Oggetto del Consiglio n. 1094 del 25 marzo 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1094/XIV - Interpellanza: "Soppressione dei corsi serali per il conseguimento della laurea in scienze politiche".
Presidente - Per l'illustrazione chiede la parola il Consigliere Ferrero; ne ha facoltà.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Abbiamo ricevuto delle segnalazioni da studenti che frequentano i corsi serali su delle possibili difficoltà. Cosa succede? I corsi serali dell'Università della Valle d'Aosta sono frequentati in prevalenza da studenti lavoratori, persone che prima avevano dei problemi magari ad andare a Torino e che adesso hanno un'opportunità di poter seguire un corso di studi qui, in Valle; questo è utile ai fini della carriera, ai fini della crescita personale, ai fini della progressione all'interno anche dell'Amministrazione regionale, dato che ci sono anche tanti dipendenti regionali che seguono questi corsi. Ovviamente il fatto di poter seguire il corso di sera è essenziale; c'era stata una calendarizzazione dei corsi, negli ultimi anni, che consentiva appunto questo.
Dalle segnalazioni che ci sono pervenute - adesso sentiremo l'Assessore se conferma o meno - per alcuni mesi c'è stato una specie di punto interrogativo sul fatto che buona parte di questi corsi potessero continuare ad essere organizzati alla sera, probabilmente per problemi dovuti a questioni di bilancio. Ecco, per noi ovviamente questo rappresenterebbe una grossa perdita, perché pregiudicherebbe la possibilità di continuare, quantomeno di finire i corsi che erano stati iniziati, perché chi aveva iniziato il corso si era fatto il programma su alcuni anni e sulla possibilità della frequenza serale, e di conseguenza si troverebbe completamente spiazzato.
Volevamo quindi intanto sapere se effettivamente queste segnalazioni sono veritiere, ed eventualmente quali sono i rimedi che l'Amministrazione vuole porre a questa situazione, dato che l'istruzione, purtroppo, sta già pagando a livello valdostano altri prezzi a livello di diminuzione di classi e cose del genere, per cui ci parrebbe il caso di fare dei sacrifici per mantenere questi corsi.
Presidente - Per la risposta ha chiesto la parola l'Assessore Rini; ne ha facoltà.
Rini (UV) - Grazie Presidente.
Allora, le didattiche serali rappresentano, come lei ricordava, un servizio aggiuntivo offerto dall'Ateneo agli studenti che desiderano disporre di un'opzione didattica ulteriore, diversa, rispetto alle lezioni erogate in orario diurno. Come correttamente sottolineato dagli interpellanti, per poter usufruire del servizio aggiuntivo attivato dall'Ateneo è richiesto un apposito contributo di euro 200. Però, l'Università della Valle d'Aosta-Université de la Vallée d'Aoste, proprio al fine di agevolare il più possibile gli studenti, ha previsto la restituzione della somma versata nel caso venga raggiunta la frequenza pari al 50 percento delle lezioni. Questo credo sia un segnale positivo, che incentivi anche la serietà nel proseguire un percorso che si è intrapreso. Nell'apposita sezione denominata "Amministrazione trasparente" del sito Internet dell'Ateneo sono pubblicati anche tutti i dati relativi ai procedimenti in argomento.
Ciò premesso, occorre evidenziare che tale iniziativa didattica è stata posta in essere dall'Ateneo in quanto correlata all'esigenza di erogare specifici servizi al territorio regionale, principalmente - come lei giustamente ricordava - destinata a coloro che, già occupati, sovente, guardando anche i singoli casi nel settore pubblico, desiderassero ottenere un titolo universitario utile anche ai fini dell'avanzamento della propria carriera. Tale opportunità è stata offerta agli studenti sin dai primi anni accademici di istituzione dell'Ateneo. Nell'anno 2008-2009 è stata introdotta la preiscrizione obbligatoria ai corsi serali e dall'anno accademico 2009-2010 è stato previsto anche il meccanismo del contributo aggiuntivo, accompagnato (quello che le ricordavo prima) dalla restituzione poi nel caso di frequenza delle lezioni. Alla luce dell'impegno organizzativo, finanziario e anche didattico richiesto all'Ateneo, appare evidente che non tutti i corsi possono essere replicati in orario serale e, nel corso degli anni, alla riduzione del trend di iscritti (questo è stato costante) a tale tipologia di corsi, ha fatto seguito una correlata riduzione anche dei corsi stessi erogati. Se vuole poi le do i dati precisi degli anni, io qua non sto a ripercorrerli tutti, ma glieli fornisco alla fine della risposta.
La decisione dell'Università di non procedere all'attivazione dei corsi serali a far data dall'anno accademico 2015-2016, rientra in una logica di sviluppo che privilegia concentrare le risorse disponibili su nuovi percorsi nel segmento magistrale, cosa che peraltro è stata particolarmente apprezzata sia dagli studenti che dal territorio, fermo restando che l'erogazione di alcune didattiche serali per gli anni di corso successivi al primo (il secondo e il terzo) sarà comunque assicurata (quindi su questo possiamo rincuorare, si continuerà il percorso intrapreso). In considerazione di quanto sopra espresso, non si ritiene opportuno richiedere all'Ateneo di valutare di modificare la decisione assunta, segnalando nel contempo allo stesso l'esigenza di verificare la possibilità di erogare alcuni corsi, principali presumibilmente, in orario preserale, in modo che possano essere compatibili sia per i frequentanti diurni, che per gli studenti lavoratori, così da venire incontro alle due esigenze, senza aumentare i costi stessi, tenuto conto inoltre che i lavoratori degli uffici pubblici, evocati peraltro giustamente dagli interpellanti, dispongono anche di apposite agevolazioni contrattuali (ricordo per esempio i permessi delle 150 ore per il diritto allo studio, questo è un esempio), proprio per poter seguire i corsi universitari. Questa ci pare una soluzione ragionevole che vada nell'ottica, da una parte, di garantire il diritto allo studio a tutti, cosa che rimane per noi prioritaria e, dall'altra, di non sovraccaricare di ulteriori costi aggiuntivi l'Ateneo. Grazie.
Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Ferrero; ne ha facoltà.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente e grazie all'Assessore.
Allora, mi è parso di capire, riepilogando, che c'è comunque la volontà di fare terminare il percorso a coloro che l'hanno iniziato, in maniera che qualcuno non rimanga in sospeso, e poi di riorganizzare alcuni corsi, conglobandoli magari in orari che sono più compatibili anche con le esigenze degli studenti e i lavoratori. Direi quindi che la soluzione mi pare opportuna. È ovvio che la resa dei 200 euro, nel caso della frequenza minima del 50 percento, è assolutamente indispensabile, perché è una questione anche di selezione, sennò ci sono 100 iscritti e poi, alla fine, magari solo la metà frequenta e, di conseguenza, sarebbe un costo gravoso per l'Amministrazione regionale. Grazie.
Presidente - Grazie Consigliere Ferrero. Punto 16.