dal punto di vista poi della tutela e anche della salute dei lavoratori. Su questo punto quindi gradiremmo avere qualche chiarimento.

Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola il Presidente Rollandin, ne ha la facoltà.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente.

La domanda che il collega ha posto...interpella la Giunta per sapere: "se intenda dare il diritto ai propri dipendenti di eleggere i loro rappresentanti sindacali di base". Ora, credo sia bene ricordare che la legge regionale del 23 luglio del 2010, la n. 22, relativa all'organizzazione dell'Amministrazione regionale e degli enti del comparto unico regionale, all'articolo 55, concernente i diritti e le prerogative sindacali nei luoghi di lavoro, stabilisce che negli enti di comparto - cito -: "ad iniziativa anche disgiunta delle organizzazioni sindacali...è costituita, mediante elezioni alle quali è garantita la partecipazione di tutti i lavoratori, una rappresentanza sindacale interna del personale per ogni area contrattuale di riferimento". Inoltre la disciplina per l'elezione delle rappresentanze sindacali è stata definita con l'accordo quadro regionale di lavoro in materia, tra l'altro, di diritti sindacali e di elezioni per la determinazione e la rappresentatività sindacale per l'area delle categorie...e della dirigenza del comparto unico regionale, sottoscritto il 22 maggio 2013. Pertanto, come ho detto, la Giunta ha provveduto a creare le condizioni normative e contrattuali per l'elezione delle rappresentanze sindacali interne. L'iniziativa perché ciò si verifichi non spetta però all'Amministrazione regionale, ma, come lei ha appena ricordato, alle organizzazioni sindacali, come previsto dalla legge 22.Grazie.

Presidente - Per la replica, chiede la parola il Consigliere Donzel, ne ha facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Questa cosa che lei appunto ha riportato mi permette di evidenziare come il problema sia in capo alle organizzazioni sindacali, ne sono perfettamente consapevole, ma era mio compito qui rappresentare l'esigenza di quei lavoratori che hanno bisogno di avere il diritto di esercitare, non può essere quindi che dei sindacati o per loro scelta, o perché attribuiscono la responsabilità ad altri sindacati non creino le condizioni perché ciò avvenga. Questo è il luogo...anche il Consiglio regionale, dove uno può anche dire: "qui c'è un'anomalia che non funziona".

Per quanto mi riguarda, io ritengo che non sia corretto che dei lavoratori che non hanno dei rappresentanti delegati eletti non possano in qualche modo incidere su quelle che sono le trattative con l'Amministrazione regionale, perché una cosa è il sindacato, che è esterno, e altra cosa è il rappresentante eletto dai lavoratori. È una diminutio della democrazia, soprattutto perché questi lavoratori costituiscono una delle fette più ampie del lavoro in Valle d'Aosta. È abbastanza curioso quindi che uno dei pezzi più grossi dell'Amministrazione non possa esercitare liberamente il diritto di eleggere un proprio rappresentante. Non per responsabilità, lo ribadisco, del Governo regionale, però sicuramente questo è un qualcosa che io spero venga al più presto corretto perché siamo a pochi giorni da delle elezioni comunali, c'è il diritto di ogni cittadino di eleggere il proprio rappresentante, anche i lavoratori sui luoghi di lavoro hanno questo diritto e devono poterlo esercitare.

Presidente - Punto 15 all'ordine del giorno.