Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1131 del 8 aprile 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1131/XIV - Interpellanza: "Esame in commissione consiliare della tematica del sostegno alle attività delle associazioni culturali".

Presidente - Per l'illustrazione, chiede la parola il Consigliere Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Ci siamo interessati la volta scorsa di contributi a favore degli studenti che frequentano l'università fuori Valle. Volevamo sapere per quale motivo l'Assessorato dell'istruzione non aveva ancora provveduto ad erogare gli aiuti sotto forma di borse di studio e di assegni agli aventi diritto. Oggi riproponiamo la stessa domanda, ma con riferimento ai contributi dovuti alle compagnie teatrali. Intanto è bene sapere che esiste una legge regionale, la 45 del 1997, intitolata: "Disposizioni a favore dell'attività teatrale locale", che prevede l'erogazione di contributi per il finanziamento delle attività delle compagnie teatrali professionali e amatoriali - dice la legge - "nell'ottica della più ampia attuazione del pluralismo culturale e linguistico". La legge regionale prevede che i contributi vadano a beneficio di compagnie teatrali professionali - per quelle amatoriali non mi dilungo visto che l'intervento è marginale - che abbiano sede legale nella regione o in un paese francofono, con almeno tre anni di attività in Valle. Due compagnie professionali beneficiarie dei contributi hanno sede in Francia. È una legge che mi permetto di dire è piuttosto macchinosa, una legge che lascia ampio spazio di valutazione e di definizione dei criteri ad una commissione di esperti scelti in massima parte dalla Regione stessa, infatti la Commissione è composta dal Dirigente della struttura Attività culturali e musicali, teatrali e artistiche, il dottor Elmo Domaine, che ha anche funzioni di Presidente; da due esperti in materia teatrale: i Signori Graziano Melano e Jean-Pierre Wurtz - da notare che il Signor Melano è ormai un habitué, mi risulta che già nel lontano 2001 facesse parte della Commissione -, entrambi questi Signori sono stati individuati dallo stesso dottor Domaine a seguito di una procedura comparativa; poi da un membro designato dall'Associazione generale dello spettacolo Piemonte-Valle d'Aosta, l'AGIS, leggo che è ancora il Signor Roberto Morano, dico: ancora, perché pure lui è nella Commissione da qualche anno...peraltro, il Signor Graziano Melano, il membro scelto dalla Regione, mi risulta sia anche Vicepresidente vicario per l'attività teatrale dell'AGIS Piemonte-Valle d'Aosta; infine, da un funzionario della struttura, sempre del dottor Domaine, il Signor Raphaël Desaymonet. Per riassumere, Assessore, quindi la Commissione è formata dal dottor Elmo Domaine, da due componenti individuati dallo stesso Elmo Domaine, da un componente nominato dall'AGIS Piemonte-Valle d'Aosta, di cui è Vicepresidente vicario uno dei componenti individuati dal dottor Domaine, e da un funzionario della struttura di cui è Dirigente il dottor Domaine.

Dicevo che la legge regionale 45 del 1997 prevede che la Commissione di cui ho detto faccia una valutazione anche della coerenza e della qualità dell'attività teatrale svolta dalle compagnie teatrali che beneficiano del contributo. Vi faccio notare che la Commissione ha fissato dei sottocriteri, perché la legge oltre ad essere molto macchinosa, manca anche di un regolamento attuativo, quindi ha fissato dei sottocriteri per l'assegnazione di queste risorse e ritenuto anche per il 2014 di valorizzare soprattutto i risultati artistici raggiunti dalle singole compagnie teatrali e della qualità delle loro produzioni. Questa valutazione, in base alla suddetta delibera di Giunta, vale ben il 60 percento, cioè la qualità artistica vale il 60 percento dei contributi, mentre il 40 percento va a coprire i costi di personale, di produzione, allestimento, circuitazione, gestione e l'utilizzo di elementi locali, perché nella legge è prevista anche una valutazione dell'utilizzo di persone residenti in Valle d'Aosta.

Per tornare ai numeri, siccome la cifra impegnata per l'anno 2014 è di 170 mila, quasi 92 mila euro vengono assegnati dalla Commissione sulla base di questa valutazione dei risultati artistici e della qualità delle produzioni, mentre 61 mila, contro i 92, vanno per i costi di personale, di produzione, circuitazione e via dicendo. La delibera 1859 del 2014 assegna queste risorse alle diverse compagnie valdostane e francesi sulla base dei criteri che ho detto, ma non necessariamente, Assessore, tenendo conto del rapporto 60/40 che hanno stabilito loro in delibera, cioè 60 per la qualità artistica e 40 per le spese di funzionamento. Per farle un esempio: la compagnia che ha diritto al contributo più elevato, cioè 42 mila euro circa, percepisce 31.500 euro per la valutazione artistica e 10.500 euro per tutto il resto, cioè il 74 percento del contributo totale è assegnato sulla base di una valutazione artistica soggettiva dei membri della Commissione; la seconda compagnia percepisce 26.800 euro, di cui 18 mila di valutazione artistica, il 67 percento; la terza il 65 percento di valutazione artistica; la quarta il 62...fino all'ultima, che su 6.346 euro di contributo totale non percepisce un euro sulla valutazione artistica, quindi il rapporto 60/40 poi di fatto nella valutazione complessiva non viene neppure rispettato. È interessante rilevare, Assessore, che una delle due compagnie teatrali con sede in Francia non ha nel 2014 punteggi per l'impiego di personale artistico-tecnico valdostano, tanto che la Commissione auspica nella sua fiche finale di valutazione che per il 2015 le loro opere trovino la possibilità di essere presentate nei teatri della Valle d'Aosta. Non so se significa che si auspica che queste persone qua vengano in Valle d'Aosta, visto che prendono il contributo, a degnarci almeno di una replica, ma questa compagnia francese ha percepito su 12.721 euro 6.000 euro di valutazione artistica, il 47 percento, mentre il 53 percento sulle spese di funzionamento. Queste persone, questa compagnia cioè non rappresenta in Valle d'Aosta, ma la maggior parte dei contributi li prende per le spese di funzionamento. Noi paghiamo compagnie teatrali con sede in Francia per fare attività in Irlanda e in Francia, cosa quanto meno singolare, lasciatemelo dire, visto che la legge regionale si intitola: "Disposizioni a favore dell'attività teatrale locale".

Dopo aver fatto una doverosa panoramica della situazione - panoramica che può tornare utile per inquadrare il problema -, vengo un attimo all'interpellanza, prima di chiudere questa premessa con alcune considerazioni di metodo che mi preme evidenziare. L'interpellanza chiede sostanzialmente per quale motivo non si è ancora provveduto ad erogare i suddetti contributi e quando si ritiene di farlo; chiede di fornire un elenco dettagliato dei contributi erogati negli ultimi cinque anni e di quelli ancora da erogare; se vi sia la disponibilità, Assessore, di affrontare in V Commissione il complesso tema del sostegno alle associazioni ed enti che si occupano di sviluppo e diffusione della cultura in Valle d'Aosta, non ci sono solo le compagnie teatrali, ci sono i cori, le associazioni bandistiche e via dicendo. Quest'ultima richiesta è finalizzata ad aprire un serio ragionamento d'insieme sulla questione dei contributi alle attività culturali, questione che, a nostro parere, richiede una visione appunto di insieme considerato che spesso si ragiona a comparti stagni, ragionamento d'insieme che con le contrazioni di bilancio che stiamo affrontando non può più essere rimandato. Pensate che solo su questo capitolo siamo passati dai 350.000 euro del 2011 ai 170.000 del 2014, nel 1997 era stata stanziata una cifra corrispondente a 290.000 euro, oggi 170.000, quindi 20 anni fa si valorizzava di più l'attività culturale e l'attività teatrale.

Dicevo che a conclusione mi preme fare alcune considerazioni di metodo, che magari vengono utili per un futuro dibattito non solo sui contributi alle compagnie teatrali, ma su tutte le politiche di aiuto alla cultura che la Regione ha in essere e intende intraprendere. Io non ho grossa dimestichezza con la materia teatrale, ma mi permetto di fare alcune considerazioni di ordine generale che potrebbero suscitare una qualche riflessione, soprattutto oggi che le risorse sono poche e che vanno spese con il massimo scrupolo. Intanto mi chiedo: come può una commissione costituita da tempi immemorabili sempre dalle medesime persone, alcuni sono lì da oltre un decennio, persone peraltro individuate sempre dal medesimo Dirigente, dalla medesima struttura dirigenziale, non essere condizionate dalle valutazioni pregresse fatte da loro stesse. Questi facevano le stesse valutazioni quindici anni fa, cioè come può un commissario assegnare fino al 75 percento del contributo - che ricordo è un contributo necessario per la sopravvivenza di molte compagnie teatrali - sulla base di un generico criterio di qualità artistica senza essere condizionato dai giudizi da lui stesso espressi nei precedenti 10-15 anni. È chiaro che non è che uno cambia la propria opinione sulla qualità artistica siccome è un criterio soggettivo. Non sarebbe opportuno stabilire che i commissari, compreso il Dirigente, che di fatto è colui che sceglie i commissari, siano cambiati, ad esempio, ogni triennio, Assessore? Anche solo per apportare idee e contributi nuovi alla valutazione. Non sarebbe poi il caso - e qui vado a concludere - di delimitare il contributo, vista la scarsità di risorse, alle compagnie che esplicano la maggior parte della propria attività in Valle d'Aosta? E a quelle che hanno sede in Valle d'Aosta? Lo dico anche in un'ottica di riparto fiscale, per evitare che si diano soldi a compagnie straniere che non producono né lavoro, né introiti fiscali in Valle d'Aosta e soprattutto che non mettono a disposizione il frutto del loro lavoro sul nostro territorio, cioè che non lo rendono fruibile ai nostri concittadini. Grazie.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola per la risposta l'Assessore Rini, ne ha facoltà.

Rini (UV) - Grazie Presidente.

Entrando subito nel merito dei quesiti da lei posti, collega, per quanto riguarda il primo punto, ovvero le motivazioni per le quali non si è ancora proceduto all'erogazione dei contributi: il piano di riparto dei contributi 2014 a sostegno delle attività teatrali locali è stato approvato con deliberazione di Giunta regionale in data 30 dicembre 2014. Successivamente nel mese di gennaio 2015 l'Assessorato, ovviamente per il tramite della sua struttura Attività culturali, musicali, teatrali e artistiche, ha richiesto all'Assessorato delle finanze la necessaria variazione di cassa per la liquidazione degli acconti. Per legge, ricordo che bisogna liquidare il 70 percento del contributo assegnato a titolo di acconto e poi il restante 30 percento a saldo su presentazione ovviamente del rendiconto puntuale. Disponibilità di cassa, dicevo, che è stata concessa con deliberazione della Giunta regionale n. 336 in data 13 marzo 2015. Conseguentemente gli uffici competenti dell'Assessorato dell'istruzione e cultura hanno richiesto attraverso il programma finanziario dell'Amministrazione la liquidazione dell'acconto e le comunico che in data 30 e 31 marzo sono stati emessi i mandati di pagamento dall'Assessorato delle finanze. L'Amministrazione quindi ha cercato di liquidare nel più breve tempo possibile i contributi al settore teatrale e l'Assessorato sta continuando - e questo glielo garantisco - ad operare affinché si continui a sostenere, a credere e ad investire, anche in un momento di difficoltà economica generale, nel settore artistico, culturale, e ovviamente in tutti i soggetti che si impegnano per la crescita culturale dei nostri concittadini.

Per quanto riguarda il secondo punto, collega, visto che mi chiede le cifre puntuali, se lei è d'accordo, io le fornirei la tabella con tutti i dati precisi in merito all'entità dei contributi corrisposti a ciascuna associazione negli ultimi cinque anni visto che è divisa per beneficiari e annualità. Va bene? Gliela farò avere alla fine della risposta.

Per quanto riguarda la terza domanda: "nel dettaglio i contributi ancora da erogare, suddivisi per singolo "piano di riparto" e soggetto", allora, dagli anni 2000 e 2014 resta ancora da liquidare il saldo 2012 della Compagnia Sinequanon, in quanto non ha ancora presentato il rendiconto dell'anno in questione; il saldo 2013 sempre della Compagnia Sinequanon, in quanto non ha ancora presentato il rendiconto; il saldo 2013 della Compagnia Teatro d'Aosta, in quanto l'istruttoria è attualmente in corso; tutti i saldi 2014 tranne quello della Compagnia amatoriale Palinodie, Palinodie, avendo già presentato il rendiconto 2014, ha quindi ricevuto contestualmente sia l'acconto che il saldo per l'anno 2014; l'acconto 2014 della Compagnia Sinequanon, la liquidazione dell'acconto è stata sospesa in attesa che la compagnia rendiconti le annualità che le ho sopracitato.

Infine, "se vi sia l'intenzione di affrontare in commissione...", io qui vorrei spendere invece due parole anche per innanzitutto esprimerle l'apprezzamento anche per la ricostruzione che ha fatto di un settore così importante, che si colloca, come lei ha ben descritto, in una realtà più ampia, dove bisogna avere veramente la capacità anche di guardare il settore, davvero, in un'ottica più complessiva. Io confermo ovviamente la massima disponibilità ad avere un incontro e soprattutto ad aprire una riflessione seria anche in V Commissione. Mi permetto anche di ricordare che da quest'estate abbiamo chiesto più volte e abbiamo avuto più volte degli incontri con gli operatori, adesso parliamo di questo singolo settore, ma anche di altri, ma restando sul tema...con gli operatori proprio delle attività teatrali proprio per fare un ragionamento, una riflessione profonda sull'attualità o meno dell'impianto normativo vigente che abbiamo nella nostra Regione. Abbiamo cercato anche di fare un'analisi comparata con quelle che sono le altre normative vigenti, le altre leggi che sostengono, che incentivano il settore in altre realtà limitrofe e meno limitrofe alla nostra, magari con analogie anche di territorio, di peculiarità, perché anche questo è importante, siamo una Regione piccola...come riuscire a potenziare e sviluppare un settore come questo. Devo dire che da parte degli operatori del settore c'è la massima attenzione, la massima volontà anche di provare a pensare se si può davvero modificare, perché le osservazioni che lei ha fatto, collega, come possiamo non condividerle? Ha posto delle criticità, delle suggestioni che sono assolutamente accoglibili e condivisibili. Io quindi riconfermo in questa sede la totale disponibilità ad essere audita in Commissione, ma, oltre ad una mera audizione, ad intraprendere un percorso e anche ad informare la Commissione in merito a quello che è stato il percorso portato avanti dall'estate ad oggi proprio in merito anche ad una possibile revisione della nostra normativa.

Come lei ha ricordato, peraltro, anche noi crediamo profondamente che non si debba assolutamente ragionare in un settore come questo per comparti stagni, ma si debba davvero pensare, vista anche la ristrettezza di risorse, dove vogliamo andare, come riuscire a localizzare...oltre all'elemento della territorialità, che lei giustamente ha ricordato, che io condivido essere il valore aggiunto, anche quello della qualità, del merito, del messaggio e del risultato che vogliamo avere sul territorio da questo tipo di attività. Grazie.

Presidente - Grazie Assessore. Per la replica, ha chiesto la parola il Consigliere Guichardaz, ne ha la facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie, come al solito, per la cortesia delle sue risposte e per la disponibilità che non ci fa mai mancare. È importante poi anche tradurre questa disponibilità comunque in fatti reali, quindi le chiedo, Assessore, siccome adesso non c'è il Presidente Restano in aula, se si impegna lei ad organizzare e a mettere in piedi questi confronti in V Commissione, perché credo sia proprio importante procedere in questo senso.

Il finanziamento delle compagnie teatrali, che ricordo compagnie teatrali così come altre entità che si occupano proprio di cultura, quindi di diffondere la cultura nella popolazione...è un finanziamento necessario alle compagnie teatrali, perché sono proprio queste le entità che vivono se c'è l'intervento pubblico, è sempre stato così, un tempo c'era il mecenatismo, perché? Perché le sale sono pubbliche, perché le disponibilità sono disponibilità che non possono non essere veicolate anche attraverso un intervento del pubblico nelle scuole e via dicendo. È quindi necessario che il pubblico, e quindi l'Amministrazione regionale in questo caso, intervenga e sia sempre attenta affinché queste compagnie teatrali - che, ricordo, comunque creano un indotto anche in termini di lavoro, di disponibilità economica - non siano abbandonate a loro stesse, quindi necessariamente poi devono limitare la propria attività o addirittura chiudere. Qua parliamo di compagnie professionali, quindi gente che fa questo per mestiere.

Ricordo che 170 mila euro, che è il contributo che noi quest'anno eroghiamo, è il costo di un dirigente di basso livello dell'USL o della Regione. Quando noi facciamo questi confronti, qua parliamo di decine di compagnie, cioè di centinaia di persone che gravitano intorno a questi contributi, pagate complessivamente come oggi paghiamo un dirigente di medio, di basso livello dell'USL. Lo posso dire perché più o meno il costo di 170 mila euro è il costo medio di un medico, di un dirigente dell'Azienda sanitaria locale. Anche questo, secondo me, deve farci riflettere, perché, quando identifichiamo delle risorse, non abbiamo spesso la consapevolezza di queste risorse, del valore che effettivamente hanno. Quando io le dicevo che nel 1997 si stanziava il corrispondente di 290 mila euro, beh, il 1997 era 20 anni fa. Nel frattempo è subentrato l'euro, sono cambiate le situazioni economiche e sono aumentate anche le compagnie che, facendo magari affidamento anche su questa politica di incentivazione, hanno intrapreso dei percorsi, hanno fatto degli investimenti, hanno formato delle persone. Credo che sia quindi doveroso proseguire su questa strada, esistono delle leggi regionali di Regioni che continuano ad avere un'attenzione forte sull'aspetto della cultura e sull'incentivazione di questi settori, le ricordo, per esempio, la Puglia, che ha una legge molto avanzata per quanto riguarda la Film Commission, abbiamo delle leggi molto avanzate per il sostegno delle compagnie teatrali, ci potremmo ispirare a quelle realtà che pure sono delle realtà che comunque hanno delle difficoltà in termini finanziari forse anche superiori alle nostre, perché sono Regioni a statuto ordinario da sempre vincolate a patti di stabilità molto più rigidi dei nostri. Siccome Regioni come queste...che, tra l'altro, stanno esplodendo come notorietà, come capacità anche di rappresentarsi fuori dai propri confini regionali, anche proprio per la loro capacità di incentivare la cultura, di incentivare le risorse presenti nella regione...beh, queste credo che debbano essere prese d'esempio e capendo che è possibile fronteggiare i problemi di bilancio anche senza tagliare lì dove si pensa che sia superfluo finanziare.

Rispetto poi alle questioni, approfitto di questi ultimi 30 secondi che le ho evidenziato, io, Assessore, la richiamo davvero ad una riflessione: non è possibile che da 20 anni ci siano sempre le stesse persone che valutano la qualità artistica di queste compagnie teatrali. Non è possibile che queste persone cambino testa negli anni a venire, per quanto possano avere la flessibilità tipica degli artisti, dei critici o delle persone che hanno magari anche una capacità di modificare il proprio pensiero, non è possibile che queste persone possano modificare la propria valutazione. Inseriamo nella legge o mettiamo una disposizione che imponga il cambio anche del dirigente, il cambio radicale di Commissione, in modo tale che ci siano anche delle idee diverse. Le ricordo, tra l'altro, che la Commissione è quella che dà i suggerimenti poi all'Assessore per l'attuazione del piano triennale di sviluppo del settore. Oramai quindi sono anni che sono sempre le stesse persone, che evidentemente danno all'Assessore sempre le stesse indicazioni, perché non penso che negli anni abbiano un'evoluzione di questo genere.

Riguardo poi ai soldi in Valle, c'è un principio di attinenza della spesa, cioè noi paghiamo compagnie che hanno sede all'estero per fare "robe" al di fuori del territorio valdostano, secondo me, non è possibile, anche da un punto di vista proprio contabile-finanziario, continuare a dare dei soldi a gente che non produce nulla all'interno della regione e che poi magari paga le tasse in Francia e si prende pure i contributi in Francia.

Presidente - Grazie Consigliere Guichardaz. Prima di passare al punto 12, chiederei per gentilezza agli uscieri di consegnare la relazione che è stata depositata da parte del Presidente della IV Commissione Isabellon in merito al disegno di legge n. 51. Punto 12 all'ordine del giorno.